ITFI20110137A1 - "dispositivo e metodo per la pulizia di canne per l'industria della pasta alimentare" - Google Patents

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ITFI20110137A1
ITFI20110137A1 IT000137A ITFI20110137A ITFI20110137A1 IT FI20110137 A1 ITFI20110137 A1 IT FI20110137A1 IT 000137 A IT000137 A IT 000137A IT FI20110137 A ITFI20110137 A IT FI20110137A IT FI20110137 A1 ITFI20110137 A1 IT FI20110137A1
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IT
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barrel
nozzle
chamber
dry ice
washing
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IT000137A
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Lando Landucci
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Landucci Srl
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Description

“DISPOSITIVO E METODO PER LA PULIZIA DI CANNE PER L’INDUSTRIA DELLA PASTA ALIMENTAREâ€
DESCRIZIONE
Campo Tecnico
La presente invenzione riguarda il settore dei macchinari per la produzione di pasta alimentare. Più in particolare la presente invenzione riguarda dispositivi per la pulizia delle cosiddette canne per l’appoggio, la movimentazione ed il trasporto di pasta a formato lungo, come spaghetti, tagliatelle o simili.
Stato della Tecnica
Nell’industria alimentare, ed in particolare nel settore della produzione della pasta alimentare di tipo lungo, come spaghetti, tagliatelle, bucatini e simili, la pasta in uscita dalle trafile viene depositata su cosiddette canne di supporto e trasporto che, inserite in un più complesso impianto di trasporto, provvedono a trasportare la pasta attraverso l’essiccatoio dove - ad una temperatura elevata - la pasta viene essiccata prima del confezionamento.
Queste canne sono costituite in pratica da profilati di alluminio di forma allungata, rettilinea e cava, con una sezione trasversale avente raggi di curvatura idonei a formare superfici di appoggio della pasta alimentare. Le canne devono essere regolarmente sottoposte a interventi di pulizia per rimuovere i residui di pasta alimentare che si depositano sulle superfici di contatto con la pasta.
Nel brevetto italiano 1148139 à ̈ descritta un’apparecchiatura per la pulizia automatica delle canne per pasta alimentare lunga, comprendente un complesso sistema di movimentazione e lavaggio automatico delle canne tramite opportune spazzole cilindriche contro-ruotanti fra le quali vengono fatte passare le canne. Questo sistema di lavaggio, benché efficiente e particolarmente vantaggioso grazie all'elevato grado di automazione, presenta alcuni aspetti che possono essere ulteriormente migliorati. In particolare, essa presenta alcune difficoltà nel rimuovere integralmente i residui di pasta alimentare che si depositano sulla superficie delle canne. Questi residui risultano particolarmente difficili da rimuovere anche a causa del fatto che essi aderiscono sulla superficie delle canne in conseguenza dell’effetto della temperatura degli essiccatoi.
Esiste pertanto la necessità di fornire un migliore sistema di pulizia delle canne per l’industria della produzione di pasta alimentare.
Sommario dell’Invenzione
Sostanzialmente, secondo l’invenzione viene proposto un nuovo dispositivo di pulizia delle canne per il trasporto della pasta alimentare lunga, che utilizza come mezzo di lavaggio un getto di particelle di ghiaccio secco, cioà ̈ di biossido di carbonio allo stato solido, in un flusso di aria. L’utilizzo del ghiaccio secco sotto forma di particelle in sospensione in un flusso d’aria per la pulizia à ̈ già noto. In particolare la pubblicazione US 2003/0199232 descrive un sistema di alimentazione di particelle di ghiaccio secco in flusso d’aria verso un ugello per la pulizia. In WO 2010/078336 à ̈ descritto un ugello per la generazione di un flusso di particelle di ghiaccio secco in sospensione.
Tuttavia, non risulta ad oggi che questa tecnica sia stata utilizzata per la pulizia delle canne di trasporto e movimentazione della pasta alimentare di formato lungo. Neppure risultano accessori e organi idonei ad applicare questo sistema di pulizia alle canne di trasporto e movimentazione di pasta alimentare.
In una forma di realizzazione il dispositivo secondo l’invenzione comprende un percorso di movimentazione delle canne attraverso il dispositivo. Questo percorso di movimentazione à ̈ preferibilmente realizzato in modo tale che le canne avanzino lungo di esso in una direzione sostanzialmente parallela allo sviluppo longitudinale delle canne da lavare, contrariamente a quanto accade in dispositivi noti per il lavaggio delle canne, ad esempio nel dispositivo descritto nel brevetto italiano IT 1148139 sopra menzionato, nel quale le canne vengono disposte su una coppia di catene parallele e fatte avanzare ortogonalmente al proprio sviluppo longitudinale.
Le canne possono essere inserite nel dispositivo manualmente, pur non escludendo la possibilità di realizzare alimentatori automatici di introduzione delle canne nel dispositivo di lavaggio.
Lungo il percorso di avanzamento delle canne attraverso il dispositivo può essere previsto un alimentatore di movimentazione delle canne attraverso una zona di lavaggio. Anche quando le canne vengono inserite manualmente, il movimento di avanzamento attraverso il sistema di lavaggio può essere quindi comandato dall'alimentatore. Questo consente un migliore controllo della velocità di avanzamento e quindi un lavaggio più efficiente, evitando sia un transito troppo veloce attraverso la zona di lavaggio, che potrebbe portare ad una non completa rimozione dei detriti, sia un transito troppo lento che potrebbe comportare un consumo eccessivo di energia e di ghiaccio secco.
L’alimentatore può comprendere ad esempio un rullo motorizzato che agisce sulla canna da lavare. Preferibilmente l’alimentatore comprende due rulli contrapposti, uno dei quali à ̈ motorizzato e l'altro può essere folle. La canna da lavare può avanzare attraverso la gola tra i due rulli, disposti ad una distanza tale da premere entrambi contro le superfici laterali contrapposte della canna. La canna avanza così con un movimento parallelo al proprio sviluppo longitudinale. In pratica la canna da lavare avanza lungo una traiettoria che, nella gola definita tra i due rulli, à ̈ orientata ortogonalmente agli assi di rotazione dei rulli stessi. In alcune forme di realizzazione entrambi i rulli possono essere motorizzati. Tuttavia ciò non à ̈ necessario; può essere sufficiente motorizzare un singolo rullo, mentre l’altro à ̈ montato folle ed agisce soltanto da contro-rullo di pressione e viene trascinato in rotazione per attrito. Anziché rulli, l’alimentatore può comprendere nastri trasportatori, ad esempio una coppia di nastri trasportatori contrapposti e contro-ruotanti, tra i quali viene fatta avanzare la canna da lavare. Possono essere previsti anche altri tipi di mezzi di avanzamento o loro combinazioni.
In alcune forme di realizzazione l’alimentatore può comprendere due distinti mezzi di movimentazione o avanzamento, tra loro distanziati lungo la direzione di avanzamento delle canne da lavare, con l’ugello di lavaggio posto tra i due mezzi di movimentazione. Ad esempio possono essere previste una prima coppia di rulli o di nastri trasportatori a monte dell’ugello ed una seconda coppia di rulli o nastri trasportatori a valle dell’ugello di lavaggio.
In altre forme di realizzazione si può prevedere di disporre ciascuna canna da lavare in una posizione di lavaggio fissa e di movimentare uno o più ugelli di lavaggio lungo lo sviluppo longitudinale della canna. In altre forme di realizzazione si possono prevedere movimenti combinati della canna e del o degli ugelli.
Le canne sono dotate alle proprie estremità di organi di aggancio ai macchinari su cui esse vengono montate per eseguire l’operazione di trasporto e movimentazione della pasta. In particolare, alle estremità delle canne sono normalmente previste staffe contrapposte con una forma ad L che sporgono dalla sagoma delle canne medesime. Per ottenere un funzionamento efficace, secondo alcune forme di realizzazione l’ugello di lavaggio può essere provvisto di un movimento di accostamento ed allontanamento rispetto alla traiettoria di avanzamento delle canne da lavare. Questo movimento di accostamento ed allontanamento consente all’ugello di allontanarsi dalla zona di transito della canna quando la staffa della prima estremità viene inserita nella zona di lavaggio. L’ugello viene così preservato da eventuali danni derivanti da possibili urti con la staffa della canna. Una volta che la staffa à ̈ transitata oltre il punto in cui si trova l’ugello, quest’ultimo può essere abbassato per effettuare il lavaggio del corpo centrale della canna, cioà ̈ della parte di essa su cui viene effettivamente appoggiata la pasta alimentare. L'ugello viene poi nuovamente sollevato quando l’intero sviluppo longitudinale della porzione utile della canna à ̈ stato lavato, prima che in corrispondenza dell’ugello arrivi la seconda staffa di estremità della canna medesima.
In alcune forme di realizzazione il movimento di accostamento e allontanamento dell’ugello rispetto alla traiettoria di avanzamento delle canne può avvenire manualmente. Preferibilmente, tuttavia, in forme di realizzazione più evolute del dispositivo secondo l’invenzione viene previsto un organo di azionamento automatico che esegue il sollevamento ed abbassamento dell'ugello. Questo organo di azionamento può essere un organo meccanico che, interferendo con la staffa sporgente dalla canna, solleva l'ugello. In altre forme di realizzazione l'organo di azionamento comprende un sensore che rileva il passaggio delle canne e che genera un segnale di comando per controllare il movimento di accostamento e allontanamento dell’ugello rispetto alla traiettoria di avanzamento delle canne. Il sensore può essere ad esempio una fotocellula che, montata ad una adeguata altezza, individua il passaggio della staffa di estremità della canna.
In altre forme di realizzazione può essere utilizzato un sensore atto a rilevare la variazione di un parametro legato al materiale con cui sono realizzate le canne, al fine di generare i segnali di controllo del movimento di accostamento ed allontanamento dell’ugello rispetto alla traiettoria di avanzamento delle canne da lavare. Questo tipo di sensore, ad esempio un sensore capacitivo, à ̈ più vantaggioso rispetto ai sensori ottici, perché meno sensibile all’accumulo di sporcizia che in un sensore di tipo ottico può pregiudicare il corretto funzionamento del sensore stesso.
Le canne presentano usualmente una zona centrale utile, che forma la superficie di appoggio della pasta alimentare, realizzato in un materiale diverso rispetto a quello con cui sono realizzate le staffe di aggancio della canna ai macchinari di movimentazione della pasta. Ad esempio la porzione centrale utile della canna à ̈ realizzata in alluminio estruso, mentre le staffe di estremità sono realizzate in acciaio. Un sensore capacitivo può essere utilizzato per rilevare la variazione del materiale nel passaggio dalla staffa in acciaio al corpo in alluminio e viceversa, generando in questo modo un segnale di controllo del movimento di accostamento e allontanamento dell’ugello rispetto alla traiettoria o percorso di avanzamento delle canne da lavare.
Per ottenere un lavaggio efficace con un limitato consumo di aria e particelle in sospensione di ghiaccio secco, secondo alcune forme di realizzazione l’ugello à ̈ associato ad una camera definente un passaggio per le canne da lavare. L’ugello genera all’interno della camera un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione. La camera trattiene questo flusso all’interno di un volume chiuso o almeno parzialmente chiuso così che le particelle possono urtare efficacemente contro la superficie laterale della canna che transita attraverso la camera per effetto della turbolenza che si genera all’interno della camera, mentre si riduce la dispersione di prodotto nell’ambiente circostante o nel volume interno del dispositivo. La camera associata all’ugello può essere formata dall’ugello stesso, ad esempio l’ugello può essere sagomato per formare la camera che racchiude un volume di contenimento del flusso di aria e ghiaccio secco, cioà ̈ biossido di carbonio allo stato solido, in polvere o particellare in sospensione del flusso di aria.
In alcune forme di realizzazione la camera associata all’ugello ha una parete interna circa a forma di solido di rivoluzione, ad esempio sferico o ovoidale. Vantaggiosamente la parete della camera presenta almeno una fessura od apertura attraverso la canna da lavare si muove relativamente all’ugello.
In generale la camera ha un'apertura passante per il transito delle canne attraverso la camera. In alcune forme di realizzazione l’ingresso e l’uscita dell’apertura passante hanno un profilo che “sposa†il profilo delle canne, cioà ̈ la sezione trasversale delle canne, così da lasciare uno spazio minimo fra la superficie esterna delle canne da lavare ed il bordo delle aperture di ingresso e uscita della camera, limitando efficacemente la dispersione di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione del dispositivo secondo l’invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione, e verranno illustrate in maggiore dettaglio nel seguito con riferimento ad un esempio di realizzazione non limitativo dell’invenzione.
L’utilizzo del ghiaccio secco in questa particolare applicazione presenta numerosi vantaggi. In primo luogo con il flusso di particelle di ghiaccio secco in aria si ottiene una rimozione efficace ed affidabile dei residui di pasta alimentare aderenti alla superficie esterna delle canne di trasporto della pasta alimentare, anche quando questi residui sono attaccati alla superficie a seguito del riscaldamento negli essiccatoi. Il lavaggio tramite ghiaccio secco evita la deposizione di liquido sulle canne. Il ghiaccio secco sublima alla temperatura ambiente e quindi le canne escono dal dispositivo completamente asciutte e pulite, senza la necessità di successive operazioni di asciugatura e senza il rischio della formazione o della conservazione di cariche batteriche in zone non perfettamente asciutte della canna. Viene anche evitata la necessità di rimuovere liquidi reflui risultanti dal lavaggio.
Secondo un diverso aspetto l’invenzione riguarda un metodo per lavare canne di trasporto di pasta alimentare lunga, comprendente l’utilizzo di un ugello per generare un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione, in cui le particelle interferiscono con la superficie da lavare delle canne.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche del metodo secondo l’invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni, e verranno descritte in maggiore dettaglio nel seguito.
Breve Descrizione dei Disegni
La presente invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione non limitativa dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno mostrano; le
Figg.1 e 2 due viste esterne di un dispositivo secondo l’invenzione; la Fig.3 una vista prospettica del dispositivo parzialmente aperto; la
Fig.4 un dettaglio dei componenti interni del dispositivo; la
Fig.5 un dettaglio ingrandito dell’ugello e della relativa camera di contenimento del flusso di aria e particelle di ghiaccio secco; e la
Fig.6 un dettaglio dell’ugello e di parte della camera ad esso associata, per mostrare la conformazione interna della camera stessa.
Descrizione Dettagliata di una Forma di Attuazione dell’Invenzione
Nel seguito verrà illustrata una forma di realizzazione particolarmente semplice del dispositivo secondo l’invenzione, in cui le canne da lavare vengono introdotte manualmente. Il concetto alla base dell’invenzione può peraltro essere agevolmente attuato anche su macchine più complesse con un’alimentazione automatica delle canne. Ad esempio possono essere previsti convogliatori su cui le canne da lavare vengono disposte, manualmente o tramite un sistema meccanizzato, e che provvede a sua volta ad introdurre individualmente l’una dietro l’altra le canne all’interno del dispositivo di lavaggio.
Con riferimento iniziale alle Figg.1 e 2, in questa forma di realizzazione il dispositivo, complessivamente indicato con 1, presenta un basamento 3, ad esempio montato su ruote 5 per essere trasportato all’interno di un laboratorio od uno stabilimento per la produzione di pasta alimentare allo scopo di posizionare il dispositivo 1 nella zona più opportuna per eseguire le operazioni di lavaggio delle canne. All’interno del basamento 3 à ̈ disposto un generatore 7 di un flusso di aria in pressione, in cui si trova una sospensione di particelle di ghiaccio secco. Generatori di questo tipo sono noti ad esempio dalla letteratura brevettuale citata nella parte introduttiva della presente descrizione.
Un condotto 9 collega il generatore 7 ad un ugello di lavaggio che si trova all’interno di un alloggiamento 11 portato dal basamento 3 e all’interno del quale si trovano i componenti del dispositivo 1 atti al lavaggio delle canne, descritti nel seguito con riferimento alle Figg.3 e seguenti.
Il contenitore 11 comprende un ingresso ed un’uscita per le canne da lavare. Più in particolare con 13 à ̈ indicato un ingresso e con 15 un’uscita. Nelle Figg.1 e 2 à ̈ indicata una canna C nella fase di alimentazione attraverso il dispositivo 1. Come detto la canna C può essere inserita attraverso l’ingresso 13 del contenitore 11 da un operatore e raccolta all’estremità opposta dallo stesso o da un altro operatore.
Come illustrato nelle Figg.3 e successive, all’interno dell’alloggiamento 11 si trova una coppia di rulli 17, 19 tra loro affiancati. I rulli 17, 19 possono presentare assi di rotazione sostanzialmente paralleli. Nell'esempio illustrato i rulli hanno assi verticali, cioà ̈ ortogonali alla direzione di avanzamento della canna C da lavare, direzione che si estende parallelamente allo sviluppo longitudinale della canna medesima che passa attraverso il dispositivo 1.
Come illustrato in particolare in Fig.3, nel basamento 3 del dispositivo 1 si trova un motore 21 che - tramite organi di rinvio, ad esempio pulegge o ingranaggi può motorizzare l’uno o l’altro o entrambi i rulli 17, 19. I rulli 17, 19 sono controruotanti in modo che nella gola definita tra di essi le velocità periferiche dei due rulli siano sostanzialmente coincidenti sia come modulo che come verso. In alcune forme di realizzazione si può prevedere che uno solo dei due rulli 17, 19 sia motorizzato, mentre l’altro viene trascinato in rotazione per attrito. In tal caso il rullo motorizzato agisce sulla canna C facendola avanzare lungo il proprio percorso, mentre l’altro rullo fornisce una superficie di appoggio e rotolamento e viene trascinato in rotazione per attrito con la canna C.
I rulli 17, 19 possono essere realizzati per esempio in gomma di limitata durezza, per deformarsi sotto l’effetto della pressione esercitata dalla canna C che passa nella gola definita tra i rulli 17, 19.
All’interno dell’alloggiamento 11 si trova una testa di lavaggio complessivamente indicata con 23 all’interno della quale à ̈ disposto un ugello di erogazione di un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco (cioà ̈ biossido di carbonio allo stato solido) in sospensione. In Fig.6 con 25 à ̈ schematicamente indicato l’ugello che si trova nella testa 23, mentre con 27 à ̈ complessivamente indicata una camera di contenimento del flusso di aria e ghiaccio secco in sospensione. La camera 27 può avere una forma ad esempio a solido di rivoluzione, sferica od ovoidale.
Il flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione viene in questo modo contenuto all’interno della camera 27 in un volume limitato che circonda una porzione della canna C da lavare che si trova istantaneamente all’interno della camera 27 stessa. Quest’ultima, come visibile in particolare nelle Figg.4 e 5, presenta un passaggio definito da un’apertura d’ingresso ed un’apertura di uscita indicate con 27A e 27B. La forma delle aperture di ingresso e di uscita 27A, 27B ricalca approssimativamente la forma della sezione trasversale della canna C da lavare in modo che, come visibile in particolare in Fig.5, lo spazio libero tra la superficie esterna della canna C e le aperture di ingresso e uscita sia limitato al fine di non disperdere il flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione.
Quando la canna C attraversa la camera 27 passando lungo il passaggio definito dalle aperture di ingresso ed uscita 27A, 27B, una porzione della canna stessa à ̈ sostanzialmente circondata dalla parete della camera 27. In conseguenza di ciò le particelle di ghiaccio secco in sospensione nel flusso di aria immesso nella camera 27 dell’ugello 25 urtano una o più volte, fino alla loro sublimazione, la superficie esterna della canna C che si trova in ciascun istante all’interno della camera 27. Avanzando la canna C secondo la freccia F attraverso la macchina viene in questo modo lavata l’intera superficie della porzione utile della canna stessa. La velocità dei rulli di avanzamento 17 e 19 à ̈ calibrata in modo tale che ciascuna porzione di superficie della canna C rimanga all’interno della camera 27 per il tempo sufficiente ad una rimozione completa di residui e sporcizia dalla superficie stessa della canna. La velocità di avanzamento può essere regolabile o fissa.
Come si osserva in particolare in Fig.5, la canna C ha normalmente una sezione trasversale di forma allungata con un dorso CD formato da una porzione a sviluppo sostanzialmente cilindrico definente la superficie di appoggio della pasta alimentare. Da questo dorso CD si sviluppano due pareti laterali, ad esempio sostanzialmente piane, indicate con CP che si estendono verso il basso fino ad una zona inferiore CI ancora a sviluppo sostanzialmente cilindrico di raccordo tra le due pareti laterali CP. Le pareti laterali piane CP sono normalmente convergenti tra loro verso il basso, la porzione di superficie CI avendo un raggio di curvatura inferiore rispetto al dorso CD della canna. La maggior parte dei detriti e residui di lavorazione aderisce al dorso CD della canna C. Secondo alcune forme di realizzazione, come rappresentato nel disegno, la conformazione della camera 27 e la disposizione dell’ugello 25 al suo interno sono tali per cui la canna C passa attraverso la camera 27 con il proprio dorso CD rivolto direttamente verso l’ugello 25. In questo modo si ottiene l'azione di pulizia più energica proprio sul dorso CD dove si ha la maggiore concentrazione di detriti da rimuovere. Peraltro la forma della camera 27 à ̈ tale per cui il flusso di aria con le particelle di ghiaccio secco in sospensione va ad investire anche le pareti laterali CP dove, sebbene in misura minore, si possono avere depositi di sporcizia e residui di pasta alimentare che devono essere rimossi. L’altezza della camera 27 à ̈ normalmente e preferibilmente superiore rispetto all’altezza H della sezione trasversale della canna C, in modo tale che una parte di flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione viene indirizzato anche contro la zona sottostante CI della canna C.
Come si osserva in particolare nelle Figg.1 e 2, la canna C presenta due estremità CE, ciascuna delle quali à ̈ corredata di una staffa S di aggancio ai macchinari di movimentazione della pasta alimentare (non mostrata). Le staffe S sporgono oltre il dorso CD della canna C. Quando la canna C viene introdotta nel dispositivo 1 à ̈ opportuno che la camera 27 con l’ugello 25 si trovi ad una quota tale da non interferire con il passaggio della staffa S associata all’estremità CE che per prima viene inserita nel dispositivo 1. Analogamente l’ugello 25 e la camera 27 non devono interferire con la staffa S associata all’estremità contrapposta che per ultima esce dal dispositivo 1.
A tale scopo, in una forma di realizzazione semplificata dell’invenzione può essere previsto un comando manuale tramite il quale l’operatore comanda il sollevamento dell’ugello quando attraverso la zona di lavaggio definita dalla camera 27 devono transitare le estremità CE e le staffe S della canna C. Preferibilmente, tuttavia, per semplificare il lavoro dell’operatore e anche per ottenere un funzionamento più affidabile del dispositivo, viene previsto un meccanismo automatico di sollevamento e abbassamento della testa 23 di lavaggio con l’ugello 25 e la camera 27, così da accostare ed allontanare ugello 25 e camera 27 dalla canna C . Nella forma di realizzazione illustrata a tale scopo la testa 23 à ̈ vincolata ad un attuatore, ad esempio un attuatore cilindro-pistone 31. In altre forme di realizzazione l'attuatore può essere di altro tipo, ad esempio un motore elettrico. Nell'esempio illustrato l’attuatore cilindro-pistone 31 presenta un attacco 33 per la testa 23 corredata dell’ugello 25 e della camera 27. Con f33 à ̈ indicato il movimento di sollevamento e abbassamento dell’attacco 33 e quindi della testa 23 rispetto alla parte fissa del dispositivo. Sollevando l’attacco 33 si ottiene l’allontanamento dell’ugello 25 e quindi della camera 27 dalla canna C, mentre abbassando l’attacco 33 si ottiene l’accostamento dell’ugello 25 e della camera 27 alla canna C. Questo movimento di sollevamento e abbassamento può essere controllato tramite il segnale di un apposito sensore disposto in posizione opportuna all’interno dell’alloggiamento o contenitore 11, e schematicamente indicato con 37 in Figg.4 e 5. In queste figure il sensore 37 à ̈ solidale alla parte fissa dell’attuatore cilindro-pistone 31. Il sensore può essere montato anche in altro modo. Esso sarà posto preferibilmente vicino od in corrispondenza alla posizione dell’ugello di lavaggio 25 con la rispettiva camera 27. Il sensore 37 può essere un sensore capacitivo che genera un segnale di comando quando viene rilevata una variazione della composizione fisica del materiale metallico di cui à ̈ realizzata la canna 5.
Infatti, le estremità CE e le staffe S sono normalmente realizzate in acciaio, mentre il corpo centrale estendentesi fra le due estremità CE della canna C à ̈ normalmente realizzato in alluminio. Il sensore 37 può essere un sensore capacitivo atto a rilevare questa variazione di composizione chimica. In altre forme di realizzazione può essere previsto di rilevare otticamente il passaggio delle staffe S oppure può essere rilevata una variazione di capacità elettrica dovuta non alla variazione del tipo di metallo, bensì al cambiamento di forma tra corpo della canna ed estremità della canna.
Il segnale generato dal sensore 37 comanda il sollevamento della testa 23 per consentire l’ingresso della staffa più avanzata della canna C e il successivo abbassamento per consentire il lavaggio del corpo della canna C e poi il successivo sollevamento per permettere il passaggio della staffa tergale S cioà ̈ quella associata alla seconda delle due estremità CE che passa attraverso il dispositivo.
In altre forme di realizzazione anziché una coppia di rulli 17, 19 può essere usato un altro alimentatore, ad esempio un costituito da o comprendente uno o più nastri trasportatori, oppure una combinazione di nastri trasportatori e rulli. Mentre nell’esempio illustrato l’alimentatore à ̈ posto a valle dell’ugello 25 e della camera 27 ad esso associata o da esso formata, in altre forme di realizzazione l’alimentatore può essere posto a monte dell’ugello, oppure può essere realizzato in modo da avere organi di avanzamento o alimentazione sia a monte che a valle della zona di lavaggio in cui si trova l’ugello.
In altre forme di realizzazione, non mostrate, l’ugello può essere dotato di un movimento di lavoro lungo lo sviluppo longitudinale della canna, la quale viene mantenuta temporaneamente ferma in una posizione di lavaggio.
Nella forma di realizzazione illustrata à ̈ previsto un solo ugello, ma non si esclude la possibilità di utilizzare due o più ugelli che possono essere posizionati e controllati per lavare simultaneamente la stessa canna oppure anche canne diverse in parallelo od in serie.
Nella forma di realizzazione illustrata la canna C da lavare si trova in posizione orizzontale ed orientata in modo tale che la dimensione maggiore della sua sezione trasversale à ̈ orientata verticalmente. In atre forme di realizzazione, non mostrate, la canna può essere posizionata orientata di 90° rispetto alla posizione illustrata nell’esempio delle figure allegate, cioà ̈ con la dimensione maggiore della sua sezione trasversale circa orizzontale. Non si esclude neppure la possibilità di avere un movimento reciproco tra canna e ugello in direzione verticale anziché orizzontale.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica dell'invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell'invenzione. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (20)

  1. “DISPOSITIVO E METODO PER LA PULIZIA DI CANNE PER L’INDUSTRIA DELLA PASTA ALIMENTARE†Rivendicazioni 1. Un dispositivo per il lavaggio di canne per il trasporto di pasta alimentare lunga, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un ugello che genera un getto di particelle di ghiaccio secco orientato contro la superficie delle canne in detto dispositivo.
  2. 2. Dispositivo come da rivendicazione 1, comprendente un percorso di movimentazione delle canne attraverso detto dispositivo.
  3. 3. Dispositivo come da rivendicazione 2, in cui in detto percorso di alimentazione le canne avanzano in una direzione parallela al loro sviluppo longitudinale.
  4. 4. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un alimentatore per movimentare le canne attraverso il dispositivo.
  5. 5. Dispositivo come da rivendicazione 4, in cui detto alimentatore comprende una coppia di organi di impegno della canna, uno almeno dei quali à ̈ motorizzato e tra i quali vengono fatte avanzare dette canne.
  6. 6. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto ugello à ̈ dotato di un movimento di accostamento ed allontanamento rispetto ad una traiettoria di avanzamento delle canne da lavare.
  7. 7. Dispositivo come da rivendicazione 6, comprendente un sensore che rileva il passaggio delle canne e che genera un segnale di comando per controllare il movimento di accostamento ed allontanamento dell'ugello rispetto alla canna da lavare.
  8. 8. Dispositivo come da rivendicazione 7, in cui detto sensore rileva la differenza di materiale tra la parte centrale della canna e le estremità della canna, provocando l'abbassamento dell'ugello nella zona centrale della canna ed il sollevamento dell'ugello nelle zone di estremità della canna da lavare.
  9. 9. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una camera definente un passaggio per dette canne che consente il movimento relativo tra detta camera e detta canna almeno in una direzione parallela allo sviluppo longitudinale della canna, detto ugello generando un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione in detta camera.
  10. 10. Dispositivo come da rivendicazione 9, in cui detto passaggio attraversa la camera e presenta un ingresso ed un'uscita, la canna transitando attraverso detta camera passando lungo detto passaggio.
  11. 11. Dispositivo come da rivendicazione 9 o 10, in cui detta camera ha una parete interna circa a solido di rivoluzione.
  12. 12. Dispositivo come da rivendicazione 9, 10 o 11, in cui detto passaggio ha un ingresso ed un'uscita con un profilo sostanzialmente corrispondente alla sezione trasversale delle canne.
  13. 13. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 9 a 12, in cui detta camera ha un'altezza pari o superiore alla dimensione trasversale massima delle canne da lavare.
  14. 14. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 9 a 13, in cui detto passaggio à ̈ conformato ed orientato in modo tale che la superficie dorsale delle canne si dispone di fronte all'ugello di immissione del flusso di aria e ghiaccio secco in sospensione quando la canna passa attraverso detta camera.
  15. 15. Dispositivo come da rivendicazione 14, in cui detta camera à ̈ conformata in modo tale da definire un volume di contenimento di un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione adiacentemente a pareti laterali della canna, sviluppantisi dal dorso della canna verso una superficie di raccordo delle pareti laterali opposta al dorso della canna.
  16. 16. Dispositivo come da rivendicazione 15, in cui detta camera si estende per una lunghezza superiore rispetto all’altezza della sezione trasversale della canna, per generare un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione nella zona di detta parete di raccordo opposta al dorso della canna.
  17. 17. Un metodo per lavare le canne di trasporto della pasta alimentare lunga, comprendente le fasi di: muovere reciprocamente l'una rispetto all'altro una canna da lavare ed un ugello per generare un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco; investire detta canna con detto flusso di aria e particelle di ghiaccio secco.
  18. 18. Metodo come da rivendicazione 17, in cui detto ugello viene mantenuto sostanzialmente stazionario e detta canna viene fatta avanzare lungo una traiettoria parallela allo sviluppo longitudinale di detta canna durante il lavaggio.
  19. 19. Metodo come da rivendicazione 17, in cui detta canna viene fatta avanzare in un unico verso per attraversare una zona di lavaggio in cui à ̈ disposto detto ugello, entrando da una parte ed uscendo dalla parte opposta di detta zona di lavaggio.
  20. 20. Metodo come da rivendicazione 18 o 19, comprendente la fase di disporre una camera di lavaggio attraverso cui viene fatta avanzare detta canna, in detta camera di lavaggio venendo generato un flusso di aria e particelle di ghiaccio secco in sospensione.
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