ITBO20130222A1 - Dispositivo di copertura senza fissaggi esposti - Google Patents

Dispositivo di copertura senza fissaggi esposti

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ITBO20130222A1
ITBO20130222A1 IT000222A ITBO20130222A ITBO20130222A1 IT BO20130222 A1 ITBO20130222 A1 IT BO20130222A1 IT 000222 A IT000222 A IT 000222A IT BO20130222 A ITBO20130222 A IT BO20130222A IT BO20130222 A1 ITBO20130222 A1 IT BO20130222A1
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longitudinal
rib
fixing
rib means
plate
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Vitangelo Tangorra
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Tecnocoperture Tangorra S R L
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    • E04BUILDING
    • E04DROOF COVERINGS; SKY-LIGHTS; GUTTERS; ROOF-WORKING TOOLS
    • E04D3/00Roof covering by making use of flat or curved slabs or stiff sheets
    • E04D3/36Connecting; Fastening
    • E04D3/361Connecting; Fastening by specially-profiled marginal portions of the slabs or sheets
    • E04D3/363Connecting; Fastening by specially-profiled marginal portions of the slabs or sheets with snap action

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  • Seal Device For Vehicle (AREA)
  • Details Of Indoor Wiring (AREA)
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  • Connection Of Plates (AREA)

Description

DISPOSITIVO DI COPERTURA SENZA FISSAGGI ESPOSTI
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione s'inquadra nel settore concernente le coperture per edilizia ed in particolare si riferisce ad un dispositivo di copertura edile senza fissaggi esposti destinato a realizzare tettoie, tetti e coperture per costruzioni industriali, agricole, commerciali e civili ed in edilizia in genere.
Sono note coperture edili realizzate con lastre sagomate fissate ad una sottostante struttura, ad esempio in travi e travetti, mediante attacchi di tipo a chiodo od a vite che attraversano le lastre della copertura e sotto la cui testa, a riscontro con la faccia esterna delle lastre, possono essere applicate delle rondelle e degli elementi sigillanti per la tenuta.
In genere tali attacchi sono applicati almeno in corrispondenza di nervature realizzate ai bordi delle lastre, ove à ̈ prevista la sovrapposizione dei bordi di due lastre adiacenti.
Uno svantaggio di tali coperture note consiste nel fatto che i rispettivi attacchi sono esposti agli agenti atmosferici ed attraversano tutto lo spessore delle lastre provocando il rischio di infiltrazioni d’acqua a causa del degrado degli elementi sigillanti o di errori di montaggio.
Altro svantaggio di dette coperture note consiste nel fatto che gli attacchi esposti possono costituire zone di accumulo di sporcizia, detriti, foglie rami, neve, etc., che possono facilitare il degrado dei materiali ed infiltrazioni.
Un ulteriore svantaggio delle coperture a lastre note consiste nel fatto che, ad esempio a causa della presenza di neve in scioglimento, di ristagni d’acqua, di pioggia con forte vento, di condizioni sfavorevoli in genere possono essere soggette ad infiltrazioni d’acqua che, superando gli ostacoli rappresentati dalle nervature, possono raggiungere le zone sottostanti alla copertura ed interne all’opera edile. Un altro svantaggio delle coperture note consiste nel fatto che si possono insinuare polveri, pollini, sabbie ed altri materiali negli interstizi tra due lastre adiacenti che possono gonfiarsi d’acqua o fungere da supporto per lo sviluppo di muschi o vegetali provocando nel coso del tempo sollecitazioni ed aperture di spazi tra le lastre con compromissione della tenuta e della resistenza della copertura.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un dispositivo di copertura edile senza fissaggi esposti che faccia a meno di fori, finestre od altre aperture attraverso le lastre evitando quindi possibili vie d’acqua.
Altro scopo à ̈ di proporre un dispositivo di copertura i cui attacchi alla struttura edile sono coperti dalle lastre di copertura e quindi esenti da degrado ed usura ed esenti dal formare ricettacoli o rallentamenti del flusso d’acqua.
Ulteriore scopo à ̈ di proporre un dispositivo in grado di minimizzare le infiltrazioni d’acqua ed in grado di raccogliere e smaltire eventuali infiltrazioni evitando che penetrino sotto il dispositivo stesso.
Altro scopo à ̈ quello di proporre un dispositivo in grado di evitare l’ingresso e l’accumulo di polveri, sabbie, pollini in genere.
Ulteriore scopo à ̈ quello di proporre un dispositivo in grado di formare coperture resistenti ai venti anche di forte entità e di impedire il sollevamento delle lastre ed in particolare dei rispettivi bordi.
Altro scopo à ̈ di proporre un dispositivo costituito da lastre lunghe anche decine di metri e dotate di leggerezza, rigidità e resistenza.
Le caratteristiche dell'invenzione sono nel seguito evidenziate con particolare riferimento agli uniti disegni nei quali:
- la figura 1 illustra, da un punto di vista assiale, una vista parziale di una copertura realizzata con il dispositivo di copertura edile senza fissaggi esposti oggetto della presente invenzione, fissato ad una struttura di supporto di un’opera edile;
- la figura 2 illustra una vista assonometrica di un segmento di un mezzo a lastra di figura 1;
- le figure da 3 a 7 illustrano viste in proiezione ortogonale di un mezzo di fissaggio di figura 1;
- la figura 8 illustra una vista assiale e parziale di una variante del dispositivo di figura 1;
- le figure da 9 a 13 illustrano viste in proiezione ortogonale del mezzo di fissaggio della variante di figura 8 di figura 1.
Con riferimento alle figure da 1 a 7, con 1 viene indicato il dispositivo di copertura senza fissaggi esposti oggetto della presente invenzione comprendente una pluralità di mezzi a lastra 3 ed una pluralità di mezzi di fissaggio 8 destinati, in una condizione operativa O del dispositivo 1, essere fissati, tramite chiodi, viti, bloccaggi o fermagli ad una struttura di sostegno, ad esempio in travi e/o travetti di legno o in profili metallici, ed a bloccare i mezzi a lastra 3 a detta struttura.
I mezzi a lastra possono essere in materiale sintetico, ad esempio di tipo composito, o preferibilmente in materiale metallico, quale una lastra di materiale ferroso, eventualmente zincato e/o verniciato e piegato a freddo oppure di metallo non ferroso, puro o legato, quale rame od alluminio.
In dipendenza dal materiale e dalla tecnica di realizzazione, dalle dimensioni e dalla applicazione prevista, lo spessore dei mezzi a lastra 3 può essere da meno di un decimo di millimetro fino ad oltre venti decimi.
La lunghezza e larghezza dei mezzi a lastra 3 possono essere rispettivamente dell’ordine dei metri o delle decine di metri e dei decimetri dei metri.
I mezzi di fissaggio 8 consistono in piastre o lastre metalliche, con spessore da due a venti volte quello dei mezzi a lastra, tagliate e sagomate tramite piegatura oppure consistono in elementi metallici ricavati per fusione; in alternativa i mezzi di fissaggio 8 possono essere elementi ricavati per stampaggio ad iniezione di materiale plastico o resinoso rinforzato.
Le dimensioni longitudinale e trasversale dei mezzi di fissaggio 8 dipendono dal passo e/o dalle dimensioni dei travi o travetti e degli elementi sagomati dei mezzi a lastra e, ad esempio possono essere dell’ordine dei decimetri.
I bordi longitudinali primo e secondo, di ciascuno dei mezzi a lastra 3, recano rispettivi mezzi a nervatura primo 5 e secondo 6 che si estendono longitudinalmente per tutta la lunghezza dei mezzi a lastra 3. La porzione di ciascuno dei mezzi a lastra 3 compresa tra i rispettivi mezzi a nervatura primo 5 e secondo 6 Ã ̈ generalmente piana o quasi, ad esempio leggermente nervata od ondulata.
Nella condizione operativa di montaggio in cui il dispositivo forma la copertura, i mezzi a lastra 3 sono orientati con i loro assi longitudinali disposti lungo le linee di massima pendenza, dal culmine o displuvio verso il bordo o gronda della copertura ed i rispettivi mezzi a nervatura primo 5 e secondo 6 sporgono verso l’alto.
Ciascuno dei mezzi di fissaggio 8 à ̈ provvisto di una porzione di impegno 9, piegata per formare una concavità longitudinale destinata ad impegnare un mezzo a nervatura 5 di un rispettivo mezzo a lastra 3 e di una porzione di fissaggio 10 piastriforme dotata di fori od attacchi per i chiodi, viti, bloccaggi o fermagli alla struttura di sostegno per la copertura.
La porzione di impegno 9 di ciascun mezzo di fissaggio 8 Ã ̈ complementare al primo mezzo a nervatura 5 ed il secondo mezzo a nervatura 6 Ã ̈ complementare detta porzione di impegno 9; in tal modo nella condizione operativa O del dispositivo 1 la porzione di fissaggio 10 di un mezzo di fissaggio 8 Ã ̈ bloccata, inchiodata od avvitata alla struttura di sostegno, la porzione di impegno 9 del mezzo di fissaggio 8 contiene e blocca una rispettiva porzione del primo mezzo a nervatura 5 di un mezzo a lastra 3; un secondo mezzo a nervatura 6, di un mezzo a lastra 3 adiacente, contiene detto primo mezzo a nervatura 5 e la porzione di impegno 9 di detto mezzo di fissaggio 8. Le sezioni trasversali dei mezzi a nervatura primo 5 e secondo 6 e delle porzioni di impegno 9 dei mezzi di fissaggio 8 possono essere inscritte in rispettivi trapezi isosceli o quasi.
Il bordo longitudinale della porzione di impegno 9 del mezzo di fissaggio 8 opposto alla corrispondente porzione di fissaggio 10 à ̈ sagomato verso l’esterno formando un mezzo a labbro 12 che sporge lateralmente; una porzione laterale longitudinale dei secondi mezzi a nervatura 6 reca una sede longitudinale 13 destinata ad ospitare tale mezzo a labbro 12 nella condizione operativa O del dispositivo 1.
In tale condizione operativa O, il mezzo a labbro 12 à ̈ spiovente ovvero inclinato verso il basso; ad esempio l’angolo superiore d’inclinazione rispetto alla verticale à ̈ compreso tra 110° e 170°.
La sede longitudinale 13 à ̈ formata da due facce o porzioni piane adiacenti, piegata e ripiegata, dei secondi mezzi a nervatura 6 inclinate concordemente al mezzo a labbro 12 poste ad una reciproca distanza superiore allo spessore di tale mezzo a labbro 12 per ospitarlo. Tale inclinazione spiovente del mezzo a labbro 12 e della sede longitudinale 13 contribuisce, tra l’altro, a rendere possibile il reciproco impegno ed incastro durante l’applicazione dei secondi mezzi a nervatura 6 sopra il mezzo di fissaggio 8 ed i primi mezzi a nervatura da esso bloccati per raggiungere la condizione operativa O.
La faccia laterale del secondo mezzo a nervatura 6 opposta al corrispondente primo mezzo a nervatura 5 del medesimo mezzo a lastra 3 à ̈ sagomata, ad esempio tramite piegatura longitudinale della lamiera del mezzo a lastra 3, per realizzare un mezzo ad incavo 15 longitudinale laterale avente la concavità rivolta verso l’interno del secondo mezzo a nervatura 6. Tale mezzo ad incavo 15 à ̈ destinato ad ospitare un mezzo sporgente 16 laterale longitudinale sagomato nella faccia laterale del primo mezzo a nervatura 5 rivolta verso il secondo mezzo a nervatura 6.
La convessità del mezzo sporgente 16 laterale à ̈ rivolta verso l’esterno del primo mezzo a nervatura 5 e verso il secondo mezzo a nervatura 6.
La forma di tale mezzo sporgente 16 à ̈ complementare alla sede concava longitudinale realizzata dal mezzo ad incavo 15; quest’ultimo 15 à ̈ destinato, nella condizione operativa O, ad ospitare un mezzo sporgente 16 di un adiacente mezzo a lastra 3.
Nella condizione operativa O, il mezzo ad incavo 15 del secondo mezzo a nervatura 6 ed il corrispondente mezzo sporgente 16 del primo mezzo a nervatura 5 di un adiacente mezzo a lastra, sono posti sotto la a sede longitudinale 13 del medesimo secondo mezzo a nervatura.
Il mezzo ad incavo 15 ed il corrispondente mezzo sporgente 16 di un mezzo a lastra 3 sono costituiti ciascuno da tra facce piane longitudinali di cui quelle superiore ed inferiore sono parallele e spioventi con l’angolo d’inclinazione rispetto alla verticale uguale o superiore a quello delle facce della sede longitudinale 13; il terzo lato di ciascuno dei mezzi ad incavo 15 e sporgente 16, interposto tra i lati superiore ed inferiore, à ̈ spiovente molto inclinato o verticale.
La faccia longitudinale laterale della porzione di impegno 9 adiacente alla porzione di fissaggio 10 à ̈ centralmente sagomata per formare un mezzo a scanalatura 19 longitudinale con concavità rivolta verso l’esterno.
La faccia laterale longitudinale dei secondi mezzi a nervatura 6 rivolta verso i primi mezzi a nervatura 5 del medesimo mezzo a lastra 3 reca un mezzo a costola 20 longitudinale complementare a detto mezzo a scanalatura longitudinale 19 e destinato ad impegnarsi con tale mezzo a scanalatura longitudinale 19 nella condizione operativa O del dispositivo 1.
Le sezioni trasversali del mezzo a scanalatura 19 e del mezzo a costola 20 sono sagomate a “V†aperta o ad “L†con bisettrice approssimativamente perpendicolare al piano geometrico definito dalle facce dei mezzi a nervatura primi 5 e secondi 6 di due mezzi a lastra adiacenti e nella condizione operativa O.
Come visto, il mezzo a labbro 12 del mezzo di fissaggio 8, la sede longitudinale 13 del secondo mezzo a nervatura 6; il mezzo sporgente 16 del primo mezzo a nervatura 5 ed il mezzo ad incavo 15 del secondo mezzo a nervatura 6 del mezzo a lastra 3; la scanalatura longitudinale 19 del mezzo di fissaggio 8 ed il mezzo a costola 20 del secondo mezzo a nervatura 6, essendo spioventi od altrimenti inclinati, presentano dei sottosquadri ove i lati longitudinali di tali sottosquadri sono inclinati concordemente alla direzione di impegno del secondo mezzo a nervatura 6 con il mezzo di fissaggio 8 e con il primo mezzo a nervatura 5.
Il secondo mezzo a nervatura 6 à ̈ dotato di resilienza per consentire l’impegno ad incastro dei sottosquadri della sede longitudinale 13 e dei mezzi ad incavo 15 ed a costola 20 del secondo mezzo a nervatura 6 con il mezzo a labbro 12, con il mezzo sporgente 16 e con la scanalatura longitudinale 19.
La forma del secondo mezzo a nervatura 6 ed in particolare il suo mezzo a costola 20 consentono, a partirà di caratteristiche di elasticità del materiale del mezzo a lastra, una maggiore deformazione elastica ed una maggiore possibilità di divaricazione senza deformazioni plastica, agevolando l’incastro ed il raggiungimento della condizione operativa del dispositivo.
In tale condizione operativa O, il bordo libero 23 longitudinale del primo mezzo a nervatura 5 à ̈ rivolto in direzione opposta alla struttura di sostegno per la copertura ovvero à ̈ proteso verso l’alto e riscontra con un elemento di fermo longitudinale 24 del mezzo di fissaggio 8 costituito dalla parete longitudinale inferiore del mezzo a scanalatura 19. Tale riscontro garantisce che il mezzo di fermo 8 blocchi anche il bordo liberi 23 del primo mezzo a nervatura impedendogli di sollevarsi o di vibrare. La porzione centrale longitudinale del primo mezzo a nervatura 5 di ciascun mezzo di fissaggio 8 à ̈ dotato di un primo mezzo a canale 27 longitudinale destinato almeno alla raccolta ed alla evacuazione di eventuali infiltrazioni d’acqua.
Il lembo longitudinale del primo mezzo a nervatura 5 adiacente al bordo libero 23 à ̈ ripiegato ad “U†formando un secondo mezzo a canale 28 parallelo e leggermente più basso rispetto al primo 27. Tale secondo mezzo a canale 28 coopera con il primo mezzo a canale 27 nell’azione di raccolta ed evacuazione dell’acqua infiltratasi o condensata all’interno della copertura.
Le pieghe di sagomatura delle porzioni centrale e laterale esterna longitudinali del primo mezzo a nervatura 5 e che formano i mezzi a canale primo 27 e secondo 28 hanno ampi raggi di curvatura conferendo al primo mezzo a nervatura 5 una forma ondulata che incrementa la deformabilità elastica facilitando l’accoppiamento con il mezzo di fissaggio 8 ed il riscontro elastico del bordo libero 23 con l’elemento di fermo longitudinale 24.
La porzione longitudinale dei mezzi a lastra 3 adiacente al secondo mezzo a nervatura 6 reca un alloggiamento 29, a forma di recesso formato tramite piegatura del mezzo a lastra 3, destinato ad ospitare la porzione di fissaggio 10 dei mezzi di fissaggio 8.
L’operatività del dispositivo 1 prevede che la copertura sia realizzata disponendo un primo mezza a lastra 3 sulla struttura di supporto, fissando detto primo mezza a lastra 3 tramite un insieme di mezzo di fissaggio 8 che vengono applicati al primo mezzo a nervatura 5 di detto mezzo a lastra ed avvitati, rivettati, avvitati o altrimenti fissati alla struttura; l’installazione procede applicando un secondo mezza a lastra 3 incastrandone il secondo mezzo a nervatura al primo mezzo a nervatura ed ai mezzi di fissaggio già installati.
Il fissaggio del primo mezzo a nervatura del secondo mezzo a lastra tramite ulteriori mezzi di fissaggio completa l’installazione dei primi due mezzi a lastra; ulteriori fasi ripetute consentono di completare la copertura.
Possono essere utilizzati più mezzi a lastra, relativamente corti, con estremità parzialmente sovrapposte per coprire la distanza tra il culmine e la gronda della copertura oppure si possono adottare mezzi a lastra di lunghezza a misura per l’intera distanza.
In caso di necessità di mezzi a lastra molto lunghi, ad esempio di qualche decina di metri, non trasportabili, à ̈ previsto che tali mezzi a lastra siano formati direttamente in cantiere tramite una macchina di tipo “Roll Forming†per progressiva piegatura a freddo di una lastra metallica svolata da una bobina montata su un aspo, mentre essa percorre la macchina riscontrandone i rulli e contro-rulli sagomati che la piegano formandone progressivamente i vari elementi.
La variante di figure da 8 a 13 differisce dalla forma di realizzazione precedentemente descritta per due caratteristiche.
La prima caratteristica di differenziazione consiste nel fatto che l’elemento di fermo longitudinale 24 à ̈ costituito da un insieme di mezzi a gancio 25 ricavati, ad esempio tramite fustellatura e piega, nel mezzo di fissaggio 8 e ripiegati verso l’interno della rispettiva porzione di impegno 9 in modo che le rispettive cavità siano rivolte in direzione della struttura di sostegno per la copertura ovvero verso il basso.
Nella condizione operativa O tali mezzi a gancio 25 di un mezzo di fissaggio 8 sono impegnati dal bordo libero 23 longitudinale del primo mezzo a nervatura 5 di un mezzo a lastra bloccato da detto mezzi di fissaggio 8.
Si deve osservare che i mezzi a gancio 25 forniscono un eccellente accoppiamento tra il bordo libero 23 ed di mezzi di fissaggio (8); inoltre i mezzi a gancio 25 in cooperazione con le pieghe di sagomatura dei mezzi a canale primo 27 e secondo 28 permettono un facile montaggio ed assicurano il fissaggio anche in caso di irregolarità della struttura di sostegno, di imprecisioni di montaggio o di deformazioni degli elementi della copertura antecedenti al loro montaggio; inoltre detta cooperazione tra i mezzi a gancio 25 e le pieghe dei mezzi a canale 27, 28 permettono di resistere a sollecitazioni, ad esempio dovute ad assestamenti, terremoti, dilatazioni, etc. a cui la copertura può essere sottoposta dopo la sua posa in opera.
La seconda caratteristica consiste nel fatto che la porzione dei mezzi a lastra 3 interposta tra i mezzi a nervatura primo 5 e secondo 6 reca opzionalmente una pluralità di ondulazioni o nervature 30 di irrigidimento longitudinale.
Un vantaggio della presente invenzione à ̈ di fornire un dispositivo di copertura edile senza fissaggi esposti che faccia a meno di fori, finestre od altre aperture attraverso le lastre evitando quindi possibili vie d’acqua.
Altro vantaggio à ̈ di fornire un dispositivo di copertura i cui attacchi alla struttura edile sono coperti dalle lastre di copertura e quindi esenti da degrado ed usura ed esenti dal formare ricettacoli o rallentamenti del flusso d’acqua.
Ulteriore vantaggio à ̈ di fornire un dispositivo in grado di minimizzare le infiltrazioni d’acqua ed in grado di raccogliere e smaltire eventuali infiltrazioni evitando che penetrino sotto il dispositivo stesso.
Altro vantaggio à ̈ quello di fornire un dispositivo in grado di evitare l’ingresso e l’accumulo di polveri, sabbie, pollini in genere.
Ulteriore vantaggio à ̈ quello di fornire un dispositivo in grado di formare coperture resistenti ai venti anche di forte entità.
Altro vantaggio à ̈ di fornire un dispositivo costituito da lastre lunghe anche decine di metri e dotate di leggerezza, rigidità e resistenza.
Ulteriore vantaggio à ̈ quello di fornire un dispositivo in grado di impedire il sollevamento delle lastre, ed in particolare dei rispettivi bordi.
Altro vantaggio à ̈ di fornire un dispositivo resistente a sollecitazioni, ad esempio dovute ad assestamenti, terremoti, dilatazioni, etc. a cui può essere sottoposto dopo la sua posa in opera.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di copertura senza fissaggi esposti, comprendente almeno una pluralità di mezzi a lastra (3), ciascuno dei quali presenta bordi longitudinali primo e secondo che recano rispettivi mezzi a nervatura primo (5) e secondo (6), e comprendente una pluralità di mezzi di fissaggio (8) ciascuno provvisto di una porzione di impegno (9) destinata ad impegnarsi ad un mezzo a lastra (3) e di una porzione di fissaggio (10) destinata essere fissata tramite chiodi, viti, bloccaggi o fermagli ad una struttura di sostegno per la copertura; detto dispositivo (1) essendo caratterizzato dal fatto che la porzione di impegno (9) di ciascun mezzo di fissaggio (8) à ̈ complementare al primo mezzo a nervatura (5) ed il secondo mezzo a nervatura (6) à ̈ complementare detta porzione di impegno (9); in una condizione operativa (O) del dispositivo (1) in cui la porzione di fissaggio (10) dei mezzi di fissaggio (8) à ̈ bloccata alla struttura di sostegno, la porzione di impegno (9) di almeno un mezzo di fissaggio (8) contiene e blocca una rispettiva porzione longitudinale del primo mezzo a nervatura (5) di un mezzo a lastra (3); un secondo mezzo a nervatura (6) di almeno un mezzo a lastra (3) adiacente, contiene almeno parzialmente detto primo mezzo a nervatura (5) e la porzione di impegno (9) di detto almeno un mezzo di fissaggio (8).
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il bordo longitudinale opposto alla porzione di fissaggio (10) della porzione di impegno (9) del mezzo di fissaggio (8) à ̈ sagomato verso l’esterno formando un mezzo a labbro (12) e che una porzione laterale longitudinale dei secondi mezzi a nervatura (6) reca una sede longitudinale (13) destinata ad ospitare tale mezzo a labbro (12) nella condizione operativa (O) del dispositivo (1).
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 oppure 2 caratterizzato dal fatto che il lembo laterale del secondo mezzo a nervatura (6) opposto al primo mezzo a nervatura (5) del medesimo mezzo a lastra (3) reca un mezzo ad incavo (15) longitudinale; il lembo laterale del primo mezzo a nervatura (5) affacciato al secondo mezzo a nervatura (6) del medesimo mezzo a lastra (3) reca un mezzo sporgente (16) laterale longitudinale di forma complementare alla cavità di detto mezzo ad incavo (15); quest’ultimo (15), nella condizione operativa (O), à ̈ destinato ad ospitare un mezzo sporgente (16) di un adiacente mezzo a lastra (3).
  4. 4) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la porzione longitudinale della porzione di impegno (9) adiacente alla porzione di fissaggio (10) à ̈ sagomata per formare un mezzo a scanalatura (19) longitudinale con concavità rivolta verso l’esterno e che una porzione laterale longitudinale dei secondi mezzi a nervatura (6) rivolta verso i primi mezzi a nervatura (5) del medesimo mezzo a lastra (3) reca un mezzo a costola (20) longitudinale complementare a detto mezzo a scanalatura longitudinale (19) e destinato ad impegnarsi con tale mezzo a scanalatura longitudinale (19) nella condizione operativa (O) del dispositivo (1).
  5. 5) Dispositivo secondo le rivendicazioni da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che il mezzo a labbro (12) del mezzo di fissaggio (8), il mezzo sporgente (16) del primo mezzo a nervatura (5) del mezzo a lastra (3) e la scanalatura longitudinale (19) del mezzo di fissaggio; la sede longitudinale (13), il mezzo ad incavo (15) ed il mezzo a costola (20) del secondo mezzo a nervatura (6) presentano dei sottosquadri ove i lati longitudinali di tali sottosquadri sono inclinati concordemente alla direzione di impegno del secondo mezzo a nervatura (6) con il mezzo di fissaggio (8) e con il primo mezzo a nervatura (5); tale secondo mezzo a nervatura (6) à ̈ dotato di resilienza per consentire l’impegno ad incastro dei sottosquadri della sede longitudinale (13) e dei mezzi ad incavo (15) ed a costola (20) del secondo mezzo a nervatura (6) con il mezzo a labbro (12), con il mezzo sporgente (16) e con la scanalatura longitudinale (19).
  6. 6) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che, nella condizione operativa (O), il bordo libero (23) longitudinale del primo mezzo a nervatura (5) Ã ̈ rivolto in direzione opposta alla struttura di sostegno per la copertura e riscontra con un elemento di fermo longitudinale (24) del mezzo di fissaggio (8).
  7. 7) Dispositivo secondo le rivendicazioni 4 e 6 caratterizzato dal fatto che l’elemento di fermo longitudinale (24) à ̈ costituito da una parete longitudinale ed inferiore del mezzo a scanalatura (19).
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che l’elemento di fermo longitudinale (24) à ̈ costituito da un insieme di mezzi a gancio (25) ricavati nel mezzo di fissaggio (8) e ripiegati verso l’interno della rispettiva porzione di impegno (9) e con le rispettive cavità rivolte in direzione della struttura di sostegno per la copertura.
  9. 9) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la porzione centrale longitudinale del primo mezzo a nervatura (5) di ciascun mezzo di fissaggio (8) à ̈ dotato di un primo mezzo a canale (27) longitudinale destinato almeno alla raccolta ed alla fuoriuscita di eventuali infiltrazioni d’acqua; e dal fatto che il lembo longitudinale del primo mezzo a nervatura (5) adiacente al bordo libero (23) à ̈ opzionalmente ripiegato ad “U†formando un secondo mezzo a canale (28).
  10. 10) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la porzione longitudinale dei mezzi a lastra (3) adiacente al secondo mezzo a nervatura (6) reca un alloggiamento (29) per la porzione di fissaggio (10) dei mezzi di fissaggio (8); e dal fatto che la porzione dei mezzi a lastra (3) interposta tra i mezzi a nervatura primo (5) e secondo (6) reca opzionalmente una pluralità di ondulazioni o nervature di irrigidimento longitudinale.
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