ITMI20110063A1 - Processo di fissazione in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero - Google Patents

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    • D06M2101/10Animal fibres
    • D06M2101/12Keratin fibres or silk

Description

Processo di fissazione in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero.
La presente invenzione si riferisce a un processo di fissazione in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre.
Nella presente descrizione si farà riferimento a "tessuti tradizionali", intendendo indicare con tale espressione tessuti anche detti "a fili rettilinei" i quali sono realizzati con almeno due elementi (uno costituito da fili di catena e l'altro costituito da fili di trama) tra loro intrecciati, e a "tessuti a maglia", intendendo indicare con tale espressione tessuti anche detti a "fili curvilinei" realizzati mediante intreccio di un solo elemento, sia esso disposto orizzontalmente (tessuti a maglia in trama) o verticalmente (tessuti a maglia in catena) a formare maglie le cui boccole e i cui piedi si intrecciano con quelli delle maglie adiacenti. Con l'espressione di "tessuti" o "tessuti in generale", invece, s'intendono indicare entrambe le tipologie di tessuti tradizionali e di tessuti a maglia.
Nel settore dei tessuti in generale e, in particolare, dei tessuti per abbigliamento, una delle caratteristiche richieste è quella della stabilità dimensionale e di mantenimento dell'aspetto e della forma del tessuto in seguito a lavaggio in acqua con movimenti meccanici, il quale può essere eseguito sia per esigenze di processo, come, per esempio, in caso di tintura, sia per esigenze di mantenimento, come, per esempio, in caso di lavaggi in lavatrice domestica. E' noto che tessuti realizzati con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, ovvero la lana nella sua accezione più generale, non soddisfano questo requisito e tendono a gualcire.
Con particolare riferimento ai tessuti a maglia, questi ultimi, a seguito di lavaggio, sono soggetti al fenomeno noto nel settore come “cockling".
Con tale termine si indica la "detorsione" delle boccole delle maglie il cui filo costitutivo tende a riassumere l'andamento rettilineo orientandosi o sul piano contenente le boccole stesse e/o sul piano ortogonale a quello contenente le boccole. Si formano, così, grinze, increspature o goffrature bi- o tridimensionali che alterano l'aspetto del manufatto in tessuto a maglia.
A puro titolo esemplificativo, le allegate figure 9 e 10 mostrano una porzione di un tessuto a maglia che, dopo lavaggio, presenta il tipico fenomeno di cockling che si manifesta rispettivamente in increspature tridimensionali e grinze bidimensionali.
Tale fenomeno avviene in quanto le fibre costitutive dei fili o filati tendono, appunto, a riassumere il loro stato iniziale senza torsione e con andamento rettilineo.
11 fenomeno del cockling è promosso dall'azione combinata dell'acqua calda e dei movimenti meccanici cui il manufatto è soggetto durante un lavaggio, fattori che tendono a lasciare le fibre più libere di muoversi e, quindi, a riprendere la propria forma e orientazione originarie.
Il fenomeno del cockling è influenzato da diversi fattori tra cui, a puro titolo esemplificativo, il tipo di filo o filato (esso, per esempio, è tipico di filati pettinati costituiti da fibre lunghe e pregiate), il titolo del filo o filato (esso, infatti, si manifesta in modo evidente in capi tessuti a maglia con fili o filati di titolo superiore a 2/40 Nm), il tipo di intreccio (esso, infatti, si manifesta in modo evidente in capi tessuti a maglia con maglie aperte), la natura delle fibre costitutive i fili o filati (fibre animali da bulbo pilifero maggiormente "resilienti e nervose" tendono ad accentuare tale fenomeno, cioè fibre che, dopo deformazione, tendono a riacquistare la forma e la disposizione originaria, come per esempio le fibre di mohair).
Oggigiorno, tale problematica è particolarmente sentita, essendo il mercato rivolto a capi tessuti a maglia cosiddetti "leggeri", cioè realizzati con fili o filati fini (tiolo superiore a Nm 2/40), contenenti fibre animali da bulbo pilifero, in particolare, fibre animali da bulbo pilifero pregiate (tipicamente cachmire) e con maglie aperte, tutti fattori che accentuano il fenomeno del cockling.
Per poter evitare o quantomeno limitare tale fenomeno è necessario stabilizzare e fissare le fibre che costituiscono i fili o filati lavorati a maglia in modo permanente nella forma e nella posizione che esse assumono a seguito della lavorazione a maglia.
Da anni la stabilizzazione e la fissazione delle fibre animali da bulbo pilifero è oggetto di studi finalizzati a chiarirne i meccanismi caratteristici e a individuare le tecnologie di stabilizzazione o fissazione .
Tali studi si sono incentrati sulla stabilizzazione e la fissazione delle fibre animali da bulbo pilifero in tessuti tradizionali ("a fili rettilinei") e, in relazione a essi, sono stati individuati, in particolare, tre gradi di stabilizzazione o fissazione delle fibre: una fissazione coesiva, derivante da asciugatura sotto tensione e che viene eliminata per immersione in acqua fredda, una fissazione temporanea, che resiste all'acqua fredda, ma non al vaporissaggio, e una fissazione permanente, che è ottenuta trattando la fibra stirata in acqua bollente (a temperature maggiori o uguali a 100°C per almeno 5 min) o vapore (in vapor saturo sotto pressione a temperature maggiori di 105°C) e che resiste al vaporissaggio.
E' evidente che, al fine di eliminare un qualsiasi fenomeno di detorsione, è necessario raggiungere un grado di fissazione permanente delle fibre costituenti un filo o filato.
In caso di fibre sintetiche, tale grado di fissazione è raggiunto grazie alla sola applicazione di calore.
In caso di fibre animali da bulbo pilifero, invece, il raggiungimento di un tale grado di fissazione è strettamente correlato a meccanismi fisici e chimici che coinvolgono la struttura chimica delle fibre stesse e che sono stati da anni oggetto di studi e di varie teorie .
Tali studi hanno evidenziato il ruolo fondamentale dell'acqua nel trattamento di fissazione di fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, essendo l'acqua in grado di indurre modificazioni strutturali di tali fibre.
Tuttavia, come sopra indicato, gli studi fino a oggi fatti e, in particolare, le tecnologie di fissazione fino a oggi individuate e applicate industrialmente sono stati focalizzati sulla fissazione delle fibre di fili o filati costitutivi di manufatti in tessuti tradizionali ("a fili rettilinei") .
In particolare, la fissazione permanente di manufatti in tessuti tradizionali attualmente nota consiste nel sottoporre, con processi in continuo, le pezze di tessuto tradizionale all'azione di acqua bollente o vapore (a temperature superiori a 100°C), eventualmente in presenza di agenti riducenti, per tempi non superiori a qualche decina di secondo. Tipicamente, tali trattamenti sono condotti in continuo in macchine del tipo di decatizzi in continuo o, per risultati più intensi e completi, in autoclave in pressione; in quest'ultimo caso si opera su rotoli di 300-500 m di tessuto avvolto su cilindri perforati fatti attraversare da vapore.
Tali trattamenti di fissazione permanente, tuttavia, presentano alcuni inconvenienti che li rendono particolarmente non idonei alla loro applicazione industriale a manufatti realizzati in tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, in particolare a capi di abbigliamento, finiti o semilavorati, o parti di essi. Ci si riferisce, per esempio, alle parti costitutive di un capo di abbigliamento in tessuto a maglia quali le maniche, il davanti, il retro, il collo o simili, a tubolari in tessuto a maglia per la realizzazione di capi, in particolare, capi di maglieria intima privi di cuciture, a calze e simili.
In primo luogo, l'esposizione a temperature superiori a 100°C altera l'eventuale colorazione di tali manufatti, nonché l'eventuale candeggio a essi impartito, come per esempio nel caso di tessuti a maglia per maglieria intima.
In secondo luogo, il trattamento in continuo in autoclave o in decatizzi è inidoneo e industrialmente inapplicabile a manufatti "discreti" come sopra descritti, cioè costituiti da singoli capi o parti di essi, e, in particolare, a tubolari in tessuto a maglia per la realizzazione di capi privi di cuciture. Questo perché è particolarmente difficile disporre all'interno di tali apparati capi tessuti a maglia o parti di capi tessuti a maglia ponendoli in tensione con tensioni uniformi e, quindi, senza impartire loro deformazioni e distorsioni che, poi, rimarrebbero in modo permanente in essi. Al contrario, tessuti tradizionali o a "fili rettilinei" possono essere disposti all'interno di tali apparati ponendoli in tensione con tensioni uniformi sia in altezza, sia in lunghezza, senza che si generino in essi variazioni dimensionali o distorsioni permanenti.
Con particolare riferimento ai manufatti costituiti da tubolari in tessuto a maglia, qualora essi fossero sottoposti ai trattamenti di fissazione permanente noti per i tessuti tradizionali, in essi rimarrebbero in modo permanente le piegature conseguenti al necessario appiattimento del tubolare che, quindi, comprometterebbero in modo irrimediabile l'aspetto dei capi senza cuciture con essi ottenuti.
I trattamenti di fissazione attualmente noti per tessuti tradizionali, inoltre, presentano onerosi dispendi energetici dovuti alla necessità di portare l'acqua a ebollizione e al trattamento anche di quelle porzioni di tessuto che, nelle successive lavorazioni di confezionamento dei capi, verranno eliminate come scarti e sfridi di taglio.
Attualmente i tessuti a maglia realizzati con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sono sottoposti a trattamenti di stiratura con abbondante vapore o, in alternativa, in caso di capi pregiati, a finissaggi a umido consistenti nel lavare i capi in acqua a una temperatura circa 30°C con aggiunta di ammorbidenti per avviare un processo di follatura e, dopo aver estratto l'acqua residua per centrifugazione, nell 'asciugarli in essiccatoio ad aria calda al solo scopo di rigonfiare i filati, migliorandone l'aspetto e la mano, ma senza che sia raggiunta una fissazione permanente dei filati.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra indicati della tecnica nota. In particolare, scopo della presente invenzione è quello di fornire un processo di fissazione in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre, che consenta di stabilizzare in modo permanente le fibre animali da bulbo pilifero costituenti i fili o filati con cui è tessuto un tessuto a maglia, evitando così che tali manufatti, a seguito di successivi e ripetuti lavaggi in acqua, manifestino il fenomeno di cockling. Altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un processo di fissazione in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre, che consenta di stabilizzare in modo permanente le fibre animali da bulbo pilifero costituenti i fili o filati con cui è tessuto un tessuto a maglia, senza che si verifichino alterazioni della tintura o del candeggio eventualmente applicati a tale tessuto a maglia e/o delle proprietà di resistenza all'infeltrabilità impartite a tale tessuto a maglia. Ulteriore scopo della presente invenzione consiste nel fornire un processo di fissazione a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre, che consenta di trattare i singoli manufatti realizzati con un tessuto a maglia, intendendo con ciò indicare manufatti finiti o semilavorati o parti di essi, in modo semplice ed economicamente vantaggioso.
Questi e altri scopi ancora secondo la presente invenzione sono raggiunti con un processo di fissatura in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sole o in mista ad altre fibre tessili, comprendente le fasi consistenti nel:
a) immergere almeno un singolo manufatto tessile tessuto a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre tessili, in un bagno di trattamento, il quale è costituito da una soluzione acquosa di un agente riducente ed è mantenuto a una temperatura compresa fra 20°C e 80°C, per un tempo compreso fra 5 min e 45 min, in cui detto agente riducente è sciolto in detta soluzione acquosa in percentuale maggiore o uguale a 2% in peso allo stato secco rispetto al peso di detto manufatto tessile,
b) estrarre detto manufatto tessile da detto bagno di trattamento ;
c) eliminare dal manufatto tessile così estratto la soluzione acquosa in esso residua.
Preferibilmente, l'agente riducente è presente in percentuale compresa fra 2% e 10% in peso allo stato secco rispetto al peso di detto manufatto tessile, percentuali superiori sono tecnicamente utilizzabili, ma economicamente non vantaggiose.
Le caratteristiche e i vantaggi di un processo di fissatura in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sole o in mista ad altre fibre tessili, secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita alle figure allegate nelle quali:
le figure 1 e 2 mostrano una porzione di un tessuto a maglia per maglieria intima trattato secondo la tecnica nota rispettivamente prima e dopo lavaggio come descritto nell'esempio comparativo 1;
le figure 3 e 4 mostrano una porzione di un tessuto a maglia per maglieria intima come quello di figura 1 trattato con il processo secondo la presente invenzione rispettivamente prima e dopo lavaggio come descritto nell'esempio 1;
le figure 5 e 6 mostrano una porzione di un tessuto a maglia per maglieria da esterno trattato secondo la tecnica nota rispettivamente prima e dopo lavaggio come descritto nell'esempio comparativo 2; le figure 7 e 8 mostrano una porzione di un tessuto a maglia per maglieria da esterno come quello di figura 5 trattato con il processo secondo la presente invenzione rispettivamente prima e dopo lavaggio come descritto nell'esempio 2;
le figure 9 e 10 mostrano due porzioni di tessuto a maglia che, a seguito di lavaggio, presentano il fenomeno di cockling;
Il processo di fissatura in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sole o in mista ad altre fibre tessili, comprende le fasi consistenti nel:
a) immergere almeno un singolo manufatto tessile tessuto a maglia con fili o filati comprendenti fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre tessili, in un bagno di trattamento, il quale è costituito da una soluzione acquosa di un agente riducente ed è mantenuto a una temperatura compresa fra 20°C e 80°C, per un tempo compreso fra 5 min e 45 min, in cui l'agente riducente è sciolto nella soluzione acquosa in percentuale maggiore o uguale a 2%, preferibilmente compresa fra 2% e 10%, in peso allo stato secco rispetto al peso del manufatto tessile;
b) estrarre il manufatto tessile dal bagno di trattamento;
c) eliminare dal manufatto tessile così estratto la soluzione acquosa in esso residua.
Per manufatto tessile in tessuto a maglia s'intende indicare un prodotto finito o semilavorato derivante da tubolari o tessuti a maglia, del tipo di indumenti di maglia, sia intimi che da esterno calze e parti di essi quali, per esempio, maglie, maglioni, gonne, pantaloni, abiti interi o parti di essi colli, maniche, pannelli anteriori o posteriori etc., senza limitazione alcuna circa i punti o gli intrecci della maglia.
Con fili o filati si intende indicate un qualsiasi filo a filato, indipendentemente dal tipo di filatura, dal titolo, dalla torsione, dal numero di capi o altro. Con fibre animali da bulbo pilifero si intende indicare fibre di lana da vello di pecora, mohair, cammello, kashmir, alpaca, vigogna (vicunia), angora e altri, sole o in mista tra loro.
Tali fibre animali da bulbo pilifero, inoltre, possono essere unite ad altre fibre quali: fibre animali da seritteri (seta), fibre vegetali (cotone, lino, etc.), fibre chimiche organiche artificiali (per esempio viscosa, etc.), fibre chimiche organiche sintetiche (per esempio acriliche, polipropileniche, poliesteri, etc.), fibre chimiche inorganiche, sole o in mista tra loro.
L'agente riducente sciolto nell'acqua del bagno di trattamento è scelto dal gruppo comprendente bisolfiti e metabisolfiti di metalli alcalini, bisolfiti e metabisolfiti di ammonio e simili.
Preferibilmente, l'agente riducente è costituito da bisolfito di sodio (NaHS03)o di ammonio o metabisolfito di sodio (Na2S20s) o di ammonio.
Il bagno di trattamento è preparato in modo tale che il rapporto in peso del manufatto tessile rispetto all'acqua del bagno di trattamento stesso sia compreso fra 1:20 e 1:30, cioè il bagno è preparato con una quantità di acqua variabile fra 201 e 301 per ogni kg di manufatto tessile trattato. E', tuttavia, possibile operare anche con un eccesso di acqua aumentando, ovviamente e proporzionalmente, il dosaggio dell'agente riducente.
In una preferita forma di attuazione, l'agente riducente, preferibilmente costituito da bisolfito o metabisolfito di sodio o di ammonio, preferibilmente in forma di soluzione con l'aggiunta di agenti tamponanti per mantenere la soluzione stabile nel tempo, essendo la polvere più difficilmente solubile, è sciolto in soluzione acquosa in percentuale dell'8% in peso allo stato secco rispetto al peso del manufatto tessile e il bagno di trattamento è mantenuto a una temperatura dell'ordine dei 40°C per tutta la durata della fase di immersione a), la quale è di almeno 15 minuti.
Secondo la presente invenzione, prima della fase di estrazione b) del manufatto tessile dal bagno di trattamento è prevista un'ulteriore fase a') consistente nel raffreddare lentamente, con una velocità di raffreddamento di circa 2÷4 °C/min, il bagno di trattamento fino a una temperatura inferiore o uguale a 20°C.
Tale fase di raffreddamento a') avviene per aggiunta al bagno di trattamento di acqua fredda, a una temperatura dell'ordine di 8÷12°C, fino al raggiungimento di una temperatura inferiore o uguale a 20°C.
Dopo aver estratto il manufatto tessile dal bagno di trattamento, previo raffreddamento di quest'ultimo, esso viene sottoposto alla fase di eliminazione c) della soluzione acquosa in esso residua.
Tale fase di eliminazione c) comprende i passi consistenti nel:
Ci) centrifugare o spremere il manufatto tessile fino a ridurre la quantità in peso della soluzione acquosa in esso residua a un valore inferiore o uguale al peso a secco del manufatto stesso;
c2) asciugare il manufatto tessile così centrifugato con una corrente di aria a temperatura compresa fra 60°C e 90°C, fino a un grado di umidità residua compreso fra 5% e 20% in peso.
Al termine della fase di estrazione c), è prevista una fase di stiratura in presenza di vapore acqueo d) del manufatto tessile trattato e asciugato.
Il processo secondo la presente invenzione consente di fissare in modo permanente le fibre animali da bulbo pilifero costituenti, sole o in mista ad altre fibre, i fili o filati con cui sono realizzati manufatti tessili tessuti a maglia nella forma e disposizione assunte in seguito alla lavorazione a maglia, impedendo che, in seguito a successivi e ripetuti lavaggi in acqua, eseguiti alle condizioni normalmente consigliate per il lavaggio dei capi in fibre animali da bulbo pilifero, si origini cockling, come illustrato, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nei seguenti esempi.
ESEMPIO 1: tessuto a maglia per maglieria intima.
E' stato preso un tessuto a maglia per maglieria intima realizzato con un filato composto per l'85% da lana 19,5 μ trattata in tops irrestringibile con processo CH57 e per il restante 15% da seta, candeggiato in tops e con titolo Nm 1/56.
Tale tessuto è stato trattato con un processo secondo la presente invenzione, in cui è stato preparato un bagno di trattamento con un rapporto compreso fra 1:20 e 1:30 fra il peso del tessuto a maglia e il peso dell 'acqua.
All'acqua è stata aggiunta una soluzione di bisolfito di sodio al 20% in quantità pari all'8% in peso allo stato secco di bisolfito di sodio rispetto al peso del tessuto a maglia. In alternativa al bisolfito di sodio è utilizzabile il bisolfito di ammonio.
Il bagno di trattamento così preparato è stato portato a una temperatura dell'ordine dei 40°C e il tessuto a maglia è stato in esso immerso per un tempo di 15 min minimo. Durante il periodo di immersione, si suppone avvenga una rottura dei legami a ponte di zolfo che legano i gruppi cheratinici costituitivi delle fibre animali a bulbo pilifero e che queste ultime si assettino nelle posizione loro conferita dalla lavorazione a maglia.
Trascorso tale tempo, il bagno di trattamento è stato raffreddato lentamente, in un tempo complessivo di circa 10 min, mediante aggiunta di acqua fredda a temperatura di 12°C fino a raggiungere una temperatura di circa 20°C, così da bloccare le fibre.
Il tessuto a maglia è stato poi estratto dal bagno di trattamento e la soluzione acquosa in esso residua è stata estratta mediante spremitura e successiva asciugatura ad aria calda con aria calda a temperatura di 85°C fino a un grado di umidità residua del 12% in peso. Il tessuto a maglia, infine, è stato sottoposto a stiratura a vapore.
La figura 3 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al processo come sopra descritto.
Il tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al processo come sopra descritto è stato sottoposto a test di lavaggio a macchina IWS TM 31 5x5A.
La figura 4 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto a tale test.
E' evidente dall'analisi visiva delle figure 3 e 4 che, dopo lavaggio, il tessuto a maglia non mostra alcun evidente effetto cockling.
ESEMPIO COMPARATIVO 1
E' stato preso un tessuto come quello dell'esempio 1 il quale è stato sottoposto a un trattamento di finitura a umido di tipo tradizionale. In particolare, dopo un lavaggio in acqua e detergente a una temperatura di circa 35°C per 15 min circa, al tessuto è stato applicato un ammorbidente specifico per lana. Dopo spremitura, il tessuto è stato asciugato con aria calda a temperatura non superiore di 90°C lasciando un contenuto di umidità di circa il 10% in peso. Infine, il tessuto è stato stirato a vapore.
La figura 1 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al trattamento di finitura come sopra descritto.
Il tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al trattamento di finitura come sopra descritto è stato sottoposto a test di lavaggio a macchina IWS TM 31 5x5A.
La figura 2 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto a tale test.
E' evidente dall'analisi visiva delle figure 1 e 2 che, dopo lavaggio, il tessuto a maglia mostra effetto cockling.
ESEMPIO 2: tessuto per maglieria da esterno
E' stato preso un tessuto a maglia per maglieria da esterno realizzato con un filato composto per l'100% da lana 21 μ trattata in tops irrestringibile con processo CH57, tinto in matasse e con titolo Nm 2/40.
Tale tessuto è stato trattato con un processo secondo la presente invenzione, in cui è stato preparato un bagno di trattamento con un rapporto compreso fra 1:20 e 1:30 fra il peso del tessuto a maglia e il peso dell'acqua.
All'acqua è stata aggiunta una soluzione di bisolfito di sodio al 20% in quantità pari all'8% in peso allo stato secco di bisolfito di sodio rispetto al peso del tessuto a maglia. In alternativa al bisolfito di sodio è utilizzabile il bisolfito di ammonio.
Il bagno di trattamento così preparato è stato portato a una temperatura dell'ordine dei 40°C e il tessuto a maglia è stato in esso immerso per un tempo di 15 min minimo. Durante il periodo di immersione, si suppone avvenga una rottura dei legami a ponte di zolfo che legano i gruppi cheratinici costituitivi delle fibre animali a bulbo pilifero e che queste ultime si assettino nelle posizione loro conferita dalla lavorazione a maglia.
Trascorso tale tempo, il bagno di trattamento è stato raffreddato lentamente, in un tempo complessivo di circa 10 min, mediante aggiunta di acqua fredda a temperatura di 12°C fino a raggiungere una temperatura di circa 20°C, così da bloccare le fibre.
Il tessuto a maglia è stato poi estratto dal bagno di trattamento e la soluzione acquosa in esso residua è stata estratta mediante centrifugazione sino a lasciare una quantità di soluzione acquosa in esso residua pari al peso a secco del tessuto stesso. L'asciugatura è stata poi completata in tumbler con aria calda a temperatura di circa 70°C fino al raggiungimento di un grado di umidità residua pari a circa il 12% in peso. Il tessuto è stato poi stirato in pressa con vapore. La figura 7 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al processo come sopra descritto .
Il tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al processo come sopra descritto è stato sottoposto a test IWS TM 31 per articoli in maglia lavabili in lavatrice. La figura 8 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto a tale test.
E' evidente dall'analisi visiva delle figure 7 e 8 che, dopo lavaggio, il tessuto a maglia non mostra alcun evidente effetto cockling .
ESEMPIO COMPARATIVO 2
E' stato preso un tessuto come quello dell'esempio 2 il quale è stato sottoposto a un trattamento di finitura a umido di tipo tradizionale.
In particolare, il tessuto è stato sottoposto a una leggera follatura per 5min in acqua e detergente a 35°C; al termine del bagno è stato aggiunto un ammorbidente per lana in quantità pari al 2% sul peso del tessuto. Il tessuto estratto dal bagno è stato poi sottoposto a centrifugazione fino a ridurre la quantità di acqua in esso residua a un peso pari al peso a secco del tessuto stesso. Infine, il tessuto è stato asciugato in tumbler con aria a circa 70°C fino a un grado di umidità residua paria al 12% in peso e, poi, sottoposto a stiratura con pressa a vapore.
La figura 5 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al trattamento di finitura come sopra descritto.
Il tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto al trattamento di finitura come sopra descritto è stato sottoposto a test IWS TM 31 per tessuti a maglia lavabili in lavatrice.
La figura 6 mostra un particolare del tessuto a maglia dopo essere stato sottoposto a tale test.
E' evidente dall'analisi visiva delle figure 5 e 6 che, dopo lavaggio, il tessuto a maglia mostra evidente effetto cockling .
Dalla descrizione che precede e dagli esempi indicati sono evidenti i vantaggi conseguiti con un processo secondo la presente invenzione.
Il processo secondo la presente invenzione, infatti, consente di trattare anche singolarmente i manufatti tessuti in tessuto a maglia stabilizzando in modo permanente le fibre animali da bulbo pilifero costituenti i fili o filati con i quali sono realizzati fissandole nella forma e posizione assunte a seguito di lavorazione a maglia, evitando che, dopo successivi e ripetuti lavaggi, siano soggetti a cockling.
Il processo secondo la presente invenzione non altera l'eventuale tintura e/o candeggio e/o trattamento antiinfeltrimento cui tale manufatto è stato preventivamente sottoposto, contribuendo a conferire al tessuto una mano più morbida al tatto.
Il processo secondo la presente invenzione consente, in particolare, di trattare anche tubolari tessuti a maglia per la confezione di capi senza cuciture senza che in essi si creino pieghe permanenti.
II processo di fissatura in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati comprendenti fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sole o in mista ad altre fibre tessili, così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'invenzione.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Processo di fissatura in discontinuo e a umido di manufatti tessili tessuti a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero sole o in mista ad altre fibre tessili, comprendente le fasi consistenti nel: a) immergere almeno un singolo manufatto tessile tessuto a maglia con fili o filati contenenti fibre animali da bulbo pilifero, sole o in mista ad altre fibre tessili, in un bagno di trattamento, il quale è costituito da una soluzione acquosa di un agente riducente ed è mantenuto a una temperatura compresa fra 20°C e 80°C, per un tempo compreso fra 5 min e 45 min, in cui detto agente riducente è sciolto in detta soluzione acquosa in percentuale maggiore o uguale al 2% in peso allo stato secco rispetto al peso di detto manufatto tessile; b) estrarre detto manufatto tessile da detto bagno di trattamento; c) eliminare dal manufatto tessile così estratto la soluzione acquosa in esso residua.
  2. 2) Processo secondo la rivendicazione 1, in cui detto agente riducente è sciolto in detta soluzione acquosa in percentuale compresa fra il 2% e il 10% in peso allo stato secco rispetto al peso di detto manufatto tessile.
  3. 3) Processo secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente inoltre, prima di detta fase di estrazione b), la fase consistente nel: a') raffreddare lentamente con una velocità di raffreddamento dell'ordine di circa 2÷4 °C/min detto bagno di trattamento fino a una temperatura inferiore o uguale a 20°C.
  4. 4) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto agente riducente è scelto dal gruppo comprendente bisolfiti e metabisolfiti di metalli alcalini, bisolfiti e metabisolfiti di ammonio e simili.
  5. 5) Processo secondo la rivendicazione 4, in cui detti bisolfiti e metabisolfiti di metalli alcalini sono costituiti da bisolfito di sodio (NaHSOs) e metabisolfito di sodio (Na2S20s).
  6. 6) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il rapporto in peso di detto manufatto tessile rispetto all'acqua di detto bagno di trattamento è compreso fra 1:20 e 1:30.
  7. 7) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui detto agente riducente è sciolto in detta soluzione acquosa in percentuale dell'8% in peso allo stato secco rispetto al peso di detto manufatto tessile e in cui detta fase di immersione a) consiste nell'immergere detto manufatto tessile in detto bagno di trattamento, il quale è mantenuto a una temperatura dell'ordine dei 40°C, per un tempo di almeno 15 minuti.
  8. 8) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di eliminazione c) da detto manufatto tessile estratto dal bagno di trattamento della soluzione acquosa in esso residua comprende i passi consistenti nel: ci) centrifugare o spremere detto manufatto tessile fino a ridurre la quantità di soluzione acquosa in esso residua minore o uguale al peso a secco di detto manufatto; C2) asciugare il manufatto tessile così centrifugato con una corrente di aria a temperatura compresa fra 60°C e 90°C, fino a un grado di umidità residua compreso fra 5% e 20% in peso.
  9. 9) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente, inoltre, dopo detta fase di eliminazione c), una fase di stiratura in presenza di vapore acqueo d) di detto manufatto tessile.
  10. 10) Processo secondo una o più delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui detta fase di raffreddamento a') consiste nell'aggiungere a detto bagno di trattamento acqua fredda a temperatura compresa fra 8°C e 12°C.
  11. 11) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto manufatto tessile tessuto a maglia è scelto dal gruppo comprendente prodotti finiti o semilavorati derivanti da tubolari o tessuti a maglia del tipo di indumenti di maglia, calze e parti di essi.
  12. 12) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette fibre animali da bulbo pilifero comprendono fibre di lana da vello di pecora, mohair, cammello, kashmir, alpaca, vigogna (vicunia), angora e altri, sole o in mista tra loro.
  13. 13) Processo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti fili o filati contenenti dette fibre animali da bulbo pilifero, comprendono, inoltre, fibre animali da seritteri, fibre vegetali, fibre chimiche organiche artificiali, fibre chimiche organiche sintetiche, fibre chimiche inorganiche, sole o in mista tra loro.
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