ITVR20100069A1 - "dispositivo per la protezione di parti del corpo di un individuo, in particolare per la protezione della schiena" - Google Patents

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ITVR20100069A1
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
DISPOSITIVO PER LA PROTEZIONE DI PARTI DEL CORPO DI UN INDIVIDUO, IN PARTICOLARE PER LA PROTEZIONE DELLA SCHIENA
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per la protezione di parti del corpo di un individuo, in particolare per la protezione della schiena. In generale, la presente invenzione, si riferisce ad un dispositivo per la protezione dagli urti che viene utilizzato per tutte quelle attività dove si presenti il rischio di contusioni a parti del corpo. In particolare tale dispositivo à ̈ rivolto alla protezione della schiena dagli urti per evitare gravi contusioni alla colonna vertebrale.
Tale dispositivo viene utilizzato preferibilmente nel campo delle attività sportive che si praticano su sci o snowboard. Nonostante questo, non si esclude che il dispositivo possa essere utilizzato per altre attività sportive come, ad esempio, per le corse ciclistiche e motociclistiche.
Nello specifico la presente invenzione à ̈ rivolta ad individui aventi un’età inferiore ai vent’anni, preferibilmente compresa tra tre e dodici anni, ma ciò non esclude che possa essere rivolta anche ad individui di età differenti. Attualmente, in accordo la tecnica nota, per la protezione della colonna vertebrale vengono utilizzati degli scudi protettivi indossabili dall'individuo e controsagomati ergonomicamente alla schiena. In altre parole, lo scudo si estende lungo una direzione longitudinale di sviluppo che, in uso, risulta allineata alla colonna vertebrale.
Solitamente, lo scudo presenta una prima faccia, normalmente realizzata in materiale deformabile, rivolta verso la schiena dell'individuo, ed una seconda faccia opposta alla prima ed a vista che normalmente à ̈ realizzata in materiale rigido.
Solitamente, ciascun dispositivo per la protezione della schiena comprende dei mezzi di collegamento per collegare lo scudo alla schiena di un individuo. In accordo con la prima tecnica nota questi mezzi di collegamento sono formati da due cinghie a zaino (eventualmente elastiche) per vincolare lo scudo alle spalle.
A completamento di questo, per assicurare la parte bassa dello scudo alla zona lombare della schiena, viene utilizzata una cintura di fissaggio connessa alla parte bassa dello scudo che, in uso, va agganciata alla vita di un individuo.
Questa tecnica nota presenta però alcuni inconvenienti.
Innanzitutto per disattivare la protezione del dispositivo, à ̈ necessario togliere completamente il dispositivo dalla schiena dell’individuo, quindi à ̈ necessario sfilare le cinghie dalle spalle e sganciare la cintura di fissaggio. Per riattivare la protezione del dispositivo à ̈ necessario ripetere, al contrario, queste operazioni.
Inoltre, a dispositivo indossato, à ̈ possibile che un individuo sia più comodo con lo scudo posizionato in un certo modo piuttosto che in un altro. In accordo con la tecnica nota la posizione dello scudo può essere variata solo in base al grado di tiraggio di ciascuna cinghia. Spesso però, risulta difficile trovare la giusta corrispondenza tra la posizione desiderata dello scudo e il tiraggio di ciascuna cinghia.
In aggiunta, dal momento che lo scudo durante l’utilizzo risulta essere connesso alla schiena solo in corrispondenza delle spalle e della vita dell’individuo, può capitare che lo scudo non aderisca alla schiena nei punti compresi tra la zona lombare e quella scapolare.
In corrispondenza di tali punti si generano quindi degli spazi vuoti di mancata adesione tra lo scudo e schiena. Questi spazi vuoti possono creare una pericolosa riduzione della protezione nel caso in cui l’individuo che indossa il dispositivo abbia un impatto violento in corrispondenza di essi. Ad esempio durante una caduta sulla neve, dapprima lo scudo si scontra con il suolo, e successivamente la schiena si scontra con lo scudo (proprio a causa dello spazio vuoto che intercorre tra lo scudo e schiena), abbattendo i benefici dello scudo stesso.
Un ulteriore inconveniente à ̈ dato dal fatto che durante l’attività sportiva le cinghie possono muoversi, di conseguenza anche lo scudo può spostarsi dalla posizione ideale riducendo il livello di protezione per l'individuo. Questi ultimi aspetti risultano essere particolarmente rilevanti nel caso in cui ad indossare il dispositivo siano dei bambini.
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione à ̈ di realizzare un dispositivo di protezione per la schiena di un individuo che rimedi agli inconvenienti citati.
È in particolare compito tecnico della presente invenzione realizzare un dispositivo di protezione che sia facilmente e velocemente commutabile tra diverse condizioni operative. In particolare la protezione può essere facilmente e velocemente attivabile e disattivabile.
È inoltre compito tecnico della presente invenzione realizzare un dispositivo di protezione che sia di maggiore versatilità di impiego .
È ancora compito tecnico della presente invenzione realizzare un dispositivo di protezione che fornisca maggior sicurezza all’individuo che lo indossa assicurando una adesione ottimale alla schiena.
Il compito tecnico specificato e gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di protezione di parti del corpo, in particolare per la protezione della schiena di un individuo secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo per la protezione di parti del corpo, in particolare per la protezione della schiena di un individuo illustrate negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra una vista posteriore di un dispositivo per la protezione di parti del corpo, in particolare della schiena, oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 mostra una vista frontale del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 mostra una vista posteriore di un primo dettaglio del dispositivo di figura 1;
- la figura 4 mostra una vista posteriore di un secondo dettaglio del dispositivo di figura 1;
- la figura 5 mostra una vista frontale del secondo dettaglio di figura 4 del dispositivo di figura 1;
- la figura 6 mostra, in vista assonometrica, il secondo dettaglio di figura 5 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 7 mostra una vista posteriore del secondo dettaglio di figura 4 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 8 mostra una prima vista laterale del secondo dettaglio di figura 4 e 5 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 9 mostra una seconda vista laterale del secondo dettaglio di figura 4 e 5 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 10 mostra, in vista assonometrica parzialmente in sezione, il secondo dettaglio di figura 4 e 5 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 11 mostra, in vista laterale, il secondo dettaglio del dispositivo illustrato in figura 10;
- la figura 12 mostra, in vista posteriore, una forma realizzativa alternativa del secondo dettaglio del dispositivo di protezione oggetto della presente invenzione;
- la figura 13 mostra una vista laterale in sezione del secondo dettaglio di figura 12 in accordo con la linea di sezione XIII-XIII di figura 12; e
- la figura 14 mostra una vista laterale in sezione del secondo dettaglio di figura 12 in accordo con la linea di sezione XIV-XIV di figura 12.
Con riferimento alle figure citate à ̈ stato globalmente indicato con il numero di riferimento 1 un dispositivo per la protezione di parti del corpo di un individuo, in particolare per la protezione della schiena secondo la presente invenzione.
Il dispositivo 1 per la protezione di parti del corpo di un individuo comprende uno scudo 2 avente una prima faccia 3, in uso rivolta verso la parte del corpo da proteggere, ed una seconda faccia 4 opposta alla prima faccia 3 ed, in uso, a vista.
Preferibilmente la parte del corpo da proteggere à ̈ la schiena, e quindi, nella descrizione della forma realizzativa preferita si farà riferimento prevalentemente alla protezione della schiena, senza però perdere di generalità relativamente alla protezione di altre parti del corpo. Nella forma realizzativa preferita illustrata nelle allegate figure lo scudo 2 à ̈ ergonomicamente controsagomato alla schiena di un individuo.
Preferibilmente, lo scudo 2 comprende una parte rigida 39 ed una parte morbida 40; la parte morbida 40 à ̈ montata sulla parte rigida 39, a titolo di esempio mediante incollaggio, ed à ̈, in uso, la parte dello scudo a contatto con la schiena dell’individuo. La parte rigida 39 à ̈ invece distanziata dalla schiena dell’individuo almeno dello spessore della parte morbida 40 e, in uso, à ̈ visibile osservando l'individuo di schiena.
Inoltre, nella forma realizzativa preferita, la parte morbida 40 si estende su una superficie maggiore della superficie su cui si estende la parte rigida 39 e quindi la parte morbida 40 forma una fascia di bordo 44 che si sviluppa intorno alla parte rigida 39.
In altre parole, durante l’utilizzo del dispositivo, la porzione di parte morbida 40 a contatto con la schiena dell’individuo definisce la prima faccia 3 dello scudo 2, mentre la porzione di parte rigida 39 a vista e opposta alla prima faccia 3 definiscono la seconda faccia 4 (visibile in figura 1) dello scudo 2. Come si può vedere nella forma realizzativa preferita, la parte rigida 39 dello scudo 2 si estende principalmente lungo una direzione di sviluppo longitudinale. Preferibilmente la direzione di sviluppo longitudinale individua un piano di simmetria 5 che divide la parte rigida 39 dello scudo in due parti uguali 6, 7; durante l’uso del dispositivo 1, sul piano di simmetria 5 giace anche la colonna vertebrale dell’individuo. Ciascuna delle due parti uguali 6, 7 si estende rispettivamente a destra 6 e a sinistra 7 del piano di simmetria 5 in modo da coprire (a dispositivo 1 indossato) parte della colonna vertebrale e la parte della schiena prossima ad essa (rispettivamente una parte destra ed una parte sinistra).
Lungo la direzione di sviluppo longitudinale, la parte rigida 39 dello scudo 2 si estende tra un’estremità superiore 8 (che in uso à ̈ prossima al collo di un individuo) e un’estremità inferiore 9 (che in uso à ̈ prossima alla vita di un individuo).
Inoltre, in figura 7 à ̈ possibile osservare che la parte rigida 39 dello scudo 2 presenta un profilo laterale destro 10, un profilo laterale sinistro 11, un profilo inferiore 12 ed un profilo superiore 13 sagomati. Come già accennato sopra il profilo laterale sinistro 11 ed il profilo laterale destro 10 sono simmetrici rispetto al piano di simmetria 5. Pertanto, per semplicità, verrà qui di seguito descritto solamente un profilo laterale essendo l'altro uguale.
Il profilo laterale della parte rigida 39 dello scudo 2 presenta, dall'estremità superiore 8 a quella inferiore 9, una prima curvatura 14 in corrispondenza della zona scapolare e definente una concavità rivolta verso il piano di simmetria 5, una seconda curvatura 15 definente una concavità opposta rispetto al piano di simmetria 5, ed una terza curvatura 16 in corrispondenza della zona lombare e definente una concavità rivolta verso il piano di simmetria 5.
Inoltre, la parte rigida 39 dello scudo 2 ha una larghezza (misurata in direzione trasversale al piano di simmetria 5) maggiore in prossimità di una parte superiore 17 della parte rigida 39 dello scudo 2 (che corrisponde a quella parte di scudo 2 che si posiziona sulla zona scapolare della schiena) rispetto alla larghezza di una parte inferiore 18 della parte rigida 39 (che corrisponde a quella parte di scudo 2 che si posiziona sulla zona lombare della schiena). In particolare, la larghezza della parte superiore 17 della parte rigida 39 à ̈ la larghezza massima misurabile sulla prima curvatura 14, mentre la larghezza della parte inferiore 18 della parte rigida 39 à ̈ la larghezza massima misurabile sulla terza curvatura 16.
Come à ̈ possibile vedere dalla figura 7, la parte rigida 39 tra la parte superiore 17 e la parte inferiore 18 presenta una parte intermedia 19 (che si estende dalla seconda curvatura 15 del profilo laterale destro 10 alla seconda curvatura 15 del profilo laterale sinistro 11) in cui la larghezza della parte rigida 39 à ̈ minore della larghezza della parte superiore 17 e della parte inferiore 18. Nella forma realizzativa preferita la larghezza massima della parte superiore 17 à ̈ compresa tra 160 mm e 210 mm, mentre la larghezza massima della parte inferiore 18 dello scudo 2 à ̈ compresa tra 110 mm e 158 mm.
Come mostrato in figura 7, il profilo superiore 13 della parte rigida 39 à ̈ sagomato in modo da presentare un avvallamento 20 in corrispondenza del piano di simmetria 5. Vantaggiosamente l’avvallamento 20 consente, in uso, il movimento del collo da parte di un individuo, senza limitare la protezione del dispositivo alla schiena.
Come à ̈ possibile vedere in figura 7, il profilo inferiore 12 della parte rigida 39 à ̈ sagomato in modo da protendersi verso la zona coccigea.
La parte rigida 39 comprende inoltre una pluralità di intagli principali 21 che si estendono dal profilo laterale destro 10 al profilo laterale sinistro 11 in modo sostanzialmente trasversale alla direzione di sviluppo longitudinale per rendere la parte rigida 39 flessibile lungo questa direzione. Preferibilmente, gli intagli principali 21 sono praticati sulla seconda faccia 4 dello scudo 2 e si sviluppano ciascuno in profondità dalla seconda faccia 4 dello scudo 2 verso la parte morbida 40. In altre parole, ciascun intaglio principale 21 si estende parzialmente nello spessore della parte rigida 39 senza tagliare completamente la parte rigida 39 stessa.
Invece, come à ̈ possibile vedere nella figura 7, gli intagli principali 21, in corrispondenza di una porzione di parte rigida 39 prossima ai profili laterali 10, 11, si estendono totalmente nello spessore della parte rigida 39 dello scudo 2, tagliando completamente la parte rigida 39 dello scudo 2 dalla seconda faccia 4 alla parte morbida 40.
Nella forma realizzativa preferita, con particolare riferimento alla figura 7, la parte rigida 39 presenta quattro intagli principali 21: un primo ed un secondo intaglio principale in corrispondenza della parte superiore 17, un terzo intaglio principale in corrispondenza della parte intermedia 19 ed un quarto intaglio principale in corrispondenza della parte inferiore 18. Preferibilmente lo sviluppo longitudinale del primo, del secondo e del terzo intaglio principale 21, in corrispondenza del piano di simmetria 5, presenta una curvatura 22 definente una concavità rivolta verso l’estremità superiore 8; mentre il quarto intaglio principale 21 presenta, in corrispondenza del piano di simmetria 5, una curvatura 23 definente una concavità verso l'estremità inferiore 9.
In una forma realizzativa alternativa illustrata in figura 12, il terzo intaglio principale 21 si estende totalmente nello spessore della parte rigida 39, tagliando completamente la parte rigida 39 in due parti distinte: una prima porzione 24 ed una seconda porzione 25. In questa forma realizzativa il collegamento tra la prima porzione 24 e la seconda porzione 25 à ̈ assicurato dalla parte morbida 40 su cui sono connesse la prima 24 e la seconda porzione 25. Vantaggiosamente la prima porzione 24 e la seconda porzione 25 sono entrambe girevoli intorno al terzo intaglio principale 21, aumentando così la flessibilità dello scudo 2 lungo la direzione di sviluppo principale.
Sia nella forma realizzativa preferita illustrata nelle figure da 1 a 11, che nella forma realizzativa alternativa illustrata nelle figure da 12 a 14, la seconda faccia 4 dello scudo 2 comprende una pluralità di intagli secondari 26 per indebolire la parte rigida 39 al fine di renderla particolarmente flessibile lungo direzioni predeterminate.
In aggiunta, in entrambe le forme realizzative, la prima faccia 3 dello scudo 2 presenta una scanalatura 27 longitudinale che va dall’estremità inferiore 9 a quella superiore 8 ed à ̈ allineata al piano di simmetria 5. Questa scanalatura 27 à ̈ conformata per accogliere la colonna vertebrale di un individuo a dispositivo 1 indossato.
Conseguentemente, la parte morbida 40 segue l’andamento della parte rigida 39 essendo montata su di essa e realizzata in materiale deformabile. In particolare, in figura 5, à ̈ possibile vedere che alla scanalatura 27 sono affiancati due canali 48 di aerazione che si estendono principalmente lungo la direzione di sviluppo principale. Preferibilmente ciascun canale 48 à ̈ diviso in due sottocanali posizionati uno in prosecuzione dell’altro lungo l’estensione del canale 48. Ciascun canale 48 di aerazione crea, in uso, uno spazio vuoto tra la prima faccia 3 dello scudo 2 e la parte morbida 40 del canale 48, diminuendo la superficie a contatto con la schiena dell’individuo. In tal modo, vantaggiosamente, si evita di coprire completamente la parte del corpo a contatto con la prima faccia 3.
Inoltre, con particolare riferimento alla forma realizzativa illustrata in figura 8, à ̈ possibile vedere che lo scudo 2 dall’estremità superiore 8 all’estremità inferiore 9 segue un andamento curvilineo in analogia con l’andamento di una normale colonna vertebrale di un individuo.
Come già detto, la parte morbida 40 dello scudo 2 in contatto con la parte rigida 39, essa segue l’andamento e le forme della parte rigida 39.
Lo scudo 2 del dispositivo di protezione 1 presenta vantaggiosamente una pluralità di fori di passaggio 31 passanti dalla prima 3 alla seconda faccia 4 per favorire, in uso, la ventilazione alla parte del corpo da proteggere. In tal modo si evita che la parte corporea da proteggere venga isolata dall’aria andando incontro ad inconvenienti noti.
In particolare, i fori di passaggio 31 sono posizionati vantaggiosamente sullo scudo 2 in modo tale da trovarsi, in uso, in corrispondenza di zone corporee, coperte dallo scudo, di principale scambio termico.
Nella forma realizzativa preferita, con particolare riferimento alla figura 6, à ̈ possibile vedere che lo scudo 2 presenta dieci fori di passaggio 31 disposti a coppie lungo la direzione di sviluppo longitudinale. I fori di passaggio 31 di ciascuna coppia sono tra loro disposti simmetricamente rispetto al piano di simmetria 5 in accordo con la posizione delle zone corporee di principale scambio termico presenti sulla schiena di un individuo. Nella forma realizzativa preferita, con particolare riferimento alla figura 5, quattro fori di passaggio 31 sono posizionati, in uso, in corrispondenza della zona scapolare della schiena di un individuo, altri quattro fori di passaggio 31 sono posizionati, in uso, in corrispondenza della zona lombare della schiena di un individuo, e due fori di passaggio 31 sono posizionati, in uso, tra la zona lombare e la zona scapolare della schiena di un individuo. Ancor più in dettaglio una coppia di fori di passaggio 31, in uso, posizionata in corrispondenza della zona scapolare della schiena di un individuo ed una coppia di fori passaggio 31, in uso, posizionata in corrispondenza della zona lombare della schiena di un individuo sono posizionate sullo scudo esternamente alla scanalatura 27, mentre le altre coppie di fori di passaggio 31 sono posizionate internamente alla scanalatura 27.
Il dispositivo 1 per la protezione di parti del corpo comprende inoltre mezzi di collegamento 32 per associare lo scudo 2 alla parte del corpo da proteggere. I mezzi di collegamento 32 consentono infatti di posizionare lo scudo 2 in corrispondenza della parte corporea da proteggere.
In accordo con la presente invenzione, i mezzi di collegamento 32 comprendono una veste 33 indossabile dall'individuo sulla parte del corpo da proteggere; quindi la veste 33 presenta almeno una porzione 34, in uso, disposta in corrispondenza della parte del corpo da proteggere.
A seconda della conformazione della parte corporea da proteggere, la veste 33 à ̈ sagomata per coprire il busto di un individuo oppure gli arti oppure le estremità degli arti, ecc... Quindi, se la parte da proteggere à ̈ un arto la veste 33 sarà sagomata a manicotto (in modo da avvolgere, in uso, l’arto) e quindi presenterà una conformazione tubolare in cui, in uso, verrà inserito un braccio o una gamba a seconda del tipo di arto da proteggere.
Se la parte da proteggere à ̈ una zona del busto o tutto il busto, la veste 33 può essere sagomata a maglietta (con maniche lunghe o mezze maniche) oppure a canottiera o a gilet.
Nella forma realizzativa preferita, la veste 33 ricopre il busto di un individuo dal momento che la parte da proteggere à ̈ la schiena. Come à ̈ possibile osservare nelle allegate figure, la veste 33 à ̈ sagomata a gilet.
In particolare, la veste 33 a gilet comprende una parte anteriore 35 (visibile in figura 2), in uso associata al petto di un individuo, ed una parte posteriore 36 (visibile in figura 3), in uso, associata alla schiena di un individuo. La veste comprende una superficie interna 29 (rispetto all’individuo che indossa la veste) ed una superficie esterna 30.
Vantaggiosamente, lo scudo 2, in condizione di blocco, à ̈ collegato alla veste 33 in corrispondenza della superficie esterna 30 della veste. In tal modo lo scudo 2 risulta più facilmente accessibile dall’esterno ed à ̈ possibile collegarlo o scollegarlo facilmente dalla veste 33.
Inoltre lo scudo 2 à ̈ collegabile alla veste 33 in una pluralità di posizioni diverse tra loro. In tal modo à ̈ possibile posizionare lo scudo 2 nella posizione preferita dall’individuo in modo da adeguarsi alle esigenze dell’individuo stesso.
Vantaggiosamente, la veste 33 à ̈ realizzata in tessuto elasticizzato per aderire in modo ottimale alla parte del corpo da proteggere. Inoltre la veste 33 à ̈ realizzata in tessuto traspirante per la ventilazione di almeno una porzione della parte corporea da proteggere. In questo modo l’aria, passando dapprima attraverso i fori di passaggio 31, e poi attraverso il tessuto, riesce a raggiungere la parte del corpo ricoperta dalla veste 33. Nella forma realizzativa preferita illustrata nelle allegate figure il tessuto della veste 33 à ̈ realizzato in fibra elastica poliuretanica. Una tipologia di tale tessuto à ̈ ad esempio quella nota con il nome di Lycra®.
Vantaggiosamente la veste 33 comprende mezzi di apertura 37 per permettere ad un individuo di indossare la veste 33. Preferibilmente i mezzi di apertura 37 comprendono un’apertura a cerniera in modo da poter indossare la stessa con facilità.
Nella forma realizzativa preferita l’apertura a cerniera à ̈ posizionata sulla parte anteriore 35 della veste 33 e si estende in direzione sostanzialmente parallela alla direzione di sviluppo longitudinale. In una forma realizzativa alternativa non illustrata nelle allegate figure, l’apertura a cerniera può estendersi lungo direzioni inclinate rispetto alla direzione di sviluppo longitudinale.
In questo modo risulta facile indossare la veste 33, aprendola anteriormente ed infilando poi le braccia negli appositi passaggi; in seguito à ̈ sufficiente chiudere la veste 33 tramite la cerniera per assicurarla al busto.
In una forma realizzativa alternativa non illustrata nelle allegate figure, i mezzi di apertura 37 comprendono un’apertura a bottoni; in questo caso una pluralità di bottoni à ̈ disposta lungo tutta la parte anteriore 35 della veste 33 in modo da poterla aprire e chiudere.
In accordo con la presente invenzione, i mezzi di collegamento 32 comprendono almeno un aggancio 38 operativamente interposto tra la veste 33 e lo scudo 2 e reversibilmente configurabile tra una condizione di blocco in cui collega lo scudo 2 alla veste 33 ed una condizione di sblocco in cui libera lo scudo 2 dalla veste 33.
Vantaggiosamente, l’aggancio 38 consente di passare facilmente dalla condizione di blocco a quella di sblocco e viceversa. In tal modo risulta facile disattivare la protezione del dispositivo 1 ponendo l’aggancio 38 in condizione di blocco ed attivarla ponendo l’aggancio 38 in condizione di sblocco.
Inoltre l’aggancio 38 comprende una prima porzione 41 connessa alla veste 33 ed una seconda porzione 42 connessa allo scudo 2 rigido. Quindi in condizione di blocco, la prima 41 e la seconda porzione 42 sono tra loro agganciate, mentre in condizione di sblocco la prima 41 e la seconda porzione 42 sono sganciate tra loro. In particolare la prima porzione 41 dell’aggancio 38 à ̈ connessa alla porzione 34 della veste 33 prossima alla parte del corpo da proteggere.
Preferibilmente, la prima porzione 41 dell’aggancio à ̈ posizionata sulla parte di veste 33, in uso, associata alla schiena di un individuo. In altre parole la prima porzione 41 dell’aggancio 38 à ̈ posizionata sulla parte posteriore 36 della veste 33 e, ancor più in dettaglio, la prima porzione 41 à ̈ posizionata sulla superficie esterna 30 della veste 33.
In particolare, la prima porzione 41 à ̈ di forma allungata e, in uso, si estende in corrispondenza della schiena dalla zona scapolare alla zona lombare. In questo modo l’aggancio assicura una adesione ottimale dello scudo 2 alla schiena evitando la formazione di spazi vuoti tra i due.
Preferibilmente l’aggancio 38 si sviluppa lungo la porzione di veste 33, in uso, posizionata in corrispondenza della colonna vertebrale.
In figura 3 à ̈ possibile vedere che l’aggancio 38 comprende due prime porzioni 41 tra loro affiancate e distanziate. In particolare la prima porzione 41 à ̈ in posizione speculare all’altra rispetto alla parte di porzione 34 di veste 33, in uso, posizionata in corrispondenza della colonna vertebrale. Vantaggiosamente, la presenza di due prime porzioni 41 assicura una maggiora stabilità dello scudo 2 sulla schiena. Inoltre le due prime porzioni 41, essendo posizionate ai lati della colonna vertebrale, assicurano un maggior confort per l’individuo che indossa il dispositivo 1.
Preferibilmente, come à ̈ possibile osservare dalla figura 5, la seconda porzione 42 à ̈ disposta sulla prima faccia 3 dello scudo 2.
Vantaggiosamente la seconda porzione 42 si sviluppa sull’intera prima faccia 3 dello scudo 2 in modo da poter collegare lo scudo 2 in qualsiasi posizione sulla veste 33.
Nella forma realizzativa preferita, la prima porzione 41 o la seconda porzione 42 dell’aggancio 38 comprende un tappeto filamentoso e la seconda porzione 42 o la prima porzione 41 comprende un tappeto con uncini e/o funghi. Il tappeto filamentoso ha una base di fondo ed anelli filamentosi sporgenti da essa; il tappeto con gli uncini e/o funghi ha una base di fondo e uncini e/o funghi semirigidi sporgenti da essa. In tal modo l’aggancio 38, in condizione di blocco, presenta gli uncini e/o funghi impegnati negli anelli filamentosi.
Tale sistema di aggancio preferito à ̈ comunemente noto con il nome di Velcro®. Vantaggiosamente, l’utilizzo di Velcro® consente un aggancio 38 sicuro e semplice tra le due parti ed uno sgancio veloce.
Nella forma realizzativa preferita del dispositivo 1 per la protezione della schiena, la prima porzione 41 dell’aggancio 38 comprende il tappeto con gli uncini e/o funghi, mentre la seconda porzione 42 dell’aggancio 38 comprende il tappeto filamentoso. Quindi, utilizzando il sistema di aggancio a Velcro®, il tappeto con gli uncini e/o funghi à ̈ connesso alla veste 33 in corrispondenza della parte del corpo da proteggere in modo che gli uncini e/o funghi si estendano in direzione opposta alla veste 33.
La presente invenzione consegue importanti vantaggi.
In primo luogo il dispositivo permette di passare facilmente e velocemente tra diverse configurazioni. In particolare la protezione può essere facilmente e velocemente attivabile e disattivabile.
In secondo luogo il presente dispositivo à ̈ versatile permettendo di posizionare lo scudo in una pluralità di posizioni diverse rispetto alla parte del corpo da proteggere.
In terzo luogo il presente dispositivo assicura una maggior sicurezza rispetto a quelli di tipo noto.
Infine il presente dispositivo risulta particolarmente confortevole per l’individuo che lo indossa.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la protezione di parti del corpo di un individuo, in particolare per la protezione della schiena comprendente: uno scudo (2) avente una prima faccia (3), in uso rivolta verso la parte del corpo da proteggere, ed una seconda faccia (4) opposta alla prima faccia (3); mezzi di collegamento (32) per associare lo scudo (2) alla parte del corpo da proteggere; caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (32) comprendono una veste (33) indossabile dall'individuo almeno in corrispondenza della parte del corpo da proteggere ed avente almeno una porzione (34), in uso, a contatto con la parte del corpo da proteggere; detto scudo (2) essendo accoppiabile alla veste in corrispondenza di una superficie della veste (33) esterna (30) rispetto alla parte del corpo da proteggere; detti mezzi di collegamento (32) comprendendo almeno un aggancio (38) operativamente interposto tra la veste (33) e lo scudo (2) e reversibilmente configurabile tra una condizione di blocco in cui collega lo scudo (2) alla veste (33) ed una condizione di sblocco in cui libera lo scudo (2) dalla veste (33).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che lo scudo (2) à ̈ collegabile alla veste (33) in una pluralità di posizioni tra loro diverse.
  3. 3. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che ciascun aggancio (38) comprende una prima porzione (41) connessa alla veste (33) ed una seconda porzione (42) connessa allo scudo (2); la prima (41) e la seconda porzione (42) essendo agganciate (38) in condizione di blocco e sganciate in condizione di sblocco.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che la prima porzione (41) dell’aggancio (38) à ̈ posizionata sulla parte di veste (33), in uso, associata alla schiena di un individuo; detta prima porzione (41) essendo di forma allungata ed estendendosi, in uso, in corrispondenza della schiena dalla zona scapolare alla zona lombare.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto di comprendere due prime porzioni (41) tra loro affiancate e distanziate; essendo una prima porzione (41) in posizione speculare all’altra rispetto alla parte di porzione (34) di veste (33), in uso, posizionata in corrispondenza della colonna vertebrale.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5 caratterizzata dal fatto che la seconda porzione (42) à ̈ disposta sulla prima faccia (3) dello scudo (2); detta seconda porzione (42) essendo preferibilmente disposta sull’intera prima faccia (3) dello scudo (2).
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6 caratterizzato dal fatto che la prima (41) o la seconda porzione (42) dell’aggancio (38) comprende un tappeto filamentoso e la seconda (42) o la prima porzione (41) comprende un tappeto con uncini e/o funghi; ciascun aggancio (38) in condizione di blocco avendo gli uncini e/o funghi impegnati nel tappeto filamentoso.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che il tappeto con gli uncini e/o funghi à ̈ connesso alla veste (33) in corrispondenza della parte del corpo da proteggere in modo che gli uncini e/o funghi si estendano in direzione opposta alla veste (33).
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la veste (33) Ã ̈ realizzata in tessuto traspirante ed elasticizzato, in uso, aderente alla parte del corpo da proteggere.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la veste (33) Ã ̈ sagomata a gilet, o a maglietta, o a canottiera per ricoprire il busto dell'individuo.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo scudo (2) presenta una pluralità di fori di passaggio (31) dalla prima (3) alla seconda faccia (4) per favorire, in uso, la ventilazione alla parte del corpo da proteggere; detti fori di passaggio (31) essendo posizionati sullo scudo (2) in modo tale da trovarsi, in uso, in corrispondenza di zone corporee, coperte dallo scudo (2), di principale scambio termico.
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