IT202100007025A1 - Preparato cosmetico ad attivita' trofica ed idratante contenente olio extravergine di oliva ed acqua minerale - Google Patents

Preparato cosmetico ad attivita' trofica ed idratante contenente olio extravergine di oliva ed acqua minerale Download PDF

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Description

Descrizione dell?invenzione industriale dal titolo: ?PREPARATO COSMETICO AD ATTIVIT? TROFICA ED IDRATANTE CONTENENTE OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA ED ACQUA MINERALE?
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda formulazioni contenenti olio extravergine di oliva italiano ed un?acqua minerale calcica quale l?acqua minerale San Gemini, considerata come sorgente alimentare di calcio, da utilizzare per la preparazione di prodotti sia cosmetici che cosmeceutici ad attivit? trofica ed idratante, particolarmente indicati per il trattamento di inestetismi cutanei e anti-aging. Ricordiamo che con il termine di cosmeceutici si indicano prodotti formulati per penetrare pi? a fondo ed avere quindi una azione terapeutica, senza peraltro essere assimilati ai medicinali in quanto gli ingredienti che li costituiscono non sono farmaci.
La presente invenzione riguarda anche un processo cosmetico per la protezione della pelle caratterizzato dal fatto che un agente cosmetico, che contiene una concentrazione efficace di olio extravergine di oliva italiano e di acqua minerale calcica quale l?acqua minerale San Gemini, ? applicato alla pelle in quantit? adeguata.
Nel corso di una sperimentazione effettuata per valutare l?efficacia in vitro di formulazioni contenenti acqua minerale e olio extravergine di oliva, il test di vitalit? cellulare ha permesso di ottimizzare delle concentrazioni efficaci per i successivi test cellulari su cheratinociti umani, in cui si ? sorprendentemente evidenziato che l?aumento della vitalit? cellulare causato da una formulazione contenente acqua di San Gemini e olio, alla concentrazione di 100 mg/mL ha mostrato una capacit? protettiva statisticamente significativa aumentando la vitalit? cellulare del 36% rispetto allo stimolo iperosmotico.
La descrizione dell?invenzione sar? meglio seguita facendo riferimento alle allegate tavole di disegni che ne rappresentano, a solo titolo di esempi non limitativi, alcune preferite forme di realizzazione. Nelle tavole:
la fig. 1 mostra la struttura dell?epidermide dove le modifiche morfologiche che i cheratinociti subiscono durante il processo di differenziazione, migrando a partire da uno strato basale verso la superficie pi? esterna della pelle, consentono di individuare cinque diversi strati;
la fig.2 mostra schematicamente come il calcio regoli diverse fasi alla base dei processi di differenziazione dei cheratinociti, in particolare la formazione dei desmosomi e le giunzioni aderenti e strette che promuovono le interazioni cellulacellula, svolgendo un ruolo importante nella trasmissione del segnale intracellulare per l?attivazione di quegli enzimi che regolano i livelli di calcio intracellulare e l?attivit? delle proteine chinasi;
la fig. 3 mostra l?effetto della riduzione della concentrazione di calcio che avviene nel processo di invecchiamento;
la fig. 4 mostra il meccanismo con cui le E-caderine (caderine epiteliali), glicoproteine transmembrana espresse sulla superfici dei cheratinociti che mediano l?adesione superficiale, sono legate agli ioni calcio a livello del dominio extracellulare mentre la porzione intracellulare ? associata al citoscheletro;
la fig. 5 ? un grafico che illustra la valutazione elettrochimica della formulazione A (H2O Sangemini+ EVO) ;
la fig. 6 ? un grafico che illustra la valutazione della vitalit? cellulare mediante test CCK-8 rispettivamente della formulazione A (Acqua Sangemini EVO), formulazione B (solo EVO) formulazione C(solo Acqua Sangemini), formulazione D (veicolo);
la fig. 7 ? un grafico che illustra la valutazione della protezione da stimolo ossidativo, indotto con cloruro di sodio per le quattro formulazioni A,B,C e D;
la fig. 8 ? un grafico che illustra la vitalit? cellulare mediante test CCK-8 che mostra come la formulazione A alla concentrazione di 100 ?g/ml ha una attivit? cellulare superiore allo stimolo iperosmotico di circa il 36%.
STATO DELL?ARTE
Olio di oliva
L'olio extravergine di oliva, alimento tipico delle regioni del Mediterraneo ed essenziale nella dieta mediterranea, ? un olio con alto contenuto di grassi insaturi, gi? ampiamente utilizzato come coadiuvante in numerosi prodotti per la salute. E? ottenuto dalla spremitura meccanica del frutto dell'olivo (specie Olea europaea) albero estesamente coltivato in Italia, Francia, Spagna, Grecia ed anche in paesi africani (Tunisia, Marocco) e americani (USA)
Composizione chimica e attivit?
Dal punto di vista chimico l'olio d?oliva ? costituito da una miscela di gliceridi di acidi grassi, per la maggior parte liquidi. Solo a temperature minori di 12?C l'olio solidifica formando una massa giallastra di consistenza molle. Vengono di seguito riportati i limiti entro cui varia la composizione in acidi grassi degli oli d?oliva extravergini italiani (35):
Denominazione Contenuto %
acido palmit ico 8,1 - 16,1
Acido 0,5 - 2,5%
palmitoleico
acido 0,5 - 3,2%
stearico
acido oleico 65,0 - 80,2%
acido 5,4 -13,5%
linoleico
acido t racce-1,5%
linolenico
Oltre alla frazione lipidica, che ? la parte preponderante, nella composizione dell'olio extravergine d?oliva entrano piccole quantit? (0,4 - 1,25%) di altre sostanze quali fitosteroli, alcoli alifatici e triterpenici, pigmenti carotenici, clorofilla, luteina, idrocarburi (squalene), vitamine (A, D, E, K, ecc.) e sostanze antiossidanti come polifenoli e tocoferoli (35,36).
L?olio d?oliva ? dotato di attivit? antiossidante, antibatterica, antivirale, antifungina, inoltre svolge un?azione benefica sul sistema cardiovascolare e nel trattamento di sindromi metaboliche e diabete (36).
Impieghi
Assunto per via orale ? una buona fonte di acidi grassi insaturi antiossidanti che hanno benefici effetti sull'apparato cardiovascolare (37-39). Il suo contenuto in acido oleico contribuisce ad abbassare il livello di LDL (colesterolo "cattivo") senza abbassare l?HDL (colesterolo "buono"), per il contenuto in acido linoleico (omega 6) e acido linolenico (omega 3) apporta alla dieta acidi grassi essenziali che svolgono attivit? strutturali e funzionali ed esplicano anche azione antitrombotica, antiaterogena e antiinfiammatoria.
Inoltre l'olio di oliva pu? essere impiegato per uso interno, come nutriente, emolliente e blando lassativo. Pu? essere somministrato per via rettale (possibilmente riscaldato) per rammollire le feci.
L?uso poi dell?olio d?oliva in formulazioni ad uso topico ? molto diffuso. Ad esempio viene impiegato come emolliente e lenitivo sulle superfici cutanee infiammate e per ammorbidire sia la cute che le croste, negli eczemi e nella psoriasi ed anche in caso di pelle pi? gravemente lesionata come nelle dermatiti derivanti da radioterapia (42).
Grazie al contenuto di vitamine liposolubili (A ed E), dalle note propriet? eudermiche ed antiossidanti, la moderna dermocosmesi ha riscoperto e rivalutato questo prodotto ricco e semplice al tempo stesso. Il suo impiego in toto ? molto vantaggioso rispetto all?uso delle sole vitamine liposolubili isolate.
L?olio d?oliva trova quindi numerose possibilit? di applicazione nel settore della cosmesi grazie all?attivit? del fitocomplesso in quanto la combinazione/coesistenza di ingredienti attivi di diversa natura e con diversa attivit? consente di ottenere un effetto integrato e sinergico responsabile di risultati pi? evidenti e pi? duraturi rispetto ai singoli attivi puri. Il fitocomplesso dell?olio d?oliva possiede numerose funzioni:
-anti-aging per la presenza di vitamina E e polifenoli che contrastano i radicali liberi, maggiori responsabili del processo di invecchiamento;
- idratante, emolliente, rigenerante e -antismagliature per la presenza di:
- squalene, in grado di penetrare negli strati pi? profondi della pelle, riformare il film idrolipidico (indebolito dai raggi solari e dai detergenti) e rinnovare la pelle,
- acidi grassi insaturi come il linoleico ed il linolenico che idratano la pelle,
- beta-carotene che dona elasticit? alla pelle, - vitamina A che promuove la crescita e la riparazione dei tessuti cutanei: nutre e mantiene la pelle morbida e liscia.
Risulta quindi utile in tutti i casi di secchezza cutanea, dermatiti allergiche o da contatto. Nel caso di dermatite atopica ripristina il livello di acido gamma linolenico (per l'alterato funzionamento dell?enzima delta-6-desaturasi) ripristina le funzioni fisiologiche della pelle eliminando stati eczematosi, infiammazione e prurito;
- cicatrizzante - cicatrizzante per la presenza di acidi ed alcoli triterpenici;
- detergente, saponi a base di olio d?oliva risultano infatti utili nella detergenza di pelli particolari come quella molto vulnerabile del neonato e quella xerotica dell?anziano.
L?olio d?oliva ? un prodotto molto versatile che si presta molto bene ad essere combinato con materiali argillosi per l?allestimento di formulazioni ad azione rigenerante e purificante.
Ad esempio molto interessanti sono le applicazioni con argille lamellari cationiche (appartengono a questo gruppo le montmorilloniti, bentoniti, ecc.) o anioniche le quali dal punto di vista strutturale sono organizzate in strati impilati (43) che tra gli spazi interlamellari possono ospitare piccoli ioni o anche molecole. Formulazioni contenenti argille lamellari hanno la capacit? di purificare la pelle in quanto capaci di sequestrare negli spazi interlamellari inoltre consentono di praticare una delicata azione levigante ed esfoliante che consente l?eliminazione delle cellule morte. L?olio d?oliva ad essa combinata agisce immediatamente idratando la pelle rigenerandola e nutrendola.
Combinando questi due ingredienti si possono quindi realizzare:
-cataplasmi rappresentati da impasti di argilla con acqua in cui si pu? disperdere (emulsionare) l?olio d?oliva e poi applicare (facendo degli impacchi) sulla pelle. Questo tipo di trattamenti risultano utili per dermatiti, piaghe, ecc;
- oli da massaggio corpo ad azione esfoliante. In questo caso si possono realizzare dei lipogeli utilizzando argille lipofilizzate che quindi a contatto con l?olio d?oliva generano un prodotto avente la stessa consistenza di un gel idrofilo. Questo tipo di formulazioni sono molto utili per praticare contemporaneamente un?azione esfoliante e rigenerante nutritiva coadiuvata dal massaggio (43);
- maschere viso purificanti ed esfolianti. Si realizzano partendo da un impasto di argilla e piccole quantit? di acqua arricchite dall?aggiunta di olio d?oliva. L?argilla applicata sul viso esfolia e purifica, l?olio d?oliva rigenera, idrata ed esplica azione lenitiva.
ACQUA MINERALE SANGEMINI
Composizione chimica
I principali componenti presenti nell?acqua minerale Sangemini sono riportati in tabella 1.
TABELLA 1
L?acqua minerale Sangemini contiene diversi sali minerali e oligoelementi essenziali per la salute. Da un?analisi approfondita della composizione si evince che quest?acqua ? molto ricca di calcio.
E? stato quindi condotto uno studio sistematico volto a valutare l?attivit? del calcio in funzioni fisiologiche, focalizzando l?attenzione particolarmente sugli effetti benefici derivanti dall?applicazione topica del calcio (pelle, capelli, ecc.
L?elevato contenuto di calcio (326 mg/L) classifica l?acqua Sangemini come ?Acqua minerale calcica? in quanto il contenuto di ioni Ca++ ? superiore a 150 mg/L e quindi considerata come sorgente alimentare di calcio. Oltre ai gi? noti effetti benefici per l?organismo derivanti dall?uso sistemico di quest?acqua, ? interessante evidenziare il ruolo del calcio in seguito ad applicazione diretta al livello delle strutture che rappresentano il principale target dei cosmetici, ovvero: pelle, capelli e unghie.
E? importante considerare che il calcio si trova presente nell?acqua minerale Sangemini in forma disciolta, e quindi ?disponibile? all?assorbimento.
Andando a valutare i possibili effetti benefici derivanti dall?applicazione sulla pelle, in letteratura ? ampiamente documentato che una delle attivit? principali del calcio ? quella di regolare la proliferazione, differenziazione e migrazione dei cheratinociti (Figura 1) per effetto di una down regulation delle molecole di adesione, E-caderine calcio dipendenti (45).
Epidermide e calcio
Come appena affermato il calcio svolge le sue funzioni particolarmente a livello dei cheratinociti. Per meglio comprendere l?attivit? che il calcio svolge a livello della pelle occorre fare un piccolo accenno alla struttura di questo organo.
I cheratinociti sono cellule epiteliali (rappresentano pi? del 90% delle cellule dell?epidermide) che stratificandosi danno origine all?epidermide. Il loro ciclo vitale si basa su un processo di migrazione a partire da uno strato basale. Il processo di migrazione, dal basso verso la superficie pi? esterna della pelle. Le modifiche morfologiche che i cheratinociti subiscono durante il processo di differenziazione consentono di suddividere l?epidermide in 4 strati distinti (vedi fig.7).
Strato basale (germinativo)
E? lo strato che si trova a diretto contatto col derma, costituito da una fila di cellule cilindriche e rappresenta la zona in cui si generano i cheratinociti a partire da cellule staminali. Il periodo necessario affinch? una cellula giunga alla superficie epidermica ? all?incirca di 40-56 giorni.
Strato spinoso
E? lo strato pi? spesso dell?epidermide costituito da 8-10 strati di cheratinociti di forma poliedrica (pi? voluminosi di quello dello strato basale) che al microscopio ottico mostrano piccole estroflessioni responsabili dell?adesione tra loro che somigliano a delle spine (da qui il nome spinoso). Durante la loro migrazione verso la superficie, queste cellule si appiattiscono.
Strato granuloso
Lo strato granuloso rappresenta l'ultimo strato di cellule vive. E' costituito da cheratinociti appiattiti che nel citoplasma presentano dei granuli rappresentati da un precursore della cheratina, la cheratoialina. Queste cellule svolgono un ruolo importante nel processo di cheratinizzazione e di ricambio cellulare che si basa su processi di morte cellulare programmata, chiamata apoptosi. Quest?ultimo processo, che avviene nel passaggio fra lo strato granuloso e quello corneo, porta alla perdita del nucleo e di altre strutture cellulari ad eccezione della filaggrina e dei filamenti di cheratina.
Strato lucido
E? formato da uno o due file di cheratinociti appiattiti e privi di nucleo contenenti citoplasma ricco di eleidina, una sostanza ricca di lipidi e zolfo. In questo strato sono presenti le fibre di cheratina.
Strato corneo
Le cellule di questo strato sono i cheratinociti, piatti anucleati dotati di citoplasma ricco di fibre cheratiniche immerse in una matrice di filaggrina presentano un involucro esterno proteico e insolubile responsabile di una elevata rigidit? (si tratta del rivestimento corneo) costituito sopratutto da involucrina e loricrina; quest'ultima fissa le macrofibrille di cheratina con il rivestimento corneo, aumentando la resistenza meccanica dello strato corneo. I corneociti vengono tenuti insieme dal cemento intercorneocitario, sostanza costituita principalmente da acidi grassi, colesterolo e ceramidi che si dispongono nella regione dell'interfaccia tra il cemento intercorneocitario e il rivestimento corneo delle cellule.
L'integrit? dello strato corneo ? garantita, inoltre, dalla presenza di numerosi corneodesmosomi (formazioni fesmosomiali modificate) che fungono da punti di attacco tra i corneociti della stessa fila e quelli degli strati superiori e inferiori.
I corneociti hanno un contenuto di acqua molto basso rispetto a quello delle cellule degli strati inferiori (10-30% contro 70%).
Ai fini del mantenimento delle propriet? fisiologiche della barriera cutanea ? quindi necessario che lo strato corneo conservi la giusta idratazione. Il contenuto di acqua dei corneociti ? influenzato principalmente dalla temperatura ambientale e dal grado di umidit?: se l'ambiente esterno ? secco queste cellule si disidratano, ma se vengono immerse in acqua sono in grado di assorbirne grandi quantit? (fino a 5-6 volte il loro peso) (46).
Come riportato in Figura 2, in condizioni fisiologiche sussiste un gradiente di ioni calcio (crescente dal basso verso l?alto), responsabile del corretto processo di differenziazione dei cheratinociti, che attraversa i diversi strati dell?epidermide per formare la barriera permeabile dello strato corneo (47). I recettori extracellulari per il calcio, una volta attivati, avviano la cascata di eventi intracellulari che portano alla differenziazione in risposta al calcio extracellulare. In particolare il calcio regola numerose fasi che stanno alla base del processi di differenziazione dei cheratinociti in particolare: i) formazione dei desmosomi, ii) giunzioni aderenti e giunzioni strette che promuovono le interazioni cellula-cellula e svolgono un ruolo importante nella trasmissione del segnale intracellulare per l?attivazione di quegli enzimi che regolano i livelli di calcio intracellulare e l?attivit? delle proteine chinasi.
Inoltre, studi condotti di recente hanno evidenziato che la concentrazione di calcio e tale gradiente si riduce drasticamente durante il processo di invecchiamento della pelle (48) (Figura 3) Ci? suggerisce che l?integrazione di ioni calcio con prodotti specifici possa avere un effetto benefico nel rallentamento dei procesis di invecchiamento della pelle.
Le E-caderine (caderine epiteliali) sono glicoproteine transmembrana espresse sulla superficie dei cheratinociti che mediano l?adesione intercellulare (Figura 4) (49). Il legame con gli ioni calcio avviene a livello del dominio extracellulare e la porzione intracellulare ? associata al citoscheletro. (50).
Rispetto ad altre strutture responsabili dell?adesione intercellulare, l?attivit? delle Ecaderine ? estremamente importante al fine di una corretta adesione. Ci? significa che alterazioni a carico di queste proteine riducono drasticamente l?adesione tra le cellule dell?epidermide. E? inoltre stato osservato che l?espressione di queste proteine di membrana ? molto elevata in alcune patologie della pelle (51-53).
Per esempio nella psoriasi e nelle dermatiti c?? un?alterazione della funzione di barriera della pelle in cui i livelli intracellulari di calcio sono bassi portando ad una differenziazione cellulare incompleta e quindi compromettendo la formazione di uno strato corneo maturo (52).
Bicarbonati
L?acqua minerale Sangemini, come si evidenzia in Tabella I, oltre all?alto contenuto di calcio contiene una notevole quantit? di bicarbonati (1155 mg/L), ? quindi un?acqua medio minerale ?Bicarbonato-calcica?.
Questo tipo di acque presenta numerose attivit? a livello dell?organismo, sono particolarmente indicate per donne in gravidanza e dopo attivit? fisica, per reintegrare liquidi e sali in pazienti diabetici, e per la prevenzione dell?osteoporosi, visto l?alto contenuto di calcio.
La componente alcalina che le rende indicate per il trattamento di patologie dell?apparato digerente, diabete, malattie del fegato, nausea, gastrite, emorroidi, mal di testa, costipazione, affezioni del sistema circolatorio, artrite. Hanno effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio e sull'apparato respiratorio, in caso di ipertensione favoriscono un miglior deflusso venoso, un incremento della velocit? del circolo.
Sono efficaci anche nei confronti della cellulite in quanto favoriscono il drenaggio dei liquidi nei tessuti. Indicate per gastropatie, ideali per contrastare la cosiddetta atonia gastrica (sensazione di pienezza, nausea, fastidio all'ingestione del cibo) e nello stesso tempo a digiuno abbassano l'eccesso di acidit? delle secrezioni gastriche.
Molto indicate nel trattamento di problemi della pelle come psoriasi, eruzioni cutanee, eczemi e secchezza. Hanno effetto anti-age e idratano la pelle fino a 6 volte di pi? rispetto all'acqua normale (58).
Tali acque potrebbero svolgere anche una positiva attivit? rigenerante cutanea.
3.4. Magnesio
Anche il magnesio, che nell?acqua Sangemini ? presente in quantit? notevoli (15,4 mg/L) rispetto ad altre acque minerali, ? un elemento importante nel processo di differenziazione e proliferazione dei cheratinociti. Esso inoltre svolge un ruolo molto importante nel promuovere i meccanismi di adesione di cheratinociti e fibroblasti al collagene di tipo I (59). Molto interessante e anche l?attivit? del magnesio a livello delle fibre elastiche che sono situate nella matrice exrtacellulare del tessuto connettivo responsabili dell?elasticit? e flessibilit? del tessuto. Le fibre elastiche sono costituite da elastina e microfibrille. Prima che l?elastina si depositi a livello dello spazio extracellulare vengono secrete le microfibrille che funzionano da scaffold per una corretta formazione delle fibre elastiche. Si ? visto che il magnesio si localizza a livello del core di elastina della fibra elastica con la funzione di favorire l?estensibilit? dell?elastina la cui degradazione ? estesa in particolari condizioni come la crescita, rimodellamento tissutale, rimarginazione delle ferite. Queste informazioni sono molto interessanti in quanto suggeriscono l?effetto benefico che il magnesio pu? svolgere sulle fibre di elastina situate al livello del derma, e quindi sulla tonicit? della pelle.
Esistono inoltre diversi studi in letteratura che documentano la capacit? del magnesio di stimolare il recupero della barriera cutanea. Per esempio Denda et al. hanno studiato l?effetto di quattro diversi sali di magnesio (magnesio cloruro, magnesio solfato, magnesio lattato e magnesio diidrogeno fosfato) preparando una soluzione di ciascuno e ponendola su una zona rasata del fianco di un topo, successivamente coperta per 20 minuti con una pellicola di plastica. Trascorso questo tempo la pellicola ? stata rimossa ? l?area ? stata lasciata asciugare. Tutte le soluzioni testate, ad eccezione del magnesio diidrogeno fosfato, hanno dimostrato accelerare il processo di riparazione cutanea. Successivamente ? stato valutato l?effetto di una soluzione di magnesio cloruro in cui era stato disciolto calcio cloruro e sono stati presi in esami diversi rapporti dei due sali. Quando il rapporto Ca/Mg era >1 si osservava un?accelerata riparazione della barriera cutanea, a testimonianza di un effetto benefico dovuto alla combinazione del calcio con il magnesio (60).
Anche altri minerali disciolti nell?acqua minerale Sangemini, seppure in quantit? piccole, possono agire in modo sinergico al calcio e al bicarbonato. Un esempio ? rappresentato da manganese e ferro.
Manganese
Il manganese interviene nel processo di proliferazione dei cheratinociti come dimostrato in uno studio condotto da Tenaud et al. Un tappeto cellulare di cheratinociti di origine umana, nel quale ? stata praticata una ferita artificiale mediante rimozione di una porzione di cellule ? stato incubato con una soluzione 1 ?g/ml di manganese gluconato. Dopo sei ore si ? osservata rispetto al tempo zero e rispetto al controllo una migrazione cellulare del 20,28% all?interno della regione priva di cellule a testimonianza dell?effetto indotto dal manganese (61).
Inoltre il manganese ? coinvolto nella regolazione dell?espressione delle integrine, molecole di adesione situate sulla membrana cellulare responsabili delle interazioni delle cellule con proteine della matrice extracellulare (61).
Ferro
Il ferro ? un altro elemento molto importante per la pelle. E? un cofattore dell?enzima protocollagene prolina idrossilasi che partecipa alla sintesi di collagene ed elastina con un conseguente effetto positivo nei processi di guarigione delle pelle danneggiata (62). Il ferro ? inoltre responsabile dell?idrossilazione dei residui di prolina e lisina del collagene, step importante e necessario prima della formazione della tripla elica (29, 63,64). Questo ? stato osservato in uno studio in cui ? stata saggiata l?attivit? dell?enzima protocollagene prolina idrossilasi in campioni di pelle umana. E? stato osservato che il ferro ? una delle sostanze essenziali per l?attivit? dell?enzima (63). Studi effettuati su fibroblasti umani utilizzando basse concentrazioni di ferro (2-20 ?M) hanno dimostrato che questo minerale ? in grado di aumentare la sintesi di tropoelastina e la deposizione dell?elastina insolubile inducendo l?espressione dei geni codificanti per tali proteine (65).
Per meglio comprendere le potenzialit? di applicazione dell?acqua minerale Sangemini in prodotti destinati ad essere applicati sulla pelle si riporta di seguito uno studio molto interessante basato sulla valutazione dell??effetto rigenerante sulla pelle di un?acqua termale bicarbonato-calciomagnesio (66). Ci? ? molto interessante in quanto l?acqua Sangemini ricca di bicarbonati e calcio contiene anche una buona quantit? di magnesio (Tabella I). Lo studio ? stato condotto su conigli ai quali sono state indotte tre lesioni e in seguito monitorata la guarigione dopo trattamento. Ciascuna lesione ? stata trattata con tre medicazioni differenti in modo da osservare meglio le differenze:
- medicazione impregnata (garza) con acqua termale bicarbonato-calcio-magnesio
- medicazione impregnata con soluzione fisiologica - medicazione fatta con Tegaderm? (film adesivo trasparente).
Dopo un?analisi accurata delle ferite e dell?evoluzione del processo di rimarginazione ? stato osservato che l?acqua termale ha propriet? rigeneranti maggiori e pi? spiccate delle altre due medicazioni prese in esame in quanto non solo stimola la proliferazione e migrazione dei cheratinociti ma modula la rigenerazione del collagene e delle fibre elastiche presenti nel derma (66).
Sulla base di ci? si pu? ipotizzare che l?acqua Sangemini possa svolgere un ruolo molto importante anche come rigenerante cutaneo anche in caso di pelli con lesioni come quelle acneiche oppure con un?alterazione strutturale indotta in seguito ad esposizione prolungata al sole (scottature) o lampade UV.
Alla luce di quanto emerso dalle ricerche fatte in riferimento alle peculiarit? dell?acqua minerale San Gemini e dell?olio extravergine di oliva, la Richiedente ha quindi provveduto ad avviare una ricerca per mettere a punto formulazioni relative a prodotti innovativi per la salute in cui l?ingrediente base ? rappresentato dall?acqua minerale Sangemini mentre l?olio extravergine viene inserito per costituire la fase lipofila.
Nel corso di tale studio si ? valutata l?efficacia in vitro di formulazioni contenenti acqua minerale e olio di oliva nei confronti del veicolo, rispetto ad un campione contenente solo olio di oliva e di un campione contenente solo acqua San Gemini.
VALUTAZIONE DI EFFICACIA IN VITRO DI FORMULAZIONI CONTENENTI ACQUA MINERALE E OLIO D?OLIVA
Campioni testati
- Formulazione A, contenente acqua minerale Sangemini 61-65% ed olio extravergine di oliva 25%, fornita da
% DI ACQUA SAN GEMINI 61,65%,OLIO DI OLIVA MF 25%; - Formulazione B, contenente solo olio extravergine di oliva 25%, fornita da
NO ACQUA SAN GEMINI, OLIO DI OLIVA MF 25%;
- Formulazione C, contenente solo acqua minerale Sangemini 61,65%, fornita da
ACQUA SAN GEMINI 61,65%, NO OLIO DI OLIVA MF;
- Formulazione D, contenente solo veicolo, fornita da
NO ACQUA SANGEMINI, NO OLIO DI OLIVA) MF;
Test di attivit? antiossidante
Per la valutazione preliminare dell?attivit? antiossidante dei campioni sono stati eseguiti due test:
Test del DPPH
Le formulazioni sono state solubilizzate in acqua bidistillata e sono state eseguite 8 diluzioni seriali in piastra multiwell. ? stata poi aggiunta una soluzione metanolica di 2,2-difenil-1-picrilidrazile (DPPH) e la piastra ? stata incubata a temperatura ambiente per 30 minuti. Infine, l?assorbanza a 517 nm ? stata registrata utilizzando un lettore di piastre. La percentuale di inibizione del DPPH ? stata calcolata con la seguente formula:
% inibizione = (Ablank-Asample) / AblankX 100
dove Ablank rappresenta l?assorbanza a 517 nm del bianco (sola acqua) e Asample l?assorbanza a 517 nm del campione.
La concentrazione inibente il 50% del DPPH ? stata poi ricavata utilizzando GraphPad Prism.
Elettrochimica
Gli esperimenti di voltammetria ciclica sono stati condotti in una cella a tre elettrodi collegata con l?analizzatore ed utilizzando un elettrodo di lavoro a carbone vetroso. I potenziali riportati sono riferiti all?elettrodo di riferimento Ag/AgCl. Come controelettrodo ? stato utilizzato un filo di platino.
Le misure sono state eseguite a temperatura ambiente e sotto atmosfera inerte di azoto ultra puro, onde evitare sia la reattivit? dei composti in esame con l?ossigeno atmosferico sia il processo di riduzione dell?ossigeno disciolto. Per le analisi, le formulazioni sono state disciolte in acqua distillata (concentrazione 25 mg/ml).
Vitalit? cellulare su cheratinociti umani
Per gli studi in vitro ? stata utilizzata una linea cellulare di cheratinociti umani (HaCaT). Le colture cellulari sono state effettuate in DMEM alto glucosio, contenente siero fetale bovino (10% v/v), L-glutammina (1% v/v) e antibiotico/antimicotico (1% v/v), ed incubate a 37 ?C e 5% CO2.
1x10<5 >cellule/pozzetto sono state seminate in piastre multiwell da 96 e lasciate crescere fino a raggiungere una confluenza di circa il 50%. Le cellule sono state poi trattate con le 4 formulazioni alle seguenti concentrazioni: 10, 1, 0.1, 0.01, 0.001 mg/ml per 24 ore. La valutazione della vitalit? cellulare ? stata effettuata utilizzando il Cell Counting Kit (CCK-8, Sigma Aldrich) ed i risultati sono stati espressi normalizzando i valori di assorbanza a 450 nm delle cellule trattate sui valori di assorbanza a 450 nm delle cellule non trattate.
Protezione dei cheratinociti umani da danno ossidativo
1x10<5 >cellule/pozzetto sono state seminate su piastre multiwell da 96 e lasciate crescere fino a raggiungere una confluenza di circa il 70-80%. Le cellule sono state poi pre-trattate overnight con le 4 formulazioni alle seguenti concentrazioni: 0.1, 0.01, 0.001 mg/ml. Lo stimolo ossidativo ? stato aggiunto utilizzando H2O25 mM per 4 ore e la vitalit? cellulare ? stata valutata mediante il test del CCK-8. I risultati sono stati espressi normalizzando i valori di assorbanza a 450 nm delle cellule trattate sui valori di assorbanza a 450 nm delle cellule non trattate.
Protezione dei cheratinociti umani da danno iperosmotico 1x10<5 >cellule/pozzetto sono state seminate in piastre multiwell da 96 e lasciate crescere fino a raggiungere una confluenza di circa il 70-80%. Le cellule sono state poi pre-trattate overnight con le 4 formulazioni alle seguenti concentrazioni: 0.1, 0.01, 0.001 mg/ml. Lo stimolo iperosmotico ? stato aggiunto utilizzando NaCl 500 mOsm per 8ore e la vitalit? cellulare ? stata valutata mediante il test del CCK-8. I risultati sono stati espressi normalizzando i valori di assorbanza a 450 nm delle cellule trattate sui valori di assorbanza a 450 nm delle cellule non trattate.
Risultati
In tabella 1 sono riportati i valori di IC50 ottenuti con le formulazioni nel test del DPPH. La formulazione A ha mostrato una IC50 nettamente inferiore rispetto alle altre tre, ad indicare una migliore capacit? antiradicalica.
Tabella 1
Valori di IC50 ricavati dal test
((?g/ml) del DPPH
Campione
Formulazione A (H2O EVO) 445.03 ?3.93
Formulazione B (EVO) 511.27 ? 3.35
Formulazione C (H2O) 527.01 ? 33.63
Formulazione D (Veicolo) 585.68 ? 3.93
Come ulteriore approfondimento, ? stata
eseguita la valutazione del profilo elettrochimico
della formulazione A. Il grafico riportato in
figura 5 mostra l?assenza di processi
ossidoriduttivi. Infatti, il profilo elettrochimico
della formulazione A (C4 nel grafico) ? del tutto
sovrapponibile a quello ottenuto con il bianco
strumentale (C1).
Il test di vitalit? cellulare ha permesso di
ottimizzare le concentrazioni efficaci per i
successivi test cellulari. Infatti, delle cinque
concentrazioni testate per ogni formulazione, ?
stato possibile escludere le due pi? alte (10000 e
1000 ?g/mL), poich? in grado di ridurre drasticamente la vitalit? cellulare, causando problemi di citotossicit?. Le concentrazioni inferiori di 100, 10 e 1 ?g/mL, invece, sono risultate compatibili con il modello in vitroutilizzato. Dal grafico riportato in figura 6 si evince che le formulazioni contenenti olio extravergine di oliva (A e B) sono in grado di aumentare leggermente la vitalit? cellulare rispetto alle cellule non trattate, suggerendo un possibile effetto trofico. La presenza di olio di oliva e di acqua Sangemini rende l?aumento della vitalit? cellulare causato dalla formulazione A alla concentrazione di 100 ?g/mL statisticamente significativo (p<0.05) rispetto al controllo. Nessun effetto ? stato osservato per le formulazioni C e D.
Vista la capacit? antiradicalica osservata nel test del DPPH, ? stato effettuato un test per la valutazione dell?attivit? antiossidante in vitro. I cheratinociti umani sono stati sottoposti a stress ossidativo indotto da perossido di idrogeno e l?effetto protettivo del pretrattamento con le diverse formulazioni ? stato valutato analizzando la vitalit? cellulare. Lo stimolo ossidativo ha prodotto una marcata riduzione della vitalit? cellulare rispetto al controllo non trattato (-70% circa). Tuttavia, nessuna delle formulazioni, a nessuna delle concentrazioni testate, ? risultata in grado di proteggere le cellule dal danno (figura 7).
Per la valutazione della potenziale attivit? idratante delle formulazioni, ? stato creato un modello in vitro in grado di riprodurre un danno da stress iperosmotico, indotto con cloruro di sodio. Lo stimolo iperosmotico ha prodotto una riduzione della vitalit? cellulare di circa il 60% rispetto alle cellule non trattate. N? il veicolo (formulazione D), n? la formulazione contenente solo acqua (C), sono risultate in grado di proteggere le cellule dal danno. La formulazione B, contenente olio, invece, ha mostrato una tendenza dose dipendente alla protezione, anche se, a nessuna delle concentrazioni testate si ? raggiunta la significativit? statistica. La formulazione A, invece, alla concentrazione di 100 ?g/mL, ha mostrato una capacit? protettiva statisticamente significativa, aumentando la vitalit? cellulare di circa il 36% rispetto allo stimolo iperosmotico come si evidenzia in figura 8.
Conclusioni
I test effettuati hanno evidenziato come la formulazione A sia sempre migliorativa rispetto alle altre tre formulazioni in termini di potere antiradicalico nel test del DPPH, e di effetto trofico e protezione da stimolo iperosmotico, nei test cellulari su cheratinociti umani. Nonostante i valori di IC50 ottenuti nel test del DPPH siano decisamente buoni, considerando che sono riferiti alle formulazioni complete e non ai singoli attivi contenuti in esse, non ? stato possibile osservare un?attivit? antiossidante in vitro. Questo ? plausibilmente dovuto ad un limite intrinseco del modello sperimentale utilizzato. Infatti la massima concentrazione non citotossica in questo modello ? risultata essere 100 ?g/mL, circa 5 volte minore rispetto ai valori di IC50 ottenuti nel test del DPPH. Nel modello utilizzato, quindi, non ? stato possibile aumentare le concentrazioni senza osservare un effetto citotossico. Tuttavia, ? ragionevole pensare che, a concentrazioni pi? alte, la formulazione A possa esplicare una migliore attivit? antiossidante in vivo.
In conclusione, quindi, la formulazione A si configura come un possibile preparato cosmetico ad attivit? trofica ed idratante, rimandando a test pi? specifici la possibilit? di indagare l?attivit? antiossidante. La formulazione secondo la presente invenzione contiene, a parte l?acqua di San Gemini e l?olio di oliva, un veicolo come acqua distillata, e opzionalmente gli additivi che sono convenzionali in cosmetica, come addensanti, deodoranti, materiali antimicrobici, agenti ingrassanti, profumo, agenti complessanti e sequestranti, agenti perlescenti, estratti vegetali, vitamine e/o loro derivati, ingredienti attivi e simili.

Claims (6)

RIVENDICAZIONI
1) Formulazione cosmetica ad attivit? trofica ed idratante caratterizzata dal fatto che contiene acqua minerale Sangemini in una percentuale compresa tra il 55-70% del peso totale ed olio extravergine di oliva in una percentuale tra il 20-30% del peso totale della formulazione stessa.
2) Formulazione cosmetica ad attivit? trofica ed idratante come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che l?acqua minerale Sangemini ? presente in una percentuale tra il 60% ed il 68% e l?olio di oliva ? presente in una percentuale compresa tra il 23% ed il 25% in peso, rispetto al peso totale della formulazione stessa.
3) Formulazione cosmetica ad attivit? trofica ed idratante come ad una qualunque delle rivendicazioni 1 e 2 in cui l?acqua minerale Sangemini ? presente in una percentuale tra il 61% ed il 65% e l?olio in una percentuale pari al 25% in peso sul peso totale della formulazione stessa..
4) Preparato cosmeceutico ad attivit? trofica ed idratante comprendente la formulazione di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, alla concentrazione di 100 ?g/mL, avente capacit? protettiva statisticamente significativa, aumentando la vitalit? cellulare di circa il 36% rispetto allo stimolo iperosmotico.
5) Uso della formulazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, per la preparazione di un prodotto destinato al trattamento di inestetismi cutanei.
6) Un metodo cosmetico di trattamento della pelle comprendente la somministrazione topica di una quantit? terapeuticamente efficace di una formulazione che contiene acqua minerale Sangemini in una percentuale compresa tra il 55-70% del peso totale ed olio extravergine di oliva in una percentuale tra il 20-30% del peso totale della formulazione stessa.
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