ITBO20120153A1 - Dispositivo di limitazione del fascio per apparecchiature radiologiche - Google Patents

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ITBO20120153A1
ITBO20120153A1 IT000153A ITBO20120153A ITBO20120153A1 IT BO20120153 A1 ITBO20120153 A1 IT BO20120153A1 IT 000153 A IT000153 A IT 000153A IT BO20120153 A ITBO20120153 A IT BO20120153A IT BO20120153 A1 ITBO20120153 A1 IT BO20120153A1
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IT
Italy
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curtains
curtain
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ray beam
limiting
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IT000153A
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Antonio Becca
Davide Bianconi
Dario Righini
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Cefla Coop
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    • G21NUCLEAR PHYSICS; NUCLEAR ENGINEERING
    • G21KTECHNIQUES FOR HANDLING PARTICLES OR IONISING RADIATION NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; IRRADIATION DEVICES; GAMMA RAY OR X-RAY MICROSCOPES
    • G21K1/00Arrangements for handling particles or ionising radiation, e.g. focusing or moderating
    • G21K1/02Arrangements for handling particles or ionising radiation, e.g. focusing or moderating using diaphragms, collimators
    • G21K1/04Arrangements for handling particles or ionising radiation, e.g. focusing or moderating using diaphragms, collimators using variable diaphragms, shutters, choppers
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61BDIAGNOSIS; SURGERY; IDENTIFICATION
    • A61B6/00Apparatus for radiation diagnosis, e.g. combined with radiation therapy equipment
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Description

DESCRIZIONE
di invenzione industriale avente per titolo:
DISPOSITIVO DI LIMITAZIONE DEL FASCIO
PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE
La presente invenzione si riferisce al campo tecnico della radiologia, e in particolare ai dispositivi di limitazione del fascio di raggi X che vengono utilizzati per definire la forma del fascio di raggi emesso dal tubo radiogeno durante l’acquisizione della radiografia.
Il tubo radiogeno generalmente emette un fascio di raggi X che viene limitato con schermature poste in prossimità della sorgente ad una forma generalmente conica o piramidale. Il fascio viene poi definito a valle del punto di emissione facendolo passare per una finestra che permette di conferirgli con maggiore precisione la forma e le dimensioni desiderate. Solitamente con il passaggio attraverso il dispositivo di limitazione del fascio la sezione del raggio assume una forma quadrata o rettangolare.
Nei diversi tipi di acquisizione radiografica à ̈ necessario utilizzare finestre di varie forme e dimensioni interposte tra la sorgente dei raggi e il detettore dei raggi X, al fine di conferire al fascio dei raggi X la forma e la dimensione ottimali per quella particolare acquisizione.
L’uso di dispositivi di limitazione del fascio à ̈ ben noto nell’arte, e in particolare l’uso di dispositivi di limitazione del fascio che fanno uso di una o più tendine che possono essere mosse in diversi modi tramite appositi attuatori. Queste unità di limitazione del fascio a volte formano anche una porzione di un collimatore.
Tipicamente un’unità di limitazione del fascio à ̈ costituita da due tendine e uno o due attuatori che le muovono. In questo modo à ̈ possibile ottenere una finestra di altezza fissa (altezza delle tendine) e di ampiezza variabile (la distanza tra i bordi interni delle due tendine). Sovrapponendo perpendicolarmente due unità di limitazione del fascio à ̈ possibile ottenere una finestra di altezza e ampiezza variabili. La sovrapposizione di due unità di limitazione del fascio à ̈ nota nell’arte.
Il punto centrale del fascio che à ̈ passato attraverso la finestra deve essere nella posizione desiderata. Uno dei limiti della prior art à ̈ l’impossibilità di settare il punto centrale del fascio collimato dei raggi dove desiderato, a causa della limitazione legata alla posizione delle tendine. Ad esempio, in una apparecchiatura della prior art descritta nella domanda di brevetto DE 3236082 A1, le due tendine si muovono in modo simmetrico rispetto al punto centrale che, una volta fissato, non può essere spostato.
Scopo della presente invenzione à ̈ fornire una unità di limitazione del fascio che sia in grado di produrre una finestra avente l’ampiezza desiderata e il punto centrale del fascio collimato dei raggi in un punto che può essere diverso rispetto al punto centrale del fascio dei raggi non ancora collimato. È inoltre scopo della presente invenzione fornire una unità di limitazione del fascio in grado di settarsi in un tempo breve, e che, riducendo il numero di componenti azionati elettronicamente, risulti più affidabile e più semplice da controllare, e che sia infine di economica attuazione.
Rispetto a dispositivi di limitazione del fascio della prior art che fanno uso di un attuatore per ciascuna tendina (quattro tendine e quattro attuatori) la presente invenzione presenta il vantaggio di una riduzione del numero degli attuatori, in quanto con due soli attuatori si riesce ad ottenere una finestra avente l’altezza e l’ampiezza desiderate, e con il raggio centrale del fascio collimato nel punto desiderato. Questo à ̈ reso possibile dal particolare tipo di movimento, che consente prima di muovere le tendine per definire la posizione dell’asse di simmetria della finestra, e poi di aprirle e chiuderle in modo simmetrico rispetto ad esso, ottenendo un fascio collimato della forma e nella posizione desiderati. Grazie al fatto che entrambe le tendine sono direttamente collegate all’attuatore tramite distinte catene di trasmissione del moto, l’attuatore trasmette la coppia ad entrambe le tendine simultaneamente, portando sia ad un rapido posizionamento del punto centrale del raggio sia ad una rapida regolazione dell’ampiezza.
Un altro vantaggio della presente invenzione consiste nella possibilità di muovere il punto centrale del fascio dei raggi collimato rispetto al punto centrale del fascio dei raggi non ancora collimato. Questo concetto sarà meglio illustrato nel seguito con l’ausilio della Figura 3.
Un ulteriore vantaggio della presente invenzione consiste nel fatto che l’apertura e la chiusura della finestra possono avvenire anche durante l’emissione dei raggi X da parte del tubo radiogeno, il che può essere importante per ridurre la dose di radiazioni al paziente. Si immagini per esempio di utilizzare il dispositivo di limitazione del fascio durante l’acquisizione di una radiografia panoramica in cui inizialmente viene irradiato un primo condilo, poi la parte frontale del cranio e infine il secondo condilo. Nel momento in cui vengono irraggiati gli incisivi, può essere molto utile ridurre la dimensione verticale del raggio, in modo da evitare di irradiare un tessuto radiosensibile come la retina.
È appena il caso di ricordare che le tendine sono costituite da materiale in grado di fermare i raggi X.
La presente invenzione sarà di seguito descritta per una sua forma di realizzazione con l’aiuto delle figure seguenti, che mostrano:
Figura 1 una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio della presente invenzione;
Figura 2O una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio nel momento dell’avvicinamento delle tendine (Fase O);
Figura 2A una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio nel momento del settaggio dell’asse di simmetria della finestra (Fase A); Figura 2B una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio nel momento del settaggio dell’ampiezza della finestra (Fase B);
Figura 2C una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio nel momento del reset (Fase C);
Figura 3 una rappresentazione schematica di due unità di limitazione del fascio sovrapposte;
Figura 4A una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio con filtro disinserito; Figura 4B una rappresentazione schematica dell’unità di limitazione del fascio con filtro inserito.
Nella Figura 1, con 1 à ̈ indicata una unità di limitazione del fascio nel suo complesso, comprendente: una barra filettata 2, con filetto destrorso che si estende dal punto A al punto O e sinistrorso che si estende dal punto O al punto B; una prima chiocciola 3 che si muove avvitandosi sul filetto destrorso; una seconda chiocciola 4 che si muove avvitandosi al filetto sinistrorso. L’unità di limitazione del fascio comprende inoltre una prima tendina 5 fissata alla prima chiocciola 2 e una seconda tendina 6 fissata alla seconda chiocciola 4. La prima chiocciola 3 à ̈ inoltre provvista di un perno 7 che attraversa un’asola 8 praticata nella tendina 5. Un dispositivo di frizionamento (non mostrato), ad esempio una molla disposta tra il perno 7 e la tendina 5 preme la tendina 5 contro la chiocciola 3. L’unità di limitazione del fascio comprende infine un finecorsa 10; un secondo finecorsa 11; un attuatore 12 che controlla la barra filettata 2.
Complessivamente, il perno 7 e l’asola 8 costituiscono un sistema di disaccoppiamento 9 tra il movimento dell’attuatore 12 e il movimento della tendina 5, in particolare tra il movimento della chiocciola 3 e della tendina 5.
Nella Figura 1 Ã ̈ mostrata una finestra di ampiezza W costituita dai bordi interni delle tendine 5 e 6, avente un asse di simmetria S.
È da notare che il dispositivo 1 di limitazione dei raggi forma la finestra del sistema radiografico nella maggior parte dei casi. Vi potrebbe anche essere un sistema radiografico in cui il dispositivo 1 di limitazione dei raggi à ̈ soltanto una delle schermature lungo il cammino dei raggi X e in cui la finestra del sistema radiografico à ̈ formata da un altro dispositivo 1 di limitazione dei raggi X.
L’attuatore 12 muove in senso orario oppure antiorario la barra filettata 2, facendo allontanare o avvicinare in modo simmetrico e contemporaneo le due chiocciole 3 e 4. Sulla chiocciola 3 à ̈ fissato il perno 7; il perno 7 scorre all’interno dell’asola 8 ricavata nella tendina 5. La tendina 5 à ̈ ancorata alla chiocciola 3 tramite il dispositivo di frizionamento. La presenza del frizionamento permette uno scorrimento più controllato della tendina 5 sulla chiocciola 3.
La tendina 6 Ã ̈ solidale alla chiocciola 4.
Verrà ora descritto il funzionamento di una unità di limitazione del fascio 1. Per maggiore chiarezza, il funzionamento à ̈ stato suddiviso in fasi illustrate nelle Figure 2.
O) Fase O: avvicinamento e chiusura delle tendine L’attuatore 12 ruota la barra filettata 2. Le due chiocciole 3, 4 si avvicinano tra loro facendo avvicinare tra loro le due tendine 5 e 6. La tendina 6 à ̈ fissata alla chiocciola 4, quindi a qualsiasi spostamento della chiocciola 4 corrisponde uno spostamento analogo della tendina 6. La tendina 5 à ̈ solidale con la chiocciola 3 tramite il dispositivo di frizionamento ed il perno 7, quindi in questa fase allo spostamento della chiocciola 3 corrisponde un analogo spostamento della tendina 5. Ad un certo punto la tendina 5 arriva a toccare il finecorsa 11.
Quando la tendina 5 entra in contatto con il finecorsa 11, si forma una finestra di ampiezza W0tra i bordi interni delle due tendine 5 e 6. Nella finestra di ampiezza W0, S0rappresenta l’iniziale asse di simmetria della finestra che la divide in due parti simmetriche.
A) Fase A: determinazione dell’asse di simmetria della finestra di apertura (fase di traslazione) L’attuatore 12 continua a girare la barra filettata 2 nella stessa direzione della Fase O: le due chiocciole 3 e 4 continuano ad avvicinarsi tra loro. La tendina 6 à ̈ fissata alla chiocciola 4, quindi a qualsiasi spostamento della chiocciola 4 corrisponde uno spostamento analogo della tendina 6.
La tendina 5 à ̈ spinta dal finecorsa 11 in senso contrario allo spostamento della chiocciola 3. Questa spinta à ̈ maggiore della frizione esercitata dal dispositivo di frizionamento, per cui la tendina 5 può scorrere sulla sottostante chiocciola 3. Il movimento à ̈ guidato dal perno 7 sull’asola 8.
A questo punto si à ̈ formata una finestra di ampiezza W1; S1rappresenta l’asse di simmetria di questa seconda finestra (diverso da S0). È possibile differenziare la posizione S1dalla posizione S0tanto quanto à ̈ permesso dall’ampiezza dell’asola 8.
L’attuatore 12 continua a far girare la barra filettata 2 finché S1non arriva nel punto desiderato (determinazione dell’asse di simmetria della finestra di apertura).
B) Fase B: determinazione dell’ampiezza della finestra di apertura (fase di regolazione)
L’attuatore 12 inverte la direzione di rotazione della barra filettata rispetto alla Fase A. Le due chiocciole 3 e 4 si allontanano una dall’altra in modo simmetrico.
La tendina 6 Ã ̈ fissata alla chiocciola 4, quindi a qualsiasi spostamento della chiocciola 4 corrisponde uno spostamento analogo della tendina 6.
La tendina 5 Ã ̈ solidale con la chiocciola 3 tramite il dispositivo di frizionamento ed il perno 7, e non ci sono altre spinte in gioco, quindi in questa fase allo spostamento della chiocciola 3 corrisponde un analogo spostamento della tendina 5.
A questo punto si à ̈ formata una finestra di ampiezza W2; S1rappresenta l’asse di simmetria di questa seconda finestra; S1rimane immutato rispetto alla Fase A in quanto in questa fase il movimento di allontanamento delle due tendine 5 e 6 da S1à ̈ simmetrico.
L’attuatore 12 continua a far girare la barra filettata 2 finché la finestra non raggiunge l’ampiezza desiderata W2tra le due tendine.
A questo punto la finestra dell’unità di limitazione del fascio ha l’ampiezza W2desiderata e l’asse di simmetria S1nel punto desiderato. È da notare che, rispetto a dispositivi di limitazione del fascio a un attuatore e due tendine dell’arte nota, la presente invenzione raggiunge il settaggio desiderato con solo due fasi.
Qualora sia necessario modificare l’asse di simmetria della finestra bisogna procedere al reset del dispositivo 1 di limitazione dei raggi, cioà ̈ al ripristino dell’asse di simmetria S della finestra nel punto iniziale S0.
C) Fase C: ripristino della posizione dell’asse di simmetria in S0(fase di ripristino)
L’attuatore 12 gira la barra filettata 2 in modo da allontanare una dall’altra le tendine 5 e 6. Le due chiocciole 3 e 4 si allontanano tra di loro in modo simmetrico.
La tendina 6 Ã ̈ fissata alla chiocciola 4, quindi a qualsiasi spostamento della chiocciola 4 corrisponde uno spostamento analogo della tendina 6.
La tendina 5 Ã ̈ solidale con la chiocciola 3 tramite il dispositivo di frizionamento ed il perno 7, e non ci sono altre spinte in gioco, quindi in questa fase allo spostamento della chiocciola 3 corrisponde un analogo spostamento della tendina 5.
Ad un certo punto la tendina 5 incontra il blocco di finecorsa 10.
La tendina 5 à ̈ spinta dal finecorsa 10 in senso contrario al movimento della chiocciola 3. Questa spinta à ̈ maggiore della frizione esercitata dal dispositivo di frizionamento, per cui la tendina 5 può scorrere sulla sottostante chiocciola 3. Il movimento à ̈ guidato dal perno 7 sull’asola 8.
L’attuatore 12 continua a girare finché il perno 7 non arriva in fondo all’asola, ripristinando la posizione iniziale del dispositivo 1 di limitazione dei raggi. È possibile costruire una unità di limitazione del fascio 1 priva del finecorsa 11. Il funzionamento in questo caso risulta leggermente modificato, in quanto il ruolo del finecorsa 11 à ̈ svolto dall’accostamento delle due tendine 5 e 6 una contro l’altra per la determinazione dell’asse di simmetria S1(Fase A). Una volta che l’asse S1à ̈ stato fissato, le due tendine 5 e 6 si allontano dando origine ad una finestra dell’ampiezza W desiderata (Fase B). Questa forma realizzativa priva di finecorsa 11 presenta il vantaggio di poter settare l’asse di simmetria S della finestra di ampiezza W con maggiore libertà.
L’unità di limitazione del fascio 1 corredata del finecorsa 11 rappresenta tuttavia la forma realizzativa preferita, in quanto la determinazione del punto S1risulta più rapida poiché la tendina 5 si ferma contro il finecorsa 11 senza dover arrivare a contatto con la tendina 6.
Invece dei finecorsa 10 e 11, il movimento della tendina 5 può inoltre essere impedito da altri mezzi meccanici, elettrodinamici o idrodinamici come mezzi per frenare, frizionare o serrare che impediscono e in particolare fermano il movimento della tendina 5 cominciando da un dato punto lungo il percorso del movimento della chiocciola 3 e quindi della tendina 5.
In una forma realizzativa modificata, la posizione dell’asse di simmetria S può essere inoltre fissata contattando il finecorsa esterno 10 invece del finecorsa interno 11. Viceversa, il finecorsa interno 11 può essere usato anche per la fase di ripristino.
Nelle forme realizzative qui descritte, le due tendine 5, 6 sono direttamente collegate all’attuatore 12 per mezzo di distinte catene di trasmissione del moto. La tendina 5 à ̈ collegata all’attuatore 12 per mezzo della barra filettata 2, la prima chiocciola 3 e il sistema di disaccoppiamento 9 formato dal perno 7, dall’asola 8 e dal dispositivo di frizionamento. La tendina 6 à ̈ collegata all’attuatore 12 per mezzo della barra filettata 12 e della seconda chiocciola 4. Tramite queste distinte catene di trasmissione del moto – una tra l’attuatore 12 e la tendina 5, e l’altra tra l’attuatore 12 e la tendina 6 – le forze generate dall’attuatore 12 sono trasmesse alle due tendine 5 e 6 direttamente e simultaneamente risultando sia in un posizionamento veloce del punto centrale del fascio di raggi X sia in una rapida regolazione dell’ampiezza W della finestra.
Inoltre, qualora sia necessario realizzare una finestra rettangolare in cui il rapporto fra due lati adiacenti à ̈ molto diverso da 1, con un dispositivo di limitazione del fascio privo di finecorsa 11 risulta costoso e complesso realizzare una finestra perfettamente rettangolare, in cui i bordi delle tendine 5 e 6 risultino paralleli. La presenza del finecorsa 11 consente di ottenere una finestra in cui i lati opposti sono paralleli, grazie al fatto che la presenza del finecorsa 11 recupera il gioco della tendina 5 che porta ad una finestra di forma non rettangolare. La precisione dimensionale della finestra à ̈ importante rispetto anche alle necessità di certificazione del dispositivo medico. Questo problema in molti apparecchi dell’arte nota viene superato limitando il fascio dei raggi a ventaglio con un dispositivo di limitazione del fascio a sagoma fissa, in cui non à ̈ possibile variare le dimensioni del raggio.
Ovviamente il dispositivo di limitazione del fascio 1 può essere dotato di sistemi di rilevamento noti nell’arte (fotocellule, microswitch etc.) per la determinazione delle posizioni di finecorsa dei vari elementi in movimento.
Nella Figura 3 sono mostrate due unità di limitazione del fascio 21 e 31, una sovrapposta all’altra con un angolo di 90°. L’unità di limitazione del fascio 21 circoscrive una finestra di ampiezza W2e asse di simmetria S2, mentre l’unità di limitazione del fascio 31 circoscrive una finestra di ampiezza W3e asse di simmetria S3. Gli assi di simmetria S2e S3sono disposti ad angolo retto. Dalla figura à ̈ possibile apprezzare come il fascio emesso dal tubo radiogeno (non collimato) abbia forma conica e quindi una sezione circolare 32 e centro Ω, che viene trasformato (collimato) in una forma quadrilatera 33 dalla sovrapposizione delle due unità 21 e 31 di limitazione del fascio, costituite rispettivamente dalla coppia di tendine 25 e 26 e dalla coppia di tendine 35 e 36.
La Figura 3 rende visibile quanto affermato nell’introduzione: risulta infatti evidente come il punto S2,3, intersezione dell’asse di simmetria S2dell’unità di limitazione del fascio 21 e dell’asse di simmetria S3dell’unità di limitazione del fascio 31, non coincida affatto con il punto centrale Ω della sezione circolare del fascio conico emesso dal tubo radiogeno.
È possibile ottenere svariate forme della finestra di limitazione del fascio utilizzando tendine di forma differente e/o sovrapponendo due unità di limitazione del fascio con un angolo diverso da 90°, il che rende il dispositivo di limitazione del fascio della presente invenzione adattabile a qualsiasi tipo di apparecchiatura radiologica.
Il dispositivo di limitazione del fascio della presente invenzione trova una applicazione particolarmente vantaggiosa nel campo tecnico della radiologia dentale extraorale.
Nel seguito verrà fatto riferimento ad apparecchiature radiologiche extraorali dentali in grado di eseguire radiografie panoramiche, teleradiografie del cranio e radiografie volumetriche con tecnica a fascio conico del massiccio facciale. Tutte queste tipologie di radiografie sono ben note nella radiologia dentale.
La panoramica (in qualche caso chiamata ortopantomografia) produce una immagine radiografica di un piano curvo approssimato alla mascella e mandibola del paziente, con sfocatura delle strutture anatomiche che si trovano al di fuori di uno strato limitato intorno al piano curvo predefinito. Solitamente l’acquisizione di una radiografia panoramica viene eseguita con un fascio di raggi X a ventaglio, cioà ̈ con il dispositivo di limitazione del fascio che dà origine ad una finestra di limitazione del fascio rettangolare in cui il rapporto tra due lati adiacenti à ̈ molto diverso da 1.
La teleradiografia à ̈ una tecnica radiografica proiettiva, che produce immagini radiografiche del complesso cranico o di altri distretti anatomici sotto varie proiezioni, con un minimo di ingrandimento e distorsione geometrica. Solitamente sono rappresentate due prospettive, laterolaterale ed antero-posteriore. L’acquisizione di una teleradiografia può essere eseguita con due modalità distinte:
1) con un fascio di raggi X a ventaglio, cioà ̈ con il dispositivo di limitazione del fascio che dà origine ad una finestra di limitazione del fascio rettangolare in cui il rapporto fra due lati adiacenti à ̈ molto diverso da 1;
2) in modalità one-shot, cioà ̈ con il dispositivo di limitazione del fascio che dà origine ad una finestra di limitazione del fascio quadrangolare con le stesse proporzioni del ricettore di raggi X. Nel caso 2) il rapporto fra lati adiacenti del rettangolo à ̈ più vicino a 1 rispetto al caso 1).
La radiografia volumetrica a fascio conico (nota anche come CBCT) à ̈ l’acquisizione da diversi angoli di proiezione di una serie di immagini radiografiche bidimensionali che verranno elaborate in una fase post-acquisizione per ricostruire dei volumi tridimensionali. In questo caso la finestra di limitazione del fascio può essere di forma rettangolare, quadrata oppure anche circolare, secondo il tipo di sensore utilizzato. Oltre alle necessità esposte sopra, nel caso della esecuzione di una radiografia CBCT può essere necessario interporre tra il tubo radiogeno e il paziente un filtro dei raggi X aggiuntivo per migliorare la qualità di ricostruzione della parte ossea, diminuendo fra l’altro la quantità dei raggi molli, dannosi per il paziente.
L’unità di limitazione del fascio della presente invenzione permette infine di aggiungere o rimuovere un filtro per i raggi X che può essere collocato a monte o a valle del dispositivo di limitazione del fascio stesso, come mostrato nelle Figure 4.
La Figura 4A mostra l’unità di limitazione del fascio 41 nel suo settaggio per l’acquisizione di una radiografia panoramica: come si può vedere, la finestra di ampiezza W risulta di una forma rettangolare in cui il rapporto tra lati adiacenti del rettangolo à ̈ molto diverso da 1, conferendo al fascio dei raggi X la tipica forma a ventaglio. Durante l’acquisizione panoramica il fascio di raggi X non necessita di filtrazione ulteriore.
La Figura 4B mostra invece l’unità di limitazione del fascio 51 nel corso dell’acquisizione di una radiografia CBCT, che necessità di una filtrazione supplementare del fascio di raggi X emesso dal tubo radiogeno. A questo scopo, sul cammino dei raggi X viene interposto un filtro 46, che può indifferentemente essere collocato a monte o a valle dell’unità di limitazione del fascio 41.
La sovrapposizione del filtro alla finestra generata dal dispositivo di limitazione del fascio à ̈ legata alla posizione della chiocciola 4. Infatti, sulla chiocciola 4 à ̈ fissata una camma 45 che spinge il braccio 43, su cui à ̈ fissato il filtro 46, in modo da farlo ruotare intorno al perno 44. Quando le tendine 5, 6 sono vicine (Figura 4A), il filtro 46 à ̈ spinto in modo da rimuoverlo dalla finestra; quando le due tendine 5, 6 sono sufficientemente lontane fra loro (Figura 4B), una molla (non mostrata) richiama il braccio 43 in modo da far sovrapporre il filtro 46 alla finestra di limitazione del fascio.
Dimensionando opportunamente il filtro 46, il braccio 43 e la camma 45, à ̈ possibile fare in modo che, data una certa ampiezza W della finestra di limitazione del fascio, il filtro 46 la copra integralmente, e che data un’altra ampiezza W’ della finestra di limitazione del fascio, il filtro sia completamente rimosso dal cammino dei raggi. Sebbene l’unità di limitazione del fascio possa generare finestre di ampiezza W qualunque in modo continuo, in realtà, quando posta dentro un apparecchio per l’acquisizione di radiografie extraorali le finestre effettivamente utilizzate sono solo un numero discreto con ampiezze W predefinite.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Metodo per limitare un fascio di raggi X, in cui il fascio di raggi X à ̈ limitato da una unità (1) di limitazione comprendente una coppia di tendine (5, 6) che si avvicinano o si allontanano l’una dall’altra per regolare l’ampiezza di uno spazio tra le tendine (5, 6), le due tendine (5, 6) essendo mosse da un attuatore (12) collegato ad entrambe le tendine (5, 6) caratterizzato dal fatto che − la posizione di un asse di simmetria (S) dello spazio tra le tendine (5, 6) à ̈ fissata in una fase di traslazione cambiando la distanza tra le tendine (5, 6) e impedendo il movimento della sola tendina (5) rispetto al movimento dell’altra tendina (6) risultando in un movimento asimmetrico delle tendine rispetto a una posizione iniziale dell’asse di simmetria (S), e − l’ampiezza (W) desiderata dello spazio tra le tendine (5, 6) à ̈ fissata in una fase di regolazione da un movimento simmetrico non impedito delle tendine (5, 6) rispetto alla posizione dell’asse di simmetria (S) fissato nella fase di traslazione.
  2. 2) Metodo per limitare un fascio di raggi X secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre una fase di ripristino per traslare l’asse di simmetria della finestra alla posizione iniziale dell’asse di simmetria (S) cambiando la distanza tra le tendine (5, 6) in una direzione opposta alla direzione usata nella fase di traslazione e impedendo il movimento della sola tendina (5), risultando in un movimento asimmetrico delle tendine (5, 6) rispetto alla posizione iniziale dell’asse di simmetria (S).
  3. 3) Metodo per limitare un fascio di raggi X secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il movimento della sola tendina (5) à ̈ impedito usando almeno un finecorsa (10, 11) disposto sul cammino del movimento della sola tendina (5), e usando un sistema di disaccoppiamento (9), che permette un movimento relativo della sola tendina (5) rispetto a un supporto collegato all’attuatore (12).
  4. 4) Metodo per limitare un fascio di raggi X secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’ampiezza (W) dello spazio viene variata durante l’emissione dei raggi X nel corso dell’acquisizione della radiografia.
  5. 5) Metodo per limitare un fascio di raggi X secondo una delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente la presenza di un filtro (46) che viene sovrapposto allo spazio tra le tendine (5, 6) da un meccanismo (43-45) che trasferisce il filtro (46) sullo spazio se l’ampiezza (W) supera una dimensione predeterminata.
  6. 6) Unità (1) per limitare un fascio di raggi X su lati opposti del fascio di raggi X comprendente: − due tendine (5, 6) disposte sui lati opposti del fascio di raggi X e aventi bordi interni che delimitano il fascio di raggi X sui detti lati opposti, e − un attuatore (12) collegato ad entrambe le tendine (5, 6), che le muove in una direzione di avvicinamento riducendo lo spazio tra i bordi interni delle tendine (5, 6) e in una direzione di allontanamento che allarga lo spazio tra i bordi interni delle tendine (5, 6) caratterizzata dal fatto che − una delle tendine (5) à ̈ collegata all’attuatore (12) tramite un sistema di disaccoppiamento (9) che permette un movimento relativo della sola tendina (5) rispetto a un supporto che sostiene la sola tendina (5) ed à ̈ collegato con l’attuatore (12) e che − il movimento della sola tendina (5) nella direzione di avvicinamento e/o allontanamento può essere impedito causando un movimento asimmetrico delle tendine rispetto ad una posizione iniziale di un asse di simmetria di uno spazio tra i bordi interni delle tendine (5, 6).
  7. 7) Unità (1) per limitare un fascio di raggi X secondo la rivendicazione 6, in cui il movimento della sola tendina (5) nella direzione di avvicinamento e/o di allontanamento può essere impedito per appoggio e in cui l’appoggio à ̈ il bordo interno dell’altra tendina (6) oppure un finecorsa distinto (10) disposto sul cammino del movimento della sola tendina (5) e in cui l’apparecchio comprende un ulteriore finecorsa (11) che si appoggia alla sola tendina (5) nella direzione di allontanamento.
  8. 8) Unità per limitare un fascio di raggi X secondo le rivendicazioni 6 e 7, ulteriormente comprendente un filtro (46) mobile tramite un meccanismo (43-45) tra una prima posizione, in cui il filtro (46) si sovrappone allo spazio tra le tendine (5, 6) e una seconda posizione, in cui il filtro (46) à ̈ posizionato in una posizione remota dallo spazio tra le tendine (5, 6), in cui il meccanismo (43-45) muove il filtro (46) in dipendenza dalla distanza tra le tendine (5, 6) oppure la posizione di una delle tendine (5, 6).
  9. 9) Sistema per limitare un fascio di raggi X comprendente due unità (21, 31) di limitazione dei raggi X secondo le rivendicazioni da 6 a 8, le cui rispettive tendine (25, 26, 35, 36) limitano il raggio X su quattro lati.
  10. 10) Sistema per limitare un fascio di raggi X secondo la rivendicazione 9, in cui il punto (Ω) centrale del fascio dei raggi X non collimato si trova in una posizione diversa dal punto (S2,3) formato dall’intersezione degli assi di simmetria (S2, S3) degli spazi tra le rispettive tendine opposte fra loro (25, 26, 35, 36).
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