ITMI20111192A1 - Dispositivo di apertura di un elemento di arredo - Google Patents

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ITMI20111192A1
ITMI20111192A1 IT001192A ITMI20111192A ITMI20111192A1 IT MI20111192 A1 ITMI20111192 A1 IT MI20111192A1 IT 001192 A IT001192 A IT 001192A IT MI20111192 A ITMI20111192 A IT MI20111192A IT MI20111192 A1 ITMI20111192 A1 IT MI20111192A1
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Antonio Spinelli
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    • A47B95/04Keyplates; Ornaments or the like
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
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    • F16B12/00Jointing of furniture or the like, e.g. hidden from exterior
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Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO DI APERTURA DI UN ELEMENTO DI ARREDO
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di apertura di un elemento di arredo del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare l’invenzione concerne un dispositivo vincolabile rigidamente ad un cassetto, ad uno sportello o ad altro elemento di arredo e che consente di movimentare l’elemento di arredo senza la necessità di ruotare o traslare il dispositivo di apertura rispetto allo stesso elemento di arredo.
Come à ̈ noto, nella maggior parte dei mobili, i cassetti e gli sportelli privi di serratura non necessitano di particolari meccanismi d’apertura e, pertanto, sono movimentabili attraverso l’applicazione di una sola forza di tiro.
Per tale motivo, solitamente i cassetti e gli sportelli di tali mobili presentano un’apposita fessura ricavata lungo un bordo laterale o, in alternativa, in corrispondenza della superficie dello sportello rivolta verso l’esterno del mobile. Tale fessura deve pertanto essere sagomata in maniera da definire un appiglio in cui l’utilizzatore dispone la mano così da applicare una forza di tiro o trazione atta a movimentare il cassetto/sportello.
Queste fessure, a causa della loro forma e, quindi, della complessità delle lavorazioni necessarie alla loro realizzazione, risultano di difficile e costosa realizzazione.
Per questo motivo, negli ultimi anni sono stati ideati dispositivi alternativi costituiti da una maniglia, solitamente realizzata in materiale metallico, che à ̈ vincolata al cassetto/sportello tramite mezzi di vincolo differenti secondo il sito cui à ̈ vincolato il dispositivo. In particolare, nel caso di vincolamento in corrispondenza di un bordo laterale, l’impegno della maniglia all’elemento di arredo à ̈ realizzato attraverso colle, mentre nel caso di vincolo sulla superficie esterna dello sportello esso à ̈ realizzato con delle viti.
In dettaglio, nel primo caso, la disposizione del dispositivo di apertura, ossia della maniglia, viene così eseguito: si realizza una fessura atta ad accogliere labilmente una porzione del dispositivo di apertura, si riempie pressoché totalmente la fessura con della colla, si annega il dispositivo nella colla vincolandolo così all’elemento di arredo.
Nel secondo caso, il posizionamento del dispositivo di apertura avviene attraverso delle viti che, a volte, al fine di dare maggiore pregio estetico al dispositivo, sono disposte in maniera tale da presentare la testa a filo con la superficie dell’elemento di arredo.
La tecnica nota sopra citata presenta alcuni importanti inconvenienti.
Un primo importante problema à ̈ rappresentato dal vincolamento del dispositivo all’elemento di arredo che risulta particolarmente complesso e lungo da realizzare.
Tale problema à ̈ particolarmente rilevante nel caso di vincolamento tramite colla dove, a causa del volume di colla utilizzato, à ̈ necessario attendere per l’indurimento della colla.
Un altro importante problema dovuto all’uso della colla à ̈ rappresentato dagli elevati costi d’imballaggio e, quindi, di trasporto dovuto alla cura e alle dimensioni dell’imballaggio stesso. Infatti, a causa sia della complessità sia dell’elevato tempo necessario per il vincolo del dispositivo, à ̈ necessario svolgere le operazioni d’incollaggio all’interno della fabbrica e, pertanto, si à ̈ costretti a trasportare un elemento di arredo con il dispositivo già fissato ad esso e, quindi, un elemento di arredo di maggiori dimensioni.
Un ulteriore problema inerente l’uso di colle per il vincolamento della maniglia à ̈ rappresentato dall’inscindibilità del vincolamento così realizzato che, nel caso di rotture o di semplice sostituzione del dispositivo, rende obbligatorio sostituire l’intero assieme definito dall’elemento di arredo e dal dispositivo di apertura. Un non secondario problema, sempre derivante dall’uso di colle, à ̈ rappresentato dalla scarsa tenuta del vincolo così realizzato.
Infatti, l’uso di colle à ̈ limitato alle maniglie disposte sui bordi e non a quelle vincolate in corrispondenza della superficie esterna dove il vincolo, essendo sottoposte a forze di trazione e non di taglio, incorrerebbe rapidamente in rotture e distaccamenti.
Importanti difetti sono riscontrabili anche nel caso in cui il vincolamento del dispositivo di apertura all’elemento di arredo sia effettuato tramite viti.
La problematica principale à ̈ data dall’inestetismo della testa delle viti e spesso la sporgenza della testa delle viti stesse porta a degli inconvenienti tecnici in fase di chiusura dell’elemento di arredo.
Un altro problema derivante dall’uso delle viti à ̈ che il dispositivo, dovendo impegnarsi con il filetto della vite, deve presentare un elevato spessore che, pertanto, diminuisce il pregio estetico dello stesso dispositivo di apertura.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ ideare un dispositivo di apertura per elemento di arredo in grado di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico à ̈ un importante scopo dell'invenzione ideare un dispositivo di apertura di elevato pregio estetico.
Un altro importante scopo dell'invenzione à ̈ realizzare un dispositivo di apertura che sia di facile sostituzione e montaggio.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo di apertura di un elemento di arredo come rivendicato nella annessa Rivendicazione 1. Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle sottorivendicazioni.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni in scala, nei quali:
la Fig. 1 mostra, in prospettiva ed in esploso, un dispositivo di apertura secondo l'invenzione;
la Fig. 2a illustra in sezione un momento del montaggio del dispositivo di apertura;
la Fig. 2b riporta in sezione un momento del montaggio del dispositivo di apertura successivo a quello illustrato in Fig.2a;
la Fig. 3 evidenzia un altro esempio di montaggio del dispositivo; e
la Fig. 4 presenta un ulteriore dispositivo di apertura per elemento di arredo secondo l'invenzione.
Con riferimento alle Figure citate, il dispositivo di apertura per elemento di arredo secondo l'invenzione à ̈ globalmente indicato con il numero 1.
Esso à ̈ atto ad essere vincolato ad un qualsiasi elemento di arredo 10 come, ad esempio, un armadio, una cassettiera o altro mobile, così da consentirne l’apertura. In particolare, il dispositivo di apertura 1 à ̈ atto ad essere disposto su un elemento di arredo 10 quale uno sportello, un cassetto o un’anta, così da consentire di movimentare detto elemento di arredo 10 rispetto ad un secondo elemento di arredo come il telaio di un armadio, una cassettiera o un mobile. Il dispositivo di apertura 1 comprende una maniglia 2 atta ad essere vincolata solidalmente all’elemento di arredo 10 così che la maniglia stessa non sia mo vimentabile rispetto all’elemento 10, ed almeno due corpi di fissaggio 3, 4 atti a permettere di vincolare la maniglia 2 all’elemento di arredo 10.
La maniglia 2, essendo atta ad andare sostanzialmente a contatto con l’elemento di arredo 10, presenta una superficie di contatto 2a sostanzialmente controsagomata alla superficie di battuta 10a dell’elemento di arredo 10. In particolare, la maniglia 2 presenta una superficie di contatto 2a sostanzialmente piana così che, quando essa à ̈ posta pressoché a contatto con la superficie di battuta 10a, venga definito un piano di vincolo 1a dalla sostanziale sovrapposizione delle superfici 2a e 10a.
Tra i corpi di fissaggio sono individuabili almeno un primo corpo di fissaggio 3 presentante una cavità di alloggiamento 3a ed almeno un secondo corpo di fissaggio 4 atto ad inserirsi nella cavità di alloggiamento 3a tramite deformazione elastica del primo corpo di fissaggio 3. Ad esempio il dispositivo di apertura 1 presenta, come mostrato nelle Figg. 1-3, due soli corpi 3 e 4 o, in alternativa, un unico secondo corpo di fissaggio 4 atto ad impegnarsi con due primi corpi di fissaggio 3, come mostrato in Fig. 4.
Il secondo corpo di fissaggio 4 Ã ̈ vincolato solidalmente alla maniglia 2 tramite colle, viti, saldature o altri mezzi di vincolo similari. In alternativa, il secondo corpo di fissaggio 4 e la maniglia 2 sono realizzati in unico pezzo.
Il primo corpo di fissaggio 3 à ̈ vincolato all’elemento mobile 10 tramite viti 5, colle o altri mezzi di collegamento similari. Preferibilmente, il primo corpo di fissaggio 3 à ̈ vincolato all’elemento di arredo 10 utilizzando delle viti 5 e, in particolare, utilizzando viti autofilettanti ossia viti che, quando sono impegnate nell’elemento di arredo 10, generano il filetto con cui la vite s’impegna all’elemento 10. Più preferibilmente ancora, il primo corpo di fissaggio 3 à ̈ vincolato all’elemento di arredo 10 utilizzando sia le viti 5 autofilettanti sia uno strato di colla interposto tra elemento 10 e corpo 3.
Al fine di permettere il corretto posizionamento del primo corpo di fissaggio 3 e, quindi, del dispositivo di apertura 1, l’elemento di arredo 10 à ̈ munito di un vano 10b atto ad accogliere un primo corpo di fissaggio 3 (Figg. 2a, 2b e 3) o, come mostrato in Fig.4, una pluralità di corpi di fissaggio 3. In particolare, il vano 10b à ̈ ricavato in corrispondenza di un bordo laterale, inferiore o superiore (Figg.
2a, 2b e 4) dell’elemento di arredo 10 o, in alternativa, in corrispondenza della superficie esterna dell’elemento d’arredo 10, come mostrato in Fig.3.
La cavità di alloggiamento 3a presenta una direzione prevalente di sviluppo 3b sostanzialmente parallela al piano di vincolo 1a, ossia una direzione prevalente di sviluppo 3b che, quando la maniglia 2 à ̈ adiacente all’elemento di arredo 10, risulti pressoché parallela al piano di vincolo 1a.
La cavità di alloggiamento 3a presenta inoltre una sezione munita di una prima strozzatura 3c atta a definire due sedi d’impegno 3d di dimensioni maggiori rispetto alla prima strozzatura 3c così che la cavità di alloggiamento 3a sia caratterizzato da una forma sostanzialmente a “8†, come evidenziato dalla Fig.2a.
Il secondo corpo di fissaggio 4 presenta una direzione preferita di estensione 4a che, quando la maniglia 2 à ̈ adiacente all’elemento di arredo 10, à ̈ sostanzialmente parallela al piano di vincolo 1a. Preferibilmente, la direzione preferita di estensione 4a à ̈ sostanzialmente parallela alla direzione prevalente di sviluppo 3b, in fase di montaggio.
Inoltre, in maniera similare alla cavità di alloggiamento 3a, il secondo corpo di fissaggio 4 presenta una sagoma caratterizzata dalla presenza di una seconda strozzatura 4b atta a definire due porzioni dilatate di estensione maggiore della seconda strozzatura così che anche il secondo corpo di fissaggio 4 presenta una sezione di forma sostanzialmente ad “8†.
In particolare, la seconda strozzatura 4b identifica una porzione di punta 4c, posta a distanza maggiore rispetto al piano di vincolo 1a, ed una porzione di base 4d, posta a distanza inferiore rispetto al piano di vincolo 1a. Preferibilmente, la porzione di punta 4c presenta una sezione dimensioni inferiori rispetto a quelle della porzione di base 4d. Più preferibilmente ancora, la porzione di punta 4c presenta dimensioni maggiori rispetto alle sedi d’impegno 3d, ma inferiori rispetto a quelle della porzione di base 4d.
Infine, la prima strozzatura 3c e la seconda strozzatura 4b sono vantaggiosamente caratterizzate da lunghezze tra loro differenti, ossia esse hanno dimensioni, calcolate lungo la normale al piano di vincolo 1a, diverse tra loro. In dettaglio, la seconda strozzatura 4b ha una lunghezza inferiore rispetto alla prima strozzatura 3c e, più in dettaglio, la seconda strozzatura 4b ha, rispetto alla prima strozzatura 3c, una lunghezza inferiore di una misura compresa tra 0,5 e 0,1 mm.
Il procedimento di ancoraggio di un dispositivo di apertura 1 ad un elemento di arredo à ̈ il seguente.
Inizialmente, l’operatore ricava nell’elemento di arredo 10 il vano 10b e, quindi, inizia ad eseguire le operazioni necessarie al vincolamento del dispositivo di apertura 1 all’elemento di arredo 10.
In dettaglio, egli distribuisce sul fondo del vano 10b un piccolo strato di colla, consigliato, e, quindi, dispone il primo corpo di alloggiamento 3 all’interno del vano 10b facendo sì che lo strato di colla e le viti 5 lo vincolino all’elemento di arredo 10.
Successivamente vincola la maniglia 2 all’elemento di arredo 10 per incastro. In dettaglio, l’operatore impugna la maniglia 2 e la preme contro l’elemento di arredo 10 facendo sì che la superficie di contatto 2a vada sostanzialmente a contatto con la superficie di battuta 10a definendo il piano di vincolo 1a.
Durante tale operazione, l’operatore inserisce il secondo corpo di fissaggio 4 all’interno della cavità 3a così da vincolare per incastro tra loro i due corpi di fissaggio 3 e 4 e, quindi, rendere la maniglia 2 sostanzialmente solidale all’elemento di arredo 10.
In particolare, l’operatore spinge il secondo corpo di fissaggio 4 all’interno della cavità 3a facendo sì che, grazie alle differenti estensioni delle sezioni d’impegno 4c e 4d e delle sedi 3d, la porzione di base 4d deformi elasticamente una sede 3d del primo corpo di fissaggio 3 il quale, di conseguenza, esercita sulla prima sezione 4c una forza atta a vincolare saldamente tra loro i due corpi di fissaggio 3 e 4.
L'invenzione consente importanti vantaggi.
Un primo vantaggio à ̈ rappresentato dall’elevata velocità e semplicità del processo di montaggio.
Infatti, le viti 5 più il piccolo strato di colla, caratterizzato da un ridotto tempo d’indurimento, permettono di fissare velocemente il primo corpo di fissaggio 3. Tale semplicità e velocità permette di realizzare il vincolo tra dispositivo 1 ed elemento di arredo 10 in corrispondenza del luogo dove viene disposto l’elemento 10.
Tale aspetto permette di avere, durante il trasporto, un elemento di arredo 10 privo del dispositivo 1 e, quindi, caratterizzato da un costo di trasporto inferiore rispetto agli elementi di arredo noti grazie alle dimensioni dello stesso elemento di arredo.
Un altro vantaggio à ̈ rappresentato dall’elevata affidabilità e tenuta del vincolo tra maniglia 2 e l’elemento di arredo 10.
In particolare, tale vantaggio à ̈ stato ottenuto grazie alla presenza delle viti 5 che permettono di fissare saldamente il dispositivo di apertura 1 all’elemento di arredo 10 sia in corrispondenza di uno dei bordi (Figg. 2a e 2b) sia in corrispondenza della superficie esterna (Fig.3).
L’affidabilità dell’impegno tra maniglia 2 e l’elemento di arredo 10 à ̈, inoltre, data dal particolare vincolamento tra i due corpi di fissaggio 3 e 4. In particolare, tale vantaggio à ̈ stato ottenuto grazie al sostanzialmente parallelismo tra il piano di vincolo 1a e la direzione preferita di estensione 4a del secondo corpo di fissaggio 4 e tra il piano di vincolo.1a e la direzione prevalente di sviluppo 3b della cavità di alloggiamento 3a.
Infatti, il parallelismo tra le suddette direzioni 3b e 4a ed il piano di vincolo 1a e la perpendicolarità tra la forza applicata alla maniglia 2 ed il suddetto piano 1a permettono alla forza stessa di essere distribuita lungo tutta l’estensione dell’accoppiamento tra i corpi 3 e 4 e, quindi, di essere facilmente assorbita dal dispositivo di apertura 1.
L’affidabilità dell’impegno à ̈ inoltre garantita dalla particolare sagomatura della cavità di alloggiamento 3a e del secondo corpo di fissaggio 4.
In particolare, i particolari dimensionamento e disposizione delle sezioni d’impegno 4c e 4d e delle sedi d'impegno 3d, permettono di accoppiare tra loro i due corpi impegnando alternativamente la porzione di punta 4c o la seconda sezione 4d con una delle porzione dilatate 3d.
Più in particolare, tale doppia possibilità permette, nel caso in cui a seconda sezione 4d si svincoli dalla porzione dilatate 3, di mantenere il vincolamento tra i due corpi grazie all’accoppiamento tra la porzione di punta 4c e la sede d'impegno 3d. Un altro vantaggio à ̈ quello di eliminare le antiestetiche teste di viti di fissaggio sull’elemento di arredo che consentono l’applicazione del dispositivo di apertura sulla superficie dello stesso
L'invenzione à ̈ suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Tutti gli elementi descritti e rivendicati sono sostituibili da elementi equivalenti ed i dettagli, i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di apertura (1) di un elemento di arredo (10), comprendente una maniglia (2) atta ad essere vincolata solidalmente a detto elemento di arredo (10) caratterizzato dal fatto di comprendere almeno due corpi di fissaggio (3, 4) uno dei quali atto ad essere vincolato solidalmente a detto elemento di arredo (10) ed uno vincolato solidalmente a detta maniglia (2) e dal fatto che detti almeno due corpi di fissaggio (3, 4) comprendono un primo corpo di fissaggio (3) presentante una cavità di alloggiamento (3a) ed un secondo corpo di fissaggio (4) atto ad inserirsi in detta cavità di alloggiamento (3a) ed a deformare elasticamente detto primo corpo di fissaggio (3), così da vincolare detta maniglia (2) a detto elemento di arredo (10).
  2. 2. Dispositivo di apertura (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta maniglia (2) à ̈ atta ad andare sostanzialmente a contatto con detto elemento di arredo (10) definendo un piano di vincolo (1a); in cui detta cavità di alloggiamento (3a) presenta una direzione prevalente di sviluppo (3b) sostanzialmente parallela a detto piano di vincolo (1a); ed in cui detto almeno un secondo corpo di fissaggio (4) presenta una direzione preferita di estensione (4a) sostanzialmente parallela a detto piano di vincolo (1a).
  3. 3. Dispositivo di apertura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di detta cavità di alloggiamento (3a) presenta una prima strozzatura (3c) e due sedi di impegno (3d) separate da detta prima strozzatura (3c) ed in cui la sezione di detto un secondo corpo di fissaggio (4) presenta una seconda strozzatura (4b) atta a separare una porzione di punta (4c) ed una porzione di base (4d).
  4. 4. Dispositivo di apertura (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima strozzatura (3c) e detta seconda strozzatura (3d) hanno lunghezze tra loro diverse.
  5. 5. Dispositivo di apertura (1) secondo una o più delle rivendicazioni 3-4, in cui detta porzione di punta (4c) ha dimensioni inferiori a detta porzione di base (4d).
  6. 6. Elemento di arredo (10) comprendente almeno un dispositivo di apertura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
  7. 7. Elemento di arredo (10) secondo la rivendicazione precedente, comprendente un vano (10b) atto ad accogliere al suo interno detto almeno un primo corpo di fissaggio (3).
  8. 8. Procedimento di ancoraggio di un dispositivo di apertura (1) Ã ̈ vincolato solidalmente ad un elemento di arredo (10.) caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di apertura (1) Ã ̈ vincolato a detto elemento di arredo (10) tramite incastro.
  9. 9. Procedimento di ancoraggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detto dispositivo comprende almeno due corpi di fissaggio (3, 4) uno dei quali atto ad essere vincolato solidalmente a detto elemento di arredo (10) ed uno vincolato solidalmente a detta maniglia (2); ed in cui detti due corpi (3, 4) sono vincolati reciprocamente per incastro.
  10. 10. Procedimento di ancoraggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detti almeno due corpi di fissaggio (3, 4) sono vincolati reciprocamente per deformazione elastica.
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