ITVR20090167A1 - Vano con elemento portaoggetti estraibili per cucine e simili - Google Patents
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Description
Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
“VANO CON ELEMENTO PORTAOGGETTI ESTRAIBILE PER CUCINE E SIMILI”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
Il presente trovato riguarda un vano con elemento portaoggetti estraibile per cucine e simili.
Più in particolare, l’invenzione riguarda un vano con elemento portaoggetti estraibile collegato all’anta incernierata del vano e trascinato dalla rotazione di quest’ultima da una posizione interna ad una esterna e viceversa.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Sono noti vani portaoggetti per cucine e simili provvisti al loro interno di uno o più elementi estraibili nei quali possono essere riposti oggetti. Tali elementi estraibili comprendono solitamente contenitori o cestelli realizzati in filo metallico, oppure in materiale plastico, o in altri idonei materiali: tali contenitori o cestelli sono associati, eventualmente fissati ad un telaio mobile di supporto, a rispettive guide previste all’interno del vano che ne consentono la traslazione da una posizione interna al vano medesimo ad una posizione esterna nella quale risulta più agevole, per l’utente, prelevare e riporre gli oggetti.
Alcuni di tali vani diffusi sul mercato possono essere anche di considerevoli dimensioni, e sono chiusi da un’anta che è incernierata, in corrispondenza di uno dei sui lati, ad un fianco del vano.
Per rendere più comodo e veloce l’accesso degli utenti agli oggetti contenuti nel vano, è noto prevedere dei mezzi di collegamento tra l’anta del vano ed i cestelli, oppure tra l’anta ed il telaio di supporto dei cestelli medesimi, mobile su guide.
Con questo accorgimento, il semplice gesto di apertura dell’anta provoca la fuoriuscita dei cestelli, o del telaio che porta i cestelli, dalla posizione interna al vano a quella esterna, trascinati appunto dalla rotazione dell’anta medesima. Allo stesso modo, il gesto di chiusura dell’anta determina il rientro dei cestelli, o dell’intelaiatura che li porta.
È noto che la soluzione appena descritta, però, non è affatto ottimale dal punto di vista dello sfruttamento del volume di stoccaggio di oggetti all’interno del vano, ed in particolare nei cestelli.
Infatti, per consentire l’apertura e la chiusura dell’anta del vano senza che vi siano urti contro gli spigoli dei cestelli ed altre interferenze, è necessario prevedere, nei cestelli stessi, degli ampi smussi o delle raggiature in corrispondenza degli angoli. Questo consente appunto di evitare questo inconveniente, ma costituisce, evidentemente, una limitazione dello spazio sfruttabile all’interno del vano. Come si può intuire, tale limitazione è particolarmente sgradita soprattutto nei vani di grandi dimensioni.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Il compito tecnico della presente invenzione è migliorare lo stato della tecnica.
Nell’ambito di tale compito tecnico, costituisce uno scopo della presente invenzione realizzare un vano con elemento portaoggetti estraibile per cucine e simili con movimento associato a quello dell’anta e che consenta di ottimizzare e sfruttare appieno lo spazio disponibile all’interno del vano medesimo.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un vano con elemento portaoggetti estraibile di impiego semplice e confortevole, e che garantisca l’ottimale accesso a tutti gli spazi disponibili all’interno di detto vano.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un vano con elemento portaoggetti estraibile in cui la produzione dei cestelli sia più semplice ed economica.
Questi ed altri scopi sono tutti raggiunti dal vano con elemento portaoggetti estraibile per cucine e simili secondo una o più delle rivendicazioni allegate.
Un primo vantaggio tecnico conseguito dal vano secondo la presente invenzione è rappresentato dal fatto che possono essere utilizzati cestelli di ampia superficie e privi di smussi o raggiature, senza il rischio di urti o interferenze meccaniche.
Un ulteriore vantaggio tecnico conseguito dal vano secondo la presente invenzione è rappresentato dal fatto che è migliorata l’accessibilità agli oggetti riposti nei cestelli.
Ancora un vantaggio tecnico conseguito dal vano secondo la presente invenzione consiste nel fatto che i cestelli sono di produzione più semplice ed economica.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.
Questi ed ulteriori vantaggi saranno meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e dagli annessi disegni, dati quale esempio non limitativo, nei quali:
la figura 1 è una vista prospettica del vano con elemento portaoggetti estraibile secondo la presente invenzione;
la figura 2 è un dettaglio della figura 1, che illustra il contenitore inferiore per oggetti del vano secondo l’invenzione;
la figura 3 è una vista prospettica posteriore del contenitore inferiore per oggetti;
la figura 4 è una sezione, eseguita secondo un piano orizzontale, del vano con l’elemento portaoggetti nella posizione interna;
le figura 5, 6, 7 sono sezioni, eseguite secondo un piano orizzontale, del vano con l’elemento portaoggetti in una serie di posizioni intermedie;
la figura 8 è una sezione, eseguita secondo un piano orizzontale, del vano con l’elemento portaoggetti nella posizione esterna;
la figura 9 è una vista prospettica di dettaglio dei mezzi di aggancio di uno dei cestelli dell’elemento portaoggetti;
la figura 10 è una vista prospettica in esploso dei mezzi di aggancio di figura 9.
FORME DI ATTUAZIONE DELL’INVENZIONE.
Con riferimento alla figura 1, è indicato complessivamente con 1 un vano con elemento portaoggetti estraibile per cucine e simili secondo l’invenzione.
Il vano 1 comprende, come visibile nella figura 1, un elemento parallelepipedo indicato complessivamente con 2 avente due pareti laterali 3, 4, una parete superiore 5, una parete inferiore 6 ed una parete di fondo 7, che definiscono un volume di stoccaggio di oggetti.
Ad una delle pareti laterali 3, 4 è incernierata un’anta 8 di chiusura del vano 1. In particolare, l’anta 8 è accoppiata all’elemento parallelepipedo 2 ad esempio tramite quattro cerniere 9 del tipo atto a consentire l’apertura dell’anta 8 per un angolo superiore a 90°, ed in particolare molto vicino a 180°. Il vano 1 comprende un elemento portaoggetti, indicato complessivamente con 10, che è mobile da almeno una posizione interna al vano, rappresentata in figura 4, ad una posizione esterna, rappresentata nella figura 8. Sono previsti mezzi di collegamento, indicati globalmente con 11, dell’elemento portaoggetti 10 all’anta 8: i mezzi di collegamento 11 sono atti a comandare lo spostamento dell’elemento portaoggetti 10 dalla suddetta posizione interna alla suddetta posizione esterna e viceversa, rispettivamente nell’apertura e nella chiusura dell’anta. I mezzi di collegamento 11 comprendono mezzi di stazionamento 12 dell’elemento portaoggetti 10 nella suddetta posizione interna in almeno un tratto della corsa angolare dell’anta 8, come apparirà più chiaro nel prosieguo.
Più in dettaglio, l’elemento portaoggetti 10 comprende una cornice 13 di supporto, realizzata ad esempio in materiale metallico o in altro idoneo materiale, di forma sostanzialmente rettangolare e di dimensioni prossime a quelle dell’anta 8 del vano. Alla cornice 13 sono associati uno o più cestelli 14 portaoggetti, realizzati ad esempio in filo metallico, in materiale plastico o in qualsiasi altro adeguato materiale. Il collegamento tra i cestelli 14 e la cornice 13 è effettuato tramite mezzi di aggancio 15, che verranno meglio descritti nel prosieguo.
Ciascuno dei cestelli 14 può essere realizzato completamente in filo metallico o in altro materiale, oppure può comprendere un ripiano di appoggio e sponde in filo metallico con un bordo 16 perimetrale, come rappresentato ad esempio in figura 1.
La cornice 13 è mobile rispetto all’elemento parallelepipedo 2 del vano grazie alla presenza di guide 17, 18 previste, ad esempio, nella faccia interna di almeno una delle pareti superiore 5 od inferiore 6 dell’elemento parallelepipedo 2. Più in particolare, sono previste una guida superiore 17, associata alla faccia interna della parete superiore 5, ed una guida inferiore 18, associata alla faccia interna della parete inferiore 6. Ciascuna delle guide superiore 17 ed inferiore 18 comprende, in modo noto, una rotaia rettilinea fissa 19 rigidamente fissata alla rispettiva parete 5, 6 dell’elemento parallelepipedo, ed una rotaia rettilinea mobile 20 rigidamente collegata alla cornice 13, ad esempio per saldatura nel caso in cui quest’ultima sia realizzata in materiale metallico.
I mezzi di stazionamento 12 dell’elemento portaoggetti 10 nella posizione interna al vano per almeno un tratto della corsa angolare dell’anta 8 comprendono, come chiaramente visibile nelle figure da 4 ad 8, almeno una prima asta 21 associata rigidamente all’anta 8 ed accoppiata rotoidalmente all’elemento portaoggetti 10. Più in dettaglio, i mezzi di stazionamento 12 comprendono almeno una seconda asta 22 articolata, in corrispondenza di una sua prima estremità ed in un primo asse 23, alla prima asta 21, ed in corrispondenza di una seconda estremità ed in un secondo asse 24, all’elemento portaoggetti 10.
Più in dettaglio, la prima asta 21 è rigidamente fissata ortogonalmente alla superficie interna dell’anta 8, in posizione molto prossima alla cerniera 9; la seconda asta 22, che ha lunghezza superiore a quella della prima asta 21, è invece incernierata alla cornice 13 dell’elemento portaoggetti 10 nel secondo asse 24, in posizione leggermente spostata, rispetto alla mezzeria, verso il lato in cui si trova l’anta 8. In particolare, i mezzi di stazionamento 12 sono previsti sia in corrispondenza della base del vano 1, che in corrispondenza della sua sommità, per garantire migliore stabilità nel movimento dell’elemento portaoggetti 10. In altre parole, sia in corrispondenza della base che in corrispondenza della sommità del vano sono previsti una prima asta 21 ed una seconda asta 22 associate nel modo sopra descritto.
I mezzi di stazionamento 12 consentono, come apparirà più chiaro in seguito, di realizzare l’apertura dell’anta effettuando un primo tratto di corsa angolare, indicato con α nella figura 5, nella quale l’elemento portaoggetti 10 rimane sostanzialmente immobile in corrispondenza della sua posizione interna, per poi iniziare a spostarsi successivamente: questo permette di evitare l’interferenza dell’anta 8 in particolare con i cestelli 14. Allo stesso modo, nell’azione di chiusura dell’anta 8, nell’ambito dell’ultimo tratto della sua corsa angolare α l’elemento portaoggetti 10 si trova nella posizione interna, nella quale rimane sostanzialmente immobile. I mezzi di aggancio 15 di ciascun cestello 14 alla cornice 13 dell’elemento portaoggetti 10 sono rappresentati in dettaglio nelle figure 9, 10. I suddetti mezzi di aggancio 15 comprendono una staffa 25 dotata di due appendici 26 di supporto del bordo 16 del cestello 14, ed un’estremità di inserimento 27 in una rispettiva sede 28 prevista nella cornice 13. La cornice 13, che è realizzata in profilato tubolare metallico o altro materiale, è in particolare provvista di un certo numero di sedi 28 equidistanziate per consentire il posizionamento selettivo di ciascun cestello 14 all’altezza desiderata.
Più in dettaglio, la staffa 25 ha sezione trasversale sostanzialmente ad “U” atta ad abbracciare esternamente il profilo della cornice in corrispondenza della sede 28; le appendici 26 di supporto sono sostanzialmente complanari alle rispettive pareti della staffa 25, e definiscono conseguentemente due rispettive gole 29 nelle quali il bordo 16 del cestello 14 può inserirsi. L’estremità di inserimento 27 nella sede 28, che si diparte dalla staffa 25 dal bordo inferiore della sua parete posteriore, comprende, come visibile in figura 10, un primo tratto 30 sostanzialmente ortogonale alla parete posteriore della staffa 25, ed un secondo tratto 31 inclinato verso l’esterno. Una volta infilata l’estremità di inserimento 27 nella rispettiva sede 28 della cornice 13, il primo tratto 30 va a poggiare sul bordo inferiore della sede 28 stessa, mentre il secondo tratto 31 riscontra sulla superficie interna della cornice 13 – che come detto è tubolare – garantendo l’equilibrio stabile della staffa 25 medesima.
I mezzi di aggancio 15 comprendono inoltre un elemento di ritenzione 32 del bordo 16 del cestello 14 in corrispondenza delle appendici 26 di supporto, ed in particolare all’interno delle gole 29. Tale elemento di ritenzione 32, che ha pure sezione trasversale ad “U” atta ad abbracciare la staffa 25, comprende in particolare due recessi 33 di inserimento del bordo 16 del cestello 14, definiti nelle sue pareti laterali. L’elemento di ritenzione 32 comprende inoltre delle superfici di riscontro 34 della staffa 25: in particolare, tali superfici di riscontro 34 sono definite da rilievi 35 previsti nella superficie interna dell’elemento di ritenzione 32X, e che cingono la staffa 25 in corrispondenza dei suoi bordi superiore ed inferiore.
In pratica, per montare ciascun cestello 14 sulla cornice 13, dopo aver agganciato la staffa 25 nella rispettiva sede 28 come descritto più sopra, il cestello 14 viene posizionato con il suo bordo 16 sulle appendici 26 di supporto, ovvero all’interno delle gole 29; fatto ciò l’elemento di ritenzione 32, che è opportunamente realizzato in materiale elasticamente flessibile, viene allargato in modo da portare il bordo 16 ad inserirsi nei recessi 33, e da portare le superfici di riscontro 34 ad impegnarsi sui bordi superiore ed inferiore della staffa 25. In questo modo il bordo 16 del cestello 14 risulta bloccato: tale bloccaggio però può essere rimosso a discrezione dell’utente, per posizionare il cestello 14 alla quota desiderata, per rimuoverlo, etc.. I mezzi di aggancio 15 così descritti consentono quindi di vincolare i cestelli 14 alla cornice 13 in modo rapido ed efficace, e soprattutto con un di collegamento più sicuro ed affidabile rispetto a quelli tradizionali. Inoltre, questa soluzione consente di eliminare alcune lavorazioni nella cornice 13, quali ad esempio la predisposizione di ganci saldati per supportare i cestelli 14: in questo caso, è sufficiente realizzare delle sedi posteriori nella cornice 13.
Si fa notare che il bordo 16 del cestello 14 può avere sezione trasversale circolare, ellittica, oppure ancora di qualsiasi altra forma.
Il vano secondo la presente invenzione comprende un contenitore 36 inferiore per oggetti, rappresentato nelle figure 1, 2 e 3, provvisto di una porzione di accoppiamento 37 ad una delle guide 17, 18, ed in particolare alla guida inferiore 18. Tale porzione di accoppiamento 37 consente in particolare di ottimizzare lo spazio sfruttabile del contenitore 36.
Il contenitore 36 ha conformazione sostanzialmente scatolare ed è realizzato ad esempio in lamiera metallica o altro idoneo materiale. La suddetta porzione di accoppiamento 37 comprende, più in dettaglio, un recesso inferiore 38 nel quale può essere alloggiata la guida inferiore 18, ed in particolare la rotaia mobile 20 della suddetta guida.
Il contenitore 36 comprende ganci 39 posteriori di vincolo alla cornice 13, ed una griglia 40 per lo stoccaggio ordinato di oggetti. Come visibile in figura 2, tale griglia 40 comprende una parte centrale di appoggio, che si colloca sulla porzione di accoppiamento alla guida, e dei vani laterali. Ad esempio, sulla parte centrale può essere appoggiato un fardello di sei bottiglie di acqua minerale, e nei vani laterali bottiglie di altre bevande. In questo modo viene ottimizzato lo spazio disponibile nel contenitore 36, in quanto anche la porzione di accoppiamento 37 alla guida 18 può essere sfruttata per riporre oggetti. Nel pratico impiego, e facendo riferimento alle figure 4-8, si supponga che l’anta 8 del vano 1 sia inizialmente chiusa, come rappresentato in particolare in figura 4. Per aprire il vano 1, e quindi accedere al suo contenuto, l’utente inizia a ruotare l’anta 8 medesima come illustrato in figura 5. L’anta 8 effettua una determinata corsa angolare, indicata con α nella figura 5, in cui l’elemento portaoggetti 10 rimane sostanzialmente immobile nella posizione interna. Nell’ambito di tale corsa angolare α, infatti, la seconda asta 22 ruota semplicemente attorno al secondo asse 24, senza trascinare in traslazione l’elemento portaoggetti 10. Una volta che l’anta 8 ha superato la posizione angolare rappresentata in figura 5, fino a raggiungere ad esempio i 90° come illustrato in figura 7, l’elemento portaoggetti 10 inizia a fuoriuscire dal vano, subendo la seconda asta 22 una rotazione attorno ad un centro che si è ora spostato rispetto al secondo asse 24. Completata la rotazione dell’anta 8, come visibile in figura 8, l’elemento portaoggetti 10 si trova nella sua posizione esterna di ottimale accessibilità agli oggetti riposti nei cestelli 14.
In chiusura dell’anta 8, si verifica la medesima situazione però invertita, cioè l’elemento portaoggetti 10 raggiunge la sua posizione interna prima che l’anta 8 abbia terminato la sua corsa angolare: nell’ultimo tratto di corsa, quindi, l’elemento portaoggetti 10 rimane sostanzialmente immobile nella sua posizione interna.
Si fa notare che i mezzi di stazionamento 12 sono reversibili, ossia possono essere indifferentemente previsti sia sul lato destro che sul lato sinistro dell’elemento parallelepipedo 1.
Inoltre si precisa che la cornice 13 può essere realizzata telescopica, ossia può essere adattata a vani di diverse dimensioni.
Con questa soluzione, vengono conseguiti evidentemente importanti vantaggi tecnici.
Un primo vantaggio tecnico consiste nel fatto che i cestelli 14 dell’elemento portaoggetti 10 possono essere realizzati con la massima superficie disponibile e senza la necessità di realizzare smussi o raggiature: infatti, come detto, la presenza dei mezzi di stazionamento 12 garantisce che l’elemento portaoggetti 10 si trovi fermo nella sua posizione interna in corrispondenza della corsa angolare dell’anta 8 più prossima alla chiusura, in modo tale da urti ed interferenze tra l’anta stessa 8 e i cestelli 14.
Un ulteriore vantaggio tecnico consiste nel fatto che, grazie a questo accorgimento, viene notevolmente migliorata l’accessibilità dell’utente agli oggetti riposti nel vano, in quanto questi sono distribuiti su superfici più ampie e meglio raggiungibili.
Ancora un ulteriore vantaggio tecnico consiste nel fatto che la produzione dei cestelli dell’elemento portaoggetti è più semplice ed economica, in quanto non devono essere realizzati smussi e/o raggiature.
In un’altra forma di attuazione dell’invenzione non rappresentata nelle figure, i mezzi di stazionamento 12 comprendono un’unica asta associata all’anta 8 ed avente l’estremità libera associata a mezzi scorrevoli previsti nella parte fissa di almeno una delle guide 17, 18. La rotazione dell’anta 8, in un primo tratto della sua corsa angolare, determina lo scorrimento a vuoto dell’estremità libera dell’asta, fino a che tale estremità viene a contatto con l’elemento portaoggetti 10. Questo contatto determina poi il trascinamento in uscita dell’elemento 10 verso la posizione esterna; mezzi di ritenzione dell’estremità libera dell’asta previsti nell’elemento 10 possono poi consentire il rientro di quest’ultimo nel vano, fino alla posizione interna, con ultimo tratto della corsa a vuoto.
Si è così visto come l’invenzione raggiunge gli scopi proposti.
La presente invenzione è stata descritta secondo forme preferite di realizzazione, ma varianti equivalenti possono essere concepite senza uscire dall'ambito di protezione offerto dalle rivendicazioni che seguono.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Vano con elemento portaoggetti estraibile per cucine e simili, comprendente almeno un’anta (8) incernierata di chiusura, almeno un elemento portaoggetti (10) mobile da almeno una posizione interna a detto vano ad almeno una posizione esterna, e mezzi di collegamento (11) di detto elemento portaoggetti (10) a detta anta (8) atti a comandare lo spostamento di detto elemento portaoggetti (10) da detta posizione interna a detta posizione esterna e viceversa rispettivamente nell’apertura e nella chiusura di detta anta (8), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (11) comprendono mezzi di stazionamento (12) di detto elemento portaoggetti (10) in detta posizione interna in almeno un tratto della corsa angolare di detta anta (8).
- 2. Vano secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di stazionamento (12) comprendono almeno una prima asta (21) associata rigidamente a detta anta (8) ed accoppiata rotoidalmente a detto elemento portaoggetti (10).
- 3. Vano secondo la rivendicazione 2, comprendente almeno una seconda asta (22) articolata, in corrispondenza di un primo asse (23), a detta prima asta (21), ed in corrispondenza di un secondo asse (24), a detto elemento portaoggetti (10).
- 4. Vano secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una cornice (13) di supporto di detto elemento portaoggetti (10) alla quale è incernierata detta seconda asta (22), detta cornice (13) essendo associata a guide (17), (18) previste in detto vano.
- 5. Vano secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento portaoggetti (10) comprende almeno un cestello (14) e mezzi di aggancio (15) di detto cestello (14) a detta cornice (13) di supporto di detto elemento portaoggetti (10).
- 6. Vano secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi di aggancio (15) comprendono almeno una staffa (25) dotata di almeno un’appendice (26) di supporto di un bordo (16) di detto cestello (14) e di almeno un’estremità di inserimento (27) in una rispettiva sede (28) prevista in detta cornice (13).
- 7. Vano secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi di aggancio (15) comprendono un almeno elemento di ritenzione (32) di detto cestello (14) in detta appendice (26) di supporto.
- 8. Vano secondo la rivendicazione 7, in cui detto elemento di ritenzione (32) comprende almeno un recesso (33) di inserimento in cui si impegna detto bordo (16) di detto cestello (14) ed almeno una superficie di riscontro (34) di detta staffa (25).
- 9. Vano secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un contenitore (32) per oggetti provvisto di una porzione di accoppiamento (37) ad una di dette guide (17), (18).
- 10. Vano secondo la rivendicazione 9, in cui detta porzione di accoppiamento (37) comprende un recesso inferiore (38) di alloggiamento di una di dette guide (17), (18).
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2009
- 2009-10-14 IT IT000167A patent/ITVR20090167A1/it unknown
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