ITFI20060101A1 - Metodo e impianto per la trasformazione di carta tissue tramite uso simultaneo di bobine di cartiera aventi caratteristiche tra loro diverse - Google Patents

Metodo e impianto per la trasformazione di carta tissue tramite uso simultaneo di bobine di cartiera aventi caratteristiche tra loro diverse Download PDF

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Description

"METODO E IMPIANTO PER LA TRASFORMAZIONE DI CARTA TIS-SUE TRAMITE USO SIMULTANEO DI BOBINE DI CARTIERA AVENTI CARATTERISTICHE TRA LORO DIVERSE"
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda gli impianti ed i metodi per la trasformazione di carta, più in particolare della carta cosiddetta tissue, con cui vengono prodotti rotoli di carta igienica, carta asciugatutto, fazzoletti, tovaglioli di carta e simili.
STATO DELLA TECNICA
Per la produzione di articoli di carta tissue si procede usualmente alla formazione di un velo di fibre cellulosiche con una tecnica a secco o - più frequentemente - a umido. In quest'ultimo caso il velo viene ottenuto distribuendo un impasto di fibre cellulosiche su una rete di formazione e procedendo poi al drenaggio graduale dell'acqua fino ad ottenere un velo di sufficiente consistenza, che viene essiccato in modo idoneo, tramite un rullo Yankee, un sistema TAD od altro.
Il velo essiccato viene poi avvolto in bobine di grosso diametro. Queste bobine vengono successivamente trasformate, tramite linee di trasformazione, nel prodotto finito. Tipicamente, una o più bobine di velo cellulosico vengono svolte per alimentare il materiale nastriforme continuo a macchine di trasformazione che producono articoli finiti sotto forma di rotoli, pacchi di fazzoletti, pacchi di tovaglioli od altro.
La composizione del velo di fibre cellulosiche cambia in funzione della destinazione finale a cui è destinato il prodotto che viene realizzato con il velo di fibre cellulosiche.
Ad esempio, nella produzione di carta asciugatutto o prodotti analoghi, nell'impasto di fibre cellulosiche con cui viene formato il velo viene aggiunta una certa quantità di una o più resine umido-resistenti, cioè resine che impartiscono al velo di carta una resistenza meccanica almeno temporanea all'umidità. Questo consente l'utilizzo di un tale tipo di carta per pulire ed asciugare superfici lavabili, per impieghi culinari e simili, od anche come foglietti di carta sostituitivi dei tradizionali asciugamani in tessuto.
Esempi di resine umido-resistenti per questi impieghi sono descritti nei seguenti brevetti statunitensi: 6,852,197; 6,702,923; 6,423,179; 6,207,013; 6,149,769; 6,059,928; 5,760,212; 5,264,082; 5,138,002; 4,981,557. Il contenuto di questi documenti è parte integrante della presente descrizione.
Poiché queste resine vengono immesse nell'impasto di fibre cellulosiche ed acqua, tutto il velo prodotto nella macchina continua presenta sostanzialmente la stessa composizione e le stesse caratteristiche di resistenza a bagnato. Tipicamente, per la produzione dei veli di fibre cellulosiche viene usato un sistema in cui l'impasto è alimentato in continuo su un feltro od una tela tramite una o più casse di afflusso. Un esempio si una cassa di afflusso per questo impiego è descritto nel brevetto USA n. 5,560,807.
In prodotti destinati ad altro tipo di impiego la resistente ad umido non è desiderata, ma anzi costituisce un inconveniente. In particolare nella produzione di carta igienica occorre che il velo di fibre cellulosiche sia tale da disfarsi a contatto con l'acqua per consentirne un facile smaltimento negli impianti sanitari, evitando l'intasamento delle condutture e facilitandone la degradazione nelle fosse biologiche e negli impianti di depurazione. In questo caso nell'impasto cellulosico con cui viene prodotto il velo di carta tissue non vengono aggiunge resine umido-resistenti, oppure ne viene aggiunta una quantità minima.
E' chiaro da quanto sopra esposto che in una linea di produzione, ovvero in una linea di trasformazione, viene alimentata di volta in volta una bobina destinata alla realizzazione di carte prive di resistenza ad umido (carte igieniche) oppure in alternativa resistenti ad umido per la produzione di carta asciugatutto o simili .
Volendo passare da una produzione all'altra sullo stesso impianto è necessario in primo luogo esaurire le bobine di carta presenti nello svolgitore che alimenta la linea, oppure sostituire le bobine parzialmente consumate con altre di diversa composizione. Questa operazione è complessa e comporta un elevato periodo di arresto della linea, che incide negativamente sulla produttività e quindi sul costo del prodotto finito, specialmente considerando che le linee di trasformazione della carta tissue operano a velocità del velo che possono raggiungere e superare i 1000 m/min.
Questo rende la linea di produzione poco flessibile o comunque aumenta gli oneri economici di produzione e quindi il costo del prodotto finito.
SCOPI E SOMMARIO DELL'INVENZIONE
Secondo un primo aspetto, uno scopo di una possibile forma di esecuzione della presente invenzione è la realizzazione di un metodo o processo di produzione che consente di ottenere una maggiore flessibilità, oppure di realizzare prodotti destinati ad impieghi diversi anche simultaneamente sulla stessa linea di trasformazione di un materiale nastriforme, e preferibilmente un materiale cellulosico tipicamente in forma di nastro o velo.
Per materiale cellulosico si intende, in generale, un materiale semilavorato ottenuto dalla deposizione di uno o più strati contenenti fibre cellulosiche. Secondo una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, 1'invenzione si riferisce in particolare ad un metodo per la lavorazione ovvero per la trasformazione di un velo o di una pluralità di veli di carta tissue ottenuti da un processo ad umido, cioè in cui il velo contenente fibre cellulosiche è ottenuto a partire da una sospensione acquosa di fibre cellulosiche ed eventuali altri componenti, additivi, riempitivi, o simili. La presente invenzione, peraltro, può essere applicata anche a processi di produzione, trasformazione o lavorazione di veli o strati o fogli di carta cosiddetta a secco, cioè ottenuta con la tecnica "air-laid", in cui le fibre cellulosiche vengono depositate a formare un velo, successivamente consolidato in maniera idonea, senza essere portate in sospensione acquosa.
Secondo un diverso aspetto, uno scopo di una forma di attuazione della presente invenzione è la realizzazione di un impianto o linea di trasformazione di carta tissue o altro materiale cellulosico, che sia più flessibile, ovvero che consenta la produzione anche simultanea di prodotti destinati ad usi diversi.
Secondo un ulteriore aspetto, uno scopo di una forma di attuazione dell'invenzione è la realizzazione di un metodo o di un impianto o linea di produzione che consenta di realizzare confezioni miste contenenti prodotti destinati ad usi diversi, come ad esempio carta asciugatutto e carta igienica.
Nel seguito, verrà fatto frequentemente riferimento a prodotti a base di carta tissue, poiché la presente invenzione consente di conseguire particolari vantaggi e benefici quando applicata a tale tipologia di materiale. Peraltro, si deve comprendere che l'invenzione non è limitata a questo particolare tipo di materiale, potendo trovare in taluni casi vantaggiosa applicazione anche ad altri prodotti, in cui sia necessario impartire o migliorare le caratteristiche di resistenza ad umido in specie di prodotti a base di fibre cellulosiche o ad altri tipi di materiali a base di fibre non tessute.
In generale la carta tissue può essere composta da uno, due o più veli che vengono accoppiati tra loro in modo noto, ad esempio per mollettatura, goffratura, incollaggio od altro, oppure da una combinazione di tali tecniche. I due o più veli possono provenire da una stessa bobina su cui sono avvolti due o più veli, oppure da bobine diverse.
In una possibile forma di realizzazione, l'invenzione riguarda un metodo per la produzione simultanea di rotoli di materiale nastriforme avvolto aventi caratteristiche fra loro differenti, comprendente le fasi di:
> svolgere simultaneamente almeno una prima bobina di un primo materiale nastriforme ed una seconda bobina di un secondo materiale nastriforme;
> alimentare simultaneamente ad una ribobinatrice detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme;
> avvolgere simultaneamente una quantità predeterminata di detto primo materiale nastriforme e di detto secondo materiale nastriforme, formando due avvolgimenti affiancati formati da detto primo e da detto secondo materiale nastriforme;
> tagliare detti avvolgimenti per formare primi rotoli di detto primo materiale nastriforme e secondi rotoli di detto secondo materiale nastriforme.
In generale i due o più materiali nastriformi differiscono per una caratteristica funzionale, e possono essere avvolti simultaneamente in una culla di avvolgimento di una ribobinatrice cosiddetta superficiale o periferica, anche in assenza di anima centrale di avvolgimento. Macchine ribobinatrici di questo tipo sono note agli esperti del ramo. In tal caso, nella culla di avvolgimento si formeranno simultaneamente ed in allineamento assiale due o più avvolgimenti di materiali nastriformi.
Preferibilmente, tuttavia, secondo una particolare forma di realizzazione dell'invenzione, il metodo prevede di che il primo ed il secondo materiale nastriforme vengano avvolti simultaneamente su anime di avvolgimento comuni, formando log comprendenti ciascuno: un'anima di avvolgimento; una lunghezza di detto primo materiale nastriforme avvolto in una prima porzione dello sviluppo assiale di detta anima; ed una lunghezza di detto secondo materiale nastriforme avvolto in una seconda porzione dello sviluppo assiale di detta anima. In una vantaggiosa forma di attuazione, i log così configurati vengono tagliati per formare primi rotoli di un primo materiale nastriforme e secondi rotoli di un secondo materiale nastriforme.
In una possibile forma di esecuzione del metodo della presente invenzione, i primi e secondi rotoli vengono alimentati ad una confezionatrice comune, che forma confezioni comprendenti almeno uno di detti primi rotoli ed almeno uno di detti secondi rotoli.
Per poter disporre i percorsi dei materiali nastriformi tra loro ravvicinati, è vantaggioso prevedere di svolgere le bobine destinate ad alimentare i materiali nastriformi nei vari percorsi in svolgitori separati, e sfalsati lungo lo sviluppo della linea di trasformazione. Peraltro, non si esclude la possibilità di disporre più bobine nello stesso svolgitore tra loro allineate assialmente.
I materiali nastriformi alimentati nei vari percorsi della linea di trasformazione possono vantaggiosamente differire per almeno una caratteristica tecnico-funzionale. Nel caso di carta tissue, ad esempio, una forma di attuazione preferita dell'invenzione prevede di alimentare materiali nastriformi a diversa resistenza ad umido, ad esempio materiali nastriformi con o senza resine umido-resistenti. Questo permette di produrre in parallelo e simultaneamente rotoli di carta asciugatutto (con resine od altri agenti umidoresistenti) e rotoli di carta igienica (senza o con ridotta quantità di resine umido-resistenti).
Non si esclude, peraltro, che i due o più materiali nastriformi differiscano per altre caratteristiche, ad esempio caratteristiche estetiche, anziché od in aggiunta alle differenze tecnico-funzionali.
Lungo i rispettivi percorsi 1 materiali nastriformi possono essere sottoposti ad una stessa lavorazione, oppure a lavorazioni almeno in parte diverse per i due percorsi. Ad esempio, si possono prevedere una o più delle seguenti lavorazioni: goffratura, stampa, giunzione meccanica (mollettatura). In particolare nel caso di goffratura, si può prevedere che i due o più materiali nastriformi siano soggetti a goffrature diverse per disegno, densità, profondità di incisione e/o altre caratteristiche, anche in funzione del grado di assorbimento, morbidezza, spessore che il materiale finito deve presentare. La goffratura può avvenire in goffratori distinti per i due o più percorsi, oppure in uno stesso goffratore, eventualmente corredato di rulli a settori, cioè suddivisi in zone diverse per i vari percorsi. Non si esclude la possibilità di disporre un goffratore comune ai vari percorsi dei diversi materiali nastriformi, ed ulteriori goffratori singoli per i singoli percorsi.
I materiali nastriformi possono essere composti ciascuno da un singolo velo o da due o più veli. Preferibilmente, i materiali nastriformi possono presentare tutti lo stesso numero di veli, ad esempio due o tre veli, tra loro accoppiati con una delle tecniche note agli esperti del settore. Non si esclude, peraltro, la possibilità di alimentare in due percorsi distinti materiali nastriformi che differiscono per numero di veli. Ad esempio, si può utilizzare un triplo velo per uno dei materiali nastriformi ed un doppio velo per l'altro materiale nastriforme.
Quando in un percorso viene alimentato un materiale nastriforme a più veli, si possono usare bobine plurivelo, cioè su cui sono avvolti due o più veli che vengono poi preferibilmente svolti ed alimentati lungo traiettorie coincidenti oppure anche parzialmente diverse, ad esempio per goffrare due veli lungo uno stesso percorso tramite due distinti rulli goffratori di un gruppo goffratore-laminatore, che provvede poi ad accoppiarli per inviarli alla ribobinatrice.
In alternativa, due o più veli formanti lo stesso materiale nastriforme possono essere alimentati da due o più bobine separate, ad esempio due veli da due bobine mono-velo, oppure tre veli da tre bobine mono-velo od anche da una bobina mono-velo ed una bobina doppiovelo.
Secondo una possibile forma di attauzione, l'invenzione riguarda un impianto per la trasformazione di carta tissue od altro materiale cellulosico in nastro, comprendente almeno due percorsi affiancati per un primo materiale nastriforme e per un secondo materiale nastriforme verso una ribobinatrice. La ribobinatrice è preferibilmente disposta e controllata per produrre, in parallelo e tra loro affiancati, avvolgimenti formati da detto primo e da detto secondo materiale nastriforme.
Secondo una forma di attuazione preferita dell'invenzione, la ribobinatrice comprende un introduttore di anime di avvolgimento, e il primo e secondo materiale nastriforme vengono avvolti simultaneamente su anime di avvolgimento comuni, formando log comprendenti ciascuno: un'anima di avvolgimento; una lunghezza di detto primo materiale nastriforme avvolto in una prima porzione dello sviluppo assiale di detta anima; ed una lunghezza di detto secondo materiale nastriforme avvolto in una seconda porzione dello sviluppo assiale di detta anima.
A valle della ribobinatrice può essere vantaggiosamente disposta almeno una troncatrice per tagliare i manufatti provenienti dalla ribobinatrice in una pluralità di primi rotoli di un primo materiale nastriforme ed in una pluralità di secondi rotoli di un secondo materiale nastriforme.
Ulteriori caratteristiche e forme di realizzazione di impianti secondo l'invenzione verranno descritte nel seguito con riferimento ad alcuni esempi di attuazione non limitativi, e sono indicate nelle allegate rivendicazioni, .
Secondo un ulteriore aspetto, la presente invenzione riguarda una confezione di prodotti in carta tissue, comprendente almeno due prodotti diversi per caratteristiche funzionali. Con il termine caratteristica funzionale si intende una caratteristica che incide sul modo di utilizzo o sulle proprietà del prodotto, ivi comprese le proprietà estetiche. Per caratteristica funzionale si può intendere in generale: la forma del prodotto (ad esempio un prodotto avvolto in rotolo od un prodotto piegato); oppure la maggiore o minore resistenza ad umido e quindi la presenza od assenza ovvero la maggiore o minore quantità di agenti umidoresistenti; oppure la presenza od assenza di stampe ovvero la presenza di stampe diverse; la presenza od assenza di goffratura, ovvero la diversa conformazione della goffratura; oppure ancora la diversa dimensione dei prodotti, etc. Si possono prevedere anche prodotti che differiscono tra loro per una combinazione di caratteristiche funzionali.
Secondo una forma di realizzazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione, la confezione comprende due tipi di manufatti cellulosici, preferibilmente in carta cosiddetta tissue, avvolti in rotolo. Secondo una forma di attuazione preferita, un primo prodotto è costituito da rotoli di carta igienica ed un secondo prodotto è costituito da rotoli di carta asciugatutto. In guesto caso i due prodotti differiscono innanzitutto per la diversa dimensione, cioè per la diversa lunghezza assiale dei rotoli. Tipicamente, per consentire un agevole confezionamento, i rotoli di carta igienica avranno una lunghezza assiale pari alla metà dei rotoli di carta asciugatutto. I due tipi di rotolo differiranno, poi, preferibilmente per ulteriori caratteristiche funzionali quali: la presenza di resine od altri agenti umido-resistenti nei rotoli di carta asciugatutto e l'assenza (o la presenza in quantità sostanzialmente minori) di tali agenti nella carta igienica; eventuali differenze nella goffratura; eventuali differenze di decori a stampa.
Preferibilmente, il rapporto tra numero di rotoli di carta igienica e numero di rotoli di asciugatutto terrà conto, oltre che delle esigenze di confezionamento, anche del diverso consumo di tali articoli in una famiglia media. E' stato rilevato che tipicamente il consumo di rotoli di carta igienica è superiore al consumo di rotoli di carta asciugatutto. Ad esempio, la confezione potrà contenere due rotoli di carta asciugatutto e quattro rotoli di carta igienica, oppure sei rotoli di carta igienica . Confezioni più grandi possono avere un numero multiplo di rotoli dei due tipi di pro-dotto .
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L ' invenzione verrà meglio compresa secondo la de-scrizione e l ' unito disegno, il quale mostra schemati-camente possibili forme di realizzazione non limitative dell ' invenzione . Più in particolare, nel disegno : la Fig. l mostra una vista laterale schematica di una porzione di linea di trasformazione di carta tissue per la produzione simultanea di rotoli o rotolini di carta igienica e carta asciugatutto; la
Fig.2 mostra un vista in pianta della linea di Fig. l; la Fig.3 mostra una vista laterale di una porzione di linea secondo l' invenzione in una diversa forma di realizzazione; la Fig.4 mostra una vista in pianta della porzione di linea di Fig.3; la
Fig.5 mostra una vista in pianta di un' ulteriore forma di realizzazione di una linea di trasformazione di carta tissue secondo l' invenzione; la
Fig.6 mostra in assonometria un log ottenuto con il metodo secondo la presente invenzione; e le
Figg.7 e 8 mostrano due distinte confezioni di rotoli secondo l' invenzione in due forme di attuazione .
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME DI ATTUAZIONE DELL' INVENZIONE Nelle Figg. l e 2 sono mostrate una vista laterale ed una vista in pianta di una parte di una possibile linea di trasformazione di carta tissue secondo l'invenzione. Più in particolare in Fig.l sono schematicamente mostrati gli svolgitori, un gruppo goffratore-laminatore ed una ribobinatrice, mentre in Fig.2 sono schematicamente illustrati, oltre agli elementi suddetti, anche una troncatrice posta a valle della ribobinatrice.
Più in particolare, la linea comprende una prima coppia di svolgitori 1, 3 in cui sono disposte due bobine indicate con BAI, BA2rispettivamente. La prima bobina BAIeroga lungo un primo percorso di alimentazione verso una ribobinatrice 5 un primo velo VAidestinato a formare, insieme ad un secondo velo VA2alimentato della seconda bobina BA2, un primo,materiale nastriforme
Ni.
In una seconda porzione della linea sono disposti due svolgitori 7 e 9 su cui sono rappresentate due bobine BBIe BB2· La bobina BHIeroga lungo un secondo percorso di alimentazione un velo VBi, destinato a formare, con un velo VB2erogato dalla seconda bobina BB2, un secondo materiale nastriforme N2alimentato, parallelamente al materiale nastriforme Ni, alla ribobinatrice 5 lungo un secondo percorso di alimentazione affiancato al primo percorso di alimentazione del materiale nastriforme Ni.
La ribobinatrice può essere vantaggiosamente una ribobinatrice cosiddetta periferica o superficiale, comprendente una terna di rulli avvolgitori 10, 12, 14, alla quale sono alimentate anime di avvolgimento A tramite un alimentatore 13, corredato di un introduttore di anime, verso la zona di avvolgimento formata dalla terna di rulli 10, 12, 14.
Con 15 è schematicamente indicata una troncatrice che taglia in rotoli i log formati dall'avvolgimento dei materiali nastriformi Ni ed N2alimentati simultaneamente ed in parallelo alla ribobinatrice 5. La conformazione dei log L formati dalla ribobinatrice 5 verrà descritta in maggiore dettaglio in seguito con riferimento alla Fig.6.
Fra la sezione di linea contenente gli svolgitori 1, 3, 7, 9 e la ribobinatrice 5 è disposto un gruppo goffratore-laminatore 17 che, nell'esempio illustrato, è configurato come un goffratore punta-punta. Questi goffratori, di tipo di per sé noto, comprendono una coppia di rulli goffratori 19, 21 cooperanti con rispettivi rulli di pressione 23, 25 per goffrare separatamente i veli alimentati dalle bobine. Con 27 è indicato il gruppo applicatore di collante.
Come mostrato schematicamente nella vista in pianta di Fig.2, i due rulli goffratori 19 e 21 sono suddivisi in due settori indicati (per il rullo 19) con 19A e 19B rispettivamente. I due settori 19A, 19B presentano una larghezza sostanzialmente uguale alla larghezza dei veli VAie e VBi, VB2rispettivamente. In sostanza, i due rulli 19, 21 presentano superfici cilindriche corredate di protuberanze che possono avere disegni diversi nelle sezioni o settori 19A, 19B per ottenere a valle del gruppo goffratore-laminatore 17 materiali nastriformi Ni, N2con diversi disegni di goffratura. Questi disegni di goffratura possono essere fra loro distinti per effetto di un diverso disegno delle incisioni sui settori 19A, 19B, per una diversa densità, per una diversa altezza, o per qualunque altra caratteristica che possa distinguere la conformazione superficiale dei due settori, sia per il cilindro 19 sia per il cilindro 21.
Come schematicamente visibile nella vista in pianta di Fig.2, il log in uscita dalla ribobinatrice 5 (meglio illustrato nella vista prospettica di Fig.6) è costituito da un'anima di avvolgimento centrale A, in plastica, cartone o qualunque altro materiale idoneo, eventualmente estraibile, su cui sono formati due avvolgimenti indicati rispettivamente con LAe LB. I due avvolgimenti LA, LBsono costituiti da una uguale lunghezza di materiale nastriforme Ni ed N2rispettivamente. Pertanto l'avvolgimento LAè formato da una certa lunghézza di veli VAi, VA2fra loro accoppiati nel goffratore-laminatore 17, mentre l'avvolgimento LBè formato circa dalla stessa lunghezza di materiale nastriforme N2costituito dall'accoppiamento dei veli VBi, VB2goffrati e laminati nel goffratore-laminatore 17.
Caratteristicamente, le bobine BAI, sono formate da veli VAi, VA2aventi almeno una caratteristica che li distingue rispetto ai veli VBi, VB2formanti le bobine BBIe BB2. Ad esempio ed in particolare le bobine BAI, BA2possono essere formate da veli addizionati di resine umido-resistenti od altri agenti umido-resistenti che rendono i veli VAi, VMidonei alla produzione di carta asciugatutto. Viceversa, le bobine BBIe BB2sono formate ad esempio da veli sostanzialmente privi o comungue contenenti quantità minime di resine umidoresistenti, destinati alla formazione di carta igienica.
Si deve comprendere che le larghezze dei veli VAi, e VBi, VB2, e quindi le lunghezze assiali degli avvolgimenti LAed LBsono puramente indicative. La lunghezza assiale degli avvolgimenti suddetti e quindi la larghezza dei veli che li formano viene scelta in funzione della quantità di rotoli che devono essere ottenuti rispettivamente.con i veli VAi, e con i veli VBi, VB2.
:All'interno della macchina troncatrice 15 il movimento dei dispositivi di alimentazione del log al gruppo di taglio e i movimenti della lama di taglio o delle lame di taglio sono controllati in .modo da suddividere gli avvolgimenti LA, LBnel desiderato numero di rotoli R3⁄4ed RB(indicati sommariamente in Fig.2) di due diversi tipi e di due diverse dimensioni. Nell'esempio illustrato i rotoli RApresentano una lunghezza assiale doppia rispetto ai rotoli RB. I primi sono costituiti da rotoli di carta asciugatutto, formata da veli VAI, V3⁄42contenenti resine umido-resistenti; viceversa, i rotoli RBdi minore lunghezza assiale sono formati da veli VBi, VB2privi o sostanzialmente privi di resine umido-resistenti.
La troncatrice 15 è controllata in modo da generare quattro rifili di testa e di coda per ciascun log, localizzati in corrispondenza delle superfici laterali degli avvolgimenti LA, LB, così da eliminare in ciascun log .le porzioni di avvolgimento LA, LBformate dai bordi longitudinali dei veli VAi, VA2, VBX, VB2.
I rotoli così ottenuti possono essere confezionati in confezioni miste, come schematicamente illustrato nelle Figg.7 e 8. In Fig.7 è mostrata una prima confezione contenente due rotoli RAdi carta asciugatutto di altezza A ed otto rotoli RBdi carta igienica, presen tanti un'altezza B pari alla metà dell'altezza A.
In Fig.8 è mostrata una confezione contenente tre rotoli di carta asciugatutto Rfte sei rotoli di carta igienica RBcon lo stesso rapporto dimensionale di altezze A, B.
Si comprende, quindi, che con la linea di trasformazione sommariamente illustrata nelle Figg.l e 2 si possono ottenere, in automatico e senza intervento di operatori, confezioni miste di rotoli di due tipi distinti per caratteristiche e dimensioni. E' infatti possibile utilizzare smistatori idonei per separare a valle della troncatrice 15 i rotoli RAe i rotoli RBed indirizzarli in modo opportuno ad una confezionatrice dove questi, con mezzi di per sé conosciuti, vengono disposti secondo le combinazioni desiderate per la confezione finale.
Nell'esempio illustrato nelle Figg.l e 2 i veli VAI/VA2/formanti il primo materiale nastriforme Ni ed i veli VBi, VB2formanti il secondo materiale nastriforme N2sono alimentati da rispettive quattro bobine mono-velo BAI, BA2/BB1, BB2. Peraltro, è noto agli esperti del ramo che in cartiera possono venire prodotte bobine multivelo, ad esempio contenenti ciascuna due veli. Questi vengono poi indirizzati lungo traiettorie almeno parzialmente distinte nella linea di trasformazione per essere goffrati, laminati e quindi configurati come materiale nastriforme plurivelo alimentato alla ribobinatrice.
Le Figg.3 e 4 mostrano in modo schematico e limitatamente alla sezione di linea dal gruppo di svolgitori alla ribobinatrice, una linea di trasformazione realizzata secondo l'invenzione con l'utilizzo di bobine a doppio velo. In questo esempio di attuazione sono previsti due svolgitori 1 e 7 disposti sfalsati nella direzione macchina (cioè la direzione di alimentazione del materiale nastriforme) e nella direzione trasversale.
Sullo svolgitore 1 è posizionata una bobina a doppio velo indicata con BA. Con VAie sono indicati i due veli che vengono svolti dalla bobina BAe separati per seguire due distinte traiettorie verso il gruppo goffratore-laminatore 17. Il gruppo goffratorelaminatore 17 comprende gli stessi elementi indicati con gli stessi numeri di riferimento del gruppo goffratore-laminatore 17 di Fig.l. Peraltro, in questo esempio di attuazione è indicato anche un rullo laminatore 20, ad indicare che si tratta di un gruppo goffratorelaminatore del tipo "nested", in cui la laminazione tra i veli avviene a valle della gola fra i rulli goffratori 19, 21, in modo noto agli esperti del ramo.
Dalla bobina BBvengono svolti due veli VBie VB2, che analogamente ai veli VAi, VA2, vengono separati per essere alimentati lungo traiettorie distinte ai due rulli goffratori 19, 21.
Anche in guesto caso, come nell'esempio delle Figg.l e 2, si otterranno log L comprendenti due avvolgimenti LA, LB, ciascuno formato da una coppia di veli: i veli VAI, VA3⁄4per l'avvolgimento LAed i veli VBi, VB2per l'avvolgimento LB.
In Fig.5 è mostrata, limitatamente alla vista in pianta, una forma di realizzazione dell'impianto secondo l'invenzione per la produzione di materiali nastriformi goffrati tramite goffratori semplici. In questo caso è illustrato un primo svolgitore 1 per una prima bobina BAformata da due veli VAi, VA2che vengono alimentati ad un primo goffratore semplice 31 comprendente un rullo di pressione 33 cooperante con un sottostante rullo goffratore 35. In sostanza i due veli VAi, VA2non vengono goffrati separatamente e successivamente laminati, bensì accoppiati passando direttamente nella gola di goffratura fra il rullo 35 e il rullo 33. Analogamente, da una bobina BBvengono svolti due veli VBi, VB2che vengono goffrati in un gruppo goffratore 37 analogo al gruppo goffratore 31 e comprendente un rullo di pressione 39 cooperante con un rullo goffratore 41. La coppia di veli VAi, VA2forma un primo materiale nastriforme Ni alimentato alla ribobinatrice 5, mentre i veli VB:L, VB2formano un secondo materiale nastriforme N2alimentato sempre alla stessa ribobinatrice 5. I due materiali nastriformi Ni (VAi+VA2) ed N2(VBi+VB2) formano i due avvolgimenti LA, LBsull'anima di avvolgimento comune A, per costituire il log L. Quest'ultimo viene poi tagliato in rotoli RAed RBcome sopra descritto per formare confezioni del tipo illustrato nelle Figg.7 e 8.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale disposizione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizione senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso.

Claims (35)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per la produzione simultanea di roto-li di materiale nastriforme avvolto aventi caratteristiche fra loro differenti, comprendente le fasi di: > svolgere simultaneamente almeno una prima bobina di un primo materiale nastriforme ed una seconda bobi-na di un secondo materiale nastriforme; ^ alimentare simultaneamente ad una ribobinatrice detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme; avvolgere simultaneamente una quantità predeterminata di detto primo materiale nastriforme e di detto secondo materiale nastriforme, formando due avvolgimenti affiancati formati da detto primo e da detto secondo materiale nastriforme; > tagliare detti avvolgimenti per formare primi rotoli di detto primo materiale nastriforme e secondi rotoli di detto secondo materiale nastriforme.
  2. 2. Metodo come da rivendicazione 1, in cui detto primo e detto secondo materiale nastriforme vengono av-volti simultaneamente su anime di avvolgimento comuni, formando log comprendenti ciascuno: un'anima di avvolgimento; una lunghezza di detto primo materiale nastriforme avvolto in una prima porzione dello sviluppo as siale di detta anima; ed una lunghezza di detto secondo materiale nastriforme avvolto in una seconda porzione dello sviluppo assiale di detta anima; ed in cui detti log vengono tagliati per formare primi rotoli di detto primo materiale nastriforme e secondi.rotoli di detto secondo materiale nastriforme.
  3. 3. Metodo come da rivendicazione 1 o 2, in cui detti primi e detti secondi rotoli vengono alimentati ad una confezionatrice comune, che forma confezioni comprendenti almeno uno di detti primi rotoli ed almeno uno di detti secondi rotoli.
  4. 4. Metodo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui detta prima bobina viene svolta in un primo svolgitore e detta seconda bobina viene svolta in un secondo svolgitore. .
  5. 5. Metodo come da una o più.delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme differiscono per almeno una caratteristica tecnico-funzionale.
  6. 6. Metodo come da rivendicazione 5, in cui detto primo e detto secondo materiale nastriforme differiscono per una diversa composizione.
  7. 7. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme sono nastri di materiale cellulosico.
  8. 8. Metodo come da rivendicazione 7, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme differiscono per una diversa resistenza ad umido .
  9. 9. Metodo come da rivendicazione 8, in cui detto primo e detto secondo materiale nastriforme differiscono per un diverso contenuto di agenti umido-resistenti.
  10. 10. Metodo come da rivendicazione 9, in cui uno di detti primo e secondo materiale nastriforme contiene agenti umido-resistenti e l'altro di detti materiali nastriformi è privo di agenti umido-resistenti.
  11. 11. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme vengono sottoposti entrambi ad una lavorazione di goffratura fra il rispettivo svolgitore e la ribobinatrice.
  12. 12. Metodo come da rivendicazione 11, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme vengono sottoposti a due lavorazioni di goffratura tra loro diverse.
  13. 13. Metodo come da rivendicazione 11 o 12, in cui detti due materiali nastriformi vengono goffrati in due goffratori distinti.
  14. 14. Metodo come da rivendicazione 11 o 12, in cui detti due materiali nastriformi vengono goffrati in uno stesso goffratore.
  15. 15. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo materiale nastriforme presenta una larghezza circa corrispondente ad un primo multiplo di una lunghezza base e detto secondo materiale nastriforme presenta una larghezza circa corrispondente ad un secondo multiplo di detta lunghezza base.
  16. 16. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo materiale nastriforme e detto secondo materiale nastriforme sono composti ciascuno da una pluralità di veli.
  17. 17. Metodo come da rivendicazione 16, in cui la pluralità di veli di detto primo materiale nastriforme e la pluralità di veli di detto secondo materiale nastriforme vengono alimentati da una prima e da una seconda bobina multivelo rispettivamente. .
  18. 18. Metodo come da rivendicazione 16, in cui la pluralità di veli di detto primo materiale nastriforme e la pluralità di veli di detto secondo materiale nastriforme vengono alimentati da una prima pluralità di bobine e da una seconda pluralità di bobine rispettivamente.
  19. 19. Un impianto per la trasformazione di carta tissue od altro materiale cellulosico in nastro, comprendente almeno due percorsi affiancati per un primo materiale nastriforme e per un secondo materiale nastriforme verso una ribobinatrice; detta ribobinatrice essendo disposta e controllata per produrre, in parallelo e tra loro affiancati, avvolgimenti formati da detto primo e da detto secondo materiale nastriforme.
  20. 20. Impianto come da rivendicazione 19, in cui detta ribobinatrice comprende un introduttore di anime di avvolgimento, detto primo e secondo materiale nastriforme venendo avvolti simultaneamente su anime di avvolgimento comuni, formando log comprendenti ciascu-no: un'anima di avvolgimento; una lunghezza di detto primo materiale nastriforme avvolto in una prima porzione dello sviluppo assiale di detta anima; ed una lunghezza di detto secondo materiale nastriforme avvol-to in una seconda porzione dello sviluppo assiale di detta anima.
  21. 21. Impianto come da rivendicazione 19, in cui a valle di detta ribobinatrice è disposta almeno una troncatrice per tagliare detto primo e detto secondo avvolgimento in una pluralità di primi rotoli di detto primo materiale nastriforme ed in una pluralità di se-condi rotoli di detto secondo materiale nastriforme.
  22. 22. Impianto come da rivendicazione 20, in cui a valle di detta ribobinatrice è disposta almeno una .troncatrice per tagliare detti log in una pluralità di primi rotoli di detto primo materiale nastriforme ed in una pluralità di secondi rotoli di detto secondo materiale nastriforme.
  23. 23. Impianto come da rivendicazione 22, in cui detta troncatrice è controllata per generare, per ciascun log, quattro rifili in corrispondenza dei bordi di detto primo e di detto secondo materiale nastriforme avvolti su detta anima di avvolgimento comune.
  24. 24. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 19 a 23, comprendente per ciascuno di detti almeno due percorsi affiancati, almeno uno svolgitore, per svolgere almeno una prima bobina di materiale nastriforme ed almeno una seconda bobina di materiale nastriforme in detto primo e secondo percorso rispettivamente.
  25. 25. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 19 a 24, in cui a ciascuno di detti almeno due percorsi sono associati almeno due rispettivi svolgitori per svolgere almeno due bobine in ciascun percorso.
  26. 26. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 19 a 25, in cui lungo detti due percorsi sono disposti organi di goffratura.
  27. 27. Impianto come da rivendicazione 26, comprendente un primo gruppo goffratore lungo detto primo percorso ed un secondo gruppo goffratore lungo detto secondo percorso.
  28. 28. Impianto come da rivendicazione 26, comprendente un singolo gruppo goffratore attraverso cui passano detto primo e detto secondo percorso.
  29. 29. Impianto come da rivendicazione 28, in cui detto gruppo goffratore presenta almeno un rullo goffratore comprendente due distinte porzioni di superficie laterale cilindrica, corrispondenti a detto primo percorso ed a detto secondo percorso.
  30. 30. Una confezione di prodotti cellulosici in carta tissue avvolti in rotoli, comprendente almeno due tipi di prodotti, tra loro distinti.
  31. 31. Confezione come da rivendicazione 30, in cui detti due tipi di prodotti si differenziano per una diversa resistenza ad umido.
  32. 32. Confezione come da rivendicazione 30 o 31, in cui detti due tipi di prodotti si differenziano per una diversa dimensione longitudinale.
  33. 33. Confezione come da una o più delle rivendicazioni 30 a 32, comprendente almeno un rotolo di carta asciugatutto ed almeno un rotolo di carta igienica.
  34. 34. Confezione come da rivendicazione 33, comprendente un numero di rotoli di carta igienica pari al doppio ovvero ad un multiplo pari del numero di rotoli di carta asciugatutto.
  35. 35. Confezione come da rivendicazione 33 o 34, in cui il od i rotoli di carta igienica hanno una lunghezza assiale pari a circa la metà della lunghezza assiale dei rotoli di carta asciugatutto.
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