ITBO20110202A1 - Vaso sanitario in materiale ceramico. - Google Patents

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ITBO20110202A1
ITBO20110202A1 IT000202A ITBO20110202A ITBO20110202A1 IT BO20110202 A1 ITBO20110202 A1 IT BO20110202A1 IT 000202 A IT000202 A IT 000202A IT BO20110202 A ITBO20110202 A IT BO20110202A IT BO20110202 A1 ITBO20110202 A1 IT BO20110202A1
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Italy
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rim
tubular chamber
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hull
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IT000202A
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Alessandro Bernabei
Vasco Mazzanti
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Ativa
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
VASO SANITARIO IN MATERIALE CERAMICO.
La presente invenzione ha per oggetto un vaso sanitario in materiale ceramico.
Attualmente, il tradizionale vaso in materiale ceramico à ̈ ottenuto tramite colaggio in pressione di una sospensione denominata, nel gergo del settore, "barbottina".
Il vaso à ̈ composto da due elementi tra loro associati: un primo elemento inferiore operativo definito "motore" comprendente un bacino ed un sifone di scarico (ovvero le zone interne del vaso) ed un secondo elemento superiore o "brida".
In questa luce, il primo elemento, composto dal gruppo bacino-sifone, rappresenta la parte funzionale del vaso e deve presentare caratteristiche dimensionali atte a permettere il corretto funzionamento del vaso come bacino di raccolta e scarico del flusso di liquido.
La brida presenta una sua porzione configurata a ricopiare lo sviluppo del bordo superiore del bacino che va a ricoprire (ad esempio, non limitativo, una conformazione ellissoidale) ed un prolungamento posteriore, parallelo allo sviluppo del sifone, in cui à ̈ ricavato un foro di passaggio per l'alimentazione dell'acqua di scarico.
Questo elemento può essere realizzato in due modi definiti, nel gergo del settore, "brida aperta" e "brida chiusa".
La brida aperta presenta una sezione della sua porzione di copertura del bordo del bacino ad "U" rovesciata con la superficie inferiore aperta per il passaggio dell'acqua di scarico.
La brida chiusa, invece, presenta una sezione della porzione di copertura del bordo del bacino di tipo toroidale parzialmente chiuso e dove, sulla parete contraffacciata al bacino, sono realizzati una pluralità di anse o fori per lo scarico dell'acqua.
In questa luce, nella tecnologia di realizzazione basata sul colaggio ad alta pressione di barbottina in stampi, bacino/sifone (cioà ̈ il motore) e brida sono realizzati separatamente (almeno per quanto riguarda la citata brida chiusa).
Solo successivamente la brida ed il gruppo motore vengono tra loro associati tramite incollaggio della brida sul bordo superiore del bacino.
L'operazione di associazione viene effettuata con i pezzi "a verde", cioà ̈ quando i pezzi hanno ancora una elevata percentuale di acqua e sono appena usciti dallo stampo. La ragione per cui i pezzi vengono incollati nello stato a verde à ̈ data dal fatto che, successivamente all'incollaggio si possono rifinire i pezzi (anche attraverso l'uso di unità robotiche) mantenendo una buona continuità delle superfici, ovvero una buona estetica del vaso.
Ora, nel mercato attuale, à ̈ sempre più frequente la richiesta di design dei vasi tali da richiedere aree di copertura delle componenti funzionali (vedi bacino -sifone) di grandi dimensioni e tali da definire sostanzialmente delle vere e proprie carenature, tra loro, di volta in volta diverse sia in dimensioni che in forma.
Per poter ottenere questa tipologia di vasi à ̈ necessario creare stampi con aree a spessore libero molto grandi e complesse con conseguenti costi elevati e con complicazioni tecnologiche non indifferenti.
Infatti, gli stampi a spessore libero permettono la massima libertà estetica sulla forma dei manufatti, con diversi rapporti dimensionali all'interno dello stampo e, quindi, con la presenza di cavità di colaggio ad elevati volumi.
In questa luce, la cavità nello stampo non viene distinta da un accoppiamento maschio - femmina (come negli stampi a spessore obbligato), ma le pareti del prodotto sono formate da una sola superficie interna dello stampo.
In sostanza, quindi, la richiesta di diverse tipologie estetiche di vasi determina una diminuzione della standardizzazione degli elementi costruttivi con relativa diversificazione sia del tipo di stampo, che delle operazioni di realizzazione con possibili aumenti di costo del manufatto finito.
La Richiedente per cercare di ottimizzare questa esigenza ha ideato un vaso sanitario ceramico illustrato nella domanda di brevetto EP 2.017.391.
In questa soluzione il vaso comprende un primo elemento, inferiore, composto dal bacino di raccolta liquidi ed una porzione a sifone di scarico di liquidi ed un secondo elemento, superiore, o brida composto dalla porzione anteriore costituente il bordo superiore del bacino ed un prolungamento posteriore in cui à ̈ previsto un canale di passaggio di liquidi.
Il vaso viene realizzato con il primo ed il secondo elemento in corpo unico nello stampo a definire un unico elemento a cui viene aggiunto un terzo elemento di copertura o carenatura esterna in cui risulta inserito l'unico elemento configurato per unirsi alla carenatura almeno in corrispondenza dei bordi superiori di quest'ultima.
Con un vaso sanitario così strutturato si ha la possibilità di realizzare un unico elemento standardizzato comprendente tutti i componenti funzionali del prodotto, lasciando alla porzione di carenatura le caratteristiche estetiche del prodotto finale.
Tuttavia, durante la fase di industrializzazione di questa soluzione, sono emersi alcuni inconvenienti legati alla particolare configurazione della brida ed alla conseguente strutturazione degli stampi necessari alla realizzazione del vaso.
In particolare, la configurazione del sifone ed, in seconda battuta, la conformazione perimetrale della brida determinano particolari sottosquadri o rientranze nella forma del prodotto tali da rendere necessaria la presenza di almeno tre parti di stampo per ottenere il pezzo: due semiparti laterali configurate per ottenere la superficie esterna del pezzo ed un pistone - stampo centrale a chiusura dei primi due per la generazione della parte interna di brida - bacino e sifone.
A ciò si aggiunga che lo stampo può raggiungere le quattro parti, in particolari situazioni progettuali del vaso, con l'inserimento di un inserto indipendente dalle parti laterali.
Questo stampo, quindi, viene gestito durante la sua apertura e chiusura secondo movimenti lungo un asse orizzontale (primi due semi stampi laterali) e lungo un asse verticale per il pistone - stampo centrale.
In questa luce, quindi, l'impianto necessario per ottenere il vaso in oggetto necessita sostanzialmente di almeno due stampi in tre parti ciascuno con relativa movimentazione necessaria per: la formatura del componente "motore" (bacino - sifone) - brida in uno, ed uno stampo analogo per la produzione della carena. La molteplicità di questi componenti rende complessa, costosa, ed in parte anche lenta, la produzione del vaso così concepito, annullando, in parte, i vantaggi dati dalla standardizzazione del prodotto così strutturato. Scopo del presente trovato à ̈ rendere disponibile un vaso in materiale ceramico che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, Ã ̈ scopo del presente trovato mettere a disposizione un vaso in materiale ceramico in grado di mantenere le caratteristiche di standardizzazione di produzione dei componenti funzionali, semplificandone la realizzazione.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ proporre un vaso in materiale ceramico in grado di rendere il proprio ciclo produttivo più rapido e con impiantistica necessaria meno costosa.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dal vaso in materiale ceramico oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
In particolare, il vaso in materiale ceramico ottenuto da colaggio in stampi comprende un bacino di raccolta liquidi con un asse di sviluppo prevalente, una porzione a sifone di scarico dei liquidi provenienti dal bacino; una brida di distribuzione liquido con una porzione configurata per ricopiare il bordo superiore del bacino su un piano comune di giacenza; la porzione di brida presenta una sezione toroidale generante una camera tubolare per il passaggio di liquidi presentante come asse di rotazione l'asse del bacino, ed una carena esterna di alloggiamento del bacino e della brida ottenuti in corpo unico.
Secondo l'invenzione, la porzione a sifone di scarico dei liquidi à ̈ indipendente dal bacino e configurata per associarsi allo stesso bacino all'interno della carena. Tale accorgimento permette di semplificare il gruppo bacino - brida in formazione sul corrispondente stampo, per eliminare superfici generanti sottoquadri all'interno dello stampo utilizzato per formare il bacino e la brida.
Preferibilmente, la porzione a sifone à ̈ realizzata in corpo unico con la carena.
Questa soluzione permette di mantenere all'interno di due stampi la formazione di tutti i componenti del vaso, delegando allo stampo della carena la realizzazione anche di un componente funzionale.
In alternativa, la porzione a sifone di scarico dei liquidi à ̈ sempre indipendente dal bacino ed anche dalla carena ed à ̈ associata al fondo del bacino stesso quando lo stesso bacino, insieme alla brida, viene alloggiato all'interno della carena.
Questo ulteriore accorgimento tecnico permette di scegliere a posteriori la tipologia di sifone da applicare ai componenti del vaso già ottenuti.
Sempre secondo l'invenzione, il vaso presenta le superfici perimetrali definenti la camera tubolare della brida e la superficie di unione tra bacino e porzione di brida sviluppantisi secondo una direzione trasversale al piano comune di giacenza aventi uno sviluppo configurato per generare superfici esterne continue e prive di cavità od appendici con sviluppo su piani paralleli al piano comune di giacenza e orientate convergenti verso l'asse di sviluppo prevalente del bacino.
La particolare architettura costruttiva semplificata della brida e della parte di bacino ad essa unita con superfici continue prive di cavità od appendici a sviluppo sostanzialmente orizzontale ed orientate verso l'interno del bacino o della brida permette di ottenere questi due elementi in un singolo stampo di due sole parti e con un singolo movimento di apertura e chiusura dello stampo che, di fatto, à ̈ parallelo o coincide con l'asse prevalente di sviluppo del bacino.
Questa particolare configurazione, quindi, semplifica la struttura, rende più veloce il ciclo produttivo, mantenendo elevate le caratteristiche tecniche, funzionali ed estetiche del vaso.
In altre parole, si ha una evoluzione dell'architettura della brida, la quale viene strutturata secondo una particolare geometria lineare delle superfici esterne trasversali al piano di giacenza, rendendo univoca la direzione di sformatura del gruppo bacino - brida, cioà ̈ secondo un unico asse di movimentazione delle parti di stampo.
Preferibilmente, le superfici perimetrali della camera tubolare trasversali al piano comune di giacenza presentano uno sviluppo tra loro parallelo e definiscono le pareti laterali interne ed esterne della camera tubolare, rispetto al bacino.
Ancora più preferibilmente, anche il tratto di superficie di unione tra bacino e brida risulta parallelo alle due pareti laterali della brida.
In questa luce, le tre superfici hanno un orientamento convergente verso l'asse di sviluppo del bacino, cioà ̈ inclinato verso il fondo del bacino.
Preferibilmente, la camera tubolare della brida ha una superficie di base inferiore unita, con una propria estremità, alla superficie di unione del bacino per formare, con lo stesso bacino, un sostanziale angolo retto a definire un prolungamento esterno sporgente del bacino stesso.
In sostanza, la camera tubolare si allarga verso l'esterno del bacino per poi rientrare in parte all'interno del bacino stesso con una configurazione quadrangolare definita anche dalle due superfici trasversali all'asse di sviluppo del bacino che risultano piane e prive di cavità od appendici sostanzialmente orizzontali.
Preferibilmente, la porzione di brida comprende un'ala interna al bacino a sviluppo sostanzialmente verticale e definente la superficie laterale interna della camera tubolare.
In questa luce, l'ala à ̈ configurata con una sua porzione libera inferiore parzialmente contraffacciata al bordo superiore del bacino ed alla superficie di unione in modo da definire un canale di scarico di liquido passante per la camera tubolare.
Questa architettura della parte interna della camera tubolare combina la chiusura laterale della camera tubolare con la formazione del canale di scarico fluidi attraverso una struttura lineare e priva di sotto squadri, cioà ̈ di cavità e sottosquadri.
Preferibilmente, inoltre, l'ala definente la superficie laterale della camera tubolare e la superficie di unione del bacino sono configurate per ottenere variazioni dimensionali della loro distanza relativa al fine di definire restringimenti od allargamenti, del canale di scarico dei liquidi.
In questa luce, la superficie di unione del bacino viene ottenuta con uno sviluppo ondulato lungo tutto il suo sviluppo per variare la distanza dall'ala.
Preferibilmente, variando l'arco di ondulazione del bacino si viene ad ottenere anche che una porzione intermedia dell'ala risulta unita ad un tratto di congiunzione tra la superficie di base ed il bordo superiore del bacino per configurare una zona chiusa nello sviluppo della camera tubolare: andando con questo a definire una brida chiusa.
Preferibilmente, la superficie di base della camera tubolare comprende degli ingrossamenti sporgenti verso l'interno della stessa camera tubolare di distribuzione del liquido in passaggio.
Questa caratteristica permette di ottenere un ulteriore elemento funzionale all'interno della camera tubolare (parzializzazione e canalizzazione del passaggio di liquido) senza incidere sulla forma perimetrale esterna del bacino.
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra un impianto per la realizzazione del vaso sanitario oggetto del presente trovato, in una vista prospettica schematica;
- la figura 2 illustra un bacino ed una brida in corpo unico facenti parte del vaso sanitario in oggetto all'interno dello stampo di formatura chiuso ed in una vista laterale in sezione;
- la figura 3 illustra il bacino e la brida in corpo unico facenti parte del vaso sanitario in oggetto all'interno dello stampo di formatura aperto ed in una vista laterale in sezione;
- la figura 4 illustra il bacino con brida in corpo unico di cui alle figure 2 e 3 in una vista prospettica ed in parziale sezione;
- la figura 5 illustra il vaso sanitario oggetto del presente trovato in una vista prospettica laterale ed in parziale sezione;
- la figura 6 illustra un dettaglio della camera tubolare della brida riferita alla figura 4 in una vista frontale in sezione;
- la figura 7 illustra un dettaglio della camera della brida in una variante realizzativa rispetto alla figura 6;
- la figura 8 illustra la camera della brida in una diversa sezione rispetto alle precedenti figure 6 e 7 in cui sono visibile delle sporgenze interne alla brida; - le figure da 9 a 11 illustrano il vaso sanitario in due diverse configurazioni costruttive ed corrispondenti diverse fasi operative di realizzazione, tutte le figure sono in viste laterali schematiche con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre.
Conformemente ai disegni allegati e con particolare riferimento alle figure da 2 a 5, il vaso sanitario in oggetto, indicato globalmente con 1, Ã ̈ realizzato in materiale ceramico ottenuto da colaggio di liquido (denominato barbottina) in stampi formati in resina porosa.
Il vaso 1 comprende un bacino 2 di raccolta liquidi avente un asse Z prevalente di sviluppo, una porzione a sifone 16 di scarico dei liquidi provenienti dal bacino 2, ed una brida 3 di distribuzione liquido avente una porzione configurata per ricopiare il bordo superiore 7 del bacino 2 a cui à ̈ unita lungo un piano P comune di giacenza.
Per asse di sviluppo prevalente si intende l'asse Z di sviluppo longitudinale del bacino 2 che si compone di una porzione superiore di ampia sezione fino ad una porzione inferiore o fondo a sezione ridotta rispetto alla precedente porzione.
In questa luce, la porzione di brida 3 presenta una sezione toroidale generante una camera tubolare 4 per il passaggio di liquidi presentante come asse di rotazione generante il toroide il sopra citato asse Z prevalente di sviluppo del bacino 2.
La brida 3 ed il bacino 2 sono realizzati in corpo unico in un unico stampo S1 (come illustrato anche nella domanda di brevetto EP 2.017.391 della stessa Richiedente).
Il vaso 1 comprende una carena 5 esterna di alloggiamento del bacino 2 e della brida 3 in corpo unico (anche questa caratteristica à ̈ illustrata nella domanda di brevetto EP 2.017.391).
Preferibilmente, la carena 5 alloggia e copre completamente il bacino 2, mentre una parte della brida 3 (quella superiore) rimane a vista ed in parte esterna alla carena 5.
Secondo l'invenzione, il vaso 1 comprende la porzione a sifone 16 di scarico dei liquidi provenienti dal bacino 2 indipendente dal bacino 2 stesso e configurata per associarsi al fondo del bacino 2 alloggiato all'interno della carena 5.
Grazie a questa divisione del componente sifone 16 dal bacino 2 si semplifica la struttura dello stampo S1 in cui si formano bacino 2 e brida 3.
In questa luce, il vaso 1 in oggetto comprende la porzione a sifone 16 di scarico dei liquidi provenienti dal bacino 2 realizzata in corpo unico con la carena 5 (figura 9).
Preferibilmente, questa porzione a sifone 16 Ã ̈ ottenuta sul fondo della carena 5.
Questa caratteristica determina una ulteriore semplificazione nella strutturazione iniziale dei componenti del vaso 1 e, quindi, dell'impianto.
Inoltre, questa caratteristica aumenta la velocità di assemblaggio dei componenti del vaso 1 sfruttando la fase di inserimento del bacino 2 con brida 3 nella carena 5 e la relativa unione del fondo 2a del bacino 2 con la porzione a sifone 16.
Preferibilmente, la porzione a sifone 16 viene generata insieme ad una nervatura 19 di rinforzo interna alla carena 5.
Questa nervatura 19, unitamente ad una mensola 20 ed una nervatura 21 posteriori hanno anche la funzione di parziale supporto del bacino 2 e di parte della brida 3 all'interno della carena 5 stessa.
In alternativa, vedi figure 10 e 11 illustranti due diverse conformazione del condotto sifonico, il vaso 1 comprende la porzione a sifone 16 di scarico dei liquidi indipendente dal bacino 2 ed associata al fondo del bacino stesso 2 alloggiato all'interno della carena 5. In questo caso, la porzione a sifone 16 à ̈ ottenuta indipendentemente dai componenti del vaso 1 e successivamente applicata al fondo del bacino 2 già alloggiato nella carena 5.
Questa caratteristica permette di scegliere a posteriori quale tipologia di condotto sifonico 16 inserire all'interno del vaso 1.
Le zone di contatto tra porzione a sifone 16 e fondo del bacino 2 sono configurate per adattarsi l'una all'altra in sede di accoppiamento finale.
In questa luce, il bacino 2 à ̈ aperto sul suo fondo 2a e/o su una sua superficie laterale 2b in funzione del tipo di porzione a sifone 16 applicata, cioà ̈ dell'apertura di collegamento presente sulla porzione a sifone 16.
Sempre secondo l'invenzione, le superfici perimetrali 8, 14 definenti la camera tubolare 4 della brida 3 e la superficie di unione 31 tra bacino 2 e la porzione di brida 3 che si sviluppano secondo una direzione trasversale al piano P comune di giacenza hanno uno sviluppo configurato per generare superfici esterne continue e prive di cavità o appendici sviluppantisi su piani paralleli al piano P comune di giacenza e sono orientate per convergere verso l'asse Z di sviluppo prevalente.
In altre parole, le due superfici della brida 3 definenti i lati esterno 14 ed interno 8 della camera tubolare 4 e la superficie 31 di unione bacino 2 - brida 3 hanno uno sviluppo lineare ed inclinato verso il centro del bacino 2.
Preferibilmente, queste tre superfici 8, 14, 31 risultano tra loro sostanzialmente parallele.
Preferibilmente, il volume della camera tubolare 4 viene in parte ottenuta anche grazie alla superficie di unione 31 definente il bordo superiore 7 del bacino 2 e la brida 3.
In questa luce, infatti, la superficie di unione 31 à ̈ unita, senza soluzione di continuità, con la superficie inferiore 6 della brida 3 per generare una sporgenza del bordo del bacino 3 verso l'esterno dello stesso bacino 2.
Grazie alla caratteristica geometrica finora descritta, la conformazione della camera tubolare 4 à ̈ ottenuta secondo una sezione sostanzialmente quadrangolare e priva di cavità od appendici di forma dirette orizzontalmente sia verso l'interno, che verso l'esterno del bacino 2.
Tali caratteristiche geometriche permettono di ottenere bacino 2 e brida 3 in uno stampo in due parti in cui la direzione di apertura delle due parti à ̈ univoca: cioà ̈ perpendicolare rispetto al piano P comune di giacenza di bacino 2 e brida 3 e parallela all'asse Z di sviluppo prevalente del bacino 2.
Questa direzione di apertura coincide con l'asse Z di sviluppo prevalente.
Preferibilmente, la brida 3 comprende la camera tubolare 4 avente una superficie di base inferiore 6 unita, con una propria estremità, alla superficie di unione 31 (in particolare al suo bordo superiore 7) del bacino 2 per formare un sostanziale angolo retto a definire un prolungamento esterno sporgente del bacino 2 stesso (vedi figura 6).
Preferibilmente, la porzione di brida 3 comprende un ala 8 interna al bacino 2 (definente una delle superfici trasversali al piano comune P di giacenza) a sviluppo sostanzialmente verticale e definente la superficie laterale interna della camera tubolare 4.
In questa luce, l'ala 8 Ã ̈ configurata con una sua porzione libera inferiore parzialmente contraffacciata al bordo 7 superiore ed alla superficie di unione 31 del bacino 2, in modo da definire un canale 9 di scarico di liquido passante per la camera tubolare 4.
Più in particolare, l'ala 8 si sviluppa oltre il bordo superiore 7 del bacino 2 per contraffacciarsi anche ad una porzione inferiore della superficie di unione 31 del bacino 2 e ad una distanza costante al fine di definire il canale 9 di scarico per il liquido più lungo per indirizzare meglio lo stesso liquido in uscita.
In alternativa, l'ala 8 e la superficie di unione 31 del bacino 2 sono configurate per ottenere variazioni dimensionali della loro distanza relativa al fine di definire restringimenti od allargamenti del canale 9 di scarico dei liquidi
Questa particolare architettura viene ottenuta generando uno sviluppo ondulato della superficie di unione 31 del bacino 2.
In alternativa, non limitativa della soluzione, questa architettura viene ottenuta variando l'angolo di inclinazione con cui viene realizzata l'ala 8 rispetto alla parete superiore 12 della camera tubolare 4.
In entrambe le possibilità descritte, l'ala 8 interna della camera tubolare 4 ha una sua porzione 10 intermedia unita ad un tratto di congiunzione tra superficie di base 6 e bordo superiore 7 del bacino 2 per configurare una zona chiusa nello sviluppo della camera tubolare 4: questa zona, alternata a zone aperte della camera tubolare 4 definisce una brida chiusa (vedi figura 7).
Preferibilmente, la superficie di base 6 della camera tubolare 4 comprende degli ingrossamenti 11 sporgenti verso l'interno della stessa camera tubolare 4 di distribuzione del liquido in passaggio (vedi figura 8).
In questa luce, gli ingrossamenti 11 sono distribuiti lungo tutta la camere tubolare 4 in alternanza a tratti lineari della superficie di base 6.
Questa configurazione della base della camera tubolare 4 permette una parzializzazione e distribuzione del liquido in passaggio controllata e tale da ottimizzare la sua distribuzione lungo tutta la camera 4 e, quindi, lungo la parete interna del bacino 2.
Preferibilmente, la porzione di brida 3 comprende la superficie 12 definente la parete superiore della camera tubolare 4 provvista di un'ala 13 sporgente dalla superficie laterale esterna 14 della camera tubolare 4. In questa luce, l'ala 13 sporgente definisce un piano di appoggio della brida 3 sulla superficie superiore 15 della carena 5.
Sempre in questa luce, l'ala 13 genera un angolo con la parete laterale esterna 14 e risulta sostanzialmente parallela alla superficie di base 6 della camera tubolare 4.
Preferenzialmente, la brida 3 comprende una seconda porzione 17 posteriore definita da un prolungamento della porzione generante la camera tubolare 4 ed in cui à ̈ ricavato un canale 18 di alimentazione liquido per la camera tubolare 4.
Il presente trovato mette a disposizione anche un procedimento per la realizzazione del vaso 1 sanitario. Il procedimento comprende le seguenti fasi:
- predisposizione di un primo stampo S1 per la realizzazione di bacino 2 e brida 3 uniti, composto in due parti, inferiore e superiore, mobili in apertura e chiusura secondo un asse perpendicolare al piano P di giacenza comune tra bordo superiore 7 del bacino 2 e la porzione di brida 3 e parallelo all'asse Z di sviluppo prevalente; (vedi figure 1 e 2)
- realizzazione per colaggio nel primo stampo S1 in due parti del bacino 2 e della brida 3 in corpo unico;
- predisposizione di un secondo stampo S2 per la realizzazione della carena 5; (vedi figura 1)
- realizzazione per colaggio nel secondo stampo S2 della carena 5;
- sollevamento della parte superiore del primo stampo S1 per la sformatura del bacino 2 e della brida 3 (vedi figura 3 e freccia F1);
- apertura del secondo stampo S2 per la predisposizione della carena 5 all'alloggiamento di bacino 2 e brida 3 uniti;
- inserimento ed appoggio di bacino 2 e brida 3 all'interno della carena 5 (vedi figure da 9 a 11 e frecce F2 e F3).
- unione della porzione a sifone 16 di scarico al fondo del bacino 2.
Preferibilmente, questa fase di unione viene effettuata successivamente alla fase di inserimento di bacino 2 e brida 3 all'interno della carena 5.
In alternativa, la fase di realizzazione della carena 5 nel secondo stampo S2 comprende la formazione contemporanea di una porzione a sifone 16 di scarico di liquidi provenienti dal bacino 2.
Preferibilmente, il procedimento comprende una fase di predisposizione di colla sul bordo superiore della porzione a sifone 16 (ad esempio barbottina con percentuale acquosa più alta).
In alternativa, il procedimento comprende le ulteriori fasi di:
- predisposizione di un terzo stampo S3 per la realizzazione di una porzione a sifone 16 di scarico dei liquidi per il fondo del bacino 2;
- realizzazione della porzione a sifone 16 di scarico per colaggio nel terzo stampo S3,
- alloggiamento della porzione a sifone 16 di scarico all'interno della carena 5, successivamente all'inserimento di bacino 2 e brida 3 all'interno della carena 5 (vedi freccia F4 di figura 10);
- associazione del sifone 16 al fondo 2a del bacino 2. Preferibilmente, precedentemente alla fase di alloggiamento della porzione a sifone 16 nella carena 5, viene effettuata la distribuzione di colla sulla parte superiore della porzione a sifone 16 destinata all'unione con il fondo 2a del bacino 2.
Preferibilmente, il bacino 2 viene predisposto per l'unione con la porzione a sifone 16 attraverso una asportazione di materiale ceramico dalla zona inferiore che comprende il fondo 2a e/o ed una parziale superficie laterale posteriore 2b.
Preferibilmente, la fase di predisposizione del fondo 2a e della superficie laterale 2b viene effettuato successivamente alla fase di sollevamento ed uscita del bacino 2 con brida 3 dal primo stampo S1.
Preferibilmente, nella fase di realizzazione per colaggio nel primo stampo S1 in due parti del bacino 2 e della brida 3 in corpo unico vengono realizzate le superfici perimetrali 8, 14 definenti la camera tubolare 4 della brida 3 e la superficie di unione 31 tra bacino 2 e la porzione di brida 3 che si sviluppano secondo una direzione trasversale al piano P comune di giacenza con uno sviluppo configurato per generare superfici esterne continue e prive di cavità o appendici sviluppantisi su piani paralleli al piano P comune di giacenza ed orientate per convergere verso l'asse Z di sviluppo prevalente.
Con un vaso così strutturato si raggiungono gli scopi prefissati, grazie alla separazione di bacino e brida dalla porzione a sifone.
A ciò si aggiunga la particolare geometria costruttiva del bacino e della brida.
La separazione della porzione a sifone dal bacino permette di semplificare lo stampo di formazione del bacino con brida ed al contempo, poter scegliere il tipo di porzione a sifone più adatto alle esigenze finali. Ciò aumenta la capacità di adeguamento del prodotto vaso non solo come gamma estetica ma anche delle esigenze funzionali dell'ambiente in cui verrà applicato.
A questo si aggiunge in particolare la continuità geometrica tra il bordo superiore del bacino e la parte inferiore della brida combinata con la linearità delle superfici definenti la camera tubolare che permette di ottenere una forma priva di cavità o rientranze a sviluppo orizzontale e tali da rendere possibile ottenere i due elementi uniti in uno stampo composto da due sole parti e con una struttura estremamente semplificata.
Tutto ciò comunque mantenendo elevati standard qualitativi ed estetici del vaso e, soprattutto, la garanzia di una sicura funzionalità del vaso nel suo complesso.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Vaso in materiale ceramico ottenuto da colaggio in stampi, comprendente: - un bacino (2) di raccolta liquidi; - una porzione a sifone (16) per lo scarico liquidi provenienti dal bacino (2); - una brida (3) di distribuzione liquido avente almeno una porzione configurata per ricopiare il bordo superiore (7) del bacino (2) su un piano (P) comune di giacenza; detta porzione presentando una sezione toroidale generante una camera tubolare (4) per il passaggio di liquidi; detta brida (3) e detto bacino (2) essendo realizzati in corpo unico in uno stampo (S1); - una carena (5) esterna di alloggiamento di detto bacino (2) e detta brida (3) in corpo unico, caratterizzato dal fatto che la porzione a sifone (16) di scarico dei liquidi à ̈ indipendente dal bacino (2) e configurata per associarsi allo stesso bacino (2) all'interno della carena (5).
  2. 2. Vaso secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione a sifone (16) Ã ̈ realizzata in corpo unico con detta carena (5).
  3. 3. Vaso secondo la rivendicazione 1 o la 2, in cui almeno le superfici perimetrali (8, 14) definenti la camera tubolare (4) della brida (3) e le superficie di unione (31) tra bacino (2) e porzione di brida (3) sviluppantisi secondo una direzione trasversale al piano (P) comune di giacenza hanno uno sviluppo configurato per generare superfici esterne continue e prive di cavità od appendici sviluppantesi su piani paralleli al piano (P) comune di giacenza e orientate convergenti verso l'asse (Z) di sviluppo prevalente del bacino (2).
  4. 4. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette superfici perimetrali (8, 14) della camera tubolare (4) trasversali al piano (P) comune di giacenza presentano uno sviluppo tra loro parallelo e definiscono le pareti laterali interne ed esterne della camera tubolare (4), rispetto al bacino (2).
  5. 5. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione di brida (3) comprende la camera tubolare (4) avente una superficie di base inferiore (6) unita, con una propria estremità, al bordo superiore (7) della superficie di unione (31) del bacino (2) per formare, con la stessa superficie di unione (31), un sostanziale angolo retto ( ) a definire un prolungamento esterno sporgente del bacino (2) stesso.
  6. 6. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di brida (3) comprende un ala (8) interna al bacino (2) a sviluppo sostanzialmente verticale e definente la superficie laterale interna della camera tubolare (4); detta ala (8) essendo configurata con una sua porzione libera inferiore parzialmente contraffacciata al bordo (7) superiore della superficie di unione (31) del bacino (2) in modo da definire un canale (9) di scarico di liquido passante per la camera tubolare (4).
  7. 7. Vaso secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui in cui l'ala (8) interna definente la superficie laterale della camera tubolare (4) e la superficie di unione (31) del bacino (2) sono configurate per ottenere variazioni dimensionali della loro distanza relativa al fine di definire restringimenti od allargamenti, del canale (9) di scarico dei liquidi.
  8. 8. Vaso secondo la rivendicazione 7, in cui l'ala (8) interna della camera tubolare (4) ha una sua porzione (10) intermedia unita ad un tratto di congiunzione tra superficie di base (6) e bordo superiore (7) del bacino (2) per configurare una zona chiusa nello sviluppo della camera tubolare (4).
  9. 9. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazione precedenti, in cui la superficie di base (6) della camera tubolare (4) comprende degli ingrossamenti (11) sporgenti verso l'interno della stessa camera tubolare (4) di distribuzione del liquido in passaggio.
  10. 10. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di brida (3) comprende una superficie (12), definente la parete superiore della camera tubolare (4), provvista di un'ala (13) sporgente dalla superficie laterale esterna (14) della camera tubolare (4); l'ala (13) sporgente definendo un piano di appoggio della brida (3) sulla superficie superiore (15) della carena (5).
  11. 11. Vaso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta brida (3) comprende una seconda porzione (17) posteriore definita da un prolungamento della porzione generante la camera tubolare (4) in cui à ̈ ricavato un canale (18) di alimentazione liquido per la camera tubolare (4).
  12. 12. Procedimento per la realizzazione di un vaso sanitario: - un bacino (2) di raccolta liquidi avente un asse (Z) prevalente di sviluppo; - una porzione a sifone (16) di scarico dei liquidi provenienti dal bacino (2); - una brida (3) di distribuzione liquido avente almeno una porzione configurata per ricopiare il bordo superiore (7) del bacino (2) su un piano (P) comune di giacenza; detta porzione presentando una sezione toroidale generante una camera tubolare (4) per il passaggio di liquido e presentante come asse di rotazione il detto asse (Z) del bacino (2); - una carena (5) esterna di alloggiamento e parziale copertura di detto bacino (2) e detta brida (3), caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - predisposizione di un primo stampo (S1) per la realizzazione in corpo unico di bacino (2) e brida (3), composto in due parti, inferiore e superiore, mobili in apertura e chiusura secondo un asse perpendicolare al piano (P) comune di giacenza e parallelo all'asse (Z) di sviluppo prevalente; - realizzazione per colaggio nel primo stampo (S1) del bacino (2) e della brida (3); - predisposizione di un secondo stampo (S2) per la realizzazione della carena (5); - realizzazione per colaggio nel secondo stampo (S2) della carena (5); - sollevamento della parte superiore del primo stampo (S1) per la sformatura di bacino (2) e brida (3); - apertura del secondo stampo (S2) per la predisposizione della carena (5) all'alloggiamento di bacino (2) e brida (3); - inserimento ed appoggio di bacino (2) e brida (3) all'interno della carena (5); - unione al fondo del bacino (2) della porzione a sifone (16) di scarico liquidi.
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 12, in cui la fase di realizzazione della carena (5) nel secondo stampo (S2) comprende la formazione contemporanea della porzione a sifone (16) di scarico di liquidi provenienti dal bacino (2).
  14. 14. Procedimento secondo la rivendicazione 12, in cui precedentemente alla fase di unione della porzione a sifone al bacino, sono attuate le ulteriori fasi di: - predisposizione di un terzo stampo (S3) per la realizzazione della porzione a sifone (16) di scarico dei liquidi per il fondo del bacino (2); - realizzazione del sifone (16) di scarico per colaggio nel terzo stampo (S3), - alloggiamento del sifone (16) di scarico all'interno della carena (5), successivamente all'inserimento di bacino (2) e brida (3) all'interno della carena (5).
  15. 15. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la fase di realizzazione di bacino (2) e brida (3) avviene con le superfici perimetrali definenti la camera tubolare (4) della brida (3) e le superfici di contatto tra bacino (2) e porzione di brida (3) aventi, in sezione, uno sviluppo delle corrispondenti zone di raccordo configurate per generare una superficie esterna continua presentante angoli di raccordo superiori ad un angolo acuto, cioà ̈ prive di cavità orientate verso l'interno del bacino (2) e su piani paralleli al piano (P) comune di giacenza.
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