IT202100032036A1 - Composizione indurente, relativo procedimento di preparazione e procedimento di trattamento di materiale lapideo - Google Patents

Composizione indurente, relativo procedimento di preparazione e procedimento di trattamento di materiale lapideo Download PDF

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IT202100032036A1
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hardening
compound
liquid
resin
coloring compound
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IT102021000032036A
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Marcello Solito
Stefano Fioratti
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Tenax Spa
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"COMPOSIZIONE INDURENTE, RELATIVO PROCEDIMENTO DI PREPARAZIONE E PROCEDIMENTO DI TRATTAMENTO DI MATERIALE LAPIDEO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad una composizione indurente liquida, utilizzabile ad esempio per il trattamento di materiale lapideo, in particolare di colore chiaro o bianco, con finalit? di impregnante, incollante, rinforzante e/o per riempire fori, crepe o fessure e/o per incollare e riparare pezzi di materiale lapideo rotti.
STATO DELLA TECNICA
Sono note composizioni a base di resina per il trattamento di superfici grezze di materiale lapideo, in particolare per materiale lapideo che si destina ad un uso nella decorazione o l?arredamento di spazi esterni od interni, generalmente con finalit? di impregnante, incollante, rinforzante e/o per riempire fori, crepe o fessure. Le composizioni note possono anche essere utilizzate per l?incollaggio e la riparazione di pezzi rotti di materiale lapideo.
Data la destinazione d?uso del materiale lapideo, esso deve avere superfici perfettamente piane e generalmente prive di diffetti, a maggior ragione quando il materiale lapideo ? di tipo pregiato come il marmo. Le lastre di marmo che escono dalle cave, nonostante i trattamenti e ritagli eseguiti in cava, hanno molto spesso dei difetti nelle loro superfici, in particolare crepe o fessure, oppure anche a volte rotture. Tali lastre di marmo danneggiate non possono essere utilizzate per la decorazione o l?arredamento e si rende necessaria una fase di trattamento con una composizione come sopra indicata.
Lo stesso tipo di problematica si riscontra anche con materiale lapideo diverso del marmo.
Le composizioni indurenti note sono generalmente del tipo bicomponente, con una resina liquida alla quale si aggiunge un composto indurente atto a reagire con la resina per indurne la polimerizzazione e cos? renderla solida. La resina ed il composto indurente sono entrambi sotto forma liquida, in modo da poter essere applicate in modo omogeneo sul materiale lapideo e per poter riempire i fori, crepe o fessure da rettificare per ottenere una superficie perfettamente liscia.
L?indurimento ? permesso dalla natura polimerica dei composti a base dei quali sono preparate le resine. A seconda della natura dei composti polimerici impiegati sono coinvolti meccanismi di indurimento diversi e, quindi, diversi inneschi della reazione di indurimento. Ad esempio, la reazione di indurimento pu? essere innescata tramite esposizione a raggi UV (fotocatalisi) o tramite esposizione al calore (catalisi termica).
Un inconveniente delle composizioni indurenti note ? che sono trasparenti sia allo stato liquido che dopo la reazione di indurimento. Pertanto, il materiale lapideo trattato mantiene visibili i suoi difetti, anche se essi sono riempiti con la resina. Questo difetto ? particolarmente sentito quando il materiale lapideo ? di color chiaro o bianco.
Nel tentativo di risolvere questo problema sono gi? state ideate soluzioni, come ad esempio aggiungere pigmenti inorganici micronizzati nelle composizioni indurenti, non solubili in esse. Ma un problema riscontrato con i pigmenti sta nelle loro dimensioni fisiche che non gli consentono di andare in profondit? nei microfori e nelle microcrepe, il pigmento rimane sospeso sulla superficie lapidea senza andare in profondit?. Il risultato ? che i difetti del materiale lapideo sono riempiti con una resina indurita avente praticamente due colori distinguibili, il che non permette di mascherare i difetti in modo efficace.
Sono state anche ideate composizioni indurenti in cui si ? aggiunto un colorante liquido nella composizione, in modo da rendere quest?ultima colorita gi? allo stato liquido. Si ? per? verificato che la fase di indurimento provoca la formazione di un precipitato del colorante all? interno della resina. Ci? risulta in una resina indurita con un precipitato colorito in una matrice trasparente, che soffre degli stessi problemi delle resine con pigmenti micronizzati e pertanto non soddisfa le esigenze del settore. Esiste pertanto la necessit? di perfezionare una composizione indurente liquida che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica. Per fare ci? ? necessario risolvere il problema tecnico di realizzare una composizione indurente liquida che, una volta indurita, consenta di mascherare in modo efficace i difetti riscontrabili sulle superfici di materiale lapideo.
Uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare una composizione indurente liquida che abbia lo stesso colore o un colore molto vicino al colore del materiale lapideo trattato dopo che sia stata indurita.
Un altro scopo del presente trovato ? quello di realizzare una composizione indurente trasparente e liquida che, una volta applicata e indurita sulla superficie lapidea da trattare, abbia una colorazione uniforme nell? intero volume occupato, anche in fondo a fori, crepe e/o fessure.
Un altro scopo ancora del presente trovato ? quello di mettere a punto un procedimento di preparazione di una composizione indurente liquida che possa essere utilizzata per mascherare in modo efficace i difetti riscontrabili sulle superfici di materiale lapideo.
Un ulteriore scopo ? quello di mettere a punto un procedimento di trattamento di materiale lapideo che consenta di mascherare in modo efficace i difetti riscontrabili sulle superfici di materiale lapideo.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi e per risolvere il suddetto problema tecnico in modo nuovo ed originale, ottenendo anche notevoli vantaggi rispetto allo stato della tecnica anteriore, una composizione indurente secondo il presente trovato ? sotto forma liquida e/comprende una resina, un composto indurente ed un composto colorante. Almeno la resina ? sotto forma liquida e preferibilmente trasparente. Il composto indurente ? atto a reagire con la resina per formare una matrice polimerica solida. Preferenzialmente, anche il composto indurente ? sotto forma liquida e preferibilmente trasparente.
Il composto colorante invece ? sotto forma di polvere o liquida, ovviamente colorata oppure bianca o nera a seconda del materiale lapideo da trattare. Naturalmente, il composto colorante diventa trasparente una volta sciolto nella resina. Il composto indurente ? di tipo solubile nella resina e/o nel composto indurente quando essi sono allo stato liquido, ma non ? solubile nella matrice polimerica solida che si forma mediante la reazione tra resina e composto indurente. Ci? fa s? che il composto colorante cristallizza di nuovo quando la composizione indurente si indurisce, facendo diventare colorata la resina indurita.
Secondo varianti realizzative, il composto colorante reagisce con radiazioni di lunghezza d?onda predefinita e/o con il calore, per cambiare colore. Ad esempio, il composto colorante pu? reagire con i raggi UV, in particolare i raggi UV-A, UV-B, UV-C e UV-V, oppure tramite esposizione a microonde, macroonde o radiazioni infrarosse.
In particolare, il composto colorante ? selezionato tra i derivati della cellulosa. Preferenzialmente, il composto colorante ? selezionato tra gli acetati di cellulosa. Pi? preferenzialmente, il composto colorante ? selezionato tra il diacetato di cellulosa, l?acetato di cellulosa propionato, l?acetato di cellulosa butirato e loro miscele.
Preferibilmente, il composto colorante ? presente ad una concentrazione minore del 10% in peso sul peso totale della composizione, preferibilmente minore del 5% in peso sul peso totale della composizione.
In accordo con un aspetto, ? previsto un procedimento di preparazione di una composizione indurente, in particolare di una composizione indurente come indicata sopra.
Il procedimento di preparazione prevede di predisporre una resina sotto forma liquida, un composto indurente atto a reagire con la resina per formare una matrice polimerica solida ed un composto colorante sotto forma di polvere, in cui il composto colorante ? solubile nella resina liquida e/o nel composto indurente ma non ? solubile con la matrice polimerica solida. Il procedimento comprende successivamente una fase di scioglimento del composto colorante nella resina e/o nel composto indurente. In particolare, la fase di scioglimento avviene sotto agitazione e vantaggiosamente a temperatura riscaldata.
Secondo un aspetto, ? previsto anche un procedimento di trattamento di materiale lapideo in cui si utilizza una composizione indurente, in particolare una composizione indurente come indicata sopra.
Il procedimento di trattamento prevede di predisporre una composizione comprendente una resina sotto forma liquida, un composto indurente atto a reagire con la resina liquida per formare una matrice polimerica solida ed un composto colorante sciolto nella resina e/o nel composto indurente, e miscelare la resina con il composto indurente. Dopo questa fase si ottiene una miscela sotto forma liquida e preferibilmente trasparente. Il procedimento di trattamento prevede, successivamente, una fase di applicazione della miscela liquida ottenuta su un materiale lapideo, e una fase di indurimento della stessa miscela.
La fase di indurimento prevede preferibilmente una fase di catalisi di una reazione di polimerizzazione tra la resina e il composto indurente. La fase di indurimento pu? essere avviata tramite riscaldamento e/o esposizione a radiazioni, ad esempio radiazioni LTV, in particolare UV-A, UV-B, UV-C e UV-V, oppure tramite esposizione a microonde, macroonde o radiazioni infrarosse.
Vantaggiosamente, il composto colorante ? sensibile a radiazioni di lunghezza d?onda predefinita e/o al calore, e la fase di indurimento comporta un cambio di colorazione del composto colorante.
In una variante, il procedimento di trattamento prevede di incollare reciprocamente due pezzi di materiale lapideo mediante la composizione indurente liquida. In particolare, la miscela ottenuta dopo aver miscelato resina e composto indurente, ? applicata su una rispettiva superfice di ciascuno dei due pezzi, tali superfici essendo messe a contatto reciproco prima della fase di indurimento della miscela liquida.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE
Salvo che siano definiti altrimenti, tutti i termini tecnici e scientifici utilizzati qui e di seguito hanno lo stesso significato comunemente inteso da una persona di ordinaria esperienza nel campo della tecnica cui appartiene il presente trovato. Anche se metodi e materiali simili o equivalenti a quelli qui descritti possono essere utilizzati nella pratica o nelle prove di verifica della presente divulgazione, di seguito sono descritti, a titolo di esempio, i metodi e i materiali. In caso di conflitto prevale la presente domanda, incluse le definizioni. I materiali, metodi ed esempi hanno carattere puramente illustrativo e non devono essere intesi in modo limitativo.
Tutte le misure sono effettuate, salvo diversa indicazione, a 25 ?C (temperatura ambiente) e a pressione atmosferica. Tutte le temperature, salvo diversa indicazione, sono espresse in gradi Celsius.
Tutte le percentuali e i rapporti indicati si intendono riferiti al peso della composizione totale (w/w), salvo diversa indicazione.
Tutti gli intervalli percentuali qui riportati vengono fomiti con la previsione che la somma rispetto alla composizione complessiva sia a 100%, salvo diversa indicazione.
Tutti gli intervalli qui riportati si intendono comprensivi degli estremi, compresi quelli che riportano un intervallo ?tra? due valori, salvo diversa indicazione.
Sono inclusi nella presente descrizione anche gli intervalli che derivano dalla sovrapposizione od unione di due o pi? intervalli descritti, salvo diversa indicazione.
Sono pure inclusi nella presente descrizione anche gli intervalli che possono derivare dalla combinazione di due o pi? valori puntuali descritti, salvo diversa indicazione.
Per acqua, si intende acqua distillata salvo diverse specificazioni. Sono menzionate proporzioni in unit? phr che sta per ?parte per cento resina? (parts per hundred resin), comunemente usato per esprimere quantit? di additivi da aggiungere ad una resina. Nell?ambito della presente domanda, phr corrisponde al peso in grammi di un determinato composto da aggiungere a 100 grammi di resina, ed ? pertanto equivalente ad una percentuale in peso sul peso della resina.
Secondo il presente trovato, una composizione indurente, in particolare per il trattamento di materiale lapideo, ? di tipo bi-componente e comprende una resina ed un componente indurente da aggiungere alla resina per il suo indurimento. Ovviamente il composto indurente ? atto a reagire con la resina in modo da provocarne la polimerizzazione, che risulta in una matrice polimerica solida.
La resina pu? essere di tipo noto, in particolare pu? essere una resina epossidica oppure una resina poliestere, eventualmente modificata, ad esempio con diluenti, oppure che sia di tipo cosiddetto accelerato o preaccelerata.
Come resina epossidica si intendono vantaggiosamente le resine epossidiche liquide standard da bis-fenolo-A e bis-fenolo-F, con EEW di 180-190 e viscosit? tra 3000-15000 cps a 25?C. ? possibile utilizzare anche resine epossidiche da bis-fenolo-A e bis-fenolo-F con EEW maggiori o minori di 180-190, utilizzare resine epossidiche a pi? bassa viscosit? o anche pi? alta viscosit? fino a diventare resine solide o semisolide con pesi molecolari medi Mw che sono inferiori a 700 g/mol, tra 700 e 1000 g/mol, e superiori a 1000 g/mol. Si intendono opportunamente anche tutti i derivati epossidici denominati plastificanti reattivi e/o diluenti reattivi a 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 funzioni epossidiche. ? possibile usare inoltre anche resine denominate epossi-fenoliche e epossinovolacche a una o pi? funzionalit?. Si comprendono tutte le resine, polimeri, oligomeri, monomeri e/o sostanze che contengono al loro interno anelli epossidici reattivi (anello ossiranico).
Le resine poliestere sono vantaggiosamente a base di poliestere insaturo disciolto in monomeri reattivi, e sono preferibilmente scelte tra le resine di ortoftalico, isoftalico, neopentiliche, diclopendadieniche, le resine vinilestere, epossiacriliche e le resine acriliche.
Tali polimeri insaturi sono propriamente disciolti in monomeri reattivi, tra cui ad esempio il pi? comune ? lo stirene. Oppure altri monomeri di tipo insaturo vinilici, acrilici e meta-acrilici con una o pi? funzionalit?. Per esempio: 1,4 budandiolodiacrilato, HDD A, DPGDA, TMPTA, MMA, alfa-metil stirene, viniltoluene.
Il composto indurente pu? essere una ammina, in particolare scelta tra le monoammine, le diammine e le triammine. Le ammine possono essere sia cicloalifatiche, alifatiche e anche aromatiche che contengono idrogeni primari, secondari e terziari. Pi? preferibilmente il composto indurente ? una diammina, ad esempio il 1,3-bis(aminometil)cicloesano 1,3BAC. Il composto indurente pu? anche essere scelto tra i tioli ed i mercaptani con idrogeni primari e secondari. All? interno della formulazione del composto indurente ? possibile utilizzare plastificanti e acceleranti come alcool benzilico, nonilfenolo, bis-fenolo A, additivi di vario genere per migliorare l?adesione la resistenza agli agenti atmosferici.
La composizione indurente comprende anche un composto colorante la cui funzione ? di conferire una colorazione alla resina, in particolare dopo che sia stata indurita per via della sua reazione con il composto indurente.
Il composto colorante ? previsto sotto forma di polvere oppure liquida. E solubile nella resina, essa sia epossidica o poliestere, e nel composto indurente quando sono nella loro forma liquida, in modo che quando la composizione ? applicata al materiale lapideo da trattare, ? sotto forma liquida e trasparente, con il composto colorante distribuito in modo omogeneo nella composizione. La forma liquida della composizione permette di fare arrivare il composto colorante anche in spazi che non consentono il passaggio di pigmenti micronizzati.
? anche possibile prevedere composti coloranti sotto forma liquida e/o a base di qualsiasi derivato della cellulosa.
Lo stesso composto colorante, per?, non ? solubile nella matrice polimerica solida che si forma nella reazione tra resina e composto indurente. Perci?, durante l?indurimento della composizione, il composto colorante cristallizza di nuovo e non ? pi? integrato alla matrice polimerica. In tal modo il composto colorante risulta visibile, conferendo il proprio colore alla composizione indurita.
In aggiunta, il composto colorante pu? anche essere innescato, ad esempio tramite lo stesso innescamento che avvia la reazione di indurimento tra resina e composto indurente, in modo da conferire il proprio colore alla composizione, oppure per cambiare colore, a seconda delle esigenze. Ad esempio il composto colorante pu? essere sensibile alla luce, in particolare ai raggi UV come ad esempio i raggi UV-A, UV-B, UV-C e/o UV-V. In tal caso, l?esposizione del composto colorante ai raggi UV ne determina un cambio di colore, da trasparente a colorato, oppure da un primo colore ad un secondo colore. Il composto colorante pu? anche essere sensibile ad altri tipi di innesco, come ad esempio al calore, a microonde, macroonde o radiazioni infrarosse mediante lampade a radiazione IR elettrici o gas.
Il composto colorante ? scelto tra i monosaccaridi e tutti i loro derivati quali i polisaccaridi con peso molecolare di qualsiasi tipo. ? possibile anche usare polimeri/plastiche di tipo sintetico come per esempio polistirene, polimetilmetacrilato, policarbonato, sali inorganici di metalli e composti organo-metallici.
Il composto colorante ? favorevolmente selezionato tra i polimeri di diacetato di cellulosa, i polimeri di acetato di cellulosa propionato, i polimeri di acetato di cellulosa butirato e le loro miscele. ? possibile utilizzare anche amido e derivati dell?amido. Sono anche previsti polimeri naturali a base di chitosano o chitina e loro derivati.
I polimeri di diacetato di cellulosa, di acetato di cellulosa propionato e di acetato di cellulosa butirato sopra citati sono di colore bianco e sono quindi particolarmente adatti per un?applicazione su materiale lapideo di color bianco o comunque molto chiaro, come ad esempio il marmo.
Un procedimento di preparazione della composizione prevede di rendere disponibile una resina e un composto indurente come sopra descritti, entrambi sotto forma liquida e preferibilmente trasparente. Si rende disponibile anche un composto colorante sotto forma di polvere da sciogliere nella resina e/o nel composto indurente.
Segue una fase di scioglimento del composto colorante nella resina e/o nel composto indurente. La fase di scioglimento ? generalmente fatta sotto riscaldamento e/o di agitazione.
Una volta sciolto il composto colorante la composizione pu? essere conservata, in un condizionamento adattato, per un uso ulteriore, oppure pu? essere utilizzato al momento per trattare materia lapideo.
Tale trattamento del materiale lapideo prevede una fase di miscela della resina e del composto indurente, con il composto colorante sciolto in almeno uno dei due. Al termine di questa fase, si ottiene una miscela liquida trasparente pronta per essere applicata sul materiale lapideo, ad esempio spalmata o spruzzata.
Durante questa fase di applicazione della miscela liquida, questa ? da applicare in modo da riempire i difetti riscontrati, quali fori, crepe o fessure, e poi spalmata per ottenere una superficie il pi? liscia possibile. Si noti che ? anche possibile applicare la miscela liquida su due pezzi separati, ad esempio a seguito di una rottura, per assemblarli.
Successivamente vi ? una fase di indurimento della miscela liquida, in particolare tramite catalisi della reazione che avviene tra la resina e il composto indurente e che forma la matrice polimerica solida. Si osserva che solo la resina ed il composto indurente reagiscono in questa fase, il composto colorante non reagisce e toma nella sua forma solida in polvere, e quindi colorata. La cristallizzazione del composto colorante conferisce il colore alla composizione indurita.
Nel caso di composto colorante sensibile ai raggi UV, l?esposizione della composizione a tali raggi determina un cambiamento di colore del composto colorante che provoca un coloramento della composizione in un colore predefinito, che pu? essere lo stesso colore della forma iniziale in polvere del composto colorante, oppure un colore diverso.
La fase di indurimento pu? essere realizzata in modo noto, in particolare tramite applicazione di calore, tramite esposizione ad una luce a lunghezza d?onda predefinita, ad esempio luce adultravioletti, sistemi di radiazione a microonde o macroonde, radiazioni con lampade IR elettriche o a gas, oppure semplicemente lasciando la miscela a temperatura ambiente.
ESEMPIO 1
La composizione indurente comprende una resina epossidica modificata con un diluente epossidico di tipo C12-C14 ed un composto indurente a base di diammina IPDA contenente anche alcool benzilico ad un dosaggio di 30 phr.
Il composto colorante comprende diacetato di cellulosa, acetato di cellulosa propionato e acetato di cellulosa butirato e si presenta sotto forma di polvere bianca. Il composto colorante ? sciolto a caldo nella resina epossidica ad una concentrazione del 4% peso:peso sul peso della resina. Lo scioglimento ? eseguito a 80?C mescolando con una girante di tipo cowless. Si ottiene una soluzione di resina con composto colorante sciolto di colore trasparente.
Alla resina cos? preparata si aggiunge l?indurente, miscelandoli in modo da ottenere una miscela omogenea. La miscela ottenuta ? spalmata su una lastra di marmo bianco di Carrara. Appena applicata sul marmo la miscela ? ancora trasparente.
La lastra ? poi messa in un forno statico a 50?C per 3 ore. All?uscita dal forno la composizione si ? visibilmente colorata in bianco. L?apparizione del colore ? pi? evidente quando lo spessore di miscela applicata ? maggiore.
Segue una fase di rifinitura della lastra, in cui essa ? lucidata ad umido con una sequenza di abrasivi di comune uso per il tecnico del ramo. Osservando la lastra finita, le crepe e buchi riempiti sono colorati in bianco con un effetto naturale che ricorda il cristallo.
ESEMPIO 2
La composizione indurente comprende una resina poliestere ortoftalica disciolta in stirene a cui si aggiunge una ammina come accelerante. Successivamente, vi si scioglie diacetato di cellulosa, acetato di cellulosa propionato e acetato di cellulosa butirato a 50?C sotto agitazione con una girante di tipo cowless per 2 ore. La resina cos? preparata ? lasciata riposare per una notte a temperatura ambiente. Si ottiene cos? una resina trasparente.
Il composto indurente ? a base di perossido di benzoile sotto forma di pasta. La pasta ? aggiunta alla resina ad una concentrazione del 2-3% in peso sul peso totale della miscela ottenuta.
La miscela ottenuta ? utilizzata per incollare tra loro due pezzi di marmo greco di tipo Thassos. Anche in questo esempio, la miscela appena applicata sulle superfici del marmo da incollare tra loro ? trasparente. La fase di indurimento ? eseguita a temperatura ambiente. Man mano che si indurisce, la composizione si colora di bianco e si confonde sempre di pi? con i due pezzi di marmo incollati.
ESEMPIO 3
La composizione indurente comprende una resina epossidica a cui si ? aggiunto un diluente acrilato TMPTA ed un composto indurente a base di diammina 1,3-BAC e alcool benzilico dosato a 25 phr. Questo tipo di composizione ? particolarmente indicato per la resinatura di lastre di marmo bianco molto poroso.
Il composto colorante comprende diacetato di cellulosa, acetato di cellulosa propionato e acetato di cellulosa butirato sotto forma di polvere bianca. Tale composto colorante ? sciolto a caldo nella resina epossidica ad una concentrazione del 2,5% in peso sul peso della resina, a 80?C mescolando con una girante cowless. La resina cos? preparata ? trasparente.
A questa resina si aggiunge il composto indurente, miscelando per ottenere una miscela omogenea. La miscela ottenuta ? poi spalmata su una lastra di marmo bianco greco Pirgos. La miscela appena applicata ? ancora trasparente.
La lastra ? poi messa in forno statico a 40?C per 2 ore e 30 minuti, per la fase di indurimento.
Dopo la fase di indurimento la miscela spalmata si ? sbiancata, tale ? effetto ? pi? evidente quando lo spessore di miscela applicata ? maggiore. La lastra ? rifinita mediante lucidatura ad umido con una sequenza di abrasivi di comune uso per il tecnico del ramo. I difetti riscontrati prima del trattamento sono ora stuccati e di color bianco con effetto naturale di tipo cristallo.
ESEMPIO 4
In questo esempio la composizione indurente ? di tipo bicomponente tixo-tropizzata con silice pirogenica. Questa tipologia di prodotto ? generalmente utilizzata per la stuccatura e riparazione di pietra naturale. L?aggiunta di silice pirogenica permette di ottenere un prodotto che non cola e non fa gocce, e quindi applicabile alla verticale.
La composizione indurente comprende una resina epossidica in cui ? stato aggiunto un diluente acrilico, un composto indurente a base diammina cicloalifatica (IPDA) e alcool benzilico a 45 phr ed un composto colorante sotto forma di polvere bianca, comprendente diacetato di cellulosa, acetato di cellulosa propionato e acetato di cellulosa butirato.
Il composto colorante ? sciolto nella resina ad una concentrazione di 2,5% in peso sul peso della resina, lo scioglimento ? eseguito a 80?C sotto agitazione con una girante di tipo cowless. Si ottiene una resina trasparente. La resina cos? preparata ? fatta raffreddare a 25-30?C e vi si aggiunge silice pirogenica, sotto forma di polvere finissima, al 5% in peso. La silice pirogenica ? dispersa sottovuoto per circa 20 minuti tramite un mixer con cowless centrale e raschiatore laterale. La pasta cos? ottenuta ha un aspetto che ricorda il ghiaccio per via della silice pirogenica.
Al composto indurente ? aggiunta una parte di silice pirogenica seguendo la stessa procedura di dispersione sottovuoto descritta per la resina. Il composto indurente cos? preparato presenta anch?esso un aspetto del tipo del ghiaccio.
La resina ed il composto indurente sono miscelati in proporzione resina: composto indurente pari a 2:1 in base a calcoli di stechiometria ed in base alla percentuale di silice pirogenica.
La miscela cos? ottenuta ? applicata su un marmo greco Volakas che usualmente presenta molti difetti quali fratture, buchi e crepe sulla superf?cie da lucidare.
La fase di indurimento prevede di lasciare riposare il marmo, su cui ? stata spalmata la miscela, all?aperto a temperatura compresa tra 20 e 25 ?C per 48 ore.
I difetti riscontrati sul marmo prima dell?applicazione dell composizione indurente sono stuccati e di color bianco, e si confondono bene con il colore del marmo. Anche in questo caso l?effetto di colorazione ? pi? evidente quando lo spessore applicato ? maggiore.
Il marmo trattato ? poi sottoposto a lucidatura ad umido con sequenza di abrasivi ben nota al tecnico del ramo. I difetti stuccati risultano di color bianco con effetto naturale di tipo cristallo.
E chiaro che alla composizione indurente, al relativo procedimento di preparazione ed al procedimento di trattamento di materiale lapideo fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
? anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad esempi specifici, un esperto del ramo potr? realizzare altre forme equivalenti di composizione indurente, di relativo procedimento di preparazione e di procedimento di trattamento di materiale lapideo, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell?ambito di protezione da esse definito.

Claims (12)

RIVENDICAZIONI
1. Composizione indurente liquida comprendente una resina liquida e un composto indurente atto a reagire con detta resina liquida per formare una matrice polimerica solida, caratterizzata dal fatto che comprende anche un composto colorante sotto forma di polvere o liquida selezionato tra i derivati della cellulosa, detto composto colorante essendo solubile in detta composizione indurente liquida ma non solubile in detta matrice polimerica solida.
2. Composizione indurente come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto composto colorante ? sensibile a radiazioni di lunghezza d?onda predefinita e/o al calore e cambia colore quando esposto ad essi.
3. Composizione indurente come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto composto colorante ? selezionato tra gli acetati di cellulosa.
4. Composizione indurente come nella rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto composto colorante ? selezionato tra il diacetato di cellulosa, l?acetato di cellulosa propionato, l?acetato di cellulosa butirato e loro miscele.
5. Composizione indurente come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto composto colorante ? sciolto in detta resina e/o in detto composto indurente.
6. Composizione indurente come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto composto colorante ? presente ad una concentrazione minore 10% in peso sul peso totale della composizione.
7. Procedimento di preparazione di una composizione indurente liquida, caratterizzato dal fatto che comprende le successive fasi di predisporre una resina liquida, un composto indurente atto a reagire con detta resina liquida per formare una matrice polimerica solida ed un composto colorante sotto forma di polvere o liquida selezionato tra i derivati della cellulosa, detto composto colorante essendo solubile in detta composizione indurente liquida ma non solubile in detta matrice polimerica solida; e di sciogliere detto composto colorante in detta resina liquida e/o in detto composto indurente.
8. Procedimento di preparazione come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto composto colorante ? selezionato tra gli acetati di cellulosa, preferibilmente tra il diacetato di cellulosa, l?acetato di cellulosa propionato, l?acetato di cellulosa butirato e loro miscele.
9. Procedimento di trattamento di materiale lapideo, caratterizzato dal fatto che comprende le fasi di predisporre una composizione indurente liquida comprendente una resina liquida, un composto indurente atto a reagire con detta resina liquida per formare una matrice polimerica solida ed un composto colorante selezionato tra i derivati della cellulosa e sciolto in detta resina e/o detto composto indurente, detto composto colorante essendo solubile in detta composizione indurente liquida ma non solubile in detta matrice polimerica solida; di miscelare detta resina e detto composto indurente per ottenere una miscela liquida; di applicare detta miscela liquida su detto materiale lapideo; e di fare indurire detta miscela per formare detta matrice polimerica solida.
10. Procedimento di trattamento di materiale lapideo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta fase di fare indurire detta miscela liquida prevede una catalisi di una reazione di polimerizzazione tra detta resina e detto composto indurente mediante esposizione al calore e/o a radiazioni di lunghezza d?onda predefinita.
11. Procedimento di trattamento di materiale lapideo come nella rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto composto colorante ? sensibile a radiazioni di lunghezza d?onda predefinita e/o al calore, e che detta fase di fare indurire detta miscela liquida comporta un cambio di colore di detto composto colorante.
12. Procedimento di trattamento di materiale lapideo come nella rivendicazione 9, 10 o 11, caratterizzato dal fatto che detto materiale lapideo comprende due pezzi separati da incollare, e che detta miscela liquida ? applicata su rispettive superfici di ciascuno di detti pezzi da incollare, e dette superfici sono messe a contatto reciproco prima della fase di indurimento di detta miscela liquida.
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