IT201800007011A1 - Dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e procedimento di realizzazione di detto test - Google Patents

Dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e procedimento di realizzazione di detto test Download PDF

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IT201800007011A1
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Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO PER TEST DI TENUTA IN CAMERA A VUOTO E PROCEDIMENTO DI REALIZZAZIONE DI DETTO TEST
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e procedimento di realizzazione di detto test del tipo precisato nel preambolo delle rivendicazioni indipendenti.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per test di tenuta e un relativo procedimento effettuabile su componenti di un elettrodomestico, quale ad esempio una asciugatrice, comprendenti dei circuiti interni atti ad alloggiare un fluido, tipicamente allo stato gassoso.
Come noto, i test di tenuta sono atti a valutare l’effettiva ermeticità di vari dispositivi quali un involucro o un circuito chiuso.
Tali test sono dei metodi di controllo di tipo non distruttivo che, pertanto, per loro natura consentono il collaudo di un dato prodotto escludendo a priori la necessità di lesionare lo stesso.
Tra i controlli non distruttivi, nel campo delle prove a tenuta, noti attualmente si possono evidenziare il metodo basato sulla variazione di pressione nel tempo ed i metodi utilizzanti gas traccianti.
Nel primo caso, il prodotto in prova viene pressurizzato o evacuato e, in seguito, viene misurata la diminuzione o l’aumento di pressione in un certo intervallo di tempo, all’interno della camera di prova.
Tuttavia, il procedimento di prova sopra descritto presenta degli importanti inconvenienti. In particolare, la sensibilità della prova è legata al tempo di permanenza del prodotto o campione in prova all’interno della camera a tenuta, o nelle condizioni di misura, ed è fortemente dipendente anche dai ratei termici a cui il prodotto può essere soggetto.
I metodi che utilizzano gas tracciante, invece, prevedono usualmente l’immissione di gas, tipicamente elio, all’interno del prodotto in prova e la successiva analisi dell’ambiente interno alla camera.
Ad esempio, è possibile rilevare eventuali fughe dal prodotto rilevando variazioni nella conducibilità elettrica di un filamento dovute a variazioni termiche del filamento stesso conseguenti alla comparsa della sostanza gassosa.
Tuttavia, anche questo sistema, ha alcuni inconvenienti dovuti al fatto che il sistema di rilevamento può confondere il gas tracciante con altri gas presenti in camera, e al fatto che l’analisi viene effettuata per mezzo di sniffer che operano solo localmente, con forti problematiche, soprattutto in termini di tempo, quando il prodotto è di grandi dimensioni.
In aggiunta, i dispositivi per test di tenuta in camera a vuoto con gas tracciante comprendono un importante inconveniente.
La connessione della testata di pressurizzazione e riempimento di gas tracciante viene effettuata sostanzialmente manualmente con un aggravio notevole di tempo. In aggiunta, le comuni testate di pressurizzazione possono causare delle rotture involontarie di parte dell’oggetto di cui si vuole valutare l’ermeticità.
In particolare, il condotto a cui viene connessa la testata può subire delle collisioni che portano alla rottura dell’intero circuito e, pertanto, possono causare lo scarto dell’intero oggetto sul banco di prova.
Tale inconveniente ha, pertanto, un notevole impatto anche sui costi che possono derivare dalla necessità di scartare i dispositivi così danneggiati.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e un procedimento di realizzazione di detto test in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo e un procedimento per test di tenuta che consenta un adattamento automatico ad una pluralità di configurazioni del condotto da pressurizzare.
Un altro importante scopo dell'invenzione è realizzare un dispositivo e un procedimento per test di tenuta che riduca o elimini le rotture dovute a collisioni tra la testata di pressurizzazione ed il condotto dell’oggetto di cui si verifica l’ermeticità. In aggiunta, un altro importante compito dell’invenzione è realizzare un dispositivo che consenta una agevole e veloce manutenzione.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e da un procedimento di realizzazione di detto test come rivendicato nelle annesse rivendicazioni 1 e 10, rispettivamente.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig.1 mostra un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto secondo l’invenzione;
la Fig.2 illustra il dettaglio dell’apparato mobile comprensivo di testata di un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto secondo l’invenzione;
la Fig.3 è il dettaglio di parte della seconda porzione di una testata secondo l’invenzione; e
la Fig. 4 rappresenta una configurazione alternativa dei mezzi di movimentazione di un dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto secondo l’invenzione.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo 1 è preferibilmente parte di un macchinario per la realizzazione di test di tenuta comprendente, ulteriormente, una camera a vuoto 10.
La camera a vuoto 10 può essere un qualsivoglia tipo di involucro o vano apribile e richiudibile in maniera ermetica in maniera tale da isolare il contenuto rispetto all’ambiente esterno.
Preferibilmente, la camera a vuoto 10 comprende inoltre un foro di accesso in corrispondenza del quale viene disposto il dispositivo 1 ed una pluralità di congegni atti a consentire lo svolgimento di test di tenuta.
Comunemente, i congegni adoperati nell’ambito delle operazioni di svolgimento dei test di tenuta comprendono almeno dei mezzi di pressurizzazione atti a consentire di realizzare il vuoto in camera 10 e dei mezzi sensori per poter rilevare la presenza, o meno, di un gas predeterminato, tipicamente quello utilizzato per il test, all’interno della camera 10.
In particolare, all’interno della camera a vuoto 10 viene disposto preferibilmente un oggetto di prova 11. L’oggetto di prova 11 comprende usualmente almeno un circuito idraulico atto a contenere fluido, preferibilmente gas. Pertanto, esso può essere una porzione di un comune elettrodomestico come un frigorifero, un condizionatore o altri dispositivi similari comprendenti un circuito.
Per le prove di tenuta, preferibilmente tali circuiti vengono aperti ad un estremo e, pertanto, presentano un condotto tramite il quale è possibile accedere al circuito in maniera tale da realizzare il vuoto nel circuito e/o porlo in pressione insufflando un gas esterno.
Il dispositivo 1 preferibilmente definisce un asse principale 1a.
Preferibilmente, l’asse principale 1a è sostanzialmente centrato con il foro di accesso della camera 10 quando il dispositivo 1 è correttamente installato.
Il dispositivo 1 preferibilmente comprende una testata 2, dei mezzi di movimentazione 3, dei mezzi di pressurizzazione 4 e dei mezzi di comando 5. La testata 2 è preferibilmente atta a vincolare a comando un condotto lungo l’asse principale 1a. Preferibilmente, il condotto è compreso in un oggetto di prova 11 in maniera tale da consentire l’accesso al circuito idraulico dello stesso.
La testata 2 definisce, inoltre, un piano principale 2a perpendicolare all’asse principale 1a.
Preferibilmente, il piano principale 2a è sostanzialmente parallelo al piano di appoggio presente su di una camera a vuoto 10, ossia sostanzialmente parallelo a una parete della stessa in corrispondenza del foro di accesso.
La testata 2 preferibilmente comprende una prima porzione 20 ed una seconda porzione 21.
Le porzioni 20 e 21 sono reciprocamente labilmente vincolate in maniera tale da muoversi reciprocamente lungo il piano principale 2a. In particolare, le porzioni 20 e 21 sono reciprocamente vincolate in corrispondenza del piano principale tramite dei mezzi di oscillazione 22.
I mezzi di oscillazione 22 sono preferibilmente atti a consentire un movimento reciproco passivo delle porzioni 20 e 21. Con movimento passivo si intende un movimento che non sia indotto da comandi esterni, ma che sia sostanzialmente libero o folle in proporzione alle sollecitazioni esterne ricevute.
Tali mezzi di oscillazione 22 possono essere, quindi di vario tipo. Tuttavia, in una configurazione preferita, essi sono dei cuscinetti a sfere volventi che consentono un movimento relativo tra le porzioni 20 e 21 nel piano 2a.
Al fine di realizzare tale accoppiamento, la prima porzione 20 può definire una guida interna parallela al piano principale 2a lungo il quale può traslare parte della seconda porzione 21 in maniera tale da realizzare sostanzialmente un cursore. Le porzioni 20 e 21 preferibilmente descrivono delle geometrie sostanzialmente cilindriche e, pertanto, i mezzi di oscillazione 22 comprendono una guida cilindrica all’interno della quale può traslare una parte discoidale della seconda porzione 21. La prima porzione 20 è quindi preferibilmente un anello cavo atto ad includere parte dei mezzi di oscillazione 22, ossia la guida cilindrica.
Tuttavia, le porzioni 20 e 21 potrebbero definire anche delle geometrie differenti purché atte a consentire la movimentazione reciproca almeno nel piano 2a.
Inoltre, la prima porzione 20 è preferibilmente connessa ai mezzi di movimentazione 3, mentre la seconda porzione è la parte della testata atta a vincolare, a comando, il condotto ed a insufflare od evacuare gas dal condotto.
A tale scopo, preferibilmente, almeno la seconda porzione 21 comprende almeno un canale interno 21b.
Preferibilmente, entro il canale interno 21b viene alloggiato il condotto dell’oggetto in prova 11.
Tale canale interno 21b può, inoltre, comprendere al proprio interno degli elementi di strizione quali, ad esempio, degli anelli elastomerici rigonfiabili in maniera tale da bloccare il condotto al proprio interno e realizzare una chiusura ermetica.
Il canale interno 21b può anche comprendere una pluralità di sensori atti a rilevare la presenza o meno di gas all’interno di esso.
Vantaggiosamente, in aggiunta a quanto già descritto, la seconda porzione 21 comprende una zona di aggancio 21a.
La zona di aggancio 21a è preferibilmente atta a consentire l’inserimento del condotto all’interno della testata 2 parallelamente all’asse principale 1a. Con il termine parallelamente si intende sia una direzione parallela e distanziata dall’asse principale 1a, ad esempio in seguito alla movimentazione reciproca tra le porzioni 20 e 21, oppure una direzione allineata con l’asse principale 1a.
Pertanto, la zona di aggancio 21a è sostanzialmente la zona della testata 2, in particolare della seconda porzione 21 della testata 2, che consente l’accesso al canale interno 21b.
Preferibilmente la zona di accesso 21a comprende un canale convergente dall’esterno verso l’interno della seconda porzione 21 e centrato lungo l’asse principale 1a quando le porzioni 20 e 21 non sono reciprocamente movimentate. Nel dettaglio, il canale convergente è sostanzialmente una porzione conica che connette l’esterno della testata 2 al canale interno 21b.
In tale maniera, la zona di aggancio 21a si comporta essenzialmente come un imbuto movimentabile passivamente tramite le sollecitazioni derivanti dal contatto tra le pareti del canale convergente e il condotto dell’oggetto in prova 11 in maniera tale da allineare il condotto con il canale interno.
Preferibilmente, la prima porzione 20 comprende anche dei mezzi di opposizione 20a.
I mezzi di opposizione 20a sono atti ad interagire con la seconda porzione 21. Preferibilmente, i mezzi di opposizione 20a sono atti ad opporsi elasticamente al movimento della seconda porzione 21 rispetto all’asse principale 1a in maniera tale da allineare la seconda porzione 21 all’asse principale 1a quando la seconda porzione è libera da ingombri, ossia tipicamente libera dalle sollecitazioni del condotto.
Tali mezzi di opposizione 20a possono essere realizzati secondo una pluralità di configurazioni, tuttavia, in una configurazione preferita, i mezzi di opposizione comprendono una pluralità di perni, in dettaglio almeno in numero di tre e preferibilmente disposti lungo una circonferenza a distanze angolari di 120°, attorno a ciascuno dei quali viene disposto un anello elastico. Ciascuno degli anelli elastici è, inoltre, disposto anche attorno alla seconda porzione 21 in maniera tale da imprimere su di essa una forza di ritorno elastico bilanciata quando la seconda porzione 21 è allineata con l’asse principale 1a.
Ciascun anello elastico, pertanto, è disposto attorno ad un perno ed alla seconda porzione 21, tali anelli elastici possono essere dei comuni O-ring.
I mezzi di movimentazione 3 sono preferibilmente atti a movimentare a comando la testata 2 lungo l’asse principale 1a.
In particolare, preferibilmente, i mezzi di movimentazione 3 comprendono un telaio 33, un apparato fisso 30, ed un apparato mobile 31.
Il telaio 33 è preferibilmente vincolato alla camera a vuoto 10. In particolare, preferibilmente, il telaio 33 è vincolato sulla parete della camera a vuoto 10 in corrispondenza del foro di accesso all’interno della camera a vuoto 10.
Inoltre, il telaio 33 è vincolato anche a parte dell’apparato fisso 30 e, nella fattispecie, alla parte dell’apparato fisso 30 che è vincolata stabilmente alla camera a vuoto 10. L’apparato fisso 30 è preferibilmente disposto in corrispondenza di un accesso della camera a vuoto 10, ossia del foro di accesso.
In particolare, l’apparato fisso 30 è atto a ricoprire almeno parte di tale accesso ermeticamente.
Inoltre, esso comprende una guida 30a removibilmente vincolata in corrispondenza dell’accesso della camera a vuoto 10.
Tale guida 30a è sostanzialmente una porzione removibile dell’apparato fisso 30 e che può essere vincolata ad esso per mezzo di bullonatura, incastro od altre giunzioni meccaniche purché venga garantita l’ermeticità.
Essa, in particolare, sottende la testata 2 in maniera tale da richiudere la testata 2 ermeticamente all’interno della camera a vuoto 10 quando il dispositivo 1 è correttamente installato.
L’apparato fisso 30 comprende anche dei mezzi di bloccaggio 30b.
I mezzi di bloccaggio 30b preferibilmente includono almeno una guarnizione ad espansione. Tipicamente, essi comprendono un anello elastomerico espansibile in maniera tale da, in espansione, bloccare un oggetto al proprio interno e realizzare una giunzione ermetica.
L’apparato mobile 31 è vincolato preferibilmente al telaio 33. Esso comprende un cilindro telescopico movimentabile a comando lungo l’asse principale 1a.
Nel dettaglio, l’apparato mobile 31 è guidato lungo l’asse principale 1a dalla guida 30a. La guida 30a, pertanto, preferibilmente comprende un foro di dimensioni compatibili con l’apparato mobile 31. Inoltre, i mezzi di bloccaggio 30b sono preferibilmente disposti in corrispondenza del foro della guida 30a.
L’apparato mobile 31 è quindi bloccabile tramite i mezzi di bloccaggio 30b, che ne assicurano la chiusura ermetica. Inoltre, l’apparato mobile 31 è vincolato alla testata in maniera tale da solidalmente movimentare la testata 1.
Sostanzialmente, l’apparato mobile 31 è, pertanto, vincolato ad un estremo al telaio 33 ed all’estremo opposto alla testata 2, opportunamente la prima porzione 20. L’apparato mobile 31 può comprendere quindi un pistone traslabile a comando lungo l’asse principale 1a.
Il telaio 33 può comprendere, inoltre, dei mezzi di vincolo 32. Tali mezzi di vincolo 32 sono atti a vincolare e svincolare la guida 30a sulla camera a vuoto 10 in maniera tale da consentire la movimentazione lungo l’asse principale 1a anche della guida 30a solidalmente all’apparato mobile 31.
Pertanto, la guida 30a può anche essere vincolata all’apparato fisso esclusivamente per mezzo dei mezzi di vincolo 32.
I mezzi di vincolo 32 possono essere dei morsetti atti a richiudere, a pressione, la guida 30a sull’apparato fisso 30 ed in maniera tale da garantire la chiusura ermetica e l’isolamento dell’interno della camera a tenuta 10 dall’esterno.
In ogni caso, i mezzi di vincolo 32 consentono di vincolare e svincolare velocemente la guida 30a.
La guida 30a, quando svincolata, può consentire la traslazione della testata 2 al di fuori della camera a vuoto 10. In questo modo, lo svincolo consente l’accesso dall’esterno della camera a vuoto 10 della testata 2. Tale possibilità è fondamentale soprattutto nelle fasi di manutenzione del macchinario che, usualmente, comportano aggravio di tempo e forza lavoro.
I mezzi di pressurizzazione 4 sono, invece, in connessione di passaggio fluido con la testata 2. Essi sono, quindi, atti a realizzare il vuoto o insufflare gas nel condotto per mezzo della testata 2.
I mezzi di pressurizzazione 4 possono comprendere una pompa in grado di assorbire il gas compreso all’interno del circuito idraulico dell’oggetto in prova 11, oppure di soffiare gas, preferibilmente He, all’interno del circuito.
I mezzi di pressurizzazione 4, inoltre, sono preferibilmente connessi alla testata per mezzo dei mezzi di movimentazione 3.
Nel dettaglio, preferibilmente i mezzi di pressurizzazione 4 sono connessi per mezzo dell’apparato mobile 31. Quest’ultimo comprende infatti un elemento tubolare 31a.
L’elemento tubolare 31a è preferibilmente un elemento flessibile atto ad operativamente connettere la testata 2 ed i mezzi di pressurizzazione 4.
Nel dettaglio, l’apparato mobile 31, preferibilmente configurato come un cilindro telescopico, è cavo e include all’interno della propria cavità l’elemento tubolare 31a. L’elemento tubolare 31a consente di garantire la tenuta ermetica anche lungo il tratto definito dai mezzi di movimentazione 3, altrimenti difficilmente ottenibile insufflando il gas direttamente dalla cavità presente nel cilindro telescopico.
La flessibilità dell’elemento tubolare 31a, inoltre, consente di mantenere la connessione di passaggio fluido tra i mezzi di pressurizzazione 4 e la testata 2 in maniera stabile.
L’elemento tubolare 31a è, quindi, preferibilmente connesso ad un estremo al terminale, ad esempio, della pompa dei mezzi di pressurizzazione ed è connesso all’altro estremo al canale interno 21b della seconda porzione 21.
L’apparato mobile 31 può inoltre contenere anche altri collegamenti idraulici o pneumatici atti ad alimentare, ad esempio, le guarnizioni di bloccaggio previste nell’apparato fisso 30 o nella testata 2 stessa all’interno della seconda porzione 21. In questo caso è sufficiente che la seconda porzione 21 comprenda al proprio interno dei canali ulteriori, come mostrato in Fig.3, a cui possono essere connessi gli ulteriori collegamenti.
I mezzi di comando 5 sono, invece, preferibilmente atti a comandare la testata, i mezzi di movimentazione 3 ed i mezzi di pressurizzazione 4.
Pertanto, essi comprendono sostanzialmente tutti gli apparati, diffusamente noti, sufficienti a comandare, ad esempio, una pompa ed un cilindro telescopico e che possono prevedere anche dei motori elettrici o meccanici o similari.
In aggiunta, i mezzi di comando 5 possono comprendere un elaboratore elettronico atto a consentire il controllo del dispositivo 1, o del macchinario intero, durante le fasi del test a tenuta.
In conclusione, preferibilmente, il dispositivo 1 comprende anche dei mezzi di rilevamento 6.
I mezzi di rilevamento 6 sono preferibilmente vincolati in prossimità della zona di aggancio 21a in maniera tale da consentire di rilevare la presenza del condotto. Tali mezzi di rilevamento 6 possono essere di vario tipo, ad esempio sensori di posizione ottici, purché consentano di percepire la presenza o meno del condotto. Essi comprendono, in una configurazione preferita, un congegno passivo. Tale congegno comprende un tastatore 60 e dei sensori 61.
Il tastatore 60 è preferibilmente vincolato in corrispondenza della zona di aggancio 21a e distanziato da essa. In particolare, il tastatore 60 è vincolato alla zona di aggancio per mezzo dei sensori 61.
I sensori 61 sono preferibilmente dei supporti elasticamente deformabili lungo l’asse principale 1a operativamente connessi ai mezzi di comando 5 in maniera tale da inviare un segnale, ad esempio elettrico, ai mezzi di comando 5 stessi quando deformati.
Per esempio i sensori 61 possono essere dei cilindri telescopici a molla comprendenti degli estensimetri, o dei cilindri comprendenti materiale piezoelettrico o altro ancora.
Preferibilmente, il tastatore 60 comprende un foro 60a.
Il foro 60a è preferibilmente allineato con il canale convergente, e pertanto con il canale interno 21b, in maniera tale da consentire al condotto di entrare indisturbato nel canale interno 21b quando il condotto è perfettamente allineato con l’asse principale 1a o comunque quando il condotto è disallineato rispetto all’asse principale 1a, ma con i limiti di tolleranza definiti dalle dimensioni del foro 60a. Se il condotto è completamente disallineato con il foro 60a, invece, il tastatore 60 viene urtato dal condotto ed i sensori 61 inviano il segnale di avvenuto urto ai mezzi di comando 5.
In seguito a tale collisione, ad esempio, i mezzi di comando 5 possono essere programmati in maniera tale da bloccare istantaneamente il dispositivo 1 in modo tale da evitare di compromettere il condotto e, pertanto, l’oggetto in prova 11.
Bisogna, infatti, ricordare che il test di tenuta è un test di prova non distruttivo e, pertanto, la rottura dell’oggetto di prova comporterebbe sostanzialmente il fallimento del test.
Il funzionamento del dispositivo 1 per test di tenuta in camera a vuoto precedentemente descritto in termini strutturali è il seguente.
Una volta inserito l’oggetto di prova 11 all’interno della camera a vuoto 10 il dispositivo 1 movimenta la testata 2 verso l’oggetto di prova 11 in maniera tale da agganciare il condotto. Se il condotto non è allineato con l’asse principale 1a o compreso all’interno delle tolleranze definite dei mezzi di rilevamento 6, questi ultimi inviano un segnale di blocco ai mezzi di comando 5 in maniera tale da consentire ad un utente di riposizionare l’oggetto di prova 11 prima di incorrere in rotture dell’oggetto 11 stesso.
Se invece il condotto supera il foro 60a, esso viene guidato dalla zona di aggancio 21a tramite il canale convergente, verso il canale interno 21b.
Una volta inserito, il condotto viene bloccato tramite delle guarnizioni gonfiabili a tenuta.
Lo stesso avviene per l’apparato mobile 31 che viene bloccato dai mezzi di bloccaggio 30b.
Una volta fissati ermeticamente tutti i componenti del dispositivo 1 è possibile realizzare il vuoto in camera, il vuoto nel circuito idraulico o pneumatico e insufflare successivamente gas entro il circuito stesso per mezzo della testata 2 a partire dai mezzi di pressurizzazione 4 comandati dai mezzi di comando 5.
Una volta pressurizzato il circuito con il gas, è possibile effettuare i rilevamenti di eventuali perdite di gas in camera per realizzare il test di tenuta.
L’invenzione comprende un nuovo procedimento di realizzazione per test a tenuta comprendente almeno le fasi di disposizione, movimentazione e centraggio.
Tuttavia, è preferibilmente prevista anche una fase di rilevamento tra la fase di movimentazione e la fase di centraggio.
Nella fase di disposizione, l’oggetto di prova 11 viene disposto nella camera a vuoto in maniera tale da disporre il condotto all’incirca allineato con l’asse principale 1a. Tale fase viene svolta manualmente da un operatore a camera 10 aperta, ed in seguiti richiusa.
Inoltre, nella fase di movimentazione prevede di movimentare la testata 2 lungo l’asse principale 1a in maniera tale da disporre la zona di aggancio 21a in prossimità del condotto.
Vantaggiosamente, la fase di centraggio prevede il centraggio automatico in cui i mezzi di movimentazione 3 muovono la zona di aggancio 21a verso il condotto in maniera tale da inserire il condotto nella testata 2.
In particolare, preferibilmente, nella fase di centraggio la seconda porzione 21 oscilla follemente entro il piano principale 2a in maniera solidale al disallineamento tra il condotto e l’asse principale 1a.
In tale maniera, la seconda porzione 21 si allinea con il condotto in maniera tale da consentire il corretto inserimento di esso nel canale interno 21b.
Nella eventuale fase di rilevamento, invece, preferibilmente i mezzi di rilevamento 6 rilevano la presenza del condotto. Nel dettaglio i mezzi di rilevamento 6 vengono deformati solo se il condotto è disallineato rispetto al foro 60a.
Il dispositivo per test di tenuta in camera a vuoto e procedimento di realizzazione di detto test 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, la conformazione della testata consente di evitare la rottura dei condotti degli oggetti in prova 11 con la conseguenza di dover eventualmente scartare l’intero oggetto 11.
Tale vantaggio ha, logicamente, un impatto immediato anche sui costi inerenti i test di tenuta svolti normalmente.
In secondo luogo, il dispositivo, in particolare la testata, consente di rendere più rapido l’allestimento del test in quanto non è necessario posizionare con precisione millimetrica il condotto al di sotto della testata, né è necessario movimentare manualmente il dispositivo stesso.
Il centraggio è, come descritto, del tutto automatico.
Inoltre, il dispositivo 1 fornisce l’ulteriore vantaggio di garantire una ridondanza sulla sicurezza del test. I mezzi di rilevamento 6 sono infatti utili ad evitare qualsiasi sollecitazione distruttiva sul condotto.
La configurazione dei mezzi di movimentazione e di trasmissione del gas, consente quindi di ottenere sempre la tenuta durante il test. In particolare, l’elemento tubolare 31a flessibile garantisce la tenuta ed evita qualsiasi rischio di rottura nelle fasi di centraggio grazie alla propria flessibilità.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per test di tenuta in camera a vuoto (10) definente un asse principale (1a) e comprendente: - una testata (2) definente un piano principale (2a) perpendicolare a detto asse principale (1a) ed atta a vincolare a comando un condotto lungo detto asse principale (1a), - mezzi di movimentazione (3) atti a movimentare a comando detta testata (2) lungo detto asse principale (1a), - mezzi di pressurizzazione (4) in connessione di passaggio fluido con detta testata (2) ed atti a realizzare il vuoto o insufflare un gas in detto condotto per mezzo di detta testata (2) e - mezzi di comando (5) atti a comandare detta testata (2), detti mezzi di movimentazione (3) e detti mezzi di pressurizzazione (4), e detto dispositivo (1) essendo caratterizzato dal fatto che - detta testata (2) comprende una prima porzione (20) ed una seconda porzione (21) reciprocamente labilmente vincolate in maniera tale da muoversi reciprocamente lungo detto piano principale (2a), - detta prima porzione (20) essendo connessa a detti mezzi di movimentazione (3), e - detta seconda porzione (21) essendo atta a vincolare a comando detto condotto ed a insufflare od evacuare gas da detto condotto.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda porzione (21) comprende una zona di aggancio (21a) atta a consentire l’inserimento in detta testata (2) di detto condotto parallelamente a detto asse principale (1a), detta zona di aggancio (21a) comprendendo un canale convergente dall’esterno verso l’interno di detta seconda porzione (21) centrato lungo detto asse principale (1a) quando dette porzioni (20, 21) non sono reciprocamente movimentate.
  3. 3. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette porzioni (20, 21) sono reciprocamente vincolate tramite dei mezzi di oscillazione (22) atti a consentire un movimento reciproco passivo di dette porzioni (20, 21).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima porzione (20) comprende dei mezzi di opposizione (20a) atti ad interagire con detta seconda porzione (21), detti mezzi di opposizione (20a) essendo atti ad opporsi elasticamente al movimento di detta seconda porzione (21) rispetto a detto asse principale (1a) in maniera tale da allineare detta seconda porzione (21) con detto asse principale (1a) quando detta seconda porzione (21) è libera da ingombri.
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente dei mezzi di rilevamento (6) vincolati in prossimità di detta zona di aggancio (21a) ed atti a rilevare la presenza di detto condotto.
  6. 6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi di rilevamento (6) comprendono un tastatore (60) e dei sensori (61), detto tastatore (60) essendo vincolato per mezzo di detti sensori (61) in corrispondenza di detta zona di aggancio (21a), distanziato da essa, e comprendendo un foro (60a) allineato con detto canale convergente e detti sensori (61) essendo dei supporti elasticamente deformabili lungo detto asse principale (1a) operativamente connessi a detti mezzi di comando (5) in maniera tale da inviare un segnale a detti mezzi di comando (5) quando deformati.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di movimentazione (3) comprendono un telaio (33), un apparato fisso (30) ed un apparato mobile (31), detto telaio (33) essendo vincolato a detta camera a vuoto (10) ed a parte di detto apparato fisso (30), detto apparato fisso (30) comprendendo una guida (30a) removibilmente vincolata in corrispondenza di un accesso di detta camera a vuoto (10) e mezzi di bloccaggio (30b) includenti una guarnizione ad espansione, e detto apparato mobile (31) essendo vincolato a detto telaio (33) e comprendendo un cilindro telescopico movimentabile a comando lungo detto asse principale (1a) guidato da detta guida (30a), bloccabile tramite detti mezzi di bloccaggio (30b) e vincolato a detta testata (2) in maniera tale da solidalmente movimentare detta testata (2).
  8. 8. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi di pressurizzazione (4) sono connessi a detta testata (2) tramite detti mezzi di movimentazione (3) e detto apparato mobile (31) include un elemento tubolare (31a) flessibile atto ad operativamente connettere detta testata (2) e detti mezzi di pressurizzazione (4).
  9. 9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7 o la rivendicazione 8, in cui detto telaio (33) comprende dei mezzi di vincolo (32) atti a vincolare e svincolare a comando detta guida (30a) su detta camera a vuoto (10) in maniera tale da consentire la movimentazione lungo detto asse principale (1a) anche di detta guida (30a) solidalmente a detto apparato mobile (31) per consentire l’accesso dall’esterno di detta camera a vuoto (10) a detta testata (2).
  10. 10. Procedimento di realizzazione per test a tenuta comprendente una camera a vuoto (10), un oggetto di prova (11) includente almeno un condotto ed un dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente vincolato a detta camera a vuoto (10), comprendente almeno le fasi di: - disporre detto oggetto di prova (11) entro detta camera a vuoto (10) in maniera tale da disporre detto condotto all’incirca allineato con detto asse principale (1a), - movimentare detta testata (2) lungo detto asse principale (1a) in maniera tale da disporre detta zona di aggancio (21a) in prossimità di detto condotto, e caratterizzato dal fatto di comprendere - una fase di centraggio automatico in cui detti mezzi di movimentazione (3) muovono detta zona di aggancio (21a) verso detto condotto in maniera tale da inserire detto condotto dentro detta testata (2) in cui detta seconda porzione (21) oscilla follemente entro detto piano principale (2a) in maniera solidale al disallineamento tra detto condotto e detto asse principale (1a).
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