ITBO20120364A1 - Macchina per la finitura di pezzi semilavorati. - Google Patents

Macchina per la finitura di pezzi semilavorati. Download PDF

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ITBO20120364A1
ITBO20120364A1 IT000364A ITBO20120364A ITBO20120364A1 IT BO20120364 A1 ITBO20120364 A1 IT BO20120364A1 IT 000364 A IT000364 A IT 000364A IT BO20120364 A ITBO20120364 A IT BO20120364A IT BO20120364 A1 ITBO20120364 A1 IT BO20120364A1
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IT
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IT000364A
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Inventor
Alberto Stagni
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E M C S R L
Gecam S R L
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  • Mechanical Treatment Of Semiconductor (AREA)

Description

DESCRIZIONE
MACCHINA PER LA FINITURA DI PEZZI SEMILAVORATI.
La presente invenzione ha per oggetto una macchina per la finitura di pezzi semilavorati.
Nel campo industriale sono note queste macchine per la finitura, come ad esempio le cosiddette macchine sbavatrici o spazzolatrici, ovvero macchine idonee ad eliminare delle impurità superficiali come le "bave", su superfici e/o bordi di pezzi (in particolare in metallo), originate in precedenti processi produttivi (come la punzonatura, la troncatura, il taglio laser, lo stampaggio, la pressatura, etc.).
Sempre nel campo tecnico di queste macchine, sono note le macchine di tipo ad utensili trasversali, nelle quali la struttura base comprende essenzialmente:
- almeno un nastro motorizzato avente una pluralità di utensili abrasivi flessibili associati al nastro;
- un piano di supporto ed avanzamento orizzontale del pezzo da sbavare, disposto trasversalmente rispetto al nastro di finitura per permettere il contatto operativo di lavoro con il pezzo da lavorare.
In macchine più complesse, viene aggiunto un secondo nastro, inferiore, analogo al primo e disposto contraffacciato allo stesso primo nastro per ottenere una lavorazione contemporanea sulla due facce del pezzo da rifinire.
Partendo da questa base strutturale delle macchine, l'architettura costruttiva delle stesse macchine ha due diverse concezioni operative: nastri di lavoro ad asse orizzontale e nastri di lavoro ad asse verticale.
La macchina di finitura con nastri ad asse orizzontale comprende ogni nastro chiuso ad anello su una coppia di pulegge (di cui almeno una motorizzata) ad asse (albero) orizzontale.
In questo specifico caso, gli utensili abrasivi (comprendenti una serie consecutiva di moduli composti da spazzole flessibili abrasive) sono associati alla faccia esterna, di maggiore sviluppo, della superficie del nastro.
La faccia esterna del nastro, quando definisce il ramo operativo dell'anello, viene a disporsi parallelamente al piano di supporto e permette alle spazzole di intercettare il pezzo da rifinire lungo questo singolo ramo operativo.
Le spazzole flessibili entrano in contatto con il pezzo da lavorare con una direzione di avanzamento predefinita e trasversale alla direzione di avanzamento del pezzo. Questa configurazione operativa dei nastri e dei relativi moduli abrasivi genera un singolo contatto di lavoro (cioà ̈, come detto, con un singolo ramo operativo del nastro) con il pezzo da lavorare.
Ciò determina la necessità di disporre un analogo secondo nastro a valle del primo rispetto alla direzione di avanzamento dell'elemento e con senso di rotazione opposto al precedente: in tal modo si ottiene una completa e più sicura finitura/pulitura/sbavatura del pezzo.
Tuttavia, questa soluzione a nastri multipli ad asse orizzontale rende la macchina ingombrante nelle sue dimensioni (vista la necessità di almeno quattro nastri) ed anche costosa per la presenza, appunto, di un alto numero di nastri con corrispondenti spazzole abrasive e relativi sistemi cinematici e motorizzanti necessari per il suo corretto funzionamento.
La soluzione di macchina con nastri ad asse verticale (di particolare interesse della presente trattazione) comprende una coppia di nastri contrapposta chiusa ad anello su corrispondenti pulegge ad albero verticale. In sostanza, ogni nastro supporta le spazzole flessibili abrasive in corrispondenza della faccia esterna, di maggior sviluppo della superficie ordinaria del nastro che, in questo caso, à ̈ disposta perpendicolarmente rispetto al piano di supporto e movimentazione, mentre il bordo o spigolo del nastro à ̈ disposto e si muove su un piano parallelo al piano di supporto del pezzo.
Una soluzione di questo tipo di macchina à ̈ nota dal documento brevettuale EP 1.503.881.
In questa soluzione, ogni modulo definente una spazzola abrasiva à ̈ collegata al nastro per mezzo di un sistema cinematico interagente con il nastro e comprendente:
- un albero ad asse parallelo alla faccia esterna del nastro (o perpendicolare al piano di supporto del pezzo) vincolato al nastro;
- organi di articolazione presenti all'estremità inferiore dell'albero a cui à ̈ collegata la spazzola vera e propria per poter essere ruotata attorno all'asse dell'albero, ovvero inclinata rispetto al piano definito dalla faccia esterna del nastro;
- mezzi di bloccaggio della spazzola agli organi di articolazione.
Vista la particolare struttura del sistema di supporto, sono necessari anche un sistema di copertura esterna e guida dell'albero lungo il percorso ad anello e dei mezzi volventi di scorrimento associati all'albero per permettere la stabilità di posizione della spazzola durante il movimento circolare del nastro.
Questa soluzione con nastri ad asse verticale à ̈ particolarmente vantaggiosa, in quanto ogni nastro à ̈ configurato in modo da poter operare sul pezzo con entrambi i rami dell'anello e secondo direzioni contrapposte: ciò permette la presenza di soli due nastri contraffacciati per completare una corretta lavorazione.
Tuttavia questa soluzione ha comunque alcuni inconvenienti.
Nella soluzione sopra decritta, la struttura del nastro à ̈ decisamente complessa e composta da una serie di cinematismi che, di fatto, aumentano considerevolmente il costo globale della macchina, andando quindi ad azzerare i vantaggi dati dal ridotto numero di nastri utilizzabili per un ciclo completo di lavorazione.
A questo fattore si aggiunge l'inconveniente dato dalla minore rigidità dei nastro lungo i suoi rami operativi. La disposizione del nastro, nella soluzione ad asse verticale, sottopone la faccia esterna di maggiore sviluppo del nastro ad una forte azione di spinta e rilascio da parte del pezzo in movimento lungo una direttrice perpendicolare.
Questo fattore può determinare:
- una parziale discontinuità nel lavoro effettuato dalle spazzole abrasive (rigide sul nastro) con conseguente riduzione della qualità finale del prodotto;
- una diversificazione, nel tempo, dell'usura delle spazzole abrasive con ulteriore peggioramento della qualità finale del lavoro non sempre verificare in tempo reale.
Scopo del presente trovato à ̈ rendere disponibile una macchina per la finitura di pezzi semilavorati che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, à ̈ scopo del presente trovato mettere a disposizione una macchina per la finitura di pezzi semilavorati in grado di mantenere un ridotto numero di nastri con pulegge ad asse verticale, con una struttura costruttiva semplice ed economica ed in grado di ottenere una elevata qualità di lavoro sui pezzi.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ proporre una macchina per la finitura di pezzi semilavorati in grado di presentare nastri ad elevata tenuta meccanica con maggiore durata delle spazzole abrasive.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dalla macchina sbavatrice oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
In particolare, la macchina per la finitura di pezzi semilavorati, comprende un piano di supporto ed avanzamento di un pezzo da lavorare lungo una direzione operativa ed un nastro chiuso ad anello su una coppia di pulegge ad asse verticale supportate da un telaio.
Il nastro à ̈ disposto in prossimità del piano di supporto ed ha i propri rami attivi rettilinei passanti in prossimità del piano di supporto e trasversalmente rispetto alla direzione operativa; il nastro à ̈ provvisto di una pluralità di moduli consecutivi composti, ognuno, da utensili flessibili mobili con lo stesso nastro lungo un piano parallelo al piano di supporto, e configurati per entrare in contatto con il pezzo lungo i due rami attivi e secondo due versi tra loro opposti.
Secondo l'invenzione, la macchina comprende organi volventi di contrasto bilaterale su ogni ramo attivo del nastro; gli organi volventi sono supportati dal telaio, disposti da bande opposte ad ognuno dei due rami attivi del nastro, e configurati per generare, in uso, almeno una corrispondente zona fissa di irrigidimento per ogni ramo attivo del nastro.
Con questa architettura, il nastro e i moduli abrasivi sono mantenuti rigidi e quindi con una ottimizzazione della lavorazione, durante il passaggio del pezzo da lavorare che, altrimenti, potrebbe flettere il ramo durante il passaggio di contatto.
Preferibilmente, ogni organo volvente comprende una coppia di elementi cilindrici disposti, ognuno, contraffacciato ad una rispettiva faccia del nastro, e girevoli attorno ad un corrispondente albero ad asse parallelo all'asse delle pulegge; ogni albero à ̈ vincolato al telaio.
Grazie ai rulli contraffacciati ad ogni ramo si ottiene un duplice risultato: un irrigidimento di ciascun ramo operativo unito al mantenimento della corretta velocità operativa del nastro di movimentazione.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra una macchina per la finitura di pezzi semilavorati, conformemente al presente trovato, in una vista frontale con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 2 illustra la macchina per la finitura di pezzi semilavorati di cui a figura 1 in una vista laterale con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 3 illustra un gruppo nastro di lavoro di cui à ̈ provvista la macchina di cui alle figure precedenti, in una vista prospettica;
- la figura 4 illustra il gruppo nastro di lavoro di cui alla figura 3 in una vista in pianta dall'alto;
- la figura 5 illustra una sezione V-V relativa alla figura 4;
- la figura 6 illustra un modulo utensile abrasivo utilizzato sul gruppo nastro di cui alle figure 3 e 4 in una vista prospettica.
Secondo quanto illustrato negli allegati disegni, ed in particolare nelle figure 1 e 2, la macchina in oggetto, indicata globalmente con 1, viene utilizzata per la finitura con nastro abrasivo di pezzi 3 semilavorati. Più in particolare, la macchina 1 illustrata in questa trattazione, a puro titolo di esempio non limitativo della soluzione, à ̈ una macchina sbavatrice utilizzata per eliminare delle impurità superficiali come, appunto, le "bave", su superfici e/o bordi del pezzo (in particolare in metallo), originate in precedenti processi produttivi.
Naturalmente il tipo di soluzione qui descritto e protetto può essere traslato anche su macchine di finitura a nastro di altro tipo, come ad esempio levigatrici per pezzi legno, senza con ciò limitare l'invenzione in oggetto.
La macchina 1 per la finitura di pezzi 3 semilavorati, comprende un piano 2 di supporto ed avanzamento di un pezzo 3 da lavorare lungo una direzione operativa D (vedi freccia D di figure 2 e 4).
Preferibilmente il piano 2 à ̈ a sviluppo orizzontale e qui individuato da una pluralità di rulli disposti in successione l'uno all'altro e su cui scorre un tappeto motorizzato 23.
La macchina 1 comprende un nastro 4 chiuso ad anello su una coppia di pulegge 5 e 6 ad asse verticale (individuati con Z5 e Z6) supportati da un telaio 7.
Preferibilmente il telaio 7 Ã ̈ a sua volta collegato ad una struttura portante T.
Si noti che (vedi anche figura 3 e 4), il nastro 4 ha i propri rami 4a e 4b attivi rettilinei passanti in prossimità del piano 2 di supporto e trasversalmente rispetto alla direzione operativa D.
In questa luce, sul nastro 4 sono associati una pluralità di moduli 8 consecutivi composti, ognuno, da utensili flessibili 9 abrasivi (qui non dettagliatamente descritti, in quanto di tipo noto) associati, appunto, alla superficie del nastro 4.
I moduli 8 sono mobili con lo stesso nastro 4 lungo un piano parallelo al piano 2 di supporto, e configurati per entrare in contatto con il pezzo 3 lungo i due rami 4a e 4b attivi e secondo due versi D1 e D2 tra loro opposti.
Secondo l'invenzione, la macchina 1 comprende organi volventi 10 di contrasto bilaterale su ogni ramo attivo 4a, 4b del nastro 4.
Sempre secondo l'invenzione, gli organi volventi 10 sono supportati dal telaio 7, disposti da bande opposte ad ognuno dei due rami 4a, 4b attivi del nastro 4, e configurati per generare, in uso, almeno una corrispondente zona fissa di irrigidimento per ogni ramo attivo 4a e 4b del nastro 4.
La presenza di organi di contrasto permette ad ogni ramo attivo (quindi per i moduli utensile) di mantenersi sempre lungo una traiettoria rettilinea e perpendicolare al pezzo durante la fase di contatto operativa con lo stesso pezzo.
Nella soluzione illustrata, sempre a titolo di esempio non limitativo, la macchina 1 comprende un ulteriore nastro 11 chiuso ad anello su una coppia di pulegge 12, 13 sempre ad asse verticale Z12 e Z13 supportate da un corrispondente telaio 14
In questa luce, l'ulteriore nastro 11 Ã ̈ sostanzialmente speculare al precedente citato nastro 4.
Questo ulteriore nastro 11 Ã ̈ disposto inferiormente rispetto al piano 2 di supporto e contraffacciato al nastro 4 disposto superiormente al piano 2 di supporto.
In questo modo si ha una lavorazione bilaterale del pezzo 2 da rifinire.
L'ulteriore nastro 11 ha i rami 11a, 11b attivi rettilinei passanti in prossimità del piano 2 di supporto e trasversalmente rispetto alla direzione operativa D.
In questa luce, il piano 2 di supporto ed avanzamento ha due zone libere trasversali tra i propri rulli per permettere il passaggio dei rami del nastro 11.
Come per il precedente nastro 4, l'ulteriore nastro 11 ha una pluralità di moduli 8 consecutivi composti, ognuno, da utensili 9 flessibili abrasivi. I moduli 8 sono mobili con l'ulteriore nastro 11 lungo un piano parallelo al piano 2 di supporto, e sono configurati per entrare in contatto con il pezzo 3 lungo i due rami attivi 11a, 11b e secondo due versi D1 e D2 tra loro opposti.
Anche il secondo nastro 11 comprende gli organi 10 volventi di contrasto bilaterale su ogni ramo 11a, 11b attivo dello stesso ulteriore nastro 11.
In questa luce, gli organi 10 volventi sono supportati dal corrispondente telaio 14, disposti da bande opposte ad ognuno dei due rami 11a, 11b attivi rettilinei dell'ulteriore nastro 11, e configurati per generare, in uso, almeno una corrispondente zona fissa di irrigidimento per ogni ramo attivo 11a e 11b dell'ulteriore nastro 11.
Per completezza costruttiva, la macchina 1 comprende anche due tratti di piano orizzontale 2a e 2b, bilaterali al nastro 4 superiore, e composti da una serie di rulli contraffacciati al tappeto 23 per permettere il contrasto (ammorsamento) dall'alto sul pezzo 3 in avanzamento in prossimità dei rami attivi dei nastri 4, 11 sia in entrata che in uscita dagli stessi. Preferibilmente, il nastro 4 à ̈ una cinghia motorizzata tramite una motorizzazione 4m connessa ad una delle pulegge 5 o 6.
Anche l'ulteriore nastro 11 Ã ̈ una cinghia motorizzata tramite una motorizzazione 11m connessa ad una delle pulegge 12 o 13.
Il nastro 4, superiore, ha dei primi mezzi di regolazione in altezza (indicati genericamente con 24 nelle figure 1 e 2, in quanto non facenti strettamente parte del trovato) per modificare la propria distanza del piano 2 in funzione dello spessore del pezzo 3 da lavorare.
Questo movimento di regolazione del nastro 4 Ã ̈ seguito in coordinazione dai citati tratti 2a e 2b a rulli di ammorsamento operativamente connessi ai mezzi 24 di regolazione.
Preferibilmente, la macchina 1 comprende anche secondi mezzi 25 di regolazione combinata dei due nastri 4 e 11 per regolare la distanza prefissata di contatto degli utensili 9 abrasivi rispetto al pezzo 3 e per adeguare questa distanza in funzione dell'usura degli utensili 9 durante i processi lavorativi (anche questi mezzi sono indicati genericamente e non descritti in dettaglio in quanto non facenti strettamente parte del trovato).
D'ora in avanti, per semplicità descrittiva, si farà riferimento ad un generico nastro 4 o 11 per quanto riguarda la sua struttura, in quanto entrambi i gruppi nastro e moduli utensile hanno le medesime caratteristiche tecniche.
Preferibilmente, ogni organo 10 volvente comprende una coppia 15 e 16 di elementi cilindrici disposti, ognuno, contraffacciato ad una rispettiva faccia del nastro 4, 11 (vedi figura 5).
Ogni elemento cilindrico 15 e 16 Ã ̈ girevole attorno ad un corrispondente albero 17, 18 ad asse Z17, Z18 parallelo all'asse Z5, Z6; Z12, Z13 delle pulegge 5, 6; 12, 13.
Ogni albero 17, 18 Ã ̈ vincolato al telaio 7, 14.
Si noti che il telaio 7, 14 ha una ala 7a, 14a orizzontale sporgente per ogni organo volvente 10 presente per definire il supporto degli stessi organi volventi 10.
Preferibilmente, uno degli elementi cilindrici definenti ogni organo 10 volvente comprende una puleggia 15 folle a contatto continuo con la faccia interna del nastro 4, 11 (figura 5).
In questa luce, la puleggia 15 Ã ̈ ruotabilmente vincolata ad un albero 17 eccentrico per permettere una variazione, stabile, della distanza tra la faccia interna del nastro 4, 11 e la superficie esterna della puleggia 15.
Come osservabile nella figura 5, la puleggia 15 Ã ̈ di tipo scanalato e si accoppia complementarmente con il profilo scanalato della faccia interna del nastro o cinghia 4, 11.
Preferibilmente, l'altro elemento cilindrico definente ogni organo 10 volvente comprende un rullo 16 vincolato girevolmente folle su un albero 18 eccentrico per permettere una variazione, stabile, della distanza tra la faccia esterna del nastro 4, 11 e la superficie circolare del rullo 16.
In questa luce, il rullo 16 definisce un punto esterno di contatto regolabile con il nastro 4, 11 in movimento. Preferibilmente, su ogni ramo 4a, 4b; 11a, 11b, operativo del nastro 4, 11 sono disposti almeno tre organi 10, 10', 10" volventi di riscontro disposti, tra loro, a distanze prestabilite per definire tre diverse zone fisse di irrigidimento per ogni ramo 4a, 4b; 11a, 11b attivo.
Questa configurazione a tre punti permette il mantenimento dello sviluppo rettilineo dei rami durante la fase operativa di contatto con il pezzo bilanciando le forze trasversali generate dal pezzo in ingresso ed uscita dai rami del nastro.
Secondo quanto illustrato nella figura 6, ogni modulo 8 definente un utensile abrasivo comprende una piastra 19 rigida associata alla faccia esterna del nastro 4, 11 e contraffacciabile, in uso, ad uno degli elementi cilindrici 16 definenti gli organi 10 volventi di riscontro.
Questa piastra 19 rigida costituisce una vera e propria superficie di contatto lineare atta a permettere un ulteriore elemento atto all'irrigidimento del nastro senza incidere in modo rilevante su ingombri e pesi del gruppo nastro.
In questa luce, ogni modulo 8 definente un utensile abrasivo comprende:
- la piastra 19 rigida associata alla faccia esterna del nastro 4, 11 e contraffacciabile, in uso, ad uno degli elementi cilindrici 16 definenti gli organi 10 volventi di riscontro;
- una base 20 associata all'estremità inferiore della piastra 19 rigida e provvista di organi di accoppiamento 21 con
- un gruppo spazzola 22 flessibile abrasiva configurata per il contatto con il pezzo 3 da lavorare.
Si noti che la base 20 à ̈ provvista di una sede a "coda di rondine" in cui può essere scorrevolmente accoppiato il gruppo spazzola 22 provvisto, a sua volta, di una complementare guida a coda di rondine (definenti in sostanza i citati organi di accoppiamento).
Ad accoppiamento effettuato il gruppo spazzola 22 viene bloccato stabilmente con opportuni mezzi (non illustrati) sulla base.
Questa struttura permette di ottenere cambi utensile estremamente rapidi, riducendo i tempi morti, quindi senza incidere eccessivamente sui tempi macchina operativi.
Preferibilmente, ogni piastra 19 Ã ̈ configurata a definire una maglia di un cingolo composto dalla successione di piastre 19 atte a coprire il nastro 4, 11 lungo tutta la sua faccia esterna.
In questa luce, ogni piastra 19 à ̈ sagomata con una bordo laterale 19a, anteriore rispetto alla direzione di movimento del nastro 4, 11, rastremato a punta ed accoppiabile in una complementare incavo 19b ricavato sul bordo laterale posteriore della successiva piastra 19 in modo da mantenere una continuità di superficie tra maglie contigue.
Si noti che on questa conformazione delle piastre 19 la faccia esterna del nastro 4, 11 viene completamente coperta dalle maglie dei cingoli senza soluzione di continuità, ciò permettendo: un generale irrigidimento del nastro senza però appesantirlo; una superficie continua rigida per il riscontro e contatto con il rullo esterno di contrasto; un più facile riallineamento delle piastre durante il passaggio semicircolare lungo le pulegge con riduzione generale della rumorosità del nastro.
Una macchina così strutturata, quindi, raggiunge pienamente gli scopi prefissati.
La presenza di organi volventi di riscontro garantisce una corretta rigidità dei rami operativi dei nastri senza incidere su ingombri e velocità operative.
La stabilità della traiettoria dei rami dei nastri rende la finitura del pezzo sempre continua e costante, come anche l'usura degli utensili flessibili.
La possibilità di regolazione degli organi volventi rispetto al nastro permette di bilanciare la forza di riscontro rispetto la nastro in funzione delle necessità operativa.
La particolare struttura dei moduli utensile con piastra pina di supporto rende maggiormente rigido il nastro combinandolo anche con una superficie costante di contrasto con i rulli di riscontro esterni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la finitura di pezzi semilavorati, comprendente almeno: - un piano (2) di supporto ed avanzamento di un pezzo (3) da lavorare lungo una direzione operativa (D); - un nastro (4) chiuso ad anello su una coppia di pulegge (5, 6) ad asse verticale (Z5, Z6) supportate da un telaio (7); detto nastro (4) avendo i propri rami (4a, 4b) attivi rettilinei passanti in prossimità del piano (2) di supporto e trasversalmente rispetto alla detta direzione operativa (D); - una pluralità di moduli (8) consecutivi composti, ognuno, da utensili flessibili (9) abrasivi associati alla superficie del nastro (4), mobili con lo stesso nastro (4) lungo un piano parallelo al detto piano (2) di supporto, e configurati per entrare in contatto con il pezzo (3) lungo i detti due rami (4a, 4b) attivi e secondo due versi (D1, D2) tra loro opposti, caratterizzata dal fatto di comprendere organi volventi (10) di contrasto bilaterale su ogni ramo attivo (4a, 4b) del nastro (4); detti organi volventi (10) essendo supportati dal telaio (7), disposti da bande opposte ad ognuno dei due rami (4a, 4b) attivi del nastro (4), e configurati per generare, in uso, almeno una corrispondente zona fissa di irrigidimento per ogni ramo attivo (4a, 4b) del nastro (4).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, comprendente: - un ulteriore nastro (11) chiuso ad anello su una coppia di pulegge (12, 13) ad asse verticale (Z12, Z13) supportate da un corrispondente telaio (14); detto ulteriore nastro (11) essendo disposto inferiormente al piano (2) di supporto e contraffacciato al nastro (4) disposto superiormente al piano (2) di supporto; i rami (11a, 11b) attivi rettilinei dell'ulteriore nastro (11) essendo passanti in prossimità del piano (2) di supporto e trasversalmente rispetto alla detta direzione operativa (D); - una pluralità di moduli (8) consecutivi composti, ognuno, da utensili (9) flessibili abrasivi associati alla superficie dell'ulteriore nastro (11), mobili con lo stesso ulteriore nastro (11) lungo un piano parallelo al detto piano (2) di supporto, e configurati per entrare in contatto con il pezzo (3) lungo i detti due rami attivi (11a, 11b) e secondo due versi (D1, D2) tra loro opposti.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2, comprendente organi (10) volventi di contrasto bilaterale su ogni ramo (11a, 11b) attivo dell'ulteriore nastro (11); detti organi (10) volventi essendo supportati dal telaio (14), disposti da bande opposte ad ognuno dei due rami (11a, 11b) attivi rettilinei dell'ulteriore nastro (11), e configurati per generare, in uso, almeno una corrispondente zona fissa di irrigidimento per ogni ramo attivo (11a, 11b) dell'ulteriore nastro (11).
  4. 4. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ogni organo (10) volvente comprende una coppia (15, 16) di elementi cilindrici disposti, ognuno, contraffacciato ad una rispettiva faccia del nastro (4, 11), e girevoli attorno ad un corrispondente albero (17, 18) ad asse (Z17, Z18) parallelo all'asse (Z5, Z6; Z12, Z13) delle pulegge (5, 6; 12, 13); ogni detto albero (17, 18) essendo vincolato al telaio (7, 14).
  5. 5. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno uno degli elementi cilindrici definenti ogni organo (10) volvente comprende una puleggia (15) folle a contatto continuo con la faccia interna del nastro (4, 11); detta puleggia (15) essendo ruotabilmente vincolata ad un albero (17) eccentrico per permettere una variazione, stabile, della distanza tra la faccia interna del nastro (4, 11) e la superficie esterna della puleggia (15).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, in cui ogni detta puleggia (15) Ã ̈ a profilo scanalato e configurata per accoppiarsi complementarmente ad un profilo scanalato presentato dalla faccia interna del nastro (4, 11).
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui uno degli elementi cilindrici definenti ogni organo (10) volvente à ̈ un rullo (16) vincolato girevolmente folle su un albero (18) eccentrico per permettere una variazione, stabile, della distanza tra la faccia esterna del nastro (4, 11) e la superficie circolare del rullo (16).
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui su ogni detto ramo (4a, 4b; 11a, 11b) operativo del nastro (4, 11) sono disposti almeno tre detti organi (10, 10', 10") volventi di riscontro disposti, tra loro, a distanze prestabilite per definire tre diverse zone fisse di irrigidimento per ogni ramo (4a, 4b; 11a, 11b)attivo.
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ogni modulo (8) definente un utensile abrasivo comprende una piastra (19) rigida associata alla faccia esterna del nastro (4, 11) e contraffacciabile, in uso, ad uno degli elementi cilindrici (16) definenti gli organi (10) volventi di riscontro.
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 8, in cui ogni modulo (8) definente un utensile abrasivo comprende: - una piastra (19) rigida associata alla faccia esterna del nastro (4, 11) e contraffacciabile, in uso, ad uno degli elementi cilindrici (16) definenti gli organi (10) volventi di riscontro; - una base (20) associata all'estremità inferiore della piastra (19) rigida e provvista di organi di accoppiamento (21) con - un gruppo spazzola (22) flessibile abrasiva configurata per il contatto con il pezzo (3) da lavorare.
  11. 11. Macchina secondo la rivendicazione 9 o la 10, in cui ogni piastra (19) à ̈ configurata a definire una maglia di un cingolo composto dalla successione di piastre (19) atte a coprire il nastro (4, 11) lungo tutta la sua faccia esterna; ogni piastra (19) essendo sagomata con una bordo laterale (19a), anteriore rispetto alla direzione di avanzamento del nastro (4, 11), rastremato a punta ed accoppiabile in un complementare incavo (19b) ricavato sul bordo laterale posteriore della successiva piastra (19) in modo da mantenere una continuità di superficie tra maglie contigue.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP1503881A1 (en) * 2002-05-02 2005-02-09 Costa Levigatrici Spa Sanding machine
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