ITBO20100634A1 - Unita' e metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo - Google Patents

Unita' e metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo Download PDF

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ITBO20100634A1
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Description

D E S C R I Z I O N E
"Unità e metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo"
SETTORE DELLA TECNICA
La presente invenzione à ̈ relativa ad una unità e ad un metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo.
Nella presente trattazione, con il termine “materiale fibroso†si intendono sia le fibre di tabacco destinate alla formazione di un baco di tabacco in una macchina, a singola o a doppia linea, per la produzione di articoli da fumo quali le sigarette, sia, in alternativa, le fibre di materiale filtrante (es. acetato di cellulosa) destinate alla formazione di un baco di filtro in una macchina, a singola o a doppia linea, per la produzione di articoli da fumo quali i filtri per sigarette.
La presente invenzione trova una applicazione particolarmente vantaggiosa in una macchina doppia, ovvero a doppia linea, per la produzione di filtri per sigarette, cui la trattazione che segue farà riferimento senza per questo perdere di generalità.
ARTE ANTERIORE
Due esempi di una macchina doppia per la produzione di filtri per sigarette sono forniti dalla domanda di brevetto DE4308093A1 e dalla domanda di brevetto WO2007087848A2.
Una macchina doppia per la produzione di filtri per sigarette comprendente due travi per la formatura di rispettivi bachi continui di filtro e, per ciascuna trave, una linea di alimentazione di materiale filtrante. Le linee di alimentazione sono atte a ricevono a loro volta il materiale filtrante da una linea di trasporto, la quale si estende tra una stazione di ingresso delle linee di alimentazione stesse ed un magazzino, in cui sono contenute due balle di materiale filtrante. Dalle balle vengono svolti rispettivi stoppini, i quali vengono avanzati lungo la linea di trasporto fino ad un dispositivo aspiratore, il quale à ̈ disposto in corrispondenza della stazione di ingresso ed à ̈ atto ad allargare trasversalmente i due stoppini per formare due strisce di sezione appiattita. A valle del dispositivo aspiratore le due strisce vengono avanzate lungo le rispettive linee di alimentazione ed attraverso una unità di stiro, attraverso un dispositivo dilatatore che à ̈ atto ad insufflare dell’aria all’interno delle strisce per aumentare il volume delle strisce stesse, ed infine attraverso una unità di trattamento, in cui le strisce vengono additivate con sostanze chimiche atte a conferire plasticità al materiale filtrante. Ciascuna linea di alimentazione à ̈ collegata alla trave di formatura attraverso un gruppo di formatura di un rispettivo cordone di materiale filtrante. Il gruppo di formatura riceve da ciascuna delle due linee di alimentazione una striscia di materiale filtrante, la raccoglie trasversalmente su se stessa per ottenere il cordone sopracitato, ed infine alimenta il cordone di materiale filtrante alla trave di formatura sopra ad un nastro di carta precedentemente gommato per formare un baco di filtro. Al termine della trave di formatura à ̈ previsto un dispositivo di taglio che separa da ciascun baco di filtro una successione di spezzoni di filtro.
Già da molti anni à ̈ stata proposta la realizzazione di spezzoni di filtro che incorporano al loro interno degli elementi additivi annegati nel il materiale filtrante. Tipicamente, gli elementi additivi sono costituiti da tavolette di sostanze aromatizzanti (quale, ad esempio, il mentolo) oppure capsule che contengono sostanze aromatizzanti e che possono venire rotte mediante schiacciamento per fare fuoriuscire le sostanze aromatizzanti stesse. Per inserire gli elementi additivi nel materiale filtrante, viene utilizzata una unità di alimentazione che à ̈ disposta in corrispondenza del citato gruppo di formatura ed inserisce nel materiale filtrante gli elementi additivi con una frequenza dipendente dalla velocità di avanzamento del materiale filtrante in modo tale che ciascuno spezzone di filtro contenga il desiderato numero di elementi additivi.
La domanda di brevetto GB1585761 propone un esempio di una unità di alimentazione di elementi additivi in una macchina per la produzione di filtri per sigarette. Tale unità di alimentazione comprende una tramoggia contenente una massa di elementi additivi e presentante una apertura di uscita inferiore, ed un tamburo che ruota ad una velocità dipendente dalla velocità di avanzamento del materiale filtrante e presenta una serie di sedi periferiche aspiranti ciascuna delle quali à ̈ atta a contenere un elemento additivo. La porzione superiore del tamburo impegna l’apertura di uscita della tramoggia per prelevare in successione gli elementi additivi mentre la porzione inferiore del tamburo si inserisce nel materiale filtrante per rilasciare in successione gli elementi additivi.
L’unità di alimentazione di elementi additivi proposta nella domanda di brevetto GB1585761 funziona in modo ottimale fino a quando la velocità massima di avanzamento del materiale filtrante à ̈ relativamente contenuta (cioà ̈ fino a quando la produttività oraria della macchina per la produzione di filtri à ̈ modesta), ma à ̈ stato osservato che tale unità di alimentazione entra i crisi quando la velocità massima di avanzamento del materiale filtrante cresce a valori elevati (cioà ̈ quando la produttività oraria della macchina per la produzione di filtri à ̈ elevata). In particolare, quando la velocità di avanzamento del materiale filtrante supera certe soglie, il prelievo degli elementi additivi dalla apertura di uscita della tramoggia diventa incerto e si verifica sempre più spesso il mancato prelievo, cioà ̈ una sede del tamburo lascia l’apertura di uscita della tramoggia senza avere prelevato un elemento additivo. Il tamburo non potrà pertanto rilasciare l’elemento additivo nel materiale filtrante e determinerà la formazione di uno spezzone di filtro da scartare perché privo del citato elemento additivo.
DESCRIZIONE DELLA INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ di fornire una unità ed un metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo, i quali unità e metodo siano esenti dagli inconvenienti sopra descritti e siano, nello stesso tempo, di facile ed economica realizzazione.
Secondo la presente invenzione vengono realizzati una unità ed un metodo di alimentazione di elementi additivi a del materiale fibroso in una macchina per la produzione di articoli da fumo secondo quanto stabilito nelle rivendicazioni allegate.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista frontale e schematica di una macchina doppia per la produzione di filtri;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in pianta e schematica della macchina della figura 1;
- la figura 3 Ã ̈ una vista schematica di una porzione di un baco di filtro realizzato dalla macchina della figura 1;
- la figura 4 à ̈ una vista prospettica di una unità di alimentazione di elementi additivi della macchina della figura 1;
- la figura 5 à ̈ una vista frontale della unità di alimentazione di elementi additivi della figura 4;
- la figura 6 à ̈ una vista prospettica di una diversa forma di attuazione di una unità di alimentazione di elementi additivi della macchina della figura 1;
- la figura 7 à ̈ una vista frontale della unità di alimentazione di elementi additivi della figura 6;
- la figura 8 à ̈ una vista prospettica di una ulteriore forma di attuazione di una unità di alimentazione di elementi additivi della macchina della figura 1;
- la figura 9 à ̈ una vista frontale della unità di alimentazione di elementi additivi della figura 8; e
- la figura 10 à ̈ una vista frontale di una ulteriore forma di attuazione di una unità di alimentazione di elementi additivi della macchina della figura 1.
FORME DI ATTUAZIONE PREFERITE DELL’INVENZIONE Nelle figure 1 e 2, con il numero 1 à ̈ indicata nel suo complesso una macchina doppia per la produzione di filtri per sigarette. La macchina 1 comprende due travi 2a e 2b per la formatura di rispettivi bachi 3a e 3b di filtro continui e, per ciascuna trave 2a e 2b, una rispettiva linea di alimentazione 4a e 4b di materiale filtrante. Le linee di alimentazione 4a e 4b sono atte a ricevere, a loro volta, il materiale filtrante da una linea di trasporto 5, la quale à ̈ parte della macchina 1 e si estende tra una stazione 6 di ingresso delle linee di alimentazione 4a e 4b stesse ed un magazzino 7, nel quale sono contenute due balle 8a e 8b di materiale filtrante.
Secondo quanto illustrato nelle figure 1 e 2, dalle balle 8a e 8b vengono svolti rispettivi stoppini 9a e 9b, i quali vengono avanzati lungo la linea di trasporto 5 per effetto della trazione impartita agli stoppini 9a e 9b stessi da un gruppo 10a di trazione a rulli disposto nella stazione 6 di ingresso.
La linea di trasporto 5 comprende un dispositivo di guida 11 per gli stoppini 9a e 9b disposto al di sopra delle balle 8a e 8b ed un dispositivo 12 allargatore, il quale à ̈ disposto in corrispondenza della stazione 6 di ingresso immediatamente a monte del gruppo 10a di trazione ed à ̈ atto ad allargare trasversalmente gli stoppini 9a e 9b mediante soffi di aria compressa per formare rispettive strisce 13a e 13b di sezione appiattita che vengono quindi alimentate al gruppo 10a di trazione a rulli.
A valle del gruppo 10a di trazione, le due strisce 13a e 13b vengono avanzate, lungo le rispettive linee di alimentazione 4a e 4b ed in una direzione 14 sostanzialmente orizzontale, attraverso una unità 15 di stiro, che à ̈ costituita da due gruppi 10b e 10c di trazione a rulli analoghi al gruppo 10a. Successivamente, le due strisce 13a e 13b vengono avanzate, lungo le rispettive linee di alimentazione 4a e 4b nella direzione 14, attraverso un dispositivo 16 dilatatore, che à ̈ atto ad insufflare dell’aria all’interno delle strisce 13a e 13b per aumentare il volume delle strisce 13a e 13b stesse, e quindi attraverso una unità 17 di trattamento, in cui le strisce 13a e 13b vengono additivate con sostanze chimiche (tipicamente triacetina) atte a conferire plasticità al materiale filtrante. Infine, le due strisce 13a e 13b vengono avanzate, lungo le rispettive linee di alimentazione 4a e 4b nella direzione 14, e attraverso un gruppo 10d di trazione a rulli, il quale à ̈ analogo ai gruppi 10a e 10b, 10c e definisce una porzione di uscita delle linee di alimentazione 4a e 4b. Le linee di alimentazione 4a e 4b sono collegate alle travi 2a e 2b di formatura attraverso un gruppo 18 di formatura di due cordoni di materiale filtrante. Il gruppo 18 di formatura à ̈ disposto immediatamente a valle del gruppo 10d a rulli, riceve le strisce 13a e 13b dalle linee di alimentazione 4a e 4b, raccoglie trasversalmente le strisce 13a e 13b stesse per ottenere i citati cordoni di materiale filtrante, ed alimenta tali cordoni di materiale filtrante alle travi 2a e 2b di formatura. In ciascuna trave 2a o 2b di formatura il cordone di materiale filtrante viene alimentato al di sopra di un nastro 19a o 19b di carta precedentemente gommato in una stazione 20 di gommatura e successivamente avvolto trasversalmente attorno al cordone di materiale filtrante stesso per ottenere un baco 3a o 3b continuo di filtro.
All’uscita delle travi 2a e 2b di formatura sono, infine, disposte una stazione 21 di controllo della densità dei bachi 3a e 3b di filtro ed una testa 22 di taglio, la quale à ̈ atta a tagliare trasversalmente i bachi 3a e 3b stessi per ottenere rispettive successioni di spezzoni 23 di filtro (illustrati nella figura 3).
In corrispondenza del gruppo 18 di formatura à ̈ disposta una unità 24 di alimentazione di elementi 25 additivi (illustrati nella figura 3) costituiti da capsule sostanzialmente sferiche che contengono sostanze aromatizzanti (quale, ad esempio, il mentolo) e che possono venire rotte dal consumatore mediante schiacciamento per fare fuoriuscire le sostanze aromatizzanti stesse. Indicativamente le capsule hanno un diametro di circa 3 mm.
L’unità 24 di alimentazione inserisce uniformemente gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante, con un passo ed una velocità dipendenti dalla velocità di avanzamento del materiale filtrante. L’unità 24 di alimentazione inserisce uniformemente gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante in modo tale che ciascuno spezzone 23 di filtro contenga un numero di elementi 25 additivi pari ad un valore determinato. Tale valore à ̈ ad esempio pari al numero di filtri che da tale spezzone 23 vengono in seguito ottenuti in un macchina mettifiltro con una operazione di taglio trasversale, in modo che ciascun filtro di sigaretta comprenda un solo elemento additivo 25. Alternativamente, il valore sopracitato à ̈ pari ad un multiplo del numero di filtri che da tale spezzone 23 vengono in seguito ottenuti in un macchina mettifiltro con una operazione di taglio trasversale, in modo che ciascun filtro di sigaretta comprenda due o più elementi additivi 25.
Secondo una diversa forma di attuazione non illustrata, gli elementi 25 additivi possono avere una diversa forma (cioà ̈ una forma diversa dalla forma sferica). Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata, gli elementi 25 additivi sono costituiti da tavolette parallelepipede o cilindriche di sostanze aromatizzanti.
Secondo quanto illustrato nelle figure 4 e 5, l’unità 24 di alimentazione comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione una tramoggia 26 che contiene una massa di elementi 25 additivi e presenta una apertura 27 di uscita inferiore. Inoltre, l’unità 24 di alimentazione comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione un dispositivo 28 di trasferimento che in ingresso preleva in successione gli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 ed in uscita deposita in successione gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante della corrispondente linea 4 di alimentazione.
Il dispositivo 28 di trasferimento esegue tra l’ingresso e l’uscita un aumento del passo tra due elementi 25 additivi consecutivi in modo tale da prelevare gli elementi 25 additivi dalla tramoggia 26 con un passo P1 di prelievo (illustrato nella figura 5) e di depositare gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante con un passo P2 di deposito (illustrato nella figura 5) maggiore del passo P1 di prelievo. Gli elementi 25 additivi vengono prelevati dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 con il passo P1 di prelievo che à ̈ molto corto, quindi il prelievo degli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 avviene lentamente (cioà ̈ a velocità ridotta, ovvero molto più ridotta della velocità con cui gli elementi 25 additivi vengono depositati nel materiale filtrante). Nello stesso tempo, gli elementi 25 additivi vengono depositati nel materiale filtrante con il passo P2 di deposito che à ̈ lungo, quindi à ̈ possibile depositare gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante con la corretta spaziatura anche quando il materiale filtrante avanza con una velocità di avanzamento elevata. In questo modo à ̈ possibile prelevare lentamente gli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 e nel contempo depositare velocemente gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 4 e 5, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione un tamburo 29 di prelievo che impegna l’apertura 27 di uscita della tramoggia 26 e ruota con moto continuo attorno ad un asse 30 di rotazione; il tamburo 29 di prelievo à ̈ provvisto di una serie di sedi 31 periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi 25 additivi e sono tra loro equispaziate con il passo P1 di prelievo. Inoltre, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione un tamburo 32 di deposito che impegna il materiale filtrante e ruota con moto continuo attorno ad un asse 33 di rotazione parallelo all’asse 30 di rotazione; il tamburo 32 di deposito à ̈ provvisto di una serie di sedi 34 periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi 25 additivi e sono tra loro equispaziate con il passo P2 di deposito. Le velocità di rotazione dei tamburi 29 e 32 sono tra loro rigidamente collegate: il rapporto tra la velocità periferica del tamburo 32 di deposito e la velocità periferica del tamburo 29 di prelievo à ̈ pari al rapporto tra il passo P2 di deposito ed il passo P1 di prelievo (quindi à ̈ evidente che il tamburo 32 di deposito ruota molto più velocemente del tamburo 29 di prelievo). Inoltre, la velocità periferica del tamburo 32 di deposito à ̈ direttamente proporzionale alla velocità di avanzamento del materiale filtrante in modo tale che ciascuno spezzone 23 di filtro contenga il desiderato numero di elementi 25 additivi.
E’ evidente che, nel caso in cui si voglia effettuare un cambio formato, ossia si voglia passare da una produzione di spezzoni 23 di data lunghezza ad una produzione di spezzoni 23 di lunghezza diversa, una semplice sostituzione del tamburo 32 con uno diverso, dotato di un differente passo P2 fra le sedi 34, consente di eseguire il cambio formato in modo molto semplice.
Preferibilmente, la velocità periferica del tamburo 32 di deposito à ̈ sostanzialmente pari alla velocità di avanzamento del materiale filtrante in modo che gli elementi 25 additivi, nel loro inserimento nel materiale filtrante, non subiscano da quest’ultimo accelerazioni o decelerazioni che potrebbero causare errori di posizione degli elementi 25 stessi negli spezzoni 23 di filtro.
In altre parole, il tamburo 32 di deposito deve ruotare in modo relativamente veloce per inseguire la velocità di avanzamento del materiale filtrante; allo stesso tempo e grazie alla variazione del passo il tamburo 29 di prelievo ruota molto più lentamente del tamburo 32 di deposito permettendo di eseguire il prelievo degli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 in modo molto efficace.
Infine, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione un tamburo 35 intermedio che à ̈ interposto tra il tamburo 29 di prelievo ed il tamburo 32 di deposito e ruota con moto continuo attorno ad un asse 36 di rotazione parallelo agli assi 30 e 33 di rotazione; il tamburo 35 intermedio à ̈ provvisto di una serie di sedi 37 periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi 25 additivi. Secondo la forma di attuazione illustrata nelle figure 4 e 5, le sedi 37 periferiche aspiranti di ciascun tamburo 35 intermedio sono tra loro spaziate con un passo P3 intermedio che à ̈ identico al passo P1 di prelievo (cioà ̈ le sedi 37 periferiche aspiranti di ciascun tamburo 35 intermedio sono tra loro spaziate con il passo P1 di prelievo); in questo caso, l’aumento del passo dal passo P1 di prelievo al passo P2 di deposito viene eseguito unicamente nel trasferimento degli elementi 25 additivi dal tamburo 35 intermedio al tamburo 32 di deposito.
Secondo una alternativa forma di attuazione non illustrata, le sedi 37 periferiche aspiranti di ciascun tamburo 35 intermedio sono tra loro spaziate con un passo P3 di prelievo che à ̈ compreso tra il passo P1 di prelievo ed il passo P2 di deposito; in questo caso, l’aumento del passo dal passo P1 di prelievo al passo P2 di deposito viene eseguito in parte nel trasferimento degli elementi 25 additivi dal tamburo 29 di prelievo al tamburo 35 intermedio ed in parte nel trasferimento degli elementi 25 additivi dal tamburo 35 intermedio al tamburo 32 di deposito.
Secondo una diversa forma di attuazione, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione due o tre tamburi 35 intermedi disposti in cascata. Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata, il dispositivo 28 di trasferimento à ̈ privo dei tamburi 35 intermedi; in questo caso, ciascun tamburo 29 di prelievo trasferisce direttamente gli elementi 25 additivi al tamburo 32 di deposito e durante tale trasferimento viene eseguito l’aumento del passo dal passo P1 di prelievo al passo P2 di deposito. Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 4 e 5, tutte le sedi 31, 34 e 37 sono disposte in posizione fissa nei corrispondenti tamburi 29, 32 e 35, cioà ̈ non effettuano alcun movimento relativo rispetto ai corrispondenti tamburi 29, 32 e 35. Di conseguenza, nel trasferimento dal tamburo 35 intermedio al tamburo 32 di deposito gli elementi 25 additivi subiscono una accelerazione impulsiva relativamente elevata in seguito all’aumento del passo dal passo P1 di prelievo al passo P2 di deposito; normalmente, tale accelerazione impulsiva à ̈ comunque adeguatamente inferiore al limite di rottura degli elementi 25 additivi e quindi non ha alcuna conseguenza negativa (nel trasferimento gli elementi 25 additivi subiscono unicamente una deformazione elastica temporanea che non provoca alcun danno permanente).
In ogni caso, per ridurre l’entità della accelerazione impulsiva a cui sono sottoposti gli elementi 25 additivi nel trasferimento dal tamburo 35 intermedio al tamburo 32 di deposito à ̈ stata proposta la forma di attuazione illustrata nelle figure 6 e 7, in cui ciascuna sede 34 periferica aspirante di ciascun tamburo 32 di deposito à ̈ montata girevole rispetto al tamburo 32 di deposito attorno ad un corrispondente asse di rotazione parallelo all’asse 33 di rotazione del tamburo 32 di deposito. Inoltre, ciascun tamburo 32 di deposito comprende mezzi attuatori a camme per ruotare ciascuna sede 34 periferica aspirante rispetto al tamburo 32 di deposito quando avviene il trasferimento di un elemento 25 additivo alla sede 34 periferica aspirante stessa in modo tale da rallentare la sede 34 periferica aspirante prima di ricevere l’elemento 25 additivo e quindi accelerare la sede 34 periferica aspirante dopo avere ricevuto l’elemento 25 additivo.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 8 e 9, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione due tamburi 35a e 35b intermedi disposti in cascata. In questa forma di attuazione, ciascun tamburo 29 di prelievo comprende tre file (o ranghi) di sedi 31 periferiche aspiranti tra loro affiancate; inoltre, ciascuna tramoggia 26 comprende tre camere che sono tra loro affiancate ed indipendenti e presentano corrispondenti aperture 27 di uscita inferiori, ciascuna delle quali alimenta gli elementi 25 additivi ad un singola fila di sedi 31 periferiche aspiranti del tamburo 29 di prelievo. Indicativamente, le tre camere di ciascuna tramoggia 26 sono tra loro distanti 10-20 mm una dall’altra. Ciascun tamburo 35a intermedio comprende tre file di sedi 37a periferiche aspiranti tra loro affiancate e circonferenzialmente allineate. Ciascun tamburo 35b intermedio comprende tre file di sedi 37b periferiche aspiranti tra loro affiancate e circonferenzialmente sfalsate. Infine, una parte delle sedi 34 periferiche aspiranti di ciascun tamburo 32 di deposito à ̈ atta a traslare assialmente gli elementi 25 additivi pneumaticamente (cioà ̈ mediante soffi d’aria e/o aspirazioni di aria) per realizzare un allineamento assiale degli elementi 25 additivi prima di depositare gli elementi 25 additivi stessi nel materiale filtrante.
In uso, ciascun tamburo 29 di prelievo preleva in continuo dalla tramoggia 26 tre file di elementi 25 additivi tra loro affiancate e trasferisce tre file di elementi 25 additivi tra loro affiancate al tamburo 35a intermedio. Ciascun tamburo 35b intermedio preleva dal tamburo 35a intermedio un elemento 25 additivo alla volta in modo da realizzare uno sfalsamento circonferenziale delle tre file di elementi 25 additivi. Infine, ciascun tamburo 32 di deposito riceve dal tamburo 35b intermedio un elemento 25 additivo alla volta e prima di depositare gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante effettua un allineamento assiale degli elementi 25 additivi stessi. Osserviamo che in questa forma di attuazione l’aumento del passo avviene nel trasferimento dal tamburo 35a intermedio al tamburo 35b intermedio; quindi le sedi 31 e 37a periferiche aspiranti dei tamburi 29 e 35a sono spaziate tra loro con il passo P1 di prelievo mentre le sedi 34 e 37b periferiche aspiranti dei tamburi 32 e 35b sono spaziate tra loro con il passo P2 di deposito.
La forma di attuazione illustrata nelle figure 8 e 9 permette di ridurre la frequenza di uscita degli elementi 25 additivi da ciascuna apertura 27 di uscita: rispetto alla forma di attuazione illustrate nelle figure 4 e 5, la forma di attuazione illustrata nelle figure 8 e 9 riduce ad un terzo la frequenza di uscita degli elementi 25 additivi da ciascuna apertura 27 di uscita.
Secondo la forma di attuazione illustrata nella figura 10, l’unità 24 di alimentazione comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione due tramogge 26 distinte, indipendenti e fisicamente lontane, ciascuna delle quali contiene una massa di elementi 25 additivi e presenta una apertura 27 di uscita inferiore. In questa forma di attuazione, il dispositivo 28 di trasferimento combina una prima successione di elementi 25 additivi prelevata da una prima tramoggia 26 con una seconda successione di elementi 25 additivi prelevata da una seconda tramoggia 26 intercalando un elemento 25 additivo della prima successione con un elemento 25 additivo della seconda successione. Per ciascuna linea 4 di alimentazione il dispositivo 28 di trasferimento comprende due tamburi 29 di prelievo distinti ed indipendenti, ciascuno dei quali impegna l’apertura 27 di uscita di una corrispondente tramoggia 26; inoltre, per ciascuna linea 4 di alimentazione il dispositivo 28 di trasferimento comprende un unico tamburo 32 di deposito che riceve gli elementi 25 additivi provenienti da entrambi i tamburi 29 di prelievo. In particolare, ciascun tamburo 29 di prelievo cede gli elementi 25 additivi ad un tamburo 35a intermedio che a sua volta cede gli elementi 25 additivi ad un tamburo 35b intermedio; dal tamburo 35b intermedio gli elementi 25 additivi vengono trasferiti al tamburo 32 di deposito intercalando un elemento 25 additivo proveniente da una tramoggia con un elemento 25 additivo proveniente dall’altra tramoggia.
E’ importante osservare che anche in questo caso, relativamente a ciascuna tramoggia 26 e a ciascuna relativa successione di elementi 25 additivi prelevati dalla tramoggia 26 da parte del dispositivo di trasferimento 28, quest’ultimo esegue un aumento del passo tra due elementi 25 additivi consecutivi, in modo tale da prelevare gli elementi 25 additivi dalla tramoggia 26 con un passo di prelievo e da depositare gli stessi elementi 25 additivi nel materiale filtrante con un passo di deposito maggiore del passo di prelievo.
Chiaramente, nel trasferimento degli elementi 25 additivi dai due rulli 35b intermedi al tamburo 32 di deposito avviene una riduzione, in particolare un dimezzamento, del passo. Sebbene il passo di deposito di ciascuna successione di elementi 25 additivi sia, per quanto detto, maggiore del rispettivo passo di prelievo, il passo di deposito dell’insieme delle due successioni di elementi 25 additivi può essere uguale o maggiore dei passi di prelievo. Tuttavia, preferibilmente, il passo di deposito dell’insieme delle due successioni di elementi 25 additivi à ̈ maggiore dei passi di prelievo. In questa forma di attuazione, gli elementi 25 additivi presenti nelle due tramogge 26 possono essere tra loro identici oppure diversi (per forma, dimensioni e/o contenuto).
Secondo una possibile forma di attuazione illustrata nelle figure allegate, il dispositivo 28 di trasferimento comprende per ciascuna linea 4 di alimentazione un dispositivo 38 di controllo ottico (tipicamente una telecamera) che à ̈ accoppiato al tamburo 29 di prelievo a valle della apertura 27 di uscita della tramoggia 26 per rilevare se le sedi 31 periferiche aspiranti a valle della apertura 27 di uscita sono o meno provviste dei corrispondenti elementi 25 additivi. Secondo una ulteriore forma di attuazione illustrata con linea tratteggiata nelle figure allegate, il dispositivo 38 di controllo ottico à ̈ accoppiato al tamburo 32 di deposito; in alternativa, il dispositivo 38 di controllo ottico potrebbe essere accoppiato ad un tamburo 35 intermedio.
Il dispositivo 38 di controllo ottico può venire utilizzato per comandare uno scarto degli spezzoni 23 di filtro privi di un elemento 25 additivo a valle della testa 22 di taglio; in particolare, il dispositivo 38 di controllo ottico pilota un dispositivo di scarto (non illustrato) disposto a valle della testa 22 di taglio per scartare gli degli spezzoni 23 di filtro privi di un elemento 25 additivo. Inoltre, il dispositivo 38 di controllo ottico può venire utilizzato per rilevare un problema nella tramoggia 26: in caso di una frequenza anomala di sedi 31 periferiche aspiranti prive degli elementi 25 additivi viene diagnosticato un problema nella tramoggia 26 (ad esempio un ingolfo) e quindi richiesto un intervento di manutenzione (ed eventualmente l’arresto della macchina 1 se la frequenza di sedi 31 periferiche aspiranti prive degli elementi 25 additivi à ̈ molto elevata per evitare lo scarto di un numero eccessivo di spezzoni 23 di filtro). Il controllo di presenza degli elementi 25 additivi può venire eseguito anche nella stazione 21 di controllo; tuttavia, il dispositivo 38 di controllo ottico permette di eseguire un doppio controllo della presenza degli elementi 25 additivi (cioà ̈ quanto rilevato dal dispositivo 38 di controllo ottico deve venire confermato successivamente dalla stazione 21 di controllo, altrimenti in caso di risultati diversi tra il dispositivo 38 di controllo ottico e la stazione 21 di controllo viene diagnosticato un problema nei controlli). Inoltre, il dispositivo 38 di controllo ottico à ̈ in grado di diagnosticare con estrema rapidità un ingolfo della tramoggia 26 permettendo l’arresto rapido della macchina 1 e quindi evitando la formazione di un elevato numero di spezzoni 23 di filtro da scartare. Le sopradescritte unità 24 di alimentazione di elementi 25 additivi, previste a monte di ciascuna trave 2a, 2b, sono preferibilmente indipendenti fra loro.
Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata, la sopra descritta macchina 1 Ã ̈ singola e comprende quindi una unica trave 2 per la formatura di un solo baco 3 continuo di filtro ed una unica linea di alimentazione 4 di materiale filtrante.
L’unità 24 di alimentazione sopra descritta presenta numerosi vantaggi.
In primo luogo, l’unità 24 di alimentazione sopra descritta à ̈ in grado di prelevare gli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 lentamente (quindi in modo molto efficace) ed allo stesso tempo à ̈ in grado di depositare gli elementi 25 additivi nel materiale filtrante velocemente come richiesto dalla velocità di avanzamento del materiale filtrante. Grazie al fatto che il prelievo degli elementi 25 additivi dalla apertura 27 di uscita della tramoggia 26 avviene lentamente, gli elementi 25 additivi hanno sufficiente tempo per inserirsi correttamente all’interno delle sedi 31 periferiche aspiranti; in questo modo viene evitato il mancato prelievo di un elemento 25 additivo, cioà ̈ viene evitato che una sede 31 periferica aspirante del tamburo 29 di prelievo lasci l’apertura 27 di uscita della tramoggia 26 senza avere prelevato un elemento 25 additivo (quindi viene evitata la formazione di uno spezzone 23 di filtro privo di un elemento 25 additivo).
Inoltre, l’unità 24 di alimentazione sopra descritta à ̈ di semplice ed economica realizzazione in quanto riprende, migliorandola, la struttura delle unità di alimentazioni note; in questo modo, il “knowhow†sviluppato per le unità di alimentazioni note può venire utilizzato anche nell’unità 24 di alimentazione sopra descritta.
Per quanto precedentemente detto, e come risulta evidente da quanto sopra esposto, rientrano ugualmente nello spirito della presente invenzione una unità ed un metodo di alimentazione di elementi additivi ad un cordone di tabacco in una macchina per la produzione di sigarette. In questo caso, secondo quanto immediatamente deducibile da quanto sopra riportato, l’unità 24 di alimentazione degli elementi additivi 25 à ̈ comunque disposta immediatamente a monte della trave di formatura del baco (di tabacco) in modo da depositare gli elementi additivi 25 nel cordone di tabacco immediatamente prima che questo venga avvolto dalla carta.

Claims (18)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Unità (24) di alimentazione di elementi (25) additivi a del materiale fibroso in una macchina (1) per la produzione di articoli da fumo; l’unità (24) di alimentazione comprende: una tramoggia (26) per contenere una massa di elementi (25) additivi e presentante una apertura (27) di uscita inferiore; ed un dispositivo (28) di trasferimento che in ingresso preleva in successione gli elementi (25) additivi dalla apertura (27) di uscita della tramoggia (26) ed in uscita deposita in successione gli elementi (25) additivi nel materiale fibroso; l’unità (24) di alimentazione à ̈ caratterizzata dal fatto che il dispositivo (28) di trasferimento esegue tra l’ingresso e l’uscita un aumento del passo tra due elementi (25) additivi consecutivi in modo tale da prelevare gli elementi (25) additivi dalla tramoggia (26) con un passo (P1) di prelievo e da depositare gli stessi elementi (25) additivi nel materiale fibroso con un passo (P2) di deposito maggiore del passo (P1) di prelievo.
  2. 2) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo (28) di trasferimento comprende: un tamburo (29) di prelievo che impegna l’apertura (27) di uscita della tramoggia (26) ed à ̈ provvisto di una serie di prime sedi (31) periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi (25) additivi e sono tra loro spaziate con il passo (P1) di prelievo; ed un tamburo (32) di deposito che impegna il materiale fibroso ed à ̈ provvisto di una serie di seconde sedi (34) periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi (25) additivi e sono tra loro spaziate con il passo (P2) di deposito.
  3. 3) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 2, in cui il rapporto tra la velocità periferica del tamburo (32) di deposito e la velocità periferica del tamburo (29) di prelievo à ̈ pari al rapporto tra il passo (P2) di deposito ed il passo (P1) di prelievo.
  4. 4) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il tamburo (29) di prelievo trasferisce direttamente gli elementi (25) additivi al tamburo (32) di deposito e durante tale trasferimento viene eseguito l’aumento del passo dal passo (P1) di prelievo al passo (P2) di deposito.
  5. 5) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il dispositivo (28) di trasferimento comprende almeno un tamburo (35) intermedio che à ̈ interposto tra il tamburo (29) di prelievo ed il tamburo (32) di deposito ed à ̈ provvisto di una serie di terze sedi (37) periferiche aspiranti, le quali sono atte a contenere gli elementi (25) additivi.
  6. 6) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 5, in cui: le terze sedi (37) periferiche aspiranti del tamburo (35) intermedio sono tra loro spaziate con un passo (P3) intermedio che à ̈ compreso tra il passo (P1) di prelievo ed il passo (P2) di deposito; e l’aumento del passo dal passo (P1) di prelievo al passo (P2) di deposito viene eseguito in parte nel trasferimento degli elementi (25) additivi dal tamburo (29) di prelievo al tamburo (35) intermedio ed in parte nel trasferimento degli elementi (25) additivi dal tamburo (35) intermedio al tamburo (32) di deposito.
  7. 7) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 5, in cui: le terze sedi (37) periferiche aspiranti del tamburo (35) intermedio sono tra loro spaziate con il passo (P1) di prelievo; e l’aumento del passo dal passo (P1) di prelievo al passo (P2) di deposito viene eseguito unicamente nel trasferimento degli elementi (25) additivi dal tamburo (35) intermedio al tamburo (32) di deposito.
  8. 8) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 5, 6 o 7, in cui: il tamburo (29) di prelievo comprende almeno due file di prime sedi (31) periferiche aspiranti tra loro affiancate; il tamburo (35) intermedio comprende almeno due file di terze sedi (37) periferiche aspiranti tra loro affiancate e circonferenzialmente sfalsate; e almeno una parte delle seconde sedi (34) periferiche aspiranti del tamburo (32) di deposito à ̈ atta a traslare assialmente gli elementi (25) additivi per realizzare un allineamento assiale degli elementi (25) additivi prima di depositare gli elementi (25) additivi stessi nel materiale fibroso.
  9. 9) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 8, in cui la tramoggia (26) comprende almeno due camere che sono tra loro affiancate ed indipendenti e presentano corrispondenti aperture (27) di uscita inferiori, ciascuna delle quali alimenta gli elementi (25) additivi ad un singola fila di prime sedi (31) periferiche aspiranti del tamburo (29) di prelievo.
  10. 10) Unità (24) di alimentazione secondo una delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui ciascuna seconda sede (34) periferica aspirante del tamburo (32) di deposito à ̈ montata girevole rispetto al tamburo (32) di deposito; il tamburo (32) di deposito comprende mezzi attuatori a camme per ruotare ciascuna seconda sede (34) periferica aspirante rispetto al tamburo (32) di deposito quando avviene il trasferimento di un elemento (25) additivo alla seconda sede (34) periferica aspirante stessa in modo tale da rallentare la seconda sede (34) periferica aspirante prima di ricevere l’elemento (25) additivo e quindi accelerare la seconda sede (34) periferica aspirante dopo avere ricevuto l’elemento (25) additivo.
  11. 11) Unità (24) di alimentazione secondo una delle rivendicazioni da 2 a 10 e comprendente due tramogge (26) distinte ed indipendenti, ciascuna delle quali contiene una massa di elementi (25) additivi e presenta una apertura (27) di uscita inferiore; il dispositivo (28) di trasferimento combina una prima successione di elementi (25) additivi prelevata da una prima tramoggia (26) con una seconda successione di elementi (25) additivi prelevata da una seconda tramoggia (26) intercalando un elemento (25) additivo della prima successione con un elemento (25) additivo della seconda successione.
  12. 12) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 11, in cui il dispositivo (28) di trasferimento comprende: due tamburi (29) di prelievo distinti ed indipendenti, ciascuno dei quali impegna l’apertura (27) di uscita di una corrispondente tramoggia (26); ed un unico tamburo (32) di deposito che riceve gli elementi (25) additivi provenienti da entrambi i tamburi (29) di prelievo.
  13. 13) Unità (24) di alimentazione secondo una delle rivendicazioni da 2 a 12, in cui il dispositivo (28) di trasferimento comprende almeno un dispositivo (38) di controllo ottico che à ̈ accoppiato ad un tamburo (29; 32) per rilevare se le corrispondenti sedi (31; 34) periferiche aspiranti sono o meno provviste dei corrispondenti elementi (25) additivi.
  14. 14) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 13, in cui il dispositivo (38) di controllo ottico à ̈ accoppiato al tamburo (29) di prelievo a valle della apertura (27) di uscita della tramoggia (26) per rilevare se le prime sedi (31) periferiche aspiranti a valle della apertura (27) di uscita sono o meno provviste dei corrispondenti elementi (25) additivi.
  15. 15) Unità (24) di alimentazione secondo la rivendicazione 13, in cui il dispositivo (38) di controllo ottico à ̈ accoppiato al tamburo (32) di deposito.
  16. 16) Metodo di alimentazione di elementi (25) additivi a del materiale fibroso in una macchina (1) per la produzione di articoli da fumo; il metodo di alimentazione comprende le fasi di: prelevare, mediante un dispositivo (28) di trasferimento, in successione gli elementi (25) additivi da una apertura (27) di uscita inferiore di una tramoggia (26) che contiene una massa di elementi (25) additivi; e depositare in successione gli elementi (25) additivi nel materiale fibroso mediante il dispositivo (28) di trasferimento; il metodo di alimentazione à ̈ caratterizzato dal fatto di comprendere l’ulteriore fase di eseguire tra un ingresso ed una uscita del dispositivo (28) di trasferimento un aumento del passo tra due elementi (25) additivi consecutivi in modo tale da prelevare gli elementi (25) additivi dalla tramoggia (26) con un passo (P1) di prelievo e da depositare gli stessi elementi (25) additivi nel materiale fibroso con un passo (P2) di deposito maggiore del passo (P1) di prelievo.
  17. 17) Macchina doppia per la produzione di articoli da fumo, quali in particolare sigarette o filtri per sigarette, comprendente due travi (2a, 2b) per la formatura di rispettivi bachi (3a, 3b) continui e, per ciascuna trave (2a, 2b), una rispettiva linea di alimentazione (4a, 4b) di materiale fibroso, quale in particolare tabacco o materiale filtrante; caratterizzata dal fatto di comprendere, a monte di ciascuna trave (2a, 2b), una rispettiva unità (24) di alimentazione di elementi (25) additivi secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15.
  18. 18) Macchina secondo la rivendicazione 17, caratterizzata dal fatto che dette unità (24) di alimentazione di elementi (25) additivi sono fra loro indipendenti.
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