ITBZ20000015A1 - Struttura a composizione modulare per scaffalature - Google Patents

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ITBZ20000015A1 IT2000BZ000015A ITBZ20000015A ITBZ20000015A1 IT BZ20000015 A1 ITBZ20000015 A1 IT BZ20000015A1 IT 2000BZ000015 A IT2000BZ000015 A IT 2000BZ000015A IT BZ20000015 A ITBZ20000015 A IT BZ20000015A IT BZ20000015 A1 ITBZ20000015 A1 IT BZ20000015A1
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Description

STRUTTURA A COMPOSIZIONE MODULARE PER SCAFFALATURE
DESCRIZIONE
Sono note strutture a composizione modulare per scaffalature che fanno uso di elementi strutturali provvisti lungo parte, o tutta, l’estensione longitudinale di fori e/o asole per l’applicazione di mezzi di fissaggio, di giunti e/o appoggi di vario tipo allo scopo di poter fissare direttamente dei pianali oppure degli elementi strutturali orizzontali per il fissaggio o l'appoggio di pianali. Gli elementi strutturali delle strutture note possono avere sezione aperta oppure chiusa e sono di produzione relativamente semplice presentando però lo svantaggio di richiedere un elevato numero di elementi di fissaggio da applicare spesso in zone di accesso difficile e di non permettere una pulizia agevole ed efficiente per la presenza dell’elevato numero di fori. Il problema della pulizia è ancora più grave in caso di elementi strutturali tubolari, le zone interne dei quali permettono, attraverso i fori, il deposito di sporcizia al loro interno, non accessibile per effettuare la pulizia. Un ulteriore inconveniente delle strutture modulari note consiste nel fatto che la composizione dei singoli elementi avviene per sovrapposizione nelle zone di fissaggio ottenendo quindi delle zone di difficile pulizia per possibili infiltrazioni fra le superfici sovrapposte degli elementi strutturali. Sono note pure strutture nelle quali l'applicazione dei pianali avviene per infilamento dall’alto sui montanti con l'inconveniente che per ogni sostituzione o aggiunta di pianali, è necessario lo smontaggio e rimontaggio di diversi elementi. Le strutture note richiedono l'applicazione di crociere per conferire a tutta la struttura la stabilità richiesta. Molte delle strutture note sono composte da profilati diversi i quali non permettono una composizione su misura eseguibile in fase di montaggio. Le strutture note inoltre non offrono, in presenza di battiscopa o bordo sanitario, la possibilità di far appoggiare la struttura contro il muro. Le strutture note ed il tipo di giunzioni previste fra gli elementi di questi non permettono la scelta fra un montaggio a pavimento o un montaggio a soffitto come struttura pendente. In particolare le strutture con elementi strutturali a sezione aperta sono piuttosto pesanti e non garantiscono una adeguata stabilità.
L’invenzione si pone il compito di realizzare una struttura a composizione modulare per scaffalature del tipo sopra descritto, di facile montaggio, eventualmente eseguibile su misura in cantiere, di agevole pulizia, garantendo una notevole stabilità senza richiedere una elevata precisione nella produzione e neH'assemblaggio dei componenti ed anche senza l’applicazione di crociere, permettendo inoltre l’applicazione o lo smontaggio successivo di pianali senza richiedere lo smontaggio della struttura.
Questo compito secondo l’invenzione viene adempiuto con l'impiego di elementi strutturali a sezione chiusa, tubolare, in parte privi di perforazioni ed in parte dotati di perforazioni soltanto alle estremità ricoperte da elementi di giunzione costituenti un sistema di fissaggio semplice e veloce che riduce la sovrapposizione di superfici nelle zone di collegamento fra gli elementi strutturali e fra questi ed i pianali, garantendo sempre la chiusura degli elementi strutturali contro la penetrazione o l'infiltrazione di sporcizia.
La sezione degli elementi strutturali secondo l’invenzione può essere quadra, rettangolare o tonda, essa può essere ottenuta per esempio, per estrusione, per piegatura e saldatura oppure per composizione, per esempio di due profilati ad U. Lungo tutta o parte dell’estensione longitudinale degli elementi strutturali secondo l'asse mediano delle superfici esterne sono previste delle bugnature equidistanti fra di loro, l’interasse fra le quali determina il modulo di composizione fra gli elementi strutturali. Dette bugnature possono avere sezione varia, preferibilmente troncoconica, a calotta sferica o troncoconica con calotta sferica oppure anche piramidale o a tronco di piramide, la loro profondità può essere piuttosto limitata, per esempio, da due a tre volte lo spessore della parete del profilato. Mentre gli elementi strutturali verticali come i montanti possono essere privi di fori passanti, gli elementi strutturali orizzontali come correnti e distanziali ed eventualmente i ripiani, alle due estremità, in sostituzione dell’estrema bugnatura, sono dotati di fori passanti, disposti coassiali fra di loro sulle due superfici opposte del profilato. I fori passanti hanno diametro corrispondente al diametro maggiore della sporgenza conica, rispettivamente alla diagonale della base della sporgenza a tronco di piramide, delle punzonature previste sulle flange degli elementi di giunzione allo scopo di accogliere la testa svasata corrispondente della vite di fissaggio. Secondo l’invenzione nei punti di giunzione fra gli elementi strutturali verticali (montanti) e quelli orizzontali (correnti, distanziali) non si ha una sovrapposizione fra gli elementi ma si ha una unione di testa, per esempio dell’estremità dell'elemento strutturale orizzontale contro la superficie laterale dell’elemento strutturale verticale. Per ottenere questo si fa uso di piattine, angolari, staffe ed altri elementi di giunzione provvisti di punzonature per l'accoglimento di viti di fissaggio inserite trasversalmente, formando dette punzonature una sporgenza conica o a tronco di piramide rivolta verso le superfici laterali dei profilati da unire provviste di semplici fori atti ad accogliere le sporgenze coniche o a tronco di piramide delle punzonature previste sugli elementi di giunzione. Eventualmente detti elementi di giunzione sono provvisti di bugnature corrispondenti alle bugnature sulle superfici degli elementi strutturali e sporgenti verso queste. Le estremità degli elementi strutturali orizzontali e/o quelle degli elementi strutturali verticali possono essere provviste di inserto, preferibilmente in materiale plastico, avente soltanto funzione di chiusura oppure anche di irrigidimento, di incastro e/o di spessorizzazione evitando la penetrazione ed il deposito di sporcizia, la deformazione del profilato in corrispondenza della giunzione ed ottenendo una giunzione efficace fra gli elementi strutturali verticali e quelli orizzontali.
Allo scopo di ottenere una giunzione efficace fra gli elementi strutturali e fra questi ed i ripiani, caratterizzata da un serraggio efficiente e duraturo fra le parti e determinante un appoggio esteso a tutto lo sviluppo delle superfici implicate nella giunzione, l’invenzione propone di sfruttare la sollecitazione assiale di una vite inserita, passante per le punzonature degli elementi di giunzione e trasversalmente per i fori previsti all’estremità dell’elemento strutturale orizzontale, per ottenere con l’avvitamento su un dado o eventualmente in un foro filettato, una componente di forza determinante una pressione della superficie di testa dell’elemento strutturale orizzontale contro la superficie laterale corrispondente dell’elemento strutturale verticale. Tale componente di forza è generata dallo scorrimento fra le superfici inclinate delle zone coniche o a tronco di piramide sporgenti delle punzonature previste sugli elementi di giunzione e l’orlo, eventualmente svasato, dei fori all’estremità degli elementi strutturali orizzontali. Per ottener questo, in assetto di inizio serraggio della giunzione, la distanza fra l'asse passante per le punzonature corrispondenti degli elementi di giunzione e l’asse dell’elemento strutturale estendentesi trasversalmente rispetto all’estensione longitudinale delle flangie degli elementi di giunzione, deve essere leggermente minore rispetto alla distanza fra l’asse passante per i fori previsti all’estremità dell’elemento strutturale estendentesi parallelamente rispetto all’estensione longitudinale delle flangie degli elementi di giunzione e l'asse dell'elemento strutturale disposto a 90° rispetto al primo. La superficie estrema di testa dell’elemento strutturale estendentesi parallelamente rispetto alle flangie degli elementi di giunzione, preferibilmente è costituita da un inserto, per esempio in materiale plastico, sporgente leggermente oltre alla sezione estrema del profilato oppure da superfici di appoggio ricavate dalle pareti dello stesso profilato. Una boccola distanziatrice può essere inserita e fissata, in sostituzione a detto inserto, per esempio a saldatura, fra i fori coassiali previsti all’estremità dell’elemento strutturale . In caso di applicazione di un inserto, esso è dotato di foro passante corrispondente ai fori coassiali previsti all’estremità del profilato oppure di foro con svasature coniche corrispondenti alle svasature previste sugli elementi di giunzione. Il foro passante dell’inserto può essere filettato per l’avvitamento della vite trasversale di fissaggio. Naturalmente l'inserto è provvisto di opportune scanalature longitudinali allo scopo di permettere il suo inserimento senza interferire con le bugnature sporgenti verso l'interno del profilato. L’inserto inoltre, preferibilmente, è provvisto frontalmente di una sporgenza, corrispondente alla cavità delle bugnature previste sugli elementi strutturali, la quale con la penetrazione nella bugnatura comporta un riferimento per il posizionamento della giunzione ed una unione ad incastro eventualmente di tipo multiplo per l'eventuale presenza di bugnature anche sugli elementi di giunzione. Tale inserto secondo l’invenzione convenientemente è del tipo reversibile presentando sulle due superfici di testa caratteristiche diverse in modo da poter presentare, in relazione al senso di inserimento, per esempio una superficie con sporgenza oppure una superficie ruvida o provvista di strato gommoso. Secondo un ulteriore sviluppo dell’invenzione, con l’impiego di elementi specifici di giunzione, è realizzabile anche l’accoppiamento direttamente fra ripiani accostati. L’invenzione prevede inoltre l’impiego di elementi di giunzione specifici allo scopo di poter combinare elementi strutturali a sezione tonda con elementi strutturali a sezione quadrata o rettangolare. In particolare per gli elementi a sezione tonda è previsto un sistema di adattamento longitudinale modulare telescopico.
L’invenzione non esclude di prevedere, in corrispondenza dei giunti, eventualmente sulla stessa flangia di un elemento di giunzione ed in corrispondenza all’estremità del profilato fissato di testa, l’applicazione di due o più viti ottenendo un effetto multiplo di serraggio.
Secondo l’invenzione i ripiani possono essere applicati agli elementi strutturali orizzontali o possono essere dotati loro stessi di sezione adatta per assolvere contemporaneamente alle funzioni di struttura orizzontale, prevedendo una giunzione diretta con i montanti.
L'invenzione non esclude l'impiego di elementi strutturali verticali e/o orizzontali privi di bugnature, ottenendo il blocco delle giunzioni esclusivamente per l’effetto di serraggio causato dallo scorrimento delle superfici coniche e/o assicurando ulteriormente il blocco prevedendo, per esempio sugli elementi di giunzione e/o sulla superficie di testa degli elementi strutturali orizzontali premuta contro la superficie laterale degli elementi verticali, una superfcie ruvida, rugosa e/o dotata di uno o più grani di penetrazione.
L'invenzione viene spiegata più da vicino in base ad esempi di esecuzione preferenziali di una struttura a composizione modulare per scaffalature secondo l’invenzione, illustrata schematicamente nei disegni allegati i quali hanno scopo puramente esplicativo e non limitativo.
La Fig. 1 è la vista prospettica di una struttura a composizione modulare per scaffalature, con integrazione di elementi strutturali orizzontali a sezione tonda, con accoppiamento diretto fra due ripiani e con esempi vari di giunzione.
La Fig. 2 è la vista prospettica in esplosione di una giunzione secondo l’invenzione fra un montante e due elementi strutturali orizzontali aventi sezione diversa, disposti ad angolo retto, con l’impiego di un elemento di giunzione angolare esterno ed uno interno; l’estremità dell'elemento strutturale a sezione quadrata è provvista di inserto parzialmente illustrato in sezione.
La Fig. 3 è la vista dall’alto della stessa giunzione illustrata in Fig. 2.
La Fig. 4 è la vista dall’alto su una giunzione fra un montante verticale
e tre elementi strutturali orizzontali applicati di testa, giacenti in un
piano unico e disposti a T con l’impiego di due elementi angolari interni
di giunzione ed una piattina di giunzione priva di flangie di appoggio.
La Fig. 5 è la vista dall’alto su una giunzione fra un montante verticale
ed un elemento strutturale orizzontale applicato lateralmente di testa
con l’impiego di una staffa di giunzione.
La Fig. 6 è la vista prospettica di un elemento di giunzione applicabile
fra due ripiani accostati.
La Fig. 7 è la vista prospettica in esplosione di una giunzione a T fra
due elementi strutturali giacenti in un unico piano con l’estremità
dell’elemento applicato di testa provvista di flangie di appoggio ricavate
dalle pareti dello stesso profilato e con l'impiego di due elementi di
giunzione identici a tre flangie di appoggio.
La Fig. 8 è la vista prospettica in esplosione di una giunzione a croce
fra due elementi strutturali giacenti in un unico piano con l’estremità
degli elementi applicati di testa provvista di flangie di appoggio ricavate
dalle pareti dello stesso profilato e con l'impiego di due elementi
identici di giunzione, ciascuno provvisto di quattro flangie di appoggio.
La Fig. 9 è la vista prospettica di una giunzione a T fra due elementi
strutturali aventi sezione tonda ed adattabili modularmente e
telescopicamente in senso assiale. A V ' La Fig. 10 è la vista laterale della giunzione illustrata in Fig. 9.
La Fig. 11 è la vista dall'alto della giunzione illustrata nelle Figg. 9 e 10.
La struttura a composizione modulare secondo ['invenzione è formata essenzialmente da profilati tubolari a sezione quadra 1, 2, 3 dotati su tutte quattro le superfici di bugnature 1a sporgenti verso l'interno, da ripiani 6, 6a e da elementi di giunzione 7, 8, 9, 10, 14, 15,16, 17 dotati di viti 11 e dadi 12. I profilati provvisti di bugnature 1a sono impiegati come montanti verticali 1, come distanziali 2 e correnti 3 orizzontali. I montanti 1 possono essere dotati alle estremità di inserti allo scopo di evitare la penetrazione di sporcizia. I distanziali 2 ed i correnti 3 sono provvisti su ambo le estremità, su due pareti contrapposte, in corrispondenza della bugnatura 1a estrema, di foro 2c, eventualmente ad orlo svasato, fungente da sede per l’accoglimento della parte conica sporgente delle punzonature 7b previste sugli elementi di giunzione 7, 8, 9, 10, 14, 15, 16. Secondo l’invenzione la giunzione fra i montanti 1 ed i distanziali 2, rispettivamente i correnti 3, avviene sempre in modo che i distanziali 2, rispettivamente i correnti 3, appoggino di testa contro le pareti laterali del montante 1. Le staffe di giunzione 10 comunque permettono anche la giunzione fra due elementi strutturali 1 , 2, 3 appoggiati parallelamente fra di loro inoltre è possibile l’applicazione di testa di elementi strutturali su una sola o su tutte le superfici, di un qualsiasi elemento strutturale 1, 2, 3. L'interasse fra le giunzioni è dato dall’interasse fra le bugnature 1a le quali preferibilmente sono delle cavità a profondità relativamente modesta aventi preferibilmente forma troncoconica, a calotta sferica o troncoconica con calotta sferica.
Gli elementi di giunzione 7, 8, 9, 10, 14, 15, 16 presentano delle bugnature 1a sporgenti verso gli elementi strutturali da giuntare, delle punzonature 7b con sporgenza conica anch’essa rivolta verso gli elementi strutturali 1, 2, 3 ed eventualmente delle flangie di appoggio o innesto 14a, 14b, 15b. Le punzonature 7b hanno forma e dimensioni adatte per accogliere la testa svasata delle viti di fissaggio 11.
I fori 2c previsti ad ambo le estremità dei distanziali 2 e dei correnti 3 hanno diametro corrispondente al diametro maggiore della parte conica sporgente delle punzonature 7b previste sugli elementi di giunzione, Eventualmente detti fori 2c possono presentare una svasatura conica rivolta verso l'esterno e con inclinazione corrispondente alla parte conica sporgente delle punzonature 7b.
Allo scopo di rinforzare le estremità dei distanziali 2 e dei correnti 3 in corrispondenza dei fori 2c, può essere previsto un inserto 13 preferibilmente in materiale plastico o una boccola distanziatrice.
L'inserto 13 è dotato di foro passante trasversale 13b provvisto alle due estremità di svasatura rivolta verso l’esterno mentre sulla superficie di testa esso convenientemente è dotato di sporgenza 13a corrispondente essenzialmente alla cavità delle bugnature 1a.
Preferibilmente l’inserto 13, posizionato con l’asse del foro 13a coassiale all’asse dei fori 2c, sporge leggermente con la superficie di testa provvista di sporgenza 13a oltre alla sezione estrema corrispondente del profilato 2, 3 allo scopo di garantire, in assetto di giunzione, l’appoggio in squadra fra i profilati giuntati 1, 2. Tale appoggio in squadra determinato dalla presenza dell’inserto permette di ottenere una giunzione sempre ad angolo retto anche se il profilato di testa fosse tagliato fuori squadra. L’elemento di giunzione a staffa 10 permette inoltre anche la giunzione, per esempio fra un distanziale 2 o corrente 3 tagliato per esempio a 45° ed il montante verticale 1. In questo caso è possibile l’uso di un inserto simile all’inserto 13, con superficie di appoggio inclinata. L’invenzione non esclude inoltre di prevedere alle estremità dei profilati 1, 2, 3 delle fiangie di appoggio 2b e/o di innesto 2a ricavate preferibilmente dalle pareti dello stesso profilato. Pure gli elementi di giunzione 14, 15, 16 sono dotati di fiangie di appoggio o innesto 14a, 14b, 15b, 16b e l’invenzione non esclude di dotare anche gli elementi 7, 8, 9, 10 di fiangie simili.
L’invenzione propone di ottenere, durante l’esecuzione dell’accoppiamento fra le parti formanti la giunzione, un serraggio forzato fra i profilati giuntati 1 ,2, 3 nel senso che il profilato 2 che appoggia di testa, con eventuale interposizione dell’inserto 13, contro la superficie laterale del profilato 1 (Figg. 2, 3), venga pressato assialmente S contro quest’ultimo allo scopo di ottenere possibilmente l’aderenza di tutta la superficie di testa con eliminazione di interspazi o fessure. Questo è realizzabile secondo l’invenzione prevedendo che la distanza fra l'asse passante per il montante 1 e l’asse A passante per i fori 2c previsti all’estremità del distanziale 2, sia leggermente superiore alla distanza fra l’asse dello stesso montante 1 e l’asse V delle punzonature corrispondenti 7b sugli elementi di giunzione 8, 9 applicati per realizzare la giunzione.
La distanza fra l'asse A e l’asse V, in una prima fase di assemblaggio, comporterà che le parti coniche delle punzonature 7b sporgenti dalle flangie degli elementi di giunzione 8, 9 (Figg. 2, 3) verso i fori 2c sul profilato 2, non potranno penetrare completamente nei fori 2c e le rispettive flangie saranno disposte leggermente divaricate. Per poter effettuare quindi in queste condizioni l’introduzione della vite 11 è indispensabile che il foro 13b dell’inserto 13, o di una eventuale boccola distanziatrice, sia di diametro maggiore rispetto al foro della punzonatura che sarà a sua volta leggermente superiore al diametro del gambo della vite 11.
L’estensione longitudinale della vite 11 naturalmente dovrà tenere conto della posizione leggermente divaricata delle flangie degli elementi di giunzione 8, 9 in modo da poter avvitare il dado 12 all'estremità del gambo della vite 11. Avvitando la vite 11 , le flangie corrispondenti degli elementi di giunzione 8, 9 vengono strette fra la testa svasata della vite 11 ed il dado 12, provocando lo scorrimento della superficie conica delle due punzonature 7b all'interno dei fori corrispondenti 2c sul profilato 2 provocando una spinta S agente assialmente contro la superficie laterale di appoggio del profilato 1 ottenendo un serraggio efficace e forzato fra gli elementi da giuntare. Lo stesso effetto è ottenibile anche con l’impiego di elementi strutturali aventi per esempio sezione tonda 5, prevedendo in questo caso delle boccole trasversali 5d dotate di foro passante avente diametro corrispondente al diametro maggiore della parte sporgente delle punzonature 7b previste sulle flangie degli elementi di giunzione.
L’invenzione prevede inoltre l'impiego di elementi strutturali a sezione tonda 5 (Figg. 9 - 11) in combinazione con elementi ad innesto assiale 5a provvisti di gole circonferenziali 5c atte a realizzare una variazione telescopica modulare assiale di tali elementi strutturali bloccabili in varie posizioni di estensione longitudinale tramite viti 5b agenti radialmente o secondo una secante in fori filettati previsti sulla parete dell’elemento strutturale 5, distanziati secondo un valore pari, multiplo 0 sottomultiplo e/o progressivo, rispetto alla distanza modulare fra le gole circonferenziali 5c. Anche per questo tipo di elementi strutturali 5 l’invenzione propone elementi di giunzione vari, come per esempio l’elemento 17 eventualmente formato da due gusci 17a agganciati o incernierati secondo un asse C per la realizzazione di una giunzione a T. Convenientemente la vite 11 in questi elementi di giunzione è inserita in modo da fare presa tangenzialmente nella gola 5c dell’elemento strutturale 5a. L’invenzione non esclude che anche gli elementi strutturali (1, 2, 3) a sezione quadra o rettangolare siano variabili telescopicamente secondo la loro estensione longitudinale. 1 ripiani 6, 6a secondo l’invenzione possono essere del tipo autoportante presentando su almeno uno dei lati una sezione riproducete la sezione degli elementi strutturali 1, 2, 3, 5 con o senza bugnature 1a oppure essi possono essere del tipo applicabile ad elementi strutturali portanti 1 , 2, 3, 5 assumendo eventualmente anche funzioni di parete o divisoria verticale. In corrispondenza del passaggio dei montanti 1 i ripiani 6, 6a possono presentare, in corrispondenza degli angoli o eventualmente anche in zone intermedie laterali, delle scantonature 6b corrispondenti alla sezione dei montanti 1. Secondo una esecuzione preferenziale dette scantonature 6b sono previste soltanto alle due estremità di uno dei lati trasversali del ripiano 6, 6a (Fig. 1). In caso di ripiani 6, 6a autoportanti essi sono dotati nelle zone angolari di fori 2c.
Secondo l'invenzione è possibile realizzare inoltre una giunzione fra due ripiani 6, 6a accostati fra di loro per esempio tramite l’applicazione di un elemento di giunzione 16 provvisto di flangie di innesto 16b, di punzonature 7b e di bugnatura 1a (Fig. 6).

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura a composizione modulare per scaffalature formata essenzialmente da montanti verticali (1), da distanziali (2), da correnti (3), da ripiani (6, 6a), da elementi di giunzione e/o da elementi di fissaggio (11, 12), presentando i montanti (1), i distanziali (2), ed i correnti (3) sezione tubolare quadrata, rettangolare o tonda ed essendo i ripiani (6, 6a) autoportanti o applicati ad una struttura portante, caratterizzata dal fatto che i montanti (1), i distanziali (2) ed i correnti (3) sono provvisti, su almeno una delle superfici esterne, per uno o più tratti o per tutta l’estensione dell’asse mediana, di bugnature (1a) a cavità troncoconica, a calotta sferica o troncoconica con calotta sferica, piramidale o a tronco di piramide, sporgenti verso l’interno del profilato, distanziati fra di loro secondo uno o più valori modulari eventualmente diversi per ciascuna delle superfici laterali, che la giunzione fra detti elementi strutturali a sezione quadrata (1, 2, 3), a sezione rettangolare o a sezione tonda (5) avviene appoggiando un elemento strutturale (2, 3, 5) di testa contro una delle superfici longitudinali dell'altro elemento strutturale (1) con l’impiego di vari elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15) e che anche elementi strutturali a sezione tonda (5) sono giuntabili di testa nello stesso modo con elementi strutturali a sezione quadrata (1 , 2, 3) o rettangolare, prevedendo all’estremità dell’elemento strutturale a C sezione tonda (5) una boccola trasversale (5d).
  2. 2. Struttura a composizione modulare per scaffalature secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che gli elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15) sono dotati di punzonature (7b) dotate di un foro passante per l'inserimento di una vite di fissaggio (11) e di una parte conica o a tronco di piramide sporgente verso l'elemento strutturale (2, 3, 5) da giuntare appoggiato di testa contro una delle superfici laterali longitudinali di un secondo elemento strutturale a sezione quadrata (1) o rettangolare e che dette punzonature (7b), in assetto di giunzione completata, penetrano in fori (2c) corrispondenti, previsti alle estremità di detti elementi strutturali (2, 3), rispettivamente nel foro passante, eventualmente dotato di svasature, di una boccola (5d) applicata trasversalmente all’estremità dell’elemento strutturale a sezione tonda (5).
  3. 3. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che il dimensionamento degli elementi strutturali da giuntare (1, 2, 3, 5), degli elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15), il posizionamento dell’asse (A) passante per i fori (2c) o per la boccola (5d), nonché il posizionamento dell'asse (V) passante per le punzonature (7b) corrispondenti e contrapposte previste sugli elementi di giunzione, siano tali da ottenere, in assetto di giunzione, che detto asse (V) sia posizionato leggermente più vicino all'asse dell’elemento strutturale verticale (1) di quanto lo è la posizione dell’asse (A) passante per i fori (2c).
  4. 4. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che la vite (11 ) a testa svasata corrispondente alla svasatura delle punzonature (7b), in fase di avvitamento sul dado (12), stringendo le flangie provviste di punzonature (7b) degli elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15), provoca la progressiva penetrazione assiale delle sporgenze coniche delle punzonature (7b) all’interno dei fori (2c), rispettivamente all’interno del foro passante della boccola (5d), eventualmente dotato di svasature, determinando con tale movimento di penetrazione, per azione della superficie conica o inclinata esterna delle sporgenze delle punzonature (7b), una spinta (S) agente lungo l'asse longitudinale dell’elemento strutturale (2, 5) premendo questo di testa contro la superficie laterale longitudinale corrispondente del secondo elemento strutturale (1) da giuntare.
  5. 5. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzata dal fatto che il blocco della giunzione è ottenuto anche ad elementi strutturali (1, 2, 3, 5), elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15) ed inserti (13) privi di bugnature (1a), rispettivamente prevedendo sull'inserto e/o sugli elementi di giunzione uno o più grani di penetrazione o una superficie rugosa, zigrinata o rigata e/oppure una superficie rugosa zigrinata o rigata sugli elementi strutturali ai quali vengono giuntati di testa altri elementi strutturali.
  6. 6. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che all'estremità degli elementi strutturali (2, 3, 5) giuntabili di testa con altri elementi dello stesso tipo o di tipo diverso (1) della struttura è applicato un inserto (13) dotato di foro passante (13b) coassiale con i fori (2c) corrispondenti alle sporgenze coniche o a tronco di piramide delle punzonature (7b) previste sulle flangie degli elementi dì giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15) e che la superficie di testa di tale inserto sia complanare o sporga leggermente oltre la sezione estrema del profilato (2, 3) sul quale è applicato.
  7. 7. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che l’inserto (13) può essere del tipo reversibile presentando sulle superfici di testa caratteristiche differenti.
  8. 8. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che soltanto l’inserto (13), soltanto gli elementi di giunzione (7, 8, 9, 10, 14, 15) oppure entrambi, presentano delle sporgenze (13a, 1a) convenientemente corrispondenti e comunque penetranti, in assetto di giunzione, almeno parzialmente nelle cavità delle bugnature (1a) previste sugli elementi strutturali (1, 2, 3, 5).
  9. 9. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che all'estremità degli elementi strutturali (2, 3), internamente, in corrispondenza e coassialmente ai fori (2c) è applicata una boccola distanziatrice con foro passante a diametro corrispondente al diametro maggiore della superficie conica esterna delle punzonature (7b).
  10. 10. Struttura a composizione modulare secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i ripiani (6, 6a) presentano almeno lungo uno dei loro lati una sezione corrispondente agli elementi strutturali (1, 2, 3, 5), presentando inoltre alle due estremità di tale lato le stesse caratteristiche funzionali delle estremità degli elementi strutturali (2, 3, 5) giuntabili di testa in modo da poter applicare per il loro fissaggio gli stessi elementi di giunzione (7, 8, 9, 14, 15) utilizzati per la giunzione fra gli elementi strutturali (1, 2, 3, 5).
  11. 11. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni 1 e 10, caratterizzata dal fatto che i ripiani (6, 6a) sono accostabili e giuntabili fra loro tramite elementi di giunzione (16) provvisti di flangie angolate o disposte nello stesso piano, ciascuna delle quali è dotata di punzonatura (7b) prevedendo su una di queste flangie o su ambedue, eventualmente anche delle bugnature (1a) e/o flangie d'innesto o di incastro (16b).
  12. 12. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che gli elementi a sezione tonda (5), o eventualmente anche quelli a sezione quadrata o rettangolare, possono essere provvisti su una o su ambo le estremità di elementi (5a), aventi sezione corrispondente, inseribili telescopicamente assialmente, provvisti di gole circonferenziali (5c), tacche o scanalature distanziate fra di loro, bloccabili nell’elemento strutturale (5) a sezione tonda, quadrata o rettangolare, tramite una o più viti (5b) agenti radialmente o secondo una secante, rispettivamente secondo una linea trasversale all’asse longitudinale.
  13. 13. Struttura a composizione modulare secondo le rivendicazioni da 1 a 9 e secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che gli elementi inseribili assialmente (5a) negli elementi strutturali tubolari (5) sono giuntabili a T o a croce tramite elementi di giunzione (17) a fascetta apribile elasticamente o secondo un asse (C) di aggancio o di incernieramento reciproco o tramite due gusci identici contrapposti stretti da almeno una vite (11) passante trasversalmente la quale si innesta tangenzialmente, almeno parzialmente in una delle gole circonferenziali (5c).
  14. 14. Struttura a composizione modulare secondo una delle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzata dal fatto che il foro (13b) dell’inserto (13), rispettivamente il foro della boccola (5d), è filettato per tutta o soltanto per parte della sua lunghezza per l'avvitamento della vite di fissaggio (11).
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