ITFI20130024A1 - Trapezio da sport acquatici con barra ad aggancio e sgancio rapido - Google Patents

Trapezio da sport acquatici con barra ad aggancio e sgancio rapido

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ITFI20130024A1
ITFI20130024A1 IT000024A ITFI20130024A ITFI20130024A1 IT FI20130024 A1 ITFI20130024 A1 IT FI20130024A1 IT 000024 A IT000024 A IT 000024A IT FI20130024 A ITFI20130024 A IT FI20130024A IT FI20130024 A1 ITFI20130024 A1 IT FI20130024A1
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IT
Italy
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slider
seat
sash
bar
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Nardi Dei Gherardo Flaccomio
Gianpiero Vene
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Nardi Dei Gherardo Flaccomio
Gianpiero Vene
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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63HMARINE PROPULSION OR STEERING
    • B63H8/00Sail or rigging arrangements specially adapted for water sports boards, e.g. for windsurfing or kitesurfing
    • B63H8/50Accessories, e.g. repair kits or kite launching aids
    • B63H8/56Devices to distribute the user's load, e.g. harnesses
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    • B63H8/58Spreader bars; Hook connection arrangements

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  • Combustion & Propulsion (AREA)
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  • Ocean & Marine Engineering (AREA)
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  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)
  • Walking Sticks, Umbrellas, And Fans (AREA)

Description

TRAPEZIO DA SPORT ACQUATICI CON BARRA AD AGGANCIO E SGANCIO
RAPIDO
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il settore delle attrezzature per sport acquatici quali la vela, il windsurf, il kitesurf e simili.
In discipline quali quelle appena menzionate, à ̈ diffuso l’utilizzo di un dispositivo noto come “trapezio†, il quale prevede un vincolo meccanico a cavo tra l’atleta e il sistema di velatura (l’albero dell’imbarcazione o del windsurf, la stessa vela del kitesurf ecc.). Lo scopo di tale vincolo à ̈ di permettere al peso del corpo di contrastare la forza di trazione esercitata dalla velatura.
A tale scopo l’utilizzatore à ̈ provvisto di un’imbragatura dotata di un uncino che si va ad impegnare con un anello o altro simile elemento previsto sul trapezio. Tale imbragatura à ̈ detta “del trapezio†e, per contrazione a stretto rigore impropria ma ormai entrata nell’uso comune, à ̈ essa stessa detta “trapezio†. Si userà pertanto nel seguito della presente descrizione il termine trapezio per indicare semplicemente l’imbragatura indossabile da parte dell’atleta.
Il trapezio viene indossato attorno alla vita come un cinturone, o può assumere la forma di un seggiolino o di un giubbetto, e comprende in ogni caso una barra normalmente in acciaio sula quale à ̈ ricavato o supportato solidalmente il già citato uncino. Tale barra del trapezio à ̈ posizionata su una fettuccia in tessuto (nylon o PP), lungo la quale à ̈ libera di scorrere lateralmente. Una volta indossato e calzato il trapezio, la barra deve essere accostata in serraggio al corpo mediante dei meccanismi di serraggio che consentono di stringere o allargare l’imbragatura per adattarsi alla taglia dell’utilizzatore.
Normalmente la barra à ̈ vincolata stabilmente con una estremità (destra o sinistra) ad un rispettivo capo di fettuccia del trapezio, e l’operazione di serraggio avviene utilizzando la connessione reversibile con un capo di fettuccia all’altra estremità della barra. Tale connessione reversibile fa sì che quando la barra non serve e viene sganciata, questa penzoli, essendo legata solo ad un’estremità.
Le problematiche che in passato sono state maggiormente oggetto di studio, e di proposte di varie soluzioni tecniche, relativamente al trapezio e alla barra hanno riguardato: sistemi di sgancio o rilascio, in emergenza, della barra dal trapezio; sistemi per facilitare e velocizzare l’indossamento del trapezio e il serraggio della barra; sistemi per facilitare e velocizzare l’aggancio e lo sgancio della barra dal trapezio senza dover rilasciare ogni volta le fettucce di ritenuta.
Secondo l’invenzione, viene ora proposta un’imbragatura del trapezio, indicata semplicemente come trapezio, la quale risulta in grado di fornire una soluzione di accresciuta praticità ed efficacia al complesso di problematiche sopra menzionate, con una configurazione peraltro semplice ed affidabile.
Il trapezio secondo la presente invenzione raggiunge tale risultato presentando le caratteristiche essenziali definite dalla prima delle rivendicazioni annesse.
Caratteristiche e vantaggi del trapezio secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 e la figura 2 sono viste assonometriche della barra secondo l’invenzione, rispettivamente dal lato frontale e dal lato posteriore, connessa ai relativi capi di fettuccia del trapezio ed in configurazione di aggancio;
- la figura 3 Ã ̈ una vista assonometrica della barra, dal lato frontale, in esploso per quanto riguarda una fibbia di aggancio e sgancio;
- la figura 4 e la figura 5 sono rispettivamente una vista frontale e una vista posteriore della fibbia rappresentata isolatamente;
- le figure da 6 a 8 sono sezioni della fibbia, rispettivamente secondo i piani indicati dalle frecce VI-VI, VII-VII e VIII-VIII nelle precedenti figure 4 e 5;
- la figura 9 mostra la fibbia dal lato posteriore, con rimossa una base per rappresentare il lato posteriore di un cursore di bloccaggio e sblocco;
- la figura 10 mostra la fibbia ancora dal lato frontale, con rimosso il cursore di bloccaggio e sblocco per rappresentare il lato frontale della base;
- le figure da 11a a 11c rappresentano nuovamente la barra nel suo complesso in vista assonometrica dal lato frontale, in tre successive fasi del processo di sgancio.
Con riferimento a dette figure, secondo l’invenzione un’imbragatura da trapezio ha una struttura complessiva che può variare a seconda degli specifici impieghi, secondo criteri noti, comprendendo in ogni caso mezzi a cintura atti a cingere l’utilizzatore in vita o sul busto, sul lato frontale. Solo tali mezzi sono appunto mostrati nelle figure e prevedono una barra 1 in materiale rigido, allungata secondo un asse longitudinale X, che connette reciprocamente, come si vedrà meglio tra breve, due capi 2, 3 di una fettuccia in tessuto (naturale o sintetico) rappresentati nelle sole figure 1 e 2.
La barra, normalmente in materiale metallico, presenta una prima estremità 1a provvista solidalmente di un primo anello fisso 4 per la connessione stabile ad un primo capo di fettuccia 2, e ha un profilo schiacciato che definisce una faccia frontale 1b ed una faccia posteriore 1c, atte a risultare rispettivamente esterna ed in contatto con il corpo dell’utilizzatore a trapezio indossato. Dalla faccia frontale 1b si estende un uncino 5, di conformazione tradizionale, per la connessione a un cavo dell’attrezzatura a trapezio propriamente detta.
Una seconda estremità 1d della barra 1, opposta alla prima estremità 1a à ̈ configurata per connettersi reversibilmente ad un secondo capo di fettuccia 3, che a tale scopo à ̈ provvisto di un secondo anello 6, mobile. Tale seconda estremità presenta infatti una fibbia di aggancio, complessivamente indicata con 7, atta appunto ad impegnarsi reversibilmente con l’anello 6 per permettere ai mezzi a cintura dell’imbragatura di chiudersi e stringersi sul corpo dell’utilizzatore.
La fibbia 7 comprende una base 71 solidale alla barra 1, di forma schiacciata tra due facce piane principali, una faccia frontale 71a e una faccia posteriore 71b, ed allungata sempre secondo l’asse longitudinale X. L’estremità libera della base 71, quella cioà ̈ opposta all’attacco alla barra 1, à ̈ conformata in modo da definire una sede 72 per accogliere e bloccare un braccio lineare 61 dell’anello 6. La sede 72 corre infatti secondo una direzione trasversale Y ortogonale alla direzione longitudinale X, ed analogamente l’anello 6 presenta uno sviluppo allungato con bracci lineari 61 più lunghi della misura trasversale della base. La sede 72, nell’esempio, à ̈ definita alle estremità da una coppia di sporgenze a uncino 73, con apertura sul lato frontale, apertura che consente l’ingresso e l’uscita dell’anello 6.
Dalle sporgenze 73 evolvono longitudinalmente lungo rispettivi bordi della base 71 rispettive nervature 74 che aggettano dalla faccia frontale 71a ed aventi sezione trasversale a L così da formare rispettivi canali di guida 74a (aperti all’estremità prossima alla barra 1) per un cursore di bloccaggio 75, su cui si tornerà più avanti. Dalla faccia frontale 71a della base si elevano poi centralmente fermi 71c, 71d per il fissaggio di una molla a filo 76, anch’essa descritta più oltre.
Tornando alle sporgenze 73, queste formano lobi di estremità su cui fori 73a servono per il fissaggio di un perno trasversale 77 che supporta girevolmente attorno ad un asse trasversale un battente di aggancio e sgancio 78. Quest'ultimo presenta una canna tubolare cilindrica 78a per l'impegno girevole con il perno 77, e che à ̈ dunque allineata con i lobi delle sporgenze 73 coassialmente con i relativi fori 73a. La canna 78a assicura alla sede 72 una continuità trasversale, conferendo ad essa una forma di gola a U tra le due sporgenze 73.
Si estende poi tangenzialmente dalla canna 78a un'ala 78b sagomata in modo da ostruire la sede 72, rendendola così in grado di arrestare al proprio interno il braccio 61 dell'anello 6, quando il battente à ̈ ruotato fino ad una posizione di chiusura o aggancio in cui l'ala stessa si dispone sostanzialmente parallela alla faccia frontale 71a della base 71. Tale posizione à ̈ più precisamente determinata dal riscontro sulla faccia frontale 71a di due denti appiattiti 78c che aggettano solidalmente dall'ala 78b. Una posizione di apertura o sgancio à ̈ invece determinata da una rotazione del battente 78 in modo da allontanare l'ala 78b dalla base, per una rotazione attorno al perno 77 e cioà ̈ all'asse di rotazione trasversale di circa 180°, così da liberare la sede 72 per l'uscita del braccio 61 dell'anello 6.
La posizione di chiusura o aggancio del battente 78 à ̈ resa stabile dall'effetto del già citato cursore di bloccaggio 75 quando questo, scorrendo longitudinalmente nella guida 74a formata dalle nervature 74, per inserimento di apposite spalle 75e, si dispone in una posizione di blocco che à ̈ atta a sovrapporlo esternamente ai denti 78c, impedendo anche in questo caso per riscontro meccanico la rotazione in allontanamento dalla faccia frontale 71a della base 71. Il cursore 75 à ̈ infatti una piastra con una scavatura centrale 75a sulla faccia posteriore, quella cioà ̈ che fronteggia la faccia frontale 71a della base 71. Tra tale faccia frontale e il cursore, per effetto della scavatura, si forma un'intercapedine che à ̈ appunto adatta a ospitare i denti 78c. La faccia frontale del cursore presenta una sporgenza 75b che facilita l'appiglio manuale per comandarne lo scorrimento, che avviene tra la suddetta posizione di bloccaggio ed una posizione di sblocco spostata verso la barra 1. Nella posizione di sblocco il cursore 75 non può interferire con il battente, permettendone la libera rotazione.
Sempre nell'intercapedine formata tra cursore e base trova alloggio la molla a filo 76, consistente appunto di un filo metallico ripiegato in forma poligonale su un piano, e bloccato alla base 71 tra un fermo 71c, adiacente alla barra 1 e avente struttura a ponte per bloccare due capi 76a del filo, ed un fermo 71d prossimo al perno 77 che impegna una punta 76b della molla, effetto di una curva del filo. Tra la punta 76b ed i capi 76a il filo à ̈ piegato lungo due rami 76c, obliqui rispetto all'asse longitudinale X e simmetrici rispetto a esso in modo da convergere verso la punta. Sulla faccia posteriore del cursore lineare 75 il bordo della scavatura 75a forma (figura 9) due tratti obliqui 75c che contattano rispettivi rami 76c della molla in modo che lo scorrimento del cursore in allontanamento dalla posizione di bloccaggio a quella di sblocco venga contrastato elasticamente, ed in assenza di azionamento la molla mantenga il cursore sollecitato verso la posizione di bloccaggio.
Lo scorrimento del cursore verso la posizione di sblocco à ̈ permesso in quanto a seguito di una spinta manuale (operata grazie alla sporgenza 75b) direzionata verso la barra, i tratti obliqui 75c premono sui rami 76c, con una forza risultante che induce la molla a deformarsi riducendo la propria larghezza (misura trasversale). Rilasciando l'azionamento, il naturale ritorno elastico della molla in condizione indeformata sollecita il ritorno del cursore, per spinta sui tratti obliqui 75c, verso la posizione di bloccaggio.
Il fine corsa del cursore nelle due posizioni à ̈ fornito da un dentino 75d (si veda ancora la figura 9) che sporge posteriormente dal cursore, e riscontra: nella posizione di bloccaggio, sullo stesso fermo 71d che si eleva dalla faccia frontale 71a della base 71 in prossimità della punta 76b della molla 76; nella posizione di sblocco, su un grano 79 inserito in un foro 71e della base 71 in modo da sporgere frontalmente, in posizione adiacente all'altro fermo 71c, cioà ̈ il fermo dei capi della molla 76.
Il comportamento operativo del trapezio, ed in particolare del relativo sistema di aggancio/sgancio operante tra la fibbia 7 e l'anello 61 secondo la presente invenzione, risulta evidente da quanto precede, e può in ogni caso essere esemplificato dalle figure 11a-11c. Si nota in figura 11a il cursore 75 mantenuto dalla molla 76 in posizione di bloccaggio, a mantenere chiuso il battente 78 nella posizione di aggancio. L'anello 61 non à ̈ rappresentato, ma ove inserito nella sede 72 resta saldamente fermato nella stessa.
Facendo scorrere il cursore 75 verso la barra (per azionamento manuale e volontario), come in figura 11b, niente più impedisce al battente di ruotare, per cui la sede à ̈ aperta e disponibile per lo sgancio dell'anello 6, sgancio che anzi avviene naturalmente perché la trazione naturalmente presente tra i capi di fettuccia, assistita dalla stessa gravità, tende a comandare l'apertura del battente.
Rilasciando il cursore, questo ritorna nella posizione di bloccaggio, con il battente che se ruotato in apertura (figura 11c) lascia comunque aperta la sede 72 per il reinserimento dell'anello. Il riaggancio può completarsi tirando nuovamente il cursore 75, ruotando manualmente il battente verso la posizione di chiusura, e infine rilasciando il cursore (ripristino della configurazione di figura 11a).
In definitiva dunque il sistema funziona sulla base del principio per cui la forza di trazione esercitata sul battente attraverso l’anello à ̈ contrastata dal cursore che impedisce appunto al battente di aprirsi e rilasciare l’anello stesso. La molla che impedisce il libero scorrimento del cursore à ̈ tarata in modo da rendere necessario uno sforzo manuale né troppo grande, né troppo modesto, raggiungendo un giusto compromesso tra comodità d’uso e sicurezza Lo sforzo necessario per vincere la resistenza della molla non à ̈ proporzionale alla forza esercitata dalla trazione dell’attrezzatura esterna a cui il trapezio e la barra sono agganciati. Pertanto, si può esercitare un efficace disimpegno e sgancio, anche in condizioni di emergenza semplicemente vincendo la forza resistente della molla interna. Ciò rappresenta un importante vantaggio conseguito dall’invenzione.
Più in generale, il sistema proposto consente un facile e veloce ripristino del sistema, anche senza dover regolare/allentare le fettucce della cintura, ma semplicemente agendo sul battente girevole.
Tutte le componenti meccaniche sopra citate saranno di norma realizzate in acciaio inox, ad eccezione del cursore per cui à ̈ prospettabile l’utilizzo di materiali plastici.
L'invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un’imbragatura del trapezio comprendente mezzi a cintura atti a cingere il corpo di un utilizzatore, detti mezzi a cintura comprendendo due capi di cintura (2, 3) ed una barra rigida (1) estendentesi secondo una direzione longitudinale (X(, con ad una prima estremità (1a) mezzi di connessione stabile (4) ad un primo capo di cintura (2) e ad una seconda estremità (1d) mezzi di connessione reversibile (6, 7) ad un secondo capo di cintura (3), detti mezzi di connessione reversibile comprendendo un anello (6) solidale al secondo capo di cintura (3) e mezzi (7) di aggancio reversibile dell’anello (6) solidali alla seconda estremità (1d) della barra (1), detti mezzi di aggancio comprendendo: una base (71) definente una sede (72) di impegno per detto anello (6) evolvente trasversalmente rispetto a detta direzione longitudinale (X); un battente (78) connesso girevolmente a detta base (71) attorno ad un asse di rotazione (Y) trasversale tra una posizione di aggancio o chiusura accostata a detta base (71), nella quale offre un’azione di riscontro atta a impedire l’uscita di detto anello (6) da detta sede (72), ed una posizione di sgancio o apertura ruotata in modo da permettere l’uscita di detto anello (6) da detta sede (72) e il suo reinserimento in essa; mezzi di guida (74) di scorrimento longitudinale ricavati su detta base (71); un cursore (75) di bloccaggio scorrevole lungo detti mezzi di guida (74), e dotato di mezzi di impugnatura manuale (75b) per azionarne lo scorrimento tra una posizione di bloccaggio in cui à ̈ atto a interferire con detto battente (78) in detta posizione di chiusura per impedirne la rotazione, ed una posizione di sblocco in cui permette la rotazione del battente (78) verso la posizione di apertura; e mezzi elastici (76) disposti tra detta base (71) e detto cursore di bloccaggio (75), atti a mantenere il cursore (75) in detta posizione di bloccaggio in assenza di azionamento esterno, contrastandone lo scorrimento da detta posizione di bloccaggio a detta posizione di sblocco.
  2. 2. L’imbragatura secondo la rivendicazione 1, in cui detto cursore (75) forma con detta base (71) un’intercapedine ospitante detti mezzi elastici (76), detto battente (78) presentando un’ala (78b) di chiusura di detta sede (72) quando il battente (78) à ̈ in detta posizione di aggancio, ed almeno un dente (78c) atto a riscontrare su detta base (71) in detta posizione di chiusura inserendosi in detta intercapedine, per cui un’interferenza di detto almeno un dente (78c) con detto cursore (75) rende stabile detta posizione di chiusura del battente (78).
  3. 3. L’imbragatura secondo la rivendicazione 2, in cui detta sede (72) à ̈ definita trasversalmente ad un’estremità libera di detta base (71), estremità longitudinalmente opposta a un’estremità solidale alla barra (1), detta sede (72) essendo configurata in modo da non essere chiusa da detto cursore (75) in detta posizione di bloccaggio quando detto battente (78) à ̈ ruotato verso la posizione di sgancio.
  4. 4. L’imbragatura secondo la rivendicazione 3, in cui da detta estremità libera di detta base (71) aggettano longitudinalmente due sporgenze a uncino (73) supportanti un perno (77) di rotazione per detto battente (78) e definenti detta sede (72) in cooperazione con una canna (78a) del battente stesso impegnata girevolmente con detto perno (77).
  5. 5. L’imbragatura secondo la rivendicazione 4, in cui detta ala (78b) di detto battente (78) si estende tangenzialmente da detta canna (78a), detto almeno un dente comprendendo due denti appiattiti (78c) che si estendono da rispettive estremità trasversali dell’ala (78b).
  6. 6. L’imbragatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detti mezzi di guida (74) comprendono una coppia di nervature (74) che si elevano da una faccia frontale (71a) di detta base (71) lungo due bordi opposti parallelamente a detta direzione longitudinale (X).
  7. 7. L’imbragatura secondo la rivendicazione 6, in cui detta intercapedine à ̈ definita da una scavatura centrale (75a) su una faccia posteriore di detto cursore (75), detti mezzi elastici (76) comprendendo una molla a filo ripiegata (76) comprendente due tratti obliqui (76c) rispetto a detta direzione longitudinale (X), simmetricamente convergenti verso detto battente (78), riscontranti su rispettivi bordi obliqui (75c) di detta scavatura (75a).
  8. 8. L’imbragatura secondo la rivendicazione 7, in cui da detta faccia posteriore di detto cursore (75) sporge un dentino (75d) atto a riscontrare in detta posizione di bloccaggio, su un primo fermo (71d) di detta molla (76) e in detta posizione di sblocco, su un grano (79) inserito in un foro (71e) di detta base (71) in modo da sporgere da detta faccia frontale (71a) in posizione adiacente ad un secondo fermo (71c) di detta molla (76).
  9. 9. L’imbragatura secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detta molla a filo (76) à ̈ ripiegata secondo una punta (76d) adiacente a detto battente (78).
  10. 10. L’imbragatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sede (72) ha una sezione con profilo a U.
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