ITBO20130030A1 - Perfezionamento nelle colonne telescopiche utilizzate specialmente in macchine verticali avvolgitrici di film estensibile - Google Patents

Perfezionamento nelle colonne telescopiche utilizzate specialmente in macchine verticali avvolgitrici di film estensibile

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ITBO20130030A1
ITBO20130030A1 IT000030A ITBO20130030A ITBO20130030A1 IT BO20130030 A1 ITBO20130030 A1 IT BO20130030A1 IT 000030 A IT000030 A IT 000030A IT BO20130030 A ITBO20130030 A IT BO20130030A IT BO20130030 A1 ITBO20130030 A1 IT BO20130030A1
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IT
Italy
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column
improvement
telescopic columns
rev
fact
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IT000030A
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Inventor
Moreno Predieri
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Ferretti Stefano
Santangelo Maria Antonina
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    • B65B11/04Wrapping, e.g. partially or wholly enclosing, articles or quantities of material, in strips, sheets or blanks, of flexible material the articles being rotated
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Description

DESCRIZIONE
“PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE UTILIZZATE SPECIALMENTE IN MACCHINE VERTICALI AVVOLGITRICI DI FILM ESTENSIBILE†,
La presente invenzione si riferisce ad un perfezionamento nelle colonne telescopiche utilizzate specialmente in macchine verticali avvolgitrici di film estensibile.
Queste macchine come noto, possono essere di vario tipo: fisse con tavola rotante, semoventi con tavola fissa, a robot, a portale e simili.
Per semplicità di esposizione e a titolo di esempio non limitativo, viene preso in esame il tipo fisso con tavola rotante, restando inteso che il trovato à ̈ estensibile a tutti i tipi di macchine verticali.
E’ noto che dette macchine verticali sono usate per rendere stabili i materiali impilati sui bancali e trasferiti a mezzo di transpallet o muletti con forche.
La stabilizzazione si ottiene avvolgendo il materiale con un film plastico estensibile avvolto con spirali ascendenti e discendenti in modo da creare una camicia esterna di contenimento.
Poiché l’altezza del bancale finito può essere molto variabile in funzione del tipo di materiale e del suo imballaggio esterno, occorre che il supporto della bobina possieda ima escursione verticale tale da poter effettuare le fasciature con spire incrociate sia in salita che in discesa, a quote diverse.
E’ altresì noto come nelle macchine di attuale costruzione sia possibile spostare la posizione del carrello di supporto della bobina, per posizioni fisse, in modo da predeterminare sia il punto inferiore sia quello superiore di fasciatura, che avviene mediante spire incrociate, rese possibili dalla traslazione sulla verticale del carrello porta-bobina, fra i due punti estremi.
E’ altresì noto come l' inconveniente principale della soluzione costruttiva attuale, in tutti i casi in cui siano da fasciare carichi con altezze differenti che arrivano in successione alla macchina avvolgitrice, sia necessario intervenire manualmente sulla regolazione delle posizioni della colonna mobile. Questa regolazione à ̈ necessaria solo quando la colonna verticale à ̈ costituita da due elementi telescopici di cui uno scorre all’interno dell’altro.
Scopo del presente perfezionamento à ̈ quello di prevedere la possibilità di modificare in modo continuo e completamente automatico l’escursione del carrello porta-bobina, dal punto inferiore di inizio fasciatura al punto superiore del carico sul bancale, in modo da adattarlo alle varie altezze dei bancali che necessitano della fasciatura.
E’ altro scopo dell’invenzione l’uso di profilati metallici di tipo commerciale, preferibilmente in alluminio, nella costruzione della colonna telescopica, sia per il tratto fisso, sia per il tratto mobile.
L’uso di tali profilati infatti consente di avere una struttura molto rigida e resistente alle sollecitazioni di flessione, unitamente ad un forte risparmio nei costi di costruzione, immagazzinamento e trasporto a causa della facile reperibilità dei profilati stessi e del risparmio di peso.
Detti profilati commerciali presentano anche il vantaggio di permettere il montaggio di parti accessorie senza dover procedere con lavorazioni alle macchine utensili, come per esempio forature e fresature, potendosi utilizzare le scanalature longitudinali presenti sulle superfici esterne ed interne per i fissaggi suddetti.
Scopi e vantaggi sono raggiunti con il movimento del carrello portabobina che, scorrendo sulla struttura della colonna interna mobile, ne determina anche il sollevamento, quando necessario.
Il movimento verticale del carrello porta-bobina à ̈ comandato da una catena ad anello chiuso che, mossa da un moto-riduttore, determina i movimenti sia del carrello porta-bobina, sia della colonna interna mobile.
collegamento fra colonna mobile e colonna fissa à ̈ realizzato preferibilmente mediante profili in materiale sintetico auto-lubrificante, tipo “polizene†, che, inseriti fra i profili, consentono uno scorrimento fluido e costante nel tempo in qualunque ambiente di lavoro.
Quando il bancale da fasciare presenta un’altezza complessiva superiore all’altezza della colonna esterna fissa, la colonna interna mobile si solleva e con essa il carrello porta-bobina che in tal modo può raggiungere l’altezza finale necessaria.
L’altezza del bancale viene rilevata da fotocellula, mentre i movimenti della colonna mobile sono controllati da fine corsa meccanici, come descritto più oltre.
Altri scopi e vantaggi meglio appariranno dalla descrizione dettagliata dell’invenzione che segue e dalle tavole di disegno allegate che illustrano, in forma schematica ed esemplificativa, una possibile realizzazione pratica dell’ invenzione.
Con riferimento a dette tavole di disegno:
- la Fig. 1 mostra una vista prospettica della colonna con il bancale.
- la Fig. 2 mostra una vista della sola colonna con i componenti principali, - la Fig. 3 mostra una sezione della colonna con evidenziati i componenti strutturali e di movimento,
- la Fig. 4 mostra una vista verticale della colonna telescopica in posizione chiusa,
- la Fig. 5 mostra una vista verticale della colonna telescopica mobile in posizione parzialmente sollevata,
- la Fig. 6 mostra una vista verticale parziale della sommità della colonna telescopica in posizione chiusa, con gli elementi di collegamento e aggancio.
La colonna esterna fissa 1 (Fig. 1) à ̈ costituita dai due profilati l' -1†(Fig. 3) di tipo commerciale, collegati alla loro estremità superiore dalla piastra 3 ed alla loro estremità inferiore dalla base 5 in modo da risultare come una struttura rigida monolitica,
Allo stesso modo à ̈ costruita la colonna mobile interna 2, costituita dai due profilati commerciali 2’ -2†(uguali in sezione ai precedenti 1’-1†), collegati alla loro estremità superiore dalla piastra 4 e alla loro estremità inferiore dalla base 5’, in modo da risultare come una struttura rigida monolitica.
Alla suddetta colonna 1 sono inoltre applicati, in modo solidale, un moto-riduttore 6, il quadro porta comandi 7, i fine-corsa fissi inferiore 10 e superiore 11.
Alla base 5 à ̈ inoltre collegata la tavola rotante T semovente, non descritta perchà ̈ di tipo noto, su cui poggia il bancale 12 con il carico 13 che deve essere fasciato.
Alla colonna mobile 2 sono applicati in modo solidale il carrello portabobina 8, che porta la bobina di film estensibile 9.
Il movimento verticale del carrello porta-bobina 8 à ̈ comandato dalla catena 14, alla quale à ̈ collegato mediante una staffa 24, posta in movimento dal moto-riduttore 6.
La detta catena 14, si sviluppa ad anello chiuso attraverso quattro pignoni 15-16-17-18, due dei quali 15 e 17 sono fissati alla struttura 1 mediante supporti 15’-17’, e due 16 e 18 sono fissati alla struttura 2, mediante supporti 16’-18’, tutti dotati di cuscinetti a rotolamento di tipo commerciale.
Alla colonna verticale 1 sono inoltre fìssati all’estremità inferiore e superiore rispettivamente due fine-corsa preferibilmente di tipo meccanico 10 e 1 1 preposti al controllo del movimento della colonna mobile 2, come illustrato più avanti.
Alla colonna mobile 2 sono inoltre fissate (Fig. 2) due squadrette di riscontro 19 e 20 (Fig. 2), con funzione di azionamento dei fine-corsa 10 e 11, oltre a una fotocellula 22 preposta al rilevamento dell’altezza del bancale 12 e del carico 13 posto sul bancale stesso.
La colonna mobile 2 scorre all’interno della colonna fissa 1 mediante quattro elementi identici 25 (Fig. 3), ricavati da profilati commerciali in materiale sintetico auto-lubrificante, opportunamente sagomati ed inseriti all’interno delle cavità dei profilati metallici l-1†senza necessità di ulteriori lavorazioni sui profilati stessi.
Analogamente, il carrello porta-bobina 8 à ̈ collegato e supportato dalla colonna mobile 2, da due bracci orizzontali 21 e 21' , collegati alla colonna mobile 2, mediante quattro elementi identici 26, ricavati da profilati commerciali in materiale sintetico auto-lubrificante, opportunamente sagomati, in modo da inserirsi nelle cavità dei profilati metallici 2’ -2†senza necessità di ulteriori lavorazioni.
L’operazione di fasciatura avviene secondo lo schema seguente, che riassume la successione delle diverse fasi, riferite a due situazioni possibili e secondo un programma preso ad esempio: doppia fasciatura iniziale, spirali ascendenti, doppia fasciatura superiore, spirali discendenti, doppia fasciatura finale.
Primo caso con carico 13 su bancale 12 con altezza inferiore all’altezza della colonna fissa 1.
Fasel: Il bancale 12 con il suo carico 13 viene posto sulla tavola rotante T e l’operatore connette il film estensibile 9 al bancale stesso. La colonna mobile 2 risulta completamente abbassata, di conseguenza anche la bobina di film 9 si trova nella posizione più bassa, con il fine-corsa 10 attivato dalla piastrina 19; in questa condizione la centralina di elaborazione dati, collegata al quadro 7, si posiziona all’inizio del ciclo di fasciatura. La fotocellula 22 legge la presenza del bancale con il carico 13.
Fase 2: L’operatore avvia il ciclo di fasciatura secondo il programma impostato dall’operatore medesimo. La tavola rotante T, motorizzata autonomamente, viene comandata dal programma e compie due giri completi in modo da creare le prime due fasciature sovrapposte. Il programma comanda a questo punto il movimento del carrello porta-bobina 8 che si solleva con movimento in sincronia con la rotazione della tavola T. La combinazione dei due movimenti, rotatorio e traslatorio verticale, determinano la fasciatura con spirali ascendenti. Il sollevamento del carrello porta-bobina 8 à ̈ comandato dal movimento della catena 14 collegata al moto-riduttore 6 tramite il pignone dentato 15.
Fase 3: Quando la fotocellula 22 arriva alla sommità del carico 13, comanda l’arresto del sollevamento del carrello porta-bobina 8, ma non della rotazione della tavola T, ottenendo in tal modo le fasciature sovrapposte sulla sommità del carico 13 stesso. Successivamente il programma comanda la discesa del carrello porta-bobina 8 mediante l’inversione della rotazione del moto-riduttore 6, creando la fasciatura con spirali discendenti. Il moto discendente del carrello porta-bobina 8 si ferma quando la piastrina 19, arrivando a contatto del fine-corsa 10, invia il segnale di arresto al motoriduttore 6, ma non alla tavola rotante T che prosegue nella rotazione, consentendo in tale modo che vengano eseguite le ultime fasciature orizzontali. Il ciclo ora descritto à ̈ tipico del caso in cui l’altezza del carico 13 risulti inferiore all’altezza della colonna fissa 1, per cui la colonna mobile 2 rimane posizionata all’interno della colonna fissa 1 stessa.
Secondo caso in cui il carico 13 risulta più alto della colonna fissa 1; il ciclo si modifica nel modo seguente:
Fase 1-2: rimangono invariate rispetto al primo caso.
Fase 3: Il carrello porta-bobina 8 arrivato alla sommità della colonna 2, interna alla colonna 1 , continua a salire poiché la fotocellula 22 continua a rilevare la presenza del carico 13. In questa posizione il braccio orizzontale 21, solidale con la colonna mobile 2, arriva a contato del blocco meccanico 23 comandandone lo sgancio con il conseguente sollevamento della colonna mobile 2. Il sollevamento à ̈ comandato dalla medesima catena 14 che comanda anche il movimento del carrello porta-bobina 8. Quando la fotocellula 22 rileva la fine del carico 13, comanda l arresto del sollevamento del carrello porta-bobina 8, ma non della rotazione della tavola T, ottenendo in tal modo le fasciature sovrapposte sulla sommità del carico 13 stesso. Successivamente il programma comanda la discesa del carrello porta-bobina 8 mediante l’inversione della rotazione del motoridutore 6, creando la fasciatura con spirali discendenti. Il carrello portabobina 8 prosegue nella sua discesa fino a quando la piastrina 19, arrivando a contato del fine-corsa 10, invia il segnale di arresto al moto-ridutore 6, ma non alla tavola rotante T, in modo che vengano eseguite le ultime fasciature orizzontali. Durante la discesa del carrello porta-bobina 8 anche la colonna 2, che fuoriusciva dalla colonna 1, scende all’interno della colonna fissa 1, soto l’azione della catena 14, fino all’arresto e blocco con il catenaccio 23. Durante la salita della colonna mobile 2 il finecorsa 11 svolge la funzione di sicurezza essendo il punto più alto a cui può salire la colonna stessa. L’arresto della salita à ̈ dato dalla piastrina 20 che, nella posizione estrema, impegna il finecorsa di sicurezza 11.
Da quanto descritto risulta evidente come le fasciature, una volta impostati i programmi di lavoro, procedano in modo automatico, qualunque sia l’altezza del carico da avvolgere.
Il presente trovato, illustrato e descrito in forma schematica ed esemplificativa, deve intendersi esteso a tutte quelle varianti accessorie di forma e materiali che, proprio perchà ̈ tali, rientrano nell’ambito delle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE UTILIZZATE SPECIALMENTE IN MACCHINE VERTICALI AVVOLGITRICI DI FILM ESTENSIBILE, costituite da una coppia di colonne, preferibilmente di altezza uguale, inserite una dentro l’altra, caratterizzato dal fatto che la colonna esterna (1) risulta fissa, la colonna interna (2) risulta mobile e supporta il carrello porta-bobina (8); il moto ascendente e discendente compiendosi in modo continuo ed automatico, comandato in successione attraverso impulsi emessi da una centralina programmabile (7).
  2. 2) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che le due colonne verticali (1) e (2) sono entrambe costruite con profilati commerciali, preferibilmente in alluminio (1-1†) e (2’-2†).
  3. 3) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 2 caratterizzato dal fatto che detti profilati (1-1†) e (2’-2†), presentano sulle superfici esterne una pluralità di scanalature longitudinali sagomate.
  4. 4) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 1 caratterizzato dal fatto che alla colonna esterna fissa (1) Ã ̈ assemblato stabilmente un moto-riduttore (6).
  5. 5) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 4 caratterizzato dal fatto che detto moto-riduttore (6) comanda una catena (14), ad anello chiuso, mediante pignone dentato (15).
  6. 6) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 5 caratterizzato dal fatto che la catena (14) Ã ̈ supportata e collegata, mediante pignoni dentati folli (15), (16), (17) e (18), ad entrambe le colonne suddette (1) e (2).
  7. 7) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 1 caratterizzato dal fatto che il carrello porta-bobina (8) à ̈ connesso in modo stabile alla catena (14) mossa dal moto -riduttore (6) ed à ̈ supportato dalla colonna interna (2) da una connessione mobile in direzione longitudinale.
  8. 8) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 1 caratterizzato dal fatto che tutti i movimenti di traslazione verticale, sia del carrello porta-bobina (8) rispetto alla colonna mobile (2), sia della colonna mobile (2) rispetto alla colonna fissa (1), avvengono per scorrimento su guide (26) in materiale sintetico auto-lubrificante; dette guide (26) realizzano anche il collegamento fra le parti in movimento reciproco.
  9. 9) PERFEZIONAMENTO NELLE COLONNE TELESCOPICHE secondo la riv. 1 caratterizzato dal fatto che i movimenti di traslazione verticali, ascendenti e discendenti, sono controllati da una fotocellula (22), fissata al carrello porta-bobina (8), e da due fine-corsa (10) e (11), fissati alla colonna fissa (1); detti fine-corsa (10) e (11) essendo azionati da piastrine di traguardo (19) e (20), fissate alla colonna mobile (2).
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