ITFI20130046A1 - "macchina ribobinatrice e metodo per la produzione di rotoli di materiale nastriforme" - Google Patents

Description

“MACCHINA RIBOBINATRICE E METODO PER LA PRODUZIONE DI ROTOLI DI MATERIALE NASTRIFORMEâ€

Descrizione

Campo Tecnico

La presente invenzione riguarda i metodi e le macchine per la produzione di rotoli di materiale nastriforme, in particolare ma non esclusivamente rotoli di carta, quale in particolare carta tissue, ad esempio rotoli di carta igienica, carta asciugatutto o simili.

Stato della Tecnica

Nel settore dell’industria della carta, in particolare per la produzione di rotoli di carta igienica, asciugatutto o simili, viene previsto di avvolgere grandi bobine (bobine madri) di carta cosiddetta tissue proveniente direttamente dalla macchina continua di produzione. Queste grandi bobine vengono successivamente svolte e riavvolte per produrre rotoli o log di dimensioni diametrali minori, corrispondenti alle dimensioni diametrali del prodotto finito destinato al commercio. Questi rotoli hanno una lunghezza assiale pari ad un multiplo del rotolo finito destinato alla distribuzione ed alla vendita e vengono quindi tagliati tramite macchine troncatrici per ottenere il prodotto finito destinato al confezionamento ed alla successiva commercializzazione.

Per la produzione dei log o rotoli di materiale nastriforme le macchine ribobinatrici moderne prevedono l’utilizzo di rulli avvolgitori che, variamente combinati e disposti, nonché opportunamente controllati, consentono la produzione automatica in rapida sequenza di log o rotoli tramite alimentazione continua del materiale nastriforme. Al termine dell’avvolgimento di un rotolo, questo deve essere allontanato dalla zona di avvolgimento, interrompendo (tramite taglio, strappo od in altro modo) il materiale nastriforme, consentendo l’inizio dell’avvolgimento di un rotolo o log successivo. Normalmente l’avvolgimento avviene attorno ad anime di avvolgimento, tipicamente ma non esclusivamente in cartone, plastica o altro analogo materiale idoneo. In alcuni casi l’avvolgimento avviene attorno a mandrini estraibili e riciclabili, che vengono cioà ̈ sfilati dal rotolo completato a conclusione dell’avvolgimento, per essere reintrodotti nella macchina ribobinatrice al fine di avvolgere un rotolo successivo.

Nelle macchine ribobinatrici di più moderna concezione il movimento di avvolgimento viene impartito ai log o rotoli in formazione tramite contatto con due o più rulli ruotanti a velocità controllata. Queste macchine ribobinatrici vengono denominate macchine ribobinatrici periferiche o superficiali, poiché il movimento di avvolgimento viene appunto impartito perifericamente tramite il contatto tra la superficie dei rulli avvolgitori e la superficie del rotoli o log in fase di formazione. Esempi di macchine ribobinatrici superficiali continue automatiche di questo tipo sono descritti nel brevetto USA n.5,979,818 ed in altri brevetti della stessa famiglia, nonché nella letteratura brevettuale citata in questo brevetto. Un perfezionamento alla macchina descritta in questo brevetto statunitense à ̈ descritto in WO-A-2011/104737. In entrambi i casi l’interruzione del materiale nastriforme viene effettuato tramite un organo di interruzione, strappo o taglio, che coopera con un rullo avvolgitore ad asse fisso, attorno a cui viene alimentato il materiale nastriforme, e che definisce, insieme ad un secondo rullo avvolgitore, una gola per l’introduzione delle anime di avvolgimento in una gola di avvolgimento.

Tali macchine sono definite anche continue ed automatiche, in quanto le varie fasi del ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo si susseguono in modo automatico passando dalla produzione di un rotolo al successivo, senza interruzione dell'alimentazione del materiale nastriforme ed a velocità circa costante o sostanzialmente costante. Il termine ribobinatrice automatica e continua viene utilizzato nella presente descrizione e nelle allegate rivendicazioni per indicare questo tipo di macchine.

Una delle fasi critiche nelle macchine ribobinatrici automatiche continue periferiche del tipo sopra descritto à ̈ costituito dalla cosiddetta fase di scambio, cioà ̈ di interruzione del materiale nastriforme, scarico del rotolo completato ed inizio dell’avvolgimento di un nuovo rotolo attorno ad una nuova anima di avvolgimento inserita nella gola di avvolgimento.

Sono state studiate varie soluzioni per eseguire in modo automatico rapido ed efficace queste operazioni, ad esempio tramite l’uso di rulli avvolgitori ruotanti a velocità controllata che accelerano e/o decelerano in modo sincronizzato al fine di favorire il corretto movimento dei rotoli completati e delle nuove anime. In alcuni casi vengono previsti sistemi a strappo, dove il materiale nastriforme viene separato al termine dell’avvolgimento tramite differenza di velocità. In altri casi vengono utilizzati sistemi ad aria in pressione, ad aspirazione, sistemi meccanici, o simili per ese guire l’interruzione del materiale nastriforme.

WO-A-2012/042549 descrive una macchina ribobinatrice automatica periferica a quattro rulli. L’utilizzo di quattro rulli, tutti od almeno alcuni ad assi mobili, consente di definire due culle di avvolgimento e di controllare il rotolo in formazione in maniera più efficiente. In alcune forme di realizzazione descritte in questo documento, il rotolo in formazione si trova sempre in contatto con almeno tre rulli avvolgitori ed in alcuni casi si può trovare temporaneamente in contatto con quattro rulli avvolgitori. Questo consente di ottenere un controllo particolarmente efficiente del ciclo di avvolgimento, della forma del rotolo e della densità di avvolgimento. In alcune forme di realizzazione viene previsto di interrompere il materiale nastriforme allungando il percorso del materiale nastriforme tra due rulli di avvolgimento. L’allungamento provoca la rottura del materiale nastriforme per formare un lembo libero finale di un rotolo completo ed un lembo libero iniziale per avviare l’avvolgimento del rotolo successivo su una nuova anima. Questa macchina, pur avendo dato risultati particolarmente apprezzabili in termini di accuratezza di avvolgimento ed affidabilità di funzionamento, presenta alcuni aspetti che possono essere migliorati. In particolare, il corretto funzionamento e la riproducibilità del ciclo di avvolgimento in alcuni casi possono dipendere dalle caratteristiche del materiale lavorato, cioà ̈ del materiale nastriforme e/o delle anime di avvolgimento.

Sommario dell’Invenzione

Secondo quanto qui descritto, viene prevista una macchina ribobinatrice a quattro rulli, di tipo periferico automatico e continuo, in cui rotoli di materiale nastriforme vengono avvolti in rapida sequenza attorno ad anime di avvolgimento, senza interruzione dell’alimentazione del materiale nastriforme, cioà ̈ alimentando il materiale nastriforme in modo continuo o sostanzialmente continuo ad una testa di avvolgimento, che comprende oltre ai rulli avvolgitori anche un meccanismo di interruzione del materiale nastriforme al termine di ciascun ciclo di avvolgimento.

Per alimentazione continua o sostanzialmente continua si intende qui che il materiale nastriforme ha una velocità di alimentazione che à ̈ sostanzialmente indipendente dal ciclo di avvolgimento, essendo inteso che altri fattori possono modificare in modo anche sostanziale la velocità di alimentazione del materiale nastriforme. Ad esempio, quando una bobina madre da cui il materiale nastriforme viene erogato, deve essere sostituita, oppure quando il materiale nastriforme si rompe, può essere necessario rallentare od addirittura arrestare l’alimentazione del materiale nastriforme alla testa di avvolgimento. Tuttavia, questa variazione di velocità o arresto non à ̈ correlata al ciclo di avvolgimento dei singoli rotoli.

Vantaggiosamente, la testa di avvolgimento della macchina ribobinatrice può comprendere un primo rullo avvolgitore, un secondo rullo avvolgitore ed un terzo rullo avvolgitore, che definiscono una prima culla di avvolgimento. Un quarto rullo avvolgitore forma, con il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore, una seconda culla di avvolgimento. Il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore definiscono una gola attraverso cui passano le anime di avvolgimento ed il rotolo in formazione attorno ad esse, nel transito dalla prima culla di avvolgimento alla seconda culla di avvolgimento.

Vantaggiosamente, entrambi il terzo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore sono ad assi mobili, per seguire il movimento dell’anima di avvolgimento e del rotolo in formazione nella prima culla di avvolgimento, nella seconda culla di avvolgimento e nella gola tra di esse.

Opportunamente, un organo di interruzione del materiale nastriforme coopera con il terzo rullo avvolgitore, che à ̈ il primo rullo che il materiale nastriforme incontra quando entra nella zona di avvolgimento o testa di avvolgimento. L’organo di interruzione può essere configurato e controllato per pinzare il materiale nastriforme tra l’organo di interruzione e il terzo rullo avvolgitore. Il terzo rullo avvolgitore può avere una superficie a basso coefficiente di attrito nella zona di pressione dell’organo di interruzione, ad esempio bande anulari a basso coefficiente di attrito. Quando pressori o altri organi analoghi, di cui à ̈ dotato l’organo di interruzione, pinzano il materiale nastriforme contro il terzo rullo avvolgitore, il materiale nastriforme slitta sul rullo e rimane sostanzialmente fermo, vincolato all’organo di interruzione. Questo porta in tensione il materiale nastriforme a valle dell’organo di interruzione e provoca lo strappo. Se il materiale nastriforme à ̈ perforato, lo strappo avviene in corrispondenza di una perforazione.

Il movimento di pinzatura può essere posseduto interamente dall’organo di interruzione. In alcune forme di realizzazione, si può anche prevedere che il movimento sia posseduto dal terzo rullo avvolgitore, oppure che il movimento sia eseguito in parte dal terzo rullo avvolgitore ed in parte dall’organo di interruzione. In generale il movimento à ̈ riferito alla struttura fissa della macchina.

In generale, sia il terzo rullo avvolgitore, sia l’organo di interruzione sono mobili. Il terzo rullo avvolgitore (o più esattamente il suo asse di rotazione) à ̈ mobile per seguire l’avanzamento del rotolo nella prima fase di avvolgimento verso la gola tra il primo ed il secondo rullo e per tornare nella posizione iniziale di ricezione di una nuova anima. L’organo di interruzione à ̈ mobile per assumere una posizione in cui co-agisce con il terzo rullo avvolgitore ed una posizione in cui consente il transito della nuova anima in fase di inizio avvolgimento. I due movimenti sono opportunamente coordinati tra loro, in modo tale che il terzo rullo avvolgitore venga posizionato correttamente ed in fase con il movimento di introduzione di una nuova anima di avvolgimento. Il posizionamento à ̈ tale da permettere un corretto inserimento ed un corretto controllo della nuova anima ed una corretta cooperazione tra il terzo rullo avvolgitore e l’organo di interruzione. Mentre nelle macchine ribobinatrici note e dotate di un organo di interruzione, quest’ultimo co-agisce con un rullo avvolgitore, generalmente ad asse fisso, secondo la macchina ribobinatrice qui descritta l’organo di interruzione co-agisce con un rullo avvolgitore ad asse mobile, che esegue un movimento relativamente ampio di accompagnamento od inseguimento della nuova anima e del rotolo in fase iniziale di avvolgimento ed un successivo movimento di ritorno nella posizione iniziale di inserimento della nuova anima di avvolgimento.

Secondo una forma di realizzazione, viene quindi prevista una macchina ribobinatrice periferica automatica continua per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto attorno ad anime di avvolgimento, comprendente una prima culla di avvolgimento formata tra un primo rullo avvolgitore, un secondo rullo avvolgitore ed un terzo rullo avvolgitore, ed una seconda culla di avvolgimento formata tra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore ed un quarto rullo avvolgitore; in cui il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore definiscono una gola attraverso cui passano le anime di avvolgimento attorno a cui si avvolge il materiale nastriforme, ed attraverso cui viene alimentato il materiale nastriforme verso un rotolo in formazione nella seconda culla di avvolgimento; in cui i rulli avvolgitori sono disposti e controllati per effettuare una prima parte dell’avvolgimento di un rotolo fra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore e il terzo rullo avvolgitore ed una ultima parte dell’avvolgimento di un rotolo fra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore e il quarto rullo avvolgitore, il quarto rullo avvolgitore essendo posto a valle della gola e il terzo rullo avvolgitore essendo posto a monte della gola rispetto al verso di avanzamento delle anime di avvolgimento; in cui il terzo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore presentano assi mobili e sono controllati per traslare ortogonalmente al proprio asse seguendo il movimento del rotolo durante la fase di accrescimento e di trasferimento dalla prima culla di avvolgimento alla seconda culla di avvolgimento. La macchina comprende, inoltre, un organo di interruzione, che coopera con il terzo rullo avvolgitore ed agisce sul materiale nastriforme tra un’anima di avvolgimento e la gola, per interrompere il materiale nastriforme generando un lembo finale di un rotolo completato ed un lembo iniziale di un nuovo rotolo da avvolgere. L’organo di interruzione comprende vantaggiosamente pressori che premono contro il terzo rullo avvolgitore.

In pratiche forme di realizzazione, la macchina comprende una superficie arcuata di rotolamento sviluppantesi attorno al terzo rullo avvolgitore e terminante al secondo rullo avvolgitore formando una zona di transizione delle anime di avvolgimento e dei rotoli in formazione dalla superficie di rotolamento al secondo rullo avvolgitore; in cui tra la superficie arcuata di rotolamento ed il terzo rullo avvolgitore à ̈ definito un canale di avanzamento delle anime di avvolgimento.

Secondo un diverso aspetto, viene previsto un metodo per avvolgere un materiale nastriforme e formare in sequenza rotoli di detto materiale nastriforme avvolto attorno ad anime di avvolgimento, comprendente: disporre quattro rulli avvolgitori definenti una prima culla di avvolgimento tra un primo rullo avvolgitore, un secondo rullo avvolgitore ed un terzo rullo avvolgitore, ed una seconda culla di avvolgimento tra detto primo rullo avvolgitore, detto secondo rullo avvolgitore ed un quarto rullo avvolgitore; eseguire una prima parte di un ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo nella prima culla di avvolgimento, e una successiva parte del ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo nella seconda culla di avvolgimento, il rotolo in fase di avvolgimento passando dalla prima culla di avvolgimento alla seconda culla di avvolgimento attraverso una gola definita tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore. Viene inoltre previsto che, al termine dell’avvolgimento di un rotolo, il materiale nastriforme venga interrotto tramite un organo di interruzione agente contro il terzo rullo avvolgitore. Preferibilmente l’interruzione avviene per pinzatura contro il terzo rullo avvolgitore.

Poiché il terzo rullo avvolgitore à ̈ mobile e controllato per spostarsi durante il ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo, vantaggiosamente la macchina ed il metodo qui descritti prevedono una sincronizzazione tra il movimento dell’asse del terzo rullo avvolgitore ed il movimento dell’organo di interruzione.

Ulteriori possibili caratteristiche e forme di realizzazione preferite dell'invenzione sono descritte nel seguito con riferimento agli allegati disegni e sono definite nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione. Breve Descrizione dei Disegni

L'invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione non limitativa dell'invenzione. Più in particolare, nel disegno: le

Figg.1 a 5 mostrano schematicamente una ribobinatrice secondo l’invenzione in una sequenza di funzionamento.

Descrizione Dettagliata di Forme di Attuazione dell’Invenzione

Le Figg.1 a 5 mostrano una forma di realizzazione di una macchina ribobinatrice periferica continua secondo l’invenzione e una sequenza operativa che mostra in particolare la fase di scambio, cioà ̈ di scarico di un log o rotolo di cui à ̈ stato completato l’avvolgimento e l’inserimento di una nuova anima di avvolgimento per iniziare la formazione di un log o rotolo complessivo.

Nelle Figg.1 a 5 sono mostrati gli elementi principali della macchina ribobinatrice, limitatamente a quanto necessario a comprendere i concetti alla base dell’invenzione ed il funzionamento della macchina. Dettagli costruttivi, gruppi ausiliari e componenti ulteriori, di per sé noti e/o realizzabili secondo la tecnica nota, non sono illustrati nel disegno né descritti in maggiore dettaglio; l’esperto del ramo potrà realizzare questi componenti ulteriori alla scorta delle proprie esperienze e conoscenze del settore delle macchine della trasformazione della carta.

In sintesi, nella forma di realizzazione illustrata la macchina, complessivamente indicata con 2, comprende un primo rullo avvolgitore 1 con un asse di rotazione 1A, disposto affiancato ad un secondo rullo avvolgitore 3 presentante un asse di rotazione 3A. Gli assi 1A e 3A sono tra loro paralleli. Fra i due rulli avvolgitori 1 e 3 Ã ̈ definita una gola 5, attraverso la quale viene alimentato (almeno durante una parte del ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo) un materiale nastriforme N per essere avvolto attorno ad anime di avvolgimento A1, A2 attorno a cui si formano rotoli o log L1.

Le anime di avvolgimento, come apparirà chiaro da quanto illustrato nel seguito, attraversano anch’esse la gola di avvolgimento 5. Le anime di avvolgimento A1, A2 vengono inserite nella macchina a monte della gola 5, in una prima culla di avvolgimento 6, formata dal primo rullo avvolgitore 1, dal secondo rullo avvolgitore 3 e da un terzo rullo avvolgitore 7. Con 7A à ̈ indicato l’asse di rotazione del terzo rullo avvolgitore 7, parallelo agli assi 1A e 3A del primo rullo avvolgitore 1 e del secondo rullo avvolgitore 3 rispettivamente.

Le anime di avvolgimento terminano di ricevere il materiale nastriforme N avvolto attorno ad esse quando si trovano in una seconda culla di avvolgimento 10 posta a valle della gola 5. La seconda culla di avvolgimento à ̈ formata dal primo rullo avvolgitore 1, dal secondo rullo avvolgitore 3, e da un quarto rullo avvolgitore 8. Con 8A à ̈ indicato l’asse di rotazione del quarto rullo avvolgitore 8. Con 12 à ̈ indicata una coppia di bracci articolati in 12A, che supportano il quarto rullo avvolgitore 8. Con la freccia f12 à ̈ indicato il movimento di oscillazione, cioà ̈ di rotazione alternata del braccio 12 e conseguentemente del quarto rullo avvolgitore 8. In altre forme di realizzazione il quarto rullo avvolgitore 8 può essere portato da un sistema di slitte mobili su guide lineari, anziché da bracci fulcrati attorno ad un asse di oscillazione o rotazione alternata.

Nella presente descrizione e nelle rivendicazioni annesse, la definizione "a monte" ed "a valle" si riferisce al verso di avanzamento del materiale nastriforme e dell'asse dell'anima di avvolgimento, se non diversamente specificato.

Il terzo rullo avvolgitore 7 à ̈ dotato di movimento di avvicinamento ed allontanamento rispetto alla gola di avvolgimento 5. A tale scopo, in alcune forme di realizzazione, il terzo rullo avvolgitore 7 à ̈ supportato da una coppia di bracci 9 fulcrati attorno ad un asse 9A per oscillare, cioà ̈ ruotare di moto alternato, secondo la doppia freccia f9. In altre forme di realizzazione, non mostrate, il terzo rullo avvolgitore 7 può essere supportato da slitte mobili su guide lineari, così da seguire una traiettoria di moto rettilineo.

Il percorso del materiale nastriforme N si sviluppa attorno al terzo rullo avvolgitore 7 ed attorno al primo rullo avvolgitore 1, formando in alcune fasi del ciclo di avvolgimento (cfr. ad es. Fig.1) un tratto di materiale nastriforme tra i due rulli 7 e 1.

A monte della gola 5 di avvolgimento, del primo rullo avvolgitore 1 e del secondo rullo avvolgitore 3 à ̈ disposto un alimentatore 11 di anime, che può essere realizzato in qualunque modo idoneo.

Le anime di avvolgimento possono provenire da una cosiddetta tubiera, cioà ̈ da una macchina di formazione delle anime di avvolgimento, associata alla linea di trasformazione del materiale nastriforme N in cui à ̈ inserita la macchina ribobinatrice 2.

L’alimentatore 11 di anime di avvolgimento comprende in questo caso un equipaggio ruotante 14 che porta organi a pinza 15 per impegnare e trasferire le anime di avvolgimento verso un canale di avanzamento, descritto più avanti

In alcune forme di realizzazione, la macchina ribobinatrice comprende una superficie di rotolamento 19 delle anime di avvolgimento. La superficie di rotolamento 19 può avere una forma circa cilindrica, approssimativamente coassiale al terzo rullo avvolgitore 7 ad asse mobile, quando questo si trova nella posizione della Fig.1. La superficie di rotolamento 19 può presentare un gradino 19A in una posizione intermedia del suo sviluppo. A monte ed a valle del gradino 19A si trovano due porzioni 19B e 19C della superficie di rotolamento 19. Le due porzioni 19B, 19C possono avere raggi di curvatura diversi, preferibilmente maggiore per la porzione 19C e minore per la porzione 19B.

La superficie di rotolamento 19 e la superficie cilindrica del terzo rullo avvolgitore 7 formano un canale 21 di avanzamento delle anime di avvolgimento A1, A2. Quando il terzo rullo avvolgitore 7 si trova nella posizione di Figg.1 a 4, l’altezza del canale di avanzamento 21 delle anime di avvolgimento à ̈ minore nella prima porzione del canale, corrispondente alla porzione 19B della superficie di rotolamento 19, e maggiore nella seconda porzione del canale di avanzamento 21, corrispondente alla porzione 19C della superficie di rotolamento. Questa variazione dell’altezza del canale di avanzamento 21 serve a facilitare l’avvio della rotazione di ogni nuova anima di avvolgimento A1, A2, inserita nel canale di avanzamento 21, come verrà chiarito nel seguito.

In alcune forme di realizzazione, la superficie di rotolamento 19 à ̈ formata da una struttura a pettine, con una pluralità di lamine arcuate tra loro affiancate, tra i quali sono formati spazi liberi. Attraverso questi spazi liberi tra lamine adiacenti formanti la superficie di rotolamento 19 può inserirsi un organo di interruzione del materiale nastriforme N, complessivamente indicato con 23. L’organo di interruzione 23 può essere un pressore, comprendente una pluralità di organi pressori 24. L’organo di interruzione 23 à ̈ mobile di moto rotatorio alternato, attorno ad un asse 23A, circa parallelo agli assi dei rulli avvolgitori. Con f23 à ̈ indicato il movimento dell’organo di interruzione 23. Ciascun singolo organo pressore può presentare un tampone di pressatura 24A. Il tampone di pressatura 24A può essere realizzato ad esempio in materiale elasticamente cedevole e preferibilmente ad elevato coefficiente di attrito, ad esempio in gomma.

In modo sincronizzato con il movimento degli altri organi della macchina, come verrà meglio illustrato nel seguito con riferimento ad un ciclo di funzionamento, l’organo di interruzione 23 viene premuto contro il terzo rullo avvolgitore 7 per pinzare il materiale nastriforme N tra i pressori 24 e la superficie del terzo rullo avvolgitore 7. Quest’ultimo può presentare una superficie con fasce anulari ad elevato coefficiente di attrito e fasce anulari a basso coefficiente di attrito. In questo contesto con i termine “alto†e “basso†si intende indicare un valore relativo dei coefficienti di attrito delle due serie di fasce anulari tra loro intercalate. Le fasce a basso coefficiente di attrito si trovano in corrispondenza delle zone in cui vanno a premere gli organi pressori 24. In questo modo, quando il materiale nastriforme N viene pinzato contro il terzo rullo avvolgitore 7 dagli organi pressori 24, esso tende a venire fermato dai tamponi 24A ed a scivolare sulle fasce anulari a basso coefficiente di attrito del terzo rullo avvolgitore 7.

In Fig.1 Ã ̈ mostrata una fase finale del ciclo di avvolgimento di un primo rotolo o log L1. Come mostrato in Fig.1, durante questa fase del ciclo di avvolgimento di un primo rotolo L1 attorno ad una prima anima di avvolgimento A1 il rotolo L1 si trova nella seconda culla di avvolgimento 10, a contatto con il primo rullo avvolgitore 1, il secondo rullo avvolgitore 3 ed il quarto rullo avvolgitore 8. Il materiale nastriforme N viene alimentato, secondo la freccia fN attorno al terzo rullo avvolgitore 7 ed attorno al primo rullo avvolgitore 1 e si avvolge sul rotolo L1 in formazione che viene fatto ruotare dai rulli 1, 3 e 8 e da essi trattenuto nella culla di avvolgimento 10. Con 27 Ã ̈ indicato un rullo di guida del materiale nastriforme N posto a monte della testa di avvolgimento definita dai rulli avvolgitori 1, 3, 7 e 8.

Preferibilmente, la velocità di alimentazione del materiale nastriforme N à ̈ sostanzialmente costante. Per sostanzialmente costante si intende una velocità che varia in modo lento rispetto alla velocità di avvolgimento e in conseguenza di fattori che sono indipendenti dalle operazioni eseguite dagli organi della testa di avvolgimento sopra descritti, i quali sono controllati in modo tale da eseguire il ciclo di avvolgimento, lo scarico del rotolo formato, l’inserimento della nuova anima e l’avvio dell’avvolgimento di un nuovo rotolo a velocità costante di alimentazione del materiale nastriforme verso il gruppo di rulli avvolgitori ed in particolare verso il terzo rullo avvolgitore 7.

Durante la fase di avvolgimento del rotolo L1, fuori dalla fase cosiddetta di scambio che costituisce una fase transitoria nel funzionamento della macchina, le velocità periferiche dei rulli avvolgitori 1, 3, 7 e 8 sono tra loro sostanzialmente uguali ed i vari rulli avvolgitori ruotano tutti in verso concorde, come indicato dalle frecce nel disegno. Per sostanzialmente uguali si intende in questo caso che le velocità possono variare limitatamente alle esigenze di controllo della compattezza dell’avvolgimento e della tensione del materiale nastriforme N fra il rullo avvolgitore 7 e il rullo avvolgitore 8, ad esempio per compensare la variazione di tensione che potrebbe essere provocata dallo spostamento del centro del rotolo in formazione lungo il percorso tra i rulli avvolgitori. In alcune forme di realizzazione questa differenza tra velocità periferiche dei rulli può essere tipicamente compresa tra 0,1 e 1% e preferibilmente tra 0,15 e 0,5%, ad esempio tra 0,2 e 0,3%, essendo inteso che tali valori sono indicativi e non limitativi. Inoltre, le velocità periferiche possono variare leggermente per provocare il movimento di avanzamento del rotolo in formazione, come più avanti chiarito, al fine di farlo passare dalla prima culla di avvolgimento 6 alla seconda culla di avvolgimento 10.

Di seguito viene descritto il ciclo di formazione dei rotoli con riferimento alla sequenza delle Figg.1 a 5.

In Fig.1 il rotolo L1 trovantesi nella culla di avvolgimento 10 formata dai rulli 1, 3, 8 à ̈ stato praticamente completato con l’avvolgimento della desiderata quantità di materiale nastriforme N attorno alla prima anima di avvolgimento A1. Una seconda anima di avvolgimento A2 à ̈ stata predisposta dall’alimentatore o introduttore 11 di anime di avvolgimento all’imboccatura del canale di avanzamento 21.

Con C Ã ̈ indicata una linea continua od una serie di punti di colla applicata sulla superficie esterna della seconda anima di avvolgimento A2.

In Fig.2 à ̈ mostrato l'inizio della fase di scambio, cioà ̈ di scarico del rotolo L1 completato e di inserimento della nuova anima di avvolgimento A2.

La seconda anima di avvolgimento A2 viene spinta dall’alimentatore di anime 11 all’interno del canale di avanzamento 21 definito fra il terzo rullo avvolgitore 7 e la superficie di rotolamento 19.

La posizione del terzo rullo avvolgitore 7 in questa fase del ciclo di avvolgimento à ̈ tale per cui esso à ̈ circa coassiale alla superficie di rotolamento 19, circa cilindrica. La distanza tra la porzione 19B della superficie di rotolamento 19 e la superficie cilindrica del terzo rullo avvolgitore 7 à ̈ leggermente inferiore al diametro dell’anima di avvolgimento A2. In questo modo l’anima di avvolgimento A2 viene schiacciata entrando nel canale di avanzamento 21, generando una forza di attrito tra la superficie dell’anima di avvolgimento A2 e la superficie di rotolamento 19, nonché tra la superficie dell’anima di avvolgimento A2 e il materiale nastriforme N rinviato attorno alla superficie cilindrica del terzo rullo avvolgitore 7. Questo fa sì che, per effetto del movimento di rotazione del terzo rullo avvolgitore 7 e di avanzamento del materiale nastriforme N, l’anima di avvolgimento A2 accelera angolarmente, iniziando a rotolare lungo la superficie di rotolamento 19. Lungo la seconda porzione 19C della superficie di rotolamento 19, la dimensione radiale del canale di avanzamento 21 aumenta, riducendo la deformazione diametrale dell’anima di avvolgimento A2 e consentendo l’inizio dell’avvolgimento del materiale nastriforme N attorno ad essa, con conseguente formazione di spire di un nuovo rotolo.

Durante il movimento di rotolamento la linea di colla C applicata sull’anima di avvolgimento A2 entra in contatto con il materiale nastriforme N, provocando l’adesione del materiale nastriforme N sull’anima di avvolgimento.

In questa fase del ciclo di avvolgimento avviene anche la rottura od interruzione del materiale nastriforme tramite l’organo di interruzione 23. Quest’ultimo viene fatto oscillare contro il terzo rullo avvolgitore 7, così da pinzare tramite i tamponi 24A il materiale nastriforme N contro la superficie del terzo rullo avvolgitore 7. Poiché i rulli avvolgitori 1, 3 e 8 continuano a ruotare avvolgendo il materiale nastriforme N sul rotolo L1, il materiale nastriforme viene teso tra il rotolo L1 e il punto di pinzatura del materiale nastriforme N contro il terzo rullo avvolgitore 7 da parte dell’organo di interruzione 23. La tensione supera il limite di rottura, ad esempio in corrispondenza di una linea di perforazione, generando un lembo finale Lf che finirà di essere avvolto sul rotolo L1 ed un lembo iniziale Li che verrà avvolto sulla nuova anima di avvolgimento A2.

In Fig.3 à ̈ visibile la fase successiva, in cui la seconda anima di avvolgimento A2, rotolando lungo la superficie di rotolamento 19, à ̈ entrata in contatto con la superficie cilindrica del secondo rullo avvolgitore 3. Quest’ultimo può essere corredato di una serie di canali anulari, in cui si inseriscono le estremità delle lamine che formano la superficie di rotolamento 19. In questo modo l’anima di avvolgimento A2 viene dolcemente trasferita dalla superficie di rotolamento 19 alla superficie del secondo rullo avvolgitore 3.

Per consentire l’avanzamento dell’anima di avvolgimento A2 lungo il canale di avanzamento 21, l’organo di interruzione 23 à ̈ stato fatto ruotare attorno all’asse 23A fino ad uscire dal canale di avanzamento 21. La colla C ha provocato l’adesione del materiale nastriforme N sull’anima di avvolgimento A2, così che il materiale nastriforme inizia ad avvolgersi sull’anima di avvolgimento A2 avviando l’avvolgimento di un secondo rotolo L2 mentre l’anima avanza rotolando lungo il canale 21.

Il primo rotolo L1 inizia il movimento di espulsione dalla seconda culla di avvolgimento 10, ad esempio agendo sulle velocità periferiche dei rulli 1, 3 e 8. In alcune forme di realizzazione può essere accelerato angolarmente il rullo 8 e/o rallentato angolarmente il rullo 3 per provocare l’allontanamento del rotolo L1 dalla seconda culla di avvolgimento 10 verso uno scivolo 31 di scarico. Il quarto rullo avvolgitore 8 oscilla verso l’alto per consentire il passaggio del rotolo L1 verso lo scivolo di scarico 31.

In Fig.4 la seconda anima di avvolgimento A2 si trova nella prima culla di avvolgimento 6 ed à ̈ in contatto con il primo rullo avvolgitore 1, il secondo rullo avvolgitore 3 ed il terzo rullo avvolgitore 7.

Il rotolo L1 completo viene scaricato sullo scivolo 31.

La formazione del secondo rotolo L2 prosegue tramite alimentazione del materiale nastriforme N attorno alla nuova anima di avvolgimento A2 e conseguente aumento del diametro del nuovo rotolo L2. Il terzo rullo avvolgitore 7 può muoversi grazie al movimento dei bracci 9 attorno al fulcro o asse 9A, seguendo l’aumento di diametro del secondo rotolo L2.

Dopo aver eseguito una parte del ciclo di avvolgimento nella culla 6, il rotolo L2 viene trasferito nella seconda culla di avvolgimento 10 dove viene completato l’avvolgimento del rotolo. A tale scopo à ̈ necessario far passare il rotolo L2 attraverso la gola 5. Per far ciò in alcune forme di realizzazione si può prevedere che uno o preferibilmente entrambi i rulli di avvolgimento 1 e 3 siano supportati da rispettivi bracci 1B, 3B oscillanti attorno ad assi di oscillazione 1C, 3C.

Come si osserva in Fig.5, che mostra una fase intermedia del passaggio dalla culla di avvolgimento 6 alla culla di avvolgimento 10, l’interasse tra i rulli avvolgitori 1 e 3 viene gradualmente aumentato, così che il rotolo L2 può transitare attraverso la gola 5 verso la culla di avvolgimento 10. Il quarto rullo avvolgitore 8, che era stato sollevato per consentire l’accrescimento del rotolo L1 e poi lo scarico di esso verso lo scivolo 31, à ̈ stato riportato verso la gola 5 fino a entrare in contatto con il rotolo L2, che avanza attraverso la gola 5. In questa fase si può prevedere che il rotolo L2 sia in contatto con tutti i quattro rulli avvolgitori 1, 3, 7 e 8. Il terzo rullo avvolgitore 7 si avvicina alla gola 5 seguendo il rotolo L2 fino a farlo passare oltre la zona di minima distanza tra i rulli 1 e 3. Da questo punto in poi il rotolo L2 può trovarsi in contatto con i soli rulli 1, 3 e 8 e finire di essere avvolto nella seconda culla di avvolgimento 10.

Il movimento di avanzamento dell’asse del rotolo L2 può essere opportunamente controllato agendo sulle velocità periferiche dei rulli avvolgitori, ad esempio riducendo per breve tempo la velocità periferica del secondo rullo avvolgitore 3.

Mentre nella forma di realizzazione illustrata in Fig.5 vi à ̈ una fase in cui il rotolo L2 si trova in contatto con i quattro rulli avvolgitori 1, 3, 7 e 8, in altre forme di realizzazione si può prevedere che il terzo rullo avvolgitore 7 perda il contatto con il rotolo L2 prima che questo passi attraverso la gola 5, oltre il punto di minima distanza tra i rulli avvolgitori 1 e 3 ed entri in contatto con il quarto rullo avvolgitore 8. Peraltro, nella forma di realizzazione illustrata si ottiene un migliore controllo del rotolo nelle varie fasi di formazione, in quanto esso à ̈ sempre in contatto con almeno tre rulli avvolgitori.

Il tempo di permanenza della seconda anima di avvolgimento A2 nella posizione della Fig.4, cioà ̈ nella culla di avvolgimento 6, può essere controllato semplicemente agendo sulla velocità periferica dei rulli avvolgitori 1, 3 e 7. La seconda anima di avvolgimento A2 rimarrà sostanzialmente in questa posizione, senza avanzare ulteriormente, per tutto il tempo in cui le velocità periferiche dei rulli avvolgitori 1, 3 e 7 rimangono uguali tra loro. Come sopra accennato l’avanzamento successivo viene ottenuto ad esempio decelerando il secondo rullo avvolgitore 3. E' quindi possibile impostare a piacere la quantità di materiale nastriforme N che si avvolge attorno all'anima di avvolgimento A2 trattenendo quest'ultima ed il secondo rotolo L2 che si forma attorno ad essa nella culla di avvolgimento 1, 3, 7 per il tempo desiderato.

Una volta che il rotolo L2 si trova nella seconda culla di avvolgimento 10, l’avvolgimento del secondo rotolo L2 continua fino a raggiungere la condizione di Fig.1. Il terzo rullo avvolgitore 7, che può essersi spostato verso la gola 5 per accompagnare il movimento del rotolo L2 attraverso la gola nella seconda culla di avvolgimento 10, può riportarsi nella posizione iniziale di Fig.1, in cui esso coopera con l’organo di interruzione 23.

La conformazione degli organi della macchina ribobinatrice illustrata nelle Figg.1-5 à ̈ tale per cui il percorso seguito dal centro delle anime di avvolgimento A1, A2 dal momento in cui entrano in contatto con i due rulli 1, 3 al momento in cui il rotolo inizia ad essere scaricato tra i rulli 3 e 8 perdendo il contatto con il rullo 1 à ̈ sostanzialmente rettilineo. Questo consente un avvolgimento più regolare e facilita l’utilizzo di contropunte che possono inserirsi nelle contrapposte estremità delle anime di avvolgimento al fine di migliorare il controllo del movimento di rotazione e di avanzamento dell’anima e del rotolo durante il ciclo di avvolgimento, combinando la tecnica di avvolgimento periferico con un avvolgimento assiale o centrale, come descritto ad esempio nel brevetto USA n. 7,775,476 e nella pubblicazione US-A-2007/0176039.

E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica dell'invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell'invenzione. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (21)

1. “MACCHINA RIBOBINATRICE E METODO PER LA PRODUZIONE DI ROTOLI DI MATERIALE NASTRIFORME†Rivendicazioni 1. Una macchina ribobinatrice periferica automatica continua per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto attorno ad anime di avvolgimento, comprendente una prima culla di avvolgimento formata tra un primo rullo avvolgitore, un secondo rullo avvolgitore ed un terzo rullo avvolgitore, ed una seconda culla di avvolgimento formata tra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore ed un quarto rullo avvolgitore; in cui il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore definiscono una gola attraverso cui passano le anime di avvolgimento attorno a cui si avvolge il materiale nastriforme, ed attraverso cui viene alimentato il materiale nastriforme verso un rotolo in formazione nella seconda culla di avvolgimento; caratterizzata dal fatto di comprendere un organo di interruzione, che coopera con il terzo rullo avvolgitore ed agisce sul materiale nastriforme tra un’anima di avvolgimento e la gola, per interrompere il materiale nastriforme generando un lembo finale di un rotolo completato ed un lembo iniziale di un nuovo rotolo da avvolgere.
2. 2. Macchina ribobinatrice come da rivendicazione 1: in cui i rulli avvolgitori sono disposti e controllati per effettuare una prima parte dell’avvolgimento di un rotolo fra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore e il terzo rullo avvolgitore ed una ultima parte dell’avvolgimento di un rotolo fra il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore e il quarto rullo avvolgitore; in cui il quarto rullo avvolgitore à ̈ posto a valle della gola e il terzo rullo avvolgitore à ̈ posto a monte della gola rispetto al verso di avanzamento delle anime di avvolgimento; in cui il terzo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore presentano assi mobili e sono controllati per muoversi ortogonalmente al proprio asse seguendo il movimento del rotolo durante la fase di accrescimento e di trasferimento dalla prima culla di avvolgimento alla seconda culla di avvolgimento.
3. 3. Macchina ribobinatrice come da rivendicazione 1 o 2, in cui l’organo di interruzione comprende un pressore controllato per pinzare selettivamente il materiale nastriforme contro il terzo rullo avvolgitore provocandone l’interruzione.
4. 4. Macchina come da rivendicazione 3, in cui il movimento dell’organo di interruzione à ̈ sincronizzato con un movimento di traslazione del terzo rullo avvolgitore.
5. 5. Macchina come da rivendicazione 3 o 4, in cui detto pressore à ̈ dotato di un movimento alternato di accostamento ed allontanamento rispetto alla superficie del terzo rullo avvolgitore.
6. 6. Macchina come da rivendicazione 3 o 4 o 5, comprendente una superficie arcuata di rotolamento sviluppantesi attorno al terzo rullo avvolgitore e terminante al secondo rullo avvolgitore formando una zona di transizione delle anime di avvolgimento e dei rotoli in formazione dalla superficie di rotolamento al secondo rullo avvolgitore; in cui tra la superficie arcuata di rotolamento ed il terzo rullo avvolgitore à ̈ definito un canale di avanzamento delle anime di avvolgimento.
7. 7. Macchina come da rivendicazione 6, in cui la superficie di rotolamento presenta interruzioni attraverso le quali il pressore penetra nel canale di avanzamento delle anime di avvolgimento per pinzare il materiale nastriforme contro il terzo rullo avvolgitore.
8. 8. Macchina ribobinatrice come da rivendicazione 6 o 7, in cui la superficie arcuata di rotolamento comprende una prima porzione a monte ed una seconda porzione a valle, rispetto al verso di avanzamento delle anime di avvolgimento lungo il canale di avanzamento, la prima porzione della superficie di rotolamento avendo dal terzo rullo avvolgitore una distanza inferiore rispetto alla seconda porzione della superficie di rotolamento.
9. 9. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno uno di detti primo rullo avvolgitore e secondo rullo avvolgitore presenta un asse mobile, per controllare la distanza tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore.
10. 10. Macchina ribobinatrice come da rivendicazione 9, in cui entrambi il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore sono disposti su assi mobili.
11. 11. Macchina come da rivendicazione 9, in cui il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore hanno assi mobili in modo simmetrico rispetto ad un piano di mezzeria passante per la gola formata tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore.
12. 12. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il movimento dei quattro rulli avvolgitori durante la formazione del rotolo à ̈ controllato in modo tale che: una prima parte dell’avvolgimento del rotolo avviene con il rotolo in contatto con il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore ed il terzo rullo avvolgitore; una seconda parte dell’avvolgimento del rotolo avviene con il rotolo in contatto con il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore, il terzo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore; una terza parte dell’avvolgimento del rotolo avviene con il rotolo in contatto con il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore.
13. 13. Un metodo per avvolgere un materiale nastriforme e formare in sequenza rotoli di detto materiale nastriforme avvolto attorno ad anime di avvolgimento, comprendente: disporre quattro rulli avvolgitori definenti una prima culla di avvolgimento tra un primo rullo avvolgitore, un secondo rullo avvolgitore ed un terzo rullo avvolgitore, ed una seconda culla di avvolgimento tra detto primo rullo avvolgitore, detto secondo rullo avvolgitore ed un quarto rullo avvolgitore; eseguire una prima parte di un ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo nella prima culla di avvolgimento, e una successiva parte del ciclo di avvolgimento di ciascun rotolo nella seconda culla di avvolgimento, il rotolo in fase di avvolgimento passando dalla prima culla di avvolgimento alla seconda culla di avvolgimento attraverso una gola definita tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore; caratterizzato dal fatto che al termine dell’avvolgimento di un rotolo, il materiale nastriforme viene interrotto tramite un organo di interruzione agente contro il terzo rullo avvolgitore.
14. 14. Metodo come da rivendicazione 13, comprendente la fase di pinzare il materiale nastriforme tramite l’organo di interruzione contro il terzo rullo avvolgitore, provocando un tensionamento e una rottura del materiale nastriforme per effetto di un rallentamento del materiale nastriforme nella zona di pinzatura.
15. 15. Metodo come da rivendicazione 13 o 14, in cui l’organo di interruzione viene accostato al terzo rullo avvolgitore ed allontanato da esso tramite un movimento alternato.
16. 16. Metodo come da rivendicazione 13 o 14 o 15, in cui tra la prima parte dell’avvolgimento e la successiva parte dell’avvolgimento, viene seguita una parte intermedia del ciclo di avvolgimento, in cui il rotolo in fase di avvolgimento si trova in contatto con il primo rullo avvolgitore, il secondo rullo avvolgitore, il terzo rullo avvolgitore ed il quarto rullo avvolgitore.
17. 17. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 13 a 16, comprendente inoltre le fasi di: muovere il terzo rullo avvolgitore verso la gola tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore in una fase di formazione del rotolo; quando il rotolo à ̈ in contatto con il quarto rullo avvolgitore, allontanare il terzo rullo avvolgitore dalla gola e disporlo in una posizione di collaborazione con detto organo di interruzione; attivare l’organo di interruzione in maniera sincronizzata al posizionamento del terzo rullo avvolgitore.
18. 18. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 13 a 17, comprendente le fasi di: a) inserire una prima anima di avvolgimento verso la prima culla di avvolgimento, in contatto con il materiale nastriforme guidato attorno al terzo rullo avvolgitore; b) ancorare un lembo iniziale del materiale nastriforme alla prima anima di avvolgimento; c) avvolgere una parte di un rotolo di materiale nastriforme mantenendo la prima anima di avvolgimento nella prima culla di avvolgimento, ed avanzando la prima anima di avvolgimento verso la seconda culla di avvolgimento; d) far passare la prima anima di avvolgimento, con il rotolo in fase di avvolgimento attorno ad essa, attraverso la gola tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore e trasferire la prima anima di avvolgimento con il rotolo in formazione attorno ad essa nella seconda culla di avvolgimento e completare l’avvolgimento del rotolo di materiale nastriforme in detta seconda culla di avvolgimento; e) inserire un seconda anima di avvolgimento verso la prima culla di avvolgimento, in contatto con il materiale nastriforme guidato attorno al terzo rullo avvolgitore; f) interrompere il materiale nastriforme formando un lembo iniziale di materiale nastriforme, tramite detto organo di interruzione agente sul terzo rullo avvolgitore, e scaricare il rotolo di materiale nastriforme dalla prima culla di avvolgimento; g) ripetere le fasi (b) ad (f) per formare un ulteriore rotolo attorno a detta seconda anima di avvolgimento, senza interrompere l’alimentazione del materiale nastriforme.
19. 19. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 13 a 17, comprendente le fasi di: a) disporre il terzo rullo avvolgitore in una posizione iniziale di ricezione di una prima anima di avvolgimento; b) portare una prima anima di avvolgimento in contatto con il materiale nastriforme guidato attorno al terzo rullo avvolgitore ed accelerare angolarmente la prima anima di avvolgimento muovendola verso la prima culla di avvolgimento; c) ancorare un lembo iniziale del materiale nastriforme alla prima anima di avvolgimento; d) avvolgere una parte di un rotolo di materiale nastriforme mantenendo la prima anima di avvolgimento nella prima culla di avvolgimento, ed avanzando la prima anima di avvolgimento verso la seconda culla di avvolgimento; e) far passare la prima anima di avvolgimento, con il rotolo in fase di avvolgimento attorno ad essa, attraverso la gola tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore, il terzo rullo avvolgitore muovendosi, dalla posizione, verso la gola tra il primo rullo avvolgitore ed il secondo rullo avvolgitore, seguendo il rotolo in formazione ed in movimento nella prima culla di avvolgimento e verso la seconda culla di avvolgimento; f) trasferire la prima anima di avvolgimento con il rotolo in formazione attorno ad essa nella seconda culla di avvolgimento g) completare l’avvolgimento del rotolo di materiale nastriforme nella seconda culla di avvolgimento; h) riportare il terzo rullo avvolgitore nella posizione iniziale; i) portare una seconda anima di avvolgimento in contatto con il materiale nastriforme guidato attorno al terzo rullo avvolgitore; j) interrompere il materiale nastriforme formando un lembo iniziale di materiale nastriforme, tramite l’organo di interruzione agente sul terzo rullo avvolgitore nella posizione iniziale, e scaricare il rotolo di materiale nastriforme dalla prima culla di avvolgimento; k) ripetere le fasi (c) ad (j) per formare un ulteriore rotolo attorno a detta seconda anima di avvolgimento, senza interrompere l’alimentazione del materiale nastriforme.
20. 20. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 13 a 19, comprendente le fasi di: disporre una superficie di rotolamento attorno al terzo rullo avvolgitore, formante con il terzo rullo avvolgitore un canale di avanzamento delle anime di avvolgimento; al termine dell’avvolgimento di un rotolo, inserire una nuova anima di avvolgimento nel canale di avanzamento a contatto con la superficie di rotolamento e con il materiale nastriforme guidato attorno al terzo rullo avvolgitore, accelerando angolarmente l’anima di avvolgimento nel canale di avanzamento; introdurre l’organo di interruzione nel canale di avanzamento, a valle della nuova anima di avvolgimento, provocando la rottura del materiale nastriforme tra la nuova anima di avvolgimento e il rotolo in fase di completamento nella seconda culla di avvolgimento.
21. 21. Metodo come da rivendicazione 20, in cui dopo l’interruzione del materiale nastriforme l’organo di interruzione viene estratto dal canale di avanzamento delle anime di avvolgimento con un movimento inverso rispetto al movimento di introduzione, per consentire l’avanzamento della nuova anima di avvolgimento.