ITFI960040A1 - Macchina ribobinatrice incorporante un incollatore per i rotoli completati e relativo metodo di avvolgimento - Google Patents

Macchina ribobinatrice incorporante un incollatore per i rotoli completati e relativo metodo di avvolgimento Download PDF

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ITFI960040A1
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Guglielmo Biagiotti
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Perini Fabio Spa
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Description

"Macchina ribobinatrice incorporante un incollatore per i rotoli completati e relativo metodo di avvolgimento"
Descrizione
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda una ribobinatrice automatica periferica per la formazione di rotoli o log di materiale nastriforme. Ribobinatrici di questo tipo sono comunemente impiegate per la produzione di rotoli o log di carta che vengono poi tagliati per produrre rotolini di carta igienica, asciugatutto e simili.
Stato della tecnica
Per la produzione di rotoli o log di materiale nastriforme sono noti molteplici tipi di ribobinatrici basate sul principio dell'avvolgimento periferico. Alcuni esempi di queste ribobinatrici automatiche periferiche (in cui cio? i log vengono formati automaticamente in rapida successione ed il log in formazione viene trascinato in rotazione per contatto con un sistema esterno di cinghie o di rulli) sono descritti in US-A-4 ,723,724, US-A-4,856,725, US-A-4,828,195 , US-A-4 ,962,897, US-A-4,487,377, US-A-4,931,130 , US-A-5,137,225, US-A-5,248,106, US-A-5,368,252 , GB-A-2 .105.688, WO-A-9421545.
Alcune di queste ribobinatrici, ad esempio quelle descritte in EP-A-0580 561 ed EP-A-0611 723 producono anche log senza anima di avvolgimento centrale.
Queste ribobinatrici producono un elevato numero di rotoli nell'unit? di tempo, che vengono poi scaricati all'esterno della macchina ribobinatrice ed accolti in uno smistatore od in un polmone intermedio di accumulo. Prima di poter procedere al taglio di ciascun log in rotolini ed al successivo confezionamento, occorre incollare il lembo libero finale del materiale nastriforme avvolto su ciascun log per evitare che lo svolgimento della porzione terminale provochi problemi nelle fasi successive, in particolare nel confezionamento.
A tale scopo, i log scaricati dalla ribobinatrice ed accolti negli accumulatori o negli smistatori a valle di esse vengono singolarmente convogliati ad una separata e successiva sezione della linea di "converting" , in cui sono previste una o pi? macchine per 1'incollaggio del lembo libero finale del materiale di ciascun rotolo, chiamate comunemente incollatori.
Esempi di incollatori sono descritti in US-A-3 ,044,532, US-A-4,475,974, US-A-4,963 ,223, US-A-5 ,242,525, EP-B-0 481 929, WO-A-9515903 , WO-A-9515902 .
Tutti gli incollatori prevedono una stazione in cui il lembo libero finale del materiale nastriforme viene svolto e posizionato prima di applicare il collante .
La necessit? di una ribobinatrice, di un accumulatore o smistatore intermedio e di un incollatore (comprendente a sua volta una stazione di svolgimento/posizionamento del lembo libero finale da incollare ed una stazione di incollaggio), provoca elevati ingombri della linea e la necessit? di sincronizzare tra loro le diverse sezioni della linea, cosa che comporta elevati oneri in termini di programmazione e di sistemi di controllo. Tali oneri sono accettati in impianti con produzione elevata, nell'ordine di oltre 9-10 log/min, mentre non sempre sono sollevabili per produzioni inferiori .
Descrizione dell'invenzione
La presente invenzione si basa sull'idea di combinare l'avvolgimento e l'incollaggio del lembo libero finale del log in un'unica sezione della linea di trasformazione, eliminando non solo l'accumulatore od il polmone intermedio, ma anche la stazione di svolgimento e posizionamento del lembo libero finale del log.
In sostanza, secondo l'invenzione viene previsto di scaricare il log appena formato dalla culla di avvolgimento della ribobinatrice, con il lembo finale svolto, direttamente su una superficie di scarico lungo la quale viene applicato il collante al rotolo per la chiusura del lembo libero finale durante il rotolamento del log sulla superficie di scarico. La lunghezza del lembo libero e la posizione del collante sul rotolo sono selezionati in modo tale che riavvolgendosi il lembo arriva a coprire la riga di collante, superando quest'ultima di popchi millimetri, formando una linguetta di presa.Si riducono cos? drasticamente le dimensioni della linea di lavorazione ed anche di semplificarne notevolmente la programmazione e la gestione.
In pratica, il metodo di avvolgimento secondo l'invenzione pu? comprendere le fasi di:
- alimentare detto materiale nastriforme a mezzi di avvolgimento periferico;
- avvolgere una quantit? predeterminata di detto materiale nastriforme su un rotolo;
- interrompere il materiale nastriforme;
- scaricare il rotolo formato da detti mezzi di avvolgimento periferico, con un lembo libero finale di detto materiale nastriforme svolto da esso, su una superficie di scarico lungo la quale viene applicato detto collante alla superficie cilindrica del rotolo; - iniziare l?avvolgimento di un nuovo rotolo mentre il rotolo precedentemente formato viene scaricato ed incollato.
L'avvolgimento periferico pu? essere ottenuto con uno dei sistemi tradizionali attualmente noti. Preferibilmente viene impiegato un sistema di avvolgimento comprendente almeno due rulli avvolgitori ruotanti in verso concorde e definenti tra di essi una gola attraverso cui passa il materiale nastriforme da avvolgere. A valle della gola viene prevista una zona di avvolgimento che ? preferibilmente definita da un terzo rullo avvolgitore, mobile per consentire e controllare l'accrescimento del diametro del log. Nel caso in cui venga adottato questo sistema di avvolgimento, al termine dell'avvolgimento il materiale nastriforme viene interrotto a monte di detta culla di avvolgimento ed il secondo rullo avvolgitore viene fermato per far rotolare il rotolo completato su di esso e provocarne lo scarico da detta culla di avvolgimento. L'arresto del secondo rullo avvolgitore consente di scaricare il rotolo con un lembo libero di materiale nastriforme sufficientemente lungo per un agevole incollaggio, come apparir? pi? chiaramente dalla descrizione dettagliata che segue.
Per controllare meglio la fase di scarico del log dalla culla di avvolgimento, in tal caso ? vantaggioso prevedere che al termine dell'avvolgimento detto primo rullo avvolgitore venga temporaneamente rallentato contemporaneamente al resto della macchina, compresi i mezzi di alimentazione del materiale nastriforme.
In pratica, il collante viene erogato da una fessura di erogazione prevista lungo la superficie di scarico e sviluppantesi parallelamente all'asse del rotolo .
La macchina ribobinatrice periferica secondo l'invenzione comprende: mezzi avvolgitori formanti un gruppo di avvolgimento periferico per la formazione di detti rotoli; a monte di detto gruppo di avvolgimento, mezzi di interruzione del materiale nastriforme che, al termine dell'avvolgimento di un rotolo, interrompono il materiale nastriforme generando un lembo libero finale del materiale nastriforme avvolto su detto rotolo ed un lembo libero iniziale di materiale nastriforme per l'inizio dell'avvolgimento di un rotolo successivo; ed una superficie di scarico a valle di detto gruppo di avvolgimento, su cui i rotoli formati vengono scaricati al termine dell'avvolgimento. Inoltre, lungo detta superficie di scarico sono disposti mezzi erogatori per erogare un collante su ciascuno di detti rotoli quando essi rotolano su detta superficie di scarico, per incollare il lembo libero finale del materiale nastriforme avvolto sul rotolo, il quale viene saricato dal gruppo di avvolgimento su detta superficie di scarico con detto lembo libero finale parzialmente svolto.
In pratica la superficie di scarico presenta una fessura di erogazione di collante, sviluppantesi parallelamente all'asse del rotolo. Il log preleva il collante dalla fessura durante il rotolamento su di essa.
Per ottenere un corretto incollaggio del lembo libero finale quando il log rotola sulla superficie di scarico, ? opportuno che al termine dell'avvolgimento il materiale nastriforme venga interrotto in modo tale da lasciare un lembo libero finale svolto dal log abbastanza lungo. Ci? si pu? ottenere ad esempio prevedendo a monte della gola formata dai rulli avvolgitori una superficie di rotolamento formante con la superficie di detto primo rullo avvolgitore un canale entro cui inizia l'avvolgimento di ciascun rotolo. Il materiale nastriforme viene interrotto in prossimit? dell'imbocco del canale.
L'interruzione del materiale nastriforme pu? avvenire in modi diversi, anche a seconda del fatto che l'avvolgimento avvenga con o senza anima tubolare centrale. Alcuni esempi di mezzi di interruzione del materiale nastriforme saranno descritti nel seguito.
Breve descrizione dei disegni
Il trovato verr? meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno: la
Fig.l mostra una vista laterale in parziale sezione della linea di trasformazione; la
Fig-2 mostra una vista in pianta secondo II-II di Fig.l; la
Fig.2A mostra un particolare ingrandito secondo IIA-IIA di Fig.2; la
Fig.3 mostra un ingrandimento della zona di avvolgimento; le
Figg.4A-4D mostrano fasi successive dell'avvolgimento ed incollaggio del lembo libero finale di un log; la
Fig.5A-5D mostrano schematicamente, in quattro successivi istanti del ciclo di funzionamento, una soluzione con l'impiego di anime di avvolgimento; e la Fig.6 mostra schematicamente un'ulteriore forma di attuazione dell'invenzione con anima di avvolgimento; e le
Figg.7 e 8 mostrano una diversa forma di attuazione in varie fasi operative.
Descrizione dettagliata dell'invenzione
Nella descrizione che segue, ed in particolare con riferimento alle Figg.l a 4, verr? illustrata l'applicazione dell'invenzione ad una linea di trasformazione compatta, in cui sono presenti anche i dispositivi svolgitori della bobina e la troncatrice che provvede a tagliare i log in rotolimi. Ci? allo scopo di mostrare come con il metodo e la ribobinatrice della presente invenzione sia possibile realizzare una linea di dimensioni tali da poter essere interamente alloggiata in un container di trasporto. Tuttavia, deve essere inteso che il concetto inventivo pu? essere applicato anche in linee di diversa struttura e conformazione ad esempio in linee per la produzione di rotoli industriali, cio? di maggiore diametro.
Con riferimento alle Figg.l a 3, la linea di trasformazione, genericamente indicata con 1, comprende una stazione di svolgimento in cui una bobina di grande diametro, indicata con B, di materiale nastriforme N viene svolta per essere successivamente riavvolta in log o rotoli di diametro pari al diametro del prodotto destinato al consumatore finale. La bobina B, con un asse centrale di supporto A, viene sostenuta alle due estremit? da una corrispondente coppia di rulli di supporto folli 3, 5 e viene trattenuta in questa posizione da un terzo rullo superiore 7 supportato da una staffa 9. La staffa 9 ? incernierata in 9A e presenta un contrappeso 9B a sua volta incernierato in 9A e oscillante rispetto alla staffa 9. Il contrappeso 9B, nella posizione angolare di Fig.l, sollecita la staffa stessa contro una battuta fissa 11. La battuta ? in posizione tale per cui quando la staffa 9 poggia contro di essa il rullo 7 ? in posizione tale da trattenere l'anima A della bobina B nella corretta posizione di svolgimento.
La bobina B viene portata in questa posizione tramite una coppia di catene continue 13 parallele e poste sui due lati della macchina, rinviate attorno a ruote dentate 15 e 17 e guidata da una rispettiva guida curva 19. Le catene continue 13 portano ciascuna un supporto 21 destinato ad accogliere la rispettiva estremit? dell'asse A inserito nell'anima della bobina B.
I due supporti 21 e le guide 19 sono sagomati in modo tale da scaricare dolcemente l'asse A di supporto della bobina B sulla culla definita dai rulli 3 e 5 di appoggio, tale operazione essendo consentita dall'oscillazione in verso antiorario della staffa 9 che porta il terzo rullo 7. Una volta che l'asse A della bobina B si ? posizionato nel punto pi? basso raggiungibile tra i rulli 3 e 5, il rullo 7 viene riportato per effetto del contrappeso 9B nella posizione di Fig.l, cos? evitando il rischio che la bobina B possa tornare indietro. Una caduta in avanti ? agevolmente impedita dal fatto che il rullo 5 ? disposto ad una quota maggiore del rullo 3. L'anima della bobina esaurita ed il relativo asse A di supporto vengono scaricati poi dalla sede 3, 5 tramite gli stessi supporti 21 che vengono fatti indietreggiare dalle catene 13. Questo movimento ? possibile dopo che l'asse A ? stato sbloccato portando manualmente il contrappeso 9B nella posizione indicata a tratteggio in Fig.l. Ci? provoca un'oscillazione in verso antiorario della staffa 9 e del rullo 7 sufficiente a svincolare l'asse A.
Lo svolgimento della bobina B si ottiene tramite una serie di cinghie svolgitrici piane 31 tra loro parallele, una sola delle quali ? visibile nel disegno, le altre essendo disposte parallelamente ad essa. La cinghia svolgitrice 31 ? rinviata attorno ad un cilindro motorizzato 33 e ad una serie di pulegge 34, 35, 36, 37, 38, 39. Le pulegge di rinvio 36 e 37 sono montate su una staffa 41 fulcrata in 43 alla rispettiva fiancata della macchina e collegata ad un attuatore a cilindro-pistone 45. Con questa disposizione si garantisce il mantenimento della tensione sulla cinghia svolgitrice 31 al variare del diametro della bobina B.
Il materiale nastriforme N, che viene svolto dalla bobina per effetto del movimento delle cinghie svolgitrici 31 e dell'attrito tra queste e la superficie esterna della bobina B, viene rinviato attorno allo stesso cilindro 33 di rinvio delle cinghie 31 e passa attraverso un gruppo goffratore 51 comprendente una coppia di cilindri goffratori 53, 55. Il cilindro 53 ? supportato da una coppia di staffe 57 (una sola visibile in Fig.l) fulcrate in 59 alla rispettiva fiancata e sollecitate da un attuatore pneumatico 61 contro una battuta registrabile 63. Nell'esempio illustrato il cilindro goffratore 55 ? ad asse fisso. Il gruppo goffratore 51 pu? essere omesso, nel qual caso il materiale nastriforme N verr? rinviato da un rullo 52 indicato a tratteggio in Fig.l.
Il materiale nastriforme N (eventualmente goffrato) passa successivamente attraverso un gruppo perforatore 71, di tipo di per s? noto, che nell'esempio del disegno presenta un rullo perforatore ruotante 73 con una pluralit? di lame 74 cooperanti con una lama fissa 76 portata da un rullo o trave non ruotante 75, la cui posizione ? regolabile tramite un attuatore 77. Le lame 74 o la lama 76 sono dentellate. In modo di per s? noto il perforatore 71 effettua una serie di linee di perforazione equidistanti sul materiale nastriforme N che, cos? lavorato, viene avviato ad un gruppo di riavvolgimento, genericamente indicato con 81.
Il gruppo di riavvolgimento 81 comprende tre rulli avvolgitori 83, 85 ed 87, che nel seguito verranno indicati come primo, secondo e terzo rullo avvolgitore rispettivamente, e che ruotano in verso concorde (antiorario nell'esempio). Il materiale nastriforme viene rinviato attorno al primo rullo avvolgitore 83 e si avvolge per formare un log L che, nella fase intermedia di lavorazione illustrata in Fig.l, si trova a contatto con i tre rulli 83, 85, 87. L'avvolgimento avviene in modo di per s? noto e non verr? descritto in grande dettaglio in questa sede, potendosi fare referimento ad esempio alla domanda di brevetto europeo pubblicata con il numero EP-B-0580 561, il cui contenuto ? incorporato nella presente descrizione. E' sufficiente in questa sede notare che l'accrescimento del diametro del log L ? consentito dall'oscillazione del braccio 89 che supporta il terzo rullo avvolgitore 87 attorno al proprio fulcro 91. L'oscillazione ? controllata dall'attuatore 93 che pu? essere di natura qualsiasi e solo per comodit? ? rappresentato in forma di attuatore cilindro-pistone. Il sollevamento del rullo 87 pu? essere provocato anche dalla crescita stessa del log in formazione. Inoltre, l'avvolgimento del nucleo iniziale del log avviene tra il primo rullo avvolgitore 83 ed una superficie di rotolamento curva 84 portata da un gruppo oscillante 86 fulcrato attorno all'asse del secondo rullo avvolgitore 85. L'oscillazione del gruppo 86 e quindi della superficie di rotolamento curva 84 ? comandato da una camma 88, od altro sistema idoneo. Come verr? descritto in maggiore dettaglio nel seguito e come peraltro gi? noto da EP-A-0580 561, al termine dell'avvolgimento di un log il gruppo oscillante 86 oscilla in senso orario e la superficie di rotolamento 84 ? portata a toccare il rullo superiore 83. Cos? facendo il materiale nastriforme viene pinzato tra la superficie di rotolamento 84 ed il rullo 83, si rompe ed il lembo libero iniziale cos? creato inizia ad avvolgersi su s? stesso tra il rullo 83 e la superficie di rotolamento 84, avanzando verso la gola definita tra il rullo 83 ed il rullo 85 per completare l'avvolgimento del nuovo log fra i tre rulli 83, 85, 87. Si genera cos? un log L privo di anima tubolare centrale.
Quando la desiderata quantit? di materiale nastriforme N ? stata avvolta sul log, oppure quando questo ha raggiunto il diametro o il peso desiderato, avviene l'interruzione del materiale nastriforme N e lo scarico del log completato L su una superficie di scarico 101. Sulle precise modalit? con cui avviene lo scarico del log L al termine dell'avvolgimento si torner? nel seguito con riferimento alle Figg. 4A-4D.
Il log L scaricato rotola sulla superficie di scarico 101 passando al di sopra di una fessura 103 di erogazione di collante. Il collante viene erogato da un erogatore genericamente indicato con 105 e disposto al di sotto della superficie di scarico 101 per incollare il lembo libero finale del log sulla superficie esterna del log stesso. L'erogatore di collante 105 non viene descritto in dettaglio, in quanto esso pu? essere realizzato ad esempio secondo una delle soluzioni descritte in EP-B-0 481 929, US-A-5,242,525, US-A-5,259,910, WO-A-9515903 . La caratteristica saliente degli erogatori di questo tipo ? che essi cooperano con una superficie di scarico del log, per cui l'incollaggio e la chiusura del lembo libero finale avvengono per semplice rotolamento sulla superficie di scarico 101 lungo la quale ? prevista la fessura trasversale 103 di erogazione del collante.
In prossimit? del termine della superficie di scarico 101 ? previsto un rullo 107 di chiusura del log. La posizione del rullo 107 ? registrabile per rotazione di un braccio di supporto 109 fulcrato in 111 alla struttura della macchina. Il rullo 107 viene posto in rotazione da un motoriduttore 108 per provocare la rotazione controllata del log, che passa tra il rullo 107 e la sottostante superficie di scarico 101, e cos? la chiusura del lembo libero finale. La posizione del rullo 107 e del suo fulcro 111 possono essere registrate in modo tale per cui il contatto tra log e rullo 107 avvenga in corrispondenza della zona di applicazione del collante.
Il log chiuso in questo modo viene scaricato in una culla 121 di una troncatrice genericamente indicata con 123 (Fig.2). Nella culla 121 il log L viene fatto avanzare da uno spingitore 125 verso una testa di taglio comprendente un piastrone ruotante 127 calettato su un albero motore 129 che ne provoca la rotazione ad una velocit? sostanzialmente costante. Lo spingitore 125 ? portato da una catena 126 continua rinviata attorno a due ruote, una delle quali ? motorizzata tramite un motore 128.
Il piastrone ruotante 127 supporta un mandrino 131 di una lama circolare 133 per il taglio del log L in rotoli dell'altezza desiderata. La rotazione del mandrino 131 e quindi della lama 133 viene ottenuta tramite un pignone 135 calettato sull'asse del mandrino 131 ed ingranante con una corona 137 coassiale all'asse del piastrone 127 e solidale alla struttura fissa della macchina. La rotazione del piastrone 127 provoca cos? anche la rotazione della lama circolare 133 attorno al proprio asse. Rispetto alle normali troncatrici per log, quella ora descritta presenta una struttura pi? semplice, pi? compatta e pi? economica.
I rotoli tagliati dalla lama 133 vengono spinti dallo spingitore 125 verso un trasportatore costituito da una coppia di cinghiette a sezione circolare 141, 143, una delle quali ha sviluppo maggiore dell'altra. Le due cinghiette 141, 143 sono azionate da un motoridutore 145 e scaricano i rotoli verso un trasportatore che li convoglia alla macchina confezionatrice od altro (non mostrata). La differenza di lunghezza delle due cinghie consente lo scarico dei rifili, cio? delle due "fette" che vengono tagliate dalla testa e dalla coda del log. Infatti i rifili presentano un'altezza molto minore dei rotoli e normalmente si ribaltano, venendo a giacere sulle cinghiette 141, 143 con il proprio asse in posizione verticale. A valle della cinghietta 141 ? disposta una barra liscia 147 registrabile e posizionata ad una quota maggiore della cinghietta 141, come si vede nell'ingrandimento di Fig.2A. La differenza di quota tra la cinghietta 141 e la barra liscia 147 ? tale per cui i rifili ribaltati passano sotto la barra liscia 147, cadono e vengono raccolti nella zona sottostante. Viceversa i rotoli proseguono l'avanzamento essendo da un lato appoggiati sulla barra liscia 147, che ne consente un facile avanzamento per scorrimento, e dall'altra alla cinghietta 143 che continua a trascinarli verso l'uscita della linea 1. Qualora il rifilo non si dovesse ribaltare prima di raggiungere la barra liscia 147, esso si ribalter? appena in contatto con essa a causa della ridotta dimensione assiale del rifilo stesso e della coppia di attrito, che ne provocano la perdita dell'equilibrio e la conseguente caduta nello spazio tra la barra liscia 147 e la cinghietta 143.
L'intera linea sin qui descritta, con la sola eccezione delle cinghiette 141 e 143, della carteratura 140, ed eventualmente delle guide 19 e delle relative catene 13, pu? essere alloggiata in un container da trasporto, presentando una lunghezza di 2200 mm, un'altezza di 1950 mm ed una larghezza comunque inferiore alla dimensione maggiore del container.
Questa drastica riduzione di dimensioni ? ottenibile anche grazie ad alcuni accorgimenti particolarmente utili a ridurre la dimensione della linea. In particolare, una forte riduzione della lunghezza ? ottenuta tramite la disposizione dell'incollatore del lembo libero finale, e del relativo erogatore 105 direttamente all'uscita della zona di avvolgimento definita dai rulli 83, 85, 87. Infatti, contrariamente alle linee tradizionali, dove l'incollatore del lembo libero finale del log presenta una stazione di svolgimento/posizionamento del lembo libero finale per l'incollaggio, nella linea di trasformazione illustrata le operazioni di posizionamento del lembo libero finale sono effettuate come fase terminale del processo di riavvolgimento vero e proprio, cio? del processo che avviene tra i rulli 83, 85, 87.
Le operazioni di scarico del log completato, di incollaggio del lembo libero finale e di inizio avvolgimento del log successivo sono illustrate nelle Figg.
4A - 4D. Le modalit? di questa fase, cosiddetta di scambio, sono le seguenti: il secondo rullo avvolgitore 85 viene fortemente rallentato, (oltre i valori di decelerazione normalmente usati nelle ribobinatrici tradizionali) , eventualmente fino a velocit? nulla (Fig. 4A) . Il materiale nastriforme viene pinzato tra la superficie esterna del rullo 83 e la superficie di rotolamento 84 che viene fatta oscillare verso il rullo 83. Lo strappo del materiale nastriforme N, in corrispondenza di una linea di perforazione, avviene per effetto della pinzatura e della rotazione dei rulli 83, 87 in modo di per s? noto dallo stato della tecnica, ed in particolare ad esempio dalle pubblicazioni richiamate nell'ambito della presente descrizione. In particolare la rottura si pu? ottenere prevedendo una porzione di rullo avente una superficie a basso coefficiente di attrito, su cui il materiale N viene pinzato e fatto slittare all'indietro rispetto al movimento del rullo provocando la rottura, seguita da una porzione di superficie a pi? alto coefficiente di attrito, come descritto in EP-A- 0611 723, il cui contenuto ? incorporato nella presente descrizione.
In questa fase la velocit? della macchina, ed in particolare la velocit? periferica del rullo 83, vengono di preferenza ridotte, con conseguente riduzione della velocit? di alimentazione del materiale nastiforme N. Anche la velocit? periferica del rullo 87 viene ridotta in proporzione, ma si mantiene sempre superiore alla velocit? periferica del rullo 85. La differenza tra la velocit? periferica del rullo 87 e quella del rullo 85 provoca il rotolamento del log L sul rullo 85 verso la superficie di scarico 101, fino a che il log L abbandona il contatto con il rullo 85 e viene scaricato sulla superficie 101 (Fig.4B).
Queste operazioni sono sincronizzate e controllate in modo tale per cui quando il log L inizia a toccare la superficie di scarico 101 la lunghezza del lembo libero finale LL svolto da esso ? nota e scelta in modo tale per cui, tenendo conto del successivo rotolamento e quindi del graduale riavvolgimento del lembo libero finale sul log L, il log viene a contatto con la fessura trasversale di erogazione 103 in posizione corretta per far aderire il lembo libero finale al log stesso in prossimit? del bordo terminale. A tale scopo si prevede che l'interruzione del materiale nastriforme avvenga ad una distanza sufficiente dal log L per avere una sufficiente lunghezza del lembo libero finale svolto. Inoltre, per evitare che il lembo libero finale si riavvolga eccessivamente sul log L mentre questo rotola verso la superficie di scarico 101 e verso la fessura di erogazione 103, il rullo 85 viene fortemente rallentato o preferibilmente portato all'arresto.
Dopo che il log L ha toccato la fessura 103 ed ha di conseguenza prelevato il collante C (Fig.4C), il rotolamento continua fino a che il lembo libero finale LL si riavvolge completamente sul log L e copre la riga di collante C ancorandosi al log (Fig.4D). Contemporaneamente, la velocit? della macchina viene riportata a regime. Il rullo 85 viene riportato alla velocit? di regime in un tempo pi? lungo, per il motivo appresso descritto. Il lembo libero iniziale creato sul materiale nastriforme in arrivo dalla bobina B si avvolge su s? stesso nel canale formato dalla superficie di rotolamento 84 e dalla superficie del rullo 83, per formare la parte centrale del nuovo log (Fig.4B). Questo nucleo iniziale di avvolgimento rotola fino ad attraversare la gola formata tra i rulli 83, 85 (Figg.4C, 4D) e si inserisce nella culla di avvolgimento formata dai tre rulli 83, 85, 87 (Fig.4D) per dare luogo al log successivo. Il passaggio attraverso la gola ? ottenuto tramite la differenza tra le velocit? periferiche dei rulli 83, 85 che permane per il tempo necessario all'inserimento del nucleo iniziale di avvolgimento nella culla suddetta grazie al fatto che il rullo 85 torna alla velocit? di regime in un tempo pi? lungo rispetto ai rulli 83, 87.
Nelle Figg. 5A-5D ? mostrata una forma di realizzazione in cui l'avvolgimento viene effettuato su un'anima tubolare di avvolgimento T. Numeri uguali indicano parti uguali o corrispondenti a quelle descritte con riferimento alle figure precedenti. La superficie di rotolamento a monte della gola tra i rulli 83, 85 ? indicata con 84X ed ? montata su un gruppo 86X fulcrato attorno all'asse del secondo rullo avvolgitore 85. Con 88X ? indicata la camma di comando dell'oscillazione del gruppo 86X e quindi della superficie di rotolamento 84X. La distanza tra la superficie di rotolamento 84X e la superficie cilindrica del rullo 83 ? maggiore che nel caso precedente. Alla superficie di rotolamento 84X ? associata una lamina elastica 151 che forma, insieme ad uno zoccolo 153, una sede di accoglimento per un'anima tubolare T di avvolgimento. In Fig.5A, dove un log L ? nella fase iniziale di avvolgimento tra i rulli 83, 85, 87, il gruppo oscillante 86X ? nella propria posizione di massimo abbassamento. In tale posizione un'anima tubolare T viene inserita, ad esempio lateralmente, guidata da una superficie di appoggio fissa 155 che forma temporaneamente - insieme allo zoccolo 153 -la sede di inserimento dell'anima. L'inserimento del-1<1>anima tubolare T preventivamente dotata di una riga di colla parallela al proprio asse pu? avvenire in modo noto, ad esempio come descritto in US-A-4,931,130. Mentre l'avvolgimento del log L continua, il gruppo 86X viene sollevato fino a raggiungere una posizione in cui l'anima tubolare T viene tenuta a brevissima distanza dalla superficie del rullo avvolgitore 83 e viene ivi trattenuta dalla lamina elastica 151 e dalla battuta formata dallo zoccolo 153. Al termine dell'avvolgimento del log L l'anima T viene accostata alla superficie del rullo 83 (Fig.5B) e quindi premuta contro di essa (Fig. 5C) per effetto dell'ulteriore oscillazione del gruppo 86X. Nella posizione di Fig.5C il materiale nastriforme N viene pinzato tra l'anima T e la superficie cilindrica del rullo 83 con conseguente rottura del materiale nastriforme N in un punto intermedio tra la posizione di pinzatura ed il log completato L. La macchina ? sincronizzata in modo tale che in vicinanza dell'anima T si trovi una linea di perforazione cos? che la rottura avviene in un punto vicino all?anima tubolare T e non vicino al log L, per creare un lembo libero finale LL sufficientemente lungo. La rottura ? facilitata dal fatto che sul rullo 83 sono previste quattro aree 83B a coefficiente di attrito elevato (ad esempio rivestite in tessuto abrasivo) e - intercalate a queste - quattro aree 83A a basso coefficiente di attrito (ad esempio in acciaio levigato). La macchina ? sincronizzata in modo tale che l'anima tubolare T venga premuta contro un'area 83A levigata, mentre la linea di perforazione su cui avviene lo strappo viene a trovarsi preferibilmente nella zona di transizione tra l'area 83A su cui preme l'anima e la zona 83B ad alto coefficiente di attrito adiacente ad essa ed a valle di essa rispetto al verso di avanzamento del materiale nastriforme.
Quando l'anima tubolare T viene premuta contro il rullo 83, essa viene posta in rotazione dal rullo 83 stesso e rotola lungo la superficie di rotolamento 84. La riga di colla preventivamente applicata provoca l'ancoraggio del lembo libero iniziale del materiale nastriforme N cos? da consentire l'inizio dell'avvolgimento di un nuovo log. La deformazione elastica della lamina 151 consente all'anima di fuoriuscire dalla propria sede e di rotolare sulla superficie di rotolamento 84X.
Il log completato viene scaricato sulla superficie di scarico 101 ed il suo lembo libero finale LL viene incollato secondo la modalit? gi? descritta con riferimento alle Figg. 4A-4D.
In una soluzione alternativa l'anima T pu? essere priva di collante e l'avvolgimento inizia con l'ausilio di una o pi? serie di ugelli, in modo noto.
In Fig.6 ? mostrata una soluzione per l'avvolgimento con anima tubolare in cui la rottura del materiale nastriforme viene ottenuta tramite un organo dedicato a tale scopo, anzich? tramite la pressione dell'anima. In questa soluzione, a monte della gola formata tra i due rulli 83, 85 ? disposta una superficie di rotolamento 84Y fissa anzich? oscillante. Essa termina con una sede 157 dove viene inserita lateralmente un'anima tubolare T che pu? essere preventivamente dotata di un rigo di colla. Quando il log L ? completato (istante rappresentato in Fig.6), l'anima tubolare T viene spinta contro il rullo 83 da uno spintore 161 portato da un'unit? oscillante 163 fulcrata in 165 alla struttura della macchina e comandata da un attuatore cilindro-pistone od equivalente 167. L'unit? oscillante 163 porta anche un pressore 169 che, quando l'anima viene spinta dallo spintore 161 contro la superficie esterna del rullo 83, pinza il materiale nastriforme N tra il pressore 169 stesso e la superficie del rullo 83, provocando la rottura del materiale nastriforme N e quindi la generazione del lembo libero finale LL da avvolgere ed incollare sul log L completato ed il lembo libero iniziale che si ancora all'anima tubolare T in ingresso. Anche in questo caso il rullo 83 presenta porzioni di superficie 83A, 83B rispettivamente a basso ed alto coefficiente di attrito. L'anima tubolare T viene quindi fatta avanzare per rotolamento lungo il canale definito tra la superficie cilindrica del rullo 83 e la superficie di rotolamento 84Y fino a raggiungere la gola tra i rulli 83 ed 85.
Le Figg. 7 e 8 mostrano un'ulteriore forma di attuazione dell'invenzione, dove i log vengono ancora formati su un'anima tubolare. Parti uguali od equivalenti a quelle della Fig. 6 sono indicate con gli stessi numeri di riferimento. In questa forma di attuazione i mezzi per l'interruzione del materiale nastriforme N comprendono una lamina elastica od una pluralit? di lamine elastiche parallele 181 portate da un sistema oscillante 183 incernierato attorno ad un asse che, nell'esempio illustrato, coincide con l'asse di rotazione del rullo 85 (ma che pu?, ovviamente, essere diversamente posizionato). L'oscillazione ? comandata da un attuatore 185.
Durante l'avvolgimento di un log L la lamina elastica 181 ? tenuta nella posizione indicata a tratteggio in Fig. 7, mentre una nuova anima tubolare T viene portata nella sede 157 indicata a tratteggio nelle Figg.7 e 8. Quando il log L ? stato completato, la lamina elastica 181 viene portata a contatto con il materiale nastriforme N rinviato sul rullo 83 e l'anima tubolare T viene spinta dallo spintore 161 verso l'imboccatura del canale definito tra la superficie 84Y ed il rullo 83 e contro quest'ultimo. L'ulteriore pressione della lamina elastica 181 contro la superficie esterna del rullo 81 ad opera dell<1>attuatore 185 provoca una deformazione flessionale della lamina stessa (Fig.8) ed un conseguente scorrimento all'indietro della sua estremit? rispetto al verso di avanzamento del materiale nastriforme N. Ci? provoca la rottura del materiale nastriforme stesso in corrispondente della linea di perforazione che si trova subito a valle del punto di contatto della lamina elastica 181. Il rullo 82 ?, anche in questo caso, corredato di porzioni di superficie 83A e 83B rispettivamente a basso e ad alto coefficiente di attrito. La lamina elastica 181 tocca il materiale nastriforme N in corrispondenza di una porzione di superficie 83A a basso coefficiente di attrito, per cui il materiale nastriforme N pu? facilmente scorrere al1'indietro per effetto della flessione della lamina e lastica 181 e formare un'ansa NA tra la lamina elastica 181 e la nuova anima tubolare T.
Il lembo libero cos? formato pu? essere applicato alla nuova anima tubolare T tramite un collante preventivamente applicato sull'anima stessa o tramite un opportuno sistema di ugelli che generano soffi d'aria (non mostrati).
Nella forma di attuazione delle Figg. 7 e 8 l'interruzione del materiale nastriforme N pu? avvenire anche con il rullo 83 completamente fermo, in quanto il movimento provocato dalla flessione della lamina elastica 181 ? sufficiente a provocare la rottura del materiale nastriforme. La soluzione qui descritta consente, quindi, di ottenere la rottura del materiale nastriforme N anche a macchina ferma.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (18)

  1. Rivendicazioni 1. Metodo di avvolgimento periferico di un materiale nastriforme (N) per formare un rotolo (L) in cui al termine dell'avvolgimento di detto rotolo (L) il ma-teriale nastriforme viene interrotto formando un lembo libero finale (LL) ed un lembo libero iniziale per l'inizio di un rotolo successivo, ed il rotolo completato viene successivamente scaricato su mezzi incollatori che applicano sul materiale avvolto un collante, il lembo libero finale (LL) venendo riavvolto e coprendo il collante applicato mentre il rotolo viene scaricato.
  2. 2. Metodo come da rivendicazione 1, comprendente le fasi di: - alimentare detto materiale nastriforme (N) a mezzi di avvolgimento periferico (83, 85, 87); - avvolgere una quantit? predeterminata di detto materiale nastriforme per formare un rotolo (L); - interrompere il materiale nastriforme; - scaricare il rotolo formato da detti mezzi di avvolgimento periferico, con il lembo libero finale di detto materiale nastriforme svolto da esso, su una superficie di scarico (101) lungo la quale viene applicato detto collante su detto rotolo; - iniziare l'avvolgimento di un nuovo rotolo mentre il rotolo formato viene scaricato ed il lembo libero incollato su di esso.
  3. 3. Metodo come da rivendicazione 1, in cui: - detto rotolo (L) viene formato, almeno nella fase terminale di avvolgimento, fra un primo, un secondo ed un terzo rullo avvolgitore (83, 85, 87), detti rulli ruotando in verso concorde e formando una culla di avvolgimento periferico, il materiale nastriforme venendo guidato sul primo rullo avvolgitore (83); - al termine dell'avvolgimento il materiale nastriforme viene interrotto a monte di detta culla di avvolgimento ed il secondo rullo avvolgitore (85) viene fermato per far rotolare il rotolo (L) completato su di esso e provocarne lo scarico da detta culla di avvolgimento.
  4. 4. Metodo come da rivendicazione 3, in cui al termine dell'avvolgimento la velocit? di alimentazione del materiale nastriforme viene temporaneamente ridotta.
  5. 5. Metodo come da rivendicazione 2, in cui detto collante viene erogato da una fessura di erogazione (103) prevista lungo detta superficie di scarico (101) e sviluppantesi parallelamente all'asse del rotolo.
  6. 6. Metodo come da rivendicazione 5, in cui detto materiale nastriforme (N) viene interrotto a monte del rotolo formato (L) lasciando un lembo libero finale di materiale nastriforme svolto dal detto rotolo di lunghezza tale che il rotolo (L) arrivi rotolando a contatto con detta fessura di erogazione (103) quando una porzione di detto lembo libero finale del materiale nastriforme ? ancora svolta dal rotolo, detto lembo libero essendo sufficiente a ricoprire, avvolgendosi sul rotolo, il collante applicato sul rotolo (L).
  7. 7. Metodo come da una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui al termine dell'avvolgimento di un log l'alimentazione del materiale nastriforme (N) viene temporaneamente arrestata ed il materiale nastriforme viene interrotto provocandone lo scorrimento all'indietro sulla superficie del primo rullo avvolgitore (83).
  8. 8. Ribobinatrice periferica per avvolgere un materiale nastriforme (N) continuo in rotoli o log (L) comprendente: - mezzi avvolgitori (83, 85, 87) formanti un gruppo di avvolgimento periferico per la formazione di detti rotoli; - a monte di detto gruppo di avvolgimento, mezzi di interruzione del materiale nastriforme che, al termine dell'avvolgimento di un rotolo (L), interrompono il materiale nastriforme (N) generando un lembo libero finale del materiale nastriforme avvolto su detto rotolo (L) ed un lembo libero iniziale di materiale nastriforme (N) per l'inizio dell'avvolgimento di un rotolo successivo; - ed una superficie di scarico (101) a valle di detto gruppo di avvolgimento, su cui i rotoli formati vengono scaricati al termine dell'avvolgimento, caratterizzata dal fatto che lungo detta superficie di scarico (101) sono disposti mezzi erogatori (103, 105) per erogare un collante su ciascuno di detti rotoli quando essi rotolano su detta superficie di scarico, per incollare il lembo libero finale (LL) del materiale nastriforme avvolto sul rotolo (L), il quale viene scaricato dal gruppo di avvolgimento su detta superficie di scarico con il lembo libero finale parzialmente svolto.
  9. 9. Ribobinatrice come da rivendicazione 8, in cui detta superficie di scarico (101) presenta una fessura (103) di erogazione di collante, sviluppantesi parallelamente all'asse del rotolo (L).
  10. 10. Ribobinatrice come da rivendicazione 8, in cui detto gruppo di avvolgimento comprende un primo, un secondo ed un terzo rullo avvolgitore (83, 85, 87), i quali ruotano in verso concorde e definiscono una culla di avvolgimento per la formazione di detti rotoli, con mezzi di comando che portano in rotazione detti rulli avvolgitori, il materiale nastriforme (N) venendo rinviato attorno a detto primo rullo avvolgitore (83), ed in cui detti mezzi di comando provocano un arresto temporaneo della rotazione del secondo rullo avvolgitore (85) al termine dell'avvolgimento di ciascun rotolo.
  11. 11. Ribobinatrice come da rivendicazione 10, in cui detti mezzi attuatori provocano, al termine dell'avvolgimento di ciascun rotolo, un temporaneo rallentamento della ribobinatrice e del materiale nastriforme (N).
  12. 12 . Ribobinatrice come da una o pi? delle rivendicazioni 8 a 11, in cui detto gruppo avvolgitore comprende almeno un primo ed un secondo rullo avvolgitore (83, 85) formanti tra di essi una gola attraverso la quale passa detto materiale nastriforme (N), ed in cui a monte di detta gola ? disposta una superficie di rotolamento (84, 84X, 84Y) formante con la superficie di detto primo rullo avvolgitore (83) un canale entro cui inizia l'avvolgimento di ciascun rotolo.
  13. 13. Ribobinatrice come da rivendicazione 12, in cui detta superficie di rotolamento (84, 84X) ? mobile rispetto a detto primo rullo avvolgitore (83).
  14. 14. Ribobinatrice come da rivendicazione 12 o 13, in cui a detta superficie di rotolamento (84X, 84Y) ? associata una sede entro cui vengono inserite in successione anime di avvolgimento (T), sulle quali vengono formati i rotoli di materiale nastriforme (L).
  15. 15. Ribobinatrice come da rivendicazione 13 e 14, in cui detta sede presenta un organo elasticamente deformabile (151) di ritegno dell'anima di avvolgimento (T), il quale viene deformato e libera l'anima entro detto canale quando la superficie di rotolamento (84X) viene spostata verso detto primo rullo avvolgitore (83) portando detta anima (T) a contatto con la superficie di detto primo rullo avvolgitore.
  16. 16. Ribobinatrice come da rivendicazione 12 e 14, in cui a detta sede (157) ? associato un organo spintore (161) che spinge l'anima al di fuori della sede contro la superficie del detto primo rullo avvolgitore (83).
  17. 17. Ribobinatrice come da rivendicazione 16, in cui detto organo spintore (161) ? associato ad un pressore (169, 181) che, quando l'anima (T) viene spinta contro la superficie del primo rullo avvolgitore (83), preme il materiale nastriforme (N) contro la superficie del primo rullo avvolgitore (83) in un punto intermedio tra il rotolo completato (L) ed il punto di contatto tra l'anima spinta da detto organo spintore ed il primo rullo avvolgitore (83).
  18. 18. Ribobinatrice come da rivendicazione 17, in cui detto pressore (181) ? costituito da una lamina elastica flessibile che, premendo il materiale nastriforme (N) contro il primo rullo avvolgitore (82), ne provoca un leggero arretramento e quindi la rottura.
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