ITVR20110206A1 - Elemento di supporto e metodo per la realizzazione dello stesso - Google Patents

Description

“ELEMENTO DI SUPPORTO E METODO PER LA REALIZZAZIONE DELLO STESSO†.

CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE

La presente invenzione riguarda un elemento di supporto per il sostentamento del corpo di una persona o di parti di essa, quale per esempio una lastra, un materasso, un cuscino, un piano di seduta di una sedia, di una poltrona, una sella per veicoli e simili, e il metodo per la realizzazione dello stesso.

STATO DELLA TECNICA ANTERIORE

Sono noti elementi di supporto del corpo di una persona o di parti di essa, quali lastre, materassi, cuscini, piani di seduta di sedie e poltrone, selle per veicoli e simili, che al fine di garantire il comfort dell’utilizzatore sono realizzati in strati di materiali differenti, ed in particolare comprendono almeno uno strato in schiuma al quale à ̈ associato uno strato superiore in gel; il ricorso al gel trova largo impiego per via delle sue caratteristiche meccaniche, che consentono l’idoneo comfort mediante il supporto e la distribuzione tridimensionale del peso dell’utilizzatore.

Nel seguito, con il termine distribuzione tridimensionale del peso si intenderà la capacità di un materiale di supportare l’utilizzatore accogliendolo con un aumento della superficie di contatto.

La maggiore superficie di contatto tra il materiale e l’utilizzatore à ̈ dovuta principalmente alla capacità di spostamento del materiale nelle tre direzioni degli assi cartesiani.

Tale capacità di alcuni materiali à ̈ dovuta essenzialmente alle caratteristiche fisiche intrinseche del materiale stesso.

Infatti, quando uno di tali materiali à ̈ compresso in una direzione, esso si espande nelle altre due direzioni perpendicolari alla direzione di compressione, secondo il ben noto effetto Poisson e in base al coefficiente di Poisson del materiale stesso. Quindi il peso dell’utilizzatore che agisce per esempio in senso verticale viene assorbito dal materiale senza sostanziale incremento della pressione di contatto tra il materiale e l’utilizzatore e la porzione di materiale che si à ̈ spostata secondo la direzione verticale per accogliere l’utilizzatore à ̈ trasferita nelle altre due direzioni perpendicolari alla direzione verticale.

Tipi noti di materassi, e simili elementi di supporto, sono costituiti appunto da uno strato superiore in gel associato ad uno strato in schiuma, che possono essere entrambi accoppiati ad una base, ad esempio realizzata sempre in schiuma o a molle; inoltre può essere prevista una fodera esterna di rivestimento.

Materassi di questo tipo hanno le richieste caratteristiche meccaniche di elasticità e ammortizzazione, e possono ben adattarsi al corpo di una persona o di parti di essa. Tuttavia presentano degli svantaggi dovuti al fatto che uno strato continuo in gel, essendo un materiale compatto e morbido, che segue esattamente la forma del corpo dell’utilizzatore, non permette la circolazione dell’aria nel materasso, impedendo di fatto una idonea traspirazione delle parti del corpo a contatto con l’elemento di supporto, a discapito del comfort dell’utilizzatore stesso.

Per ovviare a tale problema sono stati messi a punto altri tipi noti di materassi, e simili elementi di supporto di tipo modulare, oppure a torrette o con forme geometriche similari, cioà ̈ materassi costituiti da una pluralità di singoli elementi modulari comprendenti porzioni realizzate in materiali differenti, ed in particolare una porzione superiore in gel associata ad almeno una porzione in schiuma: tali elementi modulari sono reciprocamente accoppiati tramite idonei mezzi di ancoraggio così da definire interstizi atti al passaggio dell’aria.

Tuttavia anche tali tipi noti di materassi presentano degli svantaggi, dovuti al fatto che in alcuni casi gli elementi modulari possono essere serrati gli uni agli altri, ad esempio anche a causa della semplice pressione esercitata dalla persona distesa sul materasso, non consentendo anche in questo caso una idonea circolazione dell’aria, pur in presenza di una discontinuità di contatto; e comunque le operazioni di produzione e quelle di assemblaggio degli elementi modulari gli uni agli altri o ad un previsto basamento sono laboriose, richiedendo anche particolare attenzione da parte degli operatori, ed i tempi di realizzazione sono conseguentemente elevati, con evidenti svantaggi anche da un punto di vista economico.

Altre soluzioni, come ad esempio quella illustrata nella domanda di brevetto US2005/0017396, presentano un’imbottitura in cui sono utilizzati degli elastomeri con aperture passanti attraverso l’imbottitura stessa, realizzando per esempio una struttura a nido d’ape.

In questo caso, la struttura geometrica dell’imbottitura in prossimità dell’utilizzatore à ̈ destinata a deformarsi e a diventare instabile collassando. Le strutture geometriche della domanda di brevetto US2005/0017396 non presentano quindi una deformazione tridimensionale nel senso prima citato. Inoltre, le strutture geometriche della domanda di brevetto US2005/0017396 presentano una superficie di contatto con l’utilizzatore minore o uguale a 50% dell’intera superficie, quest’ultimo fattore determina una pressione di contatto ancora maggiore rispetto a quella di una struttura continua.

Quindi le strutture geometriche della domanda di brevetto US2005/0017396, se da un lato possono offrire una sufficiente aerazione, dall’altro lato, anche a causa della necessità di avere una forma geometrica a nido d’ape o simile, non offrono un sufficiente comfort.

Al contrario, nelle imbottiture in gel la morbidezza à ̈ intrinseca al materiale secondo la sopraccitata deformazione tridimensionale.

Inoltre, nelle imbottiture in gel la superficie di contatto con l’utilizzatore può essere realizzata in modo desiderato e quindi maggiore di quella illustrata in US2005/0017396, permettendo di diminuire ulteriormente la pressione di contatto.

SCOPI DELL’INVENZIONE

Il compito tecnico della presente invenzione à ̈ quindi quello di mettere a punto un elemento di supporto e metodo per la realizzazione dello stesso, che mantenendo caratteristiche elastiche, ammortizzanti e di adattabilità, consenta inoltre l’ottimale circolazione dell’aria al suo interno, assicurando l’idonea traspirazione e regolazione termica delle parti del corpo poste in appoggio, garantendo così il massimo comfort dell’utilizzatore.

Nell’ambito di tale compito tecnico, costituisce un particolare scopo della presente invenzione mettere a punto un metodo per la realizzazione dell’elemento di supporto semplice e rapida, così da abbattere tempi e relativi costi di produzione.

Questo scopo viene raggiunto dall’elemento di supporto e metodo per la realizzazione dello stesso secondo la allegata rivendicazione 1.

L’elemento di supporto, per esempio una lastra, un materasso, un cuscino, un piano di seduta di una sedia, di una poltrona, una sella per veicoli e simili, dotato di una superficie di appoggio per un utilizzatore, comprende almeno un primo strato in gel associato ad almeno un secondo strato di diverso materiale; tale primo strato in gel e tale secondo strato associati sono attraversati da aperture passanti atte all’idonea circolazione dell’aria, così da consentire l’ottimale traspirazione e regolazione termica delle parti del corpo dell’utilizzatore poste in appoggio sull’elemento di supporto stesso.

Ulteriori vantaggiose caratteristiche sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI

Le caratteristiche dell’invenzione saranno meglio comprese da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e dalle annesse tavole di disegni, dati quale esempio non limitativo, nei quali:

le figure 1 e 2 sono due viste schematiche in prospettiva dell’elemento di supporto secondo la presente invenzione in cui sono stati evidenziati i passaggi dell’aria;

la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica di un elemento di supporto secondo una versione della presente invenzione utilizzata per un materasso;

la figura 4 à ̈ una vista prospettica di dettaglio parzialmente in spaccato dell’elemento di supporto, secondo la versione della figura precedente;

la figura 5 à ̈ una vista prospettica di dettaglio in spaccato dell’elemento di supporto, secondo la versione delle figure 3 e 4 precedenti;

la figura 6 à ̈ una vista in sezione trasversale dell’elemento di supporto inserito in un materasso, secondo una versione della presente invenzione;

la figura 7 à ̈ una vista in sezione trasversale di un altro esempio di realizzazione dell’elemento di supporto inserito in un materasso, secondo un’altra versione della presente invenzione;

la figura 8 à ̈ una vista schematica in sezione di uno stampo e rispettive parti dell’elemento di supporto, secondo una versione della presente invenzione;

la figura 9 à ̈ una vista in sezione trasversale dell’elemento di supporto inserito in un materasso, secondo un’ulteriore versione della presente invenzione;

la figura 10 à ̈ una vista schematica in sezione di uno stampo e rispettive parti dell’elemento di supporto, secondo un’ulteriore versione della presente invenzione.

FORME DI ATTUAZIONE DELL’INVENZIONE

Con riferimento alla figure allegate, con 1 à ̈ indicato un elemento di supporto secondo la presente invenzione. L’elemento di supporto 1 secondo la presente invenzione può avere la forma, per esempio, di una lastra, un materasso, un cuscino, un piano di seduta di una sedia, di una poltrona, una sella per veicoli e simili.

Nel caso sia in forma di lastra, l’elemento di supporto 1 secondo la presente invenzione può essere utilizzato sovrapposto ad altri elementi di supporto del tipo sopraccitato, per esempio materassi, cuscini, piani di seduta di sedie, eccetera.

Nella versione più semplice, l’elemento di supporto 1 à ̈ dotato di una superficie di appoggio per un utilizzatore e comprende almeno un primo strato 2 in gel associato ad almeno un secondo strato 3 di diverso materiale; tale primo strato 2 in gel e tale secondo strato 3 associati sono attraversati da aperture 4 passanti atte all’idonea circolazione dell’aria, così da consentire l’ottimale traspirazione e regolazione termica delle parti del corpo dell’utilizzatore poste in appoggio sull’elemento di supporto 1 stesso, il passaggio dell’aria à ̈ indicato dalla frecce F attraverso le aperture 4 e le altre parti dell’elemento di supporto 1.

L’elemento di supporto 1 può comprendere inoltre una copertura di contenimento 16, che può essere realizzata con i comuni materiali utilizzati nella realizzazione dei materassi o supporti simili per il corpo umano, per esempio tessuti trapuntati, con imbottitura in fibra, oppure schiuma, oppure altri materiali di riempimento, tessuti tridimensionali, tessuti singoli, sia di natura sintetica, sia naturali, la schiuma ed il gel sono realizzati con poliuretano e possono contenere anche derivati da lavorazioni di materiali naturali.

Un’importante caratteristica della copertura di contenimento 16 à ̈ quella di non generare un effetto di mascheramento delle capacità elastiche, di portanza e di adattamento del sottostante strato in gel 2, un’altra importante caratteristica à ̈ quella di permettere la desiderata circolazione d’aria.

Per questi motivi la copertura 16 Ã ̈ preferibilmente di spessore sottile almeno nella zona dello strato in gel 2 e/o delle aperture 4.

Per quanto riguarda il primo strato 2 in gel stesso, esso à ̈ associato al secondo strato 3 e comprende una distribuzione di teste 5 di contatto con parti del corpo dell’utilizzatore definite fra gole 6 di circolazione dell’aria.

Secondo una versione dell’invenzione, la superficie di contatto per il corpo dell’utilizzatore può essere uguale o superiore al 50%.

Si deve notare che variando opportunamente la geometria delle gole 6, delle aperture 4 e di altre eventuali canalizzazioni per la ventilazione, Ã ̈ possibile regolare in modo desiderato il rapporto fra le aree della superficie di contatto e della superficie destinata alla ventilazione.

Ciò à ̈ possibile perché la cedevolezza della parte in gel non à ̈ dovuta ad una particolare forma geometrica, destinata a deformarsi e a diventare instabile in modo da fornire una certa cedevolezza ed assorbire il carico dell’utilizzatore, ma solo alle caratteristiche intrinseche del materiale in gel.

Più nel dettaglio le citate teste 5 comprendono solchi 7 atti alla circolazione dell’aria fra le teste 5 stesse e le parti del corpo dell’utilizzatore in appoggio su di esse.

Il secondo strato 3 à ̈ realizzato in schiuma, ed il primo strato 2 in gel ed il secondo strato 3 in schiuma sono associati così da costituire un’unica lastra.

Nelle figure 1 e 2 sono illustrate due viste del primo strato 2 e del secondo strato 3 in cui sono indicati schematicamente i flussi dell’aria indicati dalle frecce F attraverso la aperture 4.

In una versione dell’invenzione, il secondo strato 3 à ̈ realizzato in schiuma poliuretanica. In un’ulteriore versione dell’invenzione, il secondo strato 3 à ̈ realizzato in una schiuma accoppiabile con il materiale che forma il primo strato 2 in gel.

L’elemento di supporto 1 comprende ulteriormente un film 20, realizzato in materiale antiaderente, che ricopre la superficie libera del primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3.

Il film 20 segue perfettamente la superficie che deve ricoprire, evitando la formazione di difetti, bolle d’aria e quant’altro possa comprometterne la qualità. Come sopra indicato, l’elemento di supporto 1 (figure 1 e 2) può essere in forma di lastra semplice comprendente solo il primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 in schiuma, oppure può comprendere anche un basamento 8 atto ad alloggiare il primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3, ed avente altezza predefinita atta a conseguire l’ottimale comfort dell’utilizzatore.

Più nel dettaglio, secondo quanto illustrato nelle figure 3-6, il citato basamento 8 può comprendere una distribuzione di scanalature 9 aperte sul lato di accoppiamento col secondo strato 3 in schiuma, ed una distribuzione di canali 10 aperti sul lato opposto a quello di accoppiamento col secondo strato 3 in schiuma: le citate scanalature 9 intercettano le aperture 4 ed i canali 10 così da consentire l’ottimale circolazione dell’aria nell’elemento di supporto 1.

In un altro esempio di realizzazione, l’elemento di supporto 1 può comprendere uno spessore a struttura reticolare 11 (figura 7) che può essere il basamento stesso oppure utilizzato come strato interposto fra il basamento 8 ed il secondo strato 3 in schiuma associato al primo strato 2 in gel, ed in particolare lo spessore a struttura reticolare 11 à ̈ atto a favorire la circolazione dell’aria. In tale esempio di realizzazione il basamento 8 può anche non comprendere i citati canali 10 e scanalature 9.

Lo spessore 11 può essere realizzato con una struttura reticolare in tessuto tridimensionale, ad esempio il tessuto tridimensionale commercializzato con il nome “3mesh†dalla società Mueller Textil Group, e/o in una schiuma reticolata, ad esempio di poliuretano, e/o in una lastra di polietilene o poliolefine, ad esempio commercializzata con il nome “C-Core†dalla società Daewoo, come indicato nel brevetto US 7625629.

Lo spessore 11 può anche essere realizzato da una lastra di lattice espanso forato, oppure EVA (etilene vinile acetato) espanso forato oppure schiuma di poliuretano forato, e/o dalle cosiddette molle “pocket coil†, cioà ̈ da molle insacchettate o impacchettate singolarmente per evitare interferenze fra di loro, e/o da “continuous coils†, cioà ̈ molle in cui le file di avvolgimenti sono formate da un singolo elemento di filo metallico continuo.

Lo spessore 11 può comprendere inoltre pani di fibre come cocco, feltro naturale e sintetico, e/o schiume/tessuti/film idrofilici, cioà ̈ ad alta capacità di assorbire umidità sviluppata dall’utilizzatore.

Il basamento 8 può inoltre definire due fiancate laterali 8a, fra le quali il primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 in schiuma sono alloggiati con le teste 5 disposte sostanzialmente a filo delle fiancate 8a stesse.

L’elemento di supporto 1 può anche comprendere due elementi terminali 12 ubicati contrapposti fra le fiancate 8a del basamento 8 e lateralmente al primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 in schiuma; tali elementi terminali 12 sono disposti a filo delle fiancate 8a del basamento 8 e delle teste 5 del primo strato 2 in gel.

Almeno il primo strato 2 in gel ed il secondo strato 3 in schiuma sono realizzati in un’unica lastra tramite una prima ed una seconda colatura successive, così da garantire la massima tenuta dell’accoppiamento reciproco.

Anche il basamento 8 può essere realizzato in schiuma come il secondo strato 3, come ad esempio in schiuma poliuretanica, o in tipi di schiuma differenti, quali ad esempio la schiuma di lattice, e/o a molle impacchettate, cioà ̈ “pocket coil†, e/o a molle a filamento continuo dette anche “bonnel inner spring†e/o “continuous coils†.

Il metodo per la realizzazione dell’elemento di supporto 1 secondo la presente invenzione comprende le fasi di fornire almeno uno stampo 13 per la colatura di dell’elemento di supporto 1, dotare l’almeno uno stampo 13 di almeno una distribuzione di sporgenze 14 aventi una prima predeterminata altezza, inserire o spruzzare a contatto con l’almeno uno stampo 13 un film 20 in materiale antiaderente con funzione di distaccante, colare nell’almeno uno stampo 13 del gel così da realizzare un primo strato 2 in gel fino ad una seconda predeterminata altezza, la seconda predeterminata altezza essendo sostanzialmente inferiore alla prima predeterminata altezza delle sporgenze 14, colare nello stampo 13 un materiale diverso dal gel così da realizzare un secondo strato 3 sovrapposto a detto primo strato 2 in gel, ottenendo una altezza totale uguale o superiore a detta prima predeterminata altezza di dette sporgenze 14 un secondo strato 3 per un’altezza totale uguale o superiore alla prima predeterminata altezza delle sporgenze 14, estrarre dall’almeno uno stampo 13 il primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 conformato in un’unica lastra.

Il metodo à ̈ inoltre caratterizzato dal fatto di tagliare la lastra al fine di ottenere delle aperture 4 corrispondenti alle zone realizzate mediante le sporgenze 14 dell’almeno uno stampo 13, così da ottenere aperture 4 passanti per la circolazione dell’aria in detto primo strato 2 in gel e in detto secondo strato 3 associati in un’unica lastra.

Il secondo strato 3 può comprendere un materiale espandente che à ̈ fatto espandere in un’ulteriore fase. Questa fase di espansione può avvenire in modo da riempire completamente l’almeno uno stampo 13, quando questo à ̈ di tipo chiuso, oppure può essere lasciato espandere liberamente se l’almeno uno stampo 13 à ̈ di tipo aperto.

In quest’ultimo caso, il secondo strato sarà rifinito durante la fase di taglio sopraccitata.

Lo stampo 13 può comprendere inoltre una distribuzione di rilievi 15 atti a realizzare, nel primo strato 2 in gel, le teste 5 di contatto con parti del corpo dell’utilizzatore definite fra corrispondenti gole 6 di circolazione dell’aria, e le citate sporgenze 14 sono ubicate sostanzialmente in corrispondenza delle intersezioni dei rilievi 15.

Lo stampo 13 può comprendere inoltre una distribuzione di creste (non visibili nelle figure) atte a realizzare sulle teste 5 i corrispondenti solchi 7 per la circolazione dell’aria fra le teste 5 stesse e le parti del corpo dell’utilizzatore in appoggio su di esse.

In particolare, il secondo strato 3 Ã ̈ colato nello stampo 13 successivamente al primo strato 2 in gel.

In tal modo, secondo quanto precedentemente indicato, tali fasi di prima e seconda colatura permettono di associare il primo strato 2 in gel ed il secondo strato 3 materiale espandente diverso dal gel, al fine di garantire la massima tenuta dell’accoppiamento reciproco, come descritto nel brevetto US7576137 a nome di Technogel Gmbh & Co Kg, il cui testo à ̈ qui incluso come riferimento.

Il film 20 può essere realizzato in materiale polimerico termoformato, per esempio TPU della Epurex, e/o in silicone e/o cera; può essere un film preformato oppure realizzato per “coating†, cioà ̈ per spruzzatura, dello stampo 13, tramite almeno uno dei materiali sopra citati.

Il film 20 Ã ̈ preferibilmente realizzato in un materiale affine al materiale che compone il primo strato 2 in gel e il secondo strato 3 in schiuma. Il film 20 funge da materiale distaccante per lo stampo 13.

L’altezza del primo strato 2 in gel può variare da zona a zona del primo strato 2 stesso, a seconda delle esigenze del produttore o dell’utilizzatore e in funzione dell’altezza delle rispettive sporgenze 14.

Il metodo per la realizzazione dell’elemento di supporto 1 comprende ulteriormente la fase di tagliare la lastra dell’elemento di supporto 1 secondo un piano P sostanzialmente longitudinale passante per il secondo strato 3 e intersecante le sedi che sono state realizzate in precedenza mediante le sporgenze 14 dello stampo 13.

In questo modo si ottengono le aperture 4 passanti per la circolazione dell’aria nel primo strato 2 in gel e nel secondo strato 3 associati in un’unica lastra.

Secondo un’altra versione della presente invenzione visibile in una forma esplicativa e non limitativa di figura 10, la fase di tagliare la lastra, avviene sotto forma di intagli S che incroceranno le sedi create dalle sporgenze 14 dello stampo 13, così da ottenere le aperture 4 passanti per la circolazione dell’aria nel primo strato 2 in gel e nel secondo strato 3 associati in un’unica lastra.

Tale fase di tagliare, che come sopra indicato non avviene secondo un piano longitudinale ma attraverso gli intagli S, può essere realizzata per mezzo di macchine a pantografo per il taglio della schiuma di poliuretano.

Le zone che sono state realizzate in precedenza dalle sporgenze 14 possono essere fustellate, così da ottenere le aperture passanti 4, tramite fustellatrici o qualsiasi altra attrezzatura atta allo scopo.

Come detto, il primo strato 2 in gel e il secondo strato 3 possono essere accoppiati ad un basamento 8 di altezza predefinita e munito di una distribuzione di scanalature 9 e canali 10 per la circolazione dell’aria.

Alternativamente, il primo strato 2 in gel e il secondo strato 3 possono anche essere accoppiati ad un basamento 8 di altezza predefinita con l’interposizione di uno spessore a struttura reticolare 11 atto alla circolazione dell’aria.

Secondo una versione dell’invenzione, il primo strato 2 in gel à ̈ realizzato con gel di poliuretano, preferibilmente con durezza 0,5-100 kPa al 40%, secondo la normativa ISO 3386-1.

Altri tipi di materiali utilizzabili per la realizzazione del primo strato 2 in gel sono elastomeri termoplastici soft, in sigla TPEs, o gel ottenuti da polimeri non poliuretanici, o da elastomeri termoplastici con plastificanti, e altri materiali adatti a tale scopo.

In particolare, il primo strato 2 à ̈ realizzato in un materiale dalle caratteristiche meccaniche che consentono il supporto e la distribuzione del peso dell’utilizzatore, ed il cui comfort à ̈ legato alla capacità di deformarsi in modo tridimensionale in seguito all’applicazione di una forza.

Il funzionamento dell’elemento di supporto 1, secondo l’invenzione à ̈, secondo quanto descritto, del tutto intuitivo.

Secondo quanto illustrato nelle figure 1 e 2, l’elemento di supporto 1 può comprendere, come detto, anche solo il primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 in schiuma così da ottenere un’unica lastra attraversata dalle aperture 4, ed in tal caso può essere utilizzato ad esempio per realizzare una seduta di una sedia, di una poltrona, il rivestimento di una sella per veicoli, o ancora un tappetino per esercizi di fitness e simili: in tutti i casi le citate aperture 4, unitamente alle gole 6 fra le teste 5 e ai solchi 7 previsti sulle stesse, consentono l’ottimale circolazione dell’aria (vedere le frecce F nelle figure 1 e 2) garantendo la corretta traspirazione delle parti del corpo dell’utilizzatore poste a contatto con parti dell’elemento di supporto 1.

Lo stesso accade nel caso in cui l’elemento di supporto 1 sia ad esempio un materasso, comprendente cioà ̈ come descritto un idoneo basamento 8 accoppiato al primo strato 2 in gel associato al secondo strato 3 in schiuma in un’unica lastra.

Anche in questo caso le previste aperture 4, gole 6 e solchi 7, unitamente alle scanalature 9 e ai canali 10 del basamento 8, come illustrato per esempio nelle figure 5 e 6 in cui la circolazione dell’aria à ̈ indicata dalle frecce F, oppure grazie all’interposizione dello spessore a struttura reticolare 11, come illustrato per esempio in figura 7 in cui la circolazione dell’aria à ̈ indicata dalle frecce F, permettono l’idoneo passaggio dell’aria, a vantaggio del comfort dell’utilizzatore.

Inoltre, nel caso illustrato in figura 9, la circolazione dell’aria indicata dalle frecce F avviene attraverso il basamento 8 stesso in quanto, essendo del tipo a molle, permette già un’efficace traspirazione senza necessità di ulteriori canalizzazioni.

L’invenzione, così concepita, consente di ottenere importanti vantaggi tecnici.

Un importante vantaggio tecnico à ̈ costituito dal fatto che l’elemento di supporto 1 consente come visto l’ottimale circolazione dell’aria al suo interno, assicurando in tal modo l’idonea traspirazione e regolazione termica delle parti del corpo poste in appoggio, tutto questo mantenendo ottimali caratteristiche elastiche, di supporto, di distribuzione della pressione, di relazione tridimensionale tra l’utilizzatore e l’elemento di supporto e di adattabilità, eliminando così i difetti dovuti alla elevata capacità termica del gel che attualmente viene attenuata con rivestimenti con caratteristiche isolanti, per esempio trapuntature, ma che ne precludono il completo comfort fornito dallo strato in gel.

Inoltre, il metodo messo a punto per la realizzazione dell’elemento di supporto consente, come descritto, di realizzare la desiderata circolazione dell’aria attraverso il primo strato 2 in gel e attraverso il secondo strato 3 in schiuma, associati efficacemente per colature successive in un’unica lastra, realizzando direttamente, tramite lo stampo 13, le citate aperture 4 nonché le gole 6 ed i solchi 7. L’elemento di supporto così ottenuto presenta adeguate caratteristiche meccaniche di elasticità, di supporto e resistenza: infatti realizzare le aperture 4 in un secondo momento, per foratura diretta della lastra uniforme (senza la presenza di cave determinate dalle sporgenze dello stampo) del primo strato 2 in gel e del secondo strato 3 in schiuma associati, determinerebbe una lacerazione dello stesso primo strato 2 in gel con inneschi a rottura dell’intero elemento di supporto.

Si evince quindi come il metodo descritto permette di realizzare l’elemento di supporto 1 con un numero ridotto di operazioni semplici ed efficaci, che consentono - oltre ad ottenere le descritte elevate caratteristiche elastiche, di supporto e di adattabilità tridimensionale unitamente all’ottimale circolazione dell’aria - di abbattere tempi e relativi costi di produzione.

Si à ̈ così visto come l’invenzione raggiunge gli scopi proposti.

La presente invenzione à ̈ stata descritta secondo forme preferite di realizzazione, ma varianti equivalenti possono essere concepite senza uscire dall’ambito di protezione offerto dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (19)

1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento di supporto (1) per persone, per esempio una lastra, un materasso, un cuscino, un piano di seduta di una sedia, di una poltrona, una sella per veicoli e simili, dotato di una superficie di appoggio per un utilizzatore, comprendente almeno un primo strato (2) in gel associato ad almeno un secondo strato (3) di diverso materiale, detto primo strato (2) in gel e detto secondo strato (3) associati essendo attraversati da aperture (4) passanti atte all’idonea circolazione dell’aria (F), così da consentire l’ottimale traspirazione e regolazione termica delle parti del corpo dell’utilizzatore poste in appoggio su detto elemento di supporto (1) stesso, caratterizzato dal fatto di comprendere un film (20) in materiale antiaderente che ricopre tutta la superficie libera di detto primo strato (2) in gel associato a detto secondo strato (3), inclusa la superficie di dette aperture (4) passanti.
2. 2. Elemento di supporto, secondo la rivendicazione 1, in cui almeno detto primo strato (2) in gel à ̈ associato superiormente a detto secondo strato (3) e comprende una distribuzione di teste (5) di contatto con parti del corpo dell’utilizzatore definite fra gole (6) di circolazione dell’aria.
3. 3. Elemento di supporto, secondo la rivendicazione 2, in cui dette teste (5) comprendono solchi (7) atti alla circolazione dell’aria (F) fra dette teste (5) stesse e le parti del corpo dell’utilizzatore in appoggio su di esse.
4. 4. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo strato (3) à ̈ realizzato in schiuma, detto primo strato (2) in gel e detto secondo strato (3) in schiuma essendo associati così da costituire un’unica lastra.
5. 5. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto film (20) Ã ̈ realizzato in materiale polimerico termoformato e/o in silicone e/o cera e/o un materiale affine al materiale che compone detto primo strato (2) in gel e/o detto secondo strato (3) e/o in un materiale distaccante.
6. 6. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un basamento (8) atto ad alloggiare almeno detto primo strato (2) in gel associato a detto secondo strato (3), detto basamento (8) avendo altezza predefinita atta a conseguire l’ottimale comfort dell’utilizzatore.
7. 7. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto basamento (8) comprende una distribuzione di scanalature (9) aperte sul lato di accoppiamento ad almeno detto secondo strato (3), e/o una distribuzione di canali (10) aperti sul lato opposto a quello di accoppiamento ad almeno detto secondo strato (3), dette scanalature (9) intercettando dette aperture (4) e detti canali (10) per l’ottimale circolazione dell’aria (F) in detto elemento di supporto (1).
8. 8. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno uno spessore a struttura reticolare (11) interposto fra detto basamento (8) e detto secondo strato (3) associato a detto primo strato (2) in gel, detto spessore a struttura reticolare (11) essendo atto alla circolazione dell’aria (F).
9. 9. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo strato (2) in gel e detto secondo strato (3) in schiuma sono realizzati in un’unica lastra tramite successive colature.
10. 10. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto basamento (8) Ã ̈ realizzato in schiuma poliuretanica o schiuma di lattice o a molle impacchettate o a molle a filamento continuo.
11. 11. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo strato (2) in gel à ̈ realizzato in gel di poliuretano o in elastomero termoplastico (TPE) o da polimeri non poliuretanici o da elastomeri termoplastici a base di oli minerali o da altri materiali adatti a tale scopo in grado di deformarsi in modo tridimensionale in seguito all’applicazione di una forza.
12. 12. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo strato (3) Ã ̈ realizzato in schiuma poliuretanica o in altro materiale accoppiabile al materiale di detto primo strato (2) in gel.
13. 13. Elemento di supporto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto spessore a struttura reticolare (11) Ã ̈ realizzato in tessuto tridimensionale e/o in una schiuma reticolata e/o in una lastra di polietilene o poliolefine.
14. 14. Metodo per la realizzazione di un elemento di supporto (1) per persone, per esempio una lastra, un materasso, un cuscino, un piano di seduta di una sedia, di una poltrona, una sella per veicoli e simili, comprendente le fasi di: fornire almeno uno stampo (13) per la colatura di detto elemento di supporto (1); dotare detto almeno uno stampo (13) di almeno una distribuzione di sporgenze (14) aventi una prima predeterminata altezza; inserire o spruzzare a contatto con detto almeno uno stampo (13) un film (20) in materiale antiaderente con funzione di distaccante; colare in detto almeno uno stampo (13) del gel fino ad una seconda predeterminata altezza così da realizzare un primo strato (2) in gel, detta seconda predeterminata altezza essendo sostanzialmente inferiore a detta prima predeterminata altezza di dette sporgenze (14); colare nello stampo (13) un materiale diverso dal gel così da realizzare un secondo strato (3) sovrapposto a detto primo strato (2) in gel, ottenendo una altezza totale uguale o superiore a detta prima predeterminata altezza di dette sporgenze (14); caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di: tagliare la lastra al fine di ottenere delle aperture (4) corrispondenti alle zone realizzate mediante dette sporgenze (14) di detto almeno uno stampo (13), così da ottenere aperture (4) passanti per la circolazione dell’aria in detto primo strato (2) in gel e in detto secondo strato (3) associati in un’unica lastra.
15. 15. Metodo secondo la rivendicazione precedente, comprendente estrarre da detto stampo (13) detto primo strato (2) in gel associato a detto secondo strato (3) conformato in un’unica lastra.
16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui detto secondo strato (3) comprende materiale espandente e comprendente una fase di espansione di detto materiale espandente del secondo strato (3).
17. 17. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 16, in cui detta fase di tagliare la lastra avviene secondo un piano (P) sostanzialmente longitudinale passante per detto secondo strato (3) e intersecante le sedi che sono state realizzate in precedenza mediante le sporgenze (14) dello stampo (13).
18. 18. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 16, in cui detta fase di tagliare la lastra avviene creando degli intagli (S) che incroceranno le sedi create dalle sporgenze (14) dello stampo (13), così da ottenere le aperture (4) passanti.
19. 19. Metodo, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 18, in cui detto secondo strato (3) à ̈ colato in detto stampo (13) successivamente a detto primo strato (2) in gel, così da associare detto primo strato (2) in gel e detto secondo strato (3) tramite successive colature.