ITBO20130410A1 - Dispositivo di connessione di un utensile ad un braccio di azionamento - Google Patents

Dispositivo di connessione di un utensile ad un braccio di azionamento

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ITBO20130410A1
ITBO20130410A1 IT000410A ITBO20130410A ITBO20130410A1 IT BO20130410 A1 ITBO20130410 A1 IT BO20130410A1 IT 000410 A IT000410 A IT 000410A IT BO20130410 A ITBO20130410 A IT BO20130410A IT BO20130410 A1 ITBO20130410 A1 IT BO20130410A1
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IT
Italy
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pin
feeler
connection device
latch
tool
Prior art date
Application number
IT000410A
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English (en)
Inventor
Davide Cangini
Marco Faedi
Original Assignee
Cangini Benne Srl
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    • E02HYDRAULIC ENGINEERING; FOUNDATIONS; SOIL SHIFTING
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    • E02F3/00Dredgers; Soil-shifting machines
    • E02F3/04Dredgers; Soil-shifting machines mechanically-driven
    • E02F3/28Dredgers; Soil-shifting machines mechanically-driven with digging tools mounted on a dipper- or bucket-arm, i.e. there is either one arm or a pair of arms, e.g. dippers, buckets
    • E02F3/36Component parts
    • E02F3/3604Devices to connect tools to arms, booms or the like
    • E02F3/3609Devices to connect tools to arms, booms or the like of the quick acting type, e.g. controlled from the operator seat
    • E02F3/3627Devices to connect tools to arms, booms or the like of the quick acting type, e.g. controlled from the operator seat with a hook and a longitudinal locking element
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E02F3/3609Devices to connect tools to arms, booms or the like of the quick acting type, e.g. controlled from the operator seat
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO DI CONNESSIONE DI UN UTENSILE AD UN BRACCIO DI AZIONAMENTO”
La presente invenzione è relativa al settore delle connessioni meccaniche e si riferisce ad un dispositivo con blocco di sicurezza per connettere un utensile ad un braccio di azionamento; in generale un siffatto dispositivo di connessione è atto a connettere elementi meccanici di varia natura, ed è particolarmente adatto ad agganciare, meccanicamente ed in modo removibile, una benna o altro attrezzo per la demolizione, per il movimento terra, per la cura del verde, e similari ad un braccio o ad un supporto di una macchina operatrice, quale un escavatore, un trattore o una ruspa.
Sono noti dispositivi destinati a connettere in maniera reversibile utensili, quali benne e martelli a percussione per demolizione, a supporti operativi, come, per esempio, i bracci articolati di macchine semoventi per movimento terra, per demolizione od altri.
Tali dispositivi di connessione di tipo noto sono provvisti di un primo membro bloccato all’utensile e di un secondo membro bloccato al supporto operativo.
In genere un lato di un membro è provvisto di un perno trasversale per agganciare un corrispondente lato dell’altro membro.
É quindi possibile agganciare e sganciare i ganci di un membro al perno dell’altro. Nella condizione agganciata, i due membri possono ruotare reciprocamente a guisa di cerniera. Per bloccare tale rotazione, impedendo lo sganciamento e per realizzare la connessione tra i due membri, uno di questi membri è dotato di un dispositivo di aggancio rapido a chiavistello scorrevole tra una prima configurazione sbloccata ed una seconda configurazione di blocco tra i due membri.
Per evitare che le intense sollecitazioni operative possano provocare l’indesiderato e pericoloso disimpegno del chiavistello dalla sua sede, alcuni dispositivi di connessione sono dotati di elementi destinati a bloccare reversibilmente il chiavistello nella condizione di impegno.
Inoltre, i dispositivi di connessione automatica sono dotati di almeno un “tastatore”.
In buona sostanza, in questo tipo di applicazioni, un “tastatore” è un dispositivo di sicurezza, il quale consente l’attivazione (manuale o automatica) dell’attacco del secondo membro al primo membro soltanto se tale dispositivo tastatore è stato dapprima attivato completamente ed in maniera corretta.
In altre parole, il “tastatore” impedisce che l’operatore possa azionare inavvertitamente il dispositivo a chiavistello, solidale ad un membro, prima che quest’ultimo sia in una posizione tale da permetterne il suo completo impegno in una rispettiva sede ricavata sull’altro membro.
Attualmente in un attacco rapido realizzato dalla presente richiedente è previsto un sistema di rilevamento benna che prevede due tastatori laterali, i quali, nella fase di aggancio, vengono spinti lateralmente verso l’interno dell’attacco stesso provocando lo sblocco di una camma con conseguente possibile inserimento di un chiavistello sugli attacchi della benna.
Tale sistema, tuttavia, presenta la criticità di essere strettamente legato alla larghezza degli attacchi saldati sulla benna ed anche alla posizione laterale della benna stessa nella fase di attacco.
Infatti, se gli attacchi dovessero risultare troppo larghi a causa delle tolleranze di fabbricazione della benna, i tastatori non verrebbero azionati e, pertanto, non scatterebbe il dispositivo di aggancio.
Quindi, in questi casi, risulterebbe necessario, riportare del materiale sugli attacchi benna per ridurre le tolleranze di fabbricazione, col rischio di trovarsi in una condizione di funzionamento casuale in cui a volte il meccanismo scatta e altre volte no.
Pertanto, scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di connessione di un utensile ad un braccio di azionamento, il quale sia esente dagli inconvenienti sopra descritti e, nello stesso tempo, sia di facile ed economica realizzazione; tale dispositivo essendo provvisto di un tastatore di sicurezza.
In accordo con la presente invenzione viene fornito un dispositivo di connessione di un utensile ad un braccio di azionamento secondo quanto rivendicato nella rivendicazione indipendente allegata, e preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti, direttamente oppure indirettamente, da tale rivendicazione indipendente.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni annessi (in scale diverse), nei quali:
- la figura 1 illustra una vista d’insieme di un braccio meccanico a cui è accoppiata una benna, in cui si utilizza un dispositivo di connessione realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 mostra una pianta ingrandita dell’insieme dispositivo di connessione/benna in una condizione di completo accoppiamento tra i due elementi;
- la figura 3 illustra una sezione A-A realizzata nell’insieme di figura 2;
- la figura 4 mostra una pianta ingrandita dell’insieme dispositivo di connessione/benna in una prima configurazione;
- la figura 5 illustra una vista laterale dell’insieme di figura 4;
- la figura 6 mostra una sezione B-B eseguita sulla pianta di figura 4;
- la figura 7 illustra un ingrandimento di alcuni particolari presenti nella sezione B-B di figura 6;
- la figura 8 mostra una pianta ingrandita del dell’insieme dispositivo di connessione/benna in una seconda configurazione;
- la figura 9 illustra una vista laterale dell’insieme di figura 8;
- la figura 10 mostra una pianta ingrandita dell’insieme dispositivo di connessione/benna in una terza configurazione;
- la figura 11 illustra una vista laterale dell’insieme di figura 10;
- la figura 12 mostra una sezione C-C eseguita sulla pianta di figura 10;
- la figura 13 illustra un ingrandimento di alcuni particolari presenti nella sezione C-C di figura 12;
- la figura 14 mostra una pianta ingrandita dell’insieme dispositivo di connessione/benna in una quarta configurazione;
- la figura 15 illustra una vista laterale dell’insieme di figura 15;
- la figura 16 mostra un esploso di una parte del dispositivo di connessione di un utensile ad un braccio di azionamento oggetto della presente invenzione; e
- la figura 17 illustra il dispositivo di connessione di cui alla figura 16 associato ad un utensile, in particolare, ad una benna.
Con riferimento alle figure da 1 a 15, con 1 viene indicato il dispositivo, oggetto della presente invenzione, di connessione di un utensile U ad un braccio di azionamento A.
Il dispositivo 1 comprende un primo membro 2 ed un secondo membro 3, destinati ad essere fissati, ad esempio tramite saldatura e/o mezzi a vite, rispettivamente, all’utensile U ed al braccio di azionamento A (figura 1).
I membri primo 2 e secondo 3 recano rispettivi primi mezzi d’aggancio 4, e secondi mezzi di aggancio 5 per il reciproco aggancio removibile.
Nella fattispecie i primi mezzi di aggancio 4, relativi al primo membro 2, comprendono due uncini disposti lateralmente e simmetricamente rispetto alla benna, mentre i secondi mezzi di aggancio 5, relativi al secondo membro 3, prevedono una barra di sezione sostanzialmente circolare (figura 17). In uso, la barra 5 è inserita nei due uncini 4 (figure 1, 17).
Più in particolare, e come mostrato in maggior dettaglio in figura 17, il primo membro 2 comprende due costole 6, parallele fra di loro, per esempio saldate all’utensile U.
Ciascuna costola 6 comprende, a sua volta, un corpo principale allungato 6A provvisto, ad una prima estremità, del suddetto uncino 4 e ad una sua seconda estremità di un rispettivo incavo 6B. Ciascun incavo 6B è provvisto di un elemento trasversale di rinforzo 6C.
Inoltre, ciascuna costola 6 prevede una rispettiva sella 6D per delle ragioni che verranno spiegate meglio in seguito.
In figura 16 è stato illustrato un esploso del secondo membro 3.
Tale secondo membro 3 comprende un carter 13A realizzato vantaggiosamente con una lamiera ripiegata ad una cui estremità è saldata la suddetta barra 5. Il carter 13A è chiuso dal di sotto da una piastra 13B (figura 16).
Sul carter 13A vi è una scatola 75 removibilmente fissata ad esso. Sulla superficie superiore della scatola 75 è attaccata un piastrina 75A contenente delle indicazioni grafiche relative ad una testa 45A di un perno 45 su cui si può impegnare una corrispondente chiave 55A presente su una leva di azionamento 55 (figura 16) (vedi oltre).
Come mostrato in figura 3 la testa 45A sporge dalla superficie superiore della scatola 75 in modo tale da permetterne il suo azionamento per mezzo della suddetta leva di azionamento 55.
Inoltre, la testa 45A è collegata ad una testa 54 per mezzo di un manovellismo 60 comprendente una biella 61 incernierata a due manovelle 62, 63, ciascuna solidale ad una rispettiva testa 45A, 54. Si noti che la testa 54 ed il manovellismo 60 si trovano completamente all’interno della suddetta scatola 75, mentre, come si è detto, la testa 45A sporge dalla superficie superiore della scatola 75 stessa.
Ciò consente di spostare il punto di azionamento della testa 54 in una zona più accessibile alla chiave 55A azionata da un operatore. In altre parole il punto di azionamento in rotazione della testa 54 è stato spostato dalla testa 54 stessa alla testa 45A tramite l’uso del suddetto manovellismo 60.
Sia detto per inciso che la scatola 75 è solidale al carter 13A e che le due teste 54 e 54A possono solo ruotare sia rispetto alla scatola 75 che al carter 13A, ma non possono traslare rispetto a questi elementi.
Su due lati del carter 13A sono saldati due elementi sagomati 14 paralleli tra loro. Si noti che la mutua distanza tra i due elementi sagomati 14 del secondo membro 3 è inferiore alla mutua distanza tra le due costole 6 del primo membro 2. Ciò consente, in uso, che i due elementi sagomati 14 si possano inserire tra le due costole 6 (vedi oltre).
Inoltre, ciascuna estremità libera di ciascun elemento sagomato 14 che sporge dal carter 13A presenta un becco 14A (figure 16, 17).
Ciascun becco 14A prevede una superficie orizzontale 14A*, la quale termina con una rispettiva battuta verticale 14A* (figura 16).
Tra i due elementi sagomati 14 si estende una piastrina verticale 15 che chiude il carter 13A dal lato rivolto verso i becchi 14A.
Sulla piastrina verticale 15 vi sono due fori passanti 16, ciascuno dei quali è atto a far passare, in uso, un rispettivo stelo 20 intorno a cui è avvolta una rispettiva molla elicoidale 21.
Si noti che, mentre ciascun stelo 20 effettivamente attraversa il rispettivo foro passante 16, una prima estremità 21A della rispettiva molla elicoidale 21 si appoggia ad una slitta 41, mentre una seconda estremità 21B è in appoggio sulla superficie interna della piastrina verticale 15.
Si noti anche che la slitta 41 si trova interamente all’interno del carter 13A.
Come sarà visto meglio in seguito, la funzione di tali molle elicoidali 21 è quella di far muovere automaticamente il chiavistello quando il dispositivo tastatore, spingendo su una camma 35 interna, rimuove la stessa dalla posizione di aggancio (vedi oltre).
Gli elementi sagomati 14, le costole 6 e gli steli 20 si estendono parallelamente ad una prima direzione (Y) (figure 16, 17).
Un chiavistello a barra trasversale 22 è fissato con mezzi noti alle estremità 20A degli steli 20. Ciascuna estremità del chiavistello a barra trasversale 22 è provvista di un rispettivo scasso 22A il cui uso verrà spiegato in seguito.
In altre parole, il chiavistello a barra trasversale 22 è reso solidale alla slitta 41 per mezzo dei due steli 20 fissati a tali elementi mediante avvitature.
Si noti come il chiavistello a barra trasversale 22 si estende parallelamente ad una seconda direzione (Z) trasversale alla suddetta prima direzione (Y) (figure 16, 17).
Da ciascun elemento sagomato 14 aggetta verso l’esterno una rispettiva protuberanza trasversale 25 (una sola è visibile nell’esploso di figura 16), la quale, in uso, si impegna con una rispettiva sella 6D (figura 17).
Si è riscontrato che prevedere una ulteriore zona di accoppiamento tra i due membri 2, 3 costituita dalle protuberanze trasversali 25 inserite nelle selle 6D consente una migliore distribuzione delle forze trasmesse dall’utensile U al braccio di azionamento A quando lavora.
Nella presente invenzione una sola protuberanza 25, nella fattispecie quella visibile in figura 16, è provvista di un dispositivo tastatore 30.
Il dispositivo tastatore 30 è sostanzialmente un dispositivo di sicurezza che consente l’attivazione manuale dell’attacco del membro 3 al membro 2 soltanto se tale dispositivo tastatore 30 è stato attivato completamente ed in maniera corretta, se cioè la protuberanza laterale 25 che lo contiene si è appoggiata correttamente e completamente sulla relativa sella 6D.
In altre parole, il dispositivo tastatore 30 impedisce che l’operatore, inavvertitamente, possa azionare in apertura (vedi oltre) il chiavistello a barra trasversale 22, che appartiene al membro 3, prima che quest’ultimo sia in una posizione tale da permetterne il suo completo impegno in una rispettiva sede ricavata sull’altro membro (vedi oltre).
Difatti, il dispositivo tastatore 30 comprende due perni 31, 32, sostanzialmente perpendicolari tra loro, accoppiati tra di loro tramite superfici inclinate 31A, 32A (figura 7), in modo tale che uno spostamento verticale del perno 31 secondo una direzione ed un verso individuati da una freccia (F1) si trasformi in uno spostamento orizzontale del perno 32 secondo una freccia (F2). In altre parole, lo spostamento verticale del perno 31 indurrà un mutuo scivolamento delle superfici inclinate 31A, 32A, e di conseguenza uno spostamento orizzontale del perno 32.
Come illustrato, per esempio, in figura 7 i due perni 31, 32 del tastatore 30 sono alloggiati in una apposita sede 33 realizzata all’interno della protuberanza laterale 25. Ciascun perno 31, 32 è dotato di una rispettiva asola 31B (manca il riferimento in figura 16), 32B dentro cui scorre un elemento di guida 31C, rispettivamente, 32C (figura 16).
Come mostrato sempre in figura 7, l’estremità 34 del perno 32 è appoggiata sulla camma 35 che fa parte di un meccanismo di azionamento 40 di un equipaggio mobile di chiusura 90 comprendente il suddetto chiavistello a barra trasversale 22 (si veda oltre).
Come illustrato nelle figure allegate l’accoppiamento fra tastatore 30 e spintore della camma 35 viene realizzato facendo scorrere le due superfici inclinate 31A, 32A che determinano il cambio della direzione di movimento.
In alternativa a questo sistema se ne può adottare un altro (non illustrato), il quale prevede l’uso intermedio di una biella infulcrata fra tastatore e spintore. Tale meccanismo determina, come visto sopra, il cambio di direzione di movimento. Un altro possibile elemento intermedio potrebbe essere una ruota dentata, o similare, che determina, come sopra, il cambio di direzione del movimento.
Come ulteriore alternativa il cambio di direzione del movimento può essere ottenuto tramite un elemento mobile che ruota attorno ad un fulcro fisso.
Quando l’estremità 36 (figura 7) del perno 31 si appoggia sulla sella 6D, il perno 31 stesso si sposta secondo la freccia (F1) trasmettendo il moto al perno 32 (che è quindi obbligato a traslare secondo la freccia (F2)). Pertanto, è l’estremità 34 del perno 32 a premere sulla superficie della camma 35.
Il suddetto meccanismo di azionamento 40 comprende la citata slitta 41 ed un perno di rotazione 47 terminante con la citata testa 54 (figura 17).
Come mostrato in maggior dettaglio in figura 17, il perno di rotazione 47 presenta (dall’alto verso il basso) un primo tratto 47A, di sezione trasversale poligonale, seguito da un secondo tratto 47B di sezione trasversale circolare che termina con una punta 47C.
Il perno di rotazione 47 ha un asse di rotazione fisso rispetto al carter 13A, mentre la slitta 41 si può spostare secondo una freccia (F3) (figura 4).
L’intero perno di rotazione 47 attraversa un foro passante 78 realizzato sulla superficie superiore del carter 13A (figura 16).
Si noti come il primo tratto 47A del perno di rotazione 47, in uso, è impegnato in un foro passante 79 (eseguito sulla camma 35) avente la sua stessa sezione trasversale poligonale. In altre parole, tra il primo tratto 47A del perno di rotazione 47 ed il corrispondente foro passante 79 si attua un accoppiamento prismatico.
Il secondo tratto 47B e la punta 47C, in uso, sono alloggiati, invece, in una scanalatura 41A prevista sulla slitta 41 (figura 16).
Quindi la slitta 41 è libera di scorrere (secondo la freccia (F3)) nella sua sede prevista nel carter 13A ed è guidata dal secondo tratto 47B e dalla punta 47C, che, come abbiamo detto, si trovano sempre nella scanalatura 41A.
Un foro cieco 41B eseguito nella slitta 41 alloggia parzialmente un perno 79A la cui parte superiore (sporgente rispetto al piano superiore della slitta 41) è circondato da una bussola 80 atta a ruotare liberamente rispetto al perno 79A stesso. In altre parole, mentre il perno 79A è fissato mediante interferenza al rispettivo foro cieco 41B, e quindi non si sposta (né in traslazione, né in rotazione) rispetto ad esso, la bussola 80 è atta a ruotare liberamente intorno ad un asse verticale del perno 79A stesso.
Inoltre, una molla elicoidale 65 collega la camma 35 alla slitta 41 (si veda, ad esempio, la figura 4).
La camma 35 presenta al suo interno una scanalatura sagomata 35A (figura 4) di guida della bussola 80. In tale scanalatura sagomata 35A è possibile distinguere una sede iniziale 66 (figure 4, 8) di sblocco completo del chiavistello a barra trasversale 22 in cui si trova inizialmente la bussola 80; una sede finale 67 (figura 10) di blocco completo del chiavistello a barra trasversale 22 in cui si trova la bussola 80 al termine delle operazioni di chiusura; ed un insieme di incavi di sicurezza 68, 69 di arresto di sicurezza reciprocamente adiacenti.
Si definisce come “equipaggio mobile di chiusura 90” l’insieme dato dai seguenti elementi:
- chiavistello a barra trasversale 22;
- aste 20;
- molle elicoidali 21;
- slitta 41;
- perno 79A; e
- bussola 80.
Si definisce, invece, come “meccanismo di azionamento 40” (del suddetto “equipaggio mobile di chiusura 90”) l’insieme dato dai seguenti elementi:
- testa 45A;
- testa 54;
- manovellismo 60;
- molla 65;
- perno 47; e
- camma 35.
Si osservi, inoltre, che la camma 35 e la slitta 41 sono accoppiati tra di loro sia tramite la suddetta molla 65, che per mezzo dell’accoppiamento scorrevole tra la bussola 80 (portata dalla slitta 41) e la scanalatura sagomata 35A realizzata nella camma 35 stessa.
Nella configurazione illustrata in figura 4, anche se un operatore distrattamente volesse ruotare in senso antiorario la testa 45A (e quindi la testa 54) mediante l’uso della leva 55 l’equipaggio mobile di chiusura 90 non si muoverebbe perché una appendice 35B della camma 35 è appoggiata su una battuta 70 (figura 4) appositamente predisposta all’interno del carter 13A.
L’estremità 34 del perno 32 del tastatore 30 (quando la protuberanza trasversale 25 è alloggiata completamente nella rispettiva sella 6D) spinge l’appendice 35B della camma 35. Quando il contatto tra l’appendice 35B e la battuta 70 termina, la camma 35 viene tirata elasticamente dalla molla 65 in maniera tale che tale camma 35 ruoti intorno all’asse verticale passante per il perno 47.
Poiché, come abbiamo detto, tra il foro passante 79 realizzato sulla camma 35 ed un tratto 47A del perno 47 vi è un accoppiamento prismatico la rotazione della camma 35 induce una analoga rotazione del perno 47 e della sua testa 54. La rotazione antioraria della testa 54 si trasmette alla testa 45A tramite il citato manovellismo 60.
Pertanto, la configurazione del sistema diventa quella illustrata in figura 8, nella quale l’equipaggio mobile 80 arretra secondo la freccia (F3) ed il chiavistello a barra trasversale 22 si sposta nello stesso verso e si inserisce parzialmente negli incavi 6B. Nello stesso tempo la faccia inferiore del chiavistello a barra trasversale 22 si appoggia anche sui due becchi 14A.
Si noti che nella configurazione mostrata in figura 8 la bussola 80 si situa in una posizione intermedia instabile della scanalatura sagomata 35A.
A questo punto per l’azione delle molle 21 il chiavistello a barra trasversale 22 prosegue il suo movimento di chiusura secondo la freccia (F3) ottenendo la chiusura completa dell’attacco rapido e facendo contemporaneamente ruotare la camma 35.
Si osservi che la chiave 55a serve solo ad effettuare l’apertura manuale da parte dell’operatore dell’attacco rapido (sgancio), fase nella quale si immagazzina anche energia nelle due molle 21.
In definitiva, per la chiusura dell’attacco rapido (aggancio), come si è visto, è sufficiente l’azione del dispositivo tastatore 30 e l’energia immagazzinata dalle due molle 21.
La rotazione antioraria della testa 45A induce una analoga rotazione della testa 54, e quindi del perno 47 che fa ruotare la camma 35 facendo sì che la bussola 80 si porti nella sede finale 67, così come è stato illustrato in figura 10.
Per raggiungere la configurazione di figura 10 si ha, quindi, un ulteriore spostamento del chiavistello a barra trasversale 22 secondo la freccia (F3), il quale va adesso in battuta sull’elemento trasversale di rinforzo 6C (figura 17) perfezionando così la chiusura dell’attacco rapido.
In questo modo si ottiene il desiderato fissaggio completo del primo membro 2 al secondo membro 3.
Infine, nella configurazione di figura 14 l’attacco è in sicura, cioè le forze agenti sull’attacco rapido stesso tendono a sganciare il chiavistello 22 dalle sedi 6B ma è la molla 65 a tirare la camma 35 in modo che al massimo la bussola 80, pur uscendo dalla sede finale 67 scivoli sul profilo sagomato 35A andandosi a porre in uno dei due incavi di sicurezza 68, 69, senza che tale bussola 80 possa raggiungere, per esempio, una posizione intermedia pericolosa come quella mostrata in figura 8, dove l’attacco rapido non è stato ancora completamente e correttamente inserito.
Il vantaggio principale del dispositivo di connessione oggetto della presente invenzione è rappresentato dal fatto che l’azionamento del tastatore è slegato dalla larghezza degli attacchi saldati sulla benna ed anche alla posizione laterale della benna stessa nella fase di attacco.
In questo modo si ha la certezza di un rapido e sicuro azionamento del tastatore in qualsiasi condizione di usura degli attacchi, peraltro senza dover intervenire sulla manutenzione degli attacchi stessi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di connessione (1) di un utensile (U) ad un mezzo di azionamento (A); detto dispositivo (1) comprendendo un primo membro (2) ed un secondo membro (3) destinati ad essere fissati uno all’utensile (U) e l’altro al mezzo di azionamento (A) e recanti rispettivi mezzi d’aggancio (4, 5) per il reciproco aggancio removibile; uno di tali membri (3, 2) essendo provvisto, inoltre, di almeno un mezzo a chiavistello (22) scorrevole tra una configurazione di disimpegno, ad una condizione di impegno nella quale l’almeno un mezzo a chiavistello (22) si impegna in una sede (6B) di mezzi di riscontro (6) dell’altro membro (2, 3) per realizzare, in cooperazione con detti mezzi d’aggancio (4, 5), la condizione di connessione tra detto utensile (U) e detto mezzo di azionamento (A); detto dispositivo (1) comprendendo, inoltre, mezzi tastatori (30), associati ad uno dei membri (3, 2); detti mezzi tastatori (30) essendo atti ad agire su mezzi di blocco/sblocco (34, 35B) di un meccanismo di azionamento (40) dei mezzi a chiavistello (22); detto dispositivo (1) essendo caratterizzato dal fatto che detti mezzi tastatori (30) sono tutti alloggiati all’interno di una unica protuberanza trasversale (25).
  2. 2. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unica protuberanza trasversale (25) è atta ad inserirsi in una corrispondente sede (6D) che appartiene a detto primo membro (2).
  3. 3. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi tastatori (30) comprendono due perni (31, 32), sostanzialmente perpendicolari tra loro, accoppiati tra di loro tramite rispettive superfici inclinate (31A, 32A), in modo tale che uno spostamento verticale del perno (31) si trasformi in uno spostamento orizzontale del perno (32).
  4. 4. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che una estremità (34) di detto perno (32) attiva un meccanismo di azionamento (40) di un equipaggio mobile di chiusura (90) comprendente, a sua volta, un chiavistello a barra trasversale (22).
  5. 5. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 1 o alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi tastatori comprendono una biella infulcrata fra un primo perno tastatore ed un secondo perno di spinta.
  6. 6. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 1 o alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi tastatori comprendono una ruota dentata, o similare, che determina il cambio di direzione del movimento fra un primo perno tastatore ed un secondo perno di spinta.
  7. 7. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 1 o alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi tastatori comprendono un elemento mobile che ruota attorno ad un fulcro fisso.
  8. 8. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere un equipaggio mobile di chiusura (90) dato dall’insieme dei seguenti elementi: - almeno un chiavistello (22); - almeno una asta (20) che aziona detto chiavistello (22); - mezzi elastici (21) associati a detta almeno una asta (20); - una slitta (41); ed - una bussola (80) associata ad un relativo perno (79A) solidale a detta slitta (41).
  9. 9. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di comprendere un meccanismo di azionamento (40) di detto equipaggio mobile di chiusura (90); detto meccanismo di azionamento (40) essendo dato dall’insieme dei seguenti elementi: - una prima testa (45A); - una seconda testa (54); - un manovellismo (60); - un perno (47) presentante almeno una porzione (47a) atta ad essere accoppiata prismaticamente con un foro (79) realizzato su mezzi a camma (35); e - mezzi elastici (65) che accoppiano elasticamente detti mezzi a camma (35) con detta slitta (41) appartenente a detto equipaggio mobile di chiusura (90).
  10. 10. Dispositivo di connessione (1), come rivendicato alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi a camma (35) comprendono internamente una scanalatura sagomata (35A) di guida di detta bussola (80).
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