ITGE20100134A1 - Casco con visiera parasole - Google Patents

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ITGE20100134A1
ITGE20100134A1 IT000134A ITGE20100134A ITGE20100134A1 IT GE20100134 A1 ITGE20100134 A1 IT GE20100134A1 IT 000134 A IT000134 A IT 000134A IT GE20100134 A ITGE20100134 A IT GE20100134A IT GE20100134 A1 ITGE20100134 A1 IT GE20100134A1
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IT
Italy
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visor
helmet
guides
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raised
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IT000134A
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Inventor
Gianni Gagliani
Original Assignee
Jfm S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A42HEADWEAR
    • A42BHATS; HEAD COVERINGS
    • A42B3/00Helmets; Helmet covers ; Other protective head coverings
    • A42B3/04Parts, details or accessories of helmets
    • A42B3/18Face protection devices
    • A42B3/22Visors
    • A42B3/226Visors with sunscreens, e.g. tinted or dual visor

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  • Helmets And Other Head Coverings (AREA)

Description

Descrizione dell’Invenzione Industriale dal titolo:
“Casco con visiera parasole”
D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione si riferisce ad un casco protetivo, dotato di almeno due visiere ribaltabili.
Di preferenza una di tali visiere è di colorazione scura o è polarizzata, in modo da proteggere rutilizzatore dalla luce solare diretta: per questo motivo nel seguito essa verrà chiamata brevemente “parasole”; tutavia la presente invenzione trova applicazione anche per visiere non necessariamente scure così come pure sebbene nel seguito di questa descrizione, nei disegni e nelle successive rivendicazioni per semplicità si farà riferimento prevalentemente a caschi di tipo motociclistico o automobilistico, Tinvenzione si estende comunque ad altri tipi di caschi protettivi come quelli per attività sportive quali quelli indossati da sciatori, ciclisti, giocatori di hockey o altro, oppure quelli da lavoro utilizzati da operai in cantieri e fabbriche, quelli dei pompieri o altri. Un aspetto importante che riguarda le visiere parasole dei caschi, soprattuto per le applicazioni motociclistiche, è il fatto che essa deve risultare facilmente comandabile così da poterla alzare ed abbassare con movimenti semplici che non possano essere pericolosi per la guida; di conseguenza è necessario avere un elemento di azionamento della visiera che sia facilmente accessibile con la mano di chi indossa il casco.
A tal fine sui caschi è generalmente previsto un cursore disposto nella parte laterale o, nel caso di caschi integrali, sulla mentoniera; talvolta il cursore è invece posizionato nella parte frontale o anche superiore della calota del casco; esempi rappresentativi di questo stato della tecnica sono descritti nelle pubblicazioni di breveto europeo EP 1 393 642, EP 1 797 783.
In queste soluzioni note la visiera parasole è ribaltabile rispetto ad un asse definito da perni che sono diversi da quelli della visiera principale: ciò al fine di seguire una diversa traietoria che consente alla visiera parasole di venire riposta in una intercapedine ricavata tra la calotta esterna e la imbottitura interna del casco (di solito in polistirolo). La presenza di un doppio asse di incemieramento della visiera parasole, con i relativi perni, costituisce una elemento che rende inevitabilmente più complessa la struttura delle visiere ed il meccanismo per il loro azionamento; quest’ultimo infatti prevede di solito delle leve articolate che collegano il cursore esterno con la visiera parasole, la quale a tal fine ha in genere una appendice o un braccio sporgente sul quale è possibile fare leva per muovere la visiera in alto o in basso.
I meccanismi con le leve articolate possono risultare poco affidabili perché essendo alloggiati nella imbottitura di polistirolo devono occupare poco spazio e quindi avere dimensioni contenute: per ottenere questo scopo le leve sono piccole e quindi inevitabilmente poco resistenti, così che con il tempo è elevato il rischio di rotture. Nella circostanza si deve tenere conto che questi meccanismi non possono venire riparati in quanto sono installati in fase di assemblaggio del casco, prima di fissare la imbottitura di polistirolo alla calota: una volta ultimato l’assemblaggio, non è possibile accedere al meccanismo senza rompere rimbottitura, così che ogni riparazione risulta impraticabile.
In sostanza, quando si rompe il meccanismo la visiera parasole diventa inservibile.
Per ovviare a queste situazioni sono stati elaborati dei caschi in cui il movimento della visiera parasole è comandato con dei cavi flessibili (tipo Bowden): questi hanno un ingombro trascurabile e possono quindi trovare facilmente posto tra la imbottitura in polistirolo e la calotta del casco.
In questi casi la visiera è agganciata ad una estremità del cavo e viene supportata in modo scorrevole, così da poter traslare quando il cavo viene tirato: a tal fine esso è collegato alla estremità opposta ad un cursore simile quelli già visti nei casi precedenti. Esempi di questo tipo di casco sono descritti nella domanda di brevetto intemazionale PCT/EP2008/010628 e in quella americana US2008/0028501.
Nella prima di queste domande la visiera parasole è supportata da una struttura con telaio ed un controtelaio, su cui è montato un cursore collegato alla visiera: quando il cavo viene tirato, si fa muovere il cursore che di conseguenza sposta la visiera mediante un meccanismo a glifo.
Come si può capire, anche in questo caso il sistema risulta piuttosto complesso ed in definitiva presenta gli stessi inconvenienti di quelli dei meccanismi a leve articolate, dato che la struttura con telaio e controtelaio risulta piuttosto complessa e deve essere installata con una certa precisione, perché altrimenti la visiera parasole interferisce con quella principale del casco.
La soluzione descritta nella seconda domanda è preferibile sotto questo punto di vista, ma presenta la controindicazione che la visiera è sorretta alle estremità dalle guide in cui scorre e pertanto i suoi movimenti non sono affidabili in quanto il cavo agisce proprio in corrispondenza deirestremità: in pratica se la forza applicata dal cavo sulla visiera non è equilibrata rispetto alle guide di scorrimento, la visiera tende ad inclinarsi e a impuntarsi.
D’altro canto la stessa situazione può verificarsi anche nel caso si utilizzino due cavi collegati a rispettive estremità della visiera, perché non è detto che essi applichino la medesima forza: infatti quest’ultima dipende da come vengono tirati i cavi, cioè da come vengono comandate le loro estremità associate ad un cursore.
Visto che esso è disposto lateralmente, è inevitabile avere due cavi di lunghezza diversa che operano alle rispettive estremità della visiera, così che anche il loro comportamento risulta differente.
La presente invenzione si propone di superare gli inconvenienti sopra delineati con riferimento alla tecnica nota; in altri termini il problema tecnico alla base del trovato è quello di mettere a disposizione un casco nel quale la visiera parasole possa essere alzata ed abbassata in maniera regolare, vale a dire senza rischi di impuntarsi, con dei mezzi di azionamento semplici che risultino quindi funzionalmente affidabili.
L’idea di soluzione di questo problema è quella di predisporre un casco con una visiera traslante, vale a dire non imperniata rispetto ad un asse di rotazione, la quale sia tuttavia guidata lungo un percorso più lungo della corsa necessaria per alzarla ed abbassarla: in tale modo si ottiene il duplice effetto di stabilizzare la visiera e di distribuire meglio le forze che agiscono su di essa.
L’azionamento della visiera è preferibilmente eseguito con un cavo flessibile, così come la lunghezza della corsa di sollevamento ed abbassamento della visiera è maggiore della sua larghezza, secondo una relazione prefissata.
Le caratteristiche strutturali del casco secondo l’invenzione sono enunciate nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione; tali caratteristiche, gli effetti ed i vantaggi che ne derivano risulteranno maggiormente dalla descrizione che viene di seguito esposta di un esempio indicativo e non esclusivo di realizzazione del trovato, con riferimento ai disegni allegati in cui:
- le figure 1 e 2 sono viste in prospettiva di un casco secondo l’invenzione, rispettivamente con la visiera parasole in condizione abbassata e sollevata;
- le figure 3, 4, 5 e 6 sono rispettive viste in prospettiva, laterale, di fronte e dall’alto, di una visiera parasole secondo il trovato;
- la fig. 7 è una vista in prospettiva del casco di fig. 1, da diversa angolazione.
Con riferimento ai disegni sopra elencati, in essi con 1 è indicato complessivamente un casco in accordo con l’invenzione, il quale è in questo caso di tipo integrale ma che potrebbe comunque essere di tipo diverso, ad esempio aperto come quelli comunemente denominati “jet”.
Il casco 1 è mostrato in trasparenza nella figura 1 privo della usuale imbottitura interna in polistirolo, in modo da lasciare in evidenza le parti che sono all’interno della calotta 2; quest’ultima è realizzata, in tutto o in parte, con i consueti materiali plastici come poliuretano, polietilene, fibra di carbonio e similari.
Il casco 1 è dotato di due visiere in corrispondenza dell’apertura frontale 3 per gli occhi: una principale ed una parasole; solo quest’ultima è mostrata nei disegni in quanto la visiera principale è di tipo noto in sé e quindi non rilevante ai fini della comprensione della presente invenzione.
La visiera parasole 4, visibile in dettaglio nelle figure 2-6, è supportata nel casco 1 mediante due guide 5, 6 ad arco di circonferenza, fissate alla calotta esterna 2 e/o aH’imbottitura interna (non mostrata).
A tal fine la visiera 4 comprende due appendici 10, 11 ad arco di circonferenza, che si estendono dalle estremità dello schermo centrale 12 della visiera; in accordo con una forma di realizzazione preferita, la visiera comprende anche una appendice centrale 13 alla quale può essere agganciata una estremità di un cavo flessibile 15 (tipo Bouden) di comando; l’altra estremità di quest’ultimo è associata ad un cursore 16 posizionato lateralmente rispetto al casco.
Si noti che l’appendice centrale 13 non è strettamente necessaria ed il cavo 15 può essere collegato direttamente allo schermo centrale 12 della visiera, come mostrato nelle figure 1 e 2 le quali riguardano un esempio di casco dove la visiera 4 è priva dell<3>appendice centrale.
In accordo con una forma preferita di realizzazione del trovato, le guide 5 e 6 sono configurate ad arco di circonferenza il cui centro è posizionato nella regione temporale della testa deirutilizzatore del casco: di conseguenza il movimento della visiera in fase di sollevamento o abbassamento è di tipo rotatorio rispetto ad un asse passante per i centri di curvatura delle rispettive guide 5 e 6.
Questo risultato è ottenuto senza l’impiego di alcun perno di rotazione della visiera, così che sotto questo profilo il casco 1 supera gli inconvenienti sopra menzionati riscontrati nello stato della tecnica, dovuti alla presenza dei perni di incemieramento sulla calotta 2. Ulteriormente, in accordo con una forma di realizzazione preferita, la lunghezza L2 della corsa della visiera parasole 4 tra la posizione sollevata e quella abbassata 6 (e viceversa) è minore della lunghezza LI dello schermo 12 della visiera, vale a dire del profilo curvilineo di questa esteso tra le appendici curve 10 e 11: ciò permette di stabilizzare la visiera durante i suoi movimenti, facendo in modo che le sue estremità con le appendici 10, 11 si mantengano parallele così da scorrere regolarmente nelle guide 5 e 6.
Questo effetto è ancor più sentito nel caso in cui le lunghezze L2 e LI siano tra loro nella relazione: L2 > 80 % LI, vale a dire che per una movimentazione equilibrata della visiera è raccomandabile avere una sostanziale equivalenza tra la sua corsa e la distanza tra le sue appendici 10, IL
Per quanto riguarda il funzionamento del casco secondo l’invenzione, il sollevamento e l’abbassamento della visiera parasole è comandato dall’utilizzatore tramite il cursore 16: il cavo 15 ad esso collegato tira (o spinge, a seconda delle fasi operative) la visiera 4, la quale scorre lungo le guide 5 e 6; è da notare che nella condizione sollevata la visiera si posiziona in una intercapedine disposta tra la calotta esterna 2 e rimbottitura interna, non mostrata nei disegni in quanto di per sé nota.
I movimenti della visiera hanno luogo secondo una traiettoria curva conforme a quella delle guide 5 e 6; pertanto essa eseguirà una traslazione e una rotazione combinate in modo da non interferire con la visiera principale del casco 1.
Da quanto sinora esposto è possibile comprendere come il casco qui considerato risolva il problema tecnico che è alla base deirinvenzione.
Infatti la visiera parasole 4 trasla secondo una traiettoria curva, ruotando anche rispetto ad un asse ideale che passa per il centro di curvatura delle guide 5, 6, senza tuttavia essere vincolata a dei perni di rotazione predisposti sulla calotta 2, come avviene in alcuni dei caschi noti sopra considerati.
Ciò semplifica dal punto di vista costruttivo il casco, in quanto non è più necessario avere dei meccanismi con leve articolate al suo interno per muovere la visiera, ma è sufficiente un cavo flessibile; ulteriormente, in accordo con un forma realizzativa preferita, nel casco deirinvenzione è possibile avere la visiera parasole e quella principale del casco che ruotano rispetto ad un medesimo asse, senza che ciò generi particolari complicazioni.
A tal fine è sufficiente realizzare le guide 5 e 6 con una curvatura concentrica rispetto all’asse di rotazione della visiera principale: quest’ultima potrà essere imperniata come di consueto alla calotta 2 del casco, mentre la visiera parasole, essendo priva di perni, non interferisce con essa, a tutto vantaggio della semplicità ed affidabilità del casco.
D’altro canto i movimenti della visiera parasole sono resi regolari ed affidabili in quanto le appendici 10 e 11 impegnate nelle guide 5 e 6, costituiscono degli elementi stabilizzatori semplici ed efficaci, che prevengono possibili blocchi della visiera nei suoi movimenti.
Infatti le appendici 10, 11 aumentano l’ampiezza del contatto tra le guide e la visiera parasole, il quale contatto non è più solo limitato alle estremità di quest’ultima come avviene nella tecnica nota, ma si estende per tutto l’arco del suo profilo laterale che include anche le appendici.
La forza applicata dal cavo 15, agendo centralmente rispetto alla visiera 4, non crea squilibri su di essa e sul sistema di reazioni vincolari prodotte dalle guide 5 e 6: ne consegue che la visiera può muoversi con regolarità ed affidabilità lungo tutta la corsa di sollevamento ed abbassamento.
In questo contesto si deve sottolineare come le appendici 10, 11 determinano vantaggiosamente un effetto da contrappeso alla parte frontale della visiera (cioè al suo schermo 12), così che essa risulta equilibrata anche sotto questo punto di vista; in particolare, scegliendo opportunamente i materiali e gli spessori dello schermo 12 e delle appendici 5, 6 e 13, nonché la curvatura di queste ultime e delle guide 5, 6, è possibile fare in modo che il baricentro della visiera quando essa è nella condizione sollevata o abbassata (o anche in una posizione intermedia), giaccia sull’asse di rotazione ovvero sul centro di curvatura delle guide 5, 6.
In questo modo è possibile ridurre al minimo la forza da applicare su di essa tramite il cavo 15 per farla passare da una condizione all’altra, perché di fatto è la forza necessaria per vincere gli attriti lungo le guide.
La visiera così realizzata risulta pertanto essere oscillante rispetto al suo centro di curvatura, così che per farla passare dalla condizione sollevata a quella abbassata e viceversa è sufficiente applicare una forza minima, a tutto vantaggio della regolarità ed affidabilità di funzionamento del casco.
Naturalmente sono possibili varianti dell’invenzione rispetto a quanto sinora descritto; già si è detto sopra del fatto che il cavo di comando 15 può essere collegato ad essa direttamente o in corrispondenza di un’appendice centrale 13; nella seconda ipotesi quest’ultima potrebbe anch’essa essere impegnata in una guida centrale, simile a quelle laterali 5 e 6 dell’esempio considerato.
Nell’ambito dell’insegnamento generale si potranno inoltre prevedere sistemi per il posizionamento della visiera parasole in posizioni intermedie rispetto a quella completamente abbassata di fig. 1 e quella completamente sollevata di fig. 2; in tal caso si potrà prevedere l’impiego di sistemi quali ingranaggi con mote dentate, cavi e pulegge, come già noto nell’arte, ad esempio dal modello di utilità tedesco G 85 34 132.
Ulteriormente è anche da prevedere che nel casco dell’invenzione siano predisposte molle elicoidali, a lamina o di altro genere, per consentire il movimento a scatto di abbassamento della visiera 4.
Infine, riprendendo quanto menzionato inizialmente, sebbene l’invenzione sia stata descritta con riferimento a un casco integrale per uso motociclistico, essa potrà comunque trovare applicazione in caschi di tipo aperto, destinati ad altre applicazioni come i caschi da aviazione (cosiddetti “jet”), oppure da lavoro (per operai, pompieri ecc.)
Tutte queste modifiche e varianti rientrano comunque nell’ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Casco protetivo (1) comprendente una calota (2) esterna, una prima ed una seconda visiera (4) in cui la seconda visiera (4) è interna rispeto alla prima ed è mobile tra una posizione sollevata in cui è alloggiata all’interno della calotta ed una posizione abbassata in cui è disposta in corrispondenza di una apertura (3) frontale del casco, caraterizzato dal fatto di comprendere delle guide (5, 6) all’intemo della calota (3) e dal fato che la seconda visiera (4) comprende delle appendici (10, 11) che si impegnano in tali guide, lungo le quali scorrono nei movimenti della visiera (4) tra la posizione abbassata e quella alzata.
  2. 2. Casco secondo la rivendicazione 1, in cui le guide (5, 6) e le appendici (10, 11) sono curve.
  3. 3. Casco secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, in cui le guide (5, 6) e le appendici (10, 11) sono configurate ad arco di circonferenza.
  4. 4. Casco secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui le appendici (10, 11) hanno dimensioni tali da equilibrare sostanzialmente il peso dello schermo (12) della visiera (4), così da favorirne i movimenti di sollevamento e abbassamento.
  5. 5. Casco secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la lunghezza (L2) della corsa delle appendici (10, 11) corrispondente alle posizioni sollevata ed abbassata della visiera (4), è in proporzione rispeto alla larghezza (LI) della visiera (4) secondo la seguente relazione: L2> 80% LI
  6. 6. Casco secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la visiera (4) è sollevata ed abbassata per mezzo di un cavo flessibile (15) che agisce centralmente rispetto ad essa.
  7. 7. Casco secondo la rivendicazione 6, in cui la visiera comprende una appendice centrale (13) alla quale è collegato il cavo flessibile (15).
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Citations (4)

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JPS523826U (it) * 1975-06-24 1977-01-12
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