ITMI20071163A1 - Arilsolfonammidi dela beta-carbolina metodo per prepararle e composizione che le comprende - Google Patents

Arilsolfonammidi dela beta-carbolina metodo per prepararle e composizione che le comprende Download PDF

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ITMI20071163A1
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phenyl
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carbon atoms
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IT001163A
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Perla Breccia
Ilaria Cerbara
Massimiliano Coletta
Stefano Marini
Francesca Rech
Eugenio Claudio Rossano
Alessandra Topai
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    • C07ORGANIC CHEMISTRY
    • C07DHETEROCYCLIC COMPOUNDS
    • C07D471/00Heterocyclic compounds containing nitrogen atoms as the only ring hetero atoms in the condensed system, at least one ring being a six-membered ring with one nitrogen atom, not provided for by groups C07D451/00 - C07D463/00
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    • C07D471/04Ortho-condensed systems
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Description

DESCRIZIONE
Della Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale dal Titolo:
“Arilsolfonammidi della beta-carbolina, metodo per preparare e composizione che le comprende”.
Campo Tecnico
La presente invenzione riguarda nuove arilsolfonammidi della beta-carbolina, un metodo per prepararle ed una composizione che le comprende.
Più in particolare, la presente invenzione riguarda nuove arilsolfonammidi della beta-carbolina dotate di attività inibitrice selettiva nei confronti di metallo p roteasi di matrice (MMP) coinvolte in stati patologici.
Sfondo dell’Invenzione
Le MMP sono zinco proteasi aventi come substrato le macromolecole che compongono la matrice extracellulare nonché una serie di altre molecole ad essa correlate (McCawley et al. Curr Opin Celi Biology. 2001, 13, 534-540).
Le MMP sono quindi coinvolte in tutti quei processi fisiologici che comportano il rinnovamento ed il rimodellamento dei tessuti, come la gravidanza, lo sviluppo embrionale, la crescita ed ì fenomeni di cicatrizzazione, l'angiogenesi, la neurogenesi, i processi infiammatori, l’apoptosi (Nagase et al. J Biol Chem. 1999, 274, 21491-21494).
Numerosi studi hanno anche dimostrato il loro coinvolgimento in diversi stati patologici; in particolare, un aumento de! livello di alcune MMP è stato registrato in patologie cardiovascolari (Tayebjee et al. Curr Med Chem. 2005, 12, 917-925; Janicki et al. Heart Failure Reviews . 2004, 9, 32-42), del sistema nervoso centrale (Gu et al. J Neuroscience. 2005, 25, 6401-6408), nell’osteoartrite e nell’artrite reumatoide (Wieland et al. Nature Rev Drug Discov. 2005, 4, 331-344), ed in malattie del cavo orale come la periodontite (Sorsa et al. Orai diseases. 2004, 10, 311-318).
Tuttavia, il maggior numero di studi riguarda il ruolo svolto dalle diverse MMP nel processo angiogenico e, in particolare, nella progressione tumorale. L'inizio del processo angiogenico corrisponde alla degradazione della membrana basale che sottende il vaso sanguigno (Kailuri et al. Nat Rev Cancer.
2003, 3, 422-433), degradazione che avviene tramite l’azione di enzimi proteolitici, in particolare di gelatinasi MMP2 e MMP9 prodotte da cellule endoteliali, stroma li e, nel caso di patologie tumorali, anche da cellule cancerose (Coussens et al. Chem S/o/. 1996, 3, 895-904).
Dato l'indiscusso coinvolgimento in numerose patologie, le MMP hanno rappresentato e rappresentano da circa 20 anni un obiettivo per lo sviluppo di numerosi inibitori di sintesi.
Mentre molti studi preclinici hanno dato risultati promettenti sull’utilizzo di inibitori di MMP in patologie come il tumore e l'artrite, la maggior parte delle sperimentazioni cliniche è stata interrotta per mancanza di efficacia o per l<’>insorgenza dì una grave sindrome muscolo-scheletrica (Zucker et al. Oncoge-ne. 2000, 19, 6642-6650; Coussens et al. Science. 2002, 295, 2387-2392).
Fra le probabili cause del fallimento delle sperimentazioni cliniche, Overall e Kleifeid hanno evidenziato la mancanza di selettività (Overall et al. Nature Rev Cancer. 2006, 6, 227-239), Le MMP sono infatti in grado di influenzare la progressione tumorale non soltanto attraverso la degradazione della matrice extracellulare come si pensava inizialmente (Liotta et ai. Nature, 1980, 284 , 67-68), ma anche attraverso diverse funzioni di signalling (McCawley et al. Curr Opin Celi Biol. 2001, 13, 534-540) che spiegano una serie di attività protettive nei confronti della crescita metastatica (Bergers et al. Science. 1999, 284, 808-812; Epstein et al. Nature Rev Cancer. 2004, 4, 540-550).
La strategia di una inibizione ad ampio spettro è risultata, quindi, fallimentare {BB-2516-marimastat, AG-3340-pnnomastat).
È, quindi, sorta l’esigenza di trovare degli inibitori selettivi verso le MMP più coinvolte in stati patologici, Tale obiettivo, tuttavia, risulta particolarmente difficile da raggiungere data la notevole omologìa dei siti catalitici di questa famiglia di proteasi.
La maggior parte degli inibitori di sintesi ha, come gruppo funzionale comune, l'idrossammato (CONHOH), fondamentale per razione chelante lo zinco catalitico (Rao et al, Current Pharmaceuticat Design. 2005, 11, 295-322), collegato in vari modi ad un sostituente capace di garantire l’interazione con i residui delle “tasche” accessorie presenti nel sito catalitico.
In particolare, la regione maggiormente discriminante tra le diverse MMP sembra essere la cosiddetta tasca ST (Whittaker et al. Chem Rev. 1999, 99, 2735-2776). Le MMP2, 3, 8, 9, 12, e 13 presentano una tasca ST particolarmente lunga ed in grado di ospitare residui più ingombranti ed idrofobici rispetto alle MMP1 e 7 che, in posizione 197, mostrano residui come arginine e tirosina che la rendono più corta e ingombrata.
In letteratura sono stati descritti numerosi derivati betacarbolinici, sia di origine naturale che sintetica, che sono dotati dì attività farmacologica: dall'azione antitumorale (W02004/ 113336; Bioorg Med Chem. 2006, 14, 6998-7010; US 2003/0040527), alla terapia della disfunzione erettile (tadalafil, Daugan et al. J Med Chem. 2003, 46, 4525-4532).
I composti descritti dal documento US006066633A presentano un gruppo ìdrossammico in posizione 3 ed un gruppo suifonilìco sull’azoto in posizione 2 del nucleo tetra idrobetacarbolinieo; tali composti hanno una buona potenza inibitoria nei confronti delle MMP2, MMP3, MMP9 ma una scarsa selettività nei confronti delle diverse isoforme.
I composti descritti dal documento EPG891187B1 possono avere un gruppo carbossilico in posizione 1 e/o 3; per tali composti è stata evidenziata un'attività inibente sulla sola MMP8.
Tuttavia, come già sottolineato, dati recenti di letteratura (reviewed in Overall et al. Nature Rev Cancer. 2006, 6, 227-239; Peterson T. Cardiovascular Research. 2006, 69, 677-687) evidenziano come la selettività sia diventata un requisito fondamentale per lo sviluppo dì un nuovo inibitore MMP, dove per selettività si intende in particolar modo la capacità discriminante tra MMP coinvolte in processi patologici e, quindi, dette " targets " ed MMP che svolgono un ruolo chiave nel normale funzionamento cellulare e tissutale e, quindi, dette<lt>antitargets<,>'.
Fonti di letteratura evidenziano come siano targets per varie patologie: - la MMP2 nel tumore sia per fa sua capacità di cleavage del collagene IV (Stetler-Stevenson. Invasion Metastasis. 1994, 14, 259-268), sia per l'azione proteolìtica nei confronti di chemochine che regolano la risposta infiammatoria (McQuibban et al. Science. 2000, 289, 1202-1206);
- la MMP9 in patologìe a livello del sistema nervoso centrale come l’ischemia cerebrale (Lipton et al. J Neuroscience. 2005, 25, 6401-6408);
- la MMP13 nel remodelling post infarto (Wilson E, M., et al, Circulation.
2003, 107 , 2857-63) ed insieme alla MMP12 anche nella cosiddetta instabilità di placca (Johnson J. L. et al. PNAS. 2005, 102, 15575-80).
Risultano invece antitargets la MMP3 (Me Cawley et al. Cancer Res. 2004, 64, 6965-6972), la MMP1 e MMP14: in particolare aH’inibizione dì queste due metalloproteasi viene attribuita la comparsa di anomalie muscolo-scheletriche associate alla somministrazione prolungata di inibitori a largo spettro (Fingleton B. Expert Opln Ther Targets. 2003, 7, 385-397; Holmbeck et al. Celi.
1999, 99, 81-92).
È, quindi, ancora molto sentita l’esigenza di trovare degli inibitori selettivi verso le MMP più coinvolte in stati patologici.
Ora è stata trovata una nuova famiglia di composti della beta-carbolina che (a) sono sostituiti da gruppo carbossilico od idrossammico in posizione 1 e da un gruppo solfo nammidico in posizione 2 del nucleo tetra idrobetacarbo li nico e (b) sono dotati di attività inibitrice nei confronti delle metalloproteasi di matrice targets MMP2, 8, 9, 12 e 13 e discriminanti nei confronti delle metalloproteasi di matrice antitargets MMP1, 3, e 14.
Un’importante differenza strutturale dei composti delia presente invenzione rispetto agli inibitori di MMP noti è la presenza gruppo solfonammidico.
Descrizione dell’invenzione
Nel corso della presente descrizione e delle rivendicazioni
- la sigla “MMP" è utilizzata per indicare metalloproteasi di matrice;
- il termine “targets" è utilizzato in relazione a MMP coinvolte in processi pato logici; tipici esempi di MMP targets secondo la presente invenzione sono le MMP2, 8, 9, 12 e 13;
- il termine “ antitargets ” è utilizzato in relazione a MMP che hanno un ruolo chiave nel normale funzionamento cellulare e Vissutale; tipici esempi di MMP antitargets secondo la presente invenzione sono le MMP1, 3, e 14;
- la sigla “ZBG” è utilizzata per indicare il gruppo che si lega allo zinco (zinc binding group).
La presente invenzione riguarda una arilsolfonammide della beta-carbolina che è dotata dì attività inibitrice nei confronti di MMP targets ed è discriminante nei confronti di MMP antitargets ; essa è, quindi, utile nel trattamento di patologie associate alla sovraespressione dì MMP targets.
In particolare, la presente invenzione riguarda una arilsolfonammide di formula (I)
dove
Ri è un gruppo carbossilico od idrossammico, ed
R2è un gruppo arilico scelto dalla classe comprendente
- un gruppo naftilico ed
- un gruppo fenilico eventualmente sostituito in posizione para da
(a) un atomo di alogeno,
(b) un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio
(c) un gruppo alcossi in cut il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio,
(d) un gruppo fenilico che, a sua volta, è eventualmente sostituito in posizione para da un atomo di alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio, od
(e) un gruppo fenossi in cui il gruppo fenilico è eventualmente sostituito in posizione para da un atomo di alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio;
i suoi stereoisomeri e, quando Ri è un gruppo carbossiiìco, i suoi sali di addizione basica farmaceuticamente accettabili.
Significati preferiti di alogeno sono il cloro ed il fluoro.
Tipici esempi di R2sono fenile, 2-naftiie, 4'-metil-fenile, 4'-terbutil-fenile, 4-butossi-fenile, bifenile, 4"-metossi-4'-fenossi-fenile, 4"-cloro-4 -fenossi-fenile, e 4"-fiuoro-4'-fenossi-fenile,
In un secondo aspetto, la presente invenzione riguarda un processo per preparare una arilsolfonammide di formula (I)
0)
in cui Ri ed R2hanno i significati indicati più sopra,
e, quando Ri è un gruppo carbossìiico, ì suoi sali di addizione basica farmaceuticamente accettabili,
caratterizzato dai fatto che:
(a)(i) si immobilizza un composto di formula (II)
dove R3è un gruppo protettore,
su un adatto supporto solido acido labile,
(ti) si rimuove il gruppo protettore R3,
(iti) si fa reagire il prodotto deprotetto con un sulfonil cloruro di formula (III)
R2-SO2-CI (111)
dove R2ha i significati indicati più sopra,
in presenza di un adatto accettore di acidi,
a dare un composto di formula (I) dove Ri è un gruppo carbossìiico, (iv) si rimuove il composto di formula (I) così ottenuto dal supporto solido, e (v) se lo si desidera, si salifica il composto di formula (!) con una base farmaceuticamente accettabile,
oppure
(b)(i) si fluorura un composto di formula (II) a dare un composto di formula (iv)
dove R3ha il significato indicato più sopra,
(ii) si immobilizza il composto di formula (IV) così ottenuto su un adatto supporto solido,
(iii) si rimuove il gruppo protettore R3,
(iv) si fa reagire il prodotto deprotetto con un sulfonil cloruro di formula (III)
R2-SO2-CI (III)
dove R2ha i significati indicati più sopra
in presenza di un adatto accettore di acidi,
(v) si rimuove il prodotto cosi ottenuto dal supporto solido con NH2OH a dare un composto di formula (I) in cui Ri è un gruppo idrossammico. Preferibilmente, il gruppo protettore R3è il gruppo fluorenilmetossicarbonile (Fmoc).
Vantaggiosamente, il supporto solido acido labile utilizzato nella fase (a)(i) è una resina clorotritìlica.
In una forma di realizzazione preferita, l'immobilizzazione del composto di formula (II) sulla resina clorotritìlica viene effettuato, nella fase (a)(i), in presenza di diisopropiletilammina (DIEA).
Preferibilmente, la rimozione del gruppo protettore Fmoc nelle fasi (a)(ii) e (b)(iii) viene effettuata con piperidina al 20% in dimetilformammide (DMF). Preferibilmente, la reazione della fase (a)(iii) viene condotta facendo reagire il prodotto deprotetto con un moderato eccesso di sulfonil cloruro di formula (III). Vantaggiosamente, il rapporto in equivalenti è di circa 1 : 3 e la reazione viene condotta in presenza di circa 2 equivalenti dì 4-dimetilamminopiridina (DMAP).
Vantaggiosamente, la fase (a)(ìv) viene condotta mediante una miscela acido acetico (AcOH)/trifluoroetanoto (TFE)/diclorometano (DCM) 1:1:8.
Preferibilmente, il supporto solido utilizzato nella fase (b)(ii) è una resina idrossimetilca. Vantaggiosamente, viene utilizzata la resina idrossimetilca NovaSynTGOH.
In una forma di realizzazione preferita, rimmobilizzazione del composto di formula (IV) sulla resina idrossimetilca viene effettuato, nella fase (b)(ii), in presenza di 4-dimetilamminopiridina (DMAP).
Tipicamente, la reazione della fase (b)(iv) viene condotta facendo reagire il prodotto deprotetto con un eccesso di sulfonil cloruro di formula (III). Vantaggiosamente, il rapporto in equivalenti è di circa 1 : 7 e la reazione viene condotta in presenza di 4-dimetilamminopìridina (DMAP; 0,01 equivalenti).
Infine, la fase (b)(v) viene preferibilmente condotta con NH2OH in soluzione acquosa al 50%.
I composti di formula (I) secondo la presente invenzione presentano, da un lato, una potenza inibitoria nei confronti di MMP targete (MMP2, MMP8, MMP9, MMP12, MMP13) superiore o comunque almeno paragonabile a quella dei derivati betacarbolinici precedentemente noti e, dall’altro, risultano completamente innovativi rispetto ad essi dal momento che mostrano, inaspettatamente, una notevole capacità discriminante nei confronti di MMP1, MMP3, MMP14 (proteasi con ruolo fisiologico fondamentale e quindi antitargets). La presenza contemporanea del gruppo carbossilico o idrossammico ZBG (zinc biding group) in posizione 1 e del gruppo solfonammidico in posizione 2 del nucleo betacarbolinico sembrano quindi influire in maniera sinergica sulla selettività nei confronti delle MMP targets. Ad esempio, il composto del successivo esempio 13 [(1RS)-2-(4"-cloro-4'-fenossi-benzensulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-N-idrossi-1-carbossiammide], presenta, infatti, IC50inferiori a 0,3 nM (limite intrinseco del saggio enzimatico utilizzato) sulla MMP2; pari a 0,6nM, 250nM, 2nM, 12nM, 70nM e, rispettivamente, 30nM sulle MMP3, 8, 9, 12, 13 e 14 e maggiore di 50μΜ per la MMP1. Pur considerando il valore limite di 0,3 nM come dato per la MMP2, il decremento di potenza inibitoria nei confronti delle MMP antitargets risulta, quindi, di circa 16.000 volte nei confronti della MMP1, 830 nei confronti della MMP3, rispettivamente, di 100 nei confronti della MMP 14 (Tabella 1).
Un terzo oggetto della presente invenzione è, quindi, costituito da una composizione farmaceutica comprendente un composto di formula (I) secondo la presente invenzione ed almeno un veicolo fisiologicamente accettabile.
Come riportato in letteratura, le MMP targets sono coinvolte in stati patologici quali l’artite reumatoide, l’artrosi, l’aterosclerosi ed il tumore, ivi compresa la disseminazione e la formazione di metastasi.
Pertanto, tipici esempi di stati patologici che possono trarre giovamento dal trattamento con una composizione farmaceutica secondo la presente invenzione sono l’artite reumatoide, l’artrosi, l'aterosclerosi ed il tumore.
Preferibilmente, le composizioni farmaceutiche della presente invenzione vengono preparate sotto forma dì adatte forme di dosaggio comprendenti una dose efficace di almeno un composto di formula I ed almeno un ingre-diente inerte fisiologicamente accettabile adatte per somministrazione orale, rettale, topica, endovenosa, subcutanea, intramuscolare o intraperitoneale. Esempi di adatte forme di dosaggio sono le compresse, le capsule, le compresse rivestite, i granuli, le soluzioni e gli sciroppi per somministrazione orale; le creme, gli unguenti ed i cerotti medicati per somministrazione topica; le supposte per somministrazione rettale e le soluzioni sterili per somministrazione per via iniettabile, aerosolica od oftalmica.
Le forme di dosaggio possono anche contenere altri ingredienti tradizionali come: conservanti stabilizzanti, tensioattivi, tamponi, sali per regolare la pressione osmotica, emulsionanti, dolcificanti, coloranti, aromi e simili.
Se richiesto da particolari terapie, la composizione farmaceutica della presente invenzione può contenere altri ingredienti farmacologicamente attivi la cui somministrazione contemporanea sia utile.
La quantità di composto di formula I nella composizione farmaceutica della presente invenzione può variare entro un ampio intervallo in funzione di fattori noti come, per esempio, il tipo di malattia da trattare, la severità della malattia, il peso corporeo del paziente, la forma di dosaggio, la via di somministrazione prescelta, il numero di somministrazioni giornaliere e l’efficacia del composto di formula I prescelto. Tuttavia, la quantità ottimale può essere de-terminata dal tecnico del ramo in modo facile e routinario.
Tipicamente, la quantità di composto di formula l nella composizione far-maceutica della presente invenzione sarà tale da assicurare un livello di somministrazione compreso fra 0,5 e 50 mg/Kg/giorno; preferibilmente, fra 2 e 20 mg/Kg/giorno.
Le forme dì dosaggio delia composizione farmaceutica della presente in-venzione possono essere preparate secondo tecniche ben note al chimico farmaceutico che comprendono la miscelazione, la granulazione, la com-pressione, la dissoluzione, la sterilizzazione e simili.
Valgano i seguenti esempi ad illustrare la presente invenzione senza, tuttavia, limitarla.
Negli esempi che seguono Le caratterizzazioni analitiche dei composti so-no state effettuate con un sistema HPLC-MS (Gilson-ThermoFinnigan) uti-lizzando la colonna Synergy Polar RP (150 x 4.6; Phenomenex) o ODS3 (150 x 4.6; GL Science).
Esempio 1
2-(9-fluorenilmetossicarbonyl)-2,3,4,9-tetraidro-1H-pirido[3,4-b]indolo-1-carbossiacido
La triptamina (8 g; 50 mmol) è stata disciolta in H2O (155 mi) mediante aggiunta di una soluzione di HCI 6 M. Alla miscela di reazione è stata poi aggiunta una soluzione (11,20 mi) di acido gliossalico (5,06 g; 68 mmol) in H20. Il pH della miscela di reazione è stato quindi portato a circa 3,5-4 con una soluzione acquosa di KOH 3,5 M.
Dopo 1 h in agitazione a temperatura ambiente è stata notata la formazione di un precipitato bianco.
La miscela di reazione è stata filtrata ed il precipitato è stato lavato più volte con H20 ed acetone. È stata cosi ottenuta la 1 ,2,3,4-tetraidro-betacarbolina (8,5 g; resa: circa 78%).
HPLC-MS (MH<+>217); purezza LC-UV: 99,3% (λ = 220 nm) 98% (λ = 254 nm).
La betacarbolina (3 g; 14 mmol) e Na2C03(3 g; 28 mmol) sono stati sospe-si in una soluzione di H20 (180 mi) e diossano (50 mi).
A questa miscela sono stati aggiunti lentamente 30 mi di una soluzione di Fmoc-CI (4 g; 14mmol) in diossano a 0°C. Dopo 24 h di agitazione a tempe-ratura ambiente il diossano è stato allontanato mediante evaporazione a pres-sione ridotta.
La miscela di reazione è stata diluita con dietiletere ed è stato aggiunto HCI 2 M fino a pH 1.
Le due fasi sono state separate e la fase acquosa è stata lavata più volte con dietiletere. Le fasi organiche sono state riunite, lavate con salamoia ed anidrificate su Na2S04. Dopo filtrazione, il solvente è stato allontanato per evaporazione ottenendo così un prodotto oleoso.
Il successivo trattamento con pentano e la filtrazione del solido bianco ottenuto hanno dato 5,93 g del prodotto desiderato.
HPLC-MS (M<+>439); purezza LC-UV: 98% (λ = 220 nm), 96% (λ = 254 nm).
Esempio 2
(1RS)-2-(4"-metossi-4<,>-fenossibenzensulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-1-carbossiacido
Ad una resina 2-clorotritilica (0,2 g; 0,24 mmoli; loading 1,2 mmoli/g) pre-cedentemente rigonfiata in diclorometano anidro sono stati aggiunti il compo-sto dell’Esempio 1 (65,8 mg; 0,15 mmoli) in diclorometano anidro (4 mi) e DIEA (105 μ!; 0,6 mmoli).
La miscela è stata lasciata reagire a temperatura ambiente per 12 h.
Il controllo del loading sulla resina (77,3%) è stato effettuato misurando l’assorbanza a 301 nm dell’addotto piperidina-benzofulvene ottenuto per trattamento di una piccola aliquota di resina con piperidina al 20% in DMF.
Tutta la resina è stata poi trattata con piperidina al 20% in DMF (due trattamenti da 20 minuti ciascuno) e lavata più volte con tetraidrofurano/diclorometano/tetrabutilmetiletere e seccata.
Alla resina funzionalizzata (0,15 mmoli), precedentemente rigonfiata in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h, è stato aggiunto 4-metossi-4-fenossibenzensulfonil cloruro (130 mg; 0,45 mmoli) in DCM (2,5 mi) anidro.
Dopo 18h a temperatura ambiente, la resina è stata trattata con 500 μΙ di una miscela AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
Le migliori condizioni analitiche per la purificazione sono risultate essere le seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H2O+0,1% TFA e fase B CH3CN+0,1% TFA; flusso: 5ml/mìn; gradiente: 45%-70%; tempo corsa: 21 min; picco di raccolta: 8 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 10,5 mg di composto puro.
HPLC-MS (MFT 479). Purezza LC-UV: 99,2% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 3
(1RS)-2-(4'-fenil-benzensulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-1-carbossiacido
La resina derivatizzata (150 pmoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotet-ta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6 mg) per 1h. Poi è stato aggiunto bifenilsulfonil cloruro (85,3 mg; 0,45 mmoli) di-sciolto in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 18h a temperatura ambiente, la resina è stata trattata con 500μΙ di una miscela AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H20+0,08% TFA e fase B CH3CN-K},08% TFA; flusso: 3ml/min; gradiente: 40%-95%; picco di raccolta: 8 minuti..
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 8,5 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>433). Purezza LC-UV: 96,3% (λ - 220 nm), 95,7% (λ = 254 nm).
Esempio 4
(1RS)-2-(4<,>-butossi-benzensulfonil)-1,2,3l4-tetraidro-norarmano-1- carbossiacido
La resina derivatizzata (150 pmoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 4'-butossi-benzensulfonil cloruro (134 mg; 0,45 mmoli) disciolto in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 18h a temperatura ambiente, la resina è stata trattata con 500μΙ di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H2O+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso; 3ml/min; gradiente: 40%-95%.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 7 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>429). Purezza LC-UV: 97% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 5
(1 RS)-2-(4-meti!-benzensulfonil)-1 ,2,3,4-tetraidro-norarmano-l -carbossiacido
La resina derivatizzata (160 pmoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6 mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 2-naftil-suffonit cloruro (91,5 mg; 0,48 mmoli) disciolto in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stata trattata con 500μΙ di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsi! C18, ODS-3; eluenti: fase A Η2Ο+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 3m!/min; gradiente: 35%-90%; tempo corsa: 20 min; picco di raccolta: 8-9 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 6,7 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>371). Purezza LC-UV: 99% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 6
( 1 RS)-2~(2-naftil-sulfonil)-1 ,2,3,4-tetraidro-norarmano- 1 -carbossi acido
La resina derivatizzata (150 limoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 2-naftil-sulfonil cloruro (102 mg; 0,45 mmoli) disciolto in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stato stata trattata con 500pl di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H2O+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 3ml/min; gradiente: 40%~95%.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 8,3 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>407). Purezza LC-UV: 94,6% (λ = 220 nm), 96% (λ = 254 nm).
Esempio 7
(1RS)-2-(4'-f-butil-benzensulfonii)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-1-carbossìa cido
La resina derivatizzata {150 μηιοίί) con il nucleo betacarbolinico e deproietta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 4"-fluoro-4'-fenossi-benzensulfonil cloruro (111,6 mg; 0,45 mmoli) disciolto in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stata trattata con 500μ! di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1 ; 1 :8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluentì: fase A H2O+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 3ml/min; gradiente: 40%-95%.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 6,4 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>413). Purezza LC-UV: 99% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 8
(1RS)-2-(4"-cloro-4<,>-fenossi-benzensulfonil)-1l2,3,4-tetraidro-norarmano~1 carbossiacido
La resina derivatizzata (150 pinoli) con i! nucleo betacarbolinico e deprotet-ta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 4<M>-cloro-4'-fenossi-benzensulfonil cloruro (136 mg; 0,45 mmoli) discioito in DCM anidro (1,5ml).
Dopo 1 Sh a temperatura ambiente la resina è stato stata trattata con 500pl di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Fenomenex C18; eluenti: fase A H2O+0,1% TFA e fase B CH3CN+0,1% TFA; flusso: 4ml/min; gradiente: 35%-70%; tempo corsa: 19 min; picco di raccolta: 10 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 7,5 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>483). Purezza LC-UV: 98,2% (λ = 220 nm), 97% (λ = 254 nm).
Esempio 9
(1RS)-2-(4"-fluoro-4'-fenossi-benzensulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-1-carbossiacido
La resina derivatizzata (150 pmoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 2, è stata lasciata rigonfiare in THF anidro con 2 equivalenti di DMAP (36,6mg) per 1h. Poi è stato aggiunto 4"-ftuoro-4<,>-fenossi-benzensulfoni! cloruro (128,7 mg; 0,45 mmoli) discioito in DCM anidro (1,5mì).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stato stata trattata con 500μΙ di una miscela di AcOH/TFE/DCM 1:1:8. La fase liquida è stata raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Inertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H20+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: Sml/min; gradiente: 40%-70%; tempo corsa: 21 min; picco di raccolta: 11 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare circa 7 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>467), Purezza LC-UV: 95,1% (λ = 220 nm), 94% (λ = 254 nm).
Esempio 10
(1R,S)-2-(4'-butossi-benzensuifonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarrnano-N-idrossì-1-carbossiammide
Per aumentare il loading sulla resina ìdrossimetilica e limitare le reazioni collaterali sul nucleo particolarmente reattivo della betacarbolina è stata migliorata la metodica di loading via fluoruro di Kaduk et al. ( Letters in Peptide Science. 1996, 2, 285-288).
N-Fmoc-betacarbolina (263,1 mg; 0,6 mmol) è stata disciolta in DCM anidro (3,5 mi) e DMF anidra (500 pi). Dopo aver aggiunto DAST ((dietilammino)zolfo trifluoruro) (95 μΙ; 0,72 mmol) la miscela di reazione è stata tenuta sotto agitazione per 3h. Il prodotto desiderato è stato estratto con DCM/H2O.
Le fasi organiche sono state riunite, anidrificate su Na2S04e portate a secchezza.
L’acilfiuoro così ottenuto è stato sciolto in DMF anidra (4 mi) e posto su 0,2 g di resina NovaSyn TGOH (0,3 mmol/g) che precedentemente era stata fatta rigonfiare in DCM anidro con 4-dimetìlaminopiridina (DMAP) (0,7 mg; 6 μηιοΙ). Il monitoraggio del loading sulla resina è stato fatto misurando Γ assorbenza a 301 nm dell’adotto piperidina-benzofulvene ottenuto per trattamento di una piccola aliquota di resina con piperita al 20% in DMF.
Dopo aver determinato il loading della resina (63%), la stessa è trattata con piperidina al 20% in DMF (due trattamenti da 20 minuti ciascuno) e lavata più volte con THF/DCM/TBME e seccata.
Quindi la resina (38 pinoli) è stata lasciata rigonfiare in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h. Poi è sfato aggiunto 4-butossibenzene- 1 -sulfonil cloruro (75 mg, 0,3 immoli) disciolto in DCM anidro in modo tale che il rapporto THF anidro/DCM anidro fosse 2 : 1 (3 mi di THF anidro, 1,5 mi di DCM anidro). Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stata trattata con di NH2OH al 50% wt in H2O (500 μί; 8 mmoli) in THF (3 mi) per 24 h. La fase liquida è raccolta in una faìcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni; colonna<(>nertsif C18, ODS-3; eluenti: fase A H20+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 5ml/min; gradiente; 35%-70%; tempo corsa: 20 min; picco di raccolta: 8 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 8 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>444). Purezza LC-UV: 98,3% (λ = 220 nm), 97 % (λ = 254 nm).
Esempio 11
(1R,S)-2-(4'-bifeniisulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-N-idrossi-1-carbossiammide
La resina derivatizzata (60 pinoli) con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 10, è stata lasciata rigonfiare in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h. Poi è stato aggiunto bifenil-sulfonil cloruro (106 mg; 0,42 mmoli) disciolto in DCM anidro in modo tale che il rapporto THF anidro/DCM anidro fosse 2 : 1 (3 mi di THF anidro, 1,5 mi di DCM anidro).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stata trattata con ΝΗ2ΟΗ al 50% wt in H2O (750 pi; 12 mmoli) in THF (3 mi) per 24 h. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni; colonna Inertsil C18, ODS-3; eluentì: fase A H20+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 5ml/min; gradiente: 25%-70%; tempo corsa: 18 min; picco di raccolta: 10 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 7 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>448). Purezza LC-UV: 93% (λ = 220 nm), 95% (λ = 254 nm).
Esempio 12
( 1 RS)-2-(4"-meiossi-4'-fenossibenzensulfonit)-1 ,2,3,4-tetraidro-norarmano-N-idrossi-1~carbossiammide.
La resina derivatizzata 60 pinoli con il nucleo betacarbolinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 10, è stata lasciata rigonfiare in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h. Poi è stato aggiunto 4'<,>-metossi-4<,>-fenossi-benzensulfonil cloruro (125,5 mg; 0,42 mmoli) disciolto in DCM anidro in modo tale che il rapporto THF anidro/DCM anidro fosse 2 : 1 (3 mi dì THF anidro, 1,5 mi di DCM anidro).
Dopo 18h a temperatura ambiente la resina è stata trattata con NH2OH al 50% wt in H20 (750 pi; 12 mmoli) in THF (3 m!) per 24 h. La fase lìquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna ìnertsil C18, ODS-3; eluenti: fase A H2O+0,1% TFA e fase B CH3CN+0,1% TFA; flusso: 5ml/min; gradiente: 25%-70%; tempo corsa: 16 min; picco di raccolta: 10,5 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 6,5 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>494). Purezza LC-UV: 93,2% (λ = 220 nm), 92% (λ = 254 nm).
Esempio 13
( 1 RS)-2-(4"-cloro-4'-fenossi-benzensulfonil)-1 ,2,3,4-tetraidro-norarmano-N-idrossi-1-carbossi ammide
La resina derivatizzata (60 pmoli) con i! nucleo betacarbolinico e deproietta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 10, è stata lasciata rigonfiare in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h. Poi è stato aggiunto 4''-cloro-4'-fenossi-benzensulfonil cloruro (127,3 mg; 0,42 mmoli) disciolto in DCM anidro in modo tale che il rapporto THF anidro/DCM anidro fosse 2 ; 1 (3 mi di THF anidro, 1,5 m! di DCM anidro).
Dopo 18h a temperatura ambiente fa resina è stata trattata con NH2OH al 50% wt in H2O (750 μί; 12 mmoli) in THF (3 mi) per 24 h. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni; colonna proteon C18; etuenti: fase A H2O+0,1% TFA e fase B CH3CN+0,1% TFA; flusso; 5ml/min; gradiente; 35%-70%; tempo corsa; 21 min; picco di raccolta: 13,5 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 7,3 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>498). Purezza LC-UV: 99,4% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 14
(1RS)-2-(4"-fluoro-4'-fenossi-benzensulfonil)-1,2,3,4-tetraidro-norarmano-N-idrossi-1-carbossi ammìde.
La resina derivatìzzata (60 pmoli) con il nucleo betacarbotinico e deprotetta dallo Fmoc secondo il procedimento descritto nel precedente Esempio 10, è stata lasciata rigonfiare in THF con 2 equivalenti di DMAP per 1h. Poi è stato aggiunto 4''-fluoro-4'-fenossi-benzensulfonil cloruro {120,4 mg; 0,42 mmolì), disciolto in DCM anidro in modo tale che il rapporto TFIF anidro/DCM anidro fosse 2 : 1 (3 mi di THF anidro, 1,5 mi di DCM anidro).
Dopo 18h a temperatura ambiente, la resina è stata trattata con di NH2OH al 50% wt in H20 (750 pi; 12 mmoli) in THF (3 mi) per 24 h. La fase liquida è raccolta in una falcon e caratterizzata analiticamente.
La purificazione è stata condotta nelle seguenti condizioni: colonna Ineristi C18, ODS-3; eluenti: fase A H20+0,08% TFA e fase B CH3CN+0,08% TFA; flusso: 5ml/min; gradiente: 35%-70%; tempo corsa: 16,5 min; picco di raccolta: 9 minuti.
Dopo la raccolta, le frazioni sono state riunite e liofilizzate a dare 6,5 mg di composto puro.
HPLC-MS (MH<+>482). Purezza LC-UV: 99% (λ = 220 nm), 98% (λ = 254 nm).
Esempio 15
Saggi Enzimatici
La determinazione dell’attività modulatrice fazione proteolitica delle varie MMP saggiate (MMP1 , 2, 3, 8, 9, 12, 13, 14) da parte dei composti di formula (I) secondo la presente invenzione è stata effettuata mediante tecnica fluorimetrica su piastra a 96-pozzetti.
A titolo di confronto è stata determinata anche l'attività dei seguenti composti noti:
- 6-metossi-1,2,3,4-tetraidronorarmano-1-carbossiacido (EP0891187B1); - 2-[(4-metossifenil)sulfonil]-9-{[2-(2-morfolin-4-ilmetilsulfanil)carbamoil]metil}-2,3I4l9-teiraidro-1H-p-carbolina-(3R)-(N-idrossi)carbossamide cloridrato (US 006066633A; Esempio 11);
- (3S)-N-idrossi-4-(4-(pirid-4~ilosssi)-benzensulfonil)-2,2-dimetil-tetraidro-2H~ 1 ,4-tiazìna-3-carbossammìde (prinomastat).
I composti in esame sono stati sciolti in DMSO ad una concentrazione di 5mM o 50mM. Per ogni composto sono state effettuate delle diluizioni seriali di 5 o 10 volte (D5 o D10) fino a raggiungere l’intervallo consigliato di 5 dosi sul quale è stato effettuato il saggio. Ciascuna delle diluizioni è stata aggiunta ad un pozzetto contenente 150 μΙ di tampone attività (Tris/HCI 50 mM; NaCI 0,1 M; CaCI2 10mM; 0,05% Bri] 35) insieme all’enzima su cui è stato effettuato il saggio.
La concentrazione dell’enzima [in forma completa ( full lenght) nel caso della MMP2; in forma di soli domini catalitici per le altre MMP] variava tra 0,5nM e 3nM in base all’attività dell’enzima stesso sul substrato fluorogenico utilizzato (7-metossicoumarin-4-il)-Pro-Leu-Gly*Leu-DPA-Ala-Arg-NH2(MCA-1) per le MMP 1, 2, 3, 8, 9, 12, 14) e MCA-Pro-(L-cicloesilalanina)-Gly-(L-norvalina)-His-Ala-3-(2,4-dìnitrofenii)-L-2l3-diaminopropìonil)-NH2per fa MMP13) (Knight et al. 1992. FEBS Leti 296, 263; Knauper et al. 1996. J. Biol. Chem. 271, 1544).
Dopo un’ora di incubazione a 37°C del composto con l’enzima sono stati aggiunti 50 μΙ dì una soluzione di substrato fluorogenico per una concentra zione finale tra 2 e 7 μΜ.
Sono quindi state effettuate le letture fluorimetriehe utilizzando uno spettofluorimetro Varian Cary Eclìpse regolato sulla lunghezza d’onda specifica per il substrato utilizzato, al tempo TO e dopo 3 ore di incubazione a 37° (T3h). Dall’analisi dei dati ottenuti sono stati calcolati i valori di IC50, la concentrazione di composto in grado di inibire il 50% dell’attività enzimatica.
Nel caso di composti particolarmente attivi non è stato possibile ottenere un valore di IC50dato il limite intrinseco del saggio che non permette di valutare l’attività di quei derivati che presentano una concentrazione inibente il 50% dell’attività enzimatica inferiore a metà della concentrazione enzimatica stessa.
I risultati ottenuti sono mostrati nella successiva Tabella 1.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una arilsolfonammide di formula (!)
    dove Ri è un gruppo carbossiiico od idrossammioo, ed R2è un gruppo arilico scelto dalla classe comprendente - un gruppo naftiiico ed - un gruppo fenilico eventualmente sostituito in posizione para da (a) un atomo di alogeno, (b) un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, (c) un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio, (d) un gruppo fenilico che, a sua volta, è eventualmente sostituito in posizione para da un atomo dì alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio, od (e) un gruppo fenossi in cui il gruppo fenilico è eventualmente sostituito in posizione para da un atomo di alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio; i suoi stereoisomeri e, quando Ri è un gruppo carbossiiico, i suoi sali di addizione basica farmaceuticamente accettabili, 2. Una arìlsolfonammide secondo ia rivendicazione 1 in cui alogeno è cloro o fluoro. 3. Una arìlsolfonammide secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui R2è fenile, 2-naftile, 4'-metil-fenife, 4 '-f l-fen ile , 4'-butossi-fenile, bifenile, 4"-metossi-4'-fenossi-fenile, 4"-cloro-4'-fenossi-fenile, o 4"-f!uoro-4'-fenossi-fenile. 4. Un processo per preparare una arìlsolfonammide di formula (I)
    in cui Ri ed R2hanno i significati indicati nelle precedenti rivendicazioni da 1 a 3, e, quando Ri è un gruppo carbossiiico, i suoi sali di addizione basica far-maceuticamente accettabili, caratterizzato dal fatto che: (a)(i) si immobilizza un composto di formula (II)
    dove R3è un gruppo protettore, su un adatto supporto solido acido labile, (ii) si rimuove il gruppo protettore R3, bii) si fa reagire il prodotto deprotetto con un sulfonil cloruro di formula (III) R2-SO2-C! (Ili) dove R2ha i significati indicati più sopra, in presenza di un adatto accettore di acidi, a dare un composto di formula (I) dove Ri è un gruppo carbossilico, (iv) si rimuove il composto di formula (I) così ottenuto dal supporto solido, e (v) se lo si desidera, si salifica il composto di formula (I) con una base farmaceuticamente accettabile, oppure (b)(i) si fluorura un composto di formula (II) a dare un composto di formula (IV)
    dove R3ha il significato indicato più sopra, (ii) si immobilizza il composto di formula (IV) così ottenuto su un adatto supporto solido, (ìii) si rimuove il gruppo protettore R3, (iv) si fa reagire il prodotto deprotetto con un sulfonil cloruro di formula (II!) R2-SO2-CI (III) dove R2ha i significati indicati più sopra in presenza di un adatto accettore di acidi, (v) si rimuove il prodotto cosi ottenuto dai supporto solido con NH2OH a dare un composto di formula (t) in cui Ri è un gruppo idrossammico. 5. Un processo secondo il rivendicazione 4 in cui gruppo protettore R3è il gruppo fluorenilmetossicarbonile (Fmoc). 6. Un processo secondo la rivendicazione 4 0 5 in cui il supporto solido acido labile utilizzato nella fase (a)(i) è una resina clorotritilica. 7. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6 in cui nella fase (a)(i) l'immobilizzazione del composto di formula (II) sulla resina clorotritilica viene effettuato in presenza di diisopropiletilammina, 8. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 7 in cui nelle fasi (a)(ii) e (b)(iii) la rimozione del gruppo protettore Fmoc viene effettuata con piperidina al 20% in dimetilformammide. 9. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 8 in cui la reazione della fase (a)(iii) viene condotta facendo reagire il prodotto deprotetto con un moderato eccesso di sulfonil cloruro di formula (III). 10. Un processo secondo il rivendicazione 9 in cui il rapporto in equivalenti è di circa 1 ; 3 e la reazione viene condotta in presenza di circa 2 equivalenti di 4-dÌmetilamminopiridina. 11. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 10 in cui la fase (a)(ìv) viene condotta mediante una miscela acido acetico/irifiuoroetanolo/diclorometano 1:1:8. 12. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 11 in cui il supporto solido utilizzato nella fase (b)(ii) è una resina idrossimetilca. 13. Un processo secondo il rivendicazione 12 in cui nella fase (b)(ii) l'immobilizzazione del composto di formula (IV) sulla resina idrossimetilca viene effettuato in presenza di 4-dimetilamminopiridina. 14. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 13 in cui la reazione della fase (b)(iv) viene condotta facendo reagire il prodotto deprotetto con un eccesso di sulfonil cloruro di formula (III). 15. Un processo secondo il rivendicazione 14 in cui il rapporto in equivalenti è dì circa 1 : 7 e la reazione viene condotta in presenza di 4-dimetilamminopiridina. 16. Un processo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 15 in cui la fase (b)(v) viene condotta con NH2OH in soluzione acquosa al 50%. 17. Una composizione farmaceutica comprendente una arilsolfonammide di formula (I)
    dove Ri è un gruppo carbossilico od idrossammico, ed R2è un gruppo arilico scelto dalla classe comprendente - un gruppo naftilico ed - un gruppo fenilico eventualmente sostituito in posizione para da (a) un atomo di alogeno, (b) un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, (c) un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio, (d) un gruppo fenilico che, a sua volta, è eventualmente sostituito in posizione para da un atomo di alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi di carbonio, od (e) un gruppo fenossì in cui il gruppo fenilico è eventualmente sostituì* to in posizione para da un atomo di alogeno, un gruppo alchilico lineare o ramificato avente da 1 a 5 atomi di carbonio, od un gruppo alcossi in cui il gruppo alchilico, lineare o ramificato, ha da 1 a 5 atomi dì carbonio; un suo stereoisomero o, quando Ri è un gruppo carbossilico, un suo sale di addizione basica farmaceuticamente accettabile ed almeno un veicolo fisiologicamente accettabile, 18. Una composizione farmaceutica secondo la rivendicazione 17 in cui alogeno è cloro o fluoro. 19. Una composizione farmaceutica secondo la rivendicazione 17 o 18 in cui Ra è fenile, 2-naftile, 4'-metil-fenile, 4’-te/t>utìl-fenile, 4'-butossi-fenile, bifenile, 4'’-metossÌ-4'-fenossi-fenile, 4"-cloro-4’-fenossì-fenile, o 4"-fluoro-4'-fenossi-fenìle.
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