ITVR20090071A1 - Dispositivo di collegamento per un casco per collegare un primo elemento del casco ad un secondo elemento del casco. - Google Patents

Dispositivo di collegamento per un casco per collegare un primo elemento del casco ad un secondo elemento del casco. Download PDF

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ITVR20090071A1
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IT
Italy
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slider
connection device
helmet
seat
intended
Prior art date
Application number
IT000071A
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English (en)
Inventor
Carlo Filippo Ratti
Emiliano Taccioli
Original Assignee
Agv Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A42HEADWEAR
    • A42BHATS; HEAD COVERINGS
    • A42B3/00Helmets; Helmet covers ; Other protective head coverings
    • A42B3/04Parts, details or accessories of helmets
    • A42B3/18Face protection devices
    • A42B3/22Visors
    • A42B3/221Attaching visors to helmet shells, e.g. on motorcycle helmets
    • A42B3/222Attaching visors to helmet shells, e.g. on motorcycle helmets in an articulated manner, e.g. hinge devices

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  • Helmets And Other Head Coverings (AREA)

Description

DISPOSITIVO DI COLLEGAMENTO PER UN CASCO PER COLLEGARE UN PRIMO
ELEMENTO DEL CASCO AD UN SECONDO ELEMENTO DEL CASCO
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale ad un dispositivo di collegamento per un casco. In particolare, la presente divulgazione si riferisce ad un dispositivo di collegamento per un casco per collegare un primo elemento del casco ad un secondo elemento del casco, e viceversa; per esempio, in un casco includente una visiera ed una calotta, il dispositivo di collegamento è atto a collegare la visiera alla calotta in una condizione di stabile collegamento, oppure per esempio in un casco includente una mentoniera o un tettuccio di protezione, il dispositivo di collegamento è atto a collegare la mentoniera, o il tettuccio, alla calotta, oppure ancora è atto a collegare simili elementi o parti del casco.
Nel seguito della descrizione, con lo scopo di semplificare e rendere più chiara l’esposizione, si farà riferimento in particolare all’impiego di un dispositivo di collegamento in cui detto dispositivo è destinato a realizzare il collegamento tra la visiera (che rappresenta detto primo elemento) e la calotta del casco (che rappresenta quindi il secondo elemento).
A questo riguardo, in un casco, è noto l’impiego di un dispositivo di collegamento includente un corpo di base associato alla calotta del casco ed una levetta di aggancio inserita in una corrispondente sede del corpo di base. La levetta ha un’estremità di levetta che impegna una corrispondente porzione della visiera.
Agendo sulla levetta, è possibile rimuovere il collegamento dell’estremità di levetta con la visiera, ed è quindi possibile rimuovere la visiera dalla calotta del casco.
Questo modo di procedere, pur vantaggioso sotto molti punti di vista, presenta tuttavia alcuni inconvenienti ancora non risolti.
Un inconveniente del dispositivo di collegamento noto risiede in una complessità di assemblaggio, e disassemblaggio, della levetta rispetto al corpo di base, nonché una difficoltà di azionamento della levetta per scollegare la visiera rispetto alla calotta. Un ulteriore inconveniente risiede nel fatto che il dispositivo di collegamento ha elevate dimensioni ed un elevato peso, che incide sull’intero casco a discapito di un utente che indossa il casco.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un dispositivo di collegamento la cui struttura consenta di superare gli inconvenienti della tecnica nota, e/o di conseguire ulteriori vantaggi, nonché risiede nel mettere a disposizione un casco includente tale dispositivo.
Ciò è ottenuto fornendo un dispositivo di collegamento per un casco come definito nella rivendicazione indipendente 1.
Caratteristiche secondarie del suddetto dispositivo di collegamento sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Nell'ambito della presente divulgazione, con l'espressione "dispositivo di collegamento" si intende che il dispositivo permette di collegare un primo elemento con un secondo elemento del casco, e al tempo stesso anche permette, all’occorrenza, di scollegare il primo elemento dal secondo elemento; si tratta pertanto di un collegamento amovibile o reversibile.
II dispositivo di collegamento secondo la presente divulgazione consente possibili rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio risiede nella possibilità di una facile azionabilità del cursore per scollegare il primo elemento dal secondo elemento del casco.
Un altro vantaggio risiede nella possibilità di un contenimento del peso e delle dimensioni del dispositivo e permette di evitare l’uso di molle metalliche pesanti, o levette di grandi dimensioni.
Si ottiene anche un vantaggio tanto a livello produttivo, grazie ad un contenimento dei tempi di assemblaggio del cursore con il corpo di base, quanto successivamente in caso di ricambio o sostituzione.
Un ulteriore vantaggio risiede nella possibilità di modulare a piacere la deformabilità elastica del cursore (per esempio mediante modifica della struttura del cursore o del materiale impiegato) per ottenere un funzionamento differenziato (differente forza dell’impegno, differente forza da applicare per il disimpegno). In pratica, la realizzazione di un cursore elasticamente deformabile (almeno parzialmente) consente, in fase di produzione, di modificare in modo rapido l’entità dell’impegno da applicare sul primo elemento del casco, semplicemente modificando il materiale o la struttura del cursore. Infatti, la deformabilità può essere regolata sia modificando la struttura del cursore sia modificando il materiale del cursore.
La realizzazione di un cursore elasticamente deformabile consente inoltre una riduzione dei tempi di messa a punto della forza da applicare al cursore per il disimpegno dei mezzi di impegno rispetto al primo elemento del casco.
Preferibilmente il cursore è realizzato in un corpo unico. Questa forma di realizzazione, consente di ridurre ulteriormente i componenti del dispositivo di collegamento.
In una forma di realizzazione, il cursore comprende, integrato in detto corpo unico, un elemento a molla, vale a dire un elemento destinato ad essere deformato, rispetto ad una rimanente parte del cursore.
Ancor più preferibilmente, il dispositivo, comprende, integrati in detto corpo unico, un elemento di presa interposto tra i mezzi di impegno e l’elemento a molla, in cui agendo su detto elemento di presa un utente determina un allontanamento di detti mezzi di impegno dal primo elemento del casco ed una conseguente deformazione dell’elemento a molla. Tale elemento di presa favorisce ulteriormente una comoda azionabilità manuale del cursore da parte dell’utente del casco per liberare l’impegno di detti mezzi di impegno con il primo elemento del casco.
Preferibilmente il cursore è simmetrico rispetto ad un asse longitudinale, e ancor più preferibilmente il cursore comprende, lungo detto asse longitudinale, detti mezzi di impegno, due prolungamenti laterali che si estendono paralleli a, e da parti opposte rispetto a, l’asse longitudinale, detto elemento di presa, che si estende tra i due prolungamenti laterali e trasversalmente all’asse longitudinale, e l'elemento a molla. Questa forma di realizzazione ha il vantaggio di controllare uno spostamento del cursore nella sua corrispondente sede e al tempo stesso una deformazione dell’elemento a molla.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego del dispositivo di collegamento e del casco secondo la presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione del dispositivo della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista laterale di un dispositivo di collegamento secondo la presente divulgazione, applicato ad un casco con visiera, in cui la visiera è parzialmente sezionata;
- la figura 1a rappresenta in modo schematico una vista frontale in esploso di una fase di montaggio del dispositivo di collegamento di figura 1 su una calotta di casco; - la figura 2 rappresenta una vista laterale di una prima parte o corpo di base del dispositivo di collegamento di figura 1 , costituente sede di alloggiamento per una seconda parte del dispositivo di collegamento;
- la figura 3 rappresenta una vista in scala ingrandita di una seconda parte o cursore del dispositivo di collegamento di figura 1 atto ad essere associato alla prima parte di figura 2;
- la figura 4 rappresenta una vista laterale di una parte di visiera;
- la figura 5 rappresenta una vista in sezione lungo la linea V-V di figura 4;
- la figura 6 rappresenta una vista del dispositivo di collegamento di figura 1 , in una prima condizione operativa adatta per un collegamento della visiera;
- la figura 7 rappresenta una vista del dispositivo di collegamento di figura 1, in una seconda condizione operativa adatta per un distacco della visiera;
- la figura 8 rappresenta una vista in sezione lungo la linea VIII-VIII di figura 6;
- la figura 9 rappresenta una vista in sezione lungo la linea IX-IX di figura 6;
- la figura 10 rappresenta una vista del dispositivo di collegamento di figura 1 collegato alla visiera, in cui la visiera è in una prima posizione;
- la figura 11 rappresenta una vista del dispositivo di collegamento di figura 1 collegato alla visiera, in cui la visiera è in una seconda posizione;
- la figura 12 rappresenta una vista del dispositivo di collegamento di figura 1 , con un elemento staccato;
- la figura 13 rappresenta una vista dell’elemento staccato del dispositivo di collegamento di figura 12;
- la figura 14 rappresenta una vista dell’elemento staccato del dispositivo di collegamento di figura 12 in accordo ad un'altra variante di realizzazione;
- la figura 15 rappresenta una vista dell’elemento staccato del dispositivo di collegamento di figura 12, in accordo ad ancora un'altra variante di realizzazione. Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 10, viene indicato un dispositivo di collegamento secondo la presente divulgazione.
In particolare, nell’esempio delle figure, il dispositivo di collegamento 10 è applicato ad un casco 12 includente una calotta 14 di protezione del capo di un utente ed una visiera 16 ed è destinato a collegare amovibilmente, quindi in modo reversibile, la visiera 16 rispetto alla calotta 14 del casco 12. Nell’esempio illustrato la visiera 16 è montata girevole rispetto alla calotta 14 intorno ad un asse X, ed in particolare è girevole tra una prima posizione in cui detta visiera 16 è di fronte al viso dell’utente, con funzione di protezione (come illustrato in figura 1 con linea continua, e in figura 10), ad una seconda posizione in cui essa è alzata in corrispondenza della fronte dell’utente (come illustrato in figura 1 con linea tratteggiata, e in figura 11), passando da una serie di posizioni intermedie.
Più in particolare, al casco 12 sono associati due dispositivi di collegamento 10 di cui solo uno visibile in figura 1 , in cui detti dispositivi di collegamento 10 sono disposti sul lato esterno della calotta 14 da lati opposti in corrispondenza di cosiddette regioni temporali del capo di un utente, vale a dire in corrispondenza di fianchi del casco 12 che proteggono le zone temporali del capo dell’utente. L'asse X si estende tra una regione temporale e l'altra ed è il medesimo per entrambi i dispositivi di collegamento 10.
Nel seguito della presente descrizione, per semplicità espositiva, viene descritto un solo dispositivo di collegamento 10, cioè quello che si trova in corrispondenza della regione temporale destra dell'utente, come visibile in modo schematico e in esploso in figura 1a.
Nell’esempio, il dispositivo di collegamento 10 comprende un corpo di base 20 (figura 1a, figura 2), o zoccolo di supporto o basamento, costituente prima parte del dispositivo di collegamento 10, e fissato dall’esterno della calotta 14 alla suddetta regione temporale di destra, in un rispettivo alloggiamento 15 ricavato sulla superficie esterna della calotta 14, ed un cursore 22 (figura 3) costituente seconda parte del dispositivo di collegamento 10.
Il corpo di base 20 è solidalmente fissato alla calotta 14 mediante viti 21 (figura 1) o simili elementi di fissaggio, ed il cursore 22, o slitta, è alloggiato in una sede generalmente indicata con il numero 26 ricavata nel corpo di base 20. In pratica, il corpo di base 20 è una struttura parzialmente cava che funge da alloggiamento per il cursore 22. Il corpo di base 20, oltre a fungere da sede di alloggiamento per il cursore 22, funge anche da guida per uno spostamento del cursore 22, come verrà meglio spiegato nel seguito.
Nell’esempio, il corpo di base 20 ed il cursore 22 sono realizzati in resina acetalica, policarbonato, ABS, o in un simile materiale avente adeguata resistenza meccanica. Nell’esempio, il corpo di base 20 include, oltre alla sede 26 per il cursore 22, anche una sede di rotazione 28 per la visiera 16. In particolare nell’esempio la sede di rotazione 28 è sostanzialmente formata da due incavi curvi 28a, 28b a forma di settore di cerchio. Ciascuno dei due incavi curvi 28a, 28b è destinato a ricevere un corrispondente elemento di perno 24 della visiera 16, nell’esempio è destinato a ricevere corrispondenti sporgenze 24a, 24b curve a forma di settore di cerchio. Nell’esempio l’elemento di perno 24 è realizzato in resina acetalica, policarbonato, o ABS. In buona sostanza, il corpo di base 20 è sagomato in modo tale da consentire, oltre all’alloggiamento del cursore 22, anche l’alloggiamento dell’elemento di perno 24 della visiera 16, e consentire la rotazione di quest’ultima intorno all’asse X.
Secondo la presente divulgazione, il cursore 22 è elasticamente deformabile, almeno parzialmente, per consentire operazioni reversibili di collegamento e di rimozione/distacco della visiera 16 dalla calotta 14 e viceversa.
A questo riguardo, il cursore 22 include un corpo unico simmetrico rispetto ad un asse longitudinale S, vale a dire un asse che coincide con una direzione di sviluppo longitudinale. In particolare, il cursore 22 comprende, lungo detto asse S, un elemento di impegno 23 destinato a trattenere l’elemento di perno 24 nella sede di rotazione 28, due prolungamenti laterali 34, 35 che si estendono paralleli a, e da parti opposte rispetto a, l’asse S, un elemento di presa 33 che si estende trasversalmente all’asse S (vale a dire a ponte) tra i due prolungamenti laterali 34, 35, ed un elemento a molla 30.
L’elemento a molla 30 è destinato ad essere deformato durante un azionamento del cursore 22, rispetto alla rimanente parte del cursore 22 che non viene deformata. L’elemento di presa 33 è quindi interposto tra l’elemento di impegno 23 e l’elemento a molla 30.
L’elemento a molla 30 nell’esempio è una molla di compressione e comprende due bracci 32a, 32b costituenti ciascuno appendice di un rispettivo prolungamento laterale 34, 35 e convergenti verso l’asse longitudinale S dalla parte opposta rispetto all’elemento di impegno 23.
Come si può osservare da figura 3, l’elemento di presa 33, i due prolungamenti laterali 34, 35, e l’elemento di impegno 23 formano un anello al cui interno è definita una cavità 37. Questa cavità 37 è destinata a ricevere un dito dell'utente, per esempio il dito indice, il quale viene inserito nella cavità 37 per esercitare una forza sull’elemento di presa 33 in direzione dell’asse longitudinale S dalla parte opposta rispetto all’elemento di impegno 23.
In altre parole, nel medesimo corpo del cursore 22 sono integrati un elemento di presa 33 ed un elemento a molla 30.
Il cursore 22 include, ricavati su ciascun prolungamento laterale 34, 35, in prossimità dell’elemento di presa 33, due spallamenti 34a, 35a o battute. In particolare i due spallamenti 34a, 35a sono disposti inclinati e convergenti verso l’asse longitudinale S dalla parte di, o con inclinazione verso, l’elemento di impegno 23.
Si osserva inoltre, da figura 8, che l’elemento di impegno 23 ha una sezione a forma di L includente un’appendice di estremità 123 la quale costituisce ala della L e definisce uno spallamento 123a.
L’appendice di estremità 123 ha un profilo curvo e concavo, nell’esempio un settore di cerchio, ed è destinata a trattenere stabilmente mediante contatto premente l’elemento di perno 24 della calotta 16. In particolare, come verrà più dettagliatamente illustrato nel seguito, la forma curva dell’appendice di estremità 123 consente un movimento rotatorio della calotta 16 intorno all’asse X senza ostacolare la rotazione. Come sopra anticipato, il cursore 22 è destinato ad essere inserito nella sede 26 del corpo di base 20.
Ancor più in particolare con riferimento alle figure 2 e 3, il cursore 22 è atto ad essere inserito nella sede 26 da sotto il piano del foglio, prima di fissare l’intero dispositivo di collegamento 10 alla calotta 14.
La sede 26 del corpo di base 20 destinata all’alloggiamento del cursore 22 è simmetrica lungo un asse S’, che è un asse longitudinale del corpo di base 20. La sede 26 include una prima zona 26a, includente un primo lato di fondo 126a ed una sporgenza di fondo 126b disposti a “L” (figura 8) e destinati a cooperare in battuta con estremità 132a, 132b dell’elemento a molla 30.
La sede 26 include inoltre un secondo lato 226a ed un terzo lato 226b paralleli fra loro e all’asse S’, in corrispondenza dei quali sono destinati ad essere disposti in appoggio i prolungamenti laterali 34, 35, rispettivamente, del cursore 22. In particolare, come visibile in figura 9, i due prolungamenti laterali 34, 35 sono posti in appoggio su una rispettiva faccia interna 326a, 326b del secondo lato 226a e del terzo lato 226b, vale a dire, con riferimento a figura 2, una faccia rivolta al di sotto del piano del foglio, che, in opera, quando il dispositivo 10 è montato sul casco 12, è rivolta verso la calotta 14. Il secondo lato 226a e il terzo lato 226b definiscono alle rispettive estremità, dalla parte rivolta verso il primo lato di fondo 126a, due rispettivi piani inclinati 226c, 226d, contro i quali sono destinati ad essere posti in battuta i due spallamenti 34a, 35a del cursore 22.
In pratica, il cursore 22 quando alloggiato nella sede 26 ha i due prolungamenti laterali 34, 35 disposti al di sotto (rispetto al piano del foglio di figura 2) dei rispettivi secondo lato 226a e terzo lato 226b, e le estremità 132a, 132b dell’elemento a molla 30 disposte al di sopra della sporgenza di fondo 126b. In altre parole, quando il dispositivo 10 è montato sul casco 12, i prolungamenti laterali 34, 35 sono interposti tra la calotta 14 e i rispettivi secondo lato 226a e terzo lato 226b, mentre la sporgenza di fondo 126b è interposta tra la calotta 14 e le estremità 132a, 132b.
La sede 26 include una seconda zona 26b destinata ad accogliere l’elemento di impegno 23 del cursore 22.
Nella zona 26b, il corpo di base 20 include un elemento a ponte 27 il quale collega due lati opposti 20a, 20b del corpo di base 20, e separa di fatto la sede 26 per il cursore 22 dalla sede di rotazione 28.
Quando il cursore 22 è inserito nella sede 26, l’appendice di estremità 123 è in appoggio sull’elemento a ponte 27, al di sopra di quest’ultimo. In pratica, rispetto al piano del foglio di figura 2, l’appendice di estremità 123 è in appoggio su una faccia superiore 127 dell’elemento a ponte 27. Inoltre, detto spallamento 123a, cioè una porzione interna dell’elemento di impegno 23, è posto in battuta contro l’elemento a ponte 27, dalla parte opposta rispetto alla sede di rotazione 28.
In pratica, quando il cursore 22 è alloggiato nella sede 26, le estremità 132a, 132b dell’elemento a molla 30 sono disposte al di sopra della sporgenza di fondo 126b, i due prolungamenti laterali 34, 35 sono disposti al di sotto dei rispettivi secondo lato 226a e terzo lato 226b, mentre l’elemento di impegno 23 è posto al di sopra dell’elemento a ponte 27. Questa disposizione del cursore 22 assicura uno stabile collegamento tra il cursore 22 ed il corpo di base 20 e uno stabile spostamento guidato del cursore 22 rispetto al corpo di base 20 parallelamente agli assi S, S’.
Per quanto riguarda la sede di rotazione 28, essa include, come detto, due incavi curvi 28a, 28b ciascuno dei quali si estende per un settore di cerchio che sottende un angolo di circa 115°.
Tra i due incavi curvi 28a, 28b, in corrispondenza dell’asse di rotazione X, il corpo di base 20 include un elemento centrale 29, avente forma sostanzialmente di disco, ed una corona circolare esterna 30, parzialmente coincidente con il suddetto elemento a ponte 27, e collegata da parti opposte all’elemento centrale 29 mediante appendici di raccordo 31 a, 31 b.
Si osserva inoltre che in corrispondenza dell’asse S’ ciascun incavo 28a, 28b si allarga nella corona circolare esterna 30 con una rispettiva rientranza 128a, 128b curva. Le due rientranze 128a, 128b sono sostanzialmente allineate lungo detto asse longitudinale S’, e sono simmetriche rispetto a quest’ultimo.
Ciascuna rientranza 128a, 128b definisce nel corpo di base 20 due pareti di contenimento 40, 41 rispettivamente disposte da parti diametralmente opposte rispetto all’elemento centrale 29, e quindi rispetto all’asse di rotazione X.
Per quanto riguarda l’elemento di perno 24, esso nell’esempio è realizzato di pezzo con la visiera 16, per esempio mediante stampaggio.
L’elemento di perno 24 ha forma oblunga e lanceolata includente una prima porzione 45 conformata ad anello, di maggiore larghezza, o diametro, supportante dette sporgenze 24a, 24b, ed una seconda porzione 46 di minore larghezza. Le sporgenze 24a, 24b hanno ciascuna una sezione a forma di L e si estendono da lati opposti rispetto all’asse di rotazione X della prima porzione conformata ad anello 45. Ciascuna sporgenza 24a, 24b è destinata a cooperare con una rispettiva rientranza 128a, 128b e con una corrispondente parete di contenimento 40, 41 del corpo di base 20.
L’elemento di perno 24 è completato da un blocchetto 50 cilindrico o cilindretto, con riferimento a figura 4 sporgente dal foglio. In particolare in figura 4 la porzione di visiera 16 è vista dall’Interno, vale a dire dal lato destinato ad essere affacciato sulla calotta 14.
II particolare, il blocchetto 50 si estende ortogonale dalla superficie dell’elemento di perno 24, in particolare della seconda porzione 46, sul lato rivolto verso il corpo di base 20, secondo un asse Y parallelo all’asse di rotazione X.
Nell’esempio il blocchetto 50 è realizzato di pezzo con l’elemento di perno 24, ma nulla vieta che esso venga realizzato come pezzo strutturalmente indipendente.
II blocchetto 50 costituisce elemento di interazione atto a cooperare con un controelemento di interazione 55 associato al corpo di base 20 (come illustrato in figure 10 e 11), e rimovibile all’occorrenza.
Il contro-elemento di interazione 55 è una piastrina strutturalmente indipendente dal corpo di base 20 e ad esso collegato, in corrispondenza della corona circolare esterna 30, mediante collegamento (figura 12).
Per realizzare il collegamento, nell’esempio illustrato, il corpo di base 20 include una feritoia 56 (figura 6 e figura 12) di forma arcuata estesa lungo un arco di cerchio, destinata a ricevere una aletta 57 avente forma coniugata alla feritoia 56, sporgente ortogonale dalla faccia del contro-elemento di interazione 55. L’aletta 57 è destinata ad essere inserita mediante deformazione elastica nella feritoia 56, passando al di sotto del corpo di base 20 tra quest’ultimo e la calotta di protezione 14.
Più in particolare, il contro-elemento di interazione 55 (illustrato nel dettaglio in figure 12, 13, 14, 15) è realizzato in materiale plastico avente una prefissata flessibilità ed elasticità (nell’esempio in PC, ABS), per subire un’opportuna deformazione elastica a seguito di un contatto premente del blocchetto 50.
In sostanza, il contro-elemento di interazione 55 è trattenuto tra il corpo di base 20 e il blocchetto 50. Ancor più in particolare, con riferimento a figura 12, il contro-elemento di interazione 55 è un inserto a forma di mezza luna, e presenta un profilo 59 destinato a essere posto a contatto con una superficie cilindrica laterale del blocchetto 50. Il profilo 59 si estende sostanzialmente lungo un arco di cerchio il quale, quando il contro-elemento 55 è montato sul corpo di base 20, ha centro coincidente con l’asse di rotazione X dell’elemento di perno 24.
Si osserva inoltre che il profilo 59 di contatto con il blocchetto 50 comprende due recessi o rientranze 60, 61 , a forma di arco di cerchio, ricavati alle estremità del profilo 59. I due recessi 60, 61 sono destinati ad accogliere il blocchetto 50 e determinano rispettivamente una posizione di inizio corsa dell’elemento di perno 24, in corrispondenza di una prima posizione operativa della visiera 16, quando quest’ultima si trova di fronte al viso dell’utente, ed una posizione di fine corsa dell’elemento di perno 24, in corrispondenza di una seconda posizione o di massima alzata della visiera 16, quando quest’ultima si trova in corrispondenza della fronte dell’utente. L’elemento di perno 24 ed il corpo di base 20 sono dimensionati in modo tale che, quando le sporgenze 24a, 24b sono inserite nei corrispondenti incavi 128a, 128b della sede di rotazione 28 e in corrispondenza delle pareti di contenimento 40, 41 , il blocchetto 50 sia posto in contatto premente contro il profilo 59 del contro-elemento di interazione 55, così che il contro-elemento di interazione 55 subisca, come detto, una leggera deformazione elastica da parte del blocchetto 50.
Il blocchetto 50 ed il contro-elemento di interazione 55 sono quindi elementi atti a generare una frizione, durante la rotazione della visiera 16 e il movimento dell’elemento di perno 24; vale a dire, si verifica un reciproco sfregamento del blocchetto 50 e del profilo 59 che genera l’instaurarsi di una forza di attrito che si oppone leggermente al movimento, con un’adeguata intensità, in modo da poter lasciare la visiera 16 anche in una posizione intermedia tra le due posizioni sopra menzionate.
Con riferimento alle figure da 6 a 11 viene ora illustrata una modalità di applicazione del dispositivo di collegamento 10 secondo la presente divulgazione.
Il cursore 22, inizialmente staccato dal corpo di base 20, viene inserito da sotto il corpo di base 20, con la disposizione sopra riportata e visibile in figure 6 e figure 8 e 9. Come sopra anticipato, tale disposizione consente tanto uno stabile alloggiamento quanto uno scorrimento guidato (figura 7) del cursore 22 nella sede 26 del corpo di base.
Il dispositivo 10 viene quindi associato alla calotta 14, ad esempio viene posto nell’apposito alloggiamento 15 ricavato sulla superficie esterna della calotta 14 e qui fissato per mezzo di viti 21.
Per consentire un inserimento dell’elemento di perno 24 della visiera 16, in particolare delle sporgenze arcuate 24a, 24b dell’elemento di perno 24, nella sede di rotazione 28, il cursore 22 viene arretrato verso il primo lato di fondo 126a della sede 26, in modo tale l’elemento a molla 30 venga compresso e deformato contro il primo lato 126a della sede 26, determinando una flessione dei due bracci 32a, 32b (figura 7). L’arretramento del cursore 22 viene effettuato manualmente agendo sull’elemento di presa 33.
In tale condizione, l’elemento di impegno 23 libera parte dell’incavo 28b, e consente l’Inserimento dell’elemento di perno 24.
In particolare, l’elemento di perno 24, viene inserito facendo accomodare le ali ad L delle due sporgenze arcuate 24a, 24b nelle rientranze 128a, 128b degli incavi 28a, 28b.
Successivamente, il cursore 22 viene rilasciato dalla posizione o condizione arretrata, in modo tale che l'elemento a molla 30 torni elasticamente verso la condizione iniziale (cioè quella indeformata o meno deformata) e spinga il cursore 22 verso la sede di rotazione 28, fino a quando gli spallameli 34a, 35a del cursore vanno in battuta contro i rispettivi piani inclinati 226c, 226d. Pertanto, l’elemento di impegno 23 va a sormontare con l’appendice di estremità 123 la sporgenza arcuata 24b che si trova nell’incavo 28b, in particolare nella rientranza 128b; in altre parole, l'appendice di estremità 123 si interpone tra la sporgenza arcuata 24b e il piano dell'elemento di perno 24. In questo modo, lo sfilamento dell'elemento di perno 24 dalla sede di rotazione 28 è impedito ed il collegamento tra l’elemento di perno 24 (solidale alla visiera 16) e il corpo di base 20 (solidale alla calotta 14) è garantito.
Ruotando successivamente la visiera 16 rispetto alla calotta 14, le ali ad L delle sporgenze arcuate 24a, 24b passano al di sotto delle rispettive pareti di contenimento 40, 41.
Al tempo stesso il blocchetto 50 esercita un contatto premente contro il profilo 59 fino a raggiungere l’uno o l’altro dei due recessi 60, 61. Per favorire la deformazione elastica il contro-elemento di interazione 55 include un foro o apertura centrale 63, avente altresì funzione di alleggerimento (figure da 12 a 15).
È da notare che, per accomodarsi nell’uno o nell’altro dei due recessi 60, 61 , il blocchetto 50 supera un leggero dosso 65, 66 rispettivamente, il cui superamento consente, grazie ad una vibrazione leggera determinata dalla deformazione elastica, la generazione di un suono “click”. Tale suono consente ad un utente di “sentire” il raggiungimento di fine corsa o di inizio corsa dell’elemento di perno 24, e quindi di “sentire” le due posizioni della visiera 16.
È da notare inoltre che, essendo il contro-elemento di interazione 55 amovibilmente associato al corpo di base 20, è concessa la possibilità di cambiare tale controelemento di interazione 55 con un altro contro-elemento di interazione di materiale, spessore e geometria differenti. Materiale, spessore e geometria sono tra le variabili più significative la cui combinazione determina un’elevata variabilità di caratteristiche del contro-elemento di interazione 55.
In pratica, il contro-elemento di interazione 55 di figura 13 può essere sostituito all’occorrenza con un altro contro-elemento di interazione 155, 255, come quello illustrato rispettivamente in figura 14 o in figura 15.
Per esempio, nelle forme di realizzazione di figure 14 e 15, sono illustrati contro elementi di interazione 155, 255 includenti, in corrispondenza del profilo 159, 259, una pluralità di dossi 170, 270 e avvallamenti 171 , 271 , i quali sono interposti tra i due recessi 60, 61. Per queste varianti di realizzazione di figure 14 e 15, le parti e i componenti del contro-elemento di interazione 155, 255 aventi la medesima funzione e struttura nel contro-elemento di interazione 55 prima descritto conservano il medesimo numero di riferimento, e pertanto non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
In particolare, la forma di realizzazione di figura 14 mostra un contro-elemento di interazione 155, in cui i dossi 170 e gli avvallamenti 171 sono leggermente accennati, mentre nella forma di realizzazione di figura 15 i dossi 270 e gli avvallamenti 271 sono più accentuati e formano in corrispondenza del rispettivo profilo 259 una sorta di settore dentato.
Il passaggio del blocchetto 50 in corrispondenza di ciascun dosso 170, 270 e avvallamento 171 , 271 determina una rispettiva vibrazione e quindi un suono o "click". In buona sostanza, il materiale, lo spessore ed il numero di dossi 170, 270 e avvallamenti 171 , 271 del contro-elemento di interazione 155, 255 sono opportunamente scelti in modo da ottenere un determinato (più o meno difficoltoso, con maggiore o minore resistenza) movimento dell’elemento di perno 24 rispetto al corpo di base 20, eventualmente se necessario anche con il suddetto determinato suono. In pratica, utilizzando un contro-elemento di interazione 155 e più ancora un contro-elemento di interazione 255, l’utente fa una maggiore fatica a spostare la visiera 16, e sente inoltre un suono “click” ben definito e più forte rispetto alla prima forma di realizzazione 55, in corrispondenza della posizione di inizio corsa e della posizione di fine corsa, e di ogni dosso 170, 270 che il cilindretto 50 supera.
Inoltre, cambiando il contro-elemento di interazione 55 sopra descritto con un altro contro-elemento di interazione (non illustrato nei disegni) avente uguale geometria e materiale ma di spessore maggiore, si può ottenere una maggiore superficie di contatto/frizione con il blocchetto 50, e quindi una maggiore resistenza al movimento. Questa modifica può essere utile nel caso in cui un utente desideri “sentire” maggiormente lo sforzo necessario per manovrare la visiera 16 tra le due posizioni operative di inizio corsa e di fine corsa, e qualora si desideri ottenere una stabile collocazione della visiera 16 anche in una posizione intermedia tra inizio e fine corsa. Si ottiene pertanto un dispositivo di collegamento 10, in cui il movimento della visiera 16 è accompagnato in modo cadenzato e ritmico da un suono ben definito, e/o da uno sforzo maggiore richiesto all'utente.
Inoltre è da rilevare che, come sopra accennato il collegamento è amovibile, e pertanto la visiera può essere agevolmente rimossa dal casco 12, ad esempio per manutenzione o per sostituzione.
Per fare ciò, la visiera 16 viene fatta ruotare fino a che le sporgenze arcuate 24a, 24b si disimpegnino dalle rispettive pareti di contenimento 40, 41 e vadano in corrispondenza delle rientranze 128a, 128b degli incavi 28a, 28b. L'utente, agendo sull'elemento di presa 33, fa arretrare il cursore 22 verso il primo lato di fondo 126a della sede 26, in modo tale che l’elemento a molla 30 venga compresso e deformato contro il primo lato 126a della sede 26, mentre l’elemento di impegno 23 libera l’incavo 28b. A questo punto, le sporgenze arcuate 24a, 24b possono venire sfilate dalla sede di rotazione 28 e la visiera 16 è quindi rimossa dalla calotta 14.
Il dispositivo di collegamento secondo la presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione.
È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di collegamento (10) per un casco (12) per collegare un primo elemento (16) del casco (12) ad un secondo elemento (14) del casco (12), detto dispositivo di collegamento (10) includendo un corpo di base (20) atto ad essere associato al secondo elemento (14) del casco (12), ed un cursore (22) atto ad essere inserito in una corrispondente sede (26) del corpo di base (20), in cui detto cursore (22) include mezzi di impegno (23, 123) atti a impegnare una porzione di detto primo elemento (16), ed in cui detto cursore (22) è, almeno parzialmente, elasticamente deformabile.
  2. 2. Dispositivo di collegamento (10), in cui il cursore (22) è realizzato in un corpo unico.
  3. 3. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 2, in cui il cursore (22) comprende, in detto corpo unico, un elemento a molla (30) atto ad essere deformato rispetto ad una rimanente parte (23, 33, 34, 35) del cursore (22).
  4. 4. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 3, comprendente un elemento di presa (33) interposto tra i mezzi di impegno (23) e l’elemento a molla (30).
  5. 5. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedente, in cui il cursore (22) è inserito scorrevole in detta sede (26).
  6. 6. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 4 e 5, in cui il cursore (22) comprende, lungo un asse longitudinale (S), detti mezzi di impegno (23), due prolungamenti laterali (34, 35) che si estendono paralleli a, e da parti opposte rispetto a, l’asse longitudinale (S), detto elemento di presa (33) che si estende tra i due prolungamenti laterali (34, 35) trasversalmente all’asse longitudinale (S), e detto elemento a molla (30).
  7. 7. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 6, in cui il cursore (22) include, ricavati su ciascun prolungamento laterale (34, 35), in prossimità dell’elemento di presa (33), due spallamenti (34a, 35a), ed in cui i due spallamenti (34a, 35a) sono disposti inclinati e convergenti verso l’asse longitudinale (S) dalla parte di, o con inclinazione verso, detti mezzi di impegno (23).
  8. 8. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui l’elemento a molla (30) è una molla di compressione.
  9. 9. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 8 quando dipendente dalla rivendicazione 6 o 7, in cui l’elemento a molla (30) comprende due bracci (32a, 32b) costituenti ciascuno appendice di un rispettivo prolungamento laterale (34, 35) e convergenti verso l’asse longitudinale (S) dalla parte opposta rispetto ai mezzi di impegno (23).
  10. 10. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di impegno includono un elemento di impegno (23) avente una sezione a forma di L includente un’appendice di estremità (123) la quale costituisce ala della L e definisce uno spallamento (123a).
  11. 11. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sede (26) include una prima zona (26a), includente un primo lato di fondo (126a) ed una sporgenza di fondo (126b) disposti a “L” e destinati a cooperare in battuta con una porzione (30, 132a, 132b) del cursore (22).
  12. 12. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 11 quando dipendente da una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 9, in cui il primo lato di fondo (126a) ed la sporgenza di fondo (126b) della prima zona (26a) sono destinati a cooperare in battuta con l’elemento a molla (30).
  13. 13. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 11 o 12, quando dipendente dalla rivendicazione 7, in cui la sede (26) include un secondo lato (226a) ed un terzo lato (226b) paralleli fra loro, in corrispondenza dei quali sono destinati ad essere disposti in appoggio i rispettivi due prolungamenti laterali (34, 35) del cursore (22), in cui i due prolungamenti laterali (34, 35) sono posti in appoggio su una rispettiva faccia (326a, 326b) del secondo lato (226a) e del terzo lato (226b), ed in cui il secondo lato (226a) e il terzo lato (226b), definiscono alle rispettive estremità, dalla parte rivolta verso il primo lato di fondo (126a), due rispettivi piani inclinati (226c, 226d), contro i quali sono destinati ad essere posti in battuta i due spallamenti (34a, 35a) del cursore (22).
  14. 14. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sede (26) include una seconda zona (26b) destinata ad accogliere detti mezzi di impegno (23) del cursore (22).
  15. 15. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 14, in cui nella seconda zona (26b) il corpo di base (20) include un elemento a ponte (27) il quale collega due lati opposti (20a, 20b) del corpo di base (20), ed in cui detti mezzi di impegno (23) sono destinati a sormontare detto elemento a ponte (27).
  16. 16. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 15, quando dipendente dalla rivendicazione 10, in cui l’appendice di estremità (123) è in appoggio sull’elemento a ponte (27).
  17. 17. Dispositivo di collegamento (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo di base (20) include una seconda sede (28, 28a, 28b) destinata ad accogliere un corrispondente elemento di perno (24) del primo elemento (16) del casco, in cui detti mezzi di impegno (23) sono mobili tra una prima posizione in cui occupano parzialmente detta seconda sede (28, 28a, 28b) ed una seconda posizione in cui liberano detta seconda sede (28, 28a, 28b), in cui durante un movimento tra detta prima posizione e detta seconda posizione detto cursore (22) subisce una deformazione elastica.
  18. 18. Dispositivo di collegamento (10) secondo la rivendicazione 17, in cui detta seconda sede (28, 28a, 28b) è una sede di rotazione per un elemento di perno (24) associato al primo elemento (16) del casco (12).
  19. 19. Dispositivo di collegamento amovibile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, includente un contro-elemento di interazione (55, 155, 255) amovibilmente associato a detto corpo di base (20), in cui detto contro-elemento di interazione (55, 155, 255) è destinato ad interagire con un elemento di interazione (50) solidalmente associato al primo elemento (16) del casco (12).
  20. 20. Casco (12) includente un dispositivo di collegamento amovibile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo elemento (16) è una visiera del casco (12) e detto secondo elemento (14) è una porzione di calotta del casco (12).
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