ITFI20000054A1 - Ribobinatrice compatta per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto e relativo metodo - Google Patents

Description

"RIBOBINATRICE COMPATTA PER LA PRODUZIONE DI ROTOLI DI MATERIALE NASTRIFORME AVVOLTO E RELATIVO METODO"

Campo tecnico

La presente invenzione riguarda una macchina ribobinatrice per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto, ad esempio rotoli destinati alla produzione di rotolini di carta igienica, di carta asciuga-tutto, ed altro.

In particolare, ma non esclusivamente, l'invenzione riguarda una ribobinatrice del tipo periferico o superficiale, cioè in cui il rotolo o log in fase di formazione viene tenuto in rotazione in una culla di avvolgimento tramite organi avvolgitori che sono in contatto con il rotolo in formazione sulla sua superficie periferica, trasmettendo ad esso il moto rotatorio di avvolgimento.

L'invenzione riguarda anche un metodo di avvolgimento attuabile con la ribobinatrice suddetta.

Stato della tecnica

Nell'industria della trasformazione della carta vengono frequentemente utilizzate macchine cosiddette bobinatrici o ribobinatrici, che ricevono in ingresso un materiale nastriforme proveniente da una bobina madre o più bobine madri, per avvolgerlo in forma di rotoli o log di diametro pari al diametro del prodotto finito e lunghezza elevata. Questi rotoli o log vengono successivamente tagliati ortogonalmente al proprio asse per formare rotolini di carta igienica, carta asciuga-tutto ed altro.

Macchine di questo tipo, basate sul procedimento di avvolgimento periferico, sono descritte ed illustrate ad esempio in: US-A-4723724, US-A-4856725, US-A-4828195, US-A-4962897, US-A-4487377, US-A-4931130, US-A-5248106, US-A-5368252, GB-A-2105688, WO-A-9421545. Macchine basate sul procedimento di avvolgimento centrale od a mandrino sono descritte in US-Re-28353, US-A-3532572, US-A-3552670, US-A-3567552, US-A-3734423.

Le macchine ribobinatrici vengono normalmente progettate di grosse dimensioni e lavorano a velocità molto elevate. In particolare la tendenza attuale è quella di realizzare macchine ribobinatrici idonee a trattare materiale nastriforme di larghezza sempre crescente.

In alcune applicazioni, tuttavia, sarebbe opportuno disporre di macchine ribobinatrici di modeste dimensioni, ciò in particolare per soddisfare le esigenze di mercati emergenti, dove non sono necessarie elevate velocità di produzione.

Per soddisfare queste esigenze è stata sviluppata una macchina ribobinatrice periferica di dimensioni particolarmente contenute, descritta in WO-A-9732804. Questa macchina ribobinatrice prevede un particolare sistema di avvolgimento, con mezzi di incollaggio del lembo libero finale del rotolo disposti a valle della culla di avvolgimento. Normalmente, lo scarico del log finito ed il suo incollaggio richiedono un rallentamento ciclico della linea di produzione per ottenere un corretto posizionamento del lembo libero del materiale nastriforme da incollare per chiudere il rotolo.

Scopi e sommario dell'invenzione

Scopo della presente invenzione è la realizzazione di una macchina, in specie ma non esclusivamente di tipo periferico o superficiale, di dimensioni contenute, e quindi particolarmente facile da trasportare e tale da occupare piccoli ingombri quando in uso.

Secondo un particolare aspetto l'invenzione ha anche il compito di realizzare una macchina compatta in cui la velocità di alimentazione del materiale nastriforme non debba essere ridotta al termine di ciascun ciclo di avvolgimento .

Sostanzialmente, questi ed ulteriori scopi e vantaggi, che appariranno chiari agli esperti del ramo dalla lettura del testo che segue, sono ottenuti in una macchina ribobinatrice corredata di un sistema avvolgitore, genericamente di tipo centrale o periferico, e di un sistema di interruzione del materiale nastriforme al termine di ciascun ciclo di avvolgimento, per generare un lembo finale ed un lembo iniziale, in cui un applicatore di collante applica il collante sul lembo libero finale di ciascun rotolo in una posizione a monte del rotolo nella fase conclusiva di avvolgimento nel sistema avvolgitore.

Normalmente, contrariamente a quanto prevede la presente invenzione, il collante per chiudere il lembo libero viene applicato sul lembo finale o sul rotolo a valle del sistema avvolgitore, quando il rotolo è stato scaricato dal sistema stesso. A tale scopo vengono usualmente previste apposite macchine di incollaggio, disposte in linea con la macchina ribobinatrice, eventualmente con l’interposizione di un polmone di accumulo. Ciò rende la linea complessa ed ingombrante.

Secondo l'invenzione, viceversa, il collante viene applicato su una porzione terminale del materiale nastriforme prima che questa venga avvolta sul rotolo e prima che il rotolo venga scaricato dal sistema avvolgitore. Ciò rende la macchina più compatta e consente di conseguire ulteriori vantaggi che risulteranno chiari in seguito.

In US-A-4487377 è descritto un sistema in cui il collante viene applicato sul lembo finale del materiale nastriforme prima del completamento del rotolo. Tuttavia, in questo caso il collante non.è applicato da un applicatore direttamente sul materiale nastriforme. Al contrario, esso viene erogato su un'anima di avvolgimento e quest 'ultima, quando viene inserita nel sistema avvolgitore, trasferisce una parte del collante su di essa applicato al lembo finale per ottenerne la chiusura. Questa soluzione nota ha notevoli limiti.

Infatti, essa è applicabile solo con particolari sisterni di avvolgimento e solo con certi sistemi di interruzione del materiale nastriforme e di introduzione delle nuove anime di avvolgimento. Inoltre, essa non è applicabile ai casi in cui l'avvolgimento avvenga senza anima centrale. E' anche da considerare che non sempre è possibile od opportuno usare lo stesso collante per chiudere il lembo libero finale di un rotolo ed ancorare il lembo libero iniziale all'anima di avvolgimento per iniziare l'avvolgimento del rotolo successivo.

Questi limiti sono superati dalla presente invenzione.

Secondo una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione, il collante viene applicato sul materiale nastriforme prima che esso venga tagliato, strappato o comunque interrotto dal sistema di interruzione. Ciò può avvenire ad esempio disponendo l'applicatore di collante a monte del sistema di interruzione. Tuttavia, si può in linea di principio pensare anche di disporre l'applicatore di collante a valle della zona di intervento del sistema di interruzione oppure sul sistema di interruzione stesso.

Benché il sistema avvolgitore possa essere qualsiasi, anche di tipo centrale {cioè in cui il moto di avvolgimento viene dato al rotolo tramite un mandrino centrale attorno a cui si avvolge il materiale), secondo una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione il sistema avvolgitore comprende una culla di avvolgimento periferico. In tal caso l'applicatore di collante può essere disposto a monte della culla di avvolgimento, ad esempio di fronte ad uno dei rulli avvolgitori che formano parte della culla stessa.

Rispetto anche alle macchine ribobinatrici più compatte descritte in WO-A-9732804, con la presente invenzione si ottiene la possibilità di una ulteriore riduzione degli ingombri della macchina e la possibilità di raggiungere un elevato grado di affidabilità e di precisione nell'incollaggio anche senza riduzioni temporanee della velocità di alimentazione del materiale nastriforme.

Inoltre, è possibile avvolgere rotoli anche di elevato diametro. Ciò in quanto, una volta applicato il collante, prima di terminare l'avvolgimento del lembo libero finale del rotolo, quest’ultimo effettua una rotazione nella culla di avvolgimento e successivamente su una superficie di scarico per fare pressione sul lembo libero finale e stabilizzare quest’ultimo per incollaggio sull'ultima spira del rotolo. In pratica il rotolo può effettuare anche un giro completo nella culla di avvolgimento prima di essere scaricato, così che al momento dello scarico il lembo libero finale è stato già premuto contro l'ultima spira del rotolo.

Nei sistemi tradizionali, viceversa, questa operazione richiede - soprattutto nel caso di rotoli di elevato diametro - superfici di rotolamento molto lunghe per garantire comunque una pressione sul lembo libero finale e quindi elevati ingombri.

In pratica l'applicatore di collante può comprendere uno o più ugelli disposti tra loro affiancati per spruzzare sul materiale nastriforme la dose di collante necessaria. Non si escludono tuttavia diversi sistemi di applicazione del collante, ad esempio un sistema a contatto, con organi a pennello od a tampone che toccano il materiale nastriforme trasferendovi il collante necessario, benché l'impiego di ugelli sia vantaggioso perché più semplice costruttivamente e da un punto di vista della manutenzione e della messa a punto, oltre che più flessibile.

In una pratica forma di attuazione la culla di avvolgimento può presentare un sistema di avvolgimento comprendente un primo rullo avvolgitore ed eventualmente un secondo ed un terzo rullo avvolgitore, secondo una tecnica di per sé nota, pur non essendo esclusa la possibilità di una diversa configurazione della culla di avvolgimento.

Quando viene previsto almeno un primo rullo avvolgitore, l'ugello o gli ugelli a spruzzo che applicano il collante per la chiusura del lembo libero del materiale nastriforme sono disposti, rispetto al primo rullo avvolgitore, in modo tale da spruzzare il collante sul materiale nastriforme quando questo è appoggiato e viene rinviato sul rullo avvolgitore stesso. I mezzi di interruzione del materiale nastriforme sono vantaggiosamente disposti a valle, nel verso di avanzamento del materiale nastriforme, rispetto alla posizione degli ugelli a spruzzo che applicano il collante.

La macchina ribobinatrice può essere del tipo ad avvolgimento su anime tubolari, ma non è esclusa la possibilità di applicare lo stesso criterio anche su macchine ribobinatrici che producono rotoli di materiale nastriforme avvolto senza anima centrale di avvolgimento, con tecniche di avvolgimento note, descritte ad esempio in EP-A-0580561 ed EP-A-0611723.

Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione viene anche proposta una particolare configurazione di un gruppo di goffratura e laminazione, di particolare compattezza, inseribile in una macchina ribobinatrice di modeste dimensioni. Secondo questo aspetto dell'invenzione, il gruppo goffratore presenta un primo e un secondo cilindro goffratore ed un primo ed un secondo rullo di pressione, i cilindri goffratori ed i rulli di pressione essendo portati dalle fiancate che sopportano anche il gruppo perforatore, la culla di avvolgimento della macchina ribobinatrice, con ciò ottenendosi una particolare compattezza.

In pratica, una riduzione degli ingombri può essere vantaggiosamente ottenuta sovrapponendo verticalmente i cilindri goffratori, in modo tale che il primo cilindro goffratore si trova al di sopra del secondo cilindro goffratore, ad esempio e vantaggiosamente (ma non necessariamente) con gli assi sovrapposti lungo un piano verticale. In questo caso il primo rullo di pressione è posizionato al di sopra del primo cilindro goffratore, mentre il secondo rullo di pressione è disposto al di sotto del secondo cilindro goffratore, ma spostato lateralmente rispetto al piano contenente gli assi dei cilindri goffratori, piano che può essere vantaggiosamente e preferibilmente (ma non necessariamente) circa verticale. In questa configurazione la culla di avvolgimento si trova, rispetto al piano di giacitura degli assi di rotazione dei cilindri goffratori, sul lato opposto a quello su cui si trova il secondo rullo di pressione. Si ottiene in questo modo, come apparirà chiaro dalla descrizione dettagliata di un esempio di attuazione, una configurazione di dimensioni particolarmente ridotte.

Al gruppo goffratore può essere associato un sistema di unione dei veli che costituiscono il materiale nastriforme. Ad esempio può essere previsto un gruppo di mollettatura. In una forma di attuazione alternativa può essere previsto un erogatore di collante che, in modo di per sé noto, applica un collante su uno dei due veli del materiale nastriforme, dopo che questo è stato goffrato. In questo caso l'erogatore di collante viene vantaggiosamente disposto al di sopra del secondo rullo di pressione, sempre per ottenere una configurazione di elevata compattezza. Non è esclusa la possibilità di disporre nella stessa macchina sia un erogatore di collante sia un gruppo di mollettatura in modo da consentire all'utilizzatore di lavorare secondo le due modalità.

L'invenzione riguarda anche un metodo di avvolgimento per la produzione di rotoli di materiale nastriforme.

Ulteriori vantaggiose caratteristiche della macchina e del metodo secondo l'invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni.

Breve descrizione dei disegni

Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno: la

Fig.1 mostra una vista laterale della ribobinatrice secondo l'invenzione; e le

Figg.2 a 4 mostrano successive fasi del ciclo di avvolgimento.

Descrizione dettagliata, della forma di attuazione preferita dell'invenzione

Nel seguito verrà descritta in dettaglio una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione, completa di accessori e di elementi che possono essere anche in parte omessi. La forma di attuazione illustrata è del tipo con anime di avvolgimento tubolari sulle quali vengono formati i singoli rotoli, ma come detto in precedenza, la macchina può essere anche realizzata per l'avvolgimento senza anima tubolare.

La ribobinatrice, genericamente indicata con 1, comprende fiancate 3 su cui è montata una culla di avvolgimento, generic aunente indicata con 5, e costituita nell'esempio illustrato da una terna di rulli avvolgitori 7, 9 e 11. Il primo rullo avvolgitore 7 forma, con il secondo rullo avvolgitore 9, una gola 13 attraverso cui passano il materiale nastriforme ed il rotolo all'inizio della fase di formazione attorno alla rispettiva anima di avvolgimento A.

Il primo rullo avvolgitore 7 riceve il materiale nastriforme N da uno svolgitore, non mostrato. Il terzo rullo avvolgitore 11 è montato su un braccio 15 oscillante attorno ad un asse 17, per seguire l'accrescimento del rotolo in fase di formazione. A valle della culla di avvolgimento è disposto uno scivolo di scarico 21 con un dispositivo ferma-rotoli 23 controllato da un attuatore 25, che provvede a fermare il movimento dei rotoli ed a scaricare in modo controllato i singoli rotoli avvolti nella culla di avvolgimento lungo lo scivolo 21.

Al di sotto del primo rullo avvolgitore 7 si sviluppa una superficie curva di rotolamento 25 lungo cui rotolano le anime di avvolgimento A nella prima fase di avvolgimento del materiale nastriforme N, secondo una tecnica nota e descritta in dettaglio in WO-A-9421545, a cui si rinvia per maggiori dettagli descrittivi. Con 27 è indicato un elemento di interruzione del materiale nastriforme che ruota in modo controllato attorno ad un asse di rotazione 29 e coopera con il primo rullo avvolgitore 7 per effettuare l'interruzione del materiale nastriforme al termine dell'avvolgimento di ciascun rotolo, per generare un lembo libero terminale che finisce di avvolgersi sul rotolo appena completato ed un lembo libero iniziale che viene fatto aderire alla successiva anima di avvolgimento.

Le anime di avvolgimento A vengono alimentate verso la culla di avvolgimento 5 tramite un alimentatore 31 che comprende una guida di risalita delle anime A, indicata con 33. Le anime tubolari A vengono inserite nella guida di risalita 33 dal basso, scivolando o rotolando lungo una superficie 35 di fondo di una tramoggia 37, nella quale si trova anche un agitatore 39 che impedisce alle anime di incastrarsi. Le anime vengono scaricate singolarmente sulla superficie di scarico 47 e trattenute in posizione di attesa da una lama elastica 49.

Un inseritore ruotante 51 provvede, in modo sincronizzato con la rotazione del mezzo di interruzione 27, a spingere ciascuna anima tubolare A dentro il canale definito dalla superficie di rotolamento 25 e.dal primo rullo avvolgitore 7, all'inizio di ciascuna operazione di avvolgimento.

Al di sopra della superficie 47, in corrispondenza della posizione di sosta delle anime A prima dell'inserimento nel canale fra la superficie di rotolamento 25 ed il primo rullo avvolgitore 7, è disposta una pluralità di primi ugelli 53 che applicano sull'anima tubolare A temporaneamente in attesa il collante necessario per l 'adesione del lembo libero iniziale del materiale nastriforme. In alternativa al sistema di incollaggio possono essere usati altri sistemi, ad esempio ad aspirazione, elettrostatici od altro come è noto nella tecnica.

Lungo il percorso del materiale nastriforme N, proveniente dallo svolgitore (non mostrato), è disposto un gruppo goffratore e laminatore genericamente indicato con 61, comprendente un primo cilindro goffratore 63 ruotante attorno ad un asse di rotazione 63A ed un secondo cilindro goffratore 65 ruotante attorno ad un asse di rotazione 65A. I due cilindri goffratori, realizzati ad esempio in acciaio od altro materiale duro, presentano superficialmente punte o protuberanze che effettuano la goffratura del materiale.

Con il primo cilindro goffratore 63, che si trova in posizione circa verticalmente sovrapposta al secondo cilindro goffratore 65, coopera un primo rullo di pressione 67 supportato da un braccio 69 incernierato in 71 e premuto contro il cilindro goffratore 63 tramite un attuatore 73. Con il secondo cilindro goffratore 65 coopera un secondo rullo di pressione 75, portato da un braccio 77 incernierato in 79, e premuto contro il cilindro goffratore 65 tramite un attuatore 81. Come visibile in Fig.l, i tre assi di rotazione dei cilindri goffratori e del rullo di pressione 67 sono circa verticalmente sovrapposti, cioè giacciono su un piano verticale comune di traccia P-P. Viceversa, l'asse di rotazione del rullo di pressione 75 è spostato e si trova, rispetto al piano di giacitura degli assi di rotazione 63A, 65A dei cilindri goffratori 63, 65, da parte opposta rispetto alla culla di avvolgimento. Si ottiene così una configurazione particolarmente compatta.

Il primo ed il secondo cilindro goffratore 63, 65 ed i rispettivi rulli di pressione 67 e 75 sono supportati dalle stesse fiancate 3 che supportano gli organi formanti la culla di avvolgimento.

Con il primo cilindro goffratore 63 coopera un erogatore di collante 83, comprendente in questo esempio un distributore 85, un primo cilindro retinato 87 ed un secondo cilindro cliché 89, in contatto con il velo di materiale rinviato attorno al primo cilindro goffratore 63 per applicare, in modo di per sé noto, un collante sulle protuberanze goffrate del velo generate sulla superficie del cilindro goffratore 63. L'erogatore di collante si trova al di sopra del rullo di pressione 75.

Sempre con il primo cilindro goffratore 63 coopera un rullo accoppiatore o laminatore 91 portato da un braccio 93 incernierato in 95 e sollecitato contro il cilindro goffratore 63 tramite un attuatore a cilindro-pistone 97. Tramite di esso i due veli goffrati separatamente sui due cilindri goffratori 63, 65 vengono accoppiati per laminazione, dopo l'applicazione del collante.

Al gruppo goffratore e laminatore 61 vengono alimentati due veli di materiale nastriforme, indicati con VI e V2, che vengono separatamente goffrati, il primo fra il cilindro goffratore 63 ed il rullo di pressione 67 ed il secondo fra il cilindro goffratore 65 ed il rullo di pressione 75. Il velo V2 viene quindi distaccato dal secondo cilindro goffratore 65 ed adagiato sul primo velo VI rinviato attorno al primo cilindro goffratore 63. I due veli così sovrapposti vengono laminati fra il primo cilindro goffratore 63 ed il rullo laminatore 91 per formare il materiale nastriforme N. Essendo prevista una applicazione di collante tramite l'erogatore 83, con la laminazione i due veli VI e V2 vengono incollati l'uno all'altro.

Nell'esempio di attuazione illustrato, lungo il percorso del materiale nastriforme N proveniente dal gruppo laminatore-goffratore 61 è previsto un gruppo di mollettatura 101 comprendente un cilindro 103 con cui cooperano rotelle di mollettatura 105 sollecitate a pressione contro il rullo 103 tramite uno o più polmoni 107 che vengono gonfiati ad alta pressione. Il gruppo di mollettatura 101 può essere utilizzato in aggiunta al gruppo goffratore 61, ad esempio quando quest'ultimo lavora senza collante, perché privo dell'erogatore 83 o perché quest'ultimo è stato portato fuori servizio. Non si esclude l'ipotesi in cui la macchina sia priva del gruppo goffratore 61 e dotato del solo gruppo di mollettatura 101 che effettua l'accoppiamento dei due veli VI, V2 opportunamente convogliati verso il gruppo di mollettatura 101, ad esempio rinviandoli attorno al rullo 91. Si può anche prevedere che il gruppo di mollettatura 101 sia del tutto assente e che la macchina sia corredata esclusivamente del gruppo goffratore e laminatore 61 con il relativo erogatore di collante 83. In questo caso il percorso del materiale nastriforme N sarà leggermente modificato.

Lungo il percorso del materiale nastriforme N, tra il gruppo di mollettatura 101 e la culla di avvolgimento 5 è previsto un gruppo perforatore 111, comprendente un rullo portalame ruotante 113 ed un rullo fisso 115 portante una controlama. Il gruppo perforatore 111 può essere di tipo tradizionale e non viene descritto in maggiore dettaglio.

Il materiale nastriforme N che passa attraverso il gruppo perforatore 111 viene corredato di una serie di linee di perforazione ortogonali allo sviluppo longitudinale del materiale nastriforme N, linee di perforazione che suddividono il materiale nastriforme N in una serie di foglietti o strappi, per il successivo uso da parte del consumatore finale.

Il materiale nastriforme N perforato proveniente dal gruppo perforatore 111 viene rinviato attorno ad un cilindro 117 e da qui attorno al primo rullo avvolgitore 7 per essere avviato verso la culla di avvolgimento.

Con il primo rullo avvolgitore 7 coopera una serie di ugelli a spruzzo 121 che servono ad applicare sul materiale nastriforme N un collante per effettuare la chiusura del lembo libero finale del materiale nastriforme al termine dell'avvolgimento di ogni singolo rotolo, a seguito dell'interruzione del materiale nastriforme da parte dell'organo di interruzione 27.

Come chiaramente illustrato in Fig.l gli ugelli 121 (che sono previsti in numero appropriato con idonea interdistanza per assicurare un corretto incollaggio anche a tratti sulla lunghezza del rotolo, cioè sulla larghezza del materiale nastriforme) sono disposti in modo tale da spruzzare sul materiale nastriforme il collante al momento richiesto, prima che il materiale nastriforme stesso passi nel canale definito dal rullo avvolgitore 7 e dalla superficie di rotolamento 25 e quindi prima che su di esso agisca l'organo 27 di interruzione del materiale nastriforme. In questo modo il collante, successivamente destinato a chiudere il rotolo, viene applicato sul materiale nastriforme prima che quest'ultimo venga interrotto.

Opportunamente gli ugelli 121 possono essere distanziati l'uno rispetto all'altro in modo tale che il collante da essi distribuito non vada ad interessare quelle zone del materiale nastriforme N con cui va a contatto l'organo di interruzione 27, in modo tale che quest'ultimo non si sporchi di collante ad ogni ciclo di avvolgimento.

Più opportunamente, peraltro, si può prevenire lo sporcamente dell'organo di interruzione 27 da parte del collante spruzzato dagli ugelli 121 con una opportuna temporizzazione dell'azione dei due organi. Infatti, come è noto dalla tecnica anteriore, l'organo di interruzione 27 può essere fasato, rispetto alle linee di perforazione realizzate dal gruppo di perforazione 115 sul materiale nastriforme N, in modo tale che il materiale nastriforme venga interrotto per strappo in una posizione tra il rotolo in fase di avvolgimento fra i rulli 7, 9 ed 11 ed il punto di contatto dell'organo di interruzione 27 col materiale nastriforme stesso, cioè il punto in cui il materiale nastriforme viene pinzato tra l'organo di interruzione 27 ed il primo rullo avvolgitore 7. Poiché il collante applicato dagli ugelli 121 deve rimanere sulla parte terminale o coda del materiale nastriforme che si avvolge sul rotolo in fase di completamento, gli ugelli a spruzzo 121, il perforatore 111 e l'organo di interruzione 27 possono essere tra loro fasati in modo tale che l'azione di interruzione operata dall'organo di interruzione 27 sul materiale nastriforme venga espletata quando la perforazione lungo la quale il materiale nastriforme si rompe per effetto della pinzatura dell'organo di interruzione 27 si trova ad una distanza sufficiente dalla zona di azione dell'organo 27 stesso, per cui il collante preventivamente spruzzato dagli ugelli 121 sul materiale nastriforme si trova sicuramente al di fuori della zona di contatto tra il materiale nastriforme e l'organo di interruzione 27.

Mentre in ciò che precede è stata descritta la possibilità di utilizzare una serie di ugelli a spruzzo 53 per applicare un collante sulle anime tubolari A prima che queste vengono inserite fra la superficie di rotolamento 25 ed il rullo avvolgitore 7, non si esclude la possibilità che il collante necessario per l'ancoraggio del lembo libero iniziale del materiale nastriforme all'anima di avvolgimento A sia applicato dagli stessi ugelli 121. A tale scopo si può prevedere che questi ultimi vengano azionati due volte, una prima volta per applicare il collante sulla zona di materiale nastriforme N che, dopo l'interruzione operata dall'organo di interruzione 27, formerà la coda o l'estremità terminale del rotolo, ed una seconda volta sul materiale nastriforme che entrerà a contatto con l'anima tubolare di avvolgimento A. Anche in questo caso, essendo prevista una interruzione nell'erogazione del collante da parte degli ugelli spruzzatori 121, si potrà prevenire lo sporcamento dell'organo di interruzione 27 da parte del collante. In pratica l'organo di interruzione andrà ad agire tra due righe zone di collante, quella più avanzata per chiudere il rotolo finito e quella più arretrata per iniziare il successivo avvolgimento.

L'utilizzo di due serie di ugelli 53 e 121 è opportuno quando i collanti utilizzati per la chiusura del lembo terminale del rotolo e l'ancoraggio del lembo iniziale all'anima sono di natura e caratteristiche diverse. Ciò dipende dal tipo di prodotto avvolto e/o dalla velocità di avvolgimento.

Le Figg.2, 3 e 4 mostrano tre successive fasi delle operazioni di avvolgimento di un rotolo di materiale nastriforme.

In Fig,2 il rotolo R è in una fase intermedia di formazione. Una nuova anima A è, in questo esempio, già stata posizionata per il successivo inserimento. Nella Fig.3 è mostrata la fase di completamento dell'avvolgimento del rotolo, con l'organo separatore che ruota secondo la freccia f27 ed entra nel canale definito tra la superficie di rotolamento ed il rullo avvolgitore superiore 7. Gli ugelli 121 spruzzano il collante necessario per la chiusura del lembo finale. Sempre in Fig.3 è mostrata la fase di erogazione del collante alla nuova anima A da parte degli ugelli 53 sul materiale nastriforme N prima della sua interruzione. Tale erogazione può essere contemporanea o temporalmente sfasata, ed in particolare anticipata, rispetto all’erogazione da parte degli ugelli 121. In Fig.4 è mostrata la fase successiva in cui una nuova anima A è già stata inserita nel canale definito tra la superficie di rotolamento 25 ed il rullo avvolgitore 7, in contatto con la superficie di rotolamento stessa e con il materiale nastriforme N rinviato attorno al rullo avvolgitore 7. A valle dell'organo di interruzione il materiale nastriforme N è stato strappato per formare un lembo finale LF che finisce di avvolgersi sul rotolo R e sul quale è stato applicato il collante C dagli ugelli a spruzzo 121. Con LI è indicato il lembo iniziale che si avvolge sulla nuova anima. Lo scarico del rotolo R dalla culla di avvolgimento avviene in modo di per sé conosciuto.

Nell'esempio illustrato la macchina presenta anche un gruppo stampa, genericamente indicato con 131 e comprendente un inchiostratore 133, un rullo retinato 135 ed un rullo cliché 137 che porta la lastra con inciso il disegno, il decoro, la scritta od altro da stampare sul materiale nastriforme. In questo esempio solo il velo VI del materiale nastriforme N viene fatto passare sul rullo di rinvio 139 con cui coopera il rullo cliché 137, mentre l'altro velo V2 viene inviato senza stampa al gruppo goffratore od eventualmente direttamente al gruppo di mollettatura.

E' inteso che il disegno non mostra che una semplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso.

Claims (22)

1. RIVENDICAZIONI 1. Una macchina ribobinatrice per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente: - un sistema avvolgitore; - un sistema di interruzione del materiale nastriforme che, a completamento dell'avvolgimento di ciascun rotolo, interrompe il materiale nastriforme formando un lembo libero finale ed un lembo libero iniziale; - un applicatore di collante per applicare il collante destinato a chiudere il lembo libero finale del materiale nastriforme di ciascun rotolo; caratterizzata dal fatto che detto applicatore di collante applica il collante sul materiale nastriforme a monte del rotolo in fase di completamento nel sistema avvolgitore.
2. 2. Macchina come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto sistema avvolgitore comprende una culla di avvolgimento periferico.
3. 3. Macchina come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto applicatore di collante applica il collante sul materiale nastriforme prima che detto materiale nastriforme venga interrotto dal sistema di interruzione.
4. 4. Macchina come rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto applicatore di collante è disposto a monte della culla di avvolgimento.
5. 5. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto applicatore di collante comprende uno o più ugelli.
6. 6. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta culla di avvolgimento comprende almeno un rullo avvolgitore sul quale viene rinviato il materiale nastriforme, e che detto applicatore di collante è disposto in modo tale, rispetto a detto primo rullo avvolgitore, da applicare il collante sul materiale nastriforme che si trova appoggiato su detto rullo avvolgitore e rinviato attorno ad esso.
7. 7. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo goffratore con due cilindri goffratori e due rispettivi rulli di pressione, detto gruppo goffratore essendo portato da fiancate che sopportano anche la culla di avvolgimento.
8. 8. Macchina come da rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che i cilindri goffratori sono sovrapposti verticalmente con un primo cilindro goffratore sovrapposto al secondo cilindro goffratore e che i rulli di pressione sono posizionati il primo al di sopra del primo cilindro goffratore, ed il secondo al di sotto del secondo cilindro goffratore, lateralmente spostato rispetto ad un piano contenente gli assi dei due cilindri goffratori, la culla di avvolgimento trovandosi, rispetto a detto piano, sul lato opposto al secondo rullo di pressione.
9. 9. Macchina come da rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo erogatore di collante associato al primo cilindro goffratore, disposto al di sopra di detto secondo rullo di pressione.
10. 10. Macchina come da rivendicazione 7, 8 o 9, caratterizzata dal fatto di comprendere un rullo laminatore cooperante con uno di detti cilindri goffratori.
11. 11. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo di mollettatura.
12. 12. Macchina come da rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di mollettatura è posto al di sopra della culla di avvolgimento.
13. 13. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo di stampa.
14. 14. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un introduttore di anime di avvolgimento, sulle quali vengono avvolti detti rotoli, e che al termine dell'avvolgimento di ciascun rotolo detto applicatore di collante applica il collante su detto materiale nastriforme in due zone successive, nella prima zona per chiudere il lembo libero finale di ciascun rotolo e nella seconda zona per ancorare il lembo libero iniziale ad una anima di avvolgimento.
15. 15. Un metodo per la produzione di rotoli di materiale nastriforme avvolto, in cui al termine dell'avvolgimento di un rotolo, il materiale nastriforme viene interrotto, creando un lembo libero finale da avvolgere sul rotolo completato ed un lembo libero iniziale per 1'inizio dell'avvolgimento di un rotolo successivo, caratterizzato dal fatto che tramite un applicatore di collante detto collante viene applicato sul materiale nastriforme a monte del rotolo in fase di completamento.
16. 16. Metodo come da rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto rotolo viene avvolto in un sistema avvolgitore periferico.
17. 17. Metodo come da rivendicazione 15 o 16, caratterizzato dal fatto di applicare il collante sul materiale nastriforme prima che detto materiale nastriforme venga interrotto per creare detto lembo iniziale e detto lembo finale.
18. 18. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 15 a 17, caratterizzato dal fatto che detto collante viene applicato a spruzzo.
19. 19. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 15 a 18, caratterizzato dal fatto che il materiale nastriforme viene alimentato verso una culla di avvolgimento periferico comprendente almeno un primo cilindro avvolgitore, e che il collante viene applicato sul materiale nastriforme mentre questo viene rinviato attorno a detto primo cilindro goffratore e sostenuto da esso.
20. 20. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di applicare, tramite un unico applicatore, due zòne di collante sul materiale nastriforme, una prima zona in corrispondenza del lembo libero finale ed una seconda zona in corrispondenza del lembo libero iniziale, il lembo libero iniziale venendo ancorato tramite detto collante ad una anima di avvolgimento per iniziare l'avvolgimento del rotolo successivo.
21. 21. Una macchina ribobinatrice periferica comprendente un sistema avvolgitore ed un gruppo goffratore e laminatore con un primo ed un secondo cilindro goffratore con i quali cooperano un primo ed un secondo rullo di pressione, caratterizzata dal fatto che i cilindri goffratori sono sovrapposti verticalmente con il primo cilindro goffratore sovrapposto al secondo cilindro goffratore e che i rulli di pressione sono posizionati il primo al di sopra del primo cilindro goffratore, ed il secondo al di sotto del secondo cilindrò goffratore, lateralmente spostato rispetto ad un piano contenente gli assi dei due cilindri goffratori, il sistema avvolgitore trovandosi, rispetto a detto piano, sul lato opposto al secondo rullo di pressione.
22. 22. Macchina come da rivendicazione 21, caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo erogatore di collante associato al primo cilindro goffratore, disposto al di sopra di detto secondo rullo di pressione.