La presente invenzione riguarda il campo tecnologico degli impianti che vengono adibiti nelle città alla raccolta di rifiuti, riciclabili e/o non riciclabili, in vista di estrarli successivamente inviandoli ai centri di riciclaggio o di distruzione.
Più in particolare, l'invenzione si riferisce al settore che realizza ed impiega degli impianti nei quali i rifiuti, immessi in apposite bocche di introduzione, si accumulano entro uno o più contenitori situati al di sotto di esse, in attesa di venire prelevati per essere avviati alla loro destinazione finale.
Solitamente, onde occupare meno spazio, i detti contenitori sono costituiti da vasche interrate, di capacità anche rilevante, ma che possono avere una pianta limitata in quanto i rifiuti, accatastandosi in forma ali'incirca piramidale, raggiungono in tale conformazione, occludendole, le bocche di introduzione menzionate sopra senza potersi disporre su di una zona di pianta più estesa.
Il prelievo dei rifiuti stessi, inoltre, si rivela piuttosto disagevole e complicato, e di conseguenza costoso.
Un altro motivo per cui non si possono usare contenitori di capacità e di pianta maggiori è costituito dalle fermentazioni e dal riprodursi di batteri, che generano gas maleodoranti e vapori con una elevata carica di germi anche nocivi alla salute pubblica.
Ad esempio nelle grandi città, di conseguenza, i contenitori in questione hanno una capacità sottodimensionata rispetto alle esigenze degli abitanti, e devono necessariamente essere svuotati frequentemente, anche più volte nella stesa giornata.
L'inventore del presente trovato ha pensato che si possono evitare tutti gli inconvenienti fin qui esposti, costruendo impianti con contenitori aventi una pianta estesa in quanto non limitata dai fattori sopradescritti, operando una movimentazione dei rifiuti in senso trasversale rispetto alle bocche di introduzione, facendo cioè loro occupare anche aree di un contenitore relativamente distanti dalle zone sottostanti le relative bocche di introduzione, e mantenendo i rifiuti non riciclabili, cioè quelli definiti come rifiuti solidi urbani, ad una temperatura prefissata sufficientemente bassa per impedire le dette fermentazioni e la riproduzione di germi e batteri.
Per raggiungere questi scopi, l'inventore ha ideato pertanto l'oggetto della presente invenzione, che è costituito da un impianto per la raccolta di rifiuti, riciclabili e/o non riciclabili, come descritto nel preambolo della allegata rivendicazione 1, caratterizzato da quanto esposto nella parte caratterizzante della medesima rivendicazione.
Verrà ora eseguita una descrizione più dettagliate di un preferito esempio realizzativo di un impianto secondo l'invenzione: tale esempio non è peraltro da ritenersi come vincolante o limitativo nei confronti di altre possibili realizzazioni ottenibili da un esperto del ramo basandosi sugli insegnamenti della suddetta rivendicazione 1.
Nell'eseguire la detta descrizione si farà anche riferimento ai disegni allegati, che rappresentano: in fig. 1 la sezione longitudinale del detto preferito esempio realizzativo di un impianto secondo l'invenzione; in fig. 2 una sua sezione trasversale.
Nelle fig. 1 e 2 si scorge come un impianto 1 secondo l'invenzione possa comprendere più bocche di introduzione 2e affiancate e disposte su più file parallele.
Nei disegni sono raffigurate quattro file parallele composte ciascuna da tre bocche d'introduzione rifiuti 2e (le quali saranno d'ora in poi chiamate più brevemente "bocche"): in definitiva l'impianto 1 dispone in tutto di dodici bocche 2e.
A ciascuna di tali file parallele di bocche 2e è associato un contenitore 3', 3'', 3''', 3<1V> interrato a pianta rettangolare disposto al di sotto di esse, con le bocche 2e disposte sul livello del terreno T.
Di tali quattro file di bocche 2e, le prime due da sinistra nella fig. 2 sono destinate all'introduzione di rifiuti non riciclabili 10n, ossia di rifiuti solidi urbani, e le altre due sono destinate all'introduzione di rifiuti riciclabili 10, quali ad esempio, rispettivamente, vetro e carta.
Sul fondo di ciascun contenitore 3', 3'', 3''', 3<1V >sono applicati dei primi mezzi 5 azionabili atti a spostare i rifiuti, costituiti da nastri trasportatori 5 provvisti preferibilmente di guida laterali 5g inclinate come mostrato nella fig. 2, onde contenere i rifiuti spingendoli verso la mezzeria del rispettivo contenitore.
In ciascun contenitore sono disposti dei secondi mezzi 6 impieganti fotocellule o simili, che rilevano quando i rifiuti 10, 10n introdotti nel contenitore relativo hanno raggiunto un prefissato livello L prossimo al livello delle bocche 2e.
Quando ciò si verifica, i detti secondi mezzi 6 azionano il nastro trasportatore 5 del contenitore in questione, facendo traslare la fila di rifiuti che ha raggiunto tale livello trasversalmente (frecce B fig. 1) fino a farle occupare un'area del contenitore sulla quale non è disposta nessuna bocca, e che funge da serbatoio d'accumulo per i rifiuti stessi 10, 10n.
Altri terzi mezzi 7, analoghi a quelli descritti prima, rilevano quando anche tutta la detta area della parte di contenitore che funziona da serbatoio di accumulo è interamente occupata da pile di rifiuti 10, 10n che hanno raggiunto il detto livello L.
Quando ciò si verifica, i detti terzi mezzi 7 di rilevazione del livello di rifiuti, riconoscono che la capacità del contenitore è esaurita, e bloccano con metodi noti i meccanismi che consentono l'apertura delle bocche 2e, perché non vengano più introdotti rifiuti, ed emettono o trasmettono ad una centrale di controllo un segnale che i identifica tale situazione di contenitore pieno.
Gli operatori che dirigono tale centrale possono allora inviare un autocarro 8, e, quando esso è opportunamente posizionato, azionare nuovamente il nastro trasportatore 5 che, mediante una rampa 5r inclinata verso l'alto trasporta i rifiuti 10, 10n (freccia C fig. 1) all'esterno del contenitore in una posizione e ad un'altezza H rispetto al terreno T che ne consente il caricamento sul pianale di carico dell'autocarro 8, pianale di carico che, preferibilmente, deve essere anch'esso costituito da un nastro trasportatore 9, incorporato nell'autocarro 8, per disporre agevolmente i rifiuti (v. freccia D) su tutta la superficie del vano di carico dell'autocarro 8 stesso.
Quando uno dei contenitori 3', 3'', 3''', 3<1V>, è stato interamente svuotato, si possono nuovamente immettere al suo interno i rifiuti, ed inizia un nuovo ciclo che si ripete come fin qui illustrato.
L'inventore ha previsto di fornire i contenitori 3', 3'' nei quali vengono introdotti anche rifiuti organici deperibili, soggetti a fermentazioni ed a sviluppi batterici, di un sistema frigorifero 4 che con metodi noti, ad esempio con tubazioni distribuite lungo le superfici dei contenitori 3', 3'' stessi (non rappresentate nei disegni), mantiene all'interno di essi una temperatura prefissata sufficientemente bassa (preferibilmente inferiore od uguale a -5 DEG C).
Nei casi in cui i contenitori 3', 3'' per rifiuti non riciclabili 10n sono completamente interrati come rappresentato nelle figure, e cioè praticamente nella quasi totalità dei casi, coibentando opportunamente le superfici delle pareti orizzontali superiori dei contenitori stessi nonché le pareti di diaframma che le dividono dai contenitori 3''', 3<1V> per rifiuti riciclabili, si ottiene che il sistema frigorifero 4 consumi una quantità minima di energia, con solo una irrilevante incidenza sui costi di gestione di un impianto 1 realizzato secondo l'invenzione.
Con tale impianto si ottengono i risultati di potere utilizzare contenitori di superficie, e quindi di capacità teoricamente illimitata, nonché quello di poter eseguire i prelievo dei rifiuti non riciclabili senza l'assillo di intervenire prima della loro decomposizione, in quanto quest'ultima non si verifica.
In conclusione si ottengono tutti gli scopi che l'inventore si era prefissi.
Un impianto realizzato secondo l'invenzione può venire naturalmente provvisto di quarti mezzi azionabili dall'esterno per impedire che i rifiuti 10n ritornino verso l'interno dei contenitori, come ad esempio una clappa di ritegno 11 azionata idraulicamente (fig. 1), che ha anche la funzione di opporsi a scambi di calore fra le zone refrigerate e l'ambiente esterno.
Le aperture 13 delle rampe 5r possono inoltre venire richiuse con un coperchio 12 che, quando è chiuso, lascia sporgere verso l'esterno solo l'estremità di carico delle dette rampe 5r dei nastri trasportatori 5, nel caso e che queste non siano di tipo pieghevole o ad elementi scorrevoli "a scomparsa" (caso non raffigurato), tipo che l'inventore suggerisce di usare onde non ingombrare permanentemente dello spazio in superficie oltre a quello strettamente necessario per le bocche 2e.
L'impianto dell'invenzione può vantaggiosamente essere controllato, monitorato e comandato telefonicamente a mezzo di un computer situato nella menzionata centrale di controllo (non rappresentata data la sua genericità).