ITVI20090192A1 - Strati protettivi adatti ad essere utilizzati come back-sheets per moduli fotovoltaici - Google Patents

Strati protettivi adatti ad essere utilizzati come back-sheets per moduli fotovoltaici Download PDF

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ITVI20090192A1
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente titolo “STRATI PROTETTIVI ADATTI AD ESSERE UTILIZZATI COME BACK-SHEETS PER MODULI FOTOVOLTAICIâ€
CAMPO TECNICO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione riguarda il campo degli strati protettivi. In particolare, la presente invenzione riguarda un processo per produrre strati protettivi e strati protettivi ottenibili per mezzo di detto processo. Ancora più in particolare, la presente invenzione riguarda un processo per produrre strati protettivi adatti ad essere utilizzati come back-sheets nel campo dei moduli fotovoltaici.
STATO DELLA TECNICA
Le celle solari sono utilizzate per convertire la luce solare in energia elettrica per mezzo dell’effetto fotovoltaico. Le celle solari rappresentano, quindi, una delle fonti di energia alternativa più promettenti per sostituire i combustibili fossili. Le celle solari sono formate da materiali semiconduttori e vengono assemblate per formare i cosiddetti moduli fotovoltaici che, a loro volta, vengono raggruppati per formare gli impianti fotovoltaici tipicamente installati sui tetti di abitazioni o simili.
Per formare i moduli fotovoltaici, gruppi di celle solari sono tipicamente incapsulati per mezzo di materiale incapsulante come ad esempio Etilene Vinil Acetato (ÈVA). Il materiale incapsulante racchiudente le celle solari viene quindi inserito tra uno strato di superficie ed un back-sheet in modo da completare il modulo fotovoltaico. Lo strato di superficie, o superficie principale del modulo, tipicamente realizzato in vetro o materiali termoplastici, copre la superficie del modulo esposta al sole e permette alla luce solare di raggiungere le celle. Il back-sheet, d’altro canto, esegue una molteplicità di compiti. Esso assicura protezione per il materiale incapsulante e per le celle solari da agenti ambientali. In particolare, il back-sheet impedisce che umidità, ossigeno ed altri fattori legati alle condizioni atmosferiche danneggino il materiale incapsulante e le celle. Il back-sheet fornisce isolamento elettrico per le celle ed i corrispondenti circuiti elettrici. Inoltre, il back-sheet permette di aumentare la resistenza meccanica del modulo e di proteggere il materiale incapsulante e le celle da danni meccanici. Inoltre, il back-sheet deve presentare alta opacità per scopi estetici e alta riflettività per scopi funzionali.
Uno dei materiali maggiormente utilizzati per la formazione di back-sheets per moduli fotovoltaici à ̈ il Polivinilfluoruro (PVF) o Tediar®. Questo materiale, nonostante sia resistente all’acqua e a diversi agenti chimici ed atmosferici, permette all’umidità di diffondere e, quindi, non à ̈ ideale per proteggere i componenti retrostanti e gli strati adesivi da problemi connessi con l’umidità e non garantisce un livello sufficiente di isolamento elettrico se viene usato come backsheet a strato singolo. Per questo motivo, tipicamente, i backsheets sono formati come strutture multi-strato con uno strato di poliestere come barriera per l’umidità ed isolante elettrico inserito tra due strati di PVF attaccati al poliestere per mezzo di sostanze adesive. In questo caso, gli strati PVF proteggono lo strato di poliestere dalla radiazione UV. Tuttavia, l’umidità che diffonde attraverso gli strati di PVF può danneggiare gli strati adesivi e lo strato di poliestere. Inoltre, il Tediar® à ̈ caratterizzato da una limitata disponibilità e da elevati costi, e questo fa quindi aumentare i costi relativi alla produzione di moduli fotovoltaici e fa peggiorare il rapporto costo-per-watt del sistema.
Per ridurre la quantità di Tediar® necessaria per la formazione di back-sheets per moduli fotovoltaici, à ̈ stato tentato il cosiddetto approccio TPE utilizzando un singolo strato di Tediar®, uno strato di poliestere e uno strato di ÈVA. Alternativamente, à ̈ stato tentato un approccio PPE utilizzando un doppio strato di poliestere su di uno strato di ÈVA. Tuttavia, in entrambi i casi, sono state utilizzate sostanze adesive per fare aderire tra loro i vari strati, in particolare, per far aderire in modo efficace lo strato di poliestere allo strato ÈVA. Tuttavia, queste sostanze vengono fortemente danneggiate dalla radiazione UV e dall’umidità, in particolare per mezzo del meccanismo di idrolisi, riducendo quindi il ciclo di vita dei moduli fotovoltaici.
Dallo stato della tecnica sono note soluzioni alternative aventi in comune l’impiego di fluoropolimeri per la formazione di strati protettivi. Uno dei problemi principali connesso con l’utilizzo di fluoropolimeri à ̈ l’ ottenimento di un’adesione stabile e duratura tra lo strato di fluoropolimeri ed il poliestere.
Il documento US2007/01 54704 Al descrive uno strato ricoperto di fluoropolimeri per moduli fotovoltaici comprendente uno strato di materiale polimerico ed un rivestimento di fluoropolimeri sul substrato polimerico. Per promuovere il legame tra il rivestimento di fluoropolimeri ed il substrato vengono utilizzate sostanze adesive quali polimeri adesivi compatibili. Il rivestimento viene imbevuto di sostanze adesive e lo strato polimerico deve essere pretrattato.
II documento US 2008/0264484 Al descrive una tecnologia basata su ricoprimenti liquidi seguita da laminazione ÈVA in modo da ottenere un back-sheet comprendente uno strato di fluoropolimeri senza utilizzare sostanze adesive. Tuttavia, la tecnica descritta in questo documento à ̈ basata sull’utilizzo di forti solventi che rappresentano diversi svantaggi legati a problemi di pericolo per la salute e a questioni ambientali relative allo smaltimento di queste sostanze.
Il documento CA 2611594 Al descrive un metodo per produrre laminati per incapsulare sistemi di celle solari in cui almeno uno strato plastico resistente alle condizioni atmosferiche e comprendente fluoropolimeri viene applicato sui di un materiale portante. Il materiale portante viene pretrattato per mezzo dell’ applicazione di ulteriori sostanze adesive o di uno strato di un ossido inorganico quale l’ossido di silicio. Inoltre, i fluoropolimeri vengono dispersi in soluzioni di sostanze solventi. Anche questa soluzione, quindi, à ̈ caratterizzata dagli svantaggi relativi alla presenza di sostanze adesive facilmente degradate dall’umidità e dalla radiazione UV e all’utilizzo di forti solventi.
Un ulteriore problema relativo ai back-sheet per moduli fotovoltaici comprendenti strati di poliestere riguarda la tendenza degli strati di poliestere a contrarsi quando vengono riscaldati. Quando lo strato di poliestere si contrae sotto l’effetto della temperatura esterna, il legame tra strati adiacente viene danneggiato e il modulo si rovina attraverso un processo simile all’esfoliazione.
OGGETTO DELLA PRESENTE INVENZIONE
In vista dei problemi citati e degli svantaggi relativi alla formazione di back-sheets per moduli fotovoltaici, un oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici ed un metodo per produrre gli stessi che permettano di superare detti problemi.
In particolare, uno degli oggetti della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici che siano stabili anche in presenza di condizioni meteorologiche estreme e che presentino una velocità di degrado molto bassa ed un lungo ciclo di vita. In particolare, uno degli oggetti della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici che presentino ottime proprietà di resistenza sia contro l’umidità che la radiazione UV. Inoltre, uno degli oggetti della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici poco costosi. Un ulteriore oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire backsheets per moduli fotovoltaici stabili senza impiegare sostanze adesive per far aderire i vari strati, almeno per gli strati maggiormente soggetti alla condizioni meteorologiche quali gli strati più esterni. Inoltre, un ulteriore oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici senza fluoropolimeri in modo da avere materiali facili da riciclare e/o da smaltire alla fine del ciclo di vita del prodotto. Un ulteriore oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire un metodo per la produzione di back-sheets per moduli fotovoltaici senza l’impiego di solventi. Un ulteriore oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire back-sheets per moduli fotovoltaici comprendenti strati di poliestere in cui non avviene contrazione degli strati di poliestere sotto l’effetto della temperatura esterna.
BREVE DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Secondo la presente invenzione, Ã ̈ provvisto un metodo per produrre strati protettivi, preferibilmente back-sheets per moduli fotovoltaici, basato sul concetto nuovo ed inventivo di pre-trattare la superficie di uno strato interno dello strato protettivo per mezzo di attacco chimico seguito dal deposito, su almeno una superficie pre-trattata, di una dispersione acquosa di materiali auto-reticolanti e dalla successiva reticolazione di detta dispersione sulla superficie pre-trattata come definito nella rivendicazione 1.
Forme di realizzazione preferite della presente invenzione sono fornite dalle rivendicazioni dipendenti e dalla descrizione seguente.
La presente invenzione fornisce inoltre strati protettivi, preferibilmente back-sheets per moduli fotovoltaici, come definito nelle rivendicazioni 10 e 11 e nella descrizione seguente.
Inoltre, la presente invenzione, fornisce i moduli fotovoltaici come definito nella rivendicazione 12 e nella descrizione seguente.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Figura 1 mostra schematicamente una vista in sezione degli strati formanti uno strato protettivo in base ad una forma di realizzazione particolare della presente invenzione.
Figura 2 mostra schematicamente una vista in sezione dell’applicazione di uno strato protettivo come mostrato in Figura 1 come back-sheet per un modulo fotovoltaico.
Figura 3 mostra schematicamente il processo per formare lo strato protettivo in base ad una forma di realizzazione particolare della presente invenzione.
Figura 4 mostra schematicamente il processo per formare il back-sheet per un modulo fotovoltaico secondo una forma ulteriore di realizzazione della presente invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Nel seguito, la presente invenzione viene descritta con riferimento a particolari forme di realizzazione come mostrato nelle figure allegate. Tuttavia, la presente invenzione non à ̈ limitata alla forme di realizzazione particolari descritte nella seguente descrizione dettagliata e mostrati nelle figure, ma, piuttosto, le forme di realizzazione descritte mostrano semplicemente diversi aspetti della presente invenzione il cui scopo à ̈ definito dalle rivendicazioni.
Ulteriori modifiche e variazioni della presente invenzione saranno chiare per la persona del mestiere. Di conseguenza, la presente descrizione deve essere considerata come comprendente tutte le modifiche e/o variazioni della presente invenzione, il cui scopo à ̈ definito dalle rivendicazioni.
La figura 1 mostra schematicamente una vista in sezione degli strati formanti un back-sheet per un modulo fotovoltaico in base ad una particolare forma di realizzazione della presente invenzione. Lo strato 1 à ̈ lo strato esterno del back-sheet: à ̈ posto sul lato-aria del modulo ed à ̈ direttamente esposto all’aria. Lo strato 2 à ̈ il secondo strato del back-sheet ed à ̈ uno strato interno. Il numero di riferimento l a si riferisce alla superficie interna dello strato esterno 1. Il numero di riferimento 2a si riferisce alla superficie dello strato 2 che deve essere fissata alla superficie la dello strato esterno 1. L’elemento 3 rappresenta un elemento adesivo intermedio. Lo strato 4 à ̈ uno strato con funzionalità primer, può avere la stessa natura chimica del materiale incapsulante utilizzato per incapsulare le celle ed à ̈ posto nel lato interno del back-sheet verso le celle fotovoltaiche.
Lo strato 2 può essere uno strato di poliestere come soluzione preferibile per le applicazioni come back-sheet per celle fotovoltaiche. Per ottimizzare il legame dello strato 2 con lo strato 1 , la superficie 2a dello strato 2 viene modificata chimicamente per mezzo di un processo di attacco chimico. In particolare, la superficie 2a viene modificata utilizzando un soluzione acquosa di acido tricloroacetico (TCA) e particelle di silica. In generale, qualsiasi dispersione di particelle di silica contenente un agente bagnante e uno o più acidi organici cloro-sostituiti del gruppo di acido tricloroacetico, acido tricloro propionico e acido dicloroacetico può essere utilizzato a questo scopo come descritto, ad esempio, in US 3,396,046. La presenza di particelle di silica nella soluzione migliora la presa meccanica della superficie 2a sullo strato 1. Il processo di attacco chimico viene eseguito in un range di temperature tra 40°C e 180°C.
II passo successivo riguarda la formazione dello strato 1 sullo strato interno 2 pre-trattato con il processo di attacco chimico come descritto sopra. Lo strato 1 Ã ̈ formato per mezzo del deposito di una dispersione acquosa di materiale autoreticolante sulla superficie 2a attaccata chimicamente dello strato 2 seguita dalla reazione di reticolazione di detto materiale.
Un primo esempio di dispersione acquosa di materiale autoreticolante à ̈ rappresentato da resine acriliche disperse in una soluzione acquosa preferibilmente catalizzata da un catalizzatore acido.
Esempi di resine autoreticolanti adatte sono le resine acriliche aventi nella loro struttura un gruppo funzionale idrossido (HEMA) e un N-methyol methacrylamide (N-MMAA) o glycidyl methacrylate (GMA). Ulteriori esempi di polimeri acrilici auto-reticolanti adatti possono essere trovati anche nei brevetti US 4,810,751 e US 4,473,678.
Ulteriori esempi di resine acriliche solubili in acqua adatte sono polimetilmetacrilato (PMA) e butil-metacrilato (BMA) aventi nella loro struttura gruppi funzionali idrossido (HEMA) che possono reagire con materiali reticolanti convenzionali quali l’esametilene di-isocianato (HDI).
Ulteriori esempi di resine auto-reticolanti adatte e dei processi per preparare le stesse possono essere trovati in EP 0 559 186 B l .
Inoltre, ulteriori esempi di polimeri acrilici auto-reticolanti possono essere trovati anche in EP 0 508 536 Al .
Un catalizzatore acido può essere utilizzato per migliorare i meccanismi della reazione di auto-reticolazione. Un esempio di catalizzatore acido à ̈ l’acido fosforico.
Inoltre, per migliorare la funzionalità dello strato 1 , à ̈ possibile aggiungere TiO2alla dispersione. In particolare, TiO2viene impiegato come materiale sbiancante e per stabilizzare e proteggere ulteriormente la resina, in particolare per agire come filtro per la radiazione UV.
La reazione di reticolazione viene eseguita in un range di temperature tra 110°C e 160°C. Preferibilmente, la reazione viene eseguita a 150°C.
Un secondo esempio di dispersione acquosa di materiale autoreticolante adatto à ̈ rappresentato da dispersioni colloidali, in particolare da dispersioni di silica colloidale. Preferibilmente, le particelle di silica hanno un diametro in un range tra 5 nm e 25 nm.
Anche in questo caso à ̈ possibile aggiungere particelle di TiO2alla dispersione di particelle di silica colloidale per stabilizzare e proteggere il sistema, in particolare per conferire al sistema le proprietà di filtro richieste rispetto alla radiazione UV.
Inoltre, per plastificare il sistema, à ̈ possibile aggiungere polimeri alla dispersione. Un esempio di plastificante à ̈ un alcool polivinilico (PVOH) solubile in acqua avente un grado medio di saponificazione.
Lo spessore dello strato 1 formato dalla dispersione di particelle di silica colloidale à ̈ nel range dei micrometri. In particolare, lo spessore può variare da 10 D m a 20 D m. Il contenuto di particelle di TiO2dipende dallo spessore dello strato. Per strati sottili, la concentrazione di TiO2deve essere aumentata per ottenere le necessarie proprietà di filtro rispetto alla radiazione UV.
In questo caso, il processo di reticolazione à ̈ una policondensazione di silanolo che porta ad una condensazione irreversibile delle particelle del legante inorganico che avviene quando la silica colloidale viene essiccata, cioà ̈ reticolata. In questo caso, il rivestimento viene preferibilmente essiccato a temperature maggiori di 130°C.
In entrambi i casi, diversi tipi di pigmenti possono essere aggiunti alla dispersione per dare allo strato 1 qualsiasi colore voluto.
Lo strato 3 à ̈ uno strato adesivo che lega tra loro il lato interno dello 2 (cioà ̈ il lato dello strato 2 rivolto verso le celle) con lo strato primer 4.
Un esempio di sostanza adesiva à ̈ un sistema poliuretanico bi componente in cui il coreagente à ̈ un diisocianato alifatico o aromatico.
Lo strato primer 4 Ã ̈ preferibilmente un film di poliolefine in cui il lato che deve essere fissato allo strato 3 viene preferibilmente trattato corona prima della laminazione.
Un esempio di tale film di poliolefine à ̈ il polietilene vinilacetato avente una bassa percentuale di vinilacetato.
La figura 2 mostra schematicamente la vista in sezione dell’ applicazione di un back-sheet come mostrato in figura 1 ad un modulo fotovoltaico. In particolare, lo strato 4 à ̈ fissato al materiale incapsulante 5 racchiudente la cella solare 6 durante un processo di laminazione che permette agli strati 4 e 5 di fondere insieme. Inoltre, la figura mostra la superficie principale 7 del modulo esposta al sole e realizzata generalmente in vetro o materiali termoplastici.
La figura 3 mostra schematicamente il processo per formare uno strato protettivo in base ad una forma particolare di realizzazione della presente invenzione lungo la linea di produzione 100.
Uno srotolatore 101 fornisce alla linea 100 un foglio di poliestere. Una soluzione acquosa di acido tricloroacetico (TCA) e particelle di silica viene applicata ad una delle superfici del foglio di poliestere alla postazione 102 della linea 100. Successivamente, il foglio di poliestere la cui superficie à ̈ coperta dalla soluzione di TCA e particelle di silica raggiunge il forno 104 dove viene eseguito il processo di attacco chimico della superficie in un range di temperature tra 40°C e 180°C. Con riferimento alla figura 1 , il foglio ottenuto dal forno 104 comprende lo strato 2 con la superficie modificata 2a.
Una dispersione di materiale auto-reticolante viene quindi applicata sulla superficie modificata ottenuta nel forno 104 alla postazione 106 della linea 100. Il forno 108 viene impiegato per la reazione di reticolazione del materiale autoreticolante depositato sulla superficie modificata. Il forno 108 opera preferibilmente in un range di temperature tra 110°C e 160°C. Tuttavia, nel caso in cui venga impiegata una dispersione di silica colloidale come materiale autoreticolante, il forno può operare a temperature maggiori di 130°C.
Il forno 110 viene impiegato per eseguire un processo di termo-stabilizzazione del foglio ottenuto dal forno 108. In particolare, il forno 110 opera preferibilmente in un range di temperature tra 160°C e 200°C.
Questo processo permette al foglio di poliestere di contrarsi in modo da evitare il processo di contrazione quando si realizza un back-sheet à ̈ completato. Infatti, il foglio di poliestere rivestito e pre-contratto può essere utilizzato per la formazione di un back-sheet come descritto sopra. Grazie al processo di termo stabilizzazione dello strato di poliestere, il back-sheet finale non sarà soggetto a processi di esfoliazione per l’effetto delle temperature esterne.
Lo strato protettivo ottenuto dal forno 110 viene infine arrotolato dall’arrotolatore 112. Con riferimento alla figura 1 , lo strato protettivo arrotolato dall’arrotolatore 112 comprende gli strati 1 e 2 fissati tra di loro in corrispondenza delle superfici la e 2a, rispettivamente.
La figura 4 mostra schematicamente il processo di formazione di un back-sheet per un modulo fotovoltaico in base ad una forma di realizzazione ulteriore della presente invenzione lungo una linea di produzione 200.
Lo srotolatore 201 fornisce alla linea 200 uno strato protettivo comprendente uno strato interno comprendente una superficie chimicamente modificata ed uno strato esterno fissato alla superficie modificata dello strato interno, lo strato esterno comprendente un materiale auto-reticolante reticolato .
Secondo una forma particolare di realizzazione della presente invenzione, lo srotolatore 201 può essere accoppiato con l’arrotolatore 112 della figura 3.
Alla postazione 202 della linea 200, una sostanza adesiva viene depositata sulla superficie dello strato protettivo opposta alla superficie modificata chimicamente fissata al materiale auto-reticolante reticolato.
Il forno 204 opera in un range di temperature tra 90°C e 130°C in modo da evacuare il solvente presente nella sostanza adesiva. Con riferimento alla figura 1 , lo strato protettivo ottenuto dal forno 204 comprende lo strato 2 fissato ad un lato con lo strato 1 e, all’altro lato, con lo strato 3.
Lo srotolatore 205 fornisce alla linea 200 un foglio di materiale primer. Ad esempio, lo srotolatore 205 può fornire alla linea un foglio comprendente un filmi di poliolefine pretrattato corona.
Il foglio di materiale primer fornito dallo srotolatore 205 e il foglio ottenuto dal forno 204 vengono fissati l’uno all’altro per mezzo della calandra 206.
Con riferimento alla figura 1 , il foglio ottenuto dalla calandra 206 comprende gli strati 1 , 2, 3 e 4 aderenti.
La descrizione dettagliata di cui sopra riguarda metodi per la produzione di strati protettivi, preferibilmente back-sheets per moduli fotovoltaici. Tuttavia, la presente invenzione deve essere intesa come comprendente anche gli strati protettivi in quanto tali.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la produzione di uno strato protettivo, preferibilmente un back-sheet per un modulo fotovoltaico, caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende i seguenti passi: attacco chimico di una superficie (2a) di uno strato (2); deposito sulla superficie chimicamente modificata (2a) di una dispersione acquosa di un materiale auto-reticolante; reazione di reticolazione di detta dispersione acquosa di materiale auto-reticolante depositato su detta superficie chimicamente modificata (2a).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto strato (2) Ã ̈ uno strato di poliestere.
  3. 3. Metodo secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto attacco chimico viene eseguito per mezzo di una dispersione acquosa di particelle di silica contenente un agente bagnante e uno o più acidi organici cloro-sostituiti.
  4. 4. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che particelle di TiO2sono ulteriormente disperse in detta dispersione acquosa di materiale auto-reticolante.
  5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che pigmenti vengono aggiunti a detta dispersione acquosa di materiale auto reticolante in modo da ottenere strati protettivi di diversi colori.
  6. 6. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che detta dispersione acquosa di materiale auto-reticolante comprende resine acriliche disperse in una soluzione acquosa.
  7. 7. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che detta dispersione acquosa di materiale auto-reticolante comprende una dispersione di particelle di silica colloidali.
  8. 8. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende ulteriormente il passo di termo-stabilizzazione di detto strato (2) dopo detta reazione di reticolazione.
  9. 9. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende ulteriormente la deposizione di uno strato adesivo (3) sulla superficie di detto strato (2) opposta a detta superficie chimicamente modificata (2a); fissaggio di uno strato primer (4) a detto strato (2) per mezzo di detto strato adesivo (3).
  10. 10. Strato protettivo, preferibilmente un back-sheet per un modulo fotovoltaico, caratterizzato dal fatto che detto strato protettivo à ̈ ottenibile per mezzo di uno dei metodi delle rivendicazioni da 1 a 9.
  11. 11. Strato protettivo, preferibilmente un back-sheet per un modulo fotovoltaico, caratterizzato dal fatto che detto strato protettivo comprende: uno strato interno (2) comprendente una superficie chimicamente modificata (2a); e uno strato esterno (1) fissato a detta superficie chimicamente modificata (2a) di detto strato interno (2), detto strato esterno (1) comprendente un materiale auto-reticolante reticolato.
  12. 12. Modulo fotovoltaico caratterizzato dal fatto che detto modulo fotovoltaico comprende un back-sheet secondo una delle rivendicazioni 10 o 11.
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