ITMC960012A1 - Dispositivo antinfortunio perfezionato, per l'arresto delle serrande avvolgibili - Google Patents

Dispositivo antinfortunio perfezionato, per l'arresto delle serrande avvolgibili Download PDF

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ITMC960012A1 IT96MC000012A ITMC960012A ITMC960012A1 IT MC960012 A1 ITMC960012 A1 IT MC960012A1 IT 96MC000012 A IT96MC000012 A IT 96MC000012A IT MC960012 A ITMC960012 A IT MC960012A IT MC960012 A1 ITMC960012 A1 IT MC960012A1
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    • E06B9/56Operating, guiding or securing devices or arrangements for roll-type closures; Spring drums; Tape drums; Counterweighting arrangements therefor
    • E06B9/80Safety measures against dropping or unauthorised opening; Braking or immobilising devices; Devices for limiting unrolling
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    • E06B9/84Safety measures against dropping or unauthorised opening; Braking or immobilising devices; Devices for limiting unrolling automatic against dropping

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Abstract

La presente invenzione concerne un dispositivo antinfortunio per l'arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate, che comprende un motoriduttore, la cui vite senza-fine, ingrana contemporaneamente con due ruote dentate, affiancate l'una proposta al trascinamento dell'albero di avvolgimento e l'altra preposta ad attivare i mezzi di arresto dell'albero, qualora venga meno accidentalmente la presa fra i denti della prima ruota e la vite senza-fine.

Description

D E S C R I Z I O N E
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
DISPOSITIVO ANTINFORTUNIO PERFEZIONATO, PER L'ARRESTO DELLE SERRANDE AVVOLGIBILI, MOTORIZZATE".
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo antinfortunio perfezionato, per l'arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate.
Il dispositivo in parola ha il compito di provvedere in automatico all'arresto della serranda nel caso in cui, per cause accidentali ed impreviste o per la usura degli ingranaggi, venga meno all'interno del motoriduttore l'accoppiamento fra i denti della vite senza-fine e quelli della ruota dentata, direttamente calettata sull'albero di avvolgimento della serranda, la quale è destinata, in questa accidentale evenienza, a crollare in caduta libera.
Il dispositivo in parola nasce con l'intento di perfezionare i dispositivi analoghi già noti, del ,comprendente una vite senza-fine ingranante con due ruote dentate, affiancate fra loro, l 'una principale e l'altra secondaria, nel senso che la prima è responsabile della trasmissione del moto, mentre la seconda, avente possibilità di ruotare rispetto alla prima, è responsabile della attivazione dei mezzi di arresto, in caso di emergenza .
Ebbene queste due ruote sono destinate a girare assieme, come fossero un’unica sola ruota, fin tanto che entrambe ingranano con la vite senza-fine. Quando però, per un qualsiasi motivo, si dovesse verificare accidentalmente un disaccoppiamento fra la ruota principale e la vite senza-fine, allora la ruota secondaria, restando in presa con la vite senza-fine, inizia a girare rispetto alla ruota principale .
In siffatti dispositivi antinfortunio, questa rotazione relativa fra le due ruote viene .in effetti utilizzata quale segnale di avaria e contemporaneamente quale segnale di attivazione dei mezzi preposti all'arresto meccanico dell'albero di avvolgimento della serranda,
Un dispositivo noto di questo tipo è descritto nel brevetto DE--A-34 27 505, dove entrambe le ruote dentate sono calettate sull'albero di avvolgimento della serranda e dove la ruota secondaria reca una serie anular e di fori , destinati ad essere attraversati , in caso di arresto di emergenza della serranda, da una corrispondente serie di perni, interposti -fra la coppia di ruote e soggetti alla spinta di rispettive molle di espulsione.
Naturalmente la condizione di perfetto allineamento fra detti perni ed i relativi fori della ruota secondarioa si attua soltanto in seguito alla rotazione relativa della ruota secondaria rispetto alla ruota principale; ebbene, quando detti perni attraversano con scatto i rispettivi fori della ruota secondaria, la loro punta va a battere e ad incastrarsi entro appositi incavi ricavati sulla faccia interna della carcassa del motoriduttore, per cui la ruota secondaria subisce un brusco arresto e con essa l'albero di avvolgimento della serranda, dato che , come già sottolineato, anche la ruota secondaria risulta calettata sull'albero.
Il maggior inconveniente riscontrato in siffatti dispositivi di arresto consiste nel fatto che la ruota secondaria resta in presa con la vite sensa-fine anche dopo che i mezzi di arresto siano intervenuti , per cui la vite senza-fine , pur con tinuando ad essere soggetta ad un momento motore, subisce un brusco arresto solidalmente alla allaruota secondaria con cui essa ingrana, Questa circostanza, oltre che costituire una condizione di funzionamento alquanto gravosa per il motore elettrico del riduttore, è fonte anche di un'altro inconveniente, consistente nel fatto che i mezzi di arresto che bloccano la ruota secondaria sono chiamati a sopportare non solo l'urto violento con cui avviene il bloccaggio della serranda in caduta libera, ma addirittura la sollecitazione che viene loro trasmessa dalla vite senza-fine per il tramite della ruota secondaria, su cui si scarica il momento motore fornito dalla vite senza-fine.
Scopo della presente invenzione è proprio quello di perfezionare detti dispositivi di arresto in modo che detta ruota secondaria perda automaticamente il suo accoppiamento con la vite senza-fine tutte le volte che intervengono i mezzi di arresto preposti a bloccare la stessa ruota secondaria e con essa l'albero di avvolgimento della serranda ,
In questa prospettiva è stato progettato il dispositivo secondo il trovato, in cui la vite senza fine del motoriduttore ingrana contemporaneamente con una coppia affiancata di ruote dentate, che non sono però calettate sull' albero di avvolgimento della serranda, dal movimento che la trasmissione dal motoriduttore all'albero anzidetto avviene per il tramite di una flangia, fissata sulla faccia interna della ruota principale e recante un mozzo calettato sull'albero di avvolgimento della serranda.
La ruota secondaria risulta centrata su detto mozzo con possibilità di girare e traslare .
La ruota secondaria presenta una o più asole curvilinee, caratterizzate da una gola mediana , in corrispondenza della quale si aggancia la testa ingrossata di altrettante spine di arresto, sporgenti dalla faccia di detta flangia.
Più precisamente l'asse longitudinale di dette asole curvilinee consiste in una arco avente il centro coincidente con quello delle- due ruote affiancate.
Fra detta flangia e detta ruota secondaria è interposta una serie anulare di molle che esercitano sulla ruota secondaria una spinta assiale che tende a distaccare la ruota secondaria dalla ruota principale .
Questo allontanamento, però, può avvenire soltanto se la testa ingrossata di dette spine di arresto si sgancia dalla gola mediana della asola con cui essa risulta accoppiata.
Questo sganciamento è reso possibile per il fatto che la larghezza di dette asole curvilinee, ricavate sulla ruota secondaria, è maggiore del diametro della testa ingrossata delle spine di arresto, il quale è invece maggiore della luce della gola mediana di ciascuna asola.
Ebbene, quando la ruota principale, per qualsiasi causa accidentale, perde il suo accoppiamento con la vite senza-fine, la ruota secondaria , essendo ancora in presa con la vite senza-fine, viene trascinata in rotazione rispetto alla ruota principale e quindi anche rispetto all 'anzidetta flangia, fissata sulla faccia interna della ruota principale.
E 'proprio in questa ed unica circostanza che la testa ingrossata delle spine di arresto ha la possibilità di allontanarsi e sganciarsi dalla gola mediana delle asole della ruota secondaria, la quale scatta assialmente in avanti, scorrendo lungo il mozzo della flangia, fino a perdere la presa con la vite senza-fine,
L'arresto della ruota secondaria avviene grazie ad una dentatura frontale prevista sulla sua faccia esterna, atta ad innestarsi con una dentatura
ricavata sulla parete interna della carcassa del motoriduttore contro la quale detta ruota secondaria viene sospinta dalle molle anzidetto , E' evidente che all'arresto della ruota secondaria corrisponde l 'arresto della flangia, la cui libera rotazione è ostacolata dalla testa ingrossata delle spine di arresto imprigionate entro le asole della ruota secondaria.
E' altresì evidente che all'arresto di detta flangia corrisponde l'arresto dell'albero di avvolgimento della serranda dal momento che il mozzo della flangia è calettato su detto albero.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore esemplificativo e non cero limitativo, in cui:
- la fig. 1 mostra, con un disegno in esploso ed in assonometri a , tutti i vari componenti del dispositivo di arresto secondo i.1 trovato.
— la fig. 2 mostra, con un disegno in assonometria, il dispositivo di arresto secondo il trovato.
assemblato ed in assetto di normale funzionamento - la fig. 3 mostra, con un disegno in assonometria, il dispositivo di arresto secondo il trovato, assemblato ed nell'assetto assunto in caso di arresto di emergenza
La fig 4 è una sezione - con un piano ortogonale la vite senza-fine e passante per il centro della coppia affiancata di ruote dentate — del dispositivo in parola, in assetto di normale funzionamento.
- la fig 5 è una sezione - con un piano ortogonale alla vite senza-fine e passante per il centro della coppia affiancata di ruote dentate - del dispositivo in parola, nell'assetto assunto in caso di arresto di emergenza»
Con riferimento alle figure anzidette il dispositivo di arresto in parola è del tipo comprendente un motoriduttore, la cui vite senza fine (1) ingrana contemporaneamente con due ruote dentate affiancate, di cui una principale (2) e l'altra secondaria (3); la prima (2) preposta a trascinare in rotazione l'albero di avvolgimento della serranda, la seconda (3) preposta all'arresto di tale albero nel caso in cui la prima ruota (2) si disimpegni accidentalmente dalla vite senza-fine(1).
Nessuna di queste due ruote risulta calettata su detto albero (non illustrato nelle -figura accluse), dal momento che la trasmissione del moto dalla ruota (2) all'albero avviene per il tramite di una flangia (4), corredata di un mozzo (4a ) calettato su detto albero.
festa flangia (4) risulta -fissata, nella fattispecie avvitata, sulla faccia interna (2a) della ruota principale (2), mentre la ruota secondaria (3) é centrata sui mozzo (4a) con possibilità di girare e di traslare assialmente rispetto al mozzo medesimo.
La ruota secondaria (3) reca una coppia diametralmente contrapposta di identiche asole (3a) aventi profilo arcuato e recanti un gola mediana (3b), di ridotta larghezza, in corrispondenza della quale è agganciata la testa ingrossata (5a) di spine di arresto (5), fissate sulla flangia (4) e sporgenti da quest'ultima dalla parte interfacciata al lato interno della ruota secondaria (3), la quale presenta una dentatura frontale (3c) in corrispondenza della sua faccia esterna, quella rivolta verso l'antistante parete della carcassa (6) del motoriduttore .
Fra la flangia (4) e la ruota secondaria (3) è interposta una serie anulare di molle compresse (7) che esercitano costantemente una spinta assiale sulla ruota (3) tendente ad al.lontanare quest'ultima dalla ruota principale (2).
Come già anticipato in premessa , questo distacco fra la ruota principale (2) e quella secondaria (3) può avvenire solo se le spine di arresto (5) scorrono all'interno delle asole (3a) e fuoriescono dalla gola mediana (3b), così che le loro teste ingrossate (5a) possano trovare alloggio entro le asole (3a) medesime.
Questa circostanza si instaura automaticamente tutte le volte che la vite senza-fine (1) si disimpegna accidentalmente dalla ruota principale (2), ma non dalla ruota secondaria (3), che, continuando ad essere trascinata in rotazione, .inizia un moto relativo rispetto alla ruota (2) e quindi rispetto alla flangia (4) , solidale alla ruota (2).
Quando la ruota secondaria (3) sì distacca dalla ruota principale (2) sotto la spinta delle molle (7) la dentatura frontale ( 3c) della ruota (3) va a battere e resta serrata contro la. parete interna della carcassa (è), sulla quale è prevista una dentatura (6a) atta ad innestarsi con quella frontale (3c ) della ruota (3), la cui libera rotazione viene così arrestata.
All'arresto della ruota (3) corrisponde presto della flangia (4) e con essa quello dell'albero di avvolgimento della serranda , su cui é calettato il mozzo (4a) della flangia (4).
In particolare la rotazione della flangia (4) è cata dalle spine di arresto (5) , la cui testa ingrossata (5a) risulta imprigionata ed arresta dentro le asole (3a) della ruota (3).
Nella preterita -forma di realizzazione del trovato illustrata nelle -figure allegate, è stato previsto che la ruota secondaria (3) rechi una seconda coppia di asole arcuate (8), identiche alle asole (3a), ma prive di gola mediana (3b).
Entro questa coppia di asole (8) sono infiliate e scorrevoli rispettive spine (9), identiche alle spine di arresto (5), ma senza testa ingrossata .
In effetti queste spine (9) non devono assolvere a nessuna funzione di aggancio nei confronti della ruota secondaria (3), ma devono soltanto coadiuvare le spine (5) in fase di arresto di emergenza, nel senso che queste spine (9) sopportano insieme con le spine (5) le sollecitazioni derivanti dal brusco arresto della ruota (3) allorquando dette spine (5 e 9), scorrendo entro le rispettive asole ( 3a e 8) , vanno a battuta simultaneamente contro il fondo della rispettiva asola di alloggiamento.
della preferita forma di realizzazione del trovato illustrata nelle figure allegate, è stato previsto che la flangia (4) venga fissata alla ruota principale (2) per mezzo delle stesse viti (10) che fissano le spine (5 e 9) alla flangia (4) medesima.
A tal fine le spine (5 e 9) recano un foro assiale filettato entro cui si impegnano le viti (10), che passano attraverso appositi fori (11) eseguiti sulla ruota (2) e sulla flangia (4).
Va detto infine che in una versione alternativa del trovato la ruota principale (2) può essere direttamente calettata sull'albero di avvolgimento della serranda, per cui non ha più ragion d'essere la flangia (4), ferma restando l'adozione delle molle (7) e delle spine di arresto (S) con testa ingrossata (5a).
In effetti , nella preferita forma di realizzazione illustrata nelle figure, si ricorre alla flangia (4) unicamente per ragioni economiche , dal momento che la ruota principale (2) viene solitamente realizzata in costoso ottone mentre la vite senza-fine è in acciaio
La realizzazione di una ruota (2) in ottone, completa di mozzo, sarebbe troppo onerosa, per cui si preferisce ricorrere al mozzo riportato (4a), in facente parte integrante della flangia (4), pure in acciaio, da fissare alla ruota (2), in costoso ottone.
Anche se nella presente descrizione si è fatto sempre riferimento a serrande avvolgibili, resta inteso che il dispositivo antinfortunio in parola potrà essere adottato con pari modalità ed
efficacia per arrestare, in caso di emergenza, qualsiasi albero rotante di avvolgimento, indipendentemente dal fatto che l'elemento da avvolgere sia una serranda, piuttosto che una tapparella, od un cavo, od una catena, od una fune o quant 'altro.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo antinfortunio perfezionato , per l'arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate, del tipo comprendente un motoriduttore, la cui vite senza fine ( 1 ) ingrana contemporaneamente con principale ( 2 ) ed una ruota secondaria (3), affiancata alla prima e posta a breve distanza da una delle pareti interne della carcassa (6) del motoriduttore , caratterizzato per il -fatto di comprendere una -flangia (4), corredata di un mozzo (4a) calettato sull'albero di avvolgimento della serranda e fissata sulla faccia interna (2a) della ruota principale (2). mentre la ruota secondaria (3) è centrata su detto mozzo (4a) con possibilità di girare e di traslare ; essendo previsto che questa ruota secondaria (30 rechi una o più asole (3a) aventi profilo arcuato e recanti un gola mediana (3b), di ridotta larghezza, in corrispondenza della quale è agganciata la testa ingrossata (5a) di altrettante spine di arresto (5), fissate sulla flangia (4) e sporgenti da quest'ultima dal lato interfacci ato al lato interno della ruota secondaria (3), la quale presenta - in corrispondenza della sua faccia esterna - una dentatura frontale (3c) atta ad innestarsi con la dentatura (6a) ricavata sulla carcassa (6) in cor rispondenza della sua parete antistante la .ruota (3); essendo altresì previsto che -fra la flangia (4) e la ruota secondaria (3) sia interposta una serie anulare di molle compresse (7) che esercitano costantemente una spinta assiale sulla ruota (3) tendente ad allontanare quest'ultima dalla ruota principale (2).
  2. 2) Dispositivo antinfortunio perfezionato, per l'arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per che la ruota secondaria (3) una o più asole arcuate (8) -identiche alle asole (3a), ma prive di gola mediana (3b)- entro le quali sono infiliate e scorrevoli rispettive spine (9), identiche alle spine di arresto (5), ma senza testa ingrossata .
  3. 3) Dispositivo antinfortunio perfezionato, per 1 arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che la flanila (4) viene fissata alla ruota principale (2) per mezzo delle stesse viti (10 ) che fissano le spine (5 e 9) alla'flangia (4) medesima; essendo previsto che dette spine (5 e 9) rechino un foro assiale filettato entro cui si impegnano le viti (10), che passano attraverso appositi -fori (11) eseguiti sulla ruota (2) e sulla flangia (4) .
  4. 4) Dispositivo antinfortunio perfezionato, per l'arresto delle serrande avvolgibili, motorizzate, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che, in una versione costruttiva alternativa, la flangia (4), corredata di mozzo Ì4a) viene ottenuta in un sol pezzo con la ruota principale (2)
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