ITFI20100094A1 - "metodo e dispositivo per allineare il bordo di un manufatto tubolare a maglia" - Google Patents

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ITFI20100094A1
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Nerino Grassi
Antonio Magni
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    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06CFINISHING, DRESSING, TENTERING OR STRETCHING TEXTILE FABRICS
    • D06C5/00Shaping or stretching of tubular fabrics upon cores or internal frames
    • D06C5/005Shaping or stretching of tubular fabrics upon cores or internal frames of articles, e.g. stockings
    • DTEXTILES; PAPER
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Description

"METODO E DISPOSITIVO PER ALLINEARE IL BORDO DI UN MANUFATTO TUBOLARE A MAGLIA"
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda perfezionamenti ai metodi ed alle macchine per la lavorazione di manufatti tessili a maglia, in particolare manufatti tessili tubolari quali calze e calzini.
Più in particolare la presente invenzione riguarda perfezionamenti alle macchine destinate alle manipolazioni dei calzini prodotti da una macchina circolare da maglieria per predisporli ad una cucitura o rimagliatura della punta.
Stato della tecnica
I manufatti tubolari a maglia, quali calzini o simili, vengono prodotti su macchine circolari da maglieria mono-cilindro o doppio cilindro. Il manufatto prodotto da queste macchine viene scaricato con la punta normalmente aperta e successivamente caricato in una macchina cucitrice od in una macchina rimagliatrice. L’operazione di carico del manufatto nella macchina cucitrice viene ancora frequentemente effettuata a mano a causa della difficoltà di manipolare questi manufatti molto flessibili e caratterizzati da forme variabili da prodotto a prodotto.
US-A-5040475 descrive una macchina complessa per la manipolazione di calzini provenienti da macchine da maglieria e raccolti alla rinfusa in un cesto, dal quale essi vengono prelevati singolarmente ed alimentati ad una macchina da cucire destinata a chiuderne la punta.
WO-A-2005/ 100664 descrive un’altra macchina per eseguire la manipolazione dei manufatti tubolari a maglia, quali calzini o simili, per alimentarli ad una macchina cucitrice.
In queste macchine note i calzini vengono prelevati da un cesto e caricati singolarmente su un organo tubolare di trasferimento, dal quale il manufatto viene impegnato in corrispondenza della punta, teso trasversalmente lungo il bordo della punta ed inserito con tale bordo dentro la ghigliottina della macchina da cucire.
WO-A-2006/061870 descrive un'apparecchiatura specificamente realizzata per impegnare la punta di un manufatto tubolare, tendere il tessuto della punta accostando due lembi contrapposti di tale tessuto in assetto lineare ed inserire il manufatto nella ghigliottina della macchina da cucire.
WO-A-2007/020669 descrive un’ulteriore macchina per la manipolazione di manufatti tubolari a maglia quali calzini o simili, prelevati in modo casuale da un cesto od altro contenitore, e destinati a venire orientati tutti nello stesso verso per essere alimentati ad una macchina da cucire tramite il passaggio su un organo tubolare di trasporto analogo a quello descritto in WO-A-2006/061870 od in WO-A-2005/100664.
Nelle macchine note i calzini vengono impegnati in corrispondenza del bordo elastico cioè daH’estremità opposta rispetto alla punta che deve essere cucita. Una volta impegnato il bordo elastico del manufatto, esso viene manipolato in vari modi per essere infine disposto sull’organo tubolare di trasporto con la punta posizionata in modo da poter essere impegnata nella ghigliottina della macchina cucitrice.
In WO-A-2006/137097 ed in WO-A-2005/ 100665 sono descritti metodi ed apparecchi per orientare angolarmente la punta da cucire di un manufatto tubolare già calzato su un organo tubolare di trasporto.
In WO-A-2007/135702 è descritto un metodo per distinguere la punta da cucire rispetto ad un bordo elastico di un calzino, al fine di eseguirne l’orientamento per la successiva cucitura.
In WO-A-2007/000782 è descritto un sistema per spianare il bordo elastico di un manufatto tubolare e facilitarne la successiva manipolazione.
WO-A-2007/138630 e WO-A-2009/116110 descrivono altri dispositivi per spianare il bordo di un manufatto tubolare a maglia quale un calzino o simile, per faeditarne la successiva manipolazione ed in particolare la presa da parte di un organo a pinza in corrispondenza di un bordo elastico ed il successivo carico del calzino su di un organo tubolare di trasporto.
Uno dei problemi che si presentano in queste macchine è la necessità di allineare un bordo dei manufatti tubolari per la successiva manipolazione. L'allineamento del bordo secondo un piano serve a consentire il successivo impegno del manufatto da parte di un organo meccanico, ad esempio una coppia di pinze, per la manipolazione del manufatto i fasi successive del processo di produzione, trasformazione o confezionamento .
Sommario deH’invenzione
L'invenzione propone un nuovo metodo ed un nuovo dispositivo per allineare un bordo di un manufatto tubolare a maglia, come un calzino o simile, per portarlo circa su un piano e facilitarne la successiva manipolazione. Nel seguito verrà fatto specifico riferimento ad un dispositivo per rallineamento del bordo elastico di un calzino proveniente da una macchina da maglieria, e che deve essere manipolato per cucire o rimagliare la punta del manufatto stesso. Tuttavia, si deve comprendere che questo è solo uno dei possibili impieghi dell'invenzione. Infatti, nel ciclo di produzione dei calzini o di altri manufatti tubolari a maglia, possono presentarsi altre situazioni in cui è necessario impegnare con organi meccanici un bordo, tipicamente ma non necessariamente il bordo elastico, del manufatto per trattarlo nelle stazioni successive. Ad esempio, possono presentarsi esigenze di questo tipo nelle macchine di confezionamento, nelle macchine di stiro etc. L'invenzione, pertanto, può essere incorporata in linee, macchine, attrezzature o dispositivi di vario genere, ogni qualvolta si presenta l'esigenza di allineare un bordo del manufatto. Inoltre, l'invenzione può essere usata per allineare il bordo elastico di un calzino, cioè il bordo opposto alla punta chiusa; tuttavia, non si esclude di usare lo stesso metodo e lo stesso dispositivo anche per allineare ad esempio il bordo circondante la punta aperta di un calzino prima della cucitura o rimagliatura della punta.
Ciò premesso, secondo un primo aspetto, l'invenzione concerne un metodo per la manipolazione di un manufatto tubolare a maglia comprendente una prima estremità ed una seconda estremità, una almeno delle quali presenta un bordo aperto. Secondo l'invenzione il metodo comprende le fasi di: calzare detto manufatto su una sagoma di manipolazione; allineare detto bordo aperto del manufatto tubolare in una posizione determinata della sagoma di manipolazione tramite una serie di corpi volventi portati dalla sagoma di manipolazione ed una serie di organi ruotanti motorizzati disposti attorno alla sagoma di manipolazione, il manufatto venendo pinzato tra ciascun corpo volvente portato dalla sagoma di manipolazione ed un organo ruotante motorizzato, la rotazione degli organi ruotanti provocando lo scorrimento del manufatto.
Secondo una vantaggiosa forma di realizzazione perfezionata del metodo secondo l'invenzione, se il manufatto tubolare rimane bloccato sulla estremità della sagoma di manipolazione, esso viene spinto lungo detta sagoma con una azione asim metrica di organi di attrito che vengono selettivamente attivati per premere il manufatto tubolare contro uno o più di detti corpi volventi.
Secondo un diverso aspetto, l'invenzione riguarda un dispositivo per la manipolazione di manufatti tubolari a maglia comprendenti una prima estremità ed una seconda estremità, una almeno delle quali presenta un bordo aperto, comprendente:
- almeno una sagoma di manipolazione corredata di una pluralità di corpi volventi;
- una pluralità di organi ruotanti motorizzati cooperanti con detti corpi volventi per allineare il bordo aperto di detti manufatti tubolari in una posizione determinata lungo detta sagoma di manipolazione.
In alcune forme di realizzazione i corpi volventi sono montati in modo divaricabile sulla sagoma di manipolazione, per assumere alternativamente una posizione estratta ed una posizione retratta rispetto alla sagoma di manipolazione. Preferibilmente i corpi volventi sono tra loro vincolati per essere estratti e retratti tramite un singolo meccanismo di attuazione.
In alcune forme di realizzazione sulla sagoma di manipolazione sono previsti quattro corpi volventi. Tuttavia, non si escludono configurazioni diverse, ad esempio con soli due o tre corpi volventi, oppure anche più di quattro corpi volventi.
In generale, i corpi volventi preferibilmente tra loro allineati su un piano circa ortogonale ad un asse longitudinale della sagoma di manipolazione. In questo modo, il bordo del manufatto viene allineato tramite il dispositivo su un piano ortogonale all'asse della sagoma di manipolazione.
Secondo forme di realizzazione perfezionate dell'invenzione, il dispositivo comprende una pluralità di organi di attrito, in numero corrispondente a detti corpi volventi della sagoma di manipolazione. Gli organi di attrito sono attivabili selettivamente per cooperare ciascuno con un rispettivo corpo volvente di una sagoma di manipolazione. Preferibilmente gli organi di attrito sono disposti attorno ad un asse e possono assumere, l'uno indipendentemente dall'altro, una posizione di riposo distanziata da detto asse ed una posizione attiva ravvicinata a detto asse, nella quale l'organo di attrito coopera con un rispettivo organo volvente della sagoma di manipolazione disposta coassialmente a detto asse.
In alcune forme di realizzazione gli organi di attrito comprendono diti oscillanti, con una superficie sagomata per cooperare con i rispettivi corpi volventi della sagoma di manipolazione. In altre forme di realizzazione gli organi di attrito possono comprendere ruote, cioè rulli, motorizzati. Preferibilmente le ruote o i rulli hanno una forma sagomata con una scanalatura anulare, entro cui si inserisce il bordo circonferenziale del corrispondente corpo volvente della sagoma di manipolazione.
In alcune forme di realizzazione il dispositivo comprende una pluralità di organi di rilevamento per rilevare la posizione del manufatto sulla sagoma di manipolazione ed attivare selettivamente gli organi di attrito in funzione della posizione del manufatto.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione del dispositivo secondo l'invenzione sono indicate nelle rivendicazioni dipendenti, che formano parte integrante della presente descrizione.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione non limitativa dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno
le Figg. 1 e 2 mostrano un dispositivo nel suo complesso secondo diverse angolazioni in vista assonometrica;
la Fig. 3 mostra una vista dal basso della macchina delle Figg. 1 e 2;
la Fig. 4 mostra una vista assonometrica in spaccato secondo un piano longitudinale della stazione di orientamento dei manufatti tubolari;
le Figg.5 e 6 mostrano una vista assonometrica ed in sezione secondo un piano verticale di dettagli della stazione di orientamento;
le Figg.7A a7F mostrano in una sezione secondo un piano verticale la sezione di orientamento in varie fasi di lavoro;
le Figg.8A ad 8E mostrano viste assonometriche ed in sezione longitudinale della sagoma di manipolazione in vari assetti;
le Figg.9 a 15 mostrano dettagli e complessivi della stazione di allineamento del bordo elastico sulla sagoma di manipolazione;
le Figg.lóA e 16B mostrano schemi di funzionamento della stazione di allineamento del bordo elastico per una più facile comprensione del suo funzionamento;
le Figg. 17 a 19 mostrano complessivi e dettagli della stazione di scarico di manufatti dalla sagoma di manipolazione; e le
Figg. 20 e 21 mostrano una forma di realizzazione alternativa degli organi della stazione di allineamento del bordo elastico, la Fig.20 essendo una vista assonometrica e la Fig.21 una vista dal basso secondo XXI- XXI di Fig.20.
Descrizione dettagliata di una forma di realizzazione
Le Figg.l a 3 mostrano una possibile forma di realizzazione della macchina secondo l’invenzione. Essa comprende in generale quattro stazioni, di cui una per il carico e Γ orientamento dei calzini, nonché il loro inserimento sulle sagome di manipolazione, una per l’allineamento del bordo elastico dei calzini rispetto alla sagoma di manipolazione, una di scarico di manufatti dalla sagoma di manipolazione e carico su un organo tubolare di trasporto; una quarta stazione di sosta viene prevista per una più semplice gestione complessiva dei movimenti della macchina.
La macchina, complessivamente indicata con 1, comprende una piastra ruotante o giostra 3 su cui sono montate quattro sagome di manipolazione 5, disposte tra loro sfalsate di 90°. La giostra 3 ruota su comando di un motore 7 attorno ad un asse A-A sostanzialmente verticale. Le sagome 5 sono dotate di un movimento verticale secondo la freccia f5 su comando di attuatoli cilindro-pistone 9 associati a ciascuna stazione. La disposizione è tale per cui le sagome 5 si possono impegnare e disimpegnare rispetto agli attuatoli 9 per transitare da una stazione alla successiva. A tale scopo ciascuna sagoma di manipolazione 5 comprende colonne 6 sostanzialmente verticali sviluppantesi verso il basso e terminanti con un elemento di impegno 8 ad una staffa 9A di ciascuno degli attuatoli cilindro-pistone 9 delle varie stazione di manipolazione della macchina 1. Le stazioni possono essere tutte corredate di attuatoli cilindro-pistone 9, oppure si può prevedere che soltanto alcune di queste stazioni, e più in particolare la stazione di orientamento e la stazione di allineamento del bordo elastico, siano corredate di detti attuatoli, mentre le restanti stazioni ne siano prive. Si può anche prevedere che l’unica stazione priva di attuatore cilindro-pistone sia la stazione di sosta, mentre anche la stazione di scarico può essere provvista di un attuatore di sollevamento delle sagome di manipolazione 5.
Con particolare riferimento alle Figg.4 a 7E verrà ora descritta in dettaglio la stazione di ricezione e orientamento dei manufatti. Questa stazione, complessivamente indicata con 11, comprende un dispositivo pneumatico 13 mostrato in Fig.4 in una vista assonometrica sezionata secondo un piano verticale. Il dispositivo pneumatico 13 comprende un imbocco 15 entro cui vengono inseriti individualmente i calzini da manipolare prelevati da un cesto od altro contenitore in cui essi sono disposti alla rinfusa, con sistemi di per sé conosciuti e descritti ad esempio in uno o più dei documenti di tecnica anteriore citati nella parte introduttiva della presente descrizione.
Al di sopra dell’imboccatura 15 si sviluppa un condotto 17 terminante superiormente con un raccordo 19 a cui si collega una linea di aspirazione, nella quale può essere generato un riflusso di aria aspirata attraverso il condotto 17 per mezzo di un ventilatore od in altro modo noto. Lungo lo sviluppo verticale del condotto 17 è disposta una griglia 21 di arresto dei calzini che vengono individualmente alimentati attraversi rimbocco 15. La posizione della griglia di arresto 21 può essere registrata secondo la doppia freccia f21 in funzione della lunghezza dei calzini da manipolare. A tal fine può essere previsto un sistema a cinghie 23 che si sviluppano lungo il condotto 17. Alla griglia di arresto 21 è associato un dito di presa 25 comandato da un attuatore (non mostrato) ed avente la funzione di trattenere i singoli calzini che vanno ad arrestarsi contro la griglia 21, come meglio chiarito nel seguito con riferimento al ciclo di lavorazione illustrato nelle Figg.7A a 7E.
Fra l’imbocco 15 la griglia di arresto 21 all’intemo del condotto 17 è disposto un rullo motorizzato 27 comandato in rotazione da un motore 28 (Fig.l). In posizione contrapposta rispetto al rullo motorizzato 27 sono disposti due rulli folli 29 portati da un equipaggio mobile 31 dotato di un movimento secondo la doppia freccia f31, comandato da un attuatore cilindro-pistone 33.
Fra il rullo motorizzato 27 e l’imbocco 15 è disposta una camera aspirante 37 in collegamento con un raccordo 39 collegato ad una linea di aspirazione. La camera aspirante 37 è chiusa ad una estremità da una griglia 41 che impedisce l’ingresso dei manufatti tubolari all’interno del raccordo aspirante 39. L’imbocco della camera aspirante 37 è posizionato fra il rullo motorizzato 37 e l’imbocco 15 di ingresso dei calzini all’interno del dispositivo pneumatico 13.
A lato del condotto 17, da parte opposta rispetto alla camera aspirante 37, è disposta una camera di orientamento 43 avente la funzione di ricevere singoli calzini aspirati nel condotto 17 orientati sempre in un unico e determinato verso, come verrà più avanti descritto. La camera di orientamento 43 può essere posta in collegamento con il condotto 17 attraverso l’una o l’altra di due luci 45A, 45B, chiuse da saracinesche 47 A e 47B. L’apertura e la chiusura delle saracinesche 47 A e 47B sono controllate da attuatoli cilindro-pistone 49A e 49B posti lateralmente al dispositivo pneumatico 13.
La camera di orientamento 43 presenta una sezione circa triangolare rastremata, con una sezione maggiore in corrispondenza delle luci 45A e 45B e sviluppantesi verso una estremità contrapposta alle luci di ingresso dove si trova un condotto aspirante 51 collegabile ad una linea di aspirazione. L’ingresso dei calzini aH’intemo del condotto aspirante 51 è impedito da una griglia di arresto 53 simile alla griglia 21, alla quale è associato un dito di presa 55 comandato da un attuatore 58.
All’intemo del volume della camera di orientamento 43 è alloggiato Γ attuatore 33 di comando del movimento di traslazione dei rulli folli 29.
In prossimità della griglia di arresto 53 all’intemo della camera di orientamento 43 sono disposti un primo rullo superiore 57 ed un secondo rullo inferiore 59. Il rullo 57 è ad asse mobile ed il movimento secondo la doppia freccia f57 è comandato da un attuatore cilindro-pistone 61. Il movimento di rotazione del rullo 59 attorno al proprio asse è comandato da un motore 63, mentre un rullo 57 è folle.
Fra il rullo 59 e la griglia 53 è prevista una parete mobile o saracinesca 65, la cui apertura e chiusura sono comandate da un attuatore cilindro-pistone 67.
Al di sotto della saracinesca 65 è disposto un organo divaricatore pneumatico complessivamente indicato con 69, la cui funzione è quella di divaricare l’estremità della punta aperta di ciascun calzino per consentirne il successivo carico su una sagoma di manipolazione 5. La struttura dell’organo divaricatore pneumatico 69 verrà di seguito descritta in maggiore dettaglio con specifico riferimento alle Figg.5 e 6.
L’organo divaricatore pneumatico 69 presenta un’apertura sostanzialmente circolare 71 con un profilo ad invito e di raccordo verso un sottostante condotto 77 il quale termina con una estremità allargata 79 con un bordo 79A stondato. Il condotto 77 si estende assialmente all’intemo di una camera circa anulare 81 chiusa inferiormente da una parete 83 corredata di una corona di fori 85 che circondano l’estremità allargata 79 del condotto 77. La camera anulare 81 è in collegamento con una o più bocche aspiranti 87 che servono a generare un’aspirazione all’interno della camera anulare 81 ed attraverso i fori 85 per gli scopi appresso chiariti.
Al di sotto dell’ estremità 79 del condotto 77 e della corona di fori 85 si sviluppa un collare 89 definente una camera sostanzialmente cilindrica inferiormente aperta e corredata di una saracinesca di apertura e chiusura 91 comandata da un attuatore cilindro-pistone 93 per aprire e chiudere il volume della camera cilindrica 89.
Nel condotto 77 sboccano canali 95 in collegamento con una linea di aria in pressione, non mostrata.
Il funzionamento del dispositivo pneumatico 13 verrà ora descritto in maggiore dettaglio con riferimento alla sequenza delle Figg.7A 7F.
Nella prima fase (Fig.7A) un singolo calzino o altro manufatto tubolare M a maglia viene aspirato attraverso rimbocco 15 per effetto di un flusso di aria generato aspirando dal raccordo 19. Il manufatto M viene aspirato lungo il condotto 17 fino ad urtare contro la griglia di arresto 21 e qui con il dito meccanico 25 viene bloccato. Nella fase successiva, per distendere e singolarizzare i manufatti (nell'ipotesi in cui, accidentalmente, sia stato aspirato un numero di manufatti superiore ad uno), viene invertita Γ aspirazione interrompendo l'aspirazione attraverso il condotto 19 ed attivandola attraverso rimbocco 15. Una volta ottenuta la distensione del manufatto M come mostrato in Fig.7A, i rulli folli 29 vengono premuti contro il rullo motorizzato 27 bloccando il manufatto M fra la tema di rulli 29, 29 e 27. Interrompendo l'aspirazione attraverso rimbocco 15 ed attivandola attraverso il raccordo aspirante 39, come si osserva in Fig.7B, una prima estremità del manufatto M viene distesa nella camera aspirante 37, mentre la parte restante del manufatto rimane alFintemo del condotto 17 trattenuto tra i rulli 29, 29 e 27. Il rullo motorizzato 27 viene fatto ruotare per richiamare gradualmente il manufatto tubolare M dalla camera aspirante 37. Per effetto dell’ aspirazione attraverso il raccordo 39 questa porzione del manufatto rimane sostanzialmente distesa e, venendo richiamata verso il condotto 17, ad un certo punto l’estremità del manufatto M, indicata con P in Fig.7B, passa davanti ad un sistema di rilevamento 101, ad esempio comprendente una o più fotocellule. Questo sistema di rilevamento è in grado di leggere il colore dell’ estremità P. La punta P del manufatto tubolare M viene preferibilmente realizzata con alcuni ranghi di filato di un colore diverso rispetto al filato che forma la parte restante del manufatto M, ivi compreso il bordo elastico E formante Γ estremità opposta alla punta P. In questo modo, tramite il sistema di rilevamento 101 è possibile non soltanto rilevare il passaggio deH’estremità del manufatto M che si trova nella camera aspirante 37 durante il suo graduale richiamo per effetto della rotazione del rullo 27, ma è anche possibile distinguere se si tratti della punta P (come nell’ esempio illustrato) o del bordo elastico E. In alcune forme di realizzazione, il sistema di rilevamento può comprendere una prima fotocellula che è in grado di determinare il colore e quindi distinguere tra punta e bordo, ed una seconda fotocellula in grado di rilevare la presenza o l'assenza del manufatto M. La combinazione dei segnali delle due fotocellule consente quindi di rilevare il passaggio del manufatto M e il suo orientamento. Nella forma di realizzazione illustrata, il sistema di rilevamento 101 comprende due fotocellule 101A, 101B disposte tra loro contrapposte, realizzate per leggere il colore deH'estremità P del manufatto M. E' prevista, inoltre, una terza fotocellula 101C posta in prossimità della griglia 41, in grado di leggere la presenza del manufatto M, indipendentemente dal colore della punta. Le fotocellule lavorano in riflessione. L'uso di due fotocellule 101 A, 101B per la lettura del colore garantisce una lettura corretta indipendentemente dalla posizione della punta.
Nell’ esempio mostrato nel disegno si è ipotizzato che Γ estremità del manufatto M che si trova nella camera aspirante 37 sia la punta P, mentre Γ estremità opposta, indicata con E, sia il bordo elastico, che rimane alPintemo del condotto 17 al di sopra della tema dei rulli 29, 29 e 27. Ovviamente, poiché i manufatti M che entrano nel dispositivo sono orientati in modo casuale, può anche verificarsi la situazione opposta. La coppia di fotocellule 101A, 101B è in grado, ad esempio in base al colore, di distinguere quale delle due estremità (P o E) transita davanti ad essa in questa fase del processo di manipolazione. In definitiva, quindi, il dispositivo è in grado di sapere in che modo è orientato il manufatto M. Anziché un sistema basato sul riconoscimento cromatico, possono essere utilizzati sistemi di altro tipo. Ad esempio, può essere previsto di realizzare un sistema capacitivo, impiegando per la punta P e per il bordo elastico E filati tra loro diversi atti ad essere riconosciuti in base ad un segnale capacitivo. Una possibile modalità operativa potrebbe consistere nell’ utilizzare per una delle estremità un filato metallico o metallizzato. In altre forme di realizzazione possono essere usati sistemi atti a distinguere il diverso volume delle due estremità, oppure il diverso spessore o al diversa forma delle due estremità
P ed E.
Le fotocellule 101 A, 101B, 101C sono collegate ad una unità di centrale di controllo schmaticamente indicata con 102 in Fig.7B, la quale controlla tutti gli organi della macchina compreso le saracinesche 47A, 47B tramite gli attuatoli 49A, 49B. A seconda che l’estremità rilevata nella camera aspirante 37 sia il bordo elastico E o la punta P da cucire, l’unità centrale 102 comanderà l’apertura dell’una o dell’altra delle due saracinesche 47 A, 47B per consentire il passaggio del manufatto tubolare M dal condotto 17 alla camera di orientamento 43 in modo che il manufatto stesso entri in detta camera di orientamento 43 sempre con la punta P in avanti. Nel caso illustrato questo viene ottenuto aprendo (Fig.7C) la saracinesca 47B consentendo di conseguenza l’ingresso del manufatto tubolare M nella camera di orientamento 43 attraverso la luce 45B. L’ingresso viene ottenuto disattivando Γ aspirazione attraverso il raccordo 39 ed attivando l’aspirazione attraverso il condotto 51. In Fig.7C si vede il manufatto M nella fase di transito attraverso la camera di orientamento 43 verso la griglia di arresto 53 travantesi nel fondo della camera medesima. I rulli 27, 29, 29 posso essere nel frattempo aperti e la saracinesca 47B può essere nuovamente chiusa, così da permettere l’ingresso di un nuovo manufatto tubolare M nel condotto 17 ed eseguire di conseguenza il riconoscimento del suo orientamento mentre il manufatto M che si trova nella camera di orientamento 49 viene successivamente elaborato e manipolato come nel seguito descritto. Questo permette di trattare in sovrapposizione due manufatti tubolari aumentando la produttività della macchina. Se il manufatto M si presenta orientato in modo opposto, verrà aperta la saracinesca 47 A, anziché la saracinesca 47B.
Una volta che il manufatto M è stato bloccato dal dito meccanico 55, l’aspirazione attraverso il condotto 51 può essere interrotta, mentre può attivarsi l’aspirazione attraverso un condotto aspirante ausiliario 51A che provoca la distensione del manufatto M all’ interno della camera 43, mentre le saracinesche 47 A, 47B rimangono chiuse consentendo la manipolazione di un nuovo manufatto nel condotto 17, come sopra indicato. Il manufatto M si distende pertanto nella camera 43 e può essere pinzato fra il rullo 57 ed il rullo 59, come mostrato in Fig.7B. A questo punto il manufatto tubolare M viene fatto arretrare ruotando il rullo 59 tramite il motore 43.
La rotazione dei rulli 57, 59 continua fino a che una fotocellula 103 (Fig.7B) individua il passaggio della punta P del manufatto. A questo punto la rotazione dei rulli 57 (trascinato) e 59 (motorizzato) viene interrotta e la saracinesca 65 viene aperta. L’aspirazione attraverso il condotto ausiliario 51 A viene interrotta mentre viene attivata l’aspirazione attraverso il condotto 87 e la camera anulare 81 (vedasi in particolare Fig.6). La saracinesca 91 è chiusa per evitare l’ingresso di aria attraverso la camera cilindrica 89. Il flusso di aria attraverso la corona di fori 85 provoca di conseguenza il tensionamento del manufatto tubolare M all’interno della camera cilindrica 89 ed il rovesciamento della punta P attorno al bordo 79 del condotto 77, cosicché la punta viene a disporsi come indicato in Fig.7E.
Raggiunto questo assetto, una delle sagome di manipolazione 5 che è stata portata in allineamento assiale con il condotto 77 viene inserita aH’intemo del condotto 77 stesso e di conseguenza all’ interno del manufatto tubolare M, la cui punta P viene trattenuta in assetto divaricato come illustrato in Fig.7E. Il movimento di inserimento della sagoma di manipolazione 5 è un movimento relativo e può essere ottenuto sollevando la sagoma 5 tramite un attuatore 9, oppure abbassando il dispositivo 13. Nella forma di realizzazione illustrata per motivi di semplicità si è ipotizzato di sollevare la sagoma di manipolazione 5 lasciando la parte restante del dispositivo 13 a quota fissa.
L’aspirazione attraverso il condotto 87 viene a questo punto interrotta e aria in pressione viene insufflata attraverso le luci 95 che sono opportunamente distribuite attorno all’asse B-B (Fig.6) del condotto 77. Questo provoca lo sfilamento della punta P del manufatto M dal bordo 79 del condotto 77 e l’avvolgimento dell’ estremità superiore della sagoma di manipolazione 5 da parte del manufatto M come mostrato in Fig.7F. I rulli 57, 59 possono completare l’espulsione del manufatto ruotando nel verso indicato dalle frecce in Fig.7F e successivamente possono aprirsi tramite Γ attuatore 61 mentre la sagoma 5 viene abbassata e svincolata dal dispositivo pneumatico 13 trascinando con sè il manufatto M impegnato con la propria punta P alla sagoma medesima.
Il manufatto M può essere completamente calzato sulla sagoma di manipolazione 5 tramite una coppia di nastrini convogliatori 105 (Fig.3) posti al di sotto del dispositivo pneumatico 13 e opportunamente comandati tramite un motore 107. In questo modo il manufatto tubolare M viene completamente calzato sulla sagoma 5 di manipolazione prima che questa venga trasferita tramite rotazione della giostra 3 nella adiacente stazione di allineamento del bordo elastico E.
Per una migliore comprensione delle operazioni eseguite tramite l’utilizzo della sagoma di manipolazione 5, nel seguito con riferimento alle Figg.8A ad 8E verrà descritta in dettaglio la struttura interna di queste sagome di manipolazione 5. Le sagome di manipolazione 5 previste in numero di quattro sulla macchina illustrata hanno sostanzialmente la stessa struttura. Esse presentano un corpo 5A all’intemo del quale è realizzata una camera cilindrica 5B in cui scorre un pistone a doppio effetto 5C. Il pistone 5C presenta uno stelo 5D collegato, tramite quattro biellette 5E, a quattro corrispondenti sistemi articolati 5F, ciascuno dei quali porta un corpo volvente 5G. Nell’esempio illustrato ciascun corpo volvente 5G è costituito da una rotella folle supportata su un rispettivo asse 5H vincolato al rispettivo sistema articolato 5F. Come visibile nelle Figg.8A, 8B, 8C, 8D ed 8E il movimento secondo la doppia freceia fC del pistone 5C provoca un movimento di divaricazione o retrazione dei corpi volventi 5G. Questi si possono trovare completamente alloggiati alFintemo di vani 5J (Fig.8A) realizzati nelFestremità superiore della rispettiva sagoma di manipolazione 5, oppure possono essere posti in una posizione estratta almeno parzialmente da tali vani come mostrato nelle Fig.8B ed 8D.
Quando la sagoma di manipolazione 5 si trova nella stazione 11 di orientamento dei manufatti tubolari M, i corpi volventi o rotelle 5G si trovano alloggiati alFintemo dei vani 5J per agevolare il carico del manufatto sulla sagoma di manipolazione 5.
Una volta completata l’operazione di carico del manufatto M sulla rispettiva sagoma di manipolazione 5, quest’ ultima viene trasferita alla stazione di allineamento del bordo elastico E, la cui struttura ed il cui funzionamento verranno descritti in seguito con specifico riferimento alle Figg.9 a 16B.
La stazione di allineamento del bordo elastico E è complessivamente indicata con 109. Gli organi principali di questa stazione, in una possibile forma di realizzazione, sono illustrati nelle Figg.9 a 15 isolatamente rispetto ai componenti delle restanti stazioni della macchina per maggiore chiarezza. In questa forma di realizzazione la stazione 109 comprende una coppia di bracci 111A, 111B. Ciascuna coppia di bracci porta una rispettiva mota sagomata 113A, 113B. Nella forma di realizzazione illustrata ciascuna ruota sagomata 113A, 113B presenta due risalti anulari 115 tra loro distanziati, destinati a cooperare con i corpi volventi o rotelle 5G della sagoma di manipolazione 5 che si trova nella stazione 109.
Le due mote sagomate 113 A, 113B sono motorizzate tramite rispettivi motori 117A e 117B. I bracci 111A e 111B sono montati in modo da poter oscillare attorno ad assi verticali D. Il movimento di oscillazione dei bracci 111A, 111B è reso possibile dal fatto che il trasmissione tra il rispettivo motore 117A, 117B e la ruota sagomata 113A, 111B avviene per mezzo di una cinghia di trasmissione del moto dal motore ad un albero, il cui asse coincide con l’asse D di oscillazione del braccio di supporto 111A, 111B della rispettiva mota sagomata 113A, 113B. Il movimento di oscillazione dei bracci 111 A, 111B viene comandato da attuatori cilindro-pistone 119A, 119B. Questo movimento di oscillazione consente di muovere le ruote sagomate 113A, 113B facendo loro assumere alternativamente una posizione di lavoro (Figg.9, 10, 12, 13) ovvero una posizione divaricata inattiva (Fig.ll). La posizione divaricata di Fig.ll viene assunta quando una sagoma di manipolazione 5 deve essere inserita nella stazione 109 di allineamento del bordo elastico E.
Nella posizione chiusa le ruote sagomate 113A, 113B premono con i propri risalti anulari 115 contro i corpi volventi 5G della rispettiva sagoma di manipolazione 5 che è stata inserita nella stazione 109, con il manufatto tubolare M su di essa investito. Il manufatto tubolare M è interposto fra i corpi volventi o rotelle 5G ed i rispettivi risalti anulari 115 delle due ruote sagomate 113A, 113B. Di conseguenza la rotazione per effetto del rispettivo motore 117A, 117B, delle ruote sagomate 113A, 113B provoca la rotazione delle rotelle o corpi volventi folli 5G ed il conseguente abbassamento del manufatto tubolare M che si trova pinzato tra i corpi volventi 5G e le ruote sagomate 113A, 113B. Il verso di rotazione delle ruote sagomate 113A, 113B è tale da provocare l’abbassamento del manufatto lungo la sagoma 5. Il movimento del manufatto tubolare M cessa automaticamente appena questo esce dalla rispettiva gola di pinzatura tra ciascun corpo volvente 5G ed il corrispondente risalto anulare 115, semplicemente per il venir meno della forza di pressione sul tessuto.
Poiché il manufatto tubolare M si dispone usualmente in modo non perfettamente allineato sulla sagoma di manipolazione 5, il momento in cui il tessuto del manufatto esce dalla gola di pinzatura definita da un corpo volvente 5G e dal rispettivo risalto anulare 115 è diverso per i quattro corpi volventi 5G ed i rispettivi risalti anulari 115. Tuttavia, al termine di questa operazione tutti i lembi di tessuto originariamente trattenuti nelle gole di pinzatura tra corpi volventi 5G e risalti anulari 115 si troveranno immediatamente al di sotto delle gole di pinzatura e quindi l’intero bordo elastico E del manufatto tubolare M si troverà allineato su un piano sostanzialmente orizzontale ortogonale all’asse della rispettiva sagoma di manipolazione 5. Questo movimento di allineamento viene completato in un tempo relativamente breve. L'unità di controllo 102 è programmata in modo tale da attivare il moto delle ruote sagomate 113A, 113B ed interromperlo quando un sistema di sensori, ad esempio a fotocellula ha accertato che l'intero bordo elastico E del manufatto tubolare M è sceso al di sotto di una quota sovrastante il punto di pinzatura tra i risalti anulari 115 ed i corpi volventi 5G. In alcune forme di realizzazione a tale scopo può essere prevista una fotocellula in trasmissione, con un emettitore 116E ed un ricevitore 116R mostrati in modo schematico nelle Figg. 9 a 15. Questi componenti 116E, 116R possono essere portati da idonei supporti, non mostrati, oppure possono essere ad esempio fissati alla coppia di bracci 111A, 111B. La quota a cui è disposta la coppia emettitorericevitore 116E-116R corrisponde alla quota a cui viene posizionato un foro passante 5X realizzato in ciascuna sagoma di manipolazione 5. Il foro passante 5X ha una sezione allungata in direzione assiale e si trova ad una quota circa corrispondente alla posizione dei corpi volventi 5G. In questo modo, attivando la fotocellula 116E, 116R allineata con il foro 5X della sagoma di manipolazione 5 che si trova nella stazione 109 di allineamento del bordo elastico E è possibile verificare quando il bordo elastico E del manufatto tubolare M è stato trasferito dal movimento dei risalti anulari 115 al di sotto del piano su cui giacciono i punti di pinzatura tra detti risalti e i corpi volventi 5G. L'unità centrale 102 interpreta il segnale generato dalla fotocellula 116E, 1 16R come una conferma dell'avvenuto posizionamento del bordo elastico E. Poiché, come detto, il tempo necessario a posizionare il bordo elastico al di sotto del punto di pinzatura tra corpi volventi 5G e risalti anulari 115 è relativamente breve, se dopo un tempo predeterminato la fotocellula 116E, 116R non emette il segnale suddetto, significa che il manufatto tubolare M è inserito sulla sagoma di manipolazione 5 in modo tale da non consentire la sua corretta manipolazione. Quando ciò si verifica, l'operazione si interrompe e il dispositivo esegue una diversa operazione di manipolazione descritta più avanti. Una situazione di questo tipo può verificarsi, ad esempio, quando il manufatto tubolare è un calzino sagomato con una sacca di tallone e quando detta sacca si viene a trovare sulla sommità della sagoma di manipolazione 5.
In alcune vantaggiose forme di realizzazione, su una sovrastante struttura 127, allineata alla posizione assunta dalla sagoma di manipolazione 5 nella stazione 109 di allineamento del bordo elastico E, sono fissate quattro fotocellule a riflessione, od altri organi di rilevamento, schematicamente indicate con 129 in Fig.ll. La posizione delle fotocellule 129 è tale per cui ciascuna di esse viene a trovarsi tra due corpi volventi o rotelle 5G consecutive della sagoma di manipolazione 5 che si trova nella stazione di allineamento 109. Se per qualche motivo il manufatto tubolare M è stato calzato sulla sagoma di manipolazione 5 in modo tale da rimanere bloccato su di essa e da non riuscire a scendere con il proprio bordo elastico E al di sotto dei corpi volventi o rotelle 5G nonostante l'azione delle ruote 113A, 113B e dei rispettivi risalti anulari 115, una o più delle fotocellule 129 segnaleranno un’anomalia. La presenza di quattro distinte fotocellule 129 consente di individuare l’eventuale errato posizionamento del manufatto tubolare M in una pluralità di diverse posizioni corrispondenti agli spazi tra corpi volventi 5G adiacenti. Il rilevamento di questo eventuale errore, che viene individuato tramite la fotocellula 116E, 116R nel modo sopra descritto, porta ad avviare un ciclo di riposizionamento del manufatto che verrà descritto nel seguito e che è attuato da organi portati dalla struttura 127.
Il funzionamento di questi organi verrà meglio compreso facendo inizialmente riferimento alle Figg.lóA e 16B che mostrano rispettivamente: una vista in pianta di una sagoma di manipolazione 5 con i corpi volventi 5G in posizione estratta e la disposizione delle fotocellule 129; e la stessa sagoma di manipolazione con un manufatto M calzato sulla sagoma con il bordo E posizionato in modo tale da non poter essere allineato con l'uso delle sole ruote sagomate 113A, 113B e dei corpi volventi 5G.
Come si osserva in queste figure, le fotocellule 129 sono in numero di quattro e numerate come 129.1, 129.2, 129.3, 129.4. Esse sono posizionate ciascuna tra due corpi volventi 5G consecutivi.
Oltre alle quattro fotocellule 129, la struttura 127 porta anche quattro organi di attrito, nel indicati come diti oscillanti 131, ciascuno dei quali presenta una sezione trasversale sostanzialmente a V come visibile nelle Figg.lóA e 16B. Ciascun dito 131 presenta una superficie 131 A formata da due pareti a 90° destinata a cooperare con uno dei quattro corpi volventi 5G della sagoma di manipolazione 5 posizionata nella stazione di allineamento 109 del bordo elastico E. Nelle Figg. 16A, 16B i quattro diti 131 sono numerati come 131.1, 131.2, 131.3 e 131.4.
Come mostrato in particolare nella sezione di Fig.15, ciascun dito 131 è incernierato in 133 alla struttura portante 127. A ciascun dito 131 è associato un attuatore cilindro-pistone 135, il cui pistone porta inferiormente una rotella 127 cooperante con una rispettiva superficie inclinata 139 realizzata sul corrispondente dito 131. I quattro diti 131 presentano, in una posizione superiore rispetto all’asse di cerniera 133, una cava 131B in cui si inserisce una molla anulare 139 comune a tutti i diti. La molla 139 anulare mantiene in posizione divaricata i diti 131 portando le superfici 139 a premere contro le rotelle 137 dei quattro attuatoli cilindro-pistone 135.
L’abbassamento dei pistoni degli attuatori 135 provoca, per interazioni con le superfici inclinate 139, l’oscillazione verso l’intemo, cioè verso l’asse E-E (Fig.15) dei diti 131 contro l’effetto della molla anulare 139.
Gli attuatori 135 possono essere, come nell’esempio illustrato, attuatori a semplice effetto corredati di una molla di richiamo, non mostrata, che può agganciarsi ad un gancio 135A (Fig.14) di ciascun attuatore cilindro-pistone 135.
Gli organi della stazione di allineamento 109 sin qui descritti eseguono le operazioni seguenti.
Una sagoma di manipolazione 5 su cui è stato calzato il manufatto M viene trasferita nella stazione 109 di allineamento del bordo elastico E ed allineata con il proprio asse coassialmente all’asse E-E (Fig.15). Le ruote sagomante 113A, 113B, che sono state mantenute divaricate nell’assetto di Fig.ll per consentire l’ingresso della sagoma di manipolazione 5, vengono chiuse assumendo la posizione di Fig.12, mentre i corpi volventi 5G sono stati estratti provocando la dilatazione del bordo elastico E del manufatto tubolare M. Il tessuto del manufatto tubolare M viene quindi pinzato in quattro punti in corrispondenza dei quattro corpi volventi 5G. Ponendo in rotazione le ruote sagomate 113A, 113B viene provocato lo scorrimento verso il basso del manufatto lungo la sagoma di manipolazione 5 fino a che il bordo elastico E si viene a trovare al di sotto di tutti e quattro i corpi volventi 5G, una situazione rilevata dalla fotocellula 116E, 116R, come sopra descritto. Come sopra accennato appena il lembo di tessuto esce dalla gola di pinzatura tra uno dei corpi volventi 5G ed il rispettivo risalto anulare 115 della ruota sagomata 113A o 113B, esso smette di muoversi verso il basso, il che garantisce un automatico posizionamento del bordo elastico E del manufatto tubolare M senza necessità di sistemi di rilevamento e di arresto tempestivo del meccanismo del posizionamento.
Se la fotocellula 116E, 116R non fornisce il segnale di avvenuto allineamento del bordo elastico E dopo un intervallo di tempo predeterminato significa che il bordo elastico E si trova completamente spostato rispetto alla punta della sagoma di manipolazione 5.
La Fig.lóB mostra una possibile situazione di erroneo posizionamento del manufatto M che porta ad una impossibilità di allineamento del bordo elastico E tramite la fase operativa sin qui descritta. In questo esempio, il bordo elastico si trova completamente spostato nella zona corrispondente alla fotocellula 121.1. La rotazione delle ruote sagomate 113 A, 113B non può portare al corretto allineamento del bordo elastico E, poiché una sacca di tessuto è rimasta impegnata sulla estremità superiore della sagoma di manipolazione 5. La situazione anomala viene riscontrata dalla fotocellula 121.1, la quale rileva la presenza del tessuto al di sotto di essa, a causa della radiazione luminosa che, emessa dall'emettitore della fotocellula, viene riflessa o retro-diffusa dal tessuto e captata dal ricevitore della stessa fotocellula 129.1. Questa informazione viene fornita all'unità centrale 102 la quale, in base alla logica di seguito descritta, attiva selettivamente uno o più dei diti 131 e movimenta in direzione verticale, cioè parallelamente all'asse della sagoma di manipolazione 5, la sagoma stessa e i diti.
Nella situazione esemplificata in Fig.16, l'unità centrale attiva i diti 131.2 e 131.3 che vengono fatti oscillare sino a premere contro il tessuto che viene così pinzato tra i diti 131.2, 131.3 ed i rispettivi corpi volventi 5G. Il movimento di traslazione relativo, parallelamente all'asse della sagoma di manipolazione 5, tra sagoma e diti provoca il riposizionamento del tessuto, il quale viene sfilato verso il basso lungo la sagoma di manipolazione 5 a causa dell'attrito esercitato dai diti 131.2, 131.3 sino a portare il bordo elastico E al di sopra della estremità superiore della sagoma di manipolazione.
Preferibilmente, il movimento relativo tra diti e sagoma viene impartito alla sagoma di manipolazione 5 che viene sollevata, mentre la quota dei diti 131 rimane fissa.
Per facilitare l'intera operazione descritta, al di sopra della posizione in cui viene a trovarsi la sagoma di manipolazione 5 nella stazione 109 si trova una bocca aspirante 110, che tende ad aspirare verso l'alto il bordo elastico E.
In alcune forme di realizzazione si può prevedere che la corsa effettuata in direzione assiale tra sagoma di manipolazione 5 e diti selettivamente attivati 131, il manufatto tubolare M si trovi con il bordo E in posizione tale da poter essere allineato con la procedura sopra descritta attivando le ruote sagomate 113A, 113B. Se anche questo secondo tentativo fallisce, significa che la corsa assiale eseguita dalla sagoma di manipolazione 5 non è stata sufficiente ed il ciclo si ripete.
Osservando le Figg.l6A,16B si comprende facilmente che la disposizione di organi e la logica di funzionamento sopra descritta con riferimento alla situazione anomala di Fig.lóB possono servire a riportare il manufatto tubolare M in posizione corretta sopra la sagoma di manipolazione 5 per eseguire l'allineamento del bordo elastico E praticamente in qualunque posizione quest'ultimo venga a trovarsi. La posizione anomala del bordo elastico E viene rilevata da una o più delle quattro fotocellule 129.1-129.4, e in funzione dei segnali ricevuti l'unità di controllo 102 attiva selettivamente uno o più dei diti 131.2-131-4. La seguente tabella riassume la logica di funzionamento. Le prime quattro colonne indicano i segnali delle quattro fotocellule 129.1-129.4. Il valore "1" indica il rilevamento di tessuto da parte della rispettiva fotocellula, mentre il valore "0" indica l'assenza di tessuto sotto la fotocellula. Le ultime quattro colonne indicano i segnali di attivazione dei quattro diti 131.1-131.4. Il valore "1" indica l'attivazione del rispettivo dito, che viene portato nella posizione di cooperazione con il rispettivo corpo volvente 5G della sagoma di manipolazione 5.
Tabella 1
Mentre nel disegno allegato le ruote 113A, 113B sono dotate ciascuna di due risalti anulari 115 che agiscono ciascuno su uno dei corpi volventi 5G, in altre forme di realizzazione si possono prevedere quattro ruote 113 indipendenti, ciascuna con la propria motorizzazione, eventualmente montate a coppie su due supporti oscillanti di accostamento ed allontanamento rispetto all'asse della sagoma di manipolazione 5.
Una volta effettuato Γ allineamento sul piano orizzontale del bordo elastico E del manufatto tubolare M la sagoma di manipolazione 5 viene trasferita alla successiva stazione indicata con 150, in cui tramite mezzi noti il bordo elastico viene impegnato da due pinze ed il manufatto viene sfilato dalla sagoma di manipolazione 5. La stazione 150 è illustrata, nei sui componenti principali, nelle Ligg.18 e 19. Un possibile esempio di realizzazione dei mezzi di sfilamento del manufatto tubolare dalla sagoma di manipolazione 5 è descritto in dettaglio in WO-A-2007/020669, a cui si rimanda per una descrizione più dettagliata di possibili meccanismi di impegno del bordo elastico E del manufatto tubolare. Sinteticamente, nelTesempio illustrato nelle Ligg.18 e 19, la stazione 150 presenta due pinze 151 azionate da attuatoli 153 che impegnano due lembi contrapposti del manufatto tubolare in corrispondenza del bordo elastico E fra coppie adiacenti di corpi volventi 5G. Le pinze 151 sono portate da rispettive slitte 155 che, traslando secondo fi 55, trasferiscono il manufatto verso organi di presa di tipo noto che provvedono a calzare il manufatto su di un tubo di trasporto schematicamente indicato con 157 in Fig.17.
In alcune forme di realizzazione, per facilitare lo sfilamento del manufatto M impegnato tramite il bordo elastico E alla sagoma di manipolazione 5 per mezzo delle pinze 151, nella stazione 150 è previsto un nastro trasportatore 159 (Fig.18) azionato da un motore 161 portato da una struttura fissa, che viene portato a contrasto con la sagoma di manipolazione 5 ed azionato dal motore 161 per sfilare verso l’alto il manufatto tubolare M impegnato in corrispondenza del proprio bordo elastico E dalle pinze 151.
Le successive operazioni di manipolazione del manufatto, con caricamento dello stesso sul tubo di trasporto sono di per sé note, e per maggior dettaglio si può far riferimento alle pubblicazioni brevettuali sopra menzionate.
Le Figg.20 e 21 mostrano una variante di realizzazione degli organi che servono alla correzione della posizione del bordo elastico E nella stazione 109 di allineamento del bordo elastico. Numeri uguali incrementati di 400 indicano parti uguali od equivalenti, strutturalmente o funzionalmente, a quelle descritte con riferimento alle predenti figure. In questo esempio di realizzazione i diti 131 sono sostituiti da quattro organi di attrito 531 comprendenti ciascuno un rullo. I rulli sono indicati con 531.1., 531.2, 531.3 e 531.4. Preferibilmente, ciascun rullo 531.1-531.4 è sagomato con una gola per formare una maggiore superficie di pressione contro il rispettivo corpo volvente 5G della sagoma di manipolazione 5. 1 rulli 531.1-531.4 sono supportati da rispettivi bracci oscillanti 532 articolati in 534 alla struttura di supporto 527. Ciascun organo di attrito 531 comprende un attuatore, ad esempio un attuatore cilindro-pistone 535 idraulico o pneumatico, vincolato alla struttura 527 ed al rispettivo braccio oscillante 532. Gli attuatoli 535 servono, quindi, analogamente agli attuatoli 135, ad attivare selettivamente l'uno o l'altro degli organi di attrito 531.
I rulli 531.1-531.4 sono motorizzati. A tale scopo, secondo la forma di realizzazione illustrata, sono previsti due motori 536 e rispettive cinghie di trasmissione 538. Ciascun motore 536 è corredato di una scatola di trasmissione 536 A con un doppio albero di uscita (Fig.21), per comandare con lo stesso motore due cinghie di due rulli. In altre forme di realizzazione si può prevedere un motore per ogni rullo 531.1-531.4.
Il funzionamento di questi organi è concettualmente analogo a quello dei diti 131.1-131.4 descritti in precedenza. L'uno o l'altro dei rulli 531.1-531.4 vengono attivati selettivamente in base al segnale delle fotocellule 529.1-529.4 portando detto o detti rulli selezionati a premere contro i rispettivi corpi volventi 5G e portati in rotazione. La superficie dei rulli 531 ha una forma e/o un coefficiente di attrito tali per cui, insieme alla pressione esercitata dagli attuatoli 535, sul tessuto pinzato tra il od i rulli 531.1-531.4 ed i corpi volventi 5G si esercita una forza di attrito sufficiente a tirare il tessuto del manufatto M fino a riportarlo con il bordo elastico E circa in corrispondenza della estremità superiore della sagoma di manipolazione 5. La differenza rispetto alla forma di realizzazione precedentemente descritta, impiegante i diti oscillanti 131.1-131.4, consiste nel fatto che il movimento relativo tra sagoma di manipolazione 5 e organo di attrito viene ottenuto portando in rotazione l'uno o l'altro dei rulli 531.1-531.4, selezionati con criterio analogo a quello illustrato con riferimento alla tabella 1 sopra riportata, in base ai segnali fomiti dalle fotocellule 529.1-529.4, equivalenti alle fotocellule 129.1, 129.4. Il moto di rotazione dei rulli 531.1-531.4 può essere controllato in funzione del segnale fornito dalle fotocellule stesse, in quanto la rotazione dei rulli selettivamente attivati può essere arrestata ed i rulli possono essere allontanati dalla sagoma di manipolazione 5 quando le fotocellule 529.1-529.4 che hanno provocato l'attivazione selettiva dei rulli non rilevano più la presenza di tessuto sporgente lateralmente rispetto alla sagoma di manipolazione 5. Si ottiene in questo modo un migliore controllo del funzionamento del dispositivo e minori spostamenti relativi dei vari organi, rispetto alla forma di realizzazione sopra descritta, che impiega i diti 131.1-131.4.
E’ inteso che quanto illustrato rappresenta solo possibili forme di attuazione non limitative dell’ invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza uscire dall’ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni allegate ha unicamente lo scopo di facilitame la lettura alla luce della descrizione che precede e degli allegati disegni e non ne limita in alcun modo l’ambito di protezione.

Claims (21)

  1. "METODO E DISPOSITIVO PER ALLINEARE IL BORDO DI UN MANUFATTO TUBOLARE A MAGLIA" Rivendicazioni 1. Un metodo per la manipolazione di un manufatto tubolare a maglia comprendente una prima estremità ed una seconda estremità, una almeno di dette estremità presentando un bordo aperto, comprendente le fasi di: calzare detto manufatto su una sagoma di manipolazione; allineare detto bordo aperto del manufatto tubolare in una posizione determinata della sagoma di manipolazione tramite una serie di corpi volventi portati dalla sagoma di manipolazione ed una serie di organi ruotanti motorizzati disposti attorno alla sagoma di manipolazione, il manufatto venendo pinzato tra ciascun corpo volvente portato dalla sagoma di manipolazione ed un organo ruotante motorizzato, la rotazione degli organi ruotanti provocando lo scorrimento del manufatto.
  2. 2. Metodo come da rivendicazione 1, in cui se il manufatto tubolare rimane bloccato sulla estremità della sagoma di manipolazione, esso viene spinto lungo detta sagoma con una azione asimmetrica di organi di attrito che vengono selettivamente attivati per premere il manufatto tubolare contro uno o più di detti corpi volventi.
  3. 3. Un dispositivo per la manipolazione di manufatti tubolari a maglia comprendenti una prima estremità ed una seconda estremità, una almeno di dette estremità presentando un bordo aperto, comprendente: - almeno una sagoma di manipolazione corredata di una pluralità di corpi volventi; - una pluralità di organi ruotanti motorizzati cooperanti con detti corpi volventi per allineare il bordo aperto di detti manufatti tubolari in una posizione determinata lungo detta sagoma di manipolazione.
  4. 4. Dispositivo come da rivendicazione 3, in cui detti corpi volventi sono montati in modo divaricabile su detta sagoma di manipolazione, per assumere alternativamente una posizione estratta ed una posizione retratta rispetto alla sagoma di manipolazione.
  5. 5. Dispositivo come da rivendicazioni 4, in cui detti corpi volventi sono tra loro vincolati per essere estratti e retratti tramite un singolo meccanismo di attuazione.
  6. 6. Dispositivo come da rivendicazione 3 o 4 o 5, in cui detta almeno una sagoma di manipolazione comprende quattro corpi volventi.
  7. 7. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 3 a 6, in cui detta sagoma di manipolazione ha uno sviluppo longitudinale, ed in cui detti corpi volventi sono tra loro allineati su un piano circa ortogonale ad un asse longitudinale di detta sagoma di manipolazione.
  8. 8. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 3 a 7, comprendente una stazione di ricezione dei manufatti su detta almeno una sagoma di manipolazione ed una stazione di allineamento del bordo dei manufatti.
  9. 9. Dispositivo come da rivendicazione 8, comprendente un supporto mobile su cui è disposta una pluralità di dette sagome di manipolazione, detto supporto mobile trasferendo dette sagome di manipolazione sequenzialmente attraverso detta stazioni di ricezione e detta stazione di allineamento.
  10. 10. Dispositivo come da rivendicazione 8 o 9, comprendente una stazione di scarico dei manufatti da detta sagoma di manipolazione.
  11. 11. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 3 a 10, in cui detti corpi volventi e detti organi ruotanti motorizzati sono disposti e controllati per allineare il bordo aperto del manufatto secondo un piano su cui sono allineati detti corpi volventi.
  12. 12. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 3 a 11, in cui detti organi ruotanti motorizzati sono montati in modo da poter assumere almeno una prima posizione di lavoro, in cui sono premuti contro detti corpi volventi, ed una seconda posizione disattiva, in cui sono distanziati da detti corpi volventi.
  13. 13. Dispositivo come da rivendicazione 12, in cui ciascuno di detti organi ruotanti motorizzati è disposto e controllato in modo da poter assumere detta prima e detta seconda posizione indipendentemente dagli altri organi ruotanti.
  14. 14. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 3 a 13, comprendente una pluralità di organi di attrito, in numero corrispondente a detti corpi volventi di detta almeno una sagoma di manipolazione, detti organi di attrito essendo attivabili selettivamente per cooperare ciascuno con un rispettivo corpo volvente di una di detta sagoma di manipolazione.
  15. 15. Dispositivo come da rivendicazione 14, in cui detti organi di attrito sono disposti attorno ad un asse e possono assumere, l'uno indipendentemente dall'altro, una posizione di riposo distanziata da detto asse ed una posizione attiva ravvicinata a detto asse, nella quale l'organo di attrito coopera con un rispettivo organo volvente di una sagoma di manipolazione disposta coassialmente a detto asse.
  16. 16. Dispositivo come da rivendicazione 14 o 15, in cui detti organi di attrito comprendono diti oscillanti, con una superficie sagomata per cooperare con i rispettivi corpi volventi della sagoma di manipolazione.
  17. 17. Dispositivo come da rivendicazione 14, 15 o 16, in cui detti organi di attrito e detta sagoma di manipolazione sono reciprocamente mobili per spingere il manufatto tubolare lungo la sagoma di manipolazione.
  18. 18. Dispositivo come da rivendicazione 17, in cui detti organi di attrito e detta sagoma sono mobili gli uni rispetto all'altra secondo una direzione circa parallela all'asse della sagoma di manipolazione.
  19. 19. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 14 a 17, in cui detti organi di attrito comprendono rulli motorizzati.
  20. 20. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 14 a 19, comprendente una pluralità di organi di rilevamento per rilevare la posizione del manufatto su detta sagoma di manipolazione ed attivare selettivamente detti organi di attrito in funzione della posizione del manufatto.
  21. 21. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti organi ruotanti motorizzati cooperanti con detti corpi volventi sono rulli.
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