IT201900002245A1 - Macchinario perfezionato per la manipolazione di manufatti. - Google Patents

Macchinario perfezionato per la manipolazione di manufatti. Download PDF

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Alberto Paccagnella
Cristiano Paccagnella
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Description

DESCRIZIONE
dell'invenzione avente per titolo:
"Macchinario perfezionato per la manipolazione di manufatti"
La presente invenzione riguarda uno macchinario perfezionato per la manipolazione di manufatti, e in particolare per la loro movimentazione all’interno di una linea di produzione e/o lavorazione.
Attualmente, nelle linee di produzione e/o lavorazione di manufatti di forma sottile ed allungata, quali ad esempio le cinture, sono previsti molteplici passaggi di lavorazione (ad esempio per la rifinitura meccanica dei bordi e della punta, per la verniciatura e la successiva essiccazione) che sono effettuati da corrispondenti macchine posizionate una dopo l’altra all’interno dell’ambiente di lavoro.
Generalmente, tali linee di produzione e/o lavorazione si sviluppano lungo un percorso sostanzialmente rettilineo e ciò richiede necessariamente di avere a disposizione locali (ed in particolare capannoni) con spazi particolarmente estesi.
Pertanto, per diminuire l’ingombro in lunghezza di una linea di produzione e/o lavorazione può essere utile che la stessa linea si sviluppi secondo un percorso a serpentina, o a zig-zag, o comunque che comprenda uno o più curvature o angoli. Tuttavia, al fine di definire una opportuna curvatura o un angolo all’interno della linea di produzione e/o lavorazione è però necessario ruotare o modificare la direzione di avanzamento del manufatto da lavorare, in modo da non dover modificare completamente la configurazione delle macchine che svolgono le relative lavorazioni sul manufatto stesso.
Inoltre, in particolare nel caso delle cinture, alcune macchine di lavorazione richiedono che la cintura entri nella macchina stessa con la sua porzione di testa (cioè con la porzione in vicinanza della quale vengono ricavati i fori della cintura), mentre altre macchine, effettuando lavorazioni sul tacco (coda) della cintura (cioè la porzione alla quale viene associata la fibbia), richiedono che la cintura stessa entri nella macchina con la porzione di tacco. Quindi, per poter effettuare entrambe queste lavorazioni, è necessario ruotare di un angolo appropriato il manufatto e, attualmente, questa operazione di rotazione è eseguita manualmente da un operatore dedicato. È agevole intuire come ciò non risulti completamente soddisfacente dato che provoca un indesiderato rallentamento e/o interruzione dell’intera linea di lavorazione, con conseguente diminuzione di produttività dell’intero impianto. Inoltre, l’impiego di personale dedicato comporta un indesiderato aumento dei costi.
Scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario per la manipolazione di manufatti bidimensionali che superi gli inconvenienti previsti nelle soluzioni tradizionali.
Altro scopo dell’invenzione è quello di proporre un macchinario che sia facilmente integrabile all’interno di una linea continua di produzione e/o lavorazione di manufatti.
Altro scopo dell’invenzione è quello di proporre un macchinario che consenta di diminuire l’ingombro longitudinale in lunghezza di una linea continua di lavorazione di manufatti.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che sia utilizzabile anche con macchine e/o in impianti e/o linee già esistenti ed operative.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che sia utilizzabile e installabile in linee continue di produzione e/o lavorazione di manufatti che non necessariamente hanno uno sviluppo rettilineo.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che consenta di variare la direzione e/o il verso di avanzamento dei manufatti all’interno di una linea di produzione.
Altro scopo dell’invenzione è quello di proporre un macchinario che consenta la movimentazione di manufatti laminari in modo da effettuare corrispondenti lavorazioni su entrambe le estremità dei manufatti stessi.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che elimini o riduca gli interventi manuali da parte dell’operatore.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che sia altamente automatizzato.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che sia alternativo e/o migliorativo rispetto alle soluzioni attuali.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un macchinario che sia realizzabile in modo facile, rapido e con bassi costi.
Questi scopi, sia singolarmente che in una loro qualsiasi combinazione, nonché altri scopi che risulteranno dalla descrizione che segue, sono raggiunti, secondo l'invenzione, con uno macchinario come definito nella rivendicazione 1 e con un impianto secondo la rivendicazione 10.
La presente invenzione viene qui di seguito ulteriormente chiarita in una sua preferita forma di pratica realizzazione riportata a scopo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegni, in cui:
la figura 1 mostra il macchinario secondo l’invenzione in vista prospettica, la figura 2 lo mostra in vista laterale,
la figura 3 mostra in vista prospettica il solo gruppo di manipolazione con una parte della incastellatura prevista per il suo supporto, la figura 4 mostra in vista laterale il solo gruppo di manipolazione di fig. 3, la figura 4a mostra un particolare ingrandito di fig. 4,
la figura 5 mostra in vista prospettica il macchinario durante l’arrivo del manufatto in corrispondenza della zona di prelievo,
la figura 6 lo mostra durante la successiva fase di prelevamento,
la figura 7 lo mostra durante la successiva fase di rotazione,
la figura 8 lo mostra durante la successiva fase di deposito in corrispondenza della zona di scarico del manufatto prelevato e ruotato, la figura 9 mostra il macchinario secondo l’invenzione in una differente forma di realizzazione,
la figura 10 mostra una stazione di lavorazione comprendente un primo macchinario secondo l’invenzione, una macchina per la lavorazione del manufatto (in particolare un forno), ed un secondo macchinario secondo l’invenzione,
Come si vede dalle figure, il macchinario 1 per la manipolazione di manufatti laminari 3 comprende almeno un apparato di movimentazione 6 di partenza che è configurato per portare il manufatto 3 da manipolare – preferibilmente uno per volta - in una zona di prelievo 5 che è definita in detto apparato di movimentazione 6.
Vantaggiosamente, il macchinario 1 comprende altresì un apparato di movimentazione di arrivo 6 o 6’ che è configurato per allontanare il manufatto 3, una volta che è stato manipolato, da una zona di scarico 7 anch’essa definita in detto almeno un apparato di movimentazione 6 e/o 6’.
Preliminarmente, si precisa che per “manufatti laminari” qui si intendono manufatti, preferibilmente di pelle, tessuto o simili materiali, in cui l'estensione dello spessore è molto minore di quella delle altre due dimensioni (lunghezza e larghezza). Preferibilmente, i manufatti laminari trattati e/o gestiti dal macchinario 1 secondo l’invenzione sono manufatti laminari a sviluppo allungato, cioè in cui la lunghezza ha uno sviluppo ben superiore rispetto alla larghezza. Preferibilmente, i manufatti laminari trattati e/o gestiti dal macchinario 1 secondo l’invenzione sono flessibili e, in particolare, comprendono manufatti in pelle, naturale e/o sintetica, e/o affini. Ulteriormente, per “manufatti laminari” qui si intendono altresì manufatti in materiali sintetici, ad esempio plastici, in tessuto (cioè ottenuti mediante la tessitura di fili) e/o in tessuto non tessuto. In particolare, i manufatti laminari trattati e/o gestiti con il macchinario 1 secondo l’invenzione possono comprendere cinture, tracolle, manici, cinghie, strisce in generale o altri manufatti laminari da utilizzare come accessori/elementi di pelletteria.
Opportunamente, in una prima forma di realizzazione (cfr. figure 1 e 5-8) del macchinario 1, vi è un apparato di movimentazione di partenza 6 che porta il manufatto nella zona di prelievo 5 ed un apparato di movimentazione di arrivo 6’, che è distinto dall’apparato di movimentazione di partenza, che allontana il manufatto manipolato dalla zona di scarico 7; in particolare, inoltre, la zona di prelievo 5 è definita nel primo apparato di movimentazione 6 mentre la zona di scarico 7 è definita nel secondo apparato di movimentazione 6’.
Opportunamente, in un’altra forma di realizzazione del macchinario 1 (cfr. fig. 9), vi è un solo apparato di movimentazione 6 e, pertanto, il medesimo apparato di partenza che porta il manufatto nella zona di prelievo 5, funge altresì da apparato di arrivo per allontanare detto manufatto dalla zona di scarico 7; in particolare, inoltre, la zona di prelievo 5 e di scarico 7 sono definite nello stesso apparato di movimentazione 6. Opportunamente, in tal caso, le zone di prelievo 5 e di scarico 7 possono sostanzialmente coincidere o essere definite in corrispondenti zone differenti dell’apparato di movimentazione 6.
Opportunamente, in entrambe le forme di realizzazione, la zona di prelievo 5 e di scarico 7 sono definite da una base o piano configurato ed idoneo a ricevere almeno in parte, preferibilmente interamente, in appoggio il manufatto da manipolare/manipolato.
Preferibilmente, il macchinario 1 può essere inserito all’interno di una linea di produzione per la lavorazione di manufatti laminari e, ad esempio, può essere collegata a monte con un nastro trasportatore proveniente da una precedente stazione di lavorazione, ed a valle può essere collegato con un nastro trasportatore diretto verso una successiva stazione di lavorazione.
Vantaggiosamente, ciascun apparato di movimentazione 6 e/o 6’ comprende un nastro trasportatore 8 che, preferibilmente, comprende mezzi di azionamento 9 configurati per consentire il movimento in entrambi i versi del nastro stesso. Ad esempio, i mezzi di azionamento 9 comprendono un motore, preferibilmente elettrico, ma alternativamente può essere idraulico, o di altro tipo, e degli ingranaggi adatti a trasformare il movimento rotatorio del primo motore in movimento lineare del nastro trasportatore 8.
Opportunamente, in un'altra forma di realizzazione non rappresentata, l’apparato di movimentazione 6 e/o 6’ può essere passivo, ad esempio può comprendere uno scivolo, o ancora può comprendere un caricatore, o altro.
Preferibilmente, in corrispondenza di una zona di ingresso e/o di una zona di uscita dell’apparato di movimentazione di partenza 6 e/o di arrivo 6’ è previsto un convogliatore per indirizzare i manufatti rispettivamente verso la zona di prelievo 5 e di scarico 7.
Preferibilmente, nella suddetta prima forma di realizzazione (cfr. figure 1 e 5-8) del macchinario 1, l’apparato di movimentazione di partenza 6 comprende un primo nastro trasportatore di ingresso 8 che è azionato in modo da far avanzare il manufatto da manipolare 3 verso la zona di lavoro 5, mentre l’apparto di movimentazione di arrivo 6’ comprende un secondo nastro trasportatore di uscita 8’ che è azionato in modo da far avanzare il manufatto manipolato in allontanamento dalla zona di scarico 7. Preferibilmente, il primo nastro trasportatore di ingresso 8 è sostanzialmente identico al secondo nastro trasportatore di uscita 8’.
Vantaggiosamente, sul nastro trasportatore di ingresso 8 (cioè quello che porta il manufatto presso la zona di prelievo 5) può essere previsto un primo sensore (non rappresentato) configurato per rilevare l’arrivo del manufatto 3 in corrispondenza di detta zona di prelievo. Vantaggiosamente, il primo sensore può essere un sensore ottico (ad esempio del tipo a fotocellula) posizionato sostanzialmente al livello del piano di appoggio definito dal nastro trasportatore di ingresso 8 in modo da rilevare il passaggio anche di manufatti sostanzialmente lineari o laminari, oppure può essere un rilevatore di pressione posto inferiormente al piano di appoggio del nastro trasportatore 6.
Opportunamente, il primo sensore è configurato per rilevare quando il manufatto 3 è arrivato interamente/completamente in corrispondenza della zona di prelievo per essere manipolato, come sarà chiaro in seguito.
Vantaggiosamente, sul nastro trasportatore di uscita 8 (cioè quello che allontana il manufatto manipolato dalla zona di scarico 7) può essere previsto un secondo sensore configurato per rilevare l’arrivo del manufatto 3 in corrispondenza di detta zona di scarico.
Opportunamente, i due nastri trasportatori 8, 8’ possono essere posizionati in qualsivoglia disposizione reciproca. Vantaggiosamente, i due nastri trasportatore 8, 8’ possono essere disposti in modo che le loro direzioni di avanzamento siano parallele tra loro oppure possono essere angolate (ad esempio di circa 90°), possono presentare il medesimo verso di avanzamento oppure possono avere versi di avanzamento contrapposti. Opportunamente, i piani di appoggio definiti dai due nastri trasportatori 8, 8’ possono essere ad altezze differenti.
Opportunamente, nella seconda forma di realizzazione (cfr. figura 9) del macchinario 1, è previsto un unico nastro trasportatore 8 che funge sia da apparato di movimentazione di partenza che da apparato di movimentazione di arrivo.
Opportunamente, il macchinario 1 comprende un’unità di controllo 21 (ad esempio un processore) che è collegata con i sensori e con i mezzi di azionamento degli apparati di movimentazione 6 e/o 6’ per controllare opportunamente la movimentazione di quest’ultimi.
Vantaggiosamente, l’unità di controllo 21 è la stessa per entrambi gli apparati di movimentazione 6 e 6’, cioè – preferibilmente - sia per il nastro trasportatore di ingresso 8 sia per il nastro trasportatore di uscita 8’.
Il macchinario 1 comprende inoltre almeno un gruppo di manipolazione 22 che è configurato per prendere il manufatto 3 in corrispondenza della zona di prelievo 3 di un apparato di movimentazione 6, per effettuare poi l’effettiva manipolazione del manufatto 3 (cioè per effettuare una sua traslazione e/o rotazione) e, infine, per rilasciarlo in corrispondenza di una zona di scarico 7 che – preferibilmente - può essere prevista nello stesso 6 o in un altro apparato di movimentazione 6’.
Vantaggiosamente, il gruppo di manipolazione 22 è opportunamente supportato e montato su un’incastellatura 24 che preferibilmente sovrasta gli apparati di movimentazione 6, 6’ (cfr. fig. 1) o l’apparato di movimentazione 6 (cfr. fig. 9). Vantaggiosamente, l’incastellatura 24 è definita da una pluralità di barre/profilati metallici, opportunamente combinati e uniti tra loro.
Opportunamente, l’incastellatura 24 comprende almeno un una coppia di elementi di guida orizzontali 25, 25’, paralleli e distanziati tra loro, lungo i quali viene fatto scorrere il gruppo di manipolazione 22.
Opportunamente, il gruppo di manipolazione 22 comprende un trasverso di supporto 26 che è disposto sostanzialmente perpendicolarmente tra gli elementi di guida orizzontali 25, 25’; preferibilmente, ciascuna estremità di detto traverso di supporto 26 si impegna entro un corrispondente elemento di guida 25 o 25’. Opportunamente, mentre gli elementi di guida orizzontali 25, 25’ si sviluppano lungo una direzione X sostanzialmente orizzontale, il traverso di supporto si sviluppa lungo una direzione Y, anch’essa sostanzialmente orizzontale, ma perpendicolare rispetto alla suddetta direzione X. In sostanza, gli elementi di guida 25, 25’ ed il trasverso di supporto 26 definiscono le due direzioni X, Y di un piano cartesiano sostanzialmente orizzontale definito al di sopra dell’apparato o degli apparati di movimentazione 6, 6’.
Opportunamente, sono previsti mezzi di movimentazione 27 che sono associati a detto traverso di supporto 26 per provocare la sua movimentazione lungo la direzione X definita dallo sviluppo degli elementi di guida orizzontali 25 e/o 25’. Opportunamente, i mezzi di movimentazione 27 comprendono un attuatore 27’ ed un sistema 27’’ per trasmettere a detto traverso di supporto 26 il moto generato da detto attuatore.
Preferibilmente, i mezzi di movimentazione 27 sono configurati per traslare il gruppo di manipolazione 22 tra:
- una prima posizione di lavoro che è sostanzialmente in posizione sovrastante, preferibilmente sostanzialmente allineata verticalmente, alla zona di prelievo 5 definita nel primo apparato di movimentazione 6 (cfr. figg.
5 e 6), e
- una seconda posizione di lavoro che è sostanzialmente sovrastante, preferibilmente sostanzialmente allineata verticalmente, alla zona di scarico 7 definita nel secondo apparato di movimentazione 6’ (cfr. fig.8).
Opportunamente, ai mezzi di movimentazione 27 e/o agli elementi di guida orizzontali 25 e/o 25’ sono associati degli opportuni sensori di fine corsa e/o di posizione che sono collegati all’unità di controllo 21 del macchinario 1.
Vantaggiosamente, il gruppo di manipolazione 22 comprende altresì un organo traslante 28 che è associato al traverso di supporto 26 mediante mezzi di traslazione 30 che sono configurati per provocare la traslazione verticale di detto organo traslante 28 (in avvicinamento/allontanamento) rispetto a detto traverso di supporto 26. Preferibilmente, l’organo traslante 28 comprende una prima barra orizzontale 29.
Preferibilmente, questi mezzi di traslazione verticale 30 comprendono almeno un pistone idraulico/pneumatico e/o un motore elettrico lineare, e preferibilmente una coppia di pistoni idraulici e/o motori elettrici lineari 36, 36’ reciprocamente distanziati lungo lo sviluppo longitudinale di detta prima barra orizzontale 29.
Opportunamente, ai mezzi di traslazione verticale 30 è associato un opportuno terzo sensore (ad esempio un sensore induttivo), collegato all’unità di controllo 21, per rilevare la traslazione dell’organo traslante 28 rispetto al traverso di supporto 26.
Vantaggiosamente, il gruppo di manipolazione 22 comprende altresì un organo rotante 42 che è associato all’organo traslante 28 mediante mezzi di rotazione 40 che sono configurati per provocare la rotazione di detto organo rotante 42 attorno ad un asse sostanzialmente verticale Z, che opportunamente è perpendicolare rispetto al suddetto piano cartesiano orizzontale X, Y e, preferibilmente, corrisponde all’asse di simmetria verticale del gruppo di manipolazione 22. Preferibilmente, l’organo rotante 42 comprende una seconda barra orizzontale 43.
Preferibilmente, questi mezzi di rotazione 40 comprendono almeno un motore, preferibilmente elettrico, avente lo statore 41 fissato all’organo traslante 28 mentre il rotore 41’ è fissato alla seconda barra orizzontale 43 che definisce detto organo rotante 42.
Opportunamente, ai mezzi di rotazione 40 è associato un opportuno sensore (ad esempio un sensore induttivo), collegato all’unità di controllo 21, per rilevare la rotazione dell’organo rotante 42 attorno a detto asse verticale.
Il gruppo di manipolazione 22 comprende altresì mezzi di presa 44 configurati per:
- prendere il manufatto 3, in corrispondenza di detta zona di prelievo 5, in modo da renderlo solidale a detto gruppo di manipolazione 22,
- per rilasciare/depositare in corrispondenza della zona di scarico 7 il manufatto 3 prelevato.
Opportunamente, i mezzi di presa 44 sono montati su detto organo rotante 42 e, pertanto, i mezzi di rotazione 40 - che provocano la rotazione dell’organo rotante 42 attorno ad un asse sostanzialmente verticale - provocano altresì la rotazione di detti mezzi di presa attorno a detto asse.
Opportunamente, i mezzi di traslazione 34 che provocano la traslazione verticale di detto organo rotante 42 provocano altresì la traslazione verticale di detti mezzi di presa 44:
- in avvicinamento/verso detta zona di prelievo 5, per consentire così a detti mezzi di presa 44 di prendere il manufatto 3, e/o
- in avvicinamento/verso detta zona di scarico 7 per consentire così a detti mezzi di presa 44 di rilasciare/depositare il manufatto (che è stato preso) in detta zona di scarico, e/o
- per movimentare altresì detti mezzi di presa 44 in allontanamento da detta zona di prelievo 5 e/o detta zona di scarico 7 per consentire così a detti mezzi di rotazione 40 di provocare la rotazione dell’organo rotante 42, insieme a detti mezzi di presa 44.
Vantaggiosamente, i mezzi di presa 44 possono comprendere una pluralità di mezzi di aspirazione 50 che sono collegati ad una pompa per il vuoto (non rappresentata) e che sono opportunamente e reciprocamente distanziati e allineati lungo lo sviluppo longitudinale della seconda barra orizzontale 43 che definisce l’organo rotante 42.
Più in dettaglio, ciascun mezzo di aspirazione 50 comprende un corpo cilindrico 51 che è collegato ad una estremità con una ventosa 52 mentre all’altra estremità è collegata ad un tubicino di raccordo (non rappresentato) con il circuito provvisto della pompa per il vuoto. Il corpo cilindrico è scorrevole verticalmente entro un elemento di guida 53 che è vincolato alla barra orizzontale 43 dell’organo rotante 42. Inoltre, vantaggiosamente, attorno al corpo cilindrico 51 è calzata una molla, preferibilmente elicoidale (non rappresentata), che agisce su detto corpo cilindrico 51 in modo da allontanare la sua estremità provvista della ventosa 52 dalla barra orizzontale 43. Opportunamente, quindi, la molla si comprime quanto la ventosa 52 dei mezzi di aspirazione 50 contrasta con il manufatto 3 (durante la fase di prelievo) e/o con il piano di appoggio definente la zona di scarico 7 (durante la fase di deposito/rilascio), ammortizzando così tale contatto.
Vantaggiosamente, l’attivazione/disattivazione dei mezzi di aspirazione 50 (controllando ad esempio la pompa per il vuoto o corrispondenti valvole previste nel circuito di collegamento della pompa per il vuoto con i mezzi di aspirazione) è controllata dall’unità di controllo 21 del macchinario 1.
Preferibilmente, l’attivazione dei mezzi di aspirazione 50 può essere comandata dall’unità di controllo 21 in seguito al rilevamento, da parte di detto primo sensore, dell’arrivo del manufatto 3 in corrispondenza della zona di prelievo 5 per essere così preso dal gruppo di manipolazione 22 e/o a seguito di un segnale che è inviato all’unità di controllo 21 da parte di detto terzo sensore (preferibilmente induttivo) che è montato sui mezzi di traslazione verticale 30 e che rileva quando quest’ultimi hanno raggiunto la posizione di finecorsa (cioè la massima estensione) che, opportunamente, corrisponde ad una situazione in cui le ventose 52 dei mezzi di aspirazione 50 sono sostanzialmente in contatto/prossimità del manufatto da prelevare.
Preferibilmente, la disattivazione dei mezzi di aspirazione 50 è anch’essa comandata dall’unità 21, a seguito di un segnale che è inviato all’unità di controllo 21 da parte di detto terzo sensore (preferibilmente induttivo) che è montato sui mezzi di traslazione verticale 30 e che rileva quando quest’ultimi hanno raggiunto la posizione di finecorsa (cioè di massima estensione) che, opportunamente, corrisponde all’avvenuto deposito del manufatto 30 sull’apparato di movimentazione di arrivo 6 e/o 6’. Quindi, quando il secondo rileva l’arrivo del manufatto 3 sull’apparato di movimentazione di arrivo 6 e/o 6’, l’unità di controllo 21 comanda l’attivazione di detto apparato.
Alternativamente, su ciascun mezzo di aspirazione 50 può essere installato un opportuno sensore (ad esempio un sensore di pressione) che è collegato all’unità di controllo 21 che è configurata in modo che, quando riceve un corrispondente segnale da detto sensore, blocca i mezzi di traslazione 30, interrompendo così la traslazione in discesa dell’organo traslante 28 e, corrispondentemente, se è in fase di prelievo del manufatto, comanda l’attivazione di detti mezzi di aspirazione 50 mentre, se è in fase di scarico, comanda la disattivazione di detti mezzi di aspirazione 50.
In un’altra forma di realizzazione, il gruppo di manipolazione 22 può essere montato su un braccio robotico industriale (non rappresentato), configurato per traslare il gruppo di manipolazione 22 tra la prima e la seconda posizione di lavoro e, vantaggiosamente, per provocare altresì la sua eventuale rotazione.
Opportunamente, come detto, il macchinario 1 comprende un’unità di controllo 21 configurata per controllare e coordinare l’attivazione/disattivazione (ed il funzionamento in generale) dei mezzi di azionamento degli apparati di movimentazione 6 e/o 6’, dei mezzi di aspirazione 50, dei mezzi di traslazione verticale 30, dei mezzi di rotazione 40 e/o, preferibilmente, dei mezzi di movimentazione del gruppo di manipolazione 22 lungo l’asse X. Opportunamente, a tal fine, l’unità di controllo 21 è collegata con i suddetti corrispondenti sensori ed è opportunamente programmata in modo da comandare e coordinare corrispondentemente, sulla base dei segnali ricevuti dai sensori, i suddetti mezzi.
Vantaggiosamente, l’unità di controllo 21 comprende altresì un’interfaccia utente (non rappresentata) che, preferibilmente, è di tipo touch screen.
Il funzionamento del macchinario 1 secondo l’invenzione deriva chiaramente da quanto detto.
L’apparato di movimentazione 6 fa avanzare il manufatto 3 da manipolare fino a portarlo in corrispondenza della zona di prelievo 5. Opportunamente, in precedenza e/o contemporaneamente e/o anche successivamente rispetto all’arrivo del manufatto 3 in corrispondenza della zona di prelievo 5, il gruppo di presa 22 viene movimentato (in particolare mediante l’azionamento dei mezzi di movimentazione 27 che ne provocano la sua traslazione lungo l’asse X) in modo da trovarsi nella prima posizione di lavoro, cioè al di sopra di detta zona di prelievo 5.
Opportunamente, quando il sensore previsto nell’apparato di movimentazione rileva il corretto e/o completo arrivo del manufatto in corrispondenza della zona di prelievo 5, invia un corrispondente segnale all’unità di controllo 21 che così interrompe i mezzi di azionamento dell’apparato di movimentazione 6.
Quindi, l’unità di controllo 21 comanda l’attivazione dei mezzi di traslazione 30 che fanno così scendere l’organo rotante 42 finché i mezzi di presa 44 – ed in particolare le ventose 52 dei mezzi di aspirazione 50 - entrano in contatto con la faccia superiore del manufatto 3 (cioè con la faccia opposta rispetto a quella che è a contatto con il piano/base definente la zona di prelievo 5). Opportunamente, la corsa di discesa dei mezzi di traslazione 30 viene preimpostata, mentre il terzo sensore rileva quando detti mezzi hanno raggiunto una posizione di fine corsa per consentire così all’unità di controllo 21 di comandare l’operazione successiva.
Opportunamente, la corsa di discesa dei mezzi di traslazione 30 viene preimpostata in base alle dimensioni e al posizionamento dei diversi componenti del macchinario 1.
Una volta che il terzo sensore ha rilevato la posizione di finecorsa dei mezzi di traslazione 30 (posizione che opportunamente corrisponde a quella di contatto/prossimità delle ventose 52 dei mezzi di aspirazione 50 alla faccia superiore del manufatto 3), il corrispondente segnale inviato all’unità di controllo 21 fa sì che quest’ultima comandi l’attivazione del collegamento della pompa del vuoto con i mezzi di aspirazione 50 in modo da rendere detto manufatto 3 solidale con i mezzi di presa 44, e quindi con l’organo rotante e – in generale – con l’intero gruppo di manipolazione 22.
Successivamente, i mezzi di traslazione verticale 30 vengono azionati per far risalire l’organo rotante 42 assieme al manufatto 3 trattenuto dai mezzi di presa 44.
Opportunamente, durante e/o al termine della traslazione in risalita dell’organo rotante 42, vengono azionati i mezzi di rotazione 40 per provocare così la rotazione dell’organo rotante 42, assieme al manufatto 3 trattenuto dai mezzi di presa 44, attorno ad un asse Z sostanzialmente verticale di un angolo opportunamente predefinito. Opportunamente, l’asse Z è sostanzialmente perpendicolare alla faccia del manufatto 3 trattenuto dai mezzi di presa 44. Opportunamente, l’angolo di rotazione attorno all’asse Z viene opportunamente preimpostato e corrisponde all’angolo definito tra il primo apparato di movimentazione 6 ed il secondo apparato di movimentazione 6’.
Successivamente, se previsto, il gruppo di manipolazione 22 viene traslato lungo l’asse X mediante i mezzi di movimentazione orizzontali 27 verso la seconda posizione di lavoro in modo da portare il gruppo di manipolazione – e quindi il manufatto 3 trattenuto dai mezzi di presa di detto gruppo – al di sopra del secondo apparato di movimentazione 6’.
Vantaggiosamente, la rotazione del manufatto 3 attorno all’asse verticale Z può essere effettuata contemporaneamente alla movimentazione del gruppo di manipolazione 22 lungo l’asse X dalla prima posizione di lavoro alla seconda posizione di lavoro.
Preferibilmente, pertanto, a seguito della rotazione dell’organo rotante 42 assieme al manufatto 3 trattenuto dai mezzi di presa 44, detto manufatto si trova sostanzialmente verticalmente allineato alla direzione di sviluppo longitudinale del secondo apparato di movimentazione 6’.
Quindi, l’unità di controllo 21 comanda nuovamente l’attivazione dei mezzi di traslazione 30 che fanno così scendere l’organo rotante 42 finché la faccia inferiore del manufatto 3 (che in corrispondenza della sua faccia opposta, cioè quella superiore, è trattenuto dai mezzi di presa 44) va in contatto con il piano/base definente la zona di scarico 7. Opportunamente, la corsa di discesa dei mezzi di traslazione 30 viene preimpostata e continua finché il terzo sensore ha rilevato il raggiungimento della posizione di finecorsa da parte di detti mezzi di traslazione 30. Preferibilmente, come già detto, detto terzo sensore è di tipo induttivo e controlla il numero di passi necessari al motore dei mezzi di traslazione di effettuare la traslazione richiesta.
Quindi, quando il secondo sensore previsto sull’apparato di movimentazione di arrivo 6’ rileva che il manufatto 3 è stato posato correttamente e/o completamente sulla zona di scarico 7 di detto secondo apparato di movimentazione 6’, l’unità di controllo 21 comanda l’interruzione dell’aspirazione in modo da liberare/separare il manufatto, così posato, dai mezzi di aspirazione 50 e, opportunamente, attiva altresì i mezzi di azionamento 8’ del secondo apparato di movimentazione 6’ che provoca così l’avanzamento e l’allontanamento del manufatto dalla zona di scarico 7.
Vantaggiosamente, nella forma di realizzazione di fig. 9, il macchinario 1 può essere utilizzato solamente per la rotazione del manufatto 3 che viene così prelevato e ridepositato sul medesimo apparato di movimentazione 6. Opportunamente, in tale forma di realizzazione, non sono previsti mezzi per la movimentazione del gruppo di manipolazione lungo l’asse Y, mentre opportunamente sono previsti – sostanzialmente con il medesimo funzionamento sopra descritto – sia i mezzi di traslazione verticale 30 sia i mezzi di rotazione 40.
Opportunamente, in tal caso, sul medesimo apparato di movimentazione 6 sono previsti due sensori che sono posti ad una distanza reciproca sostanzialmente corrispondente a quella dei manufatti 3 da manipolare.
Preferibilmente, i mezzi di rotazione sono configurati per provocare una rotazione del manufatto trattenuto dai mezzi di presa 44 di 180° attorno ad un asse Z sostanzialmente verticale.
Opportunamente, il manufatto 3 può essere prelevato e trattenuto dai mezzi di presa 44 in modo che l’asse verticale Z attorno al quale il manufatto stesso viene ruotato risulti parallelo ma distanziato (cioè non coincidente) rispetto all’asse verticale che attraversa la mediana dello sviluppo longitudinale del manufatto stesso.
Vantaggiosamente, come rappresentato in fig. 10, all’interno di una stazione di lavorazione 60 comprendente ad esempio un forno di essiccazione 61 possono essere previsti due macchinari 1 e 1’ che sono posizionati rispettivamente a monte ed a valle di detto forno. In particolare, in tal caso, l’apparato di movimentazione di arrivo del primo macchinario 1 (quello a monte) è definito dal nastro trasportatore 62 che attraversa il forno 61 e l’apparato di movimentazione di partenza del secondo macchinario 1’ (quello a valle) è definito da detto nastro trasportatore 62 che attraversa il forno.
Preferibilmente, quindi, il gruppo di manipolazione 22 del primo macchinario 1 (quello a monte) preleva il manufatto dall’apparato di movimentazione di partenza 6 (non visibile in fig. 10) e lo sposta (trasla) sul nastro trasportatore 62 del forno 61 in corrispondenza della sua zona di ingresso, mentre il gruppo di manipolazione 22’ del secondo macchinario 1’ (quello di valle) preleva - in corrispondenza della zona di uscita di detto nastro trasportatore 62 - il manufatto che ha attraversato il forno 61 e, ruotandolo di 180°, lo sposta (trasla) sull’apparato di movimentazione di uscita 6’ del secondo macchinario 1’.
Opportunamente, è inteso che in tal caso la direzione di avanzamento del nastro trasportatore 62 del forno 61 è perpendicolare rispetto alla direzione di avanzamento dell’apparato di movimentazione 6, 6’ sia del primo 1 che del secondo macchinario 1’ e, inoltre, detto nastro trasportatore 62 ha uno sviluppo in larghezza (cioè perpendicolare rispetto alla sua direzione di avanzamento) che è sostanzialmente pari o maggiore rispetto allo sviluppo longitudinale del manufatto da manipolare ed essiccare. Vantaggiosamente, ciò consente di ridurre lo sviluppo in lunghezza dell’impianto che lavora sostanzialmente in continuo per la produzione e/o lavorazione dei manufatti dato che il forno di essiccazione 61 (o altra macchina di lavorazione) viene posizionato sostanzialmente a fianco (lateralmente) rispetto alla direzione di avanzamento degli apparati di movimentazione 6, 6’.
Opportunamente, è inteso che al posto del forno di essiccazione 61 può essere prevista un’altra opportuna macchina per la lavorazione e/o trattamento di manufatti.
Vantaggiosamente, in un'altra forma di realizzazione qui non rappresentata, l’organo rotante 42 può essere associato al traverso di supporto 26 mediante i mezzi di rotazione 40 mentre l’organo traslante 28 è associato all’organo rotante 42 mediante i mezzi di traslazione verticale 34. In tal caso, i mezzi di presa 44 sono montati sull’organo traslante 28, il quale può traslare verticalmente e altresì ruotare attorno all’asse verticale Z.
Vantaggiosamente, in un'altra forma di realizzazione qui non rappresentata, l’organo rotante 42 e/o traslante 28 sono associati a mezzi per provocare la loro movimentazione lungo l’asse Y, cioè lungo l’asse di sviluppo longitudinale del traverso di supporto 26.
Da quanto detto risulta chiaramente che il macchinario secondo l’invenzione risulta più vantaggioso rispetto a quelli tradizionali in quanto:
̵ effettuando in modo automatico la rotazione attorno ad un asse verticale e/o la traslazione laterale di un manufatto all’interno di una linea di lavorazione, consente di modificare la disposizione reciproca tra due macchine di lavorazione della linea che, pertanto, può svilupparsi almeno in parte non necessariamente in modo rettilineo, bensì lateralmente, a zig-zag o secondo un percorso ricurvo; in questo modo, quindi, si riduce vantaggiosamente l’ingombro in lunghezza della linea di lavorazione e/o produzione dei manufatti,
̵ consente di ruotare automaticamente di 180° un manufatto all’interno di una linea di lavorazione in modo che lo stesso entri in una macchina di lavorazione con l’estremità richiesta e/o più adatta,
̵ è facilmente interfacciabile con qualunque macchina tradizionale prevista per la lavorazione di manufatti laminari in pelle, tessuto o simili materiali.
La presente invenzione è stata illustrata e descritta in una sua preferita forma di pratica realizzazione, ma si intende che varianti esecutive potranno ad essa in pratica apportarsi, senza peraltro uscire dall'ambito di protezione del presente brevetto per invenzione industriale.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchinario (1, 1’) per la manipolazione di manufatti (3), preferibilmente di manufatti laminari, comprendente: - almeno un apparato di movimentazione di partenza (6) configurato per portare almeno un manufatto per volta (3) in corrispondenza di una zona di prelievo (5), - almeno un gruppo di manipolazione (22) montato ed agente al di sopra di detto apparato di movimentazione di partenza (6) tra detta zona di prelievo (5) ed una zona di scarico (7) e comprendente: - mezzi di presa (44) che sono montati su un organo traslante (28) e/o su un organo rotante (42) e che sono configurati per agire sul manufatto (3) da manipolare in modo da renderlo solidale a detto gruppo di manipolazione (22) e per permettere il rilascio di detto manufatto (3), - detto organo traslante (28) che è associato a mezzi di traslazione (30) configurati per traslare verticalmente detti mezzi di presa (44) in avvicinamento e allontanamento a/da detta zona di prelievo (5) e detta zona di scarico (7), - detto organo rotante (42) che è associato a mezzi di rotazione (40) configurati per provocare la rotazione di detti mezzi di presa (44) attorno ad un asse sostanzialmente verticale (Z), - almeno un’unità di controllo (21) che comanda e coordina l’attivazione/disattivazione di detto almeno un apparato di movimentazione (6), di detti mezzi di presa (44), dei mezzi di traslazione (30) di detto organo traslante (28) e dei mezzi di rotazione (40) di detto organo rotante (40).
  2. 2. Macchinario secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa (44) comprendono una pluralità di mezzi di aspirazione (46) reciprocamente distanziati e collegati ad una sorgente del vuoto.
  3. 3. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona di prelievo (5) è definita, almeno in parte, in detto almeno un apparato di movimentazione di partenza (6) e dal fatto che detta di scarico (7) è definita, almeno in parte, in almeno un apparato di movimentazione di arrivo (6’).
  4. 4. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona di prelievo (5) e detta zona di scarico (7) sono entrambe definite nel medesimo apparato di movimentazione (6).
  5. 5. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta zona di prelievo (5) è definita in un primo apparato di movimentazione (6), detta seconda zona di scarico (7) è definita in un secondo e distinto apparato di movimentazione (6’) e dal fatto che detto primo apparato di movimentazione (6) e detto secondo apparato di movimentazione (6’): - sono disposti sostanzialmente paralleli o angolati tra loro, e/o - hanno il medesimo verso di avanzamento o hanno versi di avanzamento contrapposti.
  6. 6. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto gruppo di manipolazione (22) è associato a mezzi di movimentazione (27) per provocare la sua movimentazione lungo direzioni X e/o Y che sono perpendicolari tra loro ed a detto asse sostanzialmente verticale (Z) e che definiscono un piano cartesiano sostanzialmente orizzontale, e detta almeno un’unità di controllo (21) comanda e coordina altresì l’attivazione/disattivazione di detti mezzi di movimentazione (27) del gruppo di manipolazione (22).
  7. 7 Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto almeno un apparato di movimentazione di partenza e/o arrivo (6, 6’) comprende un nastro trasportatore (8, 8’).
  8. 8. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa (44) sono montati su detto organo traslante (28) e/o su detto organo rotante (42) mediante una configurazione definente un ammortizzatore.
  9. 9. Macchinario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che l’unità di controllo (21) è configurata in modo da comandare, in sequenza e/o in parziale sovrapposizione, l’esecuzione delle seguenti operazioni: - interrompere l’avanzamento dell’apparato di movimentazione di partenza (6) quando viene rilevato l’arrivo del manufatto (3) in corrispondenza di detta zona di prelievo (5), - attivare detti mezzi di traslazione (30) per portare detti mezzi di presa (44) sostanzialmente a contatto e/o in prossimità del manufatto da prelevare presente in detta zona di prelievo (5), - attivare i mezzi di aspirazione (50) di detti mezzi di presa (44) per rendere così solidale il manufatto a detti mezzi di presa (44), - riattivare detti mezzi di traslazione (30) per allontanare il manufatto, trattenuto da detti mezzi di presa (44), da detta zona di prelievo (5), - attivare i mezzi di rotazione (40) per provocare la rotazione di detto manufatto, trattenuto da detti mezzi di presa (44), attorno a detto asse sostanzialmente verticale (Z) e/o attivare detti mezzi di movimentazione (27) per provocare la traslazione di detto manufatto, trattenuto da detti mezzi di presa (44), lungo la direzione X e/o Y, - attivare detti mezzi di traslazione (30) per portare il manufatto (3), trattenuto da detti mezzi di presa (44), sostanzialmente a contatto e/o in prossimità di detta zona di scarico (7), - disattivare i mezzi di aspirazione (50) di detti mezzi di presa (44) per liberare così il manufatto da detti mezzi di presa (44).
  10. 10. Impianto di produzione e/o lavorazione di manufatti (3) comprendente almeno un macchinario (1, 1’) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 9 che è interposto tra una macchina di lavorazione a monte ed una macchina di lavorazione a valle (61).
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