ITMI20111088A1 - Film multistrato in materiale termoplastico riciclabile, contenitore comprendente tale film e relativa confezione. - Google Patents

Film multistrato in materiale termoplastico riciclabile, contenitore comprendente tale film e relativa confezione. Download PDF

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ITMI20111088A1
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Description

FILM MULTISTRATO IN MATERIALE TERMOPLASTICO RICICLABILE,
CONTENITORE COMPRENDENTE TALE FILM E RELATIVA CONFEZIONE
DESCRIZIONE
La presente invenzione à ̈ relativa ad un film multistrato in materiale termoplastico riciclabile, ad un contenitore comprendente tale film e ad una confezione costituita da tale contenitore e da un film di chiusura, o coperchio. Più particolarmente l’invenzione à ̈ relativa ad un film multistrato, al contenitore realizzato con tale film e ad una confezione che lo comprende, ciascuno dotato di adeguate caratteristiche di trasparenza e barriera all’ossigeno e all’anidride carbonica (CO2) per un impiego vantaggioso nella conservazione di prodotti alimentari, particolarmente in atmosfera modificata, capace inoltre di essere interamente riciclato dopo l’uso.
Il mercato degli alimenti destinati alla grande distribuzione (catene di supermercati e simili) richiede materiali di imballaggio e confezionamento sempre più sofisticati, soprattutto per aumentare la conservabilità degli alimenti stessi e la qualità estetica delle confezioni, ad esempio per quanto riguarda la trasparenza del contenitore.
Una delle esigenze tecniche del mercato della distribuzione di alimenti à ̈ quella di avere a disposizione delle confezioni costituite da un vassoio, o contenitore, e da un film o coperchio di chiusura che offrano una sufficiente barriera all’ingresso dell’ossigeno all’interno del vassoio per preservare la qualità del prodotto ivi contenuto, di regola verdure e formaggi, per un tempo che corrisponde alla data di scadenza riportata sulla confezione stessa. Tale parametro viene definito “vita di scaffale†(“shelf life†).
Una confezione nota di uso comune sul mercato, illustrata schematicamente in Fig. 1, à ̈ costituita da un contenitore multistrato 10 avente uno spessore totale 330 micron, comprendente una base 11 avente uno spessore di 280 micron di PET (mono o tristrato), sulla quale à ̈ applicato un film di laminazione tristrato PE/EVOH/PE, avente uno spessore di 50 micron complessivi (22 micron 6 micron 22 micron). In alcuni casi il film di laminazione da 50 micron in PE/EVOH/PE à ̈ sostituito da un film in PE/PA/PE (21 micron 8 micron 21 micron), ove PA significa poliammide.
In altre realizzazioni viene usato un rivestimento a base inorganica (ad es. ossidi di silicio) depositato sulla base di PET attraverso processi al plasma e/o via solvente, oppure a base organica (PVDC) depositato sulla base di PET attraverso processi di laccatura a solvente, per fornire adeguate proprietà barriera che il PET non garantisce.
In tali confezioni note il film di chiusura – facendo riferimento alla Fig.1 il coperchio 15 del contenitore 10 - ha uno spessore totale di circa 50 micron, ed à ̈ del tipo tristrato PE/EVOH/PE (22 micron 6 micron 22 micron). In alcuni casi il film di chiusura da 50 micron in PE/EVOH/PE può essere sostituito da un film penta-strato del tipo PE/Ad/PA/Ad/PE (18 micron 3 micron 8 micron 3 micron 18 micron), ove Ad rappresenta uno strato di adesivo.
Risulta chiaro dall’esame delle suddette strutture che sia per il contenitore che per il film di chiusura o coperchio la barriera all’ossigeno à ̈ ottenuta dalla frazione polimerica EVOH o PA, che notoriamente hanno una elevata efficienza nel bloccare il passaggio di ossigeno ai fini di conservare meglio il prodotto alimentare ivi contenuto. E’ altresì chiaro che la struttura dei due componenti della confezione (“package†) cioà ̈ il contenitore ed il coperchio, à ̈ tale per cui la chiusura della confezione à ̈ realizzata mediante il contatto tra gli strati di PE, che vengono termosaldati PE su PE al fine di garantire una buona chiusura ed ermeticità.
Tale confezione nota presenta numerosi svantaggi.
Per quanto riguarda il contenitore, il film di laminazione tristrato di PE/EVOH/PE (oppure penta strato PE/Ad/PA/Ad/PE) può delaminare dalla base in PET qualora si utilizzi il processo di laminazione a caldo, ed in ogni caso il rischio di delaminazione criticità rappresenta un problema. In alternativa si possono utilizzare processi di accoppiamento con adesivi, che però aumentano il numero dei componenti della formulazione del contenitore e richiedono spesso l’impiego di solventi chimici per la deposizione dell’adesivo stesso.
Inoltre, la confezione non à ̈ perfettamente trasparente per la presenza di PE, EVOH e PA ed eventuali adesivi.
Altri inconvenienti della confezione riguardano gli aspetti ambientali e di gestione degli scarti durante il processo produttivo delle confezioni stesse. Tali inconvenienti derivano principalmente dal fatto che le confezioni comprendono materiali plastici diversi, cioà ̈ sono confezioni realizzate secondo l’approccio detto “multi-materiale†(PET; PE, EVOH e/o PA con relativi adesivi; più eventuali altri componenti o additivi). Il carattere multi-materiale pone infatti severe limitazioni – o addirittura rende praticamente impossibile – il riciclo efficace e conveniente sia degli scarti produttivi che della confezione stessa a fine vita, a causa della presenza di materiali plastici incompatibili tra di loro. Con il termine “riciclo†si intende la possibilità di effettiva riutilizzazione del materiale, ad esempio mediante fusione e successivo stampaggio in un nuovo prodotto, di regola un nuovo contenitore e/o film di chiusura da riutilizzare nella stessa applicazione.
Le limitazioni al riciclo dovute al carattere multi-materiale vengono discusse qui di seguito. Nel caso della confezione nota sopra descritta, l’applicazione di un film tristrato di laminazione sulla base in PET del contenitore offre proprietà di barriera all’ossigeno soddisfacenti ma à ̈ noto che le caratteristiche chimico/fisiche dell’EVOH (punto di fusione, stabilità termica, indice di rifrazione ecc.) sono tali da non permettere allo stesso EVOH di essere trattato nel processo produttivo alle stesse temperature di estrusione del PET (280-290°C), in quanto ciò causa fenomeni di degradazione termica, decolorazione e formazione di puntinature nere carboniose dovute alla eccessiva temperatura a cui à ̈ stata esposta la frazione polimerica EVOH. Inoltre tale fenomeno, abbinato alla presenza del PE non miscibile con il PET, tende a creare una opacità molto importante nella foglia finale.
L’uso di rivestimenti a base inorganica depositati sulla base PET, pur avendo in teoria elevate prestazioni di barriera, presenta inconvenienti relativi alle basse proprietà barriera reali, in quanto tali rivestimenti inorganici sono assai fragili (creano una pellicola di materiale vetroso). Ne consegue che al momento dell’utilizzo in macchina gli stress statici e dinamici ai quali i materiali sono sottoposti tendono a creare delle “cricche†sullo strato di rivestimento, con innesco di punti di scarsa barriera all’ossigeno che, appunto, non garantiscono le prestazioni richieste in ogni condizione di utilizzo.
L’uso di rivestimenti a base organica (PVDC) depositati sulla base PET presenta inconvenienti associati alla presenza di composti clorurati, i quali non sono ben accettati dal mercato e sono difficili da riciclare in generale, particolarmente insieme al PET.
Per quanto riguarda il film o coperchio di chiusura, esso à ̈ realizzato in materiale polimerico diverso dal PET, per cui esso manifesta gli inconvenienti di compatibilità sopra descritti. Si deve inoltre considerare che il processo produttivo di formazione del contenitore in varie forme e dimensioni, quali vaschette, vassoi e scatole di geometria circa cilindrica o circa parallelepipeda, e dei relativi coperchi, comporta la formazione di notevoli quantità di scarti, che sarebbe desiderabile riciclare nella stessa applicazione ma che le ragioni sopra esposte rendono invece non riutilizzabili. Naturalmente ciò à ̈ tanto più vero per il riciclo e il riutilizzo della confezione a fine vita.
Risulta pertanto possibile riciclare e riutilizzare tali oggetti di composizione multi-materiale solo per applicazioni poco nobili, o comunque meno nobili dell’applicazione primaria, ove la trasparenza, la qualità estetica e le proprietà tecnologiche quali la barriera all’ossigeno non sono richieste, quali ad esempio sedie da giardino, tavolini ed altri oggetti ottenuti per stampaggio ad iniezione. Diversamente tali materiali sono smaltiti negli inceneritori dei rifiuti, da cui deriva uno spreco di materia prima ed un elevato impatto ambientale.
Il confezionamento e la conservazione di prodotti alimentari in atmosfera modificata (“MAP†= Modified Atmosphere Packaging) à ̈ stato introdotto nel mercato della grande distribuzione per preservare le caratteristiche organolettiche degli alimenti, in particolare carni e soprattutto carni rosse, e prolungarne la shel-life. Normalmente l’atmosfera modificata à ̈ costituita da una miscela di ossigeno e anidride carbonica e/o azoto, con prevalente contenuto di ossigeno (fino a 70-80% peso della miscela).
Diversamente da quanto esposto in precedenza, ove la barriera all’ossigeno à ̈ intesa come barriera all’entrata di ossigeno nella confezione, le confezioni MAP dovrebbero assicurare una barriera alla fuoriuscita di ossigeno dall’interno della confezione verso l’esterno, in modo da consentire il mantenimento dell’atmosfera modificata ed estendere la shelf-life fino ad almeno due settimane.
US 5,021,515 descrive una confezione a barriera di ossigeno comprendente uno strato capace di effettuare la cattura (†scavenging†) di ossigeno per mezzo dell’ossidazione di un suo componente organico catalizzata da composti metallici. Il componente organico ossidabile preferito à ̈ una poliammide ottenuta da acido adipico e m-xililen-diammina nota come MXD-6. L’ossidazione di MXD-6 à ̈ catalizzata da composti dei metalli di transizione, in particolare composti di cobalto, presenti in quantità fino a 300 ppm.
US 6,239,210 B1 descrive strutture formate da miscele di PET e MXD-6 addizionata di cobalto ottoato da utilizzare in contenitori a barriera di ossigeno per la conservazione di prodotti alimentari. Il composto di cobalto à ̈ presenti in quantità fino a 250 ppm.
I materiali descritti nei brevetti suddetti sono quindi del tipo a barriera attiva, ove con il termine “barriera attiva†si intende una barriera che si basa anche sulla cattura dell’ossigeno per reazione con il materiale stesso. E’ evidente che la barriera attiva porta quindi ad un consumo dell’ossigeno se questo à ̈ contenuto all’interno della confezione. Tali materiali sono pertanto inadatti all’impiego in confezioni MAP con atmosfera ricca di ossigeno in quanto reagiscono con esso riducendone in modo indesiderato la quantità inizialmente presente.
Allo stato della tecnica sopra esposto risulta dunque irrisolto, o risolto in modo non soddisfacente, il problema di disporre di un film non orientato in materiale termoplastico per la realizzazione di un contenitore che sia completamente riciclabile nella stessa applicazione e offra un’adeguata barriera passiva all’ossigeno, così da renderlo adatto alla conservazione di alimenti in confezioni ad atmosfera modificata.
Sarebbe pertanto desiderabile disporre di contenitori e confezioni, soprattutto per alimenti, che associno le proprietà tecnologiche richieste (buona barriera passiva all’ossigeno e alla CO2, buona trasparenza, assenza di residui di metalli) alla possibilità di un effettivo riciclo del materiale nella stessa applicazione, cioà ̈ senza perdita di valore nelle applicazioni successive all’applicazione primaria, sia per quanto riguarda gli scarti di produzione sia per quanto riguarda le confezioni stesse a fine vita.
Un aspetto dell’invenzione riguarda pertanto un film multistrato in materiale termoplastico riciclabile comprendente almeno tre strati, caratterizzato dal fatto che almeno uno strato (A) di detti tre strati à ̈ costituito essenzialmente da PET amorfo non orientato ed à ̈ combinato ad almeno uno strato barriera (B) passiva che comprende PET amorfo non orientato ed una poliammide sostanzialmente esente da catalizzatori di ossidazione, in cui:
i) detto strato (A) in PET amorfo non orientato costituisce ciascuno degli strati esterni di detto film tristrato e lo strato centrale à ̈ costituito da detto strato barriera (B) passiva (struttura A/B/A); oppure
ii) detto strato (A) in PET amorfo non orientato costituisce lo strato centrale di detto film tristrato e ciascuno degli strati esterni à ̈ costituito dal detto strato barriera (B) passiva (struttura B/A/B);
il rapporto in peso tra detto strato centrale e la somma di detti strati esterni essendo > 1, detto film multistrato comprendendo almeno il 90% in peso di PET amorfo non orientato ed avendo una permeabilità all’ossigeno (“OTR†) inferiore a 7 cc/m<2>/24h/atm ed una permeabilità all’anidride carbonica ( “CO2TR†) inferiore a 12 cc/m<2>/24h/atm.
Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un contenitore comprendente un film multistrato come definito sopra.
Ancora un altro aspetto dell’invenzione riguarda una confezione costituita da un tale contenitore e da un film di chiusura, o coperchio, sigillabile a caldo sul contenitore stesso. Nella presente descrizione con il termine “PET†si intende sia il poliestere omopolimero ottenuto per policondensazione di acido tereftalico e glicole etilenico, che il copoliestere eventualmente contenente fino al 20% in moli di unità derivanti da altri acidi aromatici quali l’acido isoftalico, l’acido naftalendicarbossilico e/o dioli quali 1,4-butandiolo e cicloesandimetanolo (CHDM). In quest’ultimo caso il poliestere copolimero modificato con dioli diversi dal glicole etilenico à ̈ denominato PETG,
Il poliestere utilizzato può essere sia PET vergine che PET proveniente dal riciclo, ed ha una viscosità intrinseca superiore a 0,55 dl/g. Il PET vergine ha una viscosità intrinseca di regola superiore a 0,76 dl/g mentre il PET da riciclo ha una viscosità intrinseca di regola inferiore a 0,76 dl/g, a causa di una parziale degradazione causata dal processo di riciclo. Tipici valori di viscosità intrinseca per i PET utilizzati commercialmente sono 0,78 dl/g per il PET vergine e 0,72 dl/g per il PET riciclato. La frazione di PET proveniente dal processo di estrusione primario utilizzata come porzione di riciclo può avere una IV compresa tra 0,57 e 0,67 dl/g. Preferibilmente il PET proveniente dal riciclo à ̈ compreso nello strato centrale del film multistrato.
Con il termine “film multistrato†o “film tristrato†si intende il semilavorato costituito dalla foglia (“preform†) ottenuta di regola mediante co-estrusione dei film costituenti i singoli strati seguita da accoppiamento a caldo degli stessi direttamente all’interno della filiera di coestrusione.
Nella presente descrizione il termine “film multistrato†o “foglia†sono pertanto usati in modo intercambiabile. La foglia così ottenuta non ha subito alcun processo di orientamento preferenziale ed à ̈ pertanto non-orientata.
La foglia viene poi trasformata in un articolo finito quale un contenitore mediante processi noti che non inducono orientamento, di regola mediante termoformatura. Con il termine “contenitore†si intende qualsiasi articolo avente un’apertura per l’introduzione di un prodotto, particolarmente un prodotto alimentare. Esempi di contenitori sono dunque vassoi, vaschette, scatole, ciotole, bicchieri e simili.
Il contenitore sopra descritto viene usato principalmente quale componente di una confezione (“package†) il cui altro componente à ̈ un film di chiusura da applicare sull’apertura del contenitore, in modo da impedire la fuoriuscita del prodotto e assicurarne la sua conservazione. Il film di chiusura può essere flessibile o può essere formato come un coperchio rigido o semi-rigido. Secondo un aspetto dell’invenzione, il film di chiusura à ̈ sigillabile a caldo sul contenitore.
Il film multistrato secondo l’invenzione à ̈ costituito per almeno il 90% in peso di PET, un materiale termoplastico interamente riciclabile mediante fusione e formatura di un nuovo manufatto con i processi di lavorazione tipici delle materie plastiche.
Il film multistrato à ̈ costituito preferibilmente da tre strati ottenuti per co-estrusione e/o successivo accoppiamento.
Nella forma di attuazione in cui il film multistrato à ̈ un film tristrato, esso comprende uno strato centrale in percentuale ponderale prevalente e due strati esterni in percentuale ponderale ridotta rispetto allo strato centrale, cioà ̈ il rapporto in peso tra lo strato centrale e la somma degli strati esterni à ̈ > 1. Lo strato centrale costituisce preferibilmente almeno il 70% in peso del film tristrato, più preferibilmente almeno l’85% peso del film tristrato complessivo.
Preferibilmente i due strati esterni hanno la stessa composizione e la stessa incidenza percentuale sul totale del film. Poiché la differenza di densità tra il materiale costituente lo strato centrale ed il materiale costituente gli strati laterali à ̈ trascurabile, si può considerare che i film esterni sono di spessore sostanzialmente identico, quindi il film mostra una sezione trasversale simmetrica sia per struttura che per composizione.
Secondo un’altra forma di attuazione i due strati esterni hanno diversa composizione ed eventualmente diversa incidenza percentuale sul totale del film.
Secondo una prima forma di attuazione il film tristrato ha una struttura tipo A/B/A, nella quale A à ̈ il film formante ciascuno degli strati esterni ed à ̈ costituito essenzialmente da PET amorfo non orientato, mentre B costituisce lo strato centrale che assicura un adeguata barriera passiva all’ossigeno e alla CO2e comprende PET amorfo non orientato ed una poliammide sostanzialmente esente da catalizzatori di ossidazione.
Secondo una seconda forma di attuazione il film tristrato ha una struttura tipo B/A/B, nella quale A Ã ̈ il film costituito essenzialmente da PET amorfo non orientato, mentre il film barriera B costituisce ciascuno degli strati esterni e comprende PET amorfo non orientato ed una poliammide sostanzialmente esente da catalizzatori di ossidazione.
Grazie alla sua composizione lo strato barriera B à ̈ capace di assicurare una elevata barriera passiva al passaggio dell’ossigeno e alla CO2e mantenere una adeguata trasparenza. Con il termine “barriera passiva†si intende una barriera sostanzialmente fisica al passaggio dell’ossigeno e alla CO2, cioà ̈ una barriera che non à ̈ determinata da una reazione dell’ossigeno con il materiale costituente la barriera stessa.
La poliammide dello strato B à ̈ scelta nel gruppo delle poliammidi parzialmente aromatiche in cui il legame ammidico contiene almeno un anello aromatico ed un gruppo non aromatico. Poliammidi parzialmente aromatiche preferite includono: poli(m-xililene adipammide); poli(esametilene isoftalammide); poli(esametilene adipammide-co-isoftalammide); poli(esametilene adipammide-co-tereftalammide); poli(esametilene isoftalammide-cotereftalammide); or miscele di due o più di queste. La più preferita à ̈ la poli(m-xililene adipammide).
Una poliammide conforme a quanto sopra à ̈ commercializzata da BASF AG con la designazione X17.
La poliammide dello strato B à ̈ presente in una quantità compresa fra 1% e 20% in peso della composizione totale dello strato, preferibilmente fra 5% e 15% in peso, più preferibilmente tra 7 ed 12% in peso della composizione totale dello strato.
Con il termine “poliammide sostanzialmente esente da catalizzatori di ossidazione†si intende una poliammide nella quale non sono presenti, o sono presenti in quantità non superiore a 10 ppm di metallo, composti metallici che espletano un’azione catalitica nell’ossidazione della poliammide ad opera dell’ossigeno presente nell’atmosfera a contatto con la poliammide stessa, quali i composti dei metalli di transizione, in particolare del cobalto. Eventuali residui metallici derivanti dai catalizzatori o iniziatori impiegati nella produzione della poliammide stessa per polimerizzazione dei monomeri di partenza o composti metallici non catalitici non rientrano nella clausola di esclusione contenuta nella definizione di cui sopra.
Le composizioni polimeriche dello strato A o B possono inoltre comprendere degli additivi scelti tra gli stabilizzanti termici e UV, gli agenti anti-bloccanti, gli antiossidanti, gli antistatici, antifog, saldanti, i riempitivi ed altri noti all’esperto del ramo. Gli additivi possono essere addizionati nei processi di polimerizzazione o nelle fasi di trasformazione successiva. Il film B, sia nella realizzazione nella quale costituisce lo strato centrale del film multistrato che nella realizzazione nella quale costituisce gli strati esterni, comprende una quantità di PET amorfo non orientato superiore al 60% in peso della composizione totale dello strato B, preferibilmente superiore al 70% in peso, più preferibilmente superiore all’80% in peso della composizione totale dello strato B. Nelle varie forme di attuazione uno degli strati esterni del film à ̈ preferibilmente realizzato in PETG per migliorare le proprietà di saldatura del film stesso.
Secondo una realizzazione preferita il film barriera B comprende additivi costituiti da minerali cristallini con struttura a scaglie di dimensione micrometrica o nanometrica ed elevato rapporto altezza spessore L/w, detto “aspect ratio†. Preferibilmente il rapporto L/w di tali minerali à ̈ superiore a 200, più preferibilmente a 300. Esempi di tali minerali sono le bentoniti o montmorilloniti. Un additivo particolarmente preferito à ̈ la nanocarica Montmorillonite NANOCOR Grado I.24TL avente un rapporto L/w = 350.
Preferibilmente il film barriera B comprende una quantità di tali additivi compresa tra 0,1 e 8% peso.
In ogni caso, come si à ̈ detto in precedenza, nel suo complesso il film tristrato secondo l’invenzione comprende almeno il 90% in peso di PET non orientato ed ha una permeabilità all’ossigeno (Oxygen Transmission Rate “OTR†) inferiore a 7cc/m<2>/24h/atm, preferibilmente inferiore a 5 cc/m<2>/24h/atm, più preferibilmente inferiore a 4 cc/m<2>/24h/atm. Inoltre il film ha una permeabilità all’anidride carbonica (“CO2TR†) inferiore a 12 cc/m<2>/24h/atm, preferibilmente inferiore a 10 cc/m<2>/24h/atm, più preferibilmente inferiore a 8 cc/m<2>/24h/atm. Nel suo complesso il film tristrato secondo l’invenzione ha un livello di Haze inferiore a 10%, preferibilmente inferiore a 8%, ancora più preferibilmente inferiore a 5%.
Il contenitore realizzato dal film multistrato sopra descritto può essere associato ad un film o coperchio di chiusura, costituendo così una confezione chiusa adatta alla conservazione di prodotti alimentari.
Nella confezione chiusa secondo l’invenzione anche il film di chiusura à ̈ un film multistrato dotato di buona barriera all’ossigeno e all’anidride carbonica. In tal caso lo strato del coperchio destinato ad essere applicato sul contenitore à ̈ realizzato in PET o PETG con adeguate caratteristiche di barriera all’ossigeno, in modo che il contatto tra contenitore e coperchio sia realizzato mediante una superficie dello stesso materiale (PET o PETG su PET) ed il fissaggio a caldo à ̈ facilmente ottenuto grazie allo stesso punto di fusione del materiale. Secondo una forma di attuazione la confezione comprende un contenitore secondo l’invenzione come definito in precedenza ed un film di chiusura di tipo noto, purché dotato di buone proprietà di barriera passiva all’ossigeno e all’anidride carbonica, di elevato contenuto in PET ed avente una struttura in cui il lato destinato ad essere collegato al contenitore à ̈ costituito da PET o PETG. Un film di chiusura adatto allo scopo à ̈ ad esempio un film a quattro strati PET o PETG/PE/EVOH/PE, con lo strato di PET o PETG che costituisce lo strato di contatto con il contenitore.
Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un film orientato tristrato avente la stessa struttura A/B/A o B/A/B del film tristrato descritto in precedenza in relazione al contenitore. Rispetto al film tristrato descritto in precedenza in relazione al contenitore il film secondo l’invenzione à ̈ stato sottoposto ad un processo di orientamento, dando origine ad un film orientato, in particolare mono- o bi-orientato. Per quanto riguarda la composizione chimica di tale film orientato si applica la descrizione qualitativa e quantitativa delle strutture descritte in precedenza in relazione al film formante il contenitore.
Pertanto un aspetto dell’invenzione riguarda anche una confezione comprendente un contenitore come descritto in precedenza al quale à ̈ applicato un film di chiusura orientato avente la stessa struttura A/B/A o B/A/B del film tristrato descritto in precedenza in relazione al contenitore. Una confezione di questo tipo à ̈ illustrata in Fig. 3, ove con 10’’ si à ̈ indicato il contenitore e con 15’’ si à ̈ indicato il film di chiusura, entrambi aventi una struttura A/B/A. Più particolarmente, la confezione secondo l’invenzione comprende un quantità di PET ≥ 90% ed il film di chiusura ha una permeabilità all’ossigeno (Oxygen Transmission Rate “OTR†) inferiore a 7cc/m<2>/24h/atm, preferibilmente inferiore a 5 cc/m<2>/24h/atm, più preferibilmente inferiore a 3 cc/m<2>/24h/atm. Tale film, inoltre, mostra un ritiro a caldo (“skrinkage†) compreso tra 1,5 e 6%.
Breve descrizione dei disegni
Alla presente descrizione sono allegate le seguenti figure date a titolo illustrativo:
- la Fig.1Ã ̈ una vista schematica in esploso di una confezione secondo la tecnica nota;
- le Figg.2 e 3 sono viste schematiche in esploso di confezioni secondo l’invenzione.
Vengono forniti qui di seguito alcuni esempi illustrativi e non limitativi dell'invenzione nonché alcuni esempi di confronto.
ESEMPI
Metodi di misura
Le prove analitiche sono state effettuate secondo le seguenti normative :
- Viscosità intrinseca: ASTM D 4603-86
- Misura della opalescenza (HAZE): ASTM-D-1003
- Misura del colore: secondo metodologia CIELAB color determination system
- Prove barriera OTR (Oxygen Transmission Rate) e CO2TR (CO2Transmission Rate) per la foglia e il film: DIN 53380 (tutte misurate entro 7gg dalla produzione delle foglie e dei vassoi)
- Prove barriera OTR e CO2TR per la confezione†: ASTM F1307-2 (misure di gas evolution).
Apparecchiatura utilizzata
L’apparecchiatura utilizzata per l’esecuzione dei test di produzione della foglia in PET di seguito descritti era composta da:
- Estrusore principale: bi-vite co-rotante; diametro viti 60mm
- L/D viti estrusore: 44 equipaggiato con 2 fori di degasaggio per la rimozione dell’umidità - 5 dosatori gravimetrici per i vari componenti le formulazioni
- 1 pompa ad ingranaggi
- 1 cambiafiltro con rete di filtrazione 40 micron
- 1 testa piana larghezza 600mm per produzione di tri-strato (A/B/A o B/A/B con rapporto percentuale in peso 5/90/5)
- 1 calandra verticale a 3 rulli
- 1 svolgitore per l’accoppiamento di un film sulla foglia
- Estrusore laterale (coex): monovite dimetro 40mm; L/D vite 36; equipaggiato con 1 foro di degasaggio
- 1 mulino per la macinazione delle foglie di PET prodotte.
Esempio 1 (di confronto)
Produzione di una foglia di PET vergine tal quale come riferimento
E’ stata prodotta una foglia composta da 3 strati di cui lo strato centrale à ̈ composto da un PET vergine avente una viscosità intrinseca (IV) di 0,78 dl/g (resina INVISTA grado 1101) e i due strati laterali composti dallo stesso materiale (struttura A/A/A). Il materiale à ̈ stato alimentato agli estrusori senza un preliminare essiccamento. Questo à ̈ stato effettuato durante il processo produttivo grazie all’ausilio delle zone di degasaggio, che permettono di rimuovere l’umidità presente nel PET garantendo una buona tenuta della IV finale. Le condizioni operative utilizzate durante la prova sono state:
Estrusore principale per la produzione dello strato centrale: T1260°C/T2 270°C/T3 280°C/T4 280°C/T5 280°C/T6 280°C/T7 280°C/ T pompa 280°C/ T filtro 280°C/T filiera 275°C/ T rulli calandra 35°C/ livello di vuoto residuo nei degasaggi 1 e 2 rispettivamente 35 e 20 mbar/ portata polimero 200 kg/h/giri vite 189 rpm.
Estrusore secondario coex per la produzione degli strati esterni: T1 255°C/T2-T3-T4-T5-T6 280°C/ livello di vuoto residuo nel degasaggio: 15 mbar/ portata polimero 20 kg/h/ giri vite 23.
La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 1.
Esempio 2 (di confronto)
Produzione di una foglia con PET riciclato nello strato centrale
L’esempio 2 à ̈ stato eseguito nelle medesime condizioni operative dell’esempio 1 ma utilizzando per la produzione dello strato centrale della foglia una scaglia in PET proveniente dal circuito del riciclo (PETALO DENTIS grado A) avente una viscosità intrinseca pari a 0,75 dl/g. La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 1.
Esempio 3 (di confronto)
Produzione di una foglia laminata con film PE/EVOH/PE con caratteristiche barriera L’esempio 3 à ̈ stato eseguito nelle medesime condizioni operative dell’esempio 1. La foglia à ̈ stata successivamente accoppiata in calandra ad un film barriera da 50 micron (Tipo BF05HPL prodotto dalla ITP) avente le seguenti caratteristiche: spessore 50 micron; tristrato PE/EVOH/PE 22/8/22 micron; OTR 1,9 cc/m<2>/24h/atm
La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 1.
Esempio 4 (di confronto)
Produzione di una foglia con strato centrale a barriera attiva (A/Ba/A)
E’ stata prodotta una foglia con la struttura della foglia dell’esempio 1, nella quale lo strato centrale in PET vergine à ̈ stato sostituito da uno strato a barriera attiva Bacontenente PET e poliammide MXD-6 secondo quanto descritto nell’esempio 6 del brevetto US 5.021.515, avente un contenuto di cobalto pari a 200 ppm rispetto alla poliammide. Lo strato centrale Baconteneva quindi il 6% peso di masterbatch poliammide cobalto siccatolo e 94% peso di PET. Gli strati esterni A/A erano costituiti da PET vergine. La foglia à ̈ stata termoformata e le caratteristiche sono riportate in tabella 1.
Esempio 5 (di confronto)
Produzione di una foglia in polistirolo (PS) espanso laminata con film PE/EVOH/PE con caratteristiche barriera
L’esempio 5 à ̈ stato eseguito utilizzando un estrusore tandem della Berstorff capace di produrre materiali espansi attraverso l’aggiunta di gas butano all’interno del materiale polimerico.
Le condizioni di estrusione sono riportate di seguito.
Temperatura cilindro estrusore primario: 200°C; 200°C; 200°C; 190°C; 190°C.
Temperatura e numero giri pompa a d’ingranaggi inserita tra estrusore primario e secondario: 200°C/ 28 rpm
Temperatura cilindro estrusore secondario: 180°C; 170°C; 170°C; 160°C; 160°C Temperatura testa di estrusione: 160°C
Pressione in filiera: 101 bar
Gas: butano concentrazione 3,8%
Densità materiale espanso: 80 kg/m<3>
Materia prima: PS BASF
Portata oraria PS: 45 kg/h
Grammatura finale foglia dopo accoppiamento con film 50 micron PE/EVOH/PE: 280 gr/mq La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 1.
TABELLA 1
Caratteristiche foglia esempi 1-5 di confronto
Caratteristiche/
ES.1 ES.2 ES, 3 ES.4 ES.5
Unità di misura
Spessore foglia (Î1⁄4m) 330 330 330 330 4000 (280 g/m<2>)
IV (dl/g) 0,700 0,685 0,664 0,645 -----Colore (L) 94,17 93,18 92,23 90,56
(a) -0,67 -0,84 -0,32 -0,12 ------(b) -2,72 -0,17 1,74 2,40
Haze (%) 1,9 2,0 2,3 9 non trasparente
OTR (cm<3>/m<2>/24h/atm) 13,2 13,2 2,3 2,3 1,9
CO2TR (cm<3>/m<2>/24h/atm) 55 54 9 9,2 9,1
Aspetto visivo foglia buono buono buono buono buono materiale non PET
0 0 11,76 5 100 (PE/EVOH/PA) (%)
Riciclabilità Buona Buona Al limite Buona Non buona
Esempi 6-10 (di confronto)
Valutazione dell’evoluzione di ossigeno dall’interno di un vassoio
Le foglie di cui agli esempi 1-5 sono state termoformate in una termoformatrice Illig equipaggiata con un forno di riscaldamento a 3 “passi†per consentire un corretto riscaldamento della foglia prima dello stampaggio della vaschetta. Le temperature utilizzate per il riscaldamento della foglia nella fase di termoformatura negli esempi 1-4 sono state: - Forno superiore: tutto impostato a 180°C;
- Forno inferiore tutto impostato a 170°C;
- Stampo raffreddato ad acqua a temperatura di 13°C;
- Numero cicli al minuto = 22
Per la natura del materiale (espanso) la foglia di cui all’esempio 5 à ̈ stata termoformata utilizzando i seguenti parametri:
- Forno superiore: tutto impostato a 180°C;
- Forno inferiore tutto impostato a 170°C;
- Stampo raffreddato ad acqua a temperatura di 13°C;
- Numero cicli al minuto = 22.
Tutti i vassoi una volta prodotti sono stati chiusi utilizzando un film barriera PE/EVOH/PE da 50 micron di spessore (Tipo BF05HPL prodotta dalla ITP). All’interno del vassoio à ̈ stata creata una atmosfera modificata attraverso l’aggiunta di CO2e O2per ottenere le seguenti concentrazioni dei 2 gas: 60% O2e 40% CO2.
Le vaschette chiuse contenenti un’atmosfera modificata come detto sopra sono state posizionate in un frigorifero termostato a 4°c e durante sono state eseguite delle misure rispetto alla concentrazione di ossigeno presente e CO2presenti all’interno della vaschetta dopo 7 e 14gg.
I risultati di tali misure sono riportate in tabella 2.
TABELLA 2
Gas evolution test
Caratteristiche/ ES. 6 da ES.7 da ES.8 da ES.9 da ES.10 da Unità di misura foglia Es.1 foglia Es.2 Foglia Es.3 foglia Es.4 Foglia Es.5 Misura a tempo 0
O2% 60 60 60 60 60
CO2% 40 40 40 40 40
Misura dopo 7gg
O2% 45 44 59 38 59 CO2% 25 23 38 22 37 Misura dopo 14gg
O2% 18 17 57 11 56
CO2% 11 9 35 9 33 Dalle misure riportate in Tabella 2 si evince che, come già detto, le confezioni ottenute da foglie che incorporano un film barriera in EVOH (esempi 8 e 10) mantengono delle buone concentrazioni di O2e CO2all’interno del vassoio rispetto alle concentrazioni iniziali. Al contrario le confezioni degli esempi 6 e 7 mostrano una notevole riduzione delle concentrazioni iniziali di O2e CO2. Anche la confezione di cui all’esempio 9, nonostante il brevetto US 5.021.515 descriva il film realizzato in MXD-6 additivato con 200 ppm di cobalto siccatolo come una formulazione ad elevate prestazioni barriera rispetto all’ossigeno, à ̈ in realtà non efficace per l’applicazione in essere. Risulta inoltre scarsa la capacità di barriera alla CO2.
Esempio 11
Produzione di una foglia di PET non orientato contenente nello strato centrale poli(m-xililene adipammide).
E’ stata prodotta una foglia composta da 3 strati di cui lo strato centrale à ̈ composto da 90% di PET vergine avente una viscosità intrinseca (IV) di 0,78 dl/g (resina INVISTA grado 1101) e da un 10% di poli(m-xylene-adipammide), prodotta da BASF grado X-17. I due strati laterali erano composti da PET vergine (struttura A/B/A). Il materiale à ̈ stato alimentato agli estrusori senza un preliminare essiccamento. Questo à ̈ stato effettuato durante il processo produttivo grazie all’ausilio delle zone di degasaggio, che hanno permesso di rimuovere l’umidità presente nel PET garantendo una buona tenuta della IV finale. Le condizioni operative utilizzate durante la prova sono state:
Estrusore principale per la produzione dello strato centrale: T1260°C/T2 270°C/T3 280°C/T4 280°C/T5 280°C/T6 280°C/T7 280°C/ T pompa 280°C/ T filtro 280°C/T filiera 275°C/ T rulli calandra 35°C/ livello di vuoto residuo nei degasaggi 1 e 2 rispettivamente 35 e 20 mbar/ portata polimero 200 kg/h/giri vite 189rpm.
Estrusore secondario coex per la produzione degli strati esterni: T1 255°C/T2-T3-T4-T5-T6 280°C/ livello di vuoto residuo nel degasaggio: 15 mbar/ portata polimero 20 kg/h/ giri vite 23.
La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 3.
Esempio 12
Produzione di una foglia di PET non orientato contenente nello strato esterno poli(m-xyleneadipammide)
E’ stata prodotta una foglia composta da 3 strati (5/95/5%) di cui lo strato centrale era composto da solo PET vergine avente una viscosità intrinseca (IV) di 0,78 dl/g (resina INVISTA grado 1101) ed i due strati laterali erano composti da 90% poli(m-xyleneadipammide) BASF X-17 e 10% da PET vergine (struttura A/B/A). Il materiale à ̈ stato alimentato agli estrusori senza un preliminare essiccamento. Questo à ̈ stato effettuato durante il processo produttivo grazie all’ausilio delle zone di degasaggio, che hanno permesso di rimuovere l’umidità presente nel PET garantendo una buona tenuta della IV finale. Le condizioni operative utilizzate durante la prova sono state:
Estrusore principale per la produzione dello strato centrale: T1260°C/T2 270°C/T3 280°C/T4 280°C/T5 280°C/T6 280°C/T7 280°C/ T pompa 280°C/ T filtro 280°C/T filiera 275°C/ T rulli calandra 35°C/ livello di vuoto residuo nei degasaggi 1 e 2 rispettivamente 35 e 20 mbar/ portata polimero 200 kg/h/giri vite 189rpm.
Estrusore secondario coex per la produzione degli strati esterni: T1 255°C/T2-T3-T4-T5-T6 280°C/ livello di vuoto residuo nel degasaggio: 15 mbar/ portata polimero 20 kg/h/ giri vite 23.
La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 3.
Esempio 13
Produzione di una foglia di PET non orientato contenente nello strato centrale poli(m-xyleneadipammide in combinazione con nanocariche
E’ stata prodotta una foglia composta da 3 strati di cui lo strato centrale era composto da 89% di PET vergine avente una viscosità intrinseca (IV) di 0,78 dl/g (resina INVISTA grado 1101) da un 10% di poli(m-xylene-adipammide) BASF X-17 e da 1% di nanocarica Montmorillonite NANOCOR Grado I.24TL con L/w pari a 350. Il rapporto L/W tra la lunghezza e l’ampiezza della singola particella nanomerica dopo esfoliazione esprime l’aspect ratio della nanocarica utilizzata.
I due strati laterali erano costituiti da PET vergine (struttura A/B/A). Il materiale à ̈ stato alimentato agli estrusori senza un preliminare essiccamento. Questo à ̈ stato effettuato durante il processo produttivo grazie all’ausilio delle zone di degasaggio, che permettono di rimuovere l’umidità presente nel PET garantendo una buona tenuta della IV finale. Le condizioni operative utilizzate durante la prova sono state:
Estrusore principale per la produzione dello strato centrale: T1260°C/T2 270°C/T3 280°C/T4 280°C/T5 280°C/T6 280°C/T7 280°C/ T pompa 280°C/ T filtro 280°C/T filiera 275°C/ T rulli calandra 35°C/ livello di vuoto residuo nei degasaggi 1 e 2 rispettivamente 35 e 20 mbar/ portata polimero 200 kg/h/giri vite 189rpm.
Estrusore secondario coex per la produzione degli strati esterni: T1 255°C/T2-T3-T4-T5-T6 280°C/ livello di vuoto residuo nel degasaggio: 15 mbar/ portata polimero 20 kg/h/ giri vite 23.
La foglia finale aveva le caratteristiche riportate in Tabella 3.
TABELLA 3
Caratteristiche foglia esempi 11-12-13
Caratteristiche/
ESEMPIO 11 ESEMPIO 12 ESEMPIO 13
Unità di misura
Spessore foglia (Î1⁄4m) 330 330 330
IV (dl/g) 0,702 0,689 0,712
Colore (L) 93,11 92,99 89,78
(a) -0,58 -0,77 -1,20
(b) -2,55 -0,89 1,12
Haze (%) 2,2 2,4 3,9
O2TR
2,8 3,1 1,1
(cm<3>/m<2>/24h/atm)
CO2TR
7,4 7 4,8
(cm<3>/m<2>/24h/atm)
Aspetto visivo
buono buono buono
foglia
materiale non PET
8,1 8,1 9
(PE/EVOH/PA) (%)
Riciclabilità Buona Buona buona
Esempi 14-16
Valutazione dell’evoluzione di ossigeno all’interno di un vassoio
Le foglie di cui agli esempi 11, 12 e 13 sono state termoformate in una termoformatrice Illig equipaggiata con un forno di riscaldamento a 3 “passi†per consentire un corretto riscaldamento della foglia prima dello stampaggio della vaschetta. Le temperature utilizzate, per il riscaldamento della foglia, nella fase di termoformatura sono state:
- Forno superiore: tutto impostato a 180°C;
- Forno inferiore: tutto impostato a 170°C;
- Stampo raffreddato ad acqua a temperatura di 13°C;
- Numero cicli al minuto = 22
Tutti i vassoi una volta prodotti sono stati chiusi utilizzando un film barriera PE/EVOH/PE da 50 micron di spessore (Tipo BF05HPL prodotta dalla ITP).
All’interno del vassoio à ̈ stata creata una atmosfera modificata attraverso l’aggiunta di CO2e O2per ottenere le seguenti concentrazioni dei 2 gas: 60% O2e 40% CO2.
Le vaschette sono state posizionate in un frigorifero termostatato a 4°C. Sono state eseguite delle misure della concentrazione di O2e CO2presenti all’interno della vaschetta dopo 7 e 14gg.
I risultati di tali misure sono riportate in Tabella 4.
TABELLA 4
Gas evolution test
Caratteristiche/ ES.14 da ES.15 da ES.16 da
Unità di misura foglia Es.11 foglia Es.12 Foglia Es.13
Misura a tempo 0
O2% 60 60 60
CO2% 40 40 40
Misura dopo 7gg
O2% 57 58 59
CO2% 36 36 38
Misura dopo 14gg
O2% 54 55 59
CO2% 33 32 37
Dai dati di Tabella 4 si evince l’efficacia delle formulazioni barriera prodotte, ancor meglio se in presenza di nanocariche.
La sperimentazione prosegue attraverso la dimostrazione della possibilità di riciclare i vassoi di cui al brevetto in relazione ai prodotti attualmente sul mercato
ESEMPI DI RICICLO
I vassoi di cui agli esempi 8 (di confronto), 11, 12 e 13 sono state macinati in un mulino TRIA modello 32-25TDSL. Sono state prodotte scaglie che poi sono state utilizzate in percentuale del 25% sul resto della formulazione per produrre una nuova foglia come di seguito descritto.
Esempio 17
Produzione di una foglia contenente 25% di materiale di riciclo da Esempio 8
Si à ̈ operato per produrre una foglia esattamente come in esempio 8 con la sola differenza che la miscela polimerica era composta da 75% PET vergine INVISTA 1101 e 25% da foglia di riciclo di cui all’esempio 8. Nella realtà non à ̈ stato possibile produrre una foglia con tale formulazione in quanto la presenza di EVOH come componente di riciclo ha drammaticamente inficiato la possibilità di estrudere correttamente una foglia in quanto il fuso si presentava sulla filiera di estrusione molto fluido (bassa viscosità) e di colore lattiginoso.
Esempio 18
Produzione di una foglia contenente 25% di materiale di riciclo proveniente da Esempio 11 La foglia in esame à ̈ stata prodotta utilizzando la procedura di cui all’esempio 11 con la sola differenza che lo strato centrale conteneva la seguente miscela di materiale:
- 65% PET vergine INVISTA 1101
- 25% PET da riciclo di cui all’Esempio 11
- 7,5% di poli(m-xilene-adipammide) (BASF grado X-17)
Esempio 19
Produzione di una foglia contenente 25% di riciclo proveniente da Esempio 12
La foglia in esame à ̈ stata prodotta utilizzando la procedura di cui all’esempio 12 con la sola differenza che lo strato centrale conteneva la seguente miscela di materiale:
- 75% PET vergine INVISTA 1101
- 25% PET da riciclo di cui all’Esempio 12
Esempio 20
Produzione di una foglia contenente 25% di riciclo proveniente da Esempio 13
La foglia in esame à ̈ stata prodotta utilizzando la procedura di cui all’esempio 12 con la sola differenza che lo strato centrale conteneva la seguente miscela di materiale:
- 64% PET vergine INVISTA 1101
- 25% PET da riciclo di cui all’Esempio 13
- 7,5% poli(m-xilene-adipammide) (BASF grado X-17)
- 1% nanoclay (NANOCOR grado I.24TL)
Tutte le foglie di cui agli esempi 17,18, 19 e 20 le cui caratteristiche sono riportate in Tabella 5 sono state successivamente state termoformate in una termoformatrice Illig equipaggiata con un forno di riscaldamento a 3 “passi†per consentire un corretto riscaldamento della foglia prima dello stampaggio della vaschetta. Le temperature utilizzate per il riscaldamento della foglia nella fase di termoformatura sono state:
- Forno superiore: tutto impostato a 180°C;
- Forno inferiore tutto impostato a 170°C;
- Stampo raffreddato ad acqua a temperatura di 13°C;
- Numero cicli minuto = 22
Una volta prodotti i vassoi sono stati chiusi utilizzando un film barriera PE/EVOH/PE da 50 micron di spessore (Tipo BF05HPL prodotto dalla ITP).
All’interno del vassoio à ̈ stata creata una atmosfera modificata attraverso l’aggiunta di CO2e O2per ottenere le seguenti concentrazioni dei 2 gas: 60% O2e 40% CO2.
Le vaschette sono state posizionate in un frigorifero termostatato a 4°C e sono state eseguite delle misure della concentrazione di ossigeno e CO2presenti all’interno della vaschetta dopo 7 e 14gg.
La Tabella 5 riporta i dati relativi alla foglia prodotta con il materiale di riciclo.
La Tabella 6 riporta i dati relativi all’evoluzione di ossigeno e CO2rilevata sulle vaschette in esame.
TABELLA 5
Caratteristiche foglia esempi 17-18-19-20
Caratteristiche/ ESEMPIO ESEMPIO ESEMPIO ESEMPIO Unità di misura 17 18 19 20
Spessore foglia
330 330 330
(micron)
IV
0,678 0,665 0,687
(dl/g)
Colore (L) 90,88 88,13 88,51
(a) -0,27 -0,12 -1,00
(b) -0,32 1,13 1,23
Haze
2,6 3,3 4,1
(%)
O2TR
3,0 1,9 1,2 (cm3/m2/24h/atm)
CO2TR
7,1 4,9 5,0 (cm3/m2/24h/atm)
Aspetto visivo NON
buono buono buono
foglia producibile
TABELLA 6
Gas evolution test
ESEMPIO ESEMPIO ESEMPIO ESEMPIO
17 18 19 20 Caratteristiche/
Con riciclo Con riciclo Con riciclo Con riciclo
Unità di misura
da foglia da foglia da foglia da foglia
Es.8 Es.11 Es.12 Es.13
Misura a tempo 0 O2 % 60 60 60
nil
CO2% 40 40 40
Misura dopo 7gg O2 % 59 58 59
nil
CO2% 35 38 39
Misura dopo 14gg O2 % nil 56 57 58
CO2% 33 36 37
Esempi 21-27 (di confronto)
Produzione di una foglia con strato centrale a barriera attiva (A/Ba/A)
Sono state prodotte foglie con la struttura della foglia dell’esempio 4, nella quale il contenuto in cobalto rispetto alla poliammide nello strato a barriera attiva Bavariava da 100 a 10 ppm. Gli strati esterni A/A erano costituiti da PET vergine. Le foglie sono state termoformate, poi sono state prodotte delle vaschette ad atmosfera modificata come descritte negli esempi 14-16, sulle quali sono state fatte delle misure di fuoriuscita di gas (gas evolution test). I risultati sono riportati in Tabella 7.
TABELLA 7
Gas evolution test
Caratteristiche/ ES.21 ES.22 ES.23 ES.24 ES.25 ES.26 ES.27 Unità di misura
Contenuto Co (ppm) 100 50 30 20 15 10 5 Misura a tempo 0
O2% 60 60 60 60 60 60 60
CO2% 40 40 40 40 40 40 40 Misura dopo 7gg
O2% 44 44 43 38 48 59 60
CO2% 25 24 26 21 24 39 38 Misura dopo 14gg
O2% 19 17 23 11 23 55 54
CO2% 12 9 8 9 13 34 35 Dai test si evince che l’attività della barriera attiva generata dalla catalisi da parte del Cobalto si manifesta quando lo stesso à ̈ presente nella miscela a concentrazioni superiori a 10 ppm.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Film multistrato in materiale termoplastico riciclabile comprendente almeno tre strati, caratterizzato dal fatto che almeno uno strato (A) di detti tre strati à ̈ costituito essenzialmente da PET amorfo non orientato ed à ̈ combinato ad almeno uno strato barriera (B) passiva che comprende PET amorfo non orientato ed una poliammide sostanzialmente esente da catalizzatori di ossidazione, in cui: i) detto strato (A) in PET amorfo non orientato costituisce ciascuno degli strati esterni di detto film tristrato e lo strato centrale à ̈ costituito da detto strato barriera (B) passiva (struttura A/B/A); oppure ii) detto strato (A) in PET amorfo non orientato costituisce lo strato centrale di detto film tristrato e ciascuno degli strati esterni à ̈ costituito dal detto strato barriera (B) passiva (struttura B/A/B); il rapporto in peso tra detto strato centrale e la somma di detti strati esterni essendo > 1, detto film multistrato comprendendo almeno il 90% in peso di PET amorfo non orientato ed avendo una permeabilità all’ossigeno (“OTR†) inferiore a 7 cc/m<2>/24h/atm ed una permeabilità all’anidride carbonica (“CO2TR†) inferiore a 12 cc/m<2>/24h/atm.
  2. 2. Film multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato centrale costituisce almeno il 60% in peso del film tristrato, preferibilmente almeno l’80% peso del film tristrato.
  3. 3. Film multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detto strato barriera (B) detta poliammide à ̈ presente in una quantità compresa fra 1% e 20% in peso.
  4. 4. Film multistrato secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che in detto strato barriera (B) detta poliammide à ̈ presente in una quantità compresa fra 5% e 15% in peso, più preferibilmente fra 7% e 12% in peso.
  5. 5. Film multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta poliammide à ̈ una poliammide parzialmente aromatica in cui il legame ammidico contiene almeno un anello aromatico ed un gruppo non aromatico.
  6. 6. Film multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato barriera (B) passiva comprende additivi costituiti da minerali cristallini con struttura a scaglie di dimensione micrometrica o nanometrica e rapporto altezza spessore L/w ≥ 200, in quantità compresa tra 0,1 e 8% in peso.
  7. 7. Film multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da una permeabilità all’ossigeno (“OTR†) inferiore a 5 cc/m<2>/24h/atm ed una permeabilità all’anidride carbonica (“CO2TR†) inferiore a 10 cc/m<2>/24h/atm.
  8. 8. Film secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal un valore di Haze inferiore a 10.
  9. 9. Contenitore comprendente un film multistrato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-8.
  10. 10. Confezione comprendente il contenitore della rivendicazione 9 ed un film di chiusura sigillabile a caldo sul contenitore stesso.
  11. 11. Confezione secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detto film di chiusura comprende uno strato in PET o PETG in contatto con detto contenitore.
  12. 12. Confezione secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che la quantità di PET à ̈ ≥ 90% in peso ed il film di chiusura ha una permeabilità all’ossigeno (“OTR†) inferiore a 7 cc/m<2>/24h/atm, preferibilmente inferiore a 5 cc/m<2>/24h/atm, più preferibilmente inferiore a 3 cc/m<2>/24h/atm.
  13. 13. Confezione secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detto film di chiusura à ̈ un film multistrato (tristrato/pentastrato) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8.
  14. 14. Confezione secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detto film di chiusura ha un valore di Haze inferiore a 10.
IT001088A 2011-06-16 2011-06-16 Film multistrato in materiale termoplastico riciclabile, contenitore comprendente tale film e relativa confezione. ITMI20111088A1 (it)

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