CH694197A5 - Processo per la preparazione di un complesso antianemico. - Google Patents

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CH694197A5
CH694197A5 CH01110/99A CH111099A CH694197A5 CH 694197 A5 CH694197 A5 CH 694197A5 CH 01110/99 A CH01110/99 A CH 01110/99A CH 111099 A CH111099 A CH 111099A CH 694197 A5 CH694197 A5 CH 694197A5
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Description


  



   L'invenzione riguarda il metodo di preparazione di un complesso ferri-idrossido  polimaltosato (ferro trivalente), particolarmente utile per la terapia  e la profilassi dell'anemia, di qualità farmaceutica particolarmente  pura, adatta anche per la somministrazione in pazienti ipertesi ed  in donne in stato di gravidanza. Da parecchi decenni sono stati descritti  in letteratura dei derivati inorganici ed organici del ferro utilizzati  nella terapia e nella profilassi dell'anemia, in particolare di tipo  ferropriva, e sono pure noti agli esperti nell'arte i loro metodi  di preparazione o di estrazione.

   Fra i sali di ferro utilizzati da  tempo per la preparazione di medicinali antianemici é opportuno citare  ad esempio il solfato ferroso, il citrato di ferro, il gluconato  ferroso, il fumarato ferroso, il citrato di ferro ed ammonio, il  complesso ferro-colina citrato, il complesso ferro-glicina solfato,  il ferro-sorbitolo citrato, il ferro succinato, il ferro sorbitex  (ferro sorbitolo citrato o ferro sorbitolo). E inoltre noto che il  ferro biologicamente attivo nell'organismo é quello trivalente, che  viene abitualmente indicato anche come Fe<+++> (oppure come Fe'''  oppure anche Fe<3>) e quindi, in base a questa osservazione, i derivati  di ferro trivalente sono da considerarsi più attivi dei derivati  del ferro bivalente e quindi sono preferiti dai medici prescrittori.

    Alcuni derivati del ferro, con maggiore frequenza quelli inorganici,  possono provocare, dopo somministrazione orale (che é solitamente  la via più usata per questo tipo di prodotto), degli effetti secondari  indesiderati, quali disturbi gastrointestinali e digestivi, nausea  e pesantezza allo stomaco. Per questo motivo, negli anni più recenti,  la ricerca si era orientata su derivati organici di ferro, quali  l'albuminato ferrico, il ferro-destrano complesso (poi indicato come  potenziale agente carcinogenetico - Merck Index 12.ma Edizione, pagina  500, codice 2991), il ferro saccarinato, il ferro proteinsuccinato,  per citarne alcuni fra i più importanti, che avrebbero potuto presentare  una migliore tolleranza gastrica.

   Seguendo questa linea di ricerca,  agli inizi della scorsa decade, sono poi state introdotte in terapia,  con notevole successo medico e commerciale, le ferritine di origine  animale, in particolare quelle di origine bovina ed equina. La ferritina  é una proteina largamente diffusa nel regno animale e vegetale, ed  é la più ricca in ferro (trivalente) e per questa ragione é stata  largamente usata, in quanto maggiormente biodisponibile degli altri  derivati proteici del ferro.

   Molto recentemente però le autorità  sanitarie dell'Unione Europea hanno messo    completamente al bando  l'uso medicinale di qualsiasi estratto o derivato da organi animali  in genere, bovini in particolare, a causa del potenziale pericolo  di infezioni di Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) o di Encefalopatia  Spongiforme Trasmissibile (TSE) e quindi la ferritina é stata definitivamente  ritirata dal mercato europeo e di molti altri stati. Pertanto di  recente sono stati necessariamente rivalutati dalle società farmaceutiche  i precedenti composti del ferro, specialmente quelli più tollerati  dal punto di vista gastrointestinale.

   Nel frattempo sono state ottenute  ed utilizzate in terapia anche altre nuove sostanze, come ad esempio  la eritropoietina, che é ottenuta per mezzo di processi di biotecnologia  ricombinante, e per questo risulta estremamente costosa e quindi  poco accessibile alla maggior parte della popolazione. Fra i composti  o complessi del ferro, somministrabili per via orale come antianemici,  si é cercato di dare preferenza a quelli che fossero costituiti da  sali, derivati o complessi del ferro trivalente con sostanze di origine  vegetale, e fra quelle più utilizzate sta rivestendo un ruolo molto  importante anche il complesso ferriidrossido polimaltosato. 



   Questa sostanza viene attualmente ottenuta applicando metodi già  noti nell'arte, che utilizzano come sostanza di partenza il cloruro  ferrico (FeCl 3 ). Questo sale di ferro viene poi fatto reagire in  ambiente acquoso con una destrina parzialmente idrolizzata, aggiungendo  di seguito una soluzione di un sale basico di sodio o di idrato di  sodio, e - a reazione avvenuta - neutralizzando la miscela di reazione  risultante con acido cloridrico, fino a portarla quasi a neutralità.  Dopo un adeguato riposo la miscela di reazione viene raffreddata  a temperatura ambiente ed il complesso ferri-idrossido polimaltosato  viene precipitato con l'ausilio di una miscela di acqua depurata  e di alcol etilico o con altro solvente idoneo. Il precipitato amorfo  così raccolto può essere indifferentemente essiccato con mezzi idonei  già noti agli esperti nell'arte.

   Tale metodo di preparazione già  noto, che può essere adattato al caso specifico del prodotto in considerazione,  riprodotto sperimentalmente dagli autori in vari piccoli lotti, porta  ad un complesso ferri-idrossido polimaltosato le cui caratteristiche  finali, pur ampiamente variabili, rispondono ai seguenti parametri:  



    <tb><TABLE> Columns = 2  <tb><SEP> Aspetto:<SEP> polvere di colore  bruno scura <tb><SEP> Umidità:<SEP> inferiore al 15,0% <tb><SEP>  Oligomeri del maltosio:<SEP> Inferiori al 10% <tb><SEP> Contenuto  di Fe<3> ionico:<SEP> Inferiore al 10% <tb><SEP> Contenuto di Fe<3>  legato:<SEP> 18,0-25,0% in peso <tb><SEP> Polimaltosio legato:<SEP>  20,0-50,0% in peso <tb><SEP> Cloruro di sodio (NaCI):<SEP> Inferiore  al 6,0% (peso/peso % sul Fe<3)>  <tb></TABLE> 



   Dai valori dinanzi citati risulta chiaro che parte del cloro presente  nel cloruro di ferro (FeCl 3 ), utilizzato come prodotto di partenza,  reagisce con il sale di sodio della sostanza basica usata come neutralizzante  per formare notevoli quantità di cloruro di sodio (NaCl), che, dopo  precipitazione di quest'ultimo, permane comunque come residuo in  alte percentuali anche nel prodotto finale.

   Questa alta percentuale  di cloruro di sodio residuo costituisce una rilevante impurezza inorganica,  tale da impedire l'utilizzo per uso farmaceutico e medicinale del  complesso ferri-idrossido polimaltosato ottenibile dal suddetto procedimento,  in quanto in certi pazienti, che vengono sottoposti a terapia antianemica  con il prodotto, come ad esempio le persone ipertese (che devono  seguire diete iposodiche) o le donne in stato di gravidanza, che  sono fra le maggiori consumatrici di prodotti medicinali a base di  ferro somministrato per via orale, possono sussistere stati patologici  in cui l'ingestione di cloruro di sodio é particolarmente sconsigliata,  se non addirittura controindicata.

   Inoltre il prodotto così precipitato  può anche contenere concentrazioni piuttosto elevate della destrina  parzialmente idrolizzata di partenza ed anche di ferro ionico, che  possono facilmente rimanere inglobati nel complesso ferri-idrossido  polimaltosato durante il processo di precipitazione. 



   La presenza di importanti quantità di cloruro di sodio e delle suddette  impurezze rende poi particolarmente rischioso l'impiego del complesso  ferri-idrossido polimaltosato così ottenuto per la preparazioni di  soluzioni iniettabili, confezionate in fiale, da utilizzare per via  intramuscolare. 



     Pertanto il complesso ferri-idrossido polimaltosato dinanzi ottenuto,  a causa del suo elevato contenuto di cloruro di sodio, é da considerasi  un prodotto "grezzo", non idoneo per uso farmaceutico. Le rese del  ferri-idrossido polimaltosato "grezzo" possono variare da un 60%  ad un 70%, ma se il "grezzo" deve successivamente essere riprecipitato  almeno una o due volte, per eliminare l'eccesso di cloruro di sodio  residuo, in modo da ottenere un prodotto farmaceuticamente accettabile,  la resa scende precipitosamente molto al di sotto di un 50%, talvolta  al di sotto di un 40%, con la conseguente maggiorazione dei relativi  costi di produzione. 



   Vi era quindi la necessità piuttosto impellente di produrre un complesso  ferri-idrossido polimaltosato utilizzando un metodo di sintesi differente,  che offrisse il vantaggio di potere ottenere un prodotto finale farmaceuticamente  puro, che non avesse alti contenuti di cloruro di sodio residuo ed  anche ferro ionico e oligomeri del maltosio parzialmente idrolizzati  o complessi degli stessi, che non dovesse quindi essere riprecipitato  ulteriormente, consentendo quindi delle rese economicamente più accettabili.  Inoltre un complesso ferri-idrossido polimaltosato puro risulterebbe  anche più idoneo per la preparazione di soluzioni iniettabili. 



   Sorprendentemente gli autori hanno scoperto che l'utilizzo di solfato  ferrico, di formula Fe 2 (SO 4 ) 3 , ma ancor meglio del ferri solfato  di ammonio, di formula NH 4 Fe(S0 4 ) 2 , molto più solubile in acqua  del primo, disponibile commercialmente come dodecaidrato, al posto  del cloruro ferrico (FeCl 3 ), unitamente all'adozione di altri importanti  accorgimenti produttivi, che sono descritti di seguito, evita la  formazione del residuo indesiderato di cloruro di sodio nel prodotto  finale e risulta più vantaggioso economicamente, in quanto permette  maggiori rese di prodotto puro. 



   Inoltre gli altri accorgimenti produttivi adottati permettono l'ottenimento  diretto di un complesso ferri-idrossido polimaltosato praticamente  privo di cloruro di sodio e che quasi non contiene oligomeri della  destrina parzialmente idrolizzata e di ferro ionico e quindi un prodotto  sufficientemente puro da potere essere essiccato direttamente ed  utilizzato tal quale, senza la necessità di ulteriori precipitazioni  aggiuntive, contribuendo così ad ottenere    delle rese superiori  a quelle ottenute con il metodo precedentemente noto, derivato dalla  letteratura per prodotti similari. Per maggiore semplicità si riporta  lo schema del metodo di fabbricazione dell'invenzione del complesso  ferri-idrossido polimaltosato, che include i passaggi che caratterizzano  l'invenzione stessa: 



    <tb><TABLE> Columns = 3  <tb>Head Col 1: Materiali/Apparecchia <tb>Head  Col 2: Operazione <tb>Head Col 3: Parametri del processo <tb><SEP>  Fase 1  Destrina oppure maltosio oppure miscela di maltosio/glucosio  + Acqua depurata<SEP> Soluzione<SEP> Mescolamento meccanico Tempo  tra 10 e 15 minuti Temperatura tra 40 DEG  e 60 DEG C <tb><SEP>  Fase 2  Acqua depurata + NH 4 Fe(SO 4 ) 2  oppure Fe 2 (SO 4 )  3 <SEP> Soluzione<SEP> Mescolamento meccanico <tb><SEP>  Fase 3  Soluzione di carbonato di sodio in acqua al 17%<SEP> Mescolamento<SEP>  Aggiustamento di pH tra 1.8 e 2.2 <tb><SEP>  Fase 4  Sodio idrato  10N<SEP> Riscaldamento<SEP> Durata: tra 15 e 30 minuti Temperatura:

    tra 35 DEG  e 50 DEG C <tb><SEP>  Fase 5  Acido inorganico mono  o bivalente<SEP> Raffreddamento Riscaldamento  Raffreddamento<SEP>  Aggiustamento di pH tra 5.5 e 6.5 15-35 minuti tra 25 DEG  e 50  DEG C e 15-35 minuti tra 75 DEG  e 95 DEG C A temperatura ambiente <tb><SEP>  Fase 6  Centrifuga per filtrazione molecolare od apparecchio  per dialisi<SEP> Filtrazione molecolare o dialisi attraverso  membrana idonea<SEP> Eliminazione per filtrazione dei reagenti ed  addotti con peso molecolare inferiore a 100.000 Dalton e concentrazione  del complesso ferri-idrossido polimaltosato (trattenuto)

   <tb><SEP>  Fase 7  Liofilizzatore od essiccatore a corrente di aria calda<SEP>  Liofilizzazione od essiccamento della soluzione concentrata<SEP>  Liofilizzazione su vassoio od in essiccatore con spruzzatore in corrente  d'aria calda con produzione di complesso ferriidrossido polimaltosato  essiccato  <tb></TABLE> 



   L'invenzione é soprattutto caratterizzata dal fatto che nella Fase  2 del metodo di produzione dianzi descritto viene utilizzato del  solfato ferrico, od ancor meglio del ferri solfato di ammonio, molto  più solubile in acqua, anziché il cloruro ferrico, dato che i primi  evitano la possibile formazione di cloruro di sodio nel corso della  reazione, che é in seguito difficilmente eliminabile. Un secondo  importante aspetto caratteristico dell'invenzione, che gli autori  hanno sorprendentemente trovato, é che si possono ottenere dei risultati  qualitativi e quantitativi ancor più soddisfacenti utilizzando nella  Fase 1, al posto della destrina parzialmente idrolizzata, del maltosio  oppure una miscela di maltosio/glucosio, purché il contenuto di maltosio  in questa miscela non sia inferiore al 70%.

   Gli autori hanno anche  sperimentalmente osservato che, in caso venga utilizzata una miscela  di maltosio/glucosio, tanto maggiore é il titolo del maltosio utilizzato,  tanto migliori risultano le rese del complesso ferri-idrossido polimaltosato  ottenuto. Qualora venga utilizzato il maltosio al posto della destrina  parzialmente idrolizzata, l'intensità e la durata dei trattamenti  delle Fasi 3 e 4 possono essere modificate sui valori inferiori. 



   Nella Fase 5 l'acido inorganico utilizzato può essere un qualsiasi  acido monovalente o bivalente, preferibilmente acido solforico. Un  altro ulteriore aspetto che caratterizza l'invenzione é che il prodotto  ottenuto dalle fasi precedenti viene purificato per mezzo di filtrazione  molecolare o per mezzo di dialisi attraverso membrana, quest'ultima  operazione meno vantaggiosa in quanto più lenta, utilizzando una  membrana da 100.000 Dalton, in modo che si ottengono contemporaneamente  con una sola operazione due scopi: a) l'eliminazione per filtrazione  del ferro ionico, dei residui della destrina parzialmente idrolizzata  o del maltosio o del glucosio, che non hanno reagito, degli oligomeri  del maltosio o degli addotti di ferro degli stessi, di ioni e cationi  che si sono formati durante le varie fasi della preparazione;

   b)  la concentrazione del neo-formato complesso ferri-idrossido polimaltosato,  che ha un peso molecolare superiore a 100.000 Dalton e che quindi  viene trattenuto dall'operazione di filtrazione molecolare. La purezza  del prodotto trattenuto dalla filtrazione molecolare é tale che non  vi é la necessità di una successiva precipitazione, in quanto il  prodotto trattenuto nella fase acquosa può passare direttamente alla  successiva fase di essiccazione. Nessun accorgimento    particolare  viene invece adottato nella Fase 7, operazione già ben nota, che  viene citata solamente per una migliore comprensione del procedimento,  ma che non costituisce oggetto della presente invenzione. 



   Il complesso ferri-idrossido polimaltosato ottenuto dal procedimento  dell'invenzione risulta pertanto molto più puro farmaceuticamente  ed é quindi utilizzabile per preparazioni medicinali, sia orali che  iniettabili, senza dovere subire ulteriori purificazioni o precipitazioni,  con le conseguenti perdite di prodotto. Le rese del prodotto ottenuto  con il procedimento dell'invenzione variano da un 55 ad un 75%, risultando  comunque di parecchio superiori alle rese ottenibili applicando con  i necessari adattamenti i metodi già noti per la sintesi del complesso  ferri-idrossido polimaltosato. Il prodotto risultante dal procedimento  dell'invenzione ha migliori caratteristiche farmaceutiche, che vengono  riportate qui di seguito: 



    <tb><TABLE> Columns = 2  <tb><SEP> Aspetto:<SEP> Polvere amorfa  di colore bruno scura <tb><SEP> Umidità (perdita a secco):<SEP>  Inferiore al 10,0% <tb><SEP> Oligomeri del maltosio:<SEP> Pressoché  assenti <tb><SEP> Contenuto di Fe<3> ionico:<SEP> Assente <tb><SEP>  Cloruro di sodio (NaCl):<SEP> Pressoché assente (peso/peso % sul  Fe 3 ) <tb><SEP> Contenuto di Fe<3> legato:<SEP> 24,0-32,0% in peso <tb><SEP>  Polimaltosio legato:<SEP> 25,0-50,0% in peso  <tb></TABLE> 



   La migliore qualità farmaceutica del complesso ferri-idrossido polimaltosato  così ottenuto é evidenziata in particolare dall'assenza di residui  di cloruro di sodio e di ferro allo stato ionico e dalla assenza  di quantità apprezzabili di oligomeri del maltosio, di maltosio e/o  glucosio. Il metodo é anche caratterizzato per offrire un prodotto  farmaceuticamente accettabile, con rese superiori a quelle ottenibili  applicando i processi già noti agli esperti alla produzione di questo  complesso.

   Inoltre il complesso ferri-idrossido polimaltosato ottenuto  con il metodo dell'invenzione può quindi essere vantaggiosamente  utilizzato per la preparazione di medicinali, che pertanto    possono  essere utilizzati sia per via orale che per via iniettabile e, senza  alcuna limitazione, anche da persone ipertese e da donne in stato  di gravidanza, in quanto non contiene alti residui dannosi di cloruro  di sodio e di altri prodotti secondari della sintesi. 



   L'invenzione é inoltre meglio illustrata nei seguenti esempi, che  però non costituiscono limitazione alcuna della sostanza e delle  rivendicazioni dell'invenzione stessa.  Esempio 1  



   Preparazione di complesso ferri-idrossido polimaltosato puro, di  qualità farmaceutica (167 g di Fe<+++>, corrispondente a 610 g di  complesso) 



   800 g di destrina parzialmente idrolizzata vengono disciolti a caldo  in circa 1600 ml di acqua industriale demineralizzata. Dopo completa  dissoluzione, viene aggiunta una mistura preparata a parte, ottenuta  sciogliendo a caldo 1027 g di Fe 2 (SO 4 ) 3  (calcolato come prodotto  anidro) in 2900 ml di acqua demineralizzata. Il pH della miscela  di reazione ben omogeneizzata viene portato a 2 utilizzando una soluzione  al 17% di carbonato di sodio in acqua demineralizzata, che viene  aggiunta molto lentamente alla miscela di reazione. Vengono successivamente  aggiunti 800 g di una soluzione acquosa di idrato di sodio 10 N e  la miscela risultante viene riscaldata tra 45 DEG  e 50 DEG C e lasciata  reagire per la durata di 30 minuti. La miscela viene poi portata  a pH vicino 6 con acido solforico 3N.

   Dopo un successivo breve riscaldamento  tra 45 DEG  e 50 DEG C, la soluzione viene portata intorno a 90 DEG  C per il tempo necessario a completare la reazione. La miscela di  reazione viene raffreddata a temperatura ambiente e viene introdotta  in una piccola centrifuga molecolare attrezzata con apposito filtro  da 100.000 Dalton, in modo da eliminare tutti i residui dei reagenti  ed anche i complessi risultanti, di peso molecolare inferiore. Questa  operazione consente di concentrare il prodotto formatosi, che viene  trattenuto all'interno durante questa operazione.

   La soluzione trattenuta,  contenente prevalentemente il complesso ferri-idrossido polimaltosato  allo stato puro, viene poi stesa su vassoi di acciaio inossidabile,  posizionati sugli appositi sostegni all'interno del liofilizzatore,  ed essiccata in modo conveniente per mezzo di un comune processo  di liofilizzazione. 



     Resa: 58,2% di complesso ferri-idrossido polimaltosato puro, di  grado farmaceutico (resa espressa come Fe<+++>). Contenuto Fe<3>  legato: 27,37%.  Esempio 2  



   Preparazione di complesso ferri-idrossido polimaltosato puro, di  qualità farmaceutica (88,9 g di Fe<+++>, corrispondente a 311 g di  complesso) 



   400 g di maltosio vengono disciolti a caldo in circa 800 ml di acqua  industriale demineralizzata. Dopo la completa dissoluzione, viene  aggiunta una soluzione, preparata a parte, di 1239 g di NH 4 Fe(SO  4 ) 2 . 12 H 2 O (ferri solfato di ammonio dodecaidrato) in 950 ml  di acqua demineralizzata. Il pH della miscela di reazione viene portato  a 2 utilizzando una soluzione al 17% di carbonato di sodio in acqua  demineralizzata, che viene aggiunta molto lentamente alla miscela  di reazione. Vengono successivamente aggiunti 400 g di una soluzione  acquosa di idrato di sodio 10 N e la miscela risultante viene riscaldata  tra 45 DEG  e 50 DEG C e lasciata reagire per la durata di 30 minuti.  La miscela viene poi portata a pH vicino 6 con acido solforico 3N.

    Dopo un successivo breve riscaldamento a 45 DEG C, la soluzione viene  portata intorno a 75 DEG C per il tempo necessario a completare la  reazione. La miscela di reazione viene raffreddata a temperatura  ambiente e viene introdotta in una centrifuga molecolare attrezzata  con apposito filtro da 100.000 Dalton, in modo da eliminare tutti  i residui dei reagenti ed anche i complessi risultanti, di peso molecolare  inferiore. Questa operazione consente di concentrare il prodotto  formatosi, che viene trattenuto all'interno durante questa operazione.  La soluzione trattenuta, contenente prevalentemente il complesso  ferri-idrossido polimaltosato allo stato puro, viene poi stesa su  vassoi di acciaio inossidabile, posizionati sugli appositi sostegni  all'interno del liofilizzatore, ed essiccata in modo conveniente  per mezzo di un comune processo di liofilizzazione. 



   Resa: 62,5% di complesso ferri-idrossido polimaltosato puro, di grado  farmaceutico (resa espressa come Fe<+++>). Contenuto Fe<3> legato:  28,58%.  Esempio 3  



   Metodi di determinazione analitica dei parametri considerati del  complesso ferri-idrossido polimaltosato. 



   Preparazione della soluzione campione : preparare una soluzione  campione in acqua al 5,0% (peso/volume) di ferro. Una quantità di  prodotto, pari a 5 g di ferro, viene disciolta a 20 DEG C, agitando  per un'ora circa, in 80 ml di acqua distillata. Dopo completa dissoluzione,  il volume viene portato a 100 ml con acqua distillata ad una t DEG  di 20 DEG C e filtrata adeguatamente. 



   Aspetto  (Specifica: polvere amorfa di colore bruno scura): esame  visivo soggettivo della polvere in esame. 



   Umidità  (Specifica: inferiore al 10,0%): l'umidità viene determinata  direttamente per perdita a secco della polvere in esame, utilizzando  i metodi tradizioni riportati nelle farmacopee (1 g; sotto vuoto  su P 2 O 5 ; 60 minuti). 



   Assenza di oligomeri del maltosio  (Specifica: pressoché assenti):  a) adattamento del metodo pubblicato "Mahnkopf" W. e Lettenbauer  G. "Kennzeichnung von Dextranen durch schnelle Flüssigchromatographie",  Infusionstherapie (1979) 3: 106-109; b) diluire in 8,0 ml di acqua  distillata 2,0 ml di soluzione campione ed aggiungere 1,0 ml di acido  cloridrico concentrato (37%, volume/volume), riscaldando durante  5 minuti circa su bagno maria bollente, aggiungere ammoniaca (25%,  volume/volume) e filtrare. Lavare con acqua il precipitato raccolto  sul filtro, costituito da Fe(OH) 3 . Riprenderlo con una minima quantità  di acido cloridrico 2N, diluire poi con acqua a 40 ml. Aggiungendo  4,0 ml di NH 4 SCN 2N, si ottiene una colorazione rosso sangue, costituita  da Fe(SCN) 3 , che può venire anche estratto con una aliquota di  alcol amilico. 



   Contenuto di Fe <3> ionico  (Specifica: pressoché assente): Diluire  1,0 ml della soluzione campione in 4,0 ml di acqua distillata ed  aggiungere 1,0 ml di NH 3  2N, mescolando bene: assenza di formazione  di un precipitato bruno di idrossido ferrico. 



      Cloruro di sodio (NaCl)  (Specifica: pressoché assente): Mettere  20 ml di soluzione da esaminare, precedentemente preparata, in una  beuta di vetro da 200 ml e diluire con 120 ml di acqua distillata,  aggiungendo poi 0,4 ml di acido nitrico concentrato e mescolare convenientemente.  Strumenti e reagenti: agitatore magnetico, potenziometro ad elettrodo  d'argento e successiva titolazione con nitrato di argento (AgNO 3  ) 0,1 N. 



   



   Calcolo: 1 ml di 0,1 N AgNO 3 = 5,844 NaCl 



   



   Effettuare la necessaria proporzione del contenuto di NaCI (peso/peso  %), utilizzando il contenuto di ferro della polvere nella soluzione  in esame. 



   Contenuto di Fe <3> (Specifica: 24,0-32,0% in peso): Pesare esattamente  600 mg del prodotto in esame e collocare in una beuta a bocca larga,  aggiungere 20 ml di acido cloridrico concentrato (37,0%, volume/volume)  e riscaldare sopra un bagno maria a 100 DEG C, agitando la miscela  per 1-2 minuti. La dissoluzione deve essere completa. Lasciare riposare  durante 5 minuti, aggiungere 200 ml di acqua distillata e 20 ml di  acido acetico glaciale per analisi, e successivamente portare il  pH tra 2,2 e 2,4 (controllando con un pH-metro, mescolando con un  agitatore magnetico), utilizzando una soluzione acquosa di idrossido  di sodio al 30% (peso/peso), che viene aggiunta alla soluzione goccia  a goccia per mezzo di una buretta o di una pipetta. Aggiungere infine  0,5 ml di acqua ossigenata al 30% (peso/peso).

   Aggiungere alla soluzione  l'indicatore (5,0 ml di pirocatecolo sodio bisolfonato al 2,0%, peso/volume)  e titolare con una soluzione acquosa di edetato disodico (EDTA Na  2 ) 0,1 M, preparato di recente, ad una temperatura compresa tra  38 DEG C e 50 DEG C, fino al viraggio completo di colore da verde  ad un bel giallo deciso. 



   



   Calcolo: 1 ml edetato (EDTA) disodico 0,1 M = 5,5844 mg di Fe 



   



   Polimaltosio (contenuto)  (Specifica: 25,0-50,0% in peso): il metodo  si basa sull'utilizzo del reattivo "antrone" ("carbotrone" o "9(10H)-antracenone"  Merck Index 12.ma Ed. monografia 730), sostanza largamente usata  per la determinazione colorimetrica degli zuccheri. 



      Preparazione del reagente "antrone ": Pesare esattamente 300  mg di antrone in un matraccio calibrato da 150 ml. Sciacquare bene  le pareti per fare scendere il prodotto che eventualmente é rimasto  aderente alla parete del collo del matraccio con circa 30 ml di acqua  distillata. Aggiungere poi alla soluzione, molto adagio e con molta  attenzione, circa 100 ml di acido solforico concentrato, raffreddando  costantemente il matraccio in acqua ghiacciata o ruotandolo sotto  un rubinetto di acqua corrente. Agitare bene fino a quando tutto  l'antrone é completamente sciolto, raffreddare con molta attenzione  e riempire fino al segno con altro acido solforico concentrato.   Soluzioni standard:  



   Soluzione standard: S/1 = pesare 150 mg di glucosio anidro in un  matraccio dosato da 150 ml. Rimuovere all'interno il glucosio eventualmente  aderente alle pareti del collo del matraccio con dell'acqua distillata  e quindi portare a volume a 20 DEG C con acqua distillata. 



   Soluzione di Fe: F/1 = Riporre 3,0 ml della soluzione campione in  esame in un matraccio da 150 ml e portare a volume con acqua distillata  ad una temperatura intorno a 20 DEG C.  Diluizioni:  



   Prelevare 30 ml della soluzione standard S/1 e riporla in un matraccio  tarato da 150 ml e portare a volume con acqua distillata a 20 DEG  C, ottenendo la soluzione S/2. 



   Prelevare 30 ml della soluzione di ferro F/1 e riporla in un matraccio  tarato da 150 ml e portare a volume con acqua distillata a 20 DEG  C, ottenendo la soluzione F/2.  Manualità del saggio:  



   Preparare 6 provette da saggio con etichetta di riconoscimento, due  delle quali contenenti 1,0 ml di acqua distillata, due la soluzione  S/1 e due la soluzione F/1 e collocandole in un apposito portaprovette  di metallo. Usando siringhe dosate da 1,0 ml, preparare le seguenti  soluzioni: 



     1 ml di acqua distillata in ciascuna provetta marcata con l'etichetta  "acqua" 1 ml di S/2 in ciascuna provetta marcata con l'etichetta  "S/1" 1 ml di F/2 in ciascuna provetta marcata con l'etichetta  "F/1" 



   Aggiungere infine a ciascuna provetta, per mezzo di una idonea pipetta  da 10 ml, una quantità di 10 ml di "reattivo antrone" e mescolare  accuratamente. 



   Le provette, collocate nell'apposito portaprovette, vengono poste  in un bagno maria bollente, avendo l'avvertenza di richiudere le  provette con tappi di vetro ed esattamente dopo 10 minuti (misurati  con orologio a suoneria), riporle in un bagno di acqua corrente fredda.  Una volta raffreddate, scuoterle 5-6 volte ed effettuare le determinazioni.  Misurazione dei valori:  



   Usare un idoneo fotometro, determinando i valori fra 650 e 600 nm  (determinare la linea 0 a 625 nm), con cuvette in vetro da 10 mm.                                                              



   Confrontare le due letture in bianco delle due provette marcate "acqua"  e successivamente confrontare i valori delle soluzioni S/1 ed F/1  con il valore inferiore dell'assorbanza del bianco.  Calcoli:  



   180 mg di glucosio = 1 mmol corrispondente a 



   162 mg di polimaltosio = 1 mmol di glucosio anidro 

 ottenendo il valore in mg di polimaltosio in 2,0 ml di soluzione  in esame 



   
EMI12.1
 



   dove: 



   AmF/1 = assorbanza media di F/1 



   AmS/1 = assorbanza media di S/1 



   Esempio dimostrativo; 



   mg di polimaltosio in 2,0 ml di soluzione in esame 82 



   Fe libero (% peso/peso) nella polvere 28,9 



   Fe (% peso/peso) nella soluzione in esame 4,96 



   1 ml di soluzione in esame contiene 82 : 2 = 41 mg di polimaltosio  e 49,6 mg di Fe 



   Polimaltosio nella preparazione solida in esame (% peso/peso): 



   28,9 x 41,0 : 49,6 = 23,89%

Claims (6)

1. Metodo di fabbricazione di un complesso ferri-idrossido polimaltosato caratterizzato da una miscela acquosa di reazione costituita da una adeguata quantità di destrina parzialmente idrolizzata o da maltosio o da una miscela di maltosio e glucosio, in cui il maltosio sia presente in quantità superiore al 70%, e da un sale di ferro trivalente dell'acido solforico, in ragione di una proporzione in peso, dei prodotti anidri, variabile tra 1,0 : 0,5 e 1,0 : 3,0 rispettivamente.
2.
Metodo di fabbricazione di un complesso ferri-idrossido polimaltosato di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la proporzione della quantità di destrina parzialmente idrolizzata o maltosio o di una miscela di maltosio e glucosio, in cui il maltosio sia presente almeno in quantità superiore al 70%, ed un sale di ferro trivalente dell'acido solforico, varia preferibilmente da 1,0 : 1,5 fino a 1,0 : 2,0.
3. Metodo di fabbricazione di cui alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il sale di ferro trivalente con l'acido solforico é costituito dal solfato ferrico o preferibilmente dal più solubile ammonio ferri solfato.
4.
Metodo di fabbricazione di cui alle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la suddetta miscela acquosa di reazione viene portata ad un pH compreso fra 1,8 e 2,2 con l'ausilio di una soluzione acquosa di carbonato di sodio ad una concentrazione compresa tra il 10% ed il 25%, che successivamente viene addizionata di una adeguata quantità di idrato di sodio a normalità compresa tra 5N e 10N, riscaldata ad una temperatura compresa tra 25 DEG C e 50 DEG C ed infine viene addizionata di una adeguata quantità di un acido mono o bivalente a normalità compresa tra 2N e 6N fino ad un pH compreso tra 5,5 e 7,5 ed infine riscaldata a temperature comprese tra 35 DEG e 95 DEG C per un periodo variabile tra 15 e 35 minuti e successivamente raffreddata.
5.
Metodo di fabbricazione di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la miscela acquosa di reazione, una volta raffreddata viene sottoposta ad un processo di filtrazione molecolare o di dialisi con membrana da 100.000 Dalton, per eliminare i residui dei prodotti di reazione, ferro ionico, oligomeri del maltosio, eventuali complessi del ferro con oligomeri del maltosio di basso peso molecolare e sali inorganici, concentrando allo stesso tempo nella soluzione acquosa trattenuta il complesso ferri-idrossido polimaltosato, ed infine viene direttamente essiccata per mezzo di un convenzionale processo di liofilizzazione o di polverizzatore ad aria calda.
6. Metodo di fabbricazione di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il complesso ferri-idrossido polimaltosato, ha un contenuto residuo di cloruro di sodio (NaCl) inferiore all'1,0%.
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