IT201800009295A1

IT201800009295A1 - Apparato e metodo per lavorare tazze

Info

Publication number: IT201800009295A1
Application number: IT102018000009295A
Authority: IT
Inventors: Fabrizio Pucci; Fiorenzo Parrinello
Original assignee: Sacmi Cooperativa Mecc Imola Societa' Cooperativa
Priority date: 2018-10-09
Filing date: 2018-10-09
Publication date: 2020-04-09
Also published as: CN112805130B; JP2022504528A; JP7141526B2; US20210308915A1; EP3863823B1; BR112021006867A2; US11679534B2; BR112021006867A8; EP3863823A1; CN112805130A; US11413796B2; US20220332023A1; ES2938236T3; WO2020075059A1

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo

APPARATO E METODO PER LAVORARE TAZZE

La presente invenzione ha per oggetto un apparato e un metodo per lavorare tazze di plastica adatte, per esempio, ad essere riempite con caffè e ad essere chiuse con rispettivi coperchi per formare capsule da caffè.

Nel settore della produzione di bevande tramite infusione, è noto l'utilizzo di capsule che contengono materiale da infusione, quale ad esempio caffè. Le capsule comprendono una tazza e un coperchio e sono destinate ad essere inserite in apposite macchine di produzione di bevande, preposte a introdurre nella capsula acqua calda o vapore per generare la bevanda.

In queste macchine di produzione di bevande, è necessario che la capsula abbia una guarnizione di tenuta, che permette di ottenere un ambiente in pressione. In molto casi, la tenuta viene realizzata su una flangia anulare della tazza.

Sono noti diversi metodi e apparati per realizzare la guarnizione di tenuta sulla flangia anulare delle capsule.

I documenti brevettuali WO2007/122208A1 e WO2016/007006A2 descrivono la realizzazione di una guarnizione di tenuta mediante stampaggio a iniezione di una dose di materiale di tenuta su una flangia di una capsula preformata, per formare un membro di tenuta attaccato alla flangia della capsula. L’applicazione di una dose di materiale di tenuta sulla capsula per realizzare la guarnizione di tenuta ha il limite di complicare il processo, rendendo necessarie le fasi di preparazione della dose, deposito della dose sulla capsula e stampaggio del materiale di tenuta, con conseguenze di incremento dei costi e dei tempi di lavorazione.

Il documento brevettuale WO2013046014A1 descrive una soluzione in cui la guarnizione di tenuta comprende una protrusione triangolare, aggettante dalla flangia anulare, e preferibilmente formata in un unico pezzo e in un’unica lavorazione con la capsula, per stampaggio a iniezione o termoformatura. In soluzioni di questo tipo, la realizzazione della guarnizione di tenuta è veloce, ma la geometria dello stampo deve essere complicata per ricalcare la forma della guarnizione desiderata. La complicazione della geometria dello stampo dà luogo a svariati problemi, tra cui accumulo di sporcizia nello stampo, imprecisioni nella geometria realizzata, difficoltà di evacuazione dell’aria con conseguente formazione di bolle d’aria. Inoltre, è molto limitata la gamma di possibili geometrie di guarnizioni di tenuta che si possono realizzare, poiché ogni geometria richiede uno stampo dedicato.

Il documento brevettuale WO2016075321A1 propone una soluzione in cui, successivamente alla fase di formatura e alla fase di riempimento della capsula, si ha una fase di applicazione di un coperchio alla flangia anulare della capsula, durante la quale si determina uno schiacciamento del coperchio e della flangia anulare tra un primo e un secondo utensile, fino a deformare la flangia anulare (formata almeno in parte da materiale polimerico), individuando in essa una porzione inspessita e una porzione assottigliata; preferibilmente, il primo e il secondo utensile sono riscaldati. Questa soluzione presenta alcuni inconvenienti: innanzitutto, la flangia anulare a seguito della fase di formatura si raffredda, e arriva nella macchina di applicazione del coperchio già fredda, dunque per deformarla con buona precisione si rende necessario un suo successivo riscaldamento a partire da una temperatura prossima alla temperatura ambiente (o comunque bassa) fino ad una temperatura a cui la plastica di cui è composta la flangia si ammorbidisce; questo successivo riscaldamento comporta un notevole dispendio energetico. Inoltre, il fatto di realizzare la guarnizione di tenuta alla fine del processo di realizzazione della capsula (ossia in concomitanza con l’applicazione del coperchio) fa sì che qualora la realizzazione della guarnizione di tenuta dia luogo a difetti su alcune capsule, sia necessario scartare l’intera capsula già riempita (cioè non solo il corpo della capsula, ma anche gli ingredienti per bevande in esso inseriti e il coperchio).

Scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un apparato e un metodo per realizzare una lavorazione su una capsula destinata a produrre una bevanda in un dispositivo di produzione di bevande, che superino i limiti dell'arte nota sopra citati.

Tale scopo è raggiunto dall’apparato, dalla linea e dal metodo oggetto del presente trovato, che si caratterizzano per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.

L’apparato oggetto del presente trovato è diretto alla lavorazione di tazze (o bicchieri) di plastica adatte ad essere riempite con un prodotto. Le tazze sono poi destinate ad essere chiuse tramite un coperchio applicato alla tazza, per formare la capsula. L’applicazione del coperchio alla tazza sigilla il prodotto all’interno della capsula. In una forma realizzativa, la tazza è più rigida del coperchio (per lo meno nella parte della tazza che è operativamente in contatto con il coperchio); il coperchio può essere flessibile.

In una possibile applicazione, il prodotto è un prodotto solido (ad esempio in povere o grani), o liquido o cremoso. In una possibile applicazione, il prodotto è un prodotto alimentare (solido, in povere o grani, o cremoso). In un’applicazione, il prodotto è un prodotto da infusione; in questo caso, la capsula è destinata ad essere inserita in una macchina configurata per produrre una bevanda, tramite interazione di un elemento pressore con la capsula per fare tenuta. Per esempio, il prodotto può essere caffè; nel seguito ci si riferirà, per comodità di esposizione, a capsule da caffè, senza che con questo si intenda limitare la portata della descrizione al solo caffè come prodotto destinato ad essere inserito nelle capsule).

Le tazze (o bicchieri) possono essere realizzate in materiale plastico (come per esempio materiali polimerici e compositi) e/o materiale metallico (ad esempio, alluminio).

Ciascuna tazza include un corpo di contenimento, che si estende tra una parete di fondo e un bordo superiore. Ciascuna tazza include inoltre una flangia anulare, avente una faccia posteriore rivolta verso il corpo di contenimento e una faccia anteriore adatta a ricevere il coperchio per formare la capsula. La flangia anulare è connessa al bordo superiore del corpo di contenimento. La flangia anulare aggetta radialmente dal corpo di contenimento.

L’apparato comprende preferibilmente una pluralità di sedi, configurate per alloggiare le tazze.

L’apparato comprende preferibilmente una stazione di ingresso, configurata per ricevere le tazze (già formate) e per posizionarle in rispettive sedi di detta pluralità di sedi.

L’apparato comprende preferibilmente almeno un utensile, configurato per applicare una lavorazione alla flangia anulare di una tazza alloggiata in una rispettiva sede di detta pluralità di sedi, per formare un profilo di tenuta. Con l’espressione “profilo di tenuta” si intende una zona della flangia anulare configurata per realizzare la tenuta, quando la capsula interagisce con il pressore nella macchina da caffè.

Preferibilmente, l’utensile è configurato per applicare la lavorazione alla faccia posteriore della flangia anulare della tazza. Infatti, nelle macchine da caffè nelle quali la capsula verrà utilizzata, il pressore è (almeno in una possibile forma realizzativa) preposto a contattare la faccia posteriore della flangia anulare. Cionondimeno, si prevede, in una forma realizzativa, che detto almeno un utensile sia configurato per applicare la lavorazione (anche o soltanto) alla faccia anteriore della flangia anulare della tazza. Infatti, una lavorazione alla faccia anteriore aumenta l’elasticità della flangia anulare, facendo sì che il pressore delle macchine da caffè, entrando in contatto con la faccia posteriore, possa deformare l’area e fare tenuta; pertanto, anche in questo caso viene prodotto un profilo di tenuta. In una forma realizzativa, si prevede che detto almeno un utensile sia configurato per applicare la lavorazione sia alla faccia posteriore sia alla faccia anteriore della flangia anulare della tazza. In questo modo, si crea un profilo di tenuta posteriore sulla faccia posteriore, ed un profilo di tenuta anteriore sulla faccia anteriore.

In una forma realizzativa, la lavorazione sulla faccia anteriore può essere utile anche al fine di migliorare la qualità di saldatura del coperchio; infatti, parzializzando la superficie di appoggio aumenta la pressione specifica e questo ha effetto positivo sull’aggraffaggio del coperchio. Dunque, in una forma realizzativa, detto almeno un utensile è configurato per formare sulla faccia anteriore della flangia anulare una zona zigrinata, idonea ad una saldatura del coperchio.

L’apparato comprende preferibilmente una stazione di uscita, configurata per rilasciare, ad un’uscita dell’apparato, le tazze con il profilo di tenuta formato.

Dunque, la presente descrizione mette a disposizione un apparato (ovvero una macchina) dedicato alla lavorazione delle tazze già formate, per realizzare un profilo di tenuta mediante lavorazione del materiale della flangia della tazza stessa. Un apparato di questo genere presenta vari vantaggi: grazie alla presenza di uno o più utensili dedicati, permette una buona precisione di lavorazione della flangia, con conseguente buona qualità del profilo di tenuta. Inoltre, grazie all’apparato oggetto del presente trovato, è possibile realizzare profili di tenuta di elevata qualità anche con geometrie complesse; la qualità è elevata anche al variare dei materiali e/o dei colori utilizzati; l’apparato consente dunque grande libertà di disegno delle geometrie stesse e di modifica delle caratteristiche della lavorazione.

Inoltre, la macchina di stampaggio può essere molto semplice ed economica e creare una tazza con geometrie semplici (che verrà successivamente post-formata, realizzando un profilo di tenuta con geometria complessa, dall’apparato oggetto del trovato). Si osservi che tale apparato ha un costo molto contenuto rispetto a quello della macchina di stampaggio e tale costo può essere recuperato dal risparmio sulla complessità dello stampo e sulla flessibilità di potere cambiare la geometria della zona di tenuta senza dovere cambiare lo stampo. In più, l’utilizzo di un macchinario dedicato consente di separare nel tempo e nello spazio la realizzazione della guarnizione di tenuta rispetto alle fasi di formatura, riempimento e applicazione del coperchio, con notevoli vantaggi nella logistica dei processi: infatti, consente maggiore flessibilità e permette di avere un minor numero di oggetti scartati (perché difettosi). Inoltre, si prevede la possibilità di applicare l’apparato in linea successivamente alla macchina di stampaggio, in modo da sfruttare la temperatura ancora alta della tazza che rende la flangia ben deformabile (senza necessità di fornire ulteriore calore).

L’apparato comprende preferibilmente una giostra rotante. Le sedi di detta pluralità di sedi sono preferibilmente angolarmente spaziate sulla giostra (a bordo della giostra).

L’apparato comprende preferibilmente, per ciascuna sede di detta pluralità di sedi, un rispettivo utensile, rotante solidalmente alla giostra, configurato per applicare una lavorazione alla faccia posteriore (o alla faccia anteriore) della flangia anulare della tazza alloggiata in detta sede. Dunque, detto almeno un utensile è disposto a bordo della giostra. Preferibilmente, in ciascuna sede a bordo della giostra è previsto un rispettivo utensile, configurato per lavorare la flangia anulare della tazza collocata in quella sede.

In una forma realizzativa, detto almeno un utensile è configurato per applicare una forza meccanica alla faccia posteriore (o alla faccia anteriore) della flangia anulare della tazza. In una forma realizzativa, detto almeno un utensile è configurato per realizzare la guarnizione di tenuta mediante spostamento di materiale della flangia anulare. In una forma realizzativa, detto almeno un utensile include un incavo corrispondente ad una protrusione dell’elemento di riscontro, cosicché l’elemento di riscontro premuto contro l’utensile determina uno spostamento (un abbassamento) di una porzione della flangia anulare.

In una forma realizzativa, detto almeno un utensile è configurato per realizzare la guarnizione di tenuta mediante schiacciamento del materiale della flangia, per creare una zona assottigliata ed una zona inspessita. In una forma realizzativa, detto almeno un utensile è configurato per creare un assottigliamento localizzato mediante schiacciamento della flangia anulare tra detto almeno un utensile e un rispettivo elemento di riscontro. In una forma realizzativa, detto almeno un utensile include un corpo (o corpo principale) e una o più sporgenze (o protrusioni), aggettanti dal corpo. In una forma realizzativa, il corpo ha forma anulare. In una forma realizzativa, detta una o più sporgenze hanno forma anulare (ad esempio, è previsto che l’utensile abbia una pluralità di sporgenze conformate come anelli concentrici). Detta una o più sporgenze definiscono una zona sagomata. Detta una o più sporgenze sono configurate per realizzare un assottigliamento della flangia, penetrando nella faccia posteriore. In una forma realizzativa, detta almeno una sporgenza include una superficie angolata.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende un corrispondente elemento di riscontro associato a detto almeno un utensile.

In una forma realizzativa in cui è prevista una pluralità di utensili (disposti in detta pluralità di sedi), l’apparato comprende una corrispondente pluralità di elementi di riscontro.

In una forma realizzativa, detto almeno un utensile e il corrispondente elemento di riscontro sono mobili tra una configurazione aperta, in cui sono tra di essi distanziati, e una configurazione chiusa, in cui sono tra di essi avvicinati e l’elemento di riscontro contatta la faccia anteriore della flangia anulare e detta una o più sporgenze di detto almeno un utensile penetrano nella flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta. In una forma realizzativa, detto almeno un utensile comprende un rispettivo attuatore (ad esempio meccanico, idraulico o pneumatico) per muoverlo in avvicinamento (e in allontanamento) all’elemento di riscontro tra la configurazione aperta e la configurazione chiusa. In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro corrispondente a detto almeno un utensile comprende un rispettivo attuatore (ad esempio meccanico, idraulico o pneumatico) per muoverlo in avvicinamento (e in allontanamento) all’utensile tra la configurazione aperta e la configurazione chiusa. Dunque, in una forma realizzativa, il profilo di tenuta è ottenuto mediante schiacciamento della flangia tra l’utensile e l’elemento di riscontro, che determina uno spostamento del materiale della flangia: in particolare, la sporgenza (o le sporgenze) dell’utensile determinano un assottigliamento localizzato della flangia.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro è simmetrico radialmente intorno ad un proprio asse di simmetria.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro include una superficie di contatto, configurata per contattare la faccia anteriore della flangia. La superficie di contatto è preferibilmente planare (ovvero, piatta). In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro include inoltre un corpo centrante, che aggetta dalla superficie di contatto. Nella configurazione chiusa, il corpo centrante entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento della tazza, per svolgere una funzione di centraggio della tazza.

Preferibilmente, detto almeno un utensile include un rispettivo elemento scaldante, configurato per scaldare detto almeno un utensile. L’elemento scaldante può comprendere resistenze elettriche collocate all’interno dell’utensile. L’elemento scaldante può comprendere uno o più emettitori di ultrasuoni configurati per far vibrare detto almeno un utensile (posto a contatto con la flangia anulare). L’utensile in questo modo trasmette calore alla flangia anulare (rammollendola e facilitando la lavorazione). La lavorazione della flangia per realizzare la guarnizione di tenuta può includere, in questa forma realizzativa, una termoformatura.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro comprende un rispettivo elemento scaldante, configurato per scaldare detto elemento di riscontro. L’elemento scaldante può comprendere resistenze elettriche collocate all’interno dell’elemento di riscontro. L’elemento scaldante può comprendere uno o più emettitori di ultrasuoni configurati per far vibrare detto elemento di riscontro (posto a contatto con la flangia anulare).

In una forma realizzativa, l’apparato comprende per ciascuna sede di detta pluralità di sedi, un riscaldatore configurato per scaldare la flangia anulare della tazza alloggiata nella sede. Il riscaldatore può comprendere una ventola e una o più resistenze elettriche, configurate per riscaldare aria e dirigerla verso la tazza alloggiata nella sede. Il riscaldatore può comprendere emettitori di ultrasuoni configurati per far vibrare la sede (e dunque la tazza alloggiata nella sede), producendo calore per attrito. La lavorazione della flangia per realizzare la guarnizione di tenuta può includere, in questa forma realizzativa, una termoformatura.

In ulteriori forme realizzative, è previsto che la lavorazione della flangia per ottenere l’elemento di tenuta sia effettuata a freddo (senza riscaldamento né della flangia, né dell’utensile, né dell’elemento di riscontro).

In una forma realizzativa, l’apparato comprende un’unità di controllo. L’unità di controllo è configurata per controllare detto almeno un utensile. L’unità di controllo è preferibilmente dedicata a detto apparato. In questo modo la lavorazione sulla flangia effettuata dall’apparato è governabile indipendentemente dalla formatura della tazza, dal riempimento e dalla saldatura del coperchio.

In una forma realizzativa, detto almeno un utensile include una fresa configurata per asportare materiale dalla faccia posteriore (o dalla faccia anteriore) della flangia anulare, per formare il profilo di tenuta. In una forma realizzativa, la fresa ha un profilo anulare. In una forma realizzativa, la fresa è mobile lungo un percorso anulare.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende dispositivi emettitori di ultrasuoni associati a detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, i dispositivi emettitori di ultrasuoni sono inclusi in detto utensile (per esempio, nel corpo dell’utensile). I dispositivi emettitori di ultrasuoni sono configurati per riscaldare la flangia anulare, mediante vibrazione dell’utensile posto a contatto con la flangia anulare.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende dispositivi emettitori di ultrasuoni associati a detto almeno elemento di riscontro.

In una forma realizzativa, l’utensile (ovvero ciascuno degli utensili) include una pluralità di elementi di lavorazione, attivabili selettivamente in funzione di una tipologia (conformazione) di profilo di tenuta da realizzare.

In una forma realizzativa, gli elementi di lavorazione possono includere emettitori laser; in altre forme realizzative, gli elementi di lavorazione possono includere getti di aria calda, o micro frese, solo per citare alcuni esempi. Nel seguito, per semplicità di descrizione ci si riferirà all’esempio degli emettitori laser, senza che con questo si intenda limitare la portata della descrizione.

In una forma realizzativa, gli emettitori laser sono associati a detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, gli emettitori laser sono disposti su una superficie dell’utensile. Gli emettitori laser sono configurati per emettere raggi laser sulla (verso la) faccia posteriore della flangia anulare. I raggi laser in una forma realizzativa possono servire a riscaldare la flangia preliminarmente ad una lavorazione meccanica. È anche previsto di realizzare il profilo di tenuta mediante lavorazione a raggi laser.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende un’unità di controllo. L’unità di controllo è programmata per comandare (in modo selettivo) un’accensione degli emettitori laser di detta pluralità di emettitori. In particolare, detta unità di controllo è programmata per accendere una parte di detta pluralità di emettitori, in funzione di una tipologia di profilo di tenuta impostata da un utente. In una forma realizzativa, l’unità di controllo contiene in memoria una pluralità di pattern corrispondenti a tipologie (sagome, forme) del profilo di tenuta ed è configurata per accendere gli emettitori laser lungo il pattern corrispondente alla tipologia del profilo di tenuta selezionata dall’utente.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende una matrice (preferibilmente fissa, ovvero non rotativa) in cui sono disposte le sedi di detta pluralità di sedi. La stazione di ingresso, in una forma realizzativa, è configurata per sistemare le tazze nelle sedi disposte sulla matrice. La stazione di ingresso, in una forma realizzativa, è costituita da un braccio (o una pluralità di bracci) configurati per sistemare le tazze nelle sedi della matrice.

In una forma realizzativa, è previsto che le tazze disposte nelle sedi vengano lavorate in contemporanea. Infatti, l’apparato comprende per ciascuna sede un rispettivo utensile (e, preferibilmente, un rispettivo elemento di riscontro). L’utensile può essere definito da una macchina stampante mono-impronta avente una pluralità di sagomature anulari circondanti le sedi che ospitano le tazze. La matrice stessa può definire l’utensile. In una forma realizzativa, gli elementi di riscontro sono integrati in una contro-matrice. L’unità di controllo, in una forma realizzativa, è programmata per avvicinare la contro-matrice alla matrice, per premere le flange sugli utensili (ovvero le sagomature) della matrice. L’unità di controllo, in una forma realizzativa, è programmata per avvicinare la matrice alla contro-matrice, per premere le flange sugli utensili (ovvero le sagomature) della matrice. In questo modo, il profilo di tenuta è realizzato mediante realizzazione di un’impronta tra la matrice e la contro-matrice. La stazione di uscita, in una forma realizzativa, è configurata per rimuovere dalle sedi le tazze con il profilo di tenuta formato. La stazione di uscita, in una forma realizzativa, è costituita da un braccio (o una pluralità di bracci) configurati per rimuovere le tazze dalle sedi della matrice. In una forma realizzativa, un braccio (o una pluralità di bracci) assolve alla funzione sia di sistemare le tazze nella matrice, sia di rimuoverle (dunque, la stazione di ingresso e la stazione di uscita sono integrate in un unico braccio/ in una pluralità di bracci).

In una forma realizzativa, l’apparato comprende un’unità di lavorazione comprendente detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, le sedi di detta pluralità sono mobili relativamente all’unità di lavorazione (preferibilmente, su un nastro trasportatore). In una forma realizzativa, l’unità di lavorazione è configurata per lavorare la flangia di una tazza per volta, quando la sede che ospita la tazza si trova in (ovvero, passa in corrispondenza di) una zona di lavorazione del nastro trasportatore. Per esempio, è previsto che detto almeno un utensile comprenda un primo e un secondo utensile, ciascuno configurato per realizzare la lavorazione su una metà (ovvero una semicirconferenza) della faccia posteriore flangia anulare; detti primo e secondo utensile sono mobili tra una posizione allontanata (in cui sono posizionati uno ad un fianco e uno al fianco opposto del nastro trasportatore) e una posizione avvicinata. L’unità di controllo è configurata per tenere il primo e il secondo utensile nella posizione allontanata durante un avanzamento del nastro trasportatore, e per portarli nella posizione avvicinata durante una sosta del nastro trasportatore, per contattare la tazza e realizzare il profilo di tenuta. È anche previsto che l’unità di controllo comandi un avvicinamento di un elemento di riscontro quando il primo e il secondo utensile sono nella posizione avvicinata, per portarlo a contatto con la faccia anteriore della flangia anulare; l’elemento di riscontro può essere configurato per premere la flangia anulare e schiacciarla verso il primo e il secondo utensile.

La presente descrizione riguarda anche una linea per realizzare capsule da caffè.

La linea, in una forma realizzativa, comprende una macchina formatrice, configurata per formare le tazze. La macchina formatrice, in una forma realizzativa, comprende una pluralità di stampo definenti cavità di formatura per la formatura delle tazze.

Preferibilmente, la macchina formatrice è configurata per formare le tazze per stampaggio a compressione.

In una forma realizzativa, la macchina formatrice è configurata per formare le tazze per stampaggio a iniezione. In una forma realizzativa, la macchina formatrice è configurata per formare le tazze per termoformatura. In una forma realizzativa, la macchina formatrice è configurata per formare le tazze per inietto-compressione.

La linea, in una forma realizzativa, comprende un apparato dedicato alla lavorazione delle tazze (del tipo sopra descritto).

La linea, in una forma realizzativa, comprende una macchina riempitrice, configurata per riempire le tazze con caffè (e/o altri ingredienti per bevande da infusione).

In una forma realizzativa, la linea è configurata per trasferire le tazze dalla macchina formatrice all’apparato dedicato alla lavorazione delle tazze. In una forma realizzativa, la linea è configurata per trasferire le tazze con il profilo di tenuta formato (rilasciate da una stazione di uscita dell’apparato dedicato alla lavorazione delle tazze), ad un ingresso della macchina riempitrice.

La linea, in una forma realizzativa, comprende una macchina applicatrice, configurata per applicare un coperchio alla faccia anteriore ì di ciascuna tazza, per formare una rispettiva capsula. La macchina applicatrice, in una forma realizzativa, comprende un dispositivo saldatore, configurato per saldare il coperchio alla tazza. In una forma realizzativa, detto saldatore funge anche da riscontro per detto almeno un utensile.

La presente descrizione mette anche a disposizione un metodo per lavorare tazze di plastica adatte ad essere riempite con caffè ed essere chiuse con rispettivi coperchi per formare capsule da caffè.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di ricezione delle tazze ad una stazione di ingresso di un apparato per lavorare le tazze. In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di posizionamento delle tazze in rispettive sedi dell’apparato.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di applicazione di una lavorazione alla faccia posteriore (o alla faccia anteriore) della flangia anulare di una tazza alloggiata in una rispettiva sede di detta pluralità di sedi, per formare un profilo di tenuta. La lavorazione viene effettuata, in una forma realizzativa, mediante almeno un utensile dell’apparato.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di rilascio delle tazze con il profilo di tenuta formato ad una stazione di uscita dell’apparato.

In una forma realizzativa, detto almeno un utensile, nella fase di applicazione della lavorazione, applica una forza meccanica alla faccia posteriore (o alla faccia anteriore) della flangia anulare della tazza. In una forma realizzativa, l’utensile include un corpo principale e una o più sporgenze, aggettanti dal corpo principale, che nella fase di applicazione della lavorazione penetrano nella flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta.

In una forma realizzativa, l’utensile include un corpo principale e una o più sporgenze, aggettanti dal corpo principale, e nella fase di applicazione della lavorazione detta una o più sporgenze si muovono lungo un profilo anulare (tramite un apposito attuatore).

In una forma realizzativa, l’utensile, nella fase di applicazione della lavorazione, riscontra un rispettivo elemento di riscontro.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro e l’utensile ad esso associato sono mobili tra una configurazione aperta, in cui non contattano la flangia anulare, e una configurazione chiusa, nella quale l’elemento di riscontro (con una sua superficie di contatto) contatta la faccia anteriore della flangia anulare e detta una o più sporgenze dell’utensile penetrano nella flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta. In una forma realizzativa, durante la fase di applicazione della lavorazione, l’elemento di riscontro e l’utensile sono nella configurazione chiusa.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro include una superficie di contatto, che nella fase di applicazione della lavorazione contatta la faccia anteriore della flangia, e un corpo centrante, che aggetta dalla superficie di contatto. In una forma realizzativa, nella fase di applicazione della lavorazione, il corpo centrante entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento della tazza, per svolgere una funzione di centraggio della tazza.

In una forma realizzativa, il profilo di tenuta viene formato mediante spostamento del materiale della flangia. Lo spostamento può essere ottenuto per schiacciamento o per esportazione.

In una forma realizzativa, detta fase di applicazione della lavorazione include un’asportazione di materiale dalla faccia posteriore (o dalla faccia anteriore) della flangia anulare, per formare il profilo di tenuta (mediante una fresa).

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di riscaldamento di detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile è anteriore alla fase di applicazione della lavorazione. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile è contemporanea alla fase di applicazione della lavorazione. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile comprende una vibrazione ad ultrasuoni di detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile comprende un riscaldamento dell’utensile mediante resistenze elettriche.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di riscaldamento della flangia anulare della tazza alloggiata nella sede. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di della flangia anulare della tazza è anteriore alla fase di applicazione della lavorazione. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento di della flangia anulare della tazza è contemporanea alla fase di applicazione della lavorazione. In una forma realizzativa, detta fase di riscaldamento della flangia anulare della tazza comprende una vibrazione ad ultrasuoni di detta tazza.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di emissione di ultrasuoni che fanno vibrare detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, detta fase di emissione di ultrasuoni è posteriore alla fase di applicazione della lavorazione (per facilitare una rimozione dell’utensile). In una forma realizzativa, detta fase di emissione di ultrasuoni è anteriore o contemporanea alla fase di applicazione della lavorazione (per riscaldare la flangia).

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di emissione di raggi laser, mediante una pluralità di emettitori laser associati a detto almeno un utensile. In una forma realizzativa, detta fase di emissione di raggi laser è precedente alla fase di applicazione della lavorazione (per riscaldare la flangia). In una forma realizzativa, detta fase di emissione di raggi laser è inclusa nella fase di applicazione della lavorazione.

In una forma realizzativa, il metodo comprende una fase di impostazione di un profilo di tenuta desiderato dall’utente. In una forma realizzativa, la fase di emissione di raggi laser comprende un’accensione di una parte di detta pluralità di emettitori, in funzione del profilo di tenuta impostato da un utente.

Il metodo (ovvero la fase di realizzazione della lavorazione), in una forma realizzativa, comprende una fase di emissione di liquido in pressione verso la flangia anulare, per realizzare il profilo di tenuta.

Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:

- la figura 1 illustra un apparato per lavorare tazze di plastica secondo la presente descrizione;

- le figure 2A e 2B illustrano un utensile ed un corrispondente elemento di riscontro dell’apparato di figura 1, secondo una possibile forma di realizzazione, rispettivamente in una configurazione chiusa per imprimere un profilo di tenuta su una tazza e in una configurazione aperta in seguito alla formazione del profilo di tenuta;

- le figure 3A e 3B, 4A e 4B, 5A e 5B, 6A e 6B illustrano possibili varianti realizzative dell’utensile e del corrispondente elemento di riscontro delle figure 2A e 2B, rispettivamente nella configurazione chiusa e nella configurazione aperta;

- le figure 7, 8 e 9 illustrano possibili varianti realizzative dell’utensile dell’apparato di figura 1;

- le figure 9A, 9B e 9C illustrano l’utensile della figura 9 in rispettive posizioni di lavorazione;

- la figura 10A illustra una possibile variante realizzative dell’utensile;

- la figura 10B illustra la tazza formata nella variante realizzativa di figura 10A, con un coperchio applicato.

Con riferimento alle figure allegate, con il numero 1 si è indicato un apparato per lavorare tazze 2.

Ciascuna tazza include un corpo di contenimento 21. Ciascuna tazza include una parete di fondo 22. Ciascuna tazza include una flangia anulare 23. La flangia anulare 23 si sviluppa intorno ad un asse A della tazza. La flangia anulare 23 ha una faccia posteriore 23B rivolta verso il corpo di contenimento 21. La flangia anulare 23 ha una faccia anteriore 23A opposta alla faccia posteriore 23B. La faccia superiore 23A è adatta a ricevere un coperchio 7 (dopo il riempimento della tazza) per formare una capsula.

L’apparato 1 comprende, in una forma realizzativa, una giostra di lavorazione 5. L’apparato 1 comprende una pluralità di sedi 50 di lavorazione, disposte sulla giostra di lavorazione 5. Preferibilmente le sedi 50 sono angolarmente equi spaziate a bordo della giostra di lavorazione 5. Le sedi 50 di lavorazione sono configurate per alloggiare le tazze 2 durante la lavorazione. La giostra di lavorazione 5 è rotante attorno ad un proprio asse di rotazione C.

L’apparato 1 comprende una stazione di ingresso 4. La stazione di ingresso 4, in una forma realizzativa, è conformata come una giostra di ingresso. La giostra di ingresso è rotante attorno ad un proprio asse di rotazione B. La giostra di ingresso comprende una pluralità di sedi 40 di inserimento. La giostra di ingresso è configurata per alimentare le tazze 2 alla giostra di lavorazione 5. Dunque, le tazze 2 preformate vengono alimentate alle sedi 40 di inserimento e da lì alle sedi 50 della giostra 5 di lavorazione.

L’apparato 1 comprende una stazione di uscita 6. La stazione di uscita 6 in una forma realizzativa, è conformata come una giostra di uscita. La giostra di uscita è rotante attorno ad un proprio asse di rotazione D. La giostra di uscita comprende una pluralità di sedi 60 di uscita. La giostra di uscita è configurata per ricevere, dalla giostra 5, le tazze 2 con il profilo di tenuta formato. Dunque, le tazze 2 con il profilo di tenuta formato vengono scaricate dalle sedi 50 della giostra 5 di lavorazione alle sedi 60 di uscita. L’apparato 1 comprende, per ciascuna sede 50 della giostra 5 di lavorazione, un rispettivo utensile 31. L’utensile 31 è disposto nella rispettiva sede 50. L’utensile 31 è rotante solidalmente alla giostra 5 di lavorazione intorno al suo asse di rotazione C.

L’utensile 31, in una forma realizzativa, è configurato per formare un profilo di tenuta 230 sulla faccia posteriore 23B della flangia 23 della tazza 2 alloggiata nella rispettiva sede 50.

L’utensile 31, in una forma realizzativa, è configurato per formare un profilo di tenuta 230 sulla faccia anteriore 23A della flangia 23 della tazza 2 alloggiata nella rispettiva sede 50.

L’apparato 1 comprende, per ciascuna sede 50 della giostra 5 di lavorazione, un rispettivo elemento di riscontro 32. L’elemento di riscontro 32 è associato all’utensile 31 della rispettiva sede 50.

In una forma realizzativa, l’utensile 31 si sviluppa simmetricamente intorno ad un proprio asse di simmetria. In una forma realizzativa, l’utensile 31 include un corpo 310 (o corpo principale).

In una forma realizzativa, l’utensile 31 include almeno una sporgenza (o protrusione) 311 aggettante dal corpo 310. Detta almeno una sporgenza 311, in una forma realizzativa, ha forma anulare. Detta almeno una sporgenza 311 in una forma realizzativa ha un profilo anulare spezzato. In una forma realizzativa, l’utensile 31 include una sporgenza 311. In una forma realizzativa, l’utensile 31 include due sporgenze 311 (tra di esse distanziate). In una forma realizzativa, l’utensile 31 include tre sporgenze 311 (tra di esse distanziate). In una forma realizzativa, l’utensile 31 include quattro sporgenze 311(tra di esse distanziate). Detta una o più sporgenze 311 in una forma realizzativa hanno forma triangolare. Detta una o più sporgenze 311 in una forma realizzativa hanno forma trapezoidale.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende un corpo 320. In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende una superficie di contatto 322 appiattita. La superficie di contatto 322 è configurata per contattare la faccia superiore 23A della flangia anulare 23 (fungendo da riscontro per l’utensile 31).

In una forma realizzativa, l’utensile 31 e il rispettivo elemento di riscontro 32 sono mobili tra una configurazione aperta e una configurazione chiusa. Nella configurazione aperta, l’utensile 31 e il rispettivo elemento di riscontro 32 sono tra di essi distanziati. La configurazione aperta è idonea all’inserimento della tazza 2 nella sede 50 e alla rimozione della tazza 2 dalla sede 50. Nella configurazione chiusa, l’utensile 31 e il rispettivo elemento di riscontro 32 sono avvicinati: l’elemento di riscontro 32 contatta la superficie anteriore 23A della flangia 23, mentre detta almeno una sporgenza 311 dell’utensile 31 penetra nella faccia posteriore 23B della flangia 23, deformandola e imprimendo un profilo di tenuta 230. In una forma realizzativa, la flangia anulare 23 ha una zona inspessita nella quale penetra detta almeno una sporgenza 311. In una forma realizzativa, nella configurazione chiusa, la superficie di contatto 322 appiattita contatta la faccia anteriore 23A senza deformarla.

In una forma realizzativa, l’utensile 31 include un incavo 312, scavato all’interno del corpo principale 310.

In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende almeno una sporgenza (o protrusione) 321, aggettante dal corpo 320 dell’elemento di riscontro 32 (ovvero dalla superficie di contatto 322). In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende una protrusione 321. Detta almeno una sporgenza 321, in una forma realizzativa, ha forma anulare. Detta almeno una sporgenza 321 in una forma realizzativa ha un profilo anulare spezzato. In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende due protrusioni 321 (tra di esse distanziate). In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende tre protrusioni 321 (tra di esse distanziate). In una forma realizzativa, l’elemento di riscontro 32 comprende quattro protrusioni 321 (tra di esse distanziate). In una forma realizzativa, nella configurazione chiusa, detta una o più sporgenze 321 dell’elemento di riscontro 32 penetrano nella faccia anteriore 23A della flangia anulare 23, imprimendo una sagomatura.

In una forma realizzativa, nella configurazione chiusa, detta una o più sporgenze 321 dell’elemento di riscontro spingono il materiale della flangia anulare 323 all’interno dell’incavo 312 dell’utensile, creando il profilo di tenuta 320 per spostamento del materiale della flangia anulare.

L’elemento di riscontro 32, in una forma realizzativa, è simmetrico radialmente attorno ad un proprio asse di simmetria. L’elemento di riscontro 32 in una forma realizzativa comprende un corpo centrante 323 che aggetta dalla superficie di contatto 322 (e dal corpo 320). In una forma realizzativa, il corpo centrante 323 nella configurazione chiusa entra (almeno parzialmente) all’interno del corpo di contenimento 21 della tazza 2. In questo modo, il corpo centrante 323 svolge una funzione di centraggio della tazza 2 nella sede 50, fino a portare l’asse A della tazza 2 in corrispondenza con l’asse di simmetria dell’elemento di riscontro 32 e con l’asse di simmetria dell’utensile 31.

In una forma realizzativa, l’utensile 31 comprende una prima parte 31A e una seconda parte 31B. In una forma realizzativa, l’utensile 31 comprende una pluralità di parti. In una forma realizzativa, ciascuna parte 31A, 31B è autonomamente mobile in avvicinamento e allontanamento dalla flangia 23. In una forma realizzativa, l’unità di controllo è programmata per attivare (ovvero portare in configurazione chiusa) solo la prima parte 31A o solo la seconda parte 31B o entrambe prima e seconda parte 31A e 31B in successione, a seconda della geometria del profilo di tenuta 230 desiderata. La suddivisione dell’utensile in più parti consente grande flessibilità nella realizzazione dei profili di tenuta: in particolare, permette di variare agevolmente la geometria e di realizzare con buona precisione geometrie complesse.

In una forma realizzativa, l’apparato comprende, per ciascuna sede, un utensile di centramento 33. In una forma realizzativa, l’utensile di centramento 33 ha forma anulare. In una forma realizzativa, l’utensile di centramento 33 circonda l’utensile 31.

In una forma realizzativa, l’unità di controllo è programmata per comandare dapprima un’attivazione dell’utensile di centramento 33 (per portarlo a contatto con la flangia 23), poi un’attivazione dell’utensile 31. In una forma realizzativa, l’utensile di centramento 33 circonda la prima parte 31A dell’utensile 31, la quale circonda la seconda parte 31B. In una forma realizzativa, l’unità di controllo è programmata per comandare dapprima un’attivazione dell’utensile di centramento 33 (per portarlo a contatto con la flangia 23), poi un’attivazione della prima parte 31A (ed eventualmente, successivamente, un’attivazione della seconda parte 31B). In una forma realizzativa, l’unità di controllo è programmata per comandare dapprima un’attivazione dell’utensile di centramento 33 (per portarlo a contatto con la flangia 23), poi un’attivazione della seconda parte 31B (ed eventualmente, successivamente, un’attivazione della prima parte 31A). In una forma realizzativa, l’unità di controllo è programmata per comandare dapprima un’attivazione dell’utensile di centramento 33 (per portarlo a contatto con la flangia 23), poi un’attivazione contemporanea della prima parte 31A e della seconda parte 31B.

In una forma realizzativa, l’utensile 31 comprende una pluralità di emettitori laser 312. In una forma realizzativa, l’utensile 31 è configurato per realizzare il profilo di tenuta 230 mediante lavorazione ottica sulla faccia posteriore 23B della flangia 23. In una forma realizzativa, l’utensile 31 è configurato per realizzare il profilo di tenuta 230 mediante lavorazione ottica sulla faccia anteriore 23A della flangia 23.

In una forma realizzativa, l’utensile 31 comprende una pluralità di ugelli 313. In una forma realizzativa, l’utensile 31 è configurato per realizzare il profilo di tenuta 230 mediante emissione di liquido in pressione contro la faccia posteriore 23B della flangia 23. In una forma realizzativa, l’utensile 31 è configurato per realizzare il profilo di tenuta 230 mediante emissione di liquido in pressione contro la faccia anteriore 23A della flangia 23. In una forma realizzativa, l’unità di controllo comanda l’attivazione di una parte di detti ugelli 313, in funzione della forma del profilo di tenuta 230 desiderato.

I seguenti paragrafi, elencati con riferimenti alfanumerici, rappresentano modalità esemplificative e non limitative di descrivere il presente trovato. A000. Apparato per lavorare tazze di plastica adatte ad essere riempite con un prodotto e ad essere chiuse con rispettivi coperchi per formare capsule, in cui ciascuna tazza include un corpo di contenimento, che si estende tra una parete di fondo e un bordo superiore, e una flangia anulare, avente una faccia posteriore rivolta verso il corpo di contenimento e una faccia anteriore adatta a ricevere il coperchio per formare la capsula, detto apparato comprendendo:

- almeno una sede, configurata per alloggiare la tazza;

- almeno un utensile, configurato per applicare una lavorazione ad almeno una di dette faccia posteriore e faccia anteriore della flangia anulare di una tazza alloggiata nella sede, per formare un profilo di tenuta.

A00. L’apparato del paragrafo A000, comprendente una pluralità di sedi, configurate per alloggiare una corrispondente pluralità di tazze.

A0. L’apparato del paragrafo A000 o del paragrafo A00, comprendente una stazione di ingresso, configurata per ricevere le tazze (o la tazza) e per posizionarle in rispettive sedi di detta pluralità di sedi (o in detta almeno una sede).

A. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A0, comprendente una stazione di uscita, configurata per rilasciare, ad un’uscita dell’apparato, le tazze (o la tazza) con il profilo di tenuta formato.

A1. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A, in cui detto almeno un utensile è configurato per applicare una forza meccanica alla faccia posteriore della flangia anulare della tazza.

A1.1. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A1, in cui detto almeno un utensile è configurato per applicare una forza meccanica alla faccia anteriore della flangia anulare della tazza.

A2. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A1.1, comprendente, per ciascun utensile, un rispettivo elemento di riscontro associato all’utensile.

A2.1. L’apparato del paragrafo A2, in cui l’elemento di riscontro è simmetrico radialmente intorno ad un proprio asse di simmetria.

A2.2. L’apparato del paragrafo A2 o del paragrafo A2.1, in cui l’elemento di riscontro include un corpo centrante.

A2.3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2 ad A2.2, in cui l’utensile include un corpo principale e una o più sporgenze, aggettanti dal corpo principale.

A2.3.1. L’apparato del paragrafo A2.3, in cui detta una o più sporgenze hanno simmetria radiale.

A2.3.1.1. L’apparato del paragrafo A2.3.1, in cui detta una o più sporgenze hanno un profilo anulare.

A2.3.2. L’apparato del paragrafo A2.3 o del paragrafo A2.3.1.1, in cui detta una o più sporgenze sono mobili lungo un profilo anulare (tramite un apposito attuatore).

A2.3.3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2.3 ad A2.3.2, in cui l’elemento di riscontro e l’utensile ad esso associato sono mobili tra una configurazione aperta, in cui non contattano la flangia anulare, e una configurazione chiusa, nella quale l’elemento di riscontro (con una sua superficie di contatto) contatta la faccia anteriore della flangia anulare e detta una o più sporgenze dell’utensile penetrano nella flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta.

A2.3.3.1. L’apparato del paragrafo A2.3.3, in cui l’elemento di riscontro include una superficie di contatto, configurata per contattare la faccia anteriore della flangia, e un corpo centrante, che aggetta dalla superficie di contatto e nella configurazione chiusa entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento della tazza, per svolgere una funzione di centraggio della tazza.

A2.3.4. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2.3 ad A2.3.3.1, in cui l’utensile è configurato per formare il profilo di tenuta mediante schiacciamento del materiale della flangia.

A2.4. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2 ad A2.3.4, in cui l’utensile include un corpo principale e un incavo, ricavato nel corpo principale, e in cui l’elemento di riscontro include almeno un corpo principale e almeno una sporgenza aggettante dal corpo principale, configurata per determinare uno spostamento del materiale della flangia anulare all’interno di detto incavo, per imprimere il profilo di tenuta.

A2.4.1 L’apparato del paragrafo A2.4, in cui detta una o più sporgenze dell’elemento di riscontro e detto incavo dell’utensile hanno simmetria radiale.

A2.4.1.1. L’apparato del paragrafo A2.4.1, in cui detta una o più sporgenze dell’elemento di riscontro e detto incavo dell’utensile hanno un profilo anulare.

A2.4.2. L’apparato del paragrafo A2.4 o del paragrafo A2.4.1.1, in cui detta una o più sporgenze dell’elemento di riscontro sono mobili lungo un profilo anulare (tramite un apposito attuatore).

A2.4.3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2.4 ad A2.4.2, in cui l’elemento di riscontro e l’utensile ad esso associato sono mobili tra una configurazione aperta, in cui non contattano la flangia anulare, e una configurazione chiusa, nella quale l’elemento di riscontro (con una sua superficie di contatto) contatta la faccia anteriore della flangia anulare e detta una o più sporgenze dell’elemento di riscontro determinano uno spostamento del materiale flangia anulare all’interno dell’incavo, imprimendo il profilo di tenuta.

A2.4.3.1. L’apparato del paragrafo A2.4.3, in cui l’elemento di riscontro include una superficie di contatto, configurata per contattare la faccia anteriore della flangia, e un corpo centrante, che aggetta dalla superficie di contatto e nella configurazione chiusa entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento della tazza, per svolgere una funzione di centraggio della tazza.

A2.4.4. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2.4 ad A2.4.3.1, in cui l’utensile è configurato per formare il profilo di tenuta mediante spostamento del materiale della flangia.

A3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A2 ad A2.4.4, comprendente un circuito (idraulico o pneumatico) per movimentare detto almeno un utensile e il rispettivo elemento di riscontro tra la posizione aperta e la posizione chiusa.

A4. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A3, in cui detto almeno un utensile è riscaldato.

A4.1. L’apparato del paragrafo A4, in cui detto almeno un utensile include un rispettivo elemento scaldante.

A4.1.1. L’apparato del paragrafo A4.1, in cui l’elemento riscaldante include una o più resistenze elettriche integrate in un corpo dell’utensile.

A4.2. L’apparato del paragrafo A4 o del paragrafo A4.1, comprendente, per ciascun utensile, uno o più emettitori di ultrasuoni, configurati per far vibrare detto almeno un utensile (così che esso sia riscaldato mediante vibrazioni per ultrasuoni).

A5. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A4.2, comprendente, per ciascuna sede (o per detta almeno una sede), un riscaldatore configurato per scaldare la flangia della tazza alloggiata nella sede.

A5.1. L’apparato del paragrafo A5, in cui il riscaldatore comprende una pluralità di resistenze elettriche, configurate per riscaldare aria, e una ventola, configurata per dirigere l’aria riscaldata sulla flangia della tazza. A5.2. L’apparato del paragrafo A5 o del paragrafo A5.1, in cui il riscaldatore comprende uno o più emettitori di ultrasuoni, configurati per far vibrare la tazza (così che essa sia riscaldata mediante vibrazione ad ultrasuoni).

A6. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A5.2, comprendente un’unità di controllo, configurata per controllare detto almeno un utensile.

A6.1. L’apparato del paragrafo A6, in cui l’unità di controllo è dedicata a detto apparato.

A7. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A6.1, in cui detto almeno un utensile include una fresa configurata per asportare materiale dalla faccia posteriore della flangia anulare, per formare il profilo di tenuta. A7.1. L’apparato del paragrafo A7, in cui detta fresa include un profilo fresatore anulare, per realizzare un profilo di tenuta anulare.

A7.2. L’apparato del paragrafo A7 o del paragrafo A7.1, in cui detta fresa include una punta fresatrice mobile in modo anulare, per realizzare un profilo di tenuta anulare.

A7.3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A7 ad A7.2, in cui detta fresa è rotante intorno ad un proprio asse di rotazione (tramite un apposito attuatore).

A8. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A7.3, comprendente dispositivi emettitori di ultrasuoni associati a detto almeno un utensile, configurati per far vibrare detto almeno un utensile.

A9. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A ad A8, comprendente, in ciascuna sede (o in detta almeno una sede), una pluralità di emettitori laser associati a detto almeno un utensile.

A9.1. L’apparato del paragrafo A9, comprendente un’unità di controllo programmata per comandare un’accensione degli emettitori laser di detta pluralità di emettitori, detta unità di controllo essendo configurata per accendere una parte di detta pluralità di emettitori, in funzione di una tipologia di profilo di tenuta impostata da un utente.

A9.1.1. L’apparato del paragrafo A9, in cui l’unità di controllo contiene in memoria uno o più pattern relativi a forme di lavorazione della flangia anulare, ed è programmata per ricevere da un utente una selezione di una forma di lavorazione e per comandare gli emettitori laser per emettere raggi laser secondo il pattern corrispondente alla forma di lavorazione impostata dall’utente.

A10. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A9.1.1, in cui l’utensile comprende una pluralità di ugelli collegati ad un serbatoio di liquido in pressione, configurati per direzionare il liquido in pressione verso la flangia anulare, per formare il profilo di tenuta.

A11. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 a A10, in cui detto almeno un utensile comprende una pluralità di parti, in cui ciascuna parte di detta pluralità di parti è mobile in avvicinamento ed in allontanamento dalla flangia separatamente dalle altre parti di detta pluralità di parti.

A11.1 L’apparato del paragrafo A11, in cui detta pluralità di parti è formata da una prima parte e una seconda parte.

A11.2. L’apparato del paragrafo A11 o del paragrafo A11.1, in cui dette parti hanno forma anulare e sono tra di esse concentriche.

A11.3. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A11 a A11.2, comprendente un’unità di controllo programmata per comandare un’attivazione di una o più parti di detta pluralità di parti secondo una sequenza prestabilita in funzione di una conformazione desiderata del profilo di tenuta.

A12. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 a A10 in cui detto apparato è integrato in una macchina formatrice, in cui detta macchina è configurate per formare le tazze, a partire da rispettive dosi o preforme. A12.1. L’apparato del paragrafo A12, in cui detta macchina formatrice include una pluralità di stampi configurati per formare rispettive tazze e in cui detto almeno un utensile (e, se presente, detto rispettivo elemento riscontro) è integrato nello stampo.

A12.1.1. L’apparato del paragrafo A12.1, in cui detto almeno un utensile è configurato per fuoriuscire telescopicamente dalle pareti dello stampo per imprimere il profilo di tenuta.

A12.1.1.1 L’apparato del paragrafo A12.1.1, comprendente un’unità di controllo, programmata per comandare a detto almeno un utensile (e, se presente, a detto rispettivo elemento riscontro) di fuoriuscire telescopicamente dalle pareti dello stampo, una volta che la tazza è stata formata.

A12. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A12.1.1.1, comprendente almeno un utensile di centramento avente forma anulare. A12.1. L’apparato del paragrafo A12 in cui detto almeno un utensile di centramento circonda detto almeno un utensile.

A12.1. L’apparato del paragrafo A12, comprendente un’unità di controllo programmata per attivare detto almeno un utensile di centramento (portandolo a contatto con la flangia) precedentemente ad un’attivazione di detto almeno un utensile.

A13. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A12.1.1.1, comprendente una stazione di uscita, configurata per rilasciare, ad un’uscita dell’apparato, le capsule formate.

A13.1. L’apparato del paragrafo A13, in cui detto apparato è integrato in una macchina applicatrice di un coperchio, configurata per applicare un coperchio alla tazza per formare la capsula.

A13.1.1. L’apparato del paragrafo A13.1, in cui detta macchina applicatrice del coperchio comprende un saldatore, configurato per saldare il coperchio alla tazza, e in cui detto saldatore funge anche da riscontro per detto almeno un utensile.

A14. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A00 ad A13.1.1, comprendente una giostra rotante, in cui le sedi di detta pluralità di sedi (o detta almeno una sede) sono angolarmente spaziate sulla giostra.

A14.1. L’apparato del paragrafo A14, includente, per ciascuna sede di detta pluralità di sedi, un rispettivo utensile rotante solidalmente alla giostra, configurato per applicare una lavorazione alla faccia posteriore della flangia anulare della tazza alloggiata in detta sede.

A15. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A13.1.1, comprendente una matrice in cui sono disposte le sedi di detta pluralità di sedi.

A15.1. L’apparato del paragrafo A15, in cui detta matrice è fissa.

A15.2. L’apparato del paragrafo A15 o del paragrafo A15.1, includente, per ciascuna sede di detta pluralità di sedi, un rispettivo utensile, in cui gli utensili di tutte le sedi di detta pluralità di sedi sono configurati per applicare le lavorazioni contemporaneamente a tutte le tazze alloggiate nelle rispettive sedi di detta pluralità di sedi.

A16. L’apparato di uno qualsiasi dei paragrafi da A000 ad A13.1.1, comprendente un’unità di lavorazione comprendente detto almeno un utensile, in cui dette sedi di detta pluralità di sede (o detta almeno una sede) sono mobili relativamente all’unità di lavorazione.

A16.1. L’apparato del paragrafo A16, includente un nastro trasportatore, in cui dette sedi di detta pluralità di sede (o detta almeno una sede) sono mobili sul nastro trasportatore.

A16.1.1. L’apparato del paragrafo A16.1, in cui detta unità di lavorazione è configurata per lavorare una flangia per volta, quando la rispettiva sede si trova in una zona di lavorazione del nastro trasportatore.

B00. Linea per realizzare capsule, comprendente:

- una macchina formatrice, configurata per formare tazze di plastica in cui ciascuna tazza include un corpo di contenimento, che si estende tra una parete di fondo e un bordo superiore, e una flangia anulare, avente una faccia posteriore rivolta verso il corpo di contenimento e una faccia anteriore, opposta alla faccia posteriore;

- un apparato (1) per lavorare le tazze (2) di plastica secondo uno qualsiasi dei paragrafi precedenti.

B0. La linea del paragrafo B00, comprendente una macchina riempitrice, configurata per riempire le tazze con un prodotto; il prodotto può essere, a secondo dell’applicazione, caffè o un altro prodotto da infusione, un altro prodotto alimentare solido, liquido o cremoso, o un altro prodotto (per esempio un farmaco).

B. La linea del paragrafo B0 o del paragrafo B00, comprendente una macchina applicatrice, configurata per applicare un coperchio alla faccia anteriore di ciascuna tazza, per formare una rispettiva capsula.

B1. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B, in cui la macchina formatrice comprende:

- una pluralità di sedi, configurate per alloggiare le tazze;

- almeno un utensile, configurato per applicare una lavorazione alla faccia posteriore della flangia anulare di una tazza alloggiata in una rispettiva sede di detta pluralità di sedi (o in detta almeno una sede), per formare un profilo di tenuta.

B1.1. La linea del paragrafo B1, comprendente in dette sedi (o in detta almeno una sede), rispettivi stampi (o uno stampo) di formatura delle capsule, e (per ciascuna sede) un utensile, avente una posizione di riposo, in cui è integrato nello stampo, e una posizione di lavoro, in cui è aggettante telescopicamente dallo stampo.

B1.2. La linea del paragrafo da B1 a B1.1, in cui detta linea è configurata per trasferire le tazze con il profilo di tenuta formato, rilasciate dalla stazione di uscita della macchina formatrice, ad un ingresso della macchina riempitrice.

B2. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B1.2 in cui detta linea è configurata per trasferire le tazze con il profilo di tenuta formato, rilasciate dalla stazione di uscita dell’apparato per lavorare le tazze, ad un ingresso della macchina riempitrice.

B3. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B1.2, in cui detta macchina applicatrice comprende:

- una pluralità di sedi, configurate per alloggiare le tazze;

- almeno un utensile, configurato per applicare una lavorazione alla faccia posteriore della flangia anulare di una tazza alloggiata in una rispettiva sede di detta pluralità di sedi, per formare un profilo di tenuta.

B3.1. La linea del paragrafo B3, comprendente un saldatore, configurato per saldare il coperchio alla faccia anteriore della tazza, in cui detto saldatore funge da elemento di riscontro per detto almeno un utensile. B3.1.1. La linea del paragrafo B3.1, comprendente un’unità di controllo, programmata per portare (preferibilmente simultaneamente) il saldatore e detto almeno un utensile da una posizione di riposo, in cui sono allontanati dalla tazza, ad una posizione di lavoro, in cui il saldatore è a contatto con la faccia anteriore della tazza e detto almeno un utensile è a contatto con la faccia posteriore della tazza, per realizzare il profilo di tenuta sulla faccia posteriore della tazza.

B4. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B3.1.1, in cui detta macchina formatrice è configurata per formare le tazze per stampaggio a compressione.

B5. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B3.1.1, in cui detta macchina formatrice è configurata per formare le tazze per stampaggio ad iniezione.

B6. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B3.1.1, in cui detta macchina formatrice è configurata per formare le tazze per termoformatura.

B7. La linea di uno qualsiasi dei paragrafi da B00 a B3.1.1, in cui detta macchina formatrice è configurata per formare le tazze per iniettocompressione.

C000. Metodo per lavorare tazze di plastica adatte ad essere riempite con un prodotto ed essere chiuse con rispettivi coperchi per formare capsule, in cui ciascuna tazza include un corpo di contenimento, che si estende tra una parete di fondo e un bordo superiore, e una flangia anulare, avente una faccia posteriore rivolta verso il corpo di contenimento e una faccia anteriore adatta a ricevere il coperchio per formare la capsula, detto metodo comprendente le seguenti fasi:

- posizionamento della tazza in almeno una sede dell’apparato;

- applicazione di una lavorazione ad almeno una di dette faccia posteriore e faccia anteriore della flangia anulare di una tazza alloggiata in detta almeno una sede, per formare un profilo di tenuta, mediante almeno un utensile.

C00. Il metodo del paragrafo C000, in cui nella fase di posizionamento una pluralità di tazze viene posizionata in una rispettiva pluralità di sedi dell’apparato, nelle quali viene applicata la lavorazione.

C0. Il metodo del paragrafo C000 o del paragrafo C00, comprendente una fase di ricezione delle tazze e di posizionamento delle tazze in rispettive sedi di detta pluralità di sedi (o della tazza in detta almeno una sede) mediante una stazione di ingresso dell’apparato.

C. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C0, comprendente una fase di estrazione delle tazze dalle sedi di detta pluralità di sedi (o della tazza in detta almeno una sede) mediante una stazione di uscita dell’apparato.

C1. Il metodo del paragrafo C000 o del paragrafo C, in cui detto almeno un utensile, nella fase di applicazione della lavorazione, applica una forza meccanica alla faccia posteriore della flangia anulare della tazza.

C1.1. Il metodo del paragrafo C000 o del paragrafo C1, in cui detto almeno un utensile, nella fase di applicazione della lavorazione, applica una forza meccanica alla faccia anteriore della flangia anulare della tazza. C2. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C1, in cui l’utensile, nella fase di applicazione della lavorazione, riscontra un rispettivo elemento di riscontro.

C2.1. Il metodo del paragrafo C2, in cui l’utensile include un corpo principale e una o più sporgenze, aggettanti dal corpo principale, in cui nella fase di applicazione della lavorazione detta una o più sporgenze sono mobili lungo un profilo anulare (tramite un apposito attuatore).

C2.2. Il metodo del paragrafo C2 o del paragrafo C2.1, in cui l’elemento di riscontro e l’utensile ad esso associato sono mobili tra una configurazione aperta, in cui non contattano la flangia anulare, e una configurazione chiusa, nella quale l’elemento di riscontro (con una sua superficie di contatto) contatta la faccia anteriore della flangia anulare e detto almeno un utensile contatta la faccia posteriore della flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta, in cui durante la fase di applicazione della lavorazione, l’elemento di riscontro e l’utensile sono nella configurazione chiusa.

C2.2.2. Il metodo del paragrafo C2.2, in cui l’elemento di riscontro include una superficie di contatto, che nella fase di applicazione della lavorazione contatta la faccia anteriore della flangia, e un corpo centrante, che aggetta dalla superficie di contatto e nella fase di applicazione della lavorazione entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento della tazza, per svolgere una funzione di centraggio della tazza.

C3. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C2.2.2, in cui l’utensile forma il profilo di tenuta (durante la fase di applicazione della lavorazione) mediante schiacciamento del materiale della flangia.

C3.1. Il metodo del paragrafo C3, in cui l’utensile include un corpo principale e una o più sporgenze, aggettanti dal corpo principale, che nella fase di applicazione della lavorazione penetrano nella flangia anulare, imprimendo il profilo di tenuta.

C30. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C2.2.2, in cui l’utensile forma il profilo di tenuta (durante la fase di applicazione della lavorazione) mediante spostamento del materiale della flangia.

C30.1. Il metodo del paragrafo C30, in cui l’utensile include un incavo, ricavato nel corpo principale, e in cui l’elemento di riscontro include almeno una protrusione, che nella fase di applicazione della lavorazione (con l’utensile e l’elemento di riscontro nella configurazione chiusa) determina uno spostamento del materiale della flangia anulare all’interno di detto incavo, imprimendo il profilo di tenuta.

C4. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C3.1, comprendente una fase di riscaldamento di detto almeno un utensile.

C4.1. Il metodo del paragrafo C4, in cui detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile è anteriore (o contemporanea) alla fase di applicazione della lavorazione.

C4.2. Il metodo del paragrafo C4 o del paragrafo C4.1, in cui detta fase di riscaldamento di detto almeno un utensile comprende una vibrazione ad ultrasuoni di detto almeno un utensile.

C5. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C4.1, comprendente una fase di riscaldamento della flangia anulare della tazza alloggiata nella sede.

C5.1. Il metodo del paragrafo C5, in cui detta fase di riscaldamento di della flangia anulare della tazza è anteriore (o contemporanea) alla fase di applicazione della lavorazione.

C5.2. Il metodo del paragrafo C5 o del paragrafo C5.1, in cui detta fase di riscaldamento della flangia anulare della tazza comprende una vibrazione ad ultrasuoni di detta tazza.

C7. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C5.2, in cui detta fase di applicazione della lavorazione include un’asportazione di materiale dalla faccia posteriore della flangia anulare, per formare il profilo di tenuta. C7.1 Il metodo del paragrafo C7, in cui l’asportazione di materiale include una movimentazione anulare di una punta fresatrice.

C7.2. Il metodo del paragrafo C7 o del paragrafo C7.1, in cui l’asportazione di materiale include una rotazione di una fresa intorno ad un proprio asse di rotazione.

C8. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C7.2, comprendente una fase di emissione di ultrasuoni che fanno vibrare detto almeno un utensile.

C8.1. Il metodo del paragrafo C8, in cui detta fase di emissione di ultrasuoni è posteriore alla fase di applicazione della lavorazione.

C8.2. Il metodo del paragrafo C8, in cui detta fase di emissione di ultrasuoni è anteriore o contemporanea alla fase di applicazione della lavorazione.

C9. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C8.2, comprendente una fase di emissione di raggi laser, mediante una pluralità di emettitori laser associati a detto almeno un utensile.

C9.1. Il metodo del paragrafo C9, in cui detta fase di emissione di raggi laser è precedente alla fase di applicazione della lavorazione.

C9.2. Il metodo del paragrafo C9, in cui detta fase di emissione di raggi laser è inclusa nella fase di applicazione della lavorazione.

C9.3. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C9 a C9.2, comprendente una fase di impostazione di un profilo di tenuta desiderato dall’utente, in cui la fase di emissione di raggi laser comprende un’accensione di una parte di detta pluralità di emettitori, in funzione del profilo di tenuta impostato da un utente.

C10. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C9.3, comprendente una fase di emissione di liquido in pressione verso la flangia anulare, per realizzare il profilo di tenuta.

C11. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C10, in cui la fase di applicazione della lavorazione comprende un’attivazione (ovvero un avvicinamento alla flangia per contattarla) di una o più parti di una pluralità di parti che compongono detto almeno un utensile.

C11.1 Il metodo del paragrafo C11, in cui la fase di applicazione della lavorazione comprende un’attivazione di una prima parte di detto almeno un utensile e, successivamente, un’attivazione di una seconda parte di detto almeno un utensile.

C12. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C a C10, in cui detta fase di applicazione della lavorazione è effettuata all’interno di uno stampo di una macchina formatrice, configurata per formare le tazze a partire da rispettive dosi o preforme, successivamente ad una fase di formazione della tazza.

C12.1. Il metodo del paragrafo C12, comprendente una fase di estrazione telescopica di detto almeno un utensile dallo stampo.

C13. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C12.1, comprendente una fase di centraggio della tazza nella sede, includente un’attivazione di un utensile di centramento.

C13.1. Il metodo del paragrafo C13, in cui la fase di centraggio è precedente alla fase di applicazione della lavorazione.

C13.2. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C13.1, comprendente una fase di saldatura di un coperchio alla faccia anteriore della tazza mediante un saldatore, in cui detta fase di applicazione della lavorazione è contemporanea alla fase di saldatura.

C13.2.1. Il metodo del paragrafo C13.2, in cui in cui detto saldatore funge anche da riscontro per detto almeno un utensile.

C14. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C13.1.1, comprendente una fase di rotazione delle sedi di detta pluralità di sedi (o di detta almeno una sede) su una giostra rotante.

C14.1. Il metodo del paragrafo C14, in cui la fase di applicazione della lavorazione è effettuata, in ciascuna sede (o per detta almeno una sede), mediante un rispettivo utensile che ruota solidalmente alla giostra.

C15. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C13.1.1, in cui la fase di applicazione della lavorazione comprende una lavorazione contemporanea di una pluralità di tazze alloggiate in rispettive sedi di una pluralità di sedi.

C15.1. Il metodo del paragrafo C15, comprendente una fase di predisposizione delle tazze nelle sedi di detta pluralità di sedi, precedentemente alla fase di applicazione della lavorazione, e una fase di estrazione delle tazze dalle sedi di detta pluralità di sedi, successivamente alla fase di applicazione della lavorazione.

C16. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C13.1.1, comprendente una fase di movimentazione delle sedi di detta pluralità di sedi (o di detta almeno una sede) su un nastro trasportatore.

C16.1. Il metodo del paragrafo C16, in cui detta fase di applicazione della lavorazione comprende una lavorazione di una flangia (di una tazza) per volta, quando la rispettiva sede si trova in una zona di lavorazione del nastro trasportatore.

C17. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C16.1, in cui la fase di applicazione della lavorazione comprende una lavorazione alla faccia anteriore della flangia anulare della tazza per formare una zona zigrinata, idonea ad una saldatura del coperchio.

C18. Il metodo di uno qualsiasi dei paragrafi da C000 a C17, in cui un prodotto; il prodotto può essere, a secondo dell’applicazione, caffè o un altro prodotto da infusione, un altro prodotto alimentare solido, liquido o cremoso, o un altro prodotto (per esempio un farmaco).

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1) per lavorare tazze (2), in cui ciascuna tazza (2) include un corpo di contenimento (21), che si estende tra una parete di fondo (22) e un bordo superiore, e una flangia anulare (23), la quale è connessa al bordo superiore e ha una faccia posteriore (23B), rivolta verso il corpo di contenimento (21), e una faccia anteriore (23A), adatta a ricevere un coperchio (7) per formare una capsula, detto apparato (1) comprendendo: - almeno una sede (50), configurata per alloggiare una corrispondente tazza (2); - almeno un utensile (31), configurato per applicare una lavorazione ad almeno una di dette faccia posteriore (23B) e faccia anteriore (23A) della flangia anulare (23) della tazza (2) alloggiata in detta almeno una sede (50), per formare un profilo di tenuta (230).
2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente: - una pluralità di sedi (50), configurate per alloggiare una corrispondente pluralità di tazze (2); - una stazione di ingresso (4), configurata per ricevere le tazze (2) e per posizionarle in rispettive sedi (50) di detta pluralità di sedi (50); - una stazione di uscita (6), configurata per rilasciare, ad un’uscita dell’apparato (1), le tazze (2) con il profilo di tenuta (230) formato, in cui detto almeno un utensile (31) è configurato per applicare la lavorazione alla faccia posteriore (23B) della flangia anulare (23) di una tazza (2) alloggiata in una rispettiva sede (50) di detta pluralità di sedi (50), per formare un profilo di tenuta (230).
3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 2, comprendente una giostra (5) rotante, in cui le sedi (50) di detta pluralità di sedi (50) sono angolarmente spaziate sulla giostra (5).
4. Apparato (1) secondo la rivendicazione 3, includente, per ciascuna sede (50) di detta pluralità di sedi (50), un rispettivo utensile (31), rotante solidalmente alla giostra (50), configurato per applicare una lavorazione alla faccia posteriore (23B) della flangia anulare (23) della tazza (2) alloggiata in detta sede (50).
5. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un utensile (31) è configurato per applicare una forza meccanica alla faccia posteriore (23B) della flangia anulare (23) della tazza (2).
6. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un corrispondente elemento di riscontro (32) associato a detto almeno un utensile (31), in cui detto almeno un utensile (31) include un corpo principale (310) e una o più sporgenze (311), aggettanti dal corpo principale (310), e in cui detto almeno un utensile (31) e il corrispondente elemento di riscontro (32) sono mobili tra una configurazione aperta, in cui sono tra di essi distanziati, e una configurazione chiusa, in cui sono tra di essi avvicinati e l’elemento di riscontro contatta la faccia anteriore (23A) della flangia anulare (23) e detta una o più sporgenze (311) di detto almeno un utensile (31) penetrano nella flangia anulare (23), imprimendo il profilo di tenuta (230).
7. Apparato (1) secondo la rivendicazione 6, in cui l’elemento di riscontro (32) è simmetrico radialmente intorno ad un proprio asse di simmetria ed include una superficie di contatto (322), configurata per contattare la faccia anteriore (23A) della flangia anulare (23), e un corpo centrante (323), che aggetta dalla superficie di contatto (322) e, nella configurazione chiusa, entra almeno parzialmente all’interno del corpo di contenimento (21) della tazza (2), per svolgere una funzione di centraggio della tazza (2) nella rispettiva sede.
8. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un utensile (31) include un rispettivo elemento scaldante, configurato per scaldare detto almeno un utensile (31).
9. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un riscaldatore, configurato per scaldare la flangia anulare (23) della tazza (2) alloggiata in detta almeno una sede (50).
10. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un’unità di controllo dedicata a detto apparato, configurata per controllare detto almeno un utensile (31).
11. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un utensile (31) include una fresa configurata per asportare materiale dalla faccia posteriore (23B) della flangia anulare (23), per formare il profilo di tenuta (230).
12. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un utensile (31) include una pluralità di elementi di lavorazione, e in cui l’apparato comprende un’unità di controllo, programmata per comandare selettivamente un’accensione di una parte di detta pluralità di elementi di lavorazione, in funzione di una tipologia di profilo di tenuta (230) pre-impostata.
13. Apparato (1) secondo la rivendicazione 11, in cui gli elementi di lavorazione includono emettitori laser (312) distribuiti su una superficie, per formare una matrice di emettitori laser (312).
14. Linea per realizzare capsule destinate a contenere un prodotto, comprendente: - una macchina formatrice, configurata per formare tazze (2) di plastica in cui ciascuna tazza (2) include un corpo di contenimento (21), che si estende tra una parete di fondo (22) e un bordo superiore, e una flangia anulare (23) connessa al bordo superiore, avente una faccia posteriore (23B) rivolta verso il corpo di contenimento (21) e una faccia anteriore (23A), opposta alla faccia posteriore (23B); - un apparato (1) per lavorare le tazze (2) di plastica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
15. Linea secondo la rivendicazione 14, in cui detta macchina formatrice è configurata per formare le tazze (2) per stampaggio a compressione.
16. Linea secondo la rivendicazione 14 o la 15, comprendente ulteriormente: - una macchina riempitrice, configurata per riempire le tazze (2) con caffè o altri prodotti solidi o liquidi; - una macchina applicatrice, configurata per applicare un coperchio alla faccia anteriore (23A) di ciascuna tazza (2), per formare una rispettiva capsula.
17. Linea secondo la rivendicazione 16, in cui detta linea è configurata per trasferire le tazze (2) con il profilo di tenuta formato (230), rilasciate dalla stazione di uscita (6) dell’apparato (1) per lavorare le tazze (2), ad un ingresso della macchina riempitrice.
18. Metodo per lavorare tazze (2) di plastica adatte ad essere riempite con caffè o altri prodotti solidi o liquidi ed essere chiuse con rispettivi coperchi per formare corrispondenti capsule, in cui ciascuna tazza (2) include un corpo di contenimento (21), che si estende tra una parete di fondo (22) e un bordo superiore, e una flangia anulare (23) connessa al bordo superiore, avente una faccia posteriore (23B) rivolta verso il corpo di contenimento (21) e una faccia anteriore (23A) adatta a ricevere un coperchio (7) per formare una capsula, detto metodo comprendente le seguenti fasi: - ricezione delle tazze (2) e posizionamento di ciascuna tazza (2) in una sede (50) dell’apparato (1); - applicazione di una lavorazione ad almeno una di dette faccia posteriore (23B) e faccia anteriore (23A) della flangia anulare (23) della tazza (2) alloggiata nella sede (50), per formare un profilo di tenuta (230), mediante almeno un utensile (31) dell’apparato (1); - rilascio delle tazze (2) con il profilo di tenuta (230) formato.
19. Metodo secondo la rivendicazione 18, in cui la fase di applicazione della lavorazione comprende una lavorazione alla faccia anteriore (23A) della flangia anulare (23) della tazza (2) per formare una zona zigrinata, idonea ad una saldatura del coperchio (7).