ITAN20060035A1 - Rotismo,irreversibile,in partocilare per motoriduttori di azionamento di tapparelle e/o tende da sole - Google Patents

Rotismo,irreversibile,in partocilare per motoriduttori di azionamento di tapparelle e/o tende da sole Download PDF

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ITAN20060035A1
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Massimiliano Rovinelli
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Rovinelli Bruno Srl
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    • F16H1/00Toothed gearings for conveying rotary motion
    • F16H1/28Toothed gearings for conveying rotary motion with gears having orbital motion
    • F16H1/32Toothed gearings for conveying rotary motion with gears having orbital motion in which the central axis of the gearing lies inside the periphery of an orbital gear
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/56Operating, guiding or securing devices or arrangements for roll-type closures; Spring drums; Tape drums; Counterweighting arrangements therefor
    • E06B9/68Operating devices or mechanisms, e.g. with electric drive
    • E06B9/72Operating devices or mechanisms, e.g. with electric drive comprising an electric motor positioned inside the roller
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    • E06B2009/725Operating devices or mechanisms, e.g. with electric drive comprising an electric motor positioned inside the roller with epicyclic or planetary gear train

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
ROTISMO. IRREVERSIBILE. IN PARTICOLARE PER MOTORÌDUTTORÌ DI AZIONAMENTO DI TAPPARELLE E/O TENDE DA SOLE.
La presente invenzione concerne un rotismo di velocità irreversibile, ovvero avente rendimento del moto retrogrado negativo.
Il rotismo può trovare vantaggiosa applicazione in motorìduttorì tubolari per movimentazione di tapparelle e di tende da sole. Applicazioni, queste, alle quali si farà di seguito specifico riferimento, ma ciò a mero scopo esemplificativo e non per questo limitativo, poiché il rotismo può essere altrettanto vantaggiosamente utilizzato sia per azionamenti manuali, non necessariamente motorizzati, sia per impieghi del tutto generali riferìbili eventualmente anche ad ambiti applicativi del tutto diversi da quello citato.
Per l'automazione della discesa e della risalita di tapparelle oscuranti per finestre, interne od esterne all’infisso, per le movimentazioni di tendaggi continui a bracci, per la comparsa e la scomparsa di inferriate di sicurezza per porte e finestre, è noto impiegare motorìduttorì a carcassa tubolare, cilindrica, che comprendono essenzialmente quattro caratteristici e fondamentali insiemi di elementi componenti: un motore elettrico; un rotismo di velocità di cui fanno parte integrante un albero motore ed un albero condotto; un apparato di frenatura; ed un apparato di fine corsa dell’organo utilizzatore quale appunto la tapparella o la tenda da sole.
L’albero motore è solidale al motore elettrico, con cui solidalmente ruota ad una certa velocità angolare.
L’albero condotto è solidale all’organo utilizzatore, mobile, e ruota con velocità angolare ridotta, rispetto alla velocità dell’albero motore e specifica per l'applicazione di cui trattasi di volta in volta.
I rotismi siffatti debbono esprimere rapporti di trasmissione molto bassi (intendendosi qui, come rapporto di trasmissione, il rapporto tra il numero di giri dell’albero condotto ed il numero di giri dell'albero motore, rispettivamente descritti nell’unità di tempo). In conseguenza di ciò, nelle applicazioni di tale tipo è largamente invalso il ricorso a riduttori di tipo epicicloidale.
L’apparato di frenatura ha lo scopo di impedire il moto retrogrado dell'organo mobile, ad esempio la discesa della tapparella a motore fermo, od anche la movimentazione della tapparella forzata da un'azione manuale esercitata sulla tapparella.
In generale, un tale apparato di frenatura è presente nella maggior parte dei motoriduttori noti (una tale soluzione è descritta ad esempio nel documento EP0976909).
In alcune applicazioni l’apparato di frenatura è fisicamente separato dal rotismo; in altre è invece integrato nel rotismo stesso, associandosi ad alcune delle sue ruote.
Esistono anche riduttori epicicloidali multistadio, a più treni di ruote, nei quali l'apparato di frenatura può essere omesso del tutto, giacché il rotismo è di per sé irreversibile (un tale tipo di rotismo è descritto ad esempio nel documento EP 1013872).
L’apparato di finecorsa ha l'evidente scopo di determinare automaticamente i limiti estremi del campo di movimento dell’organo comandato.
Per quanto concerne la realizzazione dei rotismi sopraddetti, la tecnica nota presenta numerosi inconvenienti.
In primo luogo, costruttivamente parlando i rotismi riduttori noti sono piuttosto complessi e costosi; a tale complessità e costo, l'apparato di frenatura contribuisce in modo non secondario.
Infatti, si deve notare che l’apparato di frenatura, quando presente, oltre a contribuire alla complessità della costruzione dell’intero insieme e quindi ad incidere negativamente anche sul piano dei costi di costruzione, implica la necessità di attuare condizioni di taratura diverse, correlate alle diverse tipologie di alimentazione elettrica caratteristiche delle varie nazioni. Inoltre, la presenza di un apparato di frenatura implica anche la necessità di sistematici interventi di manutenzione per tutta la vita utile del rotismo .
La situazione non migliora nei motoriduttori provvisti di rotismi irreversibili pluristadio. Infatti, in essi pur mancando l'apparato di frenatura, l'incremento di complicazione costruttiva del rotismo è tale da vanificare in larghissima misura i benefici ricevibili dall'assenza dell'apparato di frenatura.
Scopo del presente trovato è quello di ovviare agli inconvenienti sopra esposti. In accordo con l'invenzione tale risultato viene raggiunto mediante un rotismo intrinsecamente irreversibile, di concezione nuova ed originale rispetto alla tipologia classica dei riduttori epicicloidali con o senza apparato di frenatura.
Le caratteristiche tecniche dell’invenzione sono chiaramente deducibili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, in particolare dalla rivendicazione 1 e, inoltre, da una qualsiasi rivendicazione dipendente, direttamente o indirettamente, dalla rivendicazione 1.
I vantaggi della presente invenzione risulteranno, inoltre, maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, la quale è fatta con riferimento ai disegni allegati che rappresentano forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative della stessa invenzione, in cui:
- la figura 1 è una vista d’insieme, prospettica ed esplosa di un rotismo conforme all’ invenzione;
- la figura 2 è una vista laterale del rotismo di figura 1 , rappresentato in configurazione strettamente assemblata ed osservato dal lato motore;
- la figura 3 è una sezione assiale del rotismo di figura 2;
- la figura 4 è una schematizzazione descrittiva della geometria di un particolare del trovato.
Con riferimento alle figure degli uniti disegni, con 10 è globalmente indicato un rotismo riduttore di velocità, irreversibile, preferibilmente, ma non esclusivamente, destinato ad equipaggiare mezzi azionatori di tapparelle e/o di tende da sole comprendenti ad esempio un generico motoriduttore tubolare per azionamento motorizzato.
Il rotismo 10 sostanzialmente comprende una carcassa 1 cilindrica, di forma tubolare, cava, provvista internamente di una corona 11 dentata a denti diritti. Detta corona 11 dentata è preferibilmente costituita da 60 denti.
La carcassa 1 supporta un albero 6 motore ed un albero 2 condotto, destinati ad associarsi, rispettivamente: il primo, ad un motore elettrico non illustrato; il secondo, ad un generico organo utilizzatore, rappresentato ad esempio da un tamburo avvolgitore di una tapparella o di una tenda da sole, anch'essi non rappresentati in quanto non interessanti per il trovato in descrizione.
L’albero 2 condotto sostanzialmente comprende un perno 25 di banco, supportato dalla carcassa 1 mediante relativi cuscinetti 5 volventi o radenti; tre perni 7 di manovella, paralleli tra loro e al perno 25 di banco; ed un braccio 26 di manovella, conformato preferibilmente a disco ed orientato trasversalmente al perno 25 di banco e ai perni 7 di manovella.
La carcassa 1 , l’albero 6 motore ed il perno 25 di banco dell’albero 2 condotto condividono tutti uno stesso asse 15 di rotazione, lungo il quale l'albero 6 motore ed il perno 25 di banco dell’albero 2 condotto sono reciprocamente consecutivi ed intorno al quale è girevole la stessa carcassa 1.
L’albero 6 motore è rettilineo ed è provvisto porzioni di estremità, una prima delle quali è contrassegnata con 12, la seconda è invece contraddistinta con riferimento 13.
La prima porzione 12 di estremità dell'albero 6 motore è da pensarsi rigidamente connessa, direttamente od indirettamente, con il motore elettrico. Per tale scopo è provvista di una cavità 31 di Innesto, per impegno e trascinamento in rotazione dell’albero 6 motore.
La seconda porzione 13 di estremità dell’albero 6 motore è provvista di una prima ruota 23 dentata, ricavata di pezzo nell’albero 6 medesimo e corredata di una dentatura 14 esterna preferibilmente provvista di 9 denti.
La carcassa 1 alloggia tre treni 22 di ruote dentate, ciascuno dei quali combina una propria seconda ruota 3 con la prima ed unica ruota 23 portata dall’albero 6 motore. In altri termini, i treni 22 di ruote dentate , come sopra definiti, comprendono complessivamente una ruota planetaria, unica, rappresentata dalla prima ruota 23 dell’albero 6 motore, e tre seconde ruote 23 satelliti che ingranano esternamente con la prima ruota 23.
Le tre seconde ruote 3 satelliti: sono uguali; sono provviste di una dentatura 16 esterna che comprende preferibilmente 18 denti; e sono orientate con propri assi 17 di rotazione paralleli all’asse dell’albero 6 motore. Inoltre, esse sono dislocate intorno alla porzione 13 di estremità dell'albero 6 motore medesimo con intervalli angolari uguali.
Le tre seconde ruote 3 satelliti sono sostenute con accoppiamento liberamente girevole da tre corrispondenti perni 7 di manovella dell’albero 2 condotto. Tali perni 7 aggettando a sbalzo dal braccio 26 di manovella a disco, attraversano assialmente le tre seconde ruote 3 e si proiettano verso l’albero 6 motore, fino ad attestarsi poi collettivamente con una propria corrispondente estremità 30 distale su un elemento 8 di supporto.
Quest’ultimo è materializzato da una piastra trilaterale, che è anularmente e assialmente montata sull'albero 6 motore.
I perni 7 di manovella per l’effetto della connessione delle proprie estremità: da un lato, al braccio 26 di manovella; e dall'altro lato, all'elemento 8 di supporto, presentano un'elevata rigidezza flessionale che assicura al rotismo 10 di funzionare correttamente e durevolmente anche in presenza di intensi carichi scambiati tra albero 6 motore ed albero 2 condotto.
E’ inoltre da notare che la conformazione assialsimmetrica presentata in particolare: dal braccio 26 di manovella; dall’elemento 8 di supporto; e dalla stessa disposizione dei tre perni 7 di manovella con le relative tre seconde ruote 3; ed infine della stessa conformazione tubolare della carcassa 1; consentono di avere una equilibrata distribuzione di masse che permette al rotismo 10 di funzionare con ridotte vibrazioni.
La figura 3 , e ancor più evidentemente la figura 4, mostrano che le seconde ruote 3 satelliti integrano una prima manovella 27 direttamente associata ad un corrispondente perno 7 di manovella dell’albero 2 condotto. Questa prima manovella 27 è materializzata da un primo perno 20, cilindrico, eccentrico ricavato di pezzo sulla seconda ruota 3. Tale primo perno 20 presenta infatti una forma cilindrica, anulare, che permette l’accoppiamento assiale liberamente girevole con il perno 7 di manovella.
La forma cilindrica anulare è delimitata infatti da un superficie 29 interna che è concentrica con la corrispondente complementare e coniugata superficie del perno 7 di manovella; ma al tempo stesso è anche delimitata da una superfìcie 28 esterna che, viceversa, è eccentrica rispetto al perno 7 di manovella, ovvero rispetto al suo asse 17 geometrico.
Ciascuna delle seconde ruote 3 dentate integra, in corpo unico con la propria dentatura 16, anche un secondo perno 21 consecutivo rispetto al primo perno 20. Tale secondo perno 21 è del tutto identico al precedente tuttavia, rispetto a quest’ultimo ciò che cambia è l'orientamento della eccentricità, come sarà più evidente dal seguito della descrizione.
Infatti, come è ben visibile dallo schema di figura 4, il primo perno 20 prossimale alla dentatura 16 presenta un’idonea eccentricità rispetto all’asse 17 del perno di manovella di rotazione delia seconda ruota 3 satellite; il secondo perno 21 , distale rispetto alla dentatura 16, presenta lo stesso valore di eccentricità del primo perno 20, tuttavia la direzione radiale all’asse 17 secondo la quale tale eccentricità si manifesta la suo massimo valore è angolarmente sfasata intorno all'asse 17, rispetto a quella del primo perno 20.
Tra l’albero 6 motore e l’albero 2 condotto, la carcassa 1 alloggia una coppia di terze ruote 4 dentate, le quali sono uguali tra loro e provviste di dentature 18 esterne preferibilmente di 59 denti.
Le terze ruote 4 dentate sono provviste di sedi 19 di cuscinetto cilindriche, in particolare di sei sedi 19 di cuscinetto, centrate e distribuite regolarmente lungo una circonferenza.
Tre sedi 19 di cuscinetto, alternate, di una delle terze ruote 4 (ovvero della terza ruota 4 che è prossimale all'albero 6 motore) si accoppiano rotoidalmente con i primi perni 20 delle seconde ruote 3 satelliti, mentre la dentatura 18 esterna della medesima terza ruota 4 contemporaneamente ingrana con la corona 11 dentata interna della carcassa 1.
Altrettanto accade per tre alternative sedi 19 di cuscinetto della seconda terza ruota 4 che, viceversa, è distale rispetto all’albero 6 motore. Queste ultime sedi 19 di cuscinetto infatti si accoppiano rotoidalmente con i secondi perni 21 eccentrici delle seconde ruote 3 satelliti, mentre la dentatura 18 esterna di detta terza ruota 4 distale ingrana con la corona 11 dentata interna della carcassa 1, tuttavia in posizione angolarmente sfasata rispetto a quella di ingranamento della terza ruota 4 prossimale alla dentatura 16 delle seconde ruote 3 satelliti.
E’ da notare che tanto per il primo perno 20 quanto per il secondo perno 21 , l'eccentricità (raggio della prima manovella 27) è corrispondente all’interasse di funzionamento della coppia di ruote costituita dalla combinazione di ciascuna delle terze ruote 4 con la corona 11 dentata della carcassa 1.
Il funzionamento del rotismo 10 può essere descritto osservando che la rotazione dell'albero 6 motore provoca la rotazione delle seconde ruote 3 satelliti intorno all’asse 17 dei perni 7 di manovella con una velocità di rotazione che dipende dalla velocità dell'albero 6 motore e dal rapporto di ingranamento tra le dentature 16 e 14 della seconda ruota satellite 3 e della prima ruota 23 portata dall’albero 6 motore.
Durante la rotazione su sé stesse, le seconde ruote 3 satelliti, per effetto dell’ eccentricità dei propri perni 20 e 21 provocano lo spostamento del punto di contatto (centro di istantanea rotazione) delle terze ruote 4 con la corona 11 dentata della carcassa 1. Ad una rotazione completa eseguita dalle seconde ruote 3 satelliti intorno all’asse 17 dei perni 7 di manovella, corrisponde un’altrettanto completa rotazione di 360° eseguita da parte del punto di contatto tra la dentatura 18 di ciascuna terza ruota 4 e la corona 11 dentata della carcassa 1.
In altre parole, ad un giro completo della seconda ruota 3 satellite corrisponde un giro completo della terza ruota 4, ma poiché quest’ultima ha un dente in meno della carcassa 1 , si avrà una differenza di fase pari a :
che , con riferimento ai numeri di denti adottati nell’esempio in descrizione fornisce un valore di sfasamento pari a
La differenza di fase a viene riportata mediante i perni 7 di manovella anche all'albero 2 condotto, il quale si troverà ruotato di tale angolo.
In definitiva, poiché le seconde ruote 3 satelliti sono a loro volta ruotate dall’albero 6 motore, il rapporto di trasmissione totale tra albero 6 motore ed albero 2 condotto sarà dato dal prodotto dei due rapporti di trasmissione parziali.
Dunque, nel caso di specie, in cui l’albero 6 motore ha 9 denti e le seconde ruote 3 satellite hanno 18 denti, il rapporto il rapporto sarà
2*59 = 118:1
quindi, ad un giro dell'albero 6 motore corrisponderà 1/118 di giro dell’albero 2 condotto.
Per quanto concerne il tipo di dentature da adottarsi si è sperimentalmente constatato che la dentatura di tipo cicloidale consente una più spinta irreversibilità del rotismo 10. L’adozione di dentature ad evolvente consente invece un maggiore rendimento del moto diretto.
E’ da segnalare inoltre, che l’adozione di due terze ruote 4 non ha influenza sul funzionamento cinematico del rotismo 10. Tuttavia la presenza di due o più terze ruote 4 ha il vantaggio di equilibrare il rotismo 10 con l’effetto di ridurne notevolmente vibrazioni, sforzi specifici e rumorosità di funzionamento.
L’invenzione precedentemente descritta presenta dunque, rispetto alla tecnica nota, numerosi vantaggi, che possono essere riassunti come segue.
I costi di costruzione e di manutenzione del rotismo 10 secondo il trovato sono notevolmente minori dei costi dei riduttori noti, per la totale mancanza di membri fisici che esplichino azioni di frenatura a frizione.
La totale assenza di un apparato di frenatura elimina tutti i problemi connessi con la taratura dei freni; contribuendo inoltre a conferire al rotismo 10 una superiore affidabilità.
L’irreversibilità del moto è garantita per qualsiasi condizione del carico inverso, esterno. Questa caratteristica - che garantisce Γ immobilità dell’organo utilizzatore quando esso sia forzato da un azionamento manuale e che è particolarmente apprezzabile ai fini della sicurezza contro la manomissione - non è rinvenibile nei riduttori provvisti di dispositivo di frenatura separato a frizione; e, seppure essa sia ottenibile nei riduttori epicicloidali multistadio privi di dispositivo di frenatura già noti alla tecnica, rispetto a questi ultimi essa è ottenibile con il vantaggio di una maggiore semplicità di costruzione, di minori costi e di minori ingombri strutturali.
II rotismo 10 secondo il trovato, se posto a confronto con un tradizionale rotismo epicicloidale avente identico rapporto di trasmissione mostra di possedere circa la metà dei componenti di quest’ultimo; con evidenti e conseguenti vantaggi relativamente ai costi di produzione di magazzinaggio e di logistica.
Il rotismo 10 secondo l’invenzione presenta, rispetto ad un rotismo epicicloidale di pari dimensioni, una maggiore molteplicità di denti contemporaneamente in presa; il che si traduce in una maggiore capacità di assorbimento di urti, senza danno.
Inoltre, come peraltro pienamente confermato da evidenze sperimentali, il rotismo 10 secondo l'invenzione risulta più silenzioso di un normale rotismo epicicloidale di media qualità. Questo risultato è particolarmente apprezzabile per applicazioni domestiche e/o abitative in genere.
L'invenzione così concepita è suscettibile d’ evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Rotismo riduttore, irreversibile, comprendente un albero (2) condotto; un albero (6) motore; almeno un treno (22) di ruote dentate, in cui una prima ruota (23) dentata è associata all’albero (6) motore ed almeno una seconda ruota (3) dentata ingrana con la prima ruota (23); ed una carcassa (1) recante internamente una corona (11) dentata; detto rotismo (10) essendo caratterizzato dal fatto che - l'albero (2) condotto comprende un perno (25) di banco, supportato dalla carcassa (1), almeno un perno (7) di manovella, parallelo al perno (25) di banco ed almeno un braccio (26) di manovella, trasversale a detti perni (25,7) di banco e di manovella ; - detta una o ciascuna seconda ruota (3) è portata da un corrispondente detto perno (7) di manovella dell’albero (2) condotto; e dal fatto di comprendere - almeno una terza ruota (4) dentata che ingrana con la corona (11) della carcassa (1) e che reca almeno una sede (19) di cuscinetto; ed - almeno una prima manovella (27) associata ad un corrispondente detto perno (7) di manovella dell’albero (2) condotto e comprendente a sua volta un proprio primo perno (20) associabile ad una corrispondente detta sede (19) di cuscinetto della terza ruota (4).
  2. 2. Rotismo, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto detto albero (2) condotto ha un unico braccio (26) di manovella, conformato a disco.
  3. 3. Rotismo, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta carcassa (1) ha forma cilindrica, tubolare.
  4. 4. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni , caratterizzato dal fatto che il perno (25) di banco dell’albero (2) condotto, l’albero (6) motore e la carcassa (1), sono reciprocamente coassiali.
  5. 5. Rotismo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo perno (20) di detta prima manovella (27) ha forma cilindrica, anulare ed è provvisto di una superficie (28) esterna, eccentrica rispetto ad un asse (17) che è asse geometrico del perno (7) di manovella dell'albero (2) condotto.
  6. 6. Rotismo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il primo perno (20) di detta prima manovella (27) ha una superficie (29) interna concentrica con il corrispondente perno (7) di manovella dell’albero (2) condotto.
  7. 7. Rotismo, secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che detto primo perno (20) è monolitico con una corrispondente detta seconda ruota (3).
  8. 8. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta terza ruota (4) dentata è provvista di numero di denti uguale al numero di denti della corona (11) dentata meno uno.
  9. 9. Rotismo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta superficie (28) esterna ha un valore di eccentricità corrispondente ad un interasse di funzionamento di una coppia di ruote che comprende detta terza ruota (4) e detta corona (11) dentata della carcassa (1).
  10. 10. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere una molteplicità di perni (7) di manovella dell’albero (2) condotto, detti perni (7) di manovella essendo presenti in numero corrispondente al numero di dette seconde ruote (3).
  11. 11. Rotismo, secondo la rivendicazione 2 e 10, caratterizzato dal fatto che detti perni (7) di manovella dell'albero (2) condotto sono associati ad un unico detto braccio (26) di manovella dell’albero (2) condotto.
  12. 12. Rotismo, secondo la rivendicazione 10 o 11 , caratterizzato dal fatto che detti perni (7) di manovella dell’albero (2) condotto sono in numero di tre.
  13. 13. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere tre seconde ruote (3) dentate, uguali tra loro, dislocate intorno a detto albero (6) motore ad uguali intervalli angolari.
  14. 14. Rotismo, secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta terza ruota (4) è provvista di una molteplicità di sedi (19) di cuscinetto, dette sedi (19) essendo in numero almeno corrispondente al numero dei perni (7) di manovella dell’albero (2) condotto.
  15. 15. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un elemento (8) di supporto per sostenere detti uno o ciascun corrispondente perno (7) di manovella dell’albero (2) condotto in corrispondenza di una sua estremità (30), distale dall’albero (2) condotto medesimo
  16. 16. Rotismo, secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto elemento (8) di supporto è conforme ad una piastra, supportata dall'albero (6) motore.
  17. 17. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta seconda ruota (3) ha numero di denti doppio rispetto alla prima ruota (23).
  18. 18. Rotismo, secondo la rivendicazione 1 o 8 , caratterizzato dal fatto di comprendere almeno due dette terze ruote (4) identiche, parallele tra loro e rispettivamente ingrananti con detta corona (11) dentata in punti della corona (11) tali da suddividere la circonferenza di detta corona (11) in parti sostanzialmente uguali.
  19. 19. Rotismo, secondo la rivendicazione 1 e 18, caratterizzata dal fatto che detta una o ciascuna prima manovella (27) associata al perno (7) di manovella dell'albero (2) condotto è provvista di un proprio secondo perno (21) consecutivo a detto primo perno (20), detto secondo perno (21) essendo associabile ad una corrispondente sede (19) di cuscinetto della seconda di dette terze ruote (4).
  20. 20. Rotismo, secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il secondo perno (21) ed il primo perno (20) di detta una o ciascuna prima manovella (27) sono monolitici tra loro e solidali ad una corrispondente seconda ruota (3).
  21. 21. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che dette ruote (23,3,4,11) dentate hanno denti a profilo epicicloidale.
  22. 22. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 20, caratterizzato dal fatto che dette mote (23,3,4,11) dentate hanno denti profilati secondo un profilo ad evolvente.
  23. 23. Rotismo, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di essere applicato a mezzi azionatori di tapparelle o tende da sole.
  24. 24. Rotismo, secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che detti mezzi azionatori includono motoriduttori per azionamento motorizzato di dette tapparelle o tende da sole.
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