ITBO20070386A1 - Unita' per la presa di manufatti ceramici od assimilabili. - Google Patents

Unita' per la presa di manufatti ceramici od assimilabili. Download PDF

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ITBO20070386A1 IT000386A ITBO20070386A ITBO20070386A1 IT BO20070386 A1 ITBO20070386 A1 IT BO20070386A1 IT 000386 A IT000386 A IT 000386A IT BO20070386 A ITBO20070386 A IT BO20070386A IT BO20070386 A1 ITBO20070386 A1 IT BO20070386A1
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
UNITA' PER LA PRESA Di MANUFATTI CERAMICI OD AS-SIMILABILI.
Il presente trovato concerne una unità per la presa di manufatti ceramici od assimilabili, in particolare manufatti ceramici definenti parti di sanitari. Nel campo tecnico della realizzazione dei citati sanitari in materiale ceramico (quali, ad esempio, lavandini, vasi, bidet, cassette, ecc.) la metodologia ampiamente nota ed utilizzata prevede di ottenere gli stessi sanitari tramite la colatura di un impasto fluido (denominato barbottina, nel gergo del settore e composta da parte acquosa e parte ceramica in sospensione) in relativi stampi che possono essere in due o più parti e che presentano una nota struttura di tipo poroso.
Lo stampo permette di definire la forma voluta del prodotto - sanitario che, trascorso un predeterminato tempo (necessario per eliminare una quota parte d ella componente acquosa), viene estratto dallo stampo in una forma già solida e definita "a verde" (in cui vi è comunque ancora una percentuale di acqua compresa tra il 17 ed il 20% rispetto al proprio peso) e quindi ancora passibile di una deformazione plastica.
Alcuni di questi manufatti, quali ad esempio i coperchi delle sopra citate cassette, essendo dimensionalmente piccoli e relativamente semplici nella loro conformazione, vengono, preferenzialmente, ottenuti tramite singoli stampi presentanti più cavità accostate al loro interno, ed in modo da permettere la realizzazione di un numero elevato di manufatti in un singolo ciclo di colaggio.
Oltre a ciò, l'estrazione contemporanea di questi manufatti dallo stampo (aperto nelle sue due semiparti) detta anche sformatura viene effettuata, usualmente, da un apparato meccanico, servo meccanizzato o robotico provvisto di un vassoio di estrazione disposto su un braccio operativo dell'apparato meccanico.
L’attuale vassoio di estrazione è costituito da almeno una superficie operativa di presa presentante almeno una guarnizione perimetrale di contatto con il manufatto ed una cavità centrale per la generazione della depressione necessaria alla presa del prodotto.
L'apparato meccanico, quindi, porta a contatto la guarnizione con un superficie del manufatto per poi attivare i mezzi di generazione del vuoto, così da permettere il prelievo del manufatto dallo stampo; il prodotto, quindi, viene spostato e riposizionato su un piano, normalmente orizzontale, per successive operazioni di finitura.
Questa manipolazione di prelievo può essere effettuata sui manufatti come quello sopra citato con due diverse modalità: sulla superficie “nobile” del manufatto (ovvero sulla superficie del coperchio destinata ad essere in vista a montaggio ultimato), oppure sulla superficie contrapposta, meno nobile, e destinata a nascondersi nella restante parte della cassetta.
Entrambe le soluzioni, attualmente, presentano alcuni inconvenienti: - se la presa ed estrazione del coperchio è effettuata sulla superficie nobile, si possono presentare problemi di segnature su questa superficie del manufatto, date dall'inevitabile contatto con la guarnizione od eventuali sistemi alternativi a ventosa (ricordiamo che il manufatto è ancora plasticamente deformabile); tali segnature possono risultare visibili, come avallamenti o segni irregolari sulla superficie, al completamento dei trattamenti del manufatto;
- se la presa ed estrazione del coperchio è effettuata sulla superficie meno nobile, è necessario prevedere relativi vassoi di deposito, al fine di permettere le lavorazioni successive sul manufatto, con superfici di appoggio complementari alla superficie nobile (ad esempio leggermente arcuata o, comunque, difficilmente planare); ciò richiede la realizzazione di vassoi di deposito in numero analogo alle loro diverse conformazioni.
In altre parole, la presa sulla superficie nobile presenta l'evidente vantaggio di operare in modo più semplice le lavorazioni successive sul manufatto a verde, in quanto la superficie opposta (meno nobile), spesso a conformazione piana, non necessita di vassoi di deposito particolarmente complessi; ma aumentano i rischi di segnature sulla superficie nobile con possibilità di scarti finali.
Viceversa, la presa sulla superficie meno nobile del manufatto diminuisce i rischi di segnature sulle parti in vista, ma necessita di un elevato numero di accessori per le lavorazioni successive, con aumenti di costi e di tempi ciclo, e quindi di diminuzione dell'efficienza deirimpianto.
Oltre a ciò, indipendentemente dalla presa su superficie nobile o meno nobile, vi è il problema di una indesiderata incollatura della superficie del manufatto sul vassoio al termine della fase di sformatura, data dalla depressione di presa e dalla bagnatura della superficie operativa di presa, che determina la necessità di operare - ad esempio tramite inversione del flusso d’aria, od anche con operazioni manuali - il rilascio forzato del manufatto dal vassoio di presa, con ovvi ritardi operativi e rischi di danneggiamenti del manufatto.
Si aggiunga, inoltre, che, in stampi presentanti più cavità accostate (ad esempio quattro), prodotti dalla stessa matrice, si potrebbe presentare una non perfetta ripetitività dell'interasse tra le figure dei manufatti: ciò causato dal processo chimico grazie al quale si genera lo stampo.
Questa non ripetitività crea, quindi una tolleranza di alcuni millimetri tra gli interassi delle due figure poste alle estremità dello stampo con conseguente possibile difficoltà di presa dell'unità di sformatura (soprattutto, per ovvi motivi operativi, quella posta all'estremità più lontana dal robot) con possibili danneggiamenti della superficie del manufatto, in particolare nel caso di presa sulla superficie nobile.
Scopo del presente trovato è pertanto quello di ovviare a questi inconvenienti attraverso la realizzazione di una unità per la presa di manufatti ceramici od assimilabili con caratteristiche di efficace e sicura presa della superficie nobile del manufatto e con basso impatto sulla superficie dello stesso lato, in modo da ridurre i rischi di segnature del medesimo.
In accordo con l’invenzione, tale scopo viene raggiunto da una unità per la presa, in particolare una unità per la presa di manufatti ceramici od assimilabili comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la figura 1 illustra una parte dell'unità di presa di manufatti ceramici od assimilabili, conformemente al presente trovato, in una vista prospettica in esploso con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 2 illustra una parte di una unità di presa multipla conformemente al presente trovato, in una vista prospettica;
la figura 3 illustra una parte dell'unità di cui a figura 1 su cui è bloccato un manufatto, solo parzialmente illustrato, e, rispettivamente, in una vista prospettica;
- la figura 4 illustra la parte di unità di cui a figura 1 in una vista frontale;
la figura 5 illustra una parte dell'unità di cui a figura 1 in una vista prospettica posteriore;
la figura 6 illustra l'unità di presa multipla di cui a figura 2 in una vista laterale schematica con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 7 illustra una serie di elementi costituenti una singola unità di presa in una figura laterale schematica in esploso con alcune parti asportate ed altre in sezione.
Conformemente ai disegni allegati, e con particolare riferimento alle figure 1 e 2 , l’unità in oggetto viene utilizzata per la presa di manufatti M ceramici od assimilabili come, ad esempio quello parzialmente visibile, a titolo di esempio, nelle figure 3 e 6, il quale può costituire un coperchio per cassette.
In particolare questa unità, indicata globalmente con 1 , viene utilizzata per l'estrazione di questi manufatti M dal relativo semi stampo ST (parzialmente visibile in figura 6) dopo una nota fase di realizzazione dello stesso manufatto M per colatura di un impasto fluido (denominato barbottina, nel gergo del settore e composta da parte acquosa e parte ceramica in sospensione) in relativi stampi che presentano una nota struttura di tipo poroso.
Questa unità 1 comprende essenzialmente:
- un vassoio 2 associato ad un gruppo 3 di movimentazione (ad esempio, ma non limitatamente, di tipo robotico) e qui illustrato con un blocco in figura 2, in quanto di tipo noto, e collegato (nel caso illustrato di unità 1 multipla), ad una struttura portante 3a;
- un elemento 4 di contatto e tenuta, disposto almeno perimetralmente su almeno una parete 5 operativa del vassoio 2, ed atta ad operare in contatto con una superficie S del manufatto M;
- dei mezzi 6 di generazione di una depressione all’interno dì almeno una prima camera C definita tra la parete 5 del vassoio 2 e l'interno del vassoio 2 (come vedremo meglio nel seguito della trattazione), ed in comunicazione con una seconda camera Ce per il tramite della parete 5 presentante proprietà di permeabilità che possono essere definite da caratteristiche di porosità intrinseca o da passaggi (forature della parete 5) realizzati ad arte per tale scopo (come spiegato più avanti nella trattazione).
Come osservabile nelle figure allegate, la seconda camera Ce è delimitata perimetralmente in funzione della superficie S del manufatto M in modo tale che sulle superfici opposte ed affacciate, rispettivamente, della parete 5 e della superficie S del manufatto M viene a realizzarsi la citata depressione in corrispondenza di un contatto stabile dell'elemento 4 sulla citata superficie S del manufatto M in modo da permetterne una presa.
Come chiaramente visibile nelle figure da 1 a 4, l'elemento di contatto e tenuta è composto da un corpo 4 a porosità controllata associato al vassoio 2 in corrispondenza della citata seconda camera Ce così da definire una parte della parete 5 operativa del vassoio 2 stesso ed a parziale chiusura della stessa seconda camera Ce.
Questo corpo 4 costituisce una guarnizione distribuita su una superficie 4a di contatto stabile con la superficie S del manufatto M con caratteristiche di deformabilità superiore alla deformabilità del vassoio 2 di supporto. In particolare, questo corpo 4 di contatto è di tipo spugnoso ad elevata deformabilità.
Più precisamente, il corpo 4 di contatto è di tipo spugnoso e presenta, come detto, una porosità controllata, ed ottenuta meccanicamente tramite relativi canali 8 distribuiti sulla citata sua superficie, in modo da permettere un contatto stabile tra lo stesso corpo 4 e la superficie S del manufatto M in corrispondenza dell'attivazione dei mezzi 6 di generazione di una depressione.
Oltre a ciò, il corpo 4 spugnoso presenta, preferibilmente, uno spessore S1 costante per tutto il suo sviluppo.
Il corpo 4 spugnoso, infatti, è di tipo a celle chiuse in modo da permettere una tenuta all aria nelle proprie zone prive dei citati canali 8 di passaggio, dall'esterno - all'interno, per l'aria stessa e, quindi, permette la tenuta di una eventuale depressione presente all'interno dei citati canali 8.
La sopra citata porosità controllata del corpo 4 spugnoso è data dalla presenza di una pluralità di primi fori 8 passanti sulla propria superficie, la cui distribuzione, dimensione e quantità è correlata alla superficie totale 4a di contatto del corpo 4 stesso (vedi figura 4), e comunicanti (ad esempio, ma non limitatamente, disposti coassiali) ad un corrispondente numero di secondi fori 9 presentati dalla parete operativa 5 del vassoio 2 (di collegamento tra la prima e seconda camera C e Ce), in modo da permettere il passaggio, dall'esterno - all'interno, di aria in corrispondenza dell'attivazione dei mezzi 6 di generazione di una depressione.
I sopra citati primi fori 8 del corpo 4 spugnoso possono, preferibilmente, presentare un diametro D8 superiore al diametro D9 dei secondi fori 9 passanti presentati dalla parete operativa 5 del citato vassoio 2, al fine di permettere un ottimale passaggio dell'aria dall'esterno - all'interno ed una corretta adesione della superficie S.
In una forma realizzativa preferita, ma non limitativa, il corpo 4 spugnoso può presentare una conformazione perimetrale complementare alla superficie S di contatto del manufatto M.
Per quanto riguarda il vassoio 2 (vedi figure da 3 a 7), quest’ultimo comprende una superficie 10, costituente la superficie esterna della parete operativa 5, complementare alla conformazione del corpo 4 spugnoso su cui quest'ultimo risulta associato (ad esempio per incollaggio) a definire una sorta di parete di parziale riempimento della seconda camera Ce. Anche questa superficie 10, preferibilmente, può presentare una conformazione perimetrale complementare alla superficie S del manufatto M da prelevare.
Sulla superficie 10 sono realizzati i secondi fori 9 comunicanti con i corrispondenti primi fori 8.
Questo vassoio 2, inoltre, può essere provvisto di mezzi 11 di tenuta interposti tra la sua parte posteriore ed un coperchio 7 di chiusura (vedi in particolare le figure 5 e 7); questi mezzi 11 di tenuta delimitano la sopra citata prima camera C per il vuoto ed evitano l'entrata di aria in corrispondenza dell'attivazione dei mezzi 6 per la generazione di una depressione. Più in dettaglio, questi mezzi 11 di tenuta possono comprendere una guarnizione 11 g disposta perimetralmente in una relativa sede 12 del vassoio 2 ed a contatto frontale, in uso, con il coperchio 7.
Quest'ultimo coperchio 7, inoltre, in uso può essere interposto tra il citato vassoio 2 ed un telaio T di supporto associabile alla citata struttura portante 3a.
In una variante realizzativa, il coperchio 7, può essere parte integrante del vassoio 2, ricavato durante la sua realizzazione, o ad esso associato in modo indissolubile.
Oltre a ciò, il coperchio 7 è prowisto di almeno un foro 7a o, preferibilmente, due fori 7a per il collegamento con relativi condotti 6a di aspirazione di aria da parte dei citati mezzi 6 per la generazione di una depressione.
Tornando al vassoio 2, tra quest'ultimo ed il citato telaio T agiscono dei mezzi 13 di attacco / distacco rapido dal vassoio 2: questo per permettere una facile e veloce sostituzione della parte di unità operativa montata con una nuova o rigenerata in caso, ad esempio, di lavaggio della prima. Questi mezzi 13 di attacco / distacco rapido possono comprendere (vedi figure 2 e 7) almeno due coppie di ganci 14 fissi associati a relativi lati del vassoio 2 ed accoppiabili con relativi leve ad anello 15 di trattenimento presentate sui corrispondenti lati del telaio T.
Ulteriore dettaglio tecnico presente sul vassoio 2 è la presenza di due scassi 16 su corrispondenti suoi lati superiore e inferiore dello stesso vassoio 2 atti a permettere un "range" di spostamento trasversale dello stesso vassoio 2 (in fase di montaggio, vedi frecce F16), rispetto ad un asse centrale longitudinale Z della citata struttura portante 3a, ed impegnabili da relativi perni a vite 16p regolabili di riferimento vincolati al telaio T e ad una mensola della citata struttura portante 3a.
Una unità di presa così strutturata, quindi, raggiunge pienamente gli scopi prefissati grazie alla presenza del corpo spugnoso di contatto con il manufatto e che permette:
- una presa sicura sul manufatto ma con protezione dell'eventuale superficie nobile del manufatto stesso (grazie al contatto "dolce<11>e raccordato dovuto alla sua superiore deformabilità);
- una maggiore protezione tra manufatto e zone di aspirazione dell'unità in modo da ridurre una eventuale entrata di particelle di barbottina nelle medesime zone di aspirazione (grazie alla porosità controllata);
- un semplice e facile manutenzione della stessa interfaccia grazie ai mezzi di attacco e distacco presenti sul vassoio e sul telaio e con possibilità di rigenerazione e lavabilità del corpo spugnoso;
- l'ampia superficie di presa del corpo spugnoso ed il sistema di regolazione della posizione del vassoio permettono di recuperare gli eventuali diversi interassi tra manufatti realizzati e disposti tra loro affiancati in uno stampo a forme multiple.
Il trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità per la presa di manufatti ceramici od assimilabili, detta unità (1 ) comprendendo almeno: - un vassoio (2) associato ad un gruppo (3) di movimentazione; - un elemento (4) di contatto e tenuta, disposto almeno perimetralmente su almeno una parete (5) operativa di detto vassoio (2), ed atto ad operare in contatto con una superficie (S) di detto manufatto (M); - mezzi (6) di generazione di una depressione all'interno di almeno una prima camera (C) definita tra detta parete (5) operativa di detto vassoio (2) e l'interno del medesimo vassoio (2), ed in comunicazione con almeno una seconda camera (Ce) per il tramite di detta parete (5) operativa presentante proprietà di permeabilità; detta seconda camera (Ce) essendo delimitata perimetralmente in funzione della superficie (S) del manufatto (M) in modo tale che sulle superfici opposte ed affacciate, rispettivamente, di detta parete (5) e di detta superficie (S) del manufatto (M) si realizza la citata depressione in corrispondenza di un contatto stabile di detto elemento (4) su detta superficie (S) del manufatto (M) in modo da permetterne una presa, detta unità (1) essendo caratterizzata dal fatto che detto elemento di contatto e tenuta è composto da un corpo (4) a porosità controllata associato a detto vassoio (2) in corrispondenza di detta seconda camera (Ce); detto corpo (4) costituendo una guarnizione distribuita su una sua superficie (4a) di contatto stabile con detta superficie (S) di detto manufatto (M) con caratteristiche di deformabilità superiore alla deformabilità di detto vassoio (2).
  2. 2. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso ad elevata deformabilità.
  3. 3. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso e presenta una porosità controllata, tramite presenza di relativi canali (8), in modo da permettere un contatto stabile tra lo stesso corpo (4) e detta superficie (S) del manufatto (M) in corrispondenza dell'attivazione di detti mezzi (6) di generazione di una depressione.
  4. 4. Unità secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso a celle chiuse in modo da permettere una tenuta all'aria nelle proprie zone prive di detti canali (8) di passaggio, dall'esterno - all'interno, per l'aria stessa.
  5. 5. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso e provvisto di una pluralità di primi fori (8) passanti sulla propria superficie, con distribuzione, dimensione e quantità correlata alla superficie totale (4a) di contatto del corpo (4) stesso, e comunicanti con un corrispondente numero di secondi fori (9) passanti e di collegamento tra dette prima e seconda camera (C, Ce) e presentati da detta parete operativa (5) del vassoio (2), in modo da permettere il passaggio, dall'esterno - all'interno, di aria in corrispondenza dell'attivazione di detti mezzi (6) di generazione di una depressione.
  6. 6. Unità secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) spugnoso è provvisto di detti primi fori (8) presentanti un diametro (D8) superiore al diametro (D9) dei detti secondi fori (9) passanti presentati da detta parete operativa (5) di detto vassoio (2).
  7. 7. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso e presenta uno spessore (S1) costante per tutto il suo sviluppo.
  8. 8. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto corpo (4) di contatto è di tipo spugnoso e la sua conformazione perimetrale è complementare alla superficie (S) di detto manufatto (M).
  9. 9. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto vassoio (2) comprende una superficie (10) complementare alla conformazione di detto corpo (4) di contatto e su cui quest'ultimo risulta associato; detta superficie (10) essendo provvista di una pluralità di secondi fori (9) comunicanti a corrispondenti primi fori (8) presentati da detto corpo (4) di contatto; detta superficie (10) definendo detta seconda camera (Ce) a contatto con detto corpo (4).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto vassoio (2) è provvisto di mezzi (11) di tenuta, interposti tra la sua parte posteriore ed un coperchio (7) di chiusura, ed atti, detti mezzi (11), a delimitare detta prima camera (C) per il vuoto ed evitare l'entrata di aria in corrispondenza dell'attivazione di detti mezzi (6) per la generazione di una depressione.
  11. 11. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detti mezzi (11 ) di tenuta comprendono una guarnizione (11 g) disposta perimetralmente in una relativa sede (12) di detto vassoio (2) ed a contatto frontale, in uso, con detto coperchio (7).
  12. 12. Unità secondo la rivendicazione 1 e 10, caratterizzata dal fatto che detto coperchio (7) è interposto tra detto vassoio (2) ed un telaio (T) di supporto associabile a detto gruppo (3) di movimentazione
  13. 13. Unità secondo le rivendicazioni 1 e 10, caratterizzata dai fatto che detto coperchio (7) è provvisto di almeno un foro (7a) per il collegamento con un relativo condotto (6a) di aspirazione di aria da parte di detti mezzi (6) per la generazione di una depressione.
  14. 14. Unità secondo la rivendicazione 1 e 10, caratterizzata dai fatto che detto coperchio (7) è parte integrante di detto vassoio (2).
  15. 15. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dai fatto che tra detto vassoio (2) ed un telaio (T) di supporto agiscono dei mezzi (13) dì attacco / distacco rapido di detto vassoio (2) da detto telaio (T).
  16. 16. Unità secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dai fatto che detti mezzi (13) di attacco / distacco rapido comprendono almeno due coppie di ganci (14) associati ai relativi lati di detto vassoio (2) accoppiabili con relativi leve ad anello (15) di trattenimento presentate su detto telaio (T).
  17. 17. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dai fatto che detto vassoio (2) presenta almeno due scassi (16) su corrispondenti suoi lati superiore e inferiore atti a permettere un "range" di spostamento trasversale dello stesso vassoio (2), rispetto ad un asse centrale longitudinale (Z) riferito ad una struttura portante (3a), ed impegnabili da relativi perni (16p), regolabili, di riferimento vincolati ad un telaio (T) ed a detta struttura portante (3a) collegabile a detto gruppo (3) di movimentazione.
  18. 18. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta parete (5) operativa presenta una superficie (10) sagomata a ricopiare detta superficie (S) di detto manufatto (M).
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