ITAN20120119A1 - Maniglia per porte, completamente ad incasso e corredata di serratura. - Google Patents

Maniglia per porte, completamente ad incasso e corredata di serratura. Download PDF

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ITAN20120119A1
ITAN20120119A1 IT000119A ITAN20120119A ITAN20120119A1 IT AN20120119 A1 ITAN20120119 A1 IT AN20120119A1 IT 000119 A IT000119 A IT 000119A IT AN20120119 A ITAN20120119 A IT AN20120119A IT AN20120119 A1 ITAN20120119 A1 IT AN20120119A1
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door
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IT000119A
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Fernando Garofoli
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Description

DESCRIZIONE
“MANIGLIA PER PORTE, COMPLETAMENTE AD INCASSO E CORREDATA DI SERRATURA†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto una maniglia per porte, completamente ad incasso e corredata di serratura di chiusura .
Per maniglia completamente ad incasso si intende che la sua leva di impugnatura non deborda dalla superficie verticale della porta, così come il corpo di supporto di detta leva di impugnatura, con un effetto estetico di grande linearità e pulizia , mai prima raggiunto .
I modelli di maniglie per porte di tipo noto comprendono un corpo portante nel quale alloggia e scorre il nasello a scrocco di chiusura e sul quale vanno innestate, da parti contrapposte, le due identiche leve di impugnatura della maniglia, l’una dalla parte interna della porta, l’altra dalla parte esterna della porta. Nel caso poi di maniglie corredate di serratura di chiusura della porta, detto corpo alloggia anche un meccanismo, che solitamente comprende un chiavistello azionabile mediante la chiave della serratura.
In ogni caso, in tutti i modelli di maniglia per porte , con o senza serratura, le leve od i pomelli di impugnatura aggettano dall’anzidetto corpo portante e comunque dalle due facce verticali contrapposte della porta , dando origine ad una serie di inconvenienti.
Innanzitutto a fine apertura della porta dette leve o pomelli sporgenti sono destinati ad andare in battuta contro la parete del muro di installazione della porta, con conseguente rischio di danneggiamento delle parti che entrano in interferenza traumatica fra di esse.
In secondo luogo l’ingombro di dette leve o pomelli di impugnatura possono essere a volte causa di un accidentale urto con il corpo od aggancio con gli indumenti delle persone che si trovano a transitare in prossimità della porta, le quali potrebbero così subire accidentalmente contusioni piuttosto che strappi ai propri vestiti.
Non va poi taciuto che anche il design di dette maniglie per porte di tipo noto non ha potuto mai raggiungere alti livelli di pulizia stilistica proprio per la presenza di dette leve o pomelli di impugnatura in aggetto dalla porta.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di porre rimedio a tutti gli inconvenienti sopra denunciati, realizzando una maniglia per porte, corredata di serratura, completamente ad incasso, dove le leve di impugnatura non sporgono al di fuori delle due facce contrapposte della porta.
Questo obiettivo à ̈ stato raggiunto dalla maniglia secondo il trovato, le cui caratteristiche innovative salienti sono puntualizzate nella prima delle allegate rivendicazioni.
La maniglia secondo il trovato comprende un corpo scatolare di forma sostanzialmente parallelepipeda, avente dimensioni tali da trovare incasso nello spessore della porta , in maniera tale che le due facce longitudinali contrapposte di detto corpo possano disporsi a filo con le facce contrapposte della porta . All’interno di detto corpo à ̈ alloggiata una coppia di identiche leve di impugnatura, sagomate ad “L†, girevoli attorno a rispettivi perni di fulcraggio ad asse verticale, ma entrambe cooperanti con un medesimo cursore o chiavistello , costituito da un piastrino , scorrevole in direzione orizzontale e recante una finestra con cui sono accoppiate entrambe le anzidette leve di impugnatura , sagomate ad “L†.
Dette leve di impugnatura non debordano, a loro volta, da detto corpo scatolare, almeno fin tanto che non vengono tirate verso l’esterno per aprire la porta.
Detto corpo alloggia anche un nottolino scorrevole entro un proprio canale di guida, lungo una direzione orizzontale, ortogonale alla direzione di scorrimento di detto cursore o chiavistello; detto nottolino reca esternamente un dentino di aggancio ed à ̈ soggetto costantemente all’azione di richiamo di una molla di ritorno, che tende ad espellerlo verso l’esterno, trattenendolo in una prima posizione di fine- corsa, alla quale corrisponde un assetto non operativo di detto dentino di aggancio, destinato, in una seconda posizione di fine-corsa, ad impegnarsi con un contro-dentino di ritegno ricavato su dette leve di impugnatura, in maniera tale da determinare una condizione di interferenza che ostacola l’apertura della leva esterna delle porta, quando la leva interna à ̈ aggancia a detto nottolino, preventivamente premuto a battuta fino al raggiungimento di detta seconda posizione di fine-corsa, vincendo la forza antagonista di detta molla di richiamo.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione della maniglia per porte secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- le figg. 1A e 1B mostrano, vista da due differenti angolazioni, una delle due leve di impugnatura della maniglia per porte secondo il trovato;
- la fig. 2 mostra la maniglia secondo il trovato con una rappresentazione assonometrica;
- le figg. 3A e 3B mostrano, visto da due differenti angolazioni, il nottolino di arresto che serve ad arrestare una leva delle due leve di impugnatura della maniglia secondo il trovato ;
- la fig. 4 mostra il chiavistello di chiusura della maniglia secondo il trovato;
- la fig. 5 mostra la maniglia in parola montata su una porta a battente e vista dalla faccia interna della porta, con il chiavistello di chiusura in condizione di massimo avanzamento; in questa figura à ̈ mostrata soltanto una porzione dell’intera porta;
- le figg. da 6A a 6F mostrano i vari componenti della maniglia secondo il trovato nei diversi assetti che gli stessi possono assumere a seconda che la porta sia aperta, chiusa o chiusa e serrata dall’interno.
- la fig. 7 mostra, con un disegno in esploso ed in assonometria, la maniglia secondo il trovato, montata sulla porta e sezionata con un piano che taglia sia la porta sia il telaio della porta, dove à ̈ fissato il piastrino di ritegno di detto chiavistello.
- la fig. 8A mostra il primo dei due semigusci che concorrono alla formazione del corpo scatolare della maniglia in parola. - la fig.8B mostra il primo semiguscio di fig. 8A sezionato con il suo piano di simmetria longitudinale .
- la fig. 9A mostra il secondo dei due semigusci che concorrono alla formazione del corpo scatolare della maniglia in parola.
- la fig. 9B mostra il secondo semiguscio di fig. 9A sezionato con il suo piano di simmetria longitudinale.
Con riferimento particolare alle figure 2 e 5, la maniglia secondo il trovato comprende un corpo scatolare (1) di forma sostanzialmente parallelepipeda, avente dimensioni tali da trovare incasso nello spessore (s) della porta (P), in maniera tale che la coppia contrapposta e parallela di facce longitudinali (FL) di detto corpo (1) possano disporsi a filo rispettivamente con la faccia interna (FI) e la faccia esterna (FE) della porta (P) Si precisa che dette due facce longitudinali (FL) contrapposte sono piatte e giacenti su un piano verticale.
Come risulta dall’osservazione di fig. 2, detto corpo scatolare (1) à ̈ realizzato accoppiando specularmente due semigusci, quasi identici fra loro, l’uno (1i) rivolto versa la faccia interna (FI) della porta, l’altro (1e) rivolto verso la faccia esterna (FE) della porta.
Ciascuno di detti semigusci (1i e 1e) funge da supporto per una rispettiva leva di impugnatura (2), per cui à ̈ possibile distinguere una leva di impugnatura interna (2i) , disposta sulla faccia interna (FI) della porta ed una leva di impugnatura esterna (2e) , disposta sulla faccia esterna (FE) della porta (P). Con particolare riferimento alle figg. 1A e 1B, ogni leva di impugnatura (2) presenta una configurazione al “L†essendo formata da un primo braccio lungo (2a) e da un secondo braccio corto (2b), ortogonale al primo, dove il primo braccio lungo (2a) si estende – se la leva non viene impugnata e tirata -parallelamente ed a filo di dette facce longitudinali (FL) contrapposte di detto corpo (1)
A quest’ultimo proposito si precisa che sulle due facce longitudinali (FL) contrapposte del corpo (1) sono ricavate due rispettive finestre (1a) che non sono completamente tamponate da detto braccio lungo (2a), per cui resta libero uno spazio (SP) sufficiente per infilarvi la punta di un dito con cui agganciare e far ruotare verso l’esterno la leva di impugnatura (2), come evidenziato in fig. 5.
Ciascuna leva di impugnatura (2) à ̈ girevole attorno ad un perno di fulcraggio (3), ad asse verticale, ed à ̈ soggetta alla forza di richiamo di una molla di ritorno (4), agganciata in un punto (P1) al braccio lungo (2a) ed in un punto (P2) al corpo (1), in seno al quale à ̈ presente anche un setto (5), atto fungere da punto di battuta per la leva (2), la quale si arresta e rimane attestata contro detto setto (5) fin tanto che non viene impugnata e tirata, come mostrato in fig. 6A o 7.
All’interno del corpo (1) alloggia e scorre, secondo un asse orizzontale, un cursore (6), fungente da chiavistello di arresto, costituito da un piastrino rettangolare giacente su un piano verticale e recante un’ampia finestra rettangolare (7), entro cui sono impegnati entrambi i bracci corti (2b) delle due leve di impugnatura (2).
Con particolare riferimento alla fig. 4, più precisamente in seno a detto cursore-chiavistello (6) à ̈ possibile distinguere:
- un lato anteriore (6a) che può assumere due posizioni: l’una di massimo avanzamento, in cui esso fuoriesce dal battente (B) della porta (P), l’altra di massimo arretramento in cui non fuoriesce dal battente della porta, consentendo la libera apertura della porta;
- un lato posteriore (6b), in prossimità del quale à ̈ ricavata detta finestra rettangolare (7), la quale resta comunque sempre all’interno del corpo (1), anche quando il lato anteriore (6a) del cursore-chiavistello (6) raggiunge la sua posizione di massimo avanzamento.
Più precisamente in seno a detta finestra (7) à ̈ possibile distinguere :
- un lato anteriore (7a) rivolto verso e parallelo a detto lato anteriore (6a) del cursore -chiavistello (6);
- un lato posteriore (7b) rivolto verso e parallelo a detto lato posteriore (6b) del cursore- chiavistello (6).
La lunghezza “L†della finestra (7) à ̈ tale per cui - quando il cursore-chiavistello (6) à ̈ in condizione di massimo avanzamento - il lato posteriore (7b) della finestra (7) à ̈ vicinissimo al lato corto (2b) di entrambe le leve (2).
Detto corpo (1) alloggia anche un nottolino (8) scorrevole entro un proprio canale di guida (9), lungo una direzione orizzontale, ortogonale alla direzione di scorrimento di detto cursore-chiavistello (6).
Come mostrato nelle figg. 3A e 3B, detto nottolino (8) presenta una struttura cava e reca esternamente un dentino cuneiforme di aggancio (8a) ed à ̈ soggetto costantemente all’azione di richiamo di una molla di ritorno (10), contenuta all’interno della struttura cava del nottolino medesimo .
Come mostrato nelle figg. 1A e 1B, il braccio corto (2b) di ciascuna leva (2) reca a sua volta un contro-dentino di ritegno (2b’), atto ad agganciarsi , in certe condizioni , con il dentino (8a) anzidetto.
Detta molla (10) tende ad espellere il nottolino (8) verso l’esterno, trattenendolo in una prima posizione di fine- corsa (vedi fig. 6F), alla quale corrisponde un assetto non operativo di detto dentino di aggancio (8a), destinato, in una seconda posizione di fine-corsa, ad impegnarsi con detto contro-dentino di ritegno (2b’), in maniera tale da determinare una condizione di interferenza (vedi fig. 6C) che ostacola la rotazione in apertura (R) della leva esterna (2e) delle porta, quando la leva interna (2i) à ̈ aggancia a detto nottolino (8), preventivamente premuto a battuta fino al raggiungimento di detta seconda posizione di fine-corsa, vincendo la forza antagonista di detta molla di richiamo (10), come mostrato in fig. 6B .
Si precisa che in detta seconda posizione di fine-corsa il nottolino (8) penetra nella anzidetta finestra (7), che presenta all’uopo una lunghezza “L†tate da poter accogliere permanentemente i due bracci corti (2b) delle due leve di impugnatura (2) nonché detto nottolino (8) occasionalmente. Le figg. 6D e 6E mostrano in sequenza come la presa fra dentino (8a) e contro-dentino (2b’) venga automaticamente eliminata in seguito al tiro della leva di impugnatura interna (2i) con conseguente scatto in espulsione del nottolino (8) per effetto della spinta della molla (10).
Detta molla (10) risulta interposta fra il fondo della cavità interna del nottolino (8) ed un piolo di riscontro fisso (10a) ricavato sul semiguscio interno (1i), come mostrato in fig. 9B. Lo stesso dentino (8a) funge da battuta di arresto per il nottolino (8) in fase di massima espulsione , sotto la spinta della molla (10).
Nel condotto di alloggiamento e guida (9) di detto nottolino (8) Ã ̈, infatti, previsto un riscontro (9a) contro cui va in battuta il dentino (8a) a fine corsa di espulsione, sotto la spinta della molla (10).
Con riferimento alla figg. 4 e 7, si precisa infine che detto cursore-chiavistello (6) incorpora, in corrispondenza di detto suo lato anteriore (6a), un magnete (11) che, a porta (P) chiusa, si interfaccia con un analogo magnete (12), incorporato nel piastrino di riscontro (13), montato nel telaio (T) della porta (P).
La adozione di questa coppia di magneti (11 e 12) determina l’avanzamento automatico del cursore-chiavistello (6) ogni qual volta la porta (P) viene chiusa, mentre l’arretramento di detto cursore-chiavistello (6) - indispensabile per aprire la porta (P) -richiede l’azionamento manuale di una di dette leve di impugnatura (2i, 2e).
Come già detto, per impedire che la porta venga liberamente aperta tramite l’azionamento manuale di una delle due leve di impugnatura (2i, 2e), necessita premere detto nottolino (8).
Si precisa infine che per stabilizzare il cursore-chiavistello (6) nella sua posizione di massimo arretramento ( e cioà ̈ a porta aperta) à ̈ stato prevista una molla (14), la cui forza di richiamo deve ovviamente essere inferiore della forza di attrazione fra i magneti (11 e 12).
In particolare detta molla di richiamo (14) alloggia entro una seconda finestra (15) ricavata il cursore-chiavistello (6) accanto alla prima finestra (7) anzidetta, come mostrato nelle figg.4 e 7. Detta molla (14) risulta interposta fra un dei lati traversali di detta finestra (15) ed un piolo fisso (16) solidale al corpo (1)., come mostrato in fig. 7.
Si precisa infine che detto cursore-chiavistello (6) à ̈ alloggiato e scorre guidato all’interno di un vano (V) ricavato sul semiguscio interno (1i); detto vano (V) à ̈ chiuso internamente con un piastrino rettangolare (17), ben visibile in fig. 2, mentre frontalmente à ̈ chiuso da una mostrina (18), recante un’asola centrale per consentire la fuoriuscita del cursore-chiavistello (6).
Si precisa infine che la maniglia secondo il trovato si presta ad essere realizzata in due differenti versioni, l’una per porte a battente, l’altra per porte scorrevoli.
La descrizione che precede cosi come le figure sopra commentate si riferiscono alla versione per porte a battente , mentre qui di seguito viene descritta la versione per porte scorrevoli .
Va subito premesso che queste due versioni differiscono per pochi dettagli costruttivi, che verranno qui di seguito indicati e descritti con l’ausilio delle seguenti figure , dove:
- la fig. 10 mostra detta versione alternativa della maniglia secondo il trovato montata su una porta scorrevole e vista dalla faccia interna della porta, con il gancio di chiusura in assetto di aggancio.
- la fig. 11 mostra, con un disegno in esploso ed in assonometria, detta versione alternativa della maniglia secondo il trovato, montata sulla porta scorrevole e sezionata con un piano che taglia sia la porta sia il telaio della porta, dove à ̈ fissato il piastrino di ritegno di detto gancio di chiusura.
- la fig. 12 mostra il cinematismo di azionamento di detto gancio di chiusura, nonché il piastrino di fulcraggio di detto gancio di chiusura
- la fig. 13 mostra detto piastrino di fulcraggio di detto gancio di chiusura .
- le figg da 14A a 14F mostrano i vari componenti della maniglia secondo il trovato ( nella sua versione per porte scorrevoli) nei diversi assetti che gli stessi possono assumere a seconda che la porta sia aperta, chiusa o chiusa e serrata.
Nella descrizione che segue i componenti della maniglia che non hanno subito modifiche saranno contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento utilizzati nelle prime nove figure relative alla versione per porte a battente .
A quest’ultimo proposito si precisa che nessun modifica à ̈ stata apportata alle leve di impugnatura (2) né al nottolino di arresto (8) né al corpo della maniglia, mentre il chiavistello di chiusura à ̈ stato appena modificato per essere sfruttato come semplice cursore di azionamento del cinematismo di ribaltamento di detto gancio di chiusura .
Con particolare riferimento alle figg. 11 e 12 si può notare come le leve di impugnatura (2) siano accoppiate con un cursore (60), che reca una finestra (70) dove sono inseriti i bracci corti (2b) di entrambe le leve di impugnatura (2).
Detto cursore (60) à ̈ collegato, per mezzo di un bielletta (61) ad un gancio di chiusura (62), che ad una estremità reca un uncino (62a), mentre all’altra sua estremità reca un foro per l’alloggiamento di un perno di fulcraggio (63), attraverso il quale detto gancio (62) viene incernierato ad un piastrino (64), recante sia una asola centrale (64a) per la fuoriuscita di detto uncino (62a) sia una coppia contrapposta di fori (64b) per il suo fissaggio sul battente (B) della porta (P) .
Si precisa infine che detto uncino (62a) incorpora un magnete (11) che, a porta (P) chiusa, si interfaccia con un analogo magnete (12), incorporato nel piastrino di riscontro (13), montato nel telaio (T) della porta (P) ed recante una sede ricurva (13a) per l’aggancio di detto uncino (62a).

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Maniglia per porte che comprende: - un corpo scatolare (1) di forma sostanzialmente parallelepipeda, recante due facce longitudinali (FL) contrapposte, piatte e verticali; - una coppia contrapposta di identiche leve di impugnatura (2), che si estendono - se non movimentate - parallelamente ed a filo di dette facce longitudinali (FL) di detto corpo (1), che supporta dunque una leva di impugnatura interna (2i), afferrabile dalla faccia interna (FI) della porta (P) ed una leva di impugnatura esterna (2e), afferrabile dalla faccia esterna (FE) della porta (P); essendo dette leve di impugnatura (2) fulcrate su rispettivi perni di fulcraggio (3), ad asse verticale, e soggette alla forza di richiamo di rispettive molle di ritorno (4); - un cursore (6, 60), che alloggia scorrevolmente, secondo un asse orizzontale, dentro detto corpo (1) e che à ̈ costituito da un piastrino rettangolare, giacente su un piano verticale e recante un’ampia finestra rettangolare (7, 70), entro la quale sono agganciate entrambe le leve di impugnatura (2i,2e), in modo tale che l’azionamento di una qualsiasi di dette due leve di impugnatura (2i,2e) determini una corsa a ritroso di detto cursore (6, 60), abilitando l’apertura della porta (P).
  2. 2) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che ogni leva di impugnatura (2) presenta una configurazione ad “L†, essendo formata da un primo braccio lungo (2a) e da un secondo braccio corto (2b), ortogonale al primo, dove il primo braccio lungo (2a) si estende – se la leva (2) non à ̈ movimentata - parallelamente ed a filo di una di dette facce longitudinali (FL) contrapposte di detto corpo (1).
  3. 3) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che detta molla di ritorno (4) Ã ̈ agganciata in un punto (P1) al braccio lungo (2a) ed in un punto (P2) al corpo (1).
  4. 4) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che detti bracci corti (2b) sono infilati entro detta finestra (7, 70).
  5. 5) Maniglia, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che sulle due facce longitudinali (FL) contrapposte del corpo (1) sono ricavate due rispettive finestre (1a) che non sono completamente tamponate da detto braccio lungo (2a).
  6. 6) Maniglia, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che detto corpo (1) comprende una coppia contrapposta di setti (5) atti a fungere da punto di battuta, contro cui le due leve (2) si arrestano rispettivamente e restano attestate fin tanto che le leve medesime non sono movimentate.
  7. 7) Maniglia, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che detto corpo (1) alloggia anche un nottolino (8) scorrevole entro un proprio canale di guida (9), lungo una direzione orizzontale, ortogonale alla direzione di scorrimento di detto cursore (6, 60).
  8. 8) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che detto nottolino (8) presenta una struttura cava e reca esternamente un dentino di aggancio (8a) ed à ̈ soggetto costantemente all’azione di richiamo di una molla di ritorno (10), contenuta all’interno della struttura cava del nottolino medesimo e capace di espellere il nottolino (8) verso l’esterno, trattenendolo in una prima posizione di fine- corsa, alla quale corrisponde un assetto non operativo di detto dentino di aggancio (8a).
  9. 9) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che il braccio corto (2b) di ciascuna leva (2) reca un contro-dentino di ritegno (2b’), atto ad agganciarsi con il dentino (8a) anzidetto, quando il nottolino (8) à ̈ premuto a fine corsa verso l’interno del corpo (1).
  10. 10) Maniglia secondo una delle rivendicazioni precedenti da 7 a 9, caratterizzata per il fatto che in detto condotto di alloggiamento e guida (9) Ã ̈ previsto un riscontro (9a) contro cui va in battuta il dentino (8a) a fine corsa di espulsione , sotto la spinta della molla (10).
  11. 11) Maniglia, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che detto cursore (6) incorpora, in corrispondenza del suo lato anteriore (6a), un magnete (11) che , a porta (P) chiusa, si interfaccia con un analogo magnete (12) , incorporato nel piastrino di riscontro (13), montato nel telaio (T) della porta (P).
  12. 12) Maniglia, secondo una delle prime dieci rivendicazioni, caratterizzata per il fatto che detto cursore (60) à ̈ collegato, per mezzo di una bielletta (61) ad un gancio di chiusura (62), che ad una estremità reca un uncino (62a), mentre all’altra sua estremità reca un foro per l’alloggiamento di un perno di fulcraggio (63), attraverso il quale detto gancio (62) viene incernierato ad un piastrino (64), recante sia una asola centrale (64a) per la fuoriuscita di detto uncino (62a) sia una coppia contrapposta di fori (64b) per il suo fissaggio sulla costola (B) della porta (P).
  13. 13) Maniglia, secondo la rivendicazione precedente caratterizzata per il fatto che detto uncino (62a) incorpora un magnete (11) che, a porta (P) chiusa, si interfaccia con un analogo magnete (12), incorporato nel piastrino di riscontro (13), montato nel telaio (T) della porta (P) ed recante una sede ricurva (13a) per l’aggancio di detto uncino (62a).
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