ITMI20101955A1 - Convogliatore a longaroni mobili e forno, in particolare per il trattamento termico di prodotti metallurgici, comprendente tale convogliatore - Google Patents

Convogliatore a longaroni mobili e forno, in particolare per il trattamento termico di prodotti metallurgici, comprendente tale convogliatore Download PDF

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ITMI20101955A1
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IT001955A
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Bruno Gaggero
Marcello Tomolillo
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Tenova Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
    • B65G25/00Conveyors comprising a cyclically-moving, e.g. reciprocating, carrier or impeller which is disengaged from the load during the return part of its movement
    • B65G25/02Conveyors comprising a cyclically-moving, e.g. reciprocating, carrier or impeller which is disengaged from the load during the return part of its movement the carrier or impeller having different forward and return paths of movement, e.g. walking beam conveyors

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Description

Convogliatore a longaroni mobili e forno, in particolare per il trattamento termico di prodotti metallurgici, comprendente tale convogliatore.
La presente invenzione si riferisce a un convogliatore a longaroni mobili e a un forno, in particolare un forno per il trattamento termico di prodotti metallurgici, del tipo di sbozzati, billette e simili, comprendente tale convogliatore.
Con particolare riferimento al settore metallurgico, da tempo sono noti forni a tunnel per il trattamento termico di prodotti, quali, per esempio, sbozzati, billette e simili, all’interno dei quali i prodotti, alimentati in ingresso da appositi mezzi, sono trasportati verso l’uscita, ove vengono prelevati da corrispondenti appositi mezzi, da un convogliatore continuo del tipo a longaroni mobili. L’impiego di un convogliatore a longaroni mobili, infatti, limita il tempo di contatto fra i prodotti trattati e gli elementi di supporto (longaroni) del convogliatore stesso.
Tipicamente, un convogliatore a longaroni mobili comprende una pluralità di longaroni fissi, che si estendono, tra loro distanziati, parallelamente alla direzione di convogliamento, alternati a una pluralità di longaroni mobili, che si estendono fra i longaroni fissi in direzione parallela alla direzione di convogliamento. I longaroni mobili sono ciclicamente mossi fra:
- una posizione abbassata e allineata ai longaroni fissi, in cui i prodotti poggiano su questi ultimi, - una posizione alzata e allineata ai longaroni fissi, in cui i prodotti sono sollevati dai longaroni fissi e poggiano sui longaroni mobili;
- una posizione alzata e avanzata rispetto ai longaroni fissi, in cui i prodotti, sempre in appoggio sui longaroni mobili, sono fatti avanzare di un passo lungo la direzione di convogliamento, e
- una posizione abbassata e avanzata rispetto ai longaroni fissi, in cui i prodotti, avanzati di un passo, sono rilasciati in appoggio sui longaroni fissi.
I longaroni mobili, quindi, sono dotati di un moto alternato sia con una componente ortogonale al piano definito dai longaroni fissi per muoversi fra una posizione abbassata e una posizione alzata rispetto ai longaroni fissi, sia con una componente parallela alla direzione di convogliamento fra una prima posizione, in cui essi sono allineati ai longaroni fissi, e una seconda posizione, in cui essi sono avanzati rispetto ai longaroni fissi.
Le due componenti di moto sono impartite ai longaroni mobili da rispettivi sistemi di movimentazione che agiscono su carrelli, leveraggi o simili.
Nei sistemi di movimentazione noti, siano essi di tipo meccanico, elettro-meccanico oppure di tipo idraulico/oleodinamico, sia i generatori di potenza (motori, pompe, compressori), sia gli attuatori che trasformano e trasmettono la potenza generata ai longaroni mobili per attuarne lo spostamento secondo una delle due componenti di moto (di traslazione orizzontale e di sollevamento e abbassamento), quali, per esempio, meccanismi a biella e manovella, a eccentrico e biella o attuatori lineari a cilindro e pistone, sono supportati al suolo e collegati a carrelli o altri sistemi che supportano in modo mobile i longaroni.
Tali sistemi di movimentazione di tipo noto scaricano al suolo i carichi di reazione e, in particolare i carichi di reazione per il sollevamento e l’abbassamento dei longaroni mobili, che, come facilmente comprensibile per il tecnico del ramo, hanno entità superiore a quelli derivanti dalla sola traslazione orizzontale dei longaroni mobili, essendo proporzionali al peso.
In particolare, i sistemi di movimentazione di tipo noto scaricano al suolo tutti i carichi di reazione, siano essi di compressione o di taglio, in corrispondenza dei punti di ancoraggio dei motori e degli attuatori, dove, quindi, si concentrano le tensioni.
Ciò richiede opere di rinforzo e armatura strutturale del suolo e, nel caso di forni, dei basamenti dei forni stessi importanti, complesse e onerose anche dal punto di vista economico. Opere rese particolarmente importanti e gravose anche dal peso dei sistemi di movimentazione noti.
I sistemi di movimentazione noti, inoltre, sono particolarmente ingombranti in altezza. Per tale motivo si rende necessario incassarli in profonde fosse di contenimento ricavate al di sotto del piano di trasporto definito dai longaroni stessi. Ciò, ovviamente, richiede disponibilità di spazio e l’esecuzione di lavori particolarmente complessi e costosi di scavo e fortificazione.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota.
Nell’ambito di tale scopo generale, uno scopo particolare della presente invenzione consiste nel fornire un convogliatore a longaroni mobili che consenta di ridurre l’entità dei carichi di reazione trasmessi al suolo e di trasmetterli al suolo in modo distribuito.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un convogliatore a longaroni mobili di peso e ingombro minori rispetto ai convogliatori a longaroni mobili di tipo noto.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un convogliatore a longaroni mobili che permetta di limitare le opere di rinforzo e armatura strutturale del relativo basamento di appoggio e di contenere le dimensioni, in particolare di profondità, della relativa fossa di contenimento, riducendo le opere di scavo necessarie per la sua realizzazione.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un convogliatore a longaroni mobili particolarmente semplice e funzionale, con costi contenuti e che sia facilmente installabile anche in forni già esistenti.
Questi e altri scopi ancora sono raggiunti con un convogliatore a longaroni mobili come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche sono previste nelle rivendicazioni dipendenti 2-18.
Questi scopi sono altresì raggiunti con un forno, particolarmente per il trattamento termico di prodotti metallurgici, come esposto nella rivendicazione 19.
Le caratteristiche e i vantaggi di un convogliatore a longaroni mobili e di un forno, particolarmente per il trattamento termico di prodotti metallurgici, comprendente tale convogliatore, secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 Ã ̈ vista schematica e in sezione parziale di una prima forma di realizzazione del convogliatore secondo la presente invenzione applicato a un forno di trattamento termico di prodotti metallurgici con i longaroni mobili in posizione alzata e avanzata rispetto ai longaroni fissi;
la figura 2 Ã ̈ una vista analoga a quella di figura 1 con i longaroni mobili in posizione abbassata e avanzata rispetto ai longaroni fissi;
la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano A-A di figura 1 mostrante il telaio del convogliatore secondo la presente invenzione e i primi e secondi mezzi attuatori;
le figure 4 e 5 sono viste schematiche e in sezione parziale secondo il piano B-B di figura 3 della prima forma di realizzazione del convogliatore secondo la presente invenzione in posizione rispettivamente corrispondente a quella di figura 1 e di figura 2;
la figura 6 mostra un particolare su scala ingrandita di figura 3;
le figure da 7 a 12 sono viste come quelle delle figure da 1 a 6 di una seconda forma di realizzazione del convogliatore secondo la presente invenzione.
Con particolare riferimento alle allegate figure si à ̈ complessivamente indicato con 1 un convogliatore a longaroni mobili.
Il convogliatore 1 Ã ̈ applicabile a un forno 100, in particolare un forno di trattamento termico di prodotti P metallurgici, del tipo di billette, sbozzati e simili.
Il forno 100 comprende una camera 101 di trattamento termico dotata alle estremità opposte di un ingresso 102 e di un’uscita 103 dei prodotti P, i quali sono alimentati all’ingresso 102 e allontanati dall’uscita 103 da rispettivi mezzi non raffigurati, essendo di tipo noto. Nella forma di realizzazione raffigurata l’ingresso 102 e l’uscita 103 sono disposti a lato del forno 100, ciò non esclude che essi possano essere previsti in linea alla direzione di convogliamento dei prodotti P all’interno del forno stesso.
Il convogliatore 1 si estende fra l’ingresso 102 e l’uscita 103 per trasportare i prodotti P dall’una all’altro lungo la direzione di convogliamento D.
Il convogliatore 1 comprende uno o più longaroni fissi 2 che si estendono parallelamente alla direzione di convogliamento D.
I longaroni fissi 2 sono supportati da montanti 3 ancorati a un’intelaiatura 4 che à ̈ incassata nel basamento 104 del forno 100 e che à ̈ ancorata al suolo S definito dal basamento 104 stesso.
I montanti 3 attraversano aperture 105 ricavate passanti nella soletta 106 che delimita la camera 101 rispetto al basamento 104.
I longaroni fissi 2 sono alternati a uno o più longaroni mobili 5 che si estendono parallelamente alla direzione di convogliamento D e che, tipicamente, sono mobili sia con una componente di moto alternato in direzione ortogonale al piano definito dai longaroni fissi 2 fra una posizione abbassata e una posizione alzata rispetto ai longaroni fissi 2, sia con una componente di moto rettilineo alternato in direzione parallela alla direzione di convogliamento D fra una prima posizione e una seconda posizione avanzata rispetto alla prima. Nelle allegate figure le due componenti di moto dei longaroni mobili 5 sono schematizzate dalle doppie frecce F e G.
La superficie superiore sia dei longaroni fissi 2, sia dei longaroni mobili 5 à ̈ sagomata, per esempio a gole, per l’appoggio dei prodotti P.
Secondo una caratteristica peculiare della presente invenzione, i longaroni mobili 5 sono supportati da un telaio 6 mobile con moto di componenti F e G.
Al telaio 6 sono associati organi di rotolamento per il tramite dei quali esso poggia sul suolo S del basamento 104 con possibilità di scorrimento orizzontale lungo la direzione di convogliamento D. Gli organi di rotolamento sono costituiti, per esempio, da ruote 7, rulli o simili, che sono girevoli attorno a un asse definito da un perno 8 parallelo al piano dei longaroni e ortogonale alla direzione di convogliamento D.
Le ruote 7, in particolare, poggiano su piastre 9 fissate al suolo S.
Il telaio 6, inoltre, Ã ̈ articolato a un leveraggio 10 di sollevamento e abbassamento del telaio 6 stesso rispetto al suolo S e, quindi, dei longaroni mobili 5 a esso solidali rispetto ai longaroni fissi 2.
Sono poi previsti primi mezzi attuatori 11 del leveraggio 10 per lo spostamento alternato del telaio 6 fra una posizione alzata e una posizione abbassata, rispettivamente corrispondenti alle posizioni alzata e abbassata dei longaroni mobili 5 rispetto ai longaroni fissi 2 (componente di moto F) e secondi mezzi attuatori 12 del telaio 6 in moto rettilineo alternato parallelamente alla direzione di convogliamento D fra una prima e una seconda posizione avanzata rispetto alla prima, rispettivamente corrispondenti alla prima e seconda posizione dei longaroni mobili 5 rispetto ai longaroni fissi 2(componente di moto G).
Secondo una caratteristica peculiare della presente invenzione, almeno uno fra i primi mezzi attuatori 11 e i secondi mezzi attuatori 12 sono supportati dal telaio 6 con il quale, quindi, si muovono solidalmente. In particolare, i primi mezzi attuatori 11 sono supportati dal telaio 6 e sono operativamente associati al leveraggio 10 in modo da consentire lo scorrimento orizzontale del telaio 6 lungo la direzione di convogliamento D attuato dai secondi mezzi attuatori 12. I secondi mezzi attuatori 12 sono a loro volta supportati dal telaio 6 e sono operativamente associati al suolo S o a una parete fissa in modo da lasciare libero lo spostamento di sollevamento e abbassamento del telaio 6 rispetto al suolo S.
Si precisa, inoltre, che nella presente descrizione con “primi mezzi attuatori†e “secondi mezzi attuatori†si intendono indicare mezzi, di tipo meccanico, oleodinamico, idraulico o elettrico, di trasformazione e trasmissione della potenza generata da corrispondenti mezzi (motori, pompe, compressori) - non necessariamente supportati dal telaio 6 stesso - al telaio 6 stesso, in modo da attuarne il moto secondo le due componenti F e G sopra indicate.
In maggior dettaglio, il leveraggio 10 comprende almeno una coppia di leve 13 conformate sostanzialmente a L che, in prossimità dell’angolo di raccordo fra i due bracci della L, sono imperniate al telaio 6 in modo girevole attorno a un asse di articolazione definito da un perno 14 parallelo al piano dei longaroni e ortogonale alla direzione di convogliamento D. I due bracci della L formano tra loro un angolo maggiore o uguale a 90° e le leve sono disposte tra loro parallele.
Ciascuna leva 13 ha l’estremità superiore articolata ad almeno un’asta di trasmissione 15 in modo girevole attorno a un rispettivo asse di articolazione definito da un perno 16 parallelo al perno 14.
All’estremità inferiore di ciascuna leva 13, infine, à ̈ associata almeno una rispettiva ruota 7 per il tramite del rispettivo perno 8. Le ruote 7, o analoghi organi di rotolamento, quindi, sono indirettamente associati al telaio 6 per il tramite delle leve 13.
Ciascuna coppia di leve 13, l’asta di trasmissione 15, il telaio 6 e i rispettivi perni di articolazione 14 e 16 definiscono un quadrilatero articolato, in cui l’asta di trasmissione 15 compie un moto con componente parallela alla direzione di convogliamento D.
In una preferita forma di realizzazione, à ̈ prevista una pluralità di leve 13 distribuite, tra loro distanziate, lungo l’estensione del telaio 6 parallela alla direzione di convogliamento D e l’asta di trasmissione 15 comprende un treno di bielle 17 a due a due articolate da una rispettiva bielletta 18 alla quale à ̈ articolata l’estremità superiore di una rispettiva leva 13. Con 19 si sono indicati i perni di articolazione delle bielle 17 alle biellette 18.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle allegate figure, il telaio 6 comprende una pluralità di travi 20 che si estendono parallelamente alla direzione di convogliamento D e tra le quali si estendono traverse 21.
Le traverse 21 supportano montanti 22 ai quali sono fissati i longaroni mobili 5. Anche in tale caso, i montanti 22 attraversano aperture 105’ definite passanti nella soletta 106.
Ciascuna trave esterna 20 Ã ̈ associata a un corrispondente leveraggio 10 come sopra descritto e a corrispondenti primi mezzi attuatori 11, tra loro coordinati in modo sincrono.
Come già detto, secondo una caratteristica peculiare della presente invenzione, i primi mezzi attuatori 11 del leveraggio 10, leveraggio che, come apparirà più chiaro nel seguito, imprime al telaio 6 uno spostamento alternato in direzione ortogonale al suolo S (componente F), ovvero al piano definito dai longaroni fissi, sono supportati dal telaio 6 con il quale sono solidalmente mobili.
In particolare, i primi mezzi attuatori 11 agiscono sull’asta di trasmissione 15 azionandola in moto con componente parallela alla direzione di convogliamento D. Tale moto dell’asta di trasmissione 15 genera la rotazione delle leve 13 attorno al loro fulcro definito dal perno 14 di articolazione al telaio 6. La corrispondente rotazione dei bracci inferiori delle leve 13, che poggiano sul suolo S per il tramite delle ruote 7, innalza o abbassa l’intero telaio 6 e, quindi, i longaroni mobili 5 da esso portati.
Si precisa che, durante tale moto del telaio 6 (componente F), i secondi mezzi attuatori 12 sono inattivi (non-operativi), cioà ̈ lo spostamento del telaio 6 lungo la direzione di convogliamento D (componente G) à ̈ inibito.
I secondi mezzi attuatori 12, invece, imprimono al telaio 6 uno spostamento in direzione parallela alla direzione di convogliamento D (componente G). Tale spostamento del telaio 6 avviene grazie al moto di rotolamento delle ruote 7 sul suolo S.
Secondo una caratteristica peculiare della presente invenzione, anche i secondi mezzi attuatori 12 possono essere supportati dal telaio 6; in ogni caso, tuttavia, essi agiranno fra il telaio 6 e un elemento fisso, sia esso costituito dal suolo S o da una parete del basamento 104.
Analogamente a quanto sopra, quando il telaio 6 à ̈ azionato in moto di scorrimento lungo una direzione parallela alla direzione di convogliamento D (componente G) dai secondi mezzi attuatori 12, i primi mezzi attuatori 11 sono inattivi (non-operativi); il moto di innalzamento e abbassamento del telaio 6 rispetto al suolo S (componente F) à ̈ cioà ̈ inibito.
Nelle figure 1-6 e 7-12 sono mostrate due diverse forme di realizzazione del convogliatore 1 che differiscono tra loro unicamente per come sono realizzati i rispettivi primi e secondi mezzi attuatori 11 e 12.
Con particolare riferimento alle figure 1-6, i primi mezzi attuatori 11 comprendono almeno un primo attuatore lineare 23 che ha le estremità opposte imperniate rispettivamente all’asta di trasmissione 15 e al telaio 6 in modo girevole attorno a un rispettivo asse di imperniamento 24 e 25 parallelo al piano definito dai longaroni e ortogonale alla direzione di convogliamento D.
In particolare, il primo attuatore lineare 23 Ã ̈ costituito da un insieme cilindro-pistone a mezzo fluido; non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione del primo attuatore lineare 23 che, per esempio, potrebbe essere di tipo elettrico.
In figura 2, il primo attuatore lineare 23 Ã ̈ in configurazione estesa con il telaio 6 in posizione abbassata.
Quando il primo attuatore lineare 23 passa dalla configurazione estesa a quella ritratta (figura 1), le leve 13 ruotano in verso antiorario sollevando il telaio 6 rispetto al suolo S e, quindi, i longaroni mobili 5, a esso solidali, rispetto ai longaroni fissi 2, lo spostamento del telaio 6 in direzione parallela alla direzione di convogliamento D essendo impedito dai secondi mezzi attuatori 12 mantenuti inattivi.
Viceversa, quando il primo attuatore lineare 23 passa dalla configurazione ritratta a quella estesa, mantenendo i secondi mezzi attuatori 12 inattivi, le leve 13 ruotano in verso orario abbassando il telaio 6 rispetto al suolo S e, quindi, i longaroni mobili 5, a esso solidali, rispetto ai longaroni fissi 2.
Si nota che il primo attuatore lineare 23 di azionamento del leveraggio 10 Ã ̈ supportato dal telaio 6, il quale a sua volta poggia sul suolo per il tramite delle sole ruote 7. In questo modo, sul suolo S agiscono solo sforzi a esso ortogonali di compressione, mentre i restanti sforzi generati dal moto di sollevamento o abbassamento del telaio 6 si scaricano sul telaio 6 stesso.
Ovviamente, ciascun leveraggio 10 associato a una rispettiva trave 20 à ̈ azionato da uno o più corrispondenti primi attuatori lineari 23. I vari primi attuatori lineari 23 sono tra loro coordinati in modo sincrono.
Sempre con riferimento alle figure 1-6, i secondi mezzi attuatori 12 sono anch’essi costituiti da almeno un corrispondente secondo attuatore lineare 26 che ha le estremità opposte associate rispettivamente al telaio 6 e al suolo S o a una parete fissa del basamento 104.
Nella forma raffigurata, il secondo attuatore lineare 26 ha le estremità opposte rispettivamente imperniate al telaio 6 e a una base 27 ancorata al suolo S attorno a rispettivi perni 28 e 29 paralleli al piano definito dai longaroni e ortogonale alla direzione di convogliamento D.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione, in cui, per esempio, anche il secondo attuatore lineare 26 à ̈ supportato dal telaio 6 ed à ̈ articolato al suolo S o a una parete fissa del basamento 104 mediante una biella.
Anche in tal caso, inoltre, il secondo attuatore lineare 26 Ã ̈ costituito da un cilindro-pistone a mezzo fluido; non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione del secondo attuatore lineare 26 che, per esempio, potrebbe essere di tipo elettrico.
In entrambe le figure 4 e 5, il secondo attuatore lineare 26 à ̈ in configurazione estesa; quando il secondo attuatore lineare 26 passa dalla configurazione estesa a quella ritratta, mantenendo i primi mezzi attuatori 11 inattivi, il telaio 6, grazie all’appoggio di rotolamento sul suolo S, scorre parallelamente alla direzione di convogliamento D arretrando rispetto alla posizione raffigurata nelle succitate figure 4 e 5.
Si nota che il secondo attuatore lineare 26 imprime al telaio 6 un’azione di spinta o di trazione sostanzialmente parallela alla direzione di convogliamento D azionandone lo scorrimento, per rotolamento delle ruote 7 sul suolo S, in avanti e in dietro (componente G). Gli sforzi che in tal caso si scaricano sul suolo S o sulla parete fissa del basamento 104 sono di entità inferiore di almeno un ordine di grandezza rispetto a quelli dovuti al sollevamento e all’abbassamento del telaio 6, essendo proporzionali alla massa, ma non al peso.
Qualora poi il secondo attuatore lineare 26 sia articolato a una parete fissa del basamento 104 e non al suolo S, gli sforzi che su essa si scaricano sono a essa sostanzialmente ortogonali.
Il primo attuatore lineare 23 e il secondo attuatore lineare 26, infine, sono in comunicazione con un circuito idraulico/oleodinamico, non raffigurato essendo facilmente ricostruibile da un tecnico del ramo.
Nella seconda forma di realizzazione rappresentata nelle figure 7-12, i primi mezzi attuatori 11 comprendono primi mezzi meccanici di trasformazione e trasmissione del moto rotatorio di un primo albero 30, azionato in rotazione da mezzi motori 31, in moto rettilineo alternato dell’asta di trasmissione 15.
In maggior dettaglio, i mezzi motori 31, costituiti per esempio da un moto-riduttore elettrico 32, sono ancorati al suolo S.
Il primo albero 30 Ã ̈ supportato dal telaio 6 in modo girevole attorno a un asse parallelo al piano definito dai longaroni fissi e ortogonale alla direzione di convogliamento D.
Un albero di trasmissione 33 trasmette il moto rotatorio dai mezzi motori 31 al primo albero 30; le estremità opposte dell’albero di trasmissione 33 sono associate rispettivamente all’albero motore e al primo albero 30 mediante giunti articolati 34 atti a consentire lo spostamento del telaio 6 e, quindi del primo albero 30 a esso solidale, lungo entrambe le componenti di moto F e G.
In figura 9 sono rappresentate, due posizioni dell’albero di trasmissione 33.
Sul primo albero 30 Ã ̈ montato in modo eccentrico un primo disco 35 a esso solidale in rotazione.
Il primo disco 35 à ̈ alloggiato in modo girevole in un primo collare 36 che à ̈ definito all’estremità (piede) di una biella 37 la cui estremità opposta à ̈ articolata all’asta di trasmissione 15.
La rotazione del primo disco 35, quindi, si traduce in un moto alternato della biella 37, ovvero della testa della biella 37, e, quindi, dell’asta di trasmissione 15, con componente parallela alla direzione di convogliamento D.
Nelle figure 7 e 8, il primo disco 35 Ã ̈ rappresentato nelle due configurazioni estreme di punto morto superiore e inferiore della biella 37.
Con particolare riferimento alla forma di realizzazione rappresentata nella figura 9, ove sono presenti due travi 20 esterne ciascuna dotata di un rispettivo leveraggio 10 e di corrispondenti primi mezzi attuatori 11, si nota che questi ultimi prendono il moto da comuni mezzi motori 31 per il tramite di un rispettivo albero di trasmissione 33.
Anche in tal caso, sul suolo S agiscono solo sforzi a esso ortogonali di compressione, mentre i restanti sforzi generati dal moto di sollevamento o abbassamento del telaio 6 si scaricano sul telaio 6 stesso.
Sempre con riferimento alle figure 7-12, i secondi mezzi attuatori 12 comprendono secondi mezzi meccanici di trasformazione e trasmissione del moto rotatorio di un secondo albero 38 in moto rettilineo alternato del telaio 6.
In maggior dettaglio, il secondo albero 38 à ̈ supportato in modo girevole al suolo S attorno a un asse parallelo al piano dei longaroni e ortogonale alla direzione di convogliamento D. In particolare, le estremità opposte del secondo albero 38 sono supportate da un corrispondente sopporto 39 vincolato al suolo S.
Il secondo albero 38 Ã ̈ azionato in rotazione da rispettivi mezzi motori 40, del tipo, per esempio, di un moto-riduttore elettrico 41, per il tramite di un corrispondente albero di trasmissione 42.
Sul secondo albero 38 à ̈ montato, in modo a esso eccentrico, un secondo disco 43 che à ̈ a esso solidale in rotazione.
Il secondo disco 43 à ̈ alloggiato in modo girevole in un secondo collare 44 il quale à ̈ a sua volta montato in modo rigido su una slitta 45.
Sul telaio 6 à ̈ fissato in modo rigido un corpo di guida 46, entro il quale à ̈ supportata in modo scorrevole la slitta 45 così che l’uno possa scorrere relativamente all’altra in direzione ortogonale al piano definito dai longaroni, ovvero in direzione ortogonale al suolo S.
Si nota che in tal caso le estremità opposte dell’albero di trasmissione 42 sono rigidamente accoppiate all’albero motore dei mezzi motori 40 e al secondo albero 38, l’albero motore, l’albero di trasmissione 42 e il secondo albero 38 essendo tra loro coassiali. In tal caso, infatti, deve essere impedito qualsiasi spostamento di traslazione del secondo albero 38 e, conseguentemente, del secondo disco 43 a esso solidale almeno lungo la componente G.
Come facilmente comprensibile per il tecnico del ramo, la rotazione del secondo disco 43, potendo il corpo di guida 46 scorrere, per il tramite della slitta 45, rispetto a esso in direzione ortogonale al suolo S, imprime al corpo di guida 46, e, quindi, al telaio 6 a esso rigidamente collegato, un’azione parallela alla direzione di convogliamento D per lo scorrimento del telaio 6 parallelamente a tale direzione.
Anche in tal caso, con riferimento alla figura 9, alle due travi 20 esterne sono associati rispettivi secondi mezzi attuatori 12 che ricevono il moto da comuni mezzi motori 40 per il tramite di un rispettivo albero di trasmissione 42.
Con riferimento alle figure 1-12, infine, sono presenti mezzi di guida 50 del telaio 6.
Come già indicato, quando i primi e i secondi mezzi di attuazione 11 e 12 sono alternativamente e selettivamente attivi. I primi mezzi attuatori 11 imprimono al telaio 6, per il tramite del leveraggio 10, un moto alternato in direzione ortogonale al suolo S, i secondi mezzi attuatori 12 essendo inattivi, impedendo, così, la traslazione del telaio 6 parallelamente alla direzione di convogliamento D. I secondi mezzi attuatori 12, invece, imprimono al telaio 6, scorrevole sul suolo S per il tramite delle ruote 7, un moto di scorrimento alternato parallelamente alla direzione di convogliamento D, i primi mezzi attuatori 11 essendo inattivi, impedendo, così, qualsiasi spostamento del telaio 6 in direzione ortogonale al suolo S stesso.
Come facilmente comprensibile per un tecnico del ramo, i longaroni mobili 5 sono quindi ciclicamente mobili fra:
- una posizione in cui essi sono abbassati rispetto ai longaroni fissi 2, o meglio in cui la superficie di appoggio dei longaroni mobili 5 Ã ̈ a una quota inferiore rispetto al suolo S della quota cui si trova la superficie di appoggio dei longaroni fissi 2, e a essi allineati; in tale posizione i prodotti P poggiano sui longaroni fissi 2;
- una posizione in cui essi sono alzati rispetto ai longaroni fissi 2, o meglio in cui la superficie di appoggio dei longaroni mobili 5 Ã ̈ a una quota superiore rispetto al suolo S della quota cui si trova la superficie di appoggio dei longaroni fissi 2, e a essi allineati; in tale posizione i prodotti P sono sollevati dai longaroni fissi 2 e poggiano sui longaroni mobili 5;
- una posizione in cui essi sono alzati rispetto ai longaroni fissi 2 e avanzati rispetto a essi lungo la direzione di convogliamento D; in tale posizione i prodotti P, poggianti sui longaroni mobili 5, avanzano di un passo lungo la direzione di convogliamento D (figure 1 e 7); e
- una posizione in cui essi sono abbassati rispetto ai longaroni fissi 2 e avanzati rispetto a essi lungo la direzione di convogliamento ; in tale posizione i prodotti P sono rilasciati in appoggio sui longaroni fissi 2 in posizione avanzata di un passo rispetto a quella di partenza (figure 2 e 8).
Si à ̈ in pratica constatato che il convogliatore secondo la presente invenzione consente di limitare la gravosità dei carichi di reazione, in particolare quelli derivanti dal sollevamento e dall’abbassamento dei longaroni mobili, trasmessi al suolo e, quindi, di limitare le opere di rinforzo e fortificazione strutturale del suolo stesso.
Nel convogliatore secondo la presente invenzione, infatti, i longaroni mobili sono supportati da un telaio mobile che poggia al suolo unicamente per il tramite di organi di rotolamento (ruote) che trasmettono al suolo stesso solo carichi di compressione.
Inoltre, secondo la presente invenzione, il telaio di supporto dei longaroni mobili à ̈ reso alternativamente mobile lungo una direzione ortogonale al suolo stesso - per il sollevamento e l’abbassamento dei longaroni mobili - per il tramite di un leveraggio azionato da primi mezzi attuatori supportati dal telaio stesso e non, invece, dal suolo, come nei sistemi di tipo noto.
Ciò consente di limitare ulteriormente i carichi di reazione, in particolare i carichi di taglio, trasmessi al suolo.
Gli organi di rotolamento (ruote), inoltre, sono imperniati allo stesso leveraggio di sollevamento/abbassamento del telaio, così che i carichi di sollevamento e abbassamento del telaio si trasmettono al suolo solo come carichi di compressione.
Aumentando il numero di leve e, quindi, di organi di rotolamento per l’appoggio al suolo, si ottiene una maggiore distribuzione e riduzione dell’entità dei singoli carichi di reazione.
I carichi di reazione dovuti allo scorrimento orizzontale del telaio, invece, sono trasmessi dai secondi mezzi attuatori al suolo o a una parete, l’entità di tali carichi à ̈, tuttavia, inferiore a quella dei carichi di reazione di sollevamento/abbassamento del telaio stesso, per cui le opere di rinforzo e armatura strutturale sono limitati a tale zona.
Il convogliatore secondo la presente invenzione, inoltre, ha ingombro ridotto rispetto ai convogliatori noti, in particolare in altezza, il che consente di ridurre la profondità della fossa o del basamento di contenimento e, quindi, di limitare le relative opere di scavo.
Il convogliatore secondo la presente invenzione à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’invenzione; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.
Non si escludono, per esempio, alternative forme di realizzazione dei primi e secondi mezzi attuatori che, per esempio, potrebbero essere del tipo a pignone e cremagliera. La forma di realizzazione dei primi e secondi mezzi attuatori, infatti, non à ̈ vincolante o limitativa, fermo restando che caratteristica peculiare della presente invenzione à ̈ l’aver reso i longheroni mobili solidali a un telaio mobile sia in direzione parallela alla direzione di convogliamento, grazie all’appoggio al suolo per il tramite di organi di rotolamento, sia in direzione ortogonale al suolo, grazie a un leveraggio di sollevamento e abbassamento che à ̈ a esso articolato, e in cui almeno i primi mezzi attuatori di detto leveraggio o i secondi mezzi attuatori della traslazione del telaio rispetto al suolo sono supportati dal telaio stesso.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Convogliatore (1) a longaroni mobili, comprendente almeno un longarone fisso (2) che si estende in direzione parallela alla direzione di convogliamento (D) e almeno un longarone mobile (5) che si estende a fianco di e parallelamente a detto longarone fisso (2), in cui detto longarone mobile (5) à ̈ mobile rispetto a detto longarone fisso (2) con una componente di moto alternato in direzione ortogonale al piano parallelo a detti longaroni fra una posizione abbassata e una posizione alzata rispetto a detto longarone fisso (2) e con una componente di moto rettilineo alternato in direzione parallela a detta direzione di convogliamento (D) fra una prima posizione e una seconda posizione avanzata rispetto alla prima, detto convogliatore (1) essendo caratterizzato dal fatto che comprende: - un telaio (6) mobile di supporto di detto almeno un longarone mobile (5), - organi di rotolamento (7) associati a detto telaio (6) per l’appoggio al suolo (S) dello stesso, i quali organi di rotolamento sono girevoli attorno a un asse parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D), - un leveraggio (10) articolato a detto telaio (6) per il sollevamento e l’abbassamento di esso rispetto al suolo (S) e, quindi, di detto longherone mobile (5) rispetto a detto longarone fisso (2), - primi mezzi attuatori (11) di detto leveraggio (10) per lo spostamento alternato di detto telaio (6) fra una posizione sollevata e una abbassata rispetto al suolo (S) e, quindi, per lo spostamento alternato di detto longarone mobile (5) fra detta posizione alzata e detta posizione abbassata e - secondi mezzi attuatori (12) di detto telaio (6) in moto rettilineo alternato in direzione parallela a detta direzione di convogliamento (D) per lo spostamento alternato di esso e, quindi, di detto longarone mobile (5) fra detta prima e seconda posizione.
  2. 2) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno uno fra detti primi mezzi attuatori (11) e detti secondi mezzi attuatori (12) sono supportati da detto telaio (6).
  3. 3) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi attuatori (11) sono supportati da detto telaio (6) e operativamente connessi a detto leveraggio (10) lasciando libero lo spostamento di detto telaio (6) in direzione parallela a detta direzione di convogliamento (D).
  4. 4) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi attuatori (12) sono operativamente connessi fra detto telaio (6) e il suolo o una parete fissa lasciando libero lo spostamento di sollevamento e abbassamento di detto telaio (6).
  5. 5) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto leveraggio (10) comprende almeno una coppia di leve (13) conformate sostanzialmente a L che, in prossimità dell’angolo di raccordo fra i due bracci della L, sono imperniate a detto telaio (6) in modo girevole attorno a un asse di articolazione (14) parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D), e che hanno l’estremità superiore articolata ad almeno un’asta di trasmissione (15), in modo girevole attorno a un rispettivo asse di articolazione (16) parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D), e l’estremità inferiore provvista di un rispettivo detto organo di rotolamento (7), in cui detta asta di trasmissione (15) compie un moto con componente parallela a detta direzione di convogliamento (D).
  6. 6) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto leveraggio (10) comprende una pluralità di dette leve (13) distribuite, tra loro distanziate, lungo l’estensione di detto telaio (6) parallela a detta direzione di convogliamento (D), detta asta di trasmissione (15) comprendendo un treno di bielle (17) a due a due articolate da una rispettiva bielletta (18) alla quale à ̈ articolata l’estremità superiore di una rispettiva detta leva (13).
  7. 7) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi attuatori (11) sono supportati da detto telaio (6) e sono operativamente associati a detta asta di trasmissione (15) per l’azionamento di essa in detto moto con componente parallela a detta direzione di convogliamento (D).
  8. 8) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi attuatori (11) comprendono almeno un primo attuatore lineare (23) che ha le estremità opposte imperniate rispettivamente a detta asta di trasmissione (15) e a detto telaio (6) in modo girevole attorno a un rispettivo asse di imperniamento (24, 25) parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D).
  9. 9) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi attuatori (11) comprendono primi mezzi meccanici di trasmissione del moto rotatorio di un primo albero (30), azionato in rotazione da primi mezzi motori (31), in moto rettilineo alternato di detta asta di trasmissione (15).
  10. 10) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto primo albero (30) Ã ̈ supportato da detto telaio (6) in modo girevole attorno a un asse parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D).
  11. 11) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi meccanici di trasmissione comprendono un primo disco (35) montato eccentrico su detto primo albero (30) e a esso solidale in rotazione, un primo collare (36) entro il quale detto primo disco (35) à ̈ alloggiato in modo girevole e che à ̈ definito all’estremità di una biella (37) la cui estremità opposta à ̈ articolata a detta asta di trasmissione (15).
  12. 12) Convogliatore secondo una o più delle rivendicazioni da 9 a 11, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi motori (31) sono vincolati al suolo, essendo previsto un albero di trasmissione (33) le cui estremità opposte sono associate rispettivamente a detti primi mezzi motori (31) e a detto primo albero (30) per il tramite di rispettivi giunti articolati.
  13. 13) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi attuatori (12) comprendono almeno un secondo attuatore lineare (26) che ha le estremità opposte associate rispettivamente a detto telaio (6) e al suolo (S) o a una parete fissa.
  14. 14) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto secondo attuatore lineare (26) ha almeno l’estremità associata al suolo (S) o a detta parete fissa e che à ̈ imperniata in modo girevole attorno a un rispettivo asse di imperniamento (29) parallelo a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D).
  15. 15) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto secondo attuatore lineare (26) Ã ̈ supportato da detto telaio (6).
  16. 16) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi attuatori (12) comprendono secondi mezzi meccanici di trasformazione del moto rotatorio di un secondo albero (38) in moto rettilineo alternato di detto telaio (6), in cui detto secondo albero (38) à ̈ supportato in modo girevole al suolo (S) e azionato in rotazione da rispettivi secondi mezzi motori (40).
  17. 17) Convogliatore (1) secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi meccanici di trasformazione comprendono un secondo disco (43) che à ̈ montato eccentrico su detto secondo albero (38) e che à ̈ a esso solidale in rotazione, detto secondo albero (38) estendendosi in direzione parallela a detto piano e ortogonale a detta direzione di convogliamento (D), un secondo collare (44) entro il quale à ̈ alloggiato in modo girevole detto secondo disco (43) e che à ̈ supportato in modo rigido da una slitta (45) e un corpo di guida (46) che à ̈ supportato in modo rigido da detto telaio (6) e lungo il quale detta slitta (45) à ̈ guidata in modo scorrevole in direzione ortogonale a detto piano.
  18. 18) Convogliatore (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi attuatori (11) e detti secondi mezzi attuatori (12) sono selettivamente e alternativamente attivi.
  19. 19) Forno (100) comprendente una camera di trattamento (101) provvista di un ingresso (102) e di un’uscita (103) di materiale da trattare e un convogliatore (1) alloggiato in detta camera per il trasporto di detto materiale da detto ingresso a detta uscita, caratterizzato dal fatto che detto convogliatore comprende un convogliatore a longaroni mobili secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 18.
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