ITVR20100130A1 - Dispositivo di protezione ed articolo indossabile includente detto dispositivo di protezione - Google Patents

Dispositivo di protezione ed articolo indossabile includente detto dispositivo di protezione Download PDF

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ITVR20100130A1
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Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE
ED ARTICOLO INDOSSABILE INCLUDENTE DETTO DISPOSITIVO DI
PROTEZIONE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale ad un dispositivo di protezione per proteggere il corpo umano nel corso di sport dinamici, vale a dire un dispositivo di protezione del tipo atto ad essere utilizzato durante le attività sportive per proteggere un utilizzatore in caso di urti, cadute ed impatti in generale. La presente divulgazione si riferisce altresì ad un articolo indossabile per la pratica di sport dinamici includente detto dispositivo di protezione.
È a tutti noto che attività sportive come il motociclismo, ma anche sci, pattinaggio, ciclismo e in ogni caso quando sono previsti movimenti ad elevata velocità, possono portare facilmente a cadute della persona che pratica l'attività; in queste cadute, numerose zone del corpo della persona sono particolarmente a rischio di infortunio. Ginocchia, polsi, gomiti, spalle, collo e schiena sono spesso le parti più colpite dalle cadute durante tali attività, sia per il fatto che normalmente sono le parti che per prime vanno a contatto con il terreno, sia poiché non presentano alcuno strato di tessuto muscolare o adiposo che possa attenuare sufficientemente gli urti.
Per attenuare le conseguenze di cadute e impatti in genere sono messi a disposizione dispositivi di protezione che vengono disposti in corrispondenza di parti del corpo che sono esposte ad impatto durante lo svolgimento di attività sportive dinamiche o estreme.
Una prima categoria di prodotti atti allo scopo prevede l'utilizzo di un elemento rigido che è fissato, per esempio su un indumento, in corrispondenza della zona da proteggere, in modo da coprire tale zona e ripararla dagli impatti. Differenti materiali e geometrie dell’elemento protettivo sono utilizzati per migliorare la resistenza di quest'ultimo ed aumentarne la capacità di dissipazione dell’energia d’impatto.
Questi dispositivi di protezione rigidi, pur vantaggiosi sotto molti punti di vista, presentano alcuni inconvenienti.
Un inconveniente risiede, per esempio, nella rigidità stessa delle protezioni e nel fatto che non è sempre possibile adattare perfettamente tali protezioni alla forma del corpo dell'utilizzatore, soprattutto alla anatomia delle articolazioni del corpo, e quindi è difficile far aderire perfettamente la protezione al corpo durante una caduta o incidente.
Per risolvere tale inconveniente si è proposto di utilizzare protezioni in materiale flessibile, come per esempio in gomma.
Le protezioni in materiale flessibile attualmente a disposizione, pur presentando il vantaggio di aderire meglio alla conformazione del corpo umano, presentano tuttavia alcuni inconvenienti non ancora risolti.
In particolare, per esempio, un inconveniente risiede nel fatto che, per garantire una sufficiente protezione, sono state proposte protezioni in gomma di spessore rilevante, le quali sono particolarmente pesanti. Tale peso è incompatibile con l'utilizzo pratico in un articolo indossabile per sport dinamici.
Inoltre, le protezioni in gomma note non permettono un'adeguata traspirazione quando indossate.
Il problema tecnico che è alla base della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di protezione adatto per proteggere il corpo umano in sport dinamici e che consente di ottenere, al tempo stesso, un'elevata protezione, una adattabilità alla conformazione della parte del corpo da proteggere, un limitato peso, e un'adeguata traspirazione, e/o di fornire ulteriori vantaggi.
Tale problema è risolto da un dispositivo di protezione secondo la rivendicazione 1, e da un articolo indossabile secondo la rivendicazione 13.
In particolare si è riscontrato che un dispositivo di protezione comprendente, in un corpo unico di materiale flessibile:
- un elemento di base avente una prima faccia ed una seconda faccia opposta alla prima faccia e presentante una pluralità di fori passanti; e
- una pluralità di corpi tubolari sporgenti dalla prima faccia di detto elemento di base, in cui ciascuno di detti corpi tubolari è disposto in corrispondenza di un rispettivo foro dell'elemento di base a formare, con tale foro, una cavità che si estende da un'estremità libera del corpo tubolare fino alla seconda faccia dell'elemento di base,
presenta, al tempo stesso, caratteristiche di soddisfacente leggerezza, flessibilità, traspirazione ed ingombro che lo rendono particolarmente adatto per l'impiego in articoli indossabili per sport dinamici.
Inoltre, si è riscontrato che un tale dispositivo di protezione è particolarmente adatto per garantire sufficiente protezione da impatto in caso di cadute o incidenti in genere nella pratica di sport dinamici, come motociclismo oppure sci.
Per esempio, si è riscontrato che in occasione di alcuni impatti da parte di oggetti o corpi che colpiscono il dispositivo di protezione con energia, per esempio debordine di 50 Joule, il dispositivo di protezione in accordo alla presente divulgazione può essere in grado di trasmettere una forza dell'ordine di circa 28-30 kN, che rientra nei limiti di legge stabiliti per la protezione di articolazioni nel settore degli sport dinamici. Questi risultati sono stati ottenuti mediante test condotti in conformità alle attuali norme tecniche di riferimento, per esempio EN 1621.1.
Preferibilmente, per contenere al massimo il peso, l'elemento di base ha altezza compresa tra 0,1 e 2,5 mm, ed i corpi tubolari hanno altezza compresa tra 0,1 e 25 mm.
Ancor più preferibilmente, in una forma di realizzazione i corpi tubolari hanno sezione circolare. In questo caso, si sono riscontrati ulteriori miglioramenti nell'assorbimento di energia, quindi nella efficacia della protezione.
Preferibilmente, per la particolare applicazione nel settore degli sport dinamici, il materiale flessibile è una gomma, ancor più in particolare a base di polinorbornene e presenta una durezza Shore (nota nel settore tecnico anche come "Shore hardness" e misurata secondo modalità note al tecnico del ramo) compresa tra 30 e 40 Shore A ed una elasticità compresa tra 0 e 10% di ritorno elastico.
Un altro vantaggio del dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione risiede nel fatto che, per la sua applicazione, è sufficiente tagliare a disegno, secondo un profilo desiderato, l'elemento di base e disporre tale dispositivo in corrispondenza della parte del corpo da proteggere. In altre parole, il dispositivo di protezione è facilmente sagomabile nella forma desiderata.
Preferibilmente, il dispositivo di protezione è prodotto "di pezzo" mediante stampaggio, così da ottenere facilmente un unico corpo comprendente l'elemento di base, i corpi tubolari e i rispettivi fori.
Per includere il dispositivo di protezione in un articolo indossabile, quale per esempio un indumento (come una giacca o una tuta da motociclista) oppure in un accessorio indipendente di protezione come un paraschiena o un paragomito, è preferibile coprire almeno parzialmente il dispositivo di protezione con una barriera esterna (per esempio un tessuto o strato morbido), in modo tale che il dispositivo di protezione sia nascosto alla vista e al tempo stesso la barriera esterna lo protegga a sua volta dagli agenti esterni.
A questo fine, è possibile per esempio disporre il dispositivo in una tasca, in un involucro o al di sotto di uno strato esterno dell'indumento o dell'accessorio di protezione.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalità di impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati. È anche da intendersi che, nell'ambito della presente divulgazione, rientrano tutte le possibili combinazioni delle forme di realizzazione precedentemente indicate e di quelle descritte con riferimento alla seguente descrizione dettagliata.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 illustra una vista prospettica dall'alto di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione;
la figura 2 mostra una vista in pianta del dispositivo di protezione di figura 1; la figura 3 mostra una vista in sezione secondo la linea di sezione lll-lll di figura 2;
la figura 4 mostra una vista prospettica dall'alto di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in accordo ad una variante di realizzazione;
la figura 5 illustra una vista frontale di un tuta da motociclista includente una pluralità di dispositivi di protezione secondo la presente divulgazione;
la figura 5a illustra una vista in sezione lungo la linea di sezione V-V di figura 5;
la figura 6 illustra una vista frontale di un protettore per schiena includente un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione;
la figura 6a illustra una vista in sezione lungo la linea di sezione VI-VI di figura 6;
la figura 7 illustra una vista a parti staccate di un protettore per schiena includente un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione; la figura 8 illustra una vista prospettica dall'alto di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione, per la protezione di una spalla;
la figura 9 illustra una vista prospettica dall'alto di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione, per la protezione di un ginocchio o di un gomito.
Con riferimento alle figure allegate, con i numeri di riferimento 10, 110, 410, 510 sono indicate alcune forme di realizzazione di un dispositivo di protezione per sport dinamici secondo la presente divulgazione, in cui tale dispositivo è atto a proteggere efficacemente da urti o impatti durante la pratica di sport dinamici, o sport estremi in genere. Con "dispositivo di protezione per sport dinamici" si intende in particolare che il dispositivo è adatto ad essere indossato (direttamente o applicato ad un indumento) da un utilizzatore che sta praticando uno sport dinamico, al fine di proteggere il corpo dell'utilizzatore dai possibili urti o impatti che si possono verificare nel corso di tale attività sportiva.
In particolare con riferimento inizialmente alle figure da 1 a 3, il dispositivo di protezione 10 è realizzato in un materiale flessibile e comprende, in un corpo unico, un elemento di base 12 avente una prima faccia 13 ed una seconda faccia 14 opposta alla prima faccia 13. L'elemento di base 12 è nell'esempio uno strato o foglio di materiale flessibile.
L'elemento di base 12 presenta una pluralità di fori 15 passanti, visibili in figura 3 in una vista in sezione. Nell'esempio, si tratta di fori 15 aventi una forma circolare. In sostanza, i fori 15 si estendono attraverso lo spessore dell'elemento di base 12 tra la prima faccia 13 e la seconda faccia 14.
Il dispositivo di protezione 10 comprende altresì una pluralità di corpi tubolari 16 sporgenti dalla prima faccia 13 di detto elemento di base 12. Ciascuno dei corpi tubolari 16 è disposto in corrispondenza di un rispettivo foro 15 dell'elemento di base 12 a formare, con il foro 15, una cavità 18 che si estende passante da un'estremità libera 19 del rispettivo corpo tubolare 16 fino alla seconda faccia 14 dell'elemento di base 12. Più precisamente, il corpo tubolare 16 (e la sua cavità 18) è allineato e coassiale con il rispettivo foro 15, cioè essi hanno un medesimo asse centrale longitudinale 150.
Con questa disposizione di parti, si ottiene un dispositivo di protezione 10 di elevata flessibilità e ingombro, soddisfacente traspirazione e leggerezza grazie alle cavità passanti 18, soddisfacente capacità di protezione grazie alla presenza dei corpi tubolari 16 fissati in corpo unico con l'elemento di base 12.
La leggerezza è ottenuta grazie anche agli interspazi tra i corpi tubolari 16 e alla loro distribuzione, che permettono di ottenere una struttura avente un certo spessore complessivo (pari alla somma dell'altezza H1 dell'elemento di base 12 e dell'altezza H2 dei corpi tubolari 16) con un ridotto impiego di materiale. In sostanza, nella regione tra la prima faccia 13 e le estremità libere 19, le parti vuote sono di gran lunga superiori alle parti piene (queste ultime corrispondenti alle pareti 20 dei corpi tubolari 16); rispetto ad una protezione a strato pieno di pari spessore, il peso è fortemente ridotto.
Ad esempio, il dispositivo di protezione 10 è prodotto mediante stampaggio, così da ottenere facilmente un unico corpo comprendente l'elemento di base 12, i corpi tubolari 16 e i rispettivi fori 15.
Ancora più precisamente, nell'esempio, il materiale flessibile con cui è stato realizzato il dispositivo di protezione è una gomma, ancor più preferibilmente si tratta di polinorbornene, per esempio disponibile in commercio con il nome di norsorex®, e presentante durezza Shore compresa tra 30 e 40 Shore A ed una elasticità compresa tra 0 e 10% di ritorno elastico.
L'elemento di base 12 è un foglio di forma sostanzialmente piana, preferibilmente di altezza H1 compresa tra 0,1 mm e 2,5 mm, nell'esempio di 1 mm.
Preferibilmente, nell'esempio illustrato in figure da 1 a 3, i corpi tubolari 16 hanno altezza H2 compresa tra 0,1 mm e 25 mm, nell'esempio di 6 mm, e presentano pareti 20 di sezione trasversale circolare.
Ancor più in particolare, nell'esempio, le pareti 20 hanno un diametro esterno De costante lungo l'altezza H2, a formare sostanzialmente un cilindro, mentre hanno un diametro interno progressivamente decrescente a partire dall'estremità libera 19 del corpo tubolare 16 verso il foro 15 dell'elemento di base 12.
In sostanza, la superficie interna 16a del corpo tubolare 16 ha forma di tronco di cono con rastremazione verso l'elemento di base 12.
Nell'esempio, il diametro interno Di del corpo tubolare 16 in corrispondenza dell'estremità libera 19 è, nell'esempio, di 6 mm, mentre il diametro Df del foro 15 dell'elemento di base 12 è di 5 mm. Lo spessore S delle pareti 20 è di circa 1 mm in corrispondenza dell'estremità libera 19 ed aumenta progressivamente verso l'elemento di base 12.
La rastremazione della cavità 18 è ad esempio vantaggiosa in fase di produzione, per consentire una estrazione più agevole del dispositivo 10 dallo stampo.
Preferibilmente, i corpi tubolari 16 sono distribuiti in modo regolare sulla prima faccia 13, nell'esempio sono preferibilmente distribuiti ad una rispettiva distanza di interasse I (cioè la distanza tra gli assi centrali 150 di due corpi tubolari 16 vicini) che è costante ed in particolare è pari a circa 1 cm. Nell'esempio, i corpi tubolari 16 sono distribuiti sulla prima faccia 13 secondo un reticolo triangolare equilatero avente lato pari all'interasse I.
Con il dispositivo di protezione 10 fin qui descritto si è riscontrato che in occasione di alcuni impatti (paragonabili a quelli di una caduta durante uno sport dinamico) da parte di corpi impattanti che colpiscono la struttura con energia, per esempio debordine di 50 Joule, il dispositivo di protezione 10 può essere in grado di trasmettere una forza dell'ordine di circa 28-30 kN ed è quindi adatto per essere utilizzato come protettore in sport dinamici. Questi risultati sono stati ottenuti mediante test condotti in conformità alle attuali norme tecniche di riferimento EN 1621.1 disponendo il dispositivo di protezione 10 con l'elemento di base 12 rivolto verso il corpo impattante (in altre parole, con l'elemento di base 12 avente la seconda faccia 14 rivolta verso il corpo impattante, l'elemento di base 12 essendo dunque interposto tra i corpi tubolari 16 e il corpo impattante).
Con riferimento alla figura 4, è illustrato un dispositivo di protezione 110 in accordo ad una variante di realizzazione.
In questa variante di realizzazione, elementi aventi struttura e funzione uguale alla forma di realizzazione 10 precedentemente descritta conservano il medesimo numero di riferimento, e non sono descritti nuovamente.
In particolare, in questo caso, il dispositivo di protezione 110 è realizzato in un materiale flessibile e, comprende in un corpo unico, un elemento di base 12 avente una prima faccia 13 ed una seconda faccia 14 opposta alla prima faccia 13.
L'elemento di base 12 presenta una pluralità di fori 115 passanti (solo parzialmente visibili nel disegno) ed una pluralità di corpi tubolari 116 sporgenti dalla prima faccia 13 di detto elemento di base 12. Ciascuno dei corpi tubolari 116 è disposto in corrispondenza di un rispettivo foro 115 dell'elemento di base 12 a formare, con il foro, una cavità 118 che si estende passante da un'estremità libera 119 del rispettivo corpo tubolare 116 fino alla seconda faccia 14 dell'elemento di base 12. Anche in questo esempio, il materiale flessibile con cui è stato realizzato il dispositivo di protezione 110 è una gomma, ancor più preferibilmente si tratta di polinorbornene, per esempio disponibile in commercio con il nome di norsorex®, e presentante durezza Shore compresa tra 30 e 40 Shore A ed una elasticità compresa tra 0 e 10% di ritorno elastico.
Preferibilmente, nell'esempio illustrato in figura 4, i corpi tubolari 116 presentano pareti 120 di sezione poligonale, nell'esempio esagonale. Ancora più preferibilmente, i fori 115 hanno la stessa forma poligonale (nell'esempio esagonale) dei corpi tubolari 116, in modo tale che la cavità 118 abbia una parete interna continua e priva di sporgenze o rientri.
Anche in questa forma di realizzazione, le pareti 120 presentano una superficie interna svasata o rastremata verso i rispettivi fori 115 dell'elemento di base 12, similmente alla forma di realizzazione di figure da 1 a 3, tale per cui la cavità 118 è progressivamente ridotta a partire dall'estremità libera 119 verso il rispettivo foro 115 dell'elemento di base 12. In altre parole, la cavità 118 ha una forma a tronco di piramide, con rastremazione verso l'elemento di base 12.
Con riferimento alle figure 5, 5a, 6, 6a e 7 sono illustrate alcune applicazioni di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in un articolo indossabile da un utente o utilizzatore per la protezione da impatti in sport dinamici.
Negli esempi illustrati viene impiegato il dispositivo di protezione 10 secondo il primo esempio sopra riportato. Nulla vieta tuttavia che possano essere utilizzati altri dispositivi di protezione secondo la presente divulgazione.
In tutte dette applicazioni, il dispositivo di protezione viene disposto in modo tale che i corpi tubolari 16 siano rivolti verso l'utente e l'elemento di base 12 sia rivolto verso l'esterno, quindi dal lato opposto dell'utente. In altre parole, i corpi tubolari 16 sono interposti tra il corpo di base 12 e il corpo dell'utente.
Inoltre al fine della applicazione, il dispositivo di protezione 10 viene tagliato a disegno con profilo adatto alla posizione alla quale è destinato, per esempio con una forma quasi ovale come quella illustrata in figura 1.
Con riferimento alla figura 5 e alla rispettiva sezione di figura 5a, è illustrato un indumento 200, più precisamente una tuta da motociclista.
L'indumento 200 di figura 5 include una pluralità di dispositivi di protezione 10, ciascuno destinato ad essere disposto in corrispondenza di una rispettiva articolazione del corpo dell'utente che indossa l'indumento 200, come le articolazioni delle spalle, delle anche, dei gomiti e delle ginocchia,
Nell'esempio illustrato, il dispositivo di protezione 10 è fissato perimetralmente all'indumento 200 mediante colla o cucitura ed è coperto, per esempio, da una barriera esterna, come uno strato esterno generalmente indicato con il numero di riferimento 201, per esempio uno strato morbido di comfort o una porzione in pelle. Il dispositivo di protezione 10 è quindi interposto tra l'utente e la barriera esterna 201. In sostanza, il dispositivo di protezione 10 è racchiuso nell'indumento 200 dalla barriera esterna 201.
Il dispositivo di protezione 10 potrebbe essere altresì inserito in una tasca dell'indumento 200.
Con riferimento alle figure 6, 6a e 7, è illustrato un paraschiena 300 atto ad essere inserito in una giacca da motociclista o simile indumento per proteggere la schiena di un utente. Si tratta pertanto di un accessorio indipendente di protezione, il quale, come un inserto, è adatto ad essere inserito in un indumento per sport dinamico, preferibilmente in associazione ad altre strutture di assorbimento energetico, per una più efficace protezione della schiena.
II dispositivo di protezione 10 in questo caso ha forma corrispondente ad una schiena da proteggere ed è incluso in un involucro 301.
Più in particolare, il dispositivo di protezione 10 è interposto a sandwich tra uno strato esterno 302 che funge da barriera di copertura, ed uno strato interno 303, entrambi detti strati 302, 303 essendo adatti per conferire un soddisfacente comfort ad un utente. Preferibilmente, gli strati 302, 303 sono in un tessuto morbido opportunamente forato, preferibilmente un tessuto cosiddetto a doppia frontura, che permette di mantenere una traspirazione desiderata del paraschiena 300.
Uno strato di colla di fissaggio, non illustrato nelle figure, è interposto tra lo strato esterno 302 ed il dispositivo di protezione 10 (lato elemento di base 12) e tra lo strato interno 303 ed il dispositivo di protezione 10 (lato corpi tubolari 16). La colla di fissaggio è distribuita a tratti (cioè non forma uno strato con superficie continua) al fine di mantenere la traspirazione desiderata.
Si evidenzia inoltre che il dispositivo di protezione 10 ha una estensione superficiale inferiore rispetto all'estensione superficiale dello strato esterno 302 e dello strato interno 303. In particolare, lo strato esterno 302 e lo strato interno 303 presentano bordi perimetrali 304, 305 sporgenti rispetto al dispositivo di protezione 10, i quali bordi perimetrali 304, 305 sono cuciti fra loro ed uniti mediante un nastro 306.
In sostanza, in corrispondenza di una zona perimetrale, il paraschiena 300 è chiuso mediante un nastro 306 avente funzione di bordatura.
Preferibilmente, come detto, il paraschiena 300 è associato ad altri strati di assorbimento di energia, non visibili nei disegni, per garantire un assorbimento di energia adeguato e conforme alle normative vigenti.
Il paraschiena 300 includente il dispositivo di protezione 10 secondo la presente divulgazione, o un qualsiasi altro articolo così realizzato, è molto leggero e adatto per un inserimento in un capo di abbigliamento senza incidere eccessivamente sul peso complessivo del capo di abbigliamento stesso.
Simili articoli possono essere realizzati per proteggere altre parti del corpo di un utilizzatore che pratica sport dinamici, come ad esempio un paragomito, un paraginocchio, un paracollo, oppure un parascapola.
Con riferimento alla figure 8 e 9, sono illustrate varianti di realizzazione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione; in particolare si tratta di un dispositivo di protezione 410 atto ad essere posto in corrispondenza di una spalla e di un dispositivo di protezione 510 atto ad essere posto in corrispondenza di un ginocchio o di un gomito.
In queste varianti di realizzazione, elementi aventi struttura e funzione uguale alle forme di realizzazione 10 e 110 precedentemente descritte conservano il medesimo numero di riferimento, e non sono descritti nuovamente.
In particolare, in questo caso, il dispositivo di protezione 410, 510 è realizzato in un materiale flessibile e, comprende in un corpo unico, un elemento di base 12 avente una prima faccia 13 ed una seconda faccia 14 opposta alla prima faccia 13.
L'elemento di base 12 presenta una pluralità di fori non visibili nei disegni, ed una pluralità di corpi tubolari 116 sporgenti dalla prima faccia 13 di detto elemento di base 12. Ciascuno dei corpi tubolari 116 è disposto in corrispondenza di un rispettivo foro dell'elemento di base 12 a formare, con il foro, una cavità 118 che si estende passante da un'estremità libera 119 del rispettivo corpo tubolare 116 fino alla seconda faccia 14 dell'elemento di base 12.
Anche in questo esempio, il materiale flessibile con cui è stato realizzato il dispositivo di protezione 410, 510 è una gomma, ancor più preferibilmente si tratta di polinorbornene, per esempio disponibile in commercio con il nome di norsorex®, e presentante durezza Shore compresa tra 30 e 40 Shore A ed una elasticità compresa tra 0 e 10% di ritorno elastico.
Preferibilmente, nell'esempio illustrato in figure 8 e 9, i corpi tubolari 116 presentano pareti 120 di sezione poligonale, nell'esempio esagonale. In una variante di realizzazione non illustrata i corpi tubolari hanno forma cilindrica o altra sezione. Anche in queste forme di realizzazione, le pareti 120 presentano preferibilmente una superficie interna svasata o rastremata verso i fori dell'elemento di base 12, similmente alle forme di realizzazione di figure da 1 a 3 e di figura 4, tale per cui la cavità 118 è progressivamente ridotta a partire dall'estremità libera 119 verso il rispettivo foro dell'elemento di base 12.
Il dispositivo di protezione 410 ed il dispositivo di protezione 510 presentano ciascuno uno o più intagli laterali 420, 421, 520, 521, nell'esempio due intagli da lati opposti, realizzati nell'elemento di base 12.
Tali intagli laterali 420, 421, 520, 521 favoriscono la piegatura del rispettivo dispositivo di protezione 410, 510 ed il mantenimento in condizione piegata del rispettivo dispositivo di protezione 410, 510, conformemente alla anatomia della spalla e del ginocchio o gomito, rispettivamente. In particolare, la coppia di intagli 420, 421 o 520, 521 favorisce una piegatura del dispositivo 410, 510 rispetto ad una linea di piegatura 425, 525 che sostanzialmente congiunge i due intagli della coppia; ciò può essere favorito anche prevedendo un numero ridotto di corpi tubolari 116 lungo tale linea di piegatura 425, 525.
È da notare che negli esempi i dispositivi di protezione 10, 110, 410, 510 sono stati illustrati con forma lanceolata e allungata, con profilo curvo e arrotondato. È da intendersi che rientrano, nell'ambito della presente divulgazione, dispositivi di protezione aventi differenti forme e profili, ugualmente adatti ad essere associati al corpo di un utente o utilizzatore per garantire una adeguata protezione.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti neN’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) per sport dinamici, detto dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) comprendendo, in un corpo unico di materiale flessibile, - un elemento di base (12) avente una prima faccia (13) ed una seconda faccia (14) opposta alla prima faccia (13), detto elemento di base (12) presentando una pluralità di fori (15, 115) passanti; - una pluralità di corpi tubolari (16, 116) sporgenti dalla prima faccia (13) di detto elemento di base (12), in cui ciascuno di detti corpi tubolari (16, 116) è disposto in corrispondenza di un rispettivo foro (15, 115) dell'elemento di base (12) a formare con detto foro (15, 115) una cavità (18, 118) che si estende da un'estremità libera (19) del corpo tubolare (16, 116) fino a detta seconda faccia (14) dell'elemento di base (12).
  2. 2. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo la rivendicazione 1, in cui il materiale flessibile è polinorbornene.
  3. 3. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il materiale flessibile presenta una durezza Shore compresa tra 30 e 40 Shore A ed una elasticità compresa tra 0 e 10% di ritorno elastico.
  4. 4. Dispositivo di protezione (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i corpi tubolari (16) hanno sezione circolare.
  5. 5. Dispositivo di protezione (10) secondo la rivendicazione 4, in cui i corpi tubolari (16) hanno diametro interno (Di) progressivamente decrescente a partire dall'estremità libera (19) del corpo tubolare (16) verso il foro (15) dell'elemento di base (12).
  6. 6. Dispositivo di protezione (10) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui i corpi tubolari (16) hanno diametro esterno (De) sostanzialmente costante.
  7. 7. Dispositivo di protezione (110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 3, in cui i corpi tubolari (116) hanno sezione poligonale.
  8. 8. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i corpi tubolari (16, 116) sono distribuiti in modo regolare sulla prima faccia (13), detta distribuzione essendo con interasse (I) costante.
  9. 9. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l'elemento di base (12) ha altezza (H1) compresa tra 0,1 e 2,5 mm.
  10. 10. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i corpi tubolari (16, 116) hanno altezza (H2) compresa tra 0,1 e 25 mm.
  11. 11. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) è adatto ad essere posto in corrispondenza di una articolazione di un corpo di utente.
  12. 12. Dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente uno o più intagli laterali (420, 421, 520, 521) ricavati nell'elemento di base (12).
  13. 13. Articolo indossabile (200, 300) adatto per la pratica di sport dinamici, includente un dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  14. 14. Articolo indossabile (200, 300) secondo la rivendicazione 13, in cui detto dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) è disposto in modo tale che, quando l'articolo (200, 300) è indossato da un utente, detti corpi tubolari (16, 116) siano rivolti verso l'utente e detto elemento di base (12) sia rivolto verso l'esterno verso un evento di provocazione di un impatto.
  15. 15. Articolo indossabile (200, 300) secondo la rivendicazione 13 o 14, in cui detto dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510) è disposto in corrispondenza di una rispettiva zona di articolazione, quale spalla, gomito, anca o ginocchio.
  16. 16. Articolo indossabile (200, 300) secondo la rivendicazione 13, 14 o 15, in cui detto articolo indossabile (200, 300) è una giacca o una tuta da motociclista.
  17. 17. Articolo indossabile (200, 300) secondo la rivendicazione 13, 14 o 15, in cui detto articolo è un accessorio di protezione, quale un paraschiena, un parascapola, un paragomito, un paraginocchio o un paracollo.
  18. 18. Articolo indossabile (200, 300) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 13 a 17, includente una barriera esterna (201, 302) atta a coprire almeno parzialmente detto dispositivo di protezione (10, 110, 410, 510).
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