ITVI20070155A1 - Gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio - Google Patents

Gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio Download PDF

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ITVI20070155A1
ITVI20070155A1 IT000155A ITVI20070155A ITVI20070155A1 IT VI20070155 A1 ITVI20070155 A1 IT VI20070155A1 IT 000155 A IT000155 A IT 000155A IT VI20070155 A ITVI20070155 A IT VI20070155A IT VI20070155 A1 ITVI20070155 A1 IT VI20070155A1
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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale
La presente invenzione attiene ad un gruppo di azionamento di elementi parabordi adatti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento o la sosta.
Come noto, la disposizione di un'imbarcazione, come per esempio una nave, una barca o uno scafo, nella posizione di attracco o di ormeggio, è una manovra piuttosto laboriosa e comunque non sempre agevole, specie se nell'area di sosta sono presenti altre imbarcazioni o strutture varie alle quali il mezzo in movimento si deve per necessità affiancare.
Si pensi a quando un'imbarcazione è in fase di attracco al molo oppure alla banchina di un porto o altresì a quando deve ormeggiare vicino ad altre imbarcazioni già in sosta, in particolare in uno spazio preciso compreso tra due di esse.
La difficoltà è determinata principalmente dalla concomitanza di due motivi: la natura instabile della superficie su cui si muove l'imbarcazione, quale è l'acqua, ed il senso di marcia con cui tali mezzi vengono movimentati in simili occasioni, quasi sempre la retromarcia, per ottenere una rimessa in loco il più possibile corretta ed efficace.
Pertanto, nonostante l'attenzione posta dal conducente nelle manovre, l'imbarcazione in movimento urta accidentalmente contro corpi limitrofi, con gli evidenti problemi che questo provoca per l'integrità strutturale sia dell'una che degli altri.
Inoltre, per limitare le eventualità negative di cui si è appena detto, il conducente esegue con lentezza 0 è costretto a ripetere più volte le manovre che richiedono, così, tempi più lunghi per essere completate e che, peraltro, riescono nell'intento solo in sporadici casi o in minima parte.
1 problemi legati agli effetti rovinosi degli urti accidentali si riscontrano, altresì, nel caso in cui l'imbarcazione sia completamente ferma, già ormeggiata o attraccata.
In realtà, per questa situazione sono attualmente disponibili sul mercato vari tipi di attrezzature e componenti, per lo più parabordi di tipo gonfiabile oppure contenenti materiale spugnoso o gommoso, che eliminano o limitano fortemente gli effetti dannosi derivanti dagli urti tra imbarcazioni.
Tali elementi, talora sporgenti dalla murata della nave talora fissati direttamente al molo o alla banchina, si prestano ad offrire all'imbarcazione una protezione dagli urti fortuiti solamente in condizioni statiche, ovverosia quando essa è ormeggiata o attraccata, non essendo adatti per situazioni in cui la stessa è ancora in movimento. Tuttavia, gli elementi parabordi di tipo noto presentano alcuni riconosciuti inconvenienti.
Il principale inconveniente dell'arte nota deriva dal fatto che il posizionamento dei suddetti elementi di protezione sporgenti lateralmente dall'imbarcazione risulta piuttosto laborioso, articolato e prolungato nel tempo, indipendentemente se eseguito in modo manuale da un operatore o in modo automatico.
Un secondo inconveniente della tecnica nota è costituto da una certa instabilità degli elementi di protezione mentre rimangono sporgenti lateralmente per proteggere l'imbarcazione da urti accidentali. La presente invenzione intende rimediare agli inconvenienti dell'arte anteriore testé elencati. In particolare, scopo primario dell'invenzione è fornire un gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione che permetta di ridurre rispetto alla tecnica nota equivalenti i tempi necessari per disporre tali elementi parabordi ad effettiva ed efficace protezione dell'imbarcazione.
E' un altro scopo della presente invenzione offrire agli elementi parabordi di un'imbarcazione maggiore stabilità rispetto ad elementi equivalenti noti mentre sono in condizioni di utilizzo.
E' un non ultimo scopo dell'invenzione realizzare un gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione che si presta ad essere posto in utilizzo sull'imbarcazione in qualsiasi sua condizione, sia durante il movimento che durante l'ormeggio o l'attracco.
Gli scopi detti vengono raggiunti mediante un gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio come alla rivendicazione 1 allegata, cui si rinvia per brevità.
Altre caratteristiche di dettaglio del gruppo di azionamento secondo l'invenzione sono riportate nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, il gruppo di azionamento permette di collocare esternamente all'imbarcazione elementi parabordi di protezione contro gli urti accidentali in tempi più rapidi e con manovre meno laboriose rispetto all'arte nota.
Ancora vantaggiosamente, il gruppo di azionamento secondo l'invenzione conferisce agli elementi parabordi di imbarcazioni maggiore stabilità nelle condizioni d'impiego.
Altrettanto vantaggiosamente, l'invenzione consente di utilizzare i medesimi elementi parabordi sia in condizioni di movimento che di ormeggio o attracco dell 'imbarcazione .
In maniera vantaggiosa, inoltre, il gruppo di azionamento dell'invenzione viene incassato in un vano praticato nella murata dell'imbarcazione nel quale rimane quando non necessario all'uso.
In tale situazione, il vano dell'imbarcazione potrà convenientemente essere chiuso da un'anta connessa ad un attuatore lineare di tipo noto, ad esempio idraulico, adatto ad essere azionato per movimentarla in modo automatico dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura del vano e viceversa, permettendo di converso la fuoriuscita ed il rientro del gruppo di azionamento rispetto all'imbarcazione. Gli scopi ed i vantaggi detti risulteranno maggiormente dalla descrizione di una preferita forma di esecuzione dell'invenzione, data a titolo esemplificativo ma non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegno ove:
- la figura 1 è una vista assonometrica applicativa del gruppo dell'invenzione in posizione di riposo; - la figura 2 è una vista assonometrica del gruppo di figura 1 in una prima condizione operativa;
- la figura 3 è una vista assonometrica del gruppo di figura 1 in una seconda posizione operativa; - la figura 4 è una vista assonometrica del gruppo di figura 1 in posizione di lavoro;
la figura 5 è la vista contrapposta di figura 1; - la figura 6 è la vista laterale di figura 1;
- la figura 7 è la vista laterale di figura 3;
- la figura 8 è la vista laterale di figura 4;
- la figura 9 è una vista laterale di un particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione;
- la figure 9a è una vista di figura 9 secondo il piano di sezione A-A;
- la figura 10 è una vista laterale di un ulteriore particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura IOa è una vista di figura 10 secondo il piano di sezione A-A;
- la figura il è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 12 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 13 è la vista in pianta di figura 12; - la figura 14 è una vista laterale ridotta ed in parte sezionata di un tratto costruttivo del gruppo dell'invenzione;
- la figura 15 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 16 è una vista laterale di figura 15; - la figura 17 è una vista assonometrica semplificata del gruppo di figura 1;
- la figura 18 è la vista contrapposta di figura 17; - la figura 19 è una vista laterale di figura 17; - la figura 20 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 21 è una vista laterale di figura 20; - la figura 22 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 23 è una vista laterale di figura 22; - la figura 24 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 25 è una vista laterale di figura 24; - la figura 26 è una vista assonometrica di un altro particolare ingrandito del gruppo dell'invenzione; - la figura 27 è una vista laterale di figura 26; - le figure 28-36 sono viste assonometriche di rispettivi e differenti particolari ingranditi del gruppo dell'invenzione;
- le figure 37 e 38 sono viste laterali parzialmente sezionate di una prima variante esecutiva del gruppo dell'invenzione, in posizione di riposo e di lavoro rispettivamente;
- le figure 39, 40 sono viste laterali parzialmente sezionate di una seconda variante esecutiva del gruppo dell'invenzione, in posizione di riposo e di lavoro rispettivamente;
- le figure 41, 42 sono viste laterali di una terza variante esecutiva del gruppo dell'invenzione, in posizione di riposo e di lavoro rispettivamente; - la figura 43 è una vista laterale di una quarta variante esecutiva del gruppo secondo l'invenzione in posizione di riposo;
- la figura 44 è la vista in pianta di figura 43; - le figure 45 e 46 sono viste laterali del gruppo di figura 43 in due distinte posizioni di lavoro; - le figure 47, 48 sono viste laterali di una quinta variante esecutiva del gruppo dell'invenzione, in posizione di riposo e di lavoro rispettivamente; - la figura 49 è la vista composita in pianta delle f igure 47 e 48.
Il gruppo di azionamento dell'invenzione è mostrato nelle figure 1-4, dove viene globalmente indicato con 1, in varie situazioni operative tra loro consecutive durante l'impiego.
In particolare, esso si presta per la manovra automatica di un elemento parabordi P adatto a proteggere un'imbarcazione, non illustrata, durante il movimento, l'attracco, l'ormeggio e/o, più in generale, la manovra di approdo ad un'area di sosta. Secondo l'invenzione, il gruppo di azionamento 1 comprende mezzi di articolazione, nel complesso numerati con 2, adatti ad essere collegati all'elemento parabordo P, e mezzi di movimentazione, nell'insieme segnalati con 3, adatti ad essere accoppiati all'imbarcazione, operativamente connessi ai mezzi di articolazione 2 per muovere questi ultimi tra una posizione di lavoro, mostrata in figura 4, in cui dispongono l'elemento parabordi P sporgente lateralmente dall'imbarcazione, ed una posizione di riposo, evidenziata in figura 1, in cui dispongono l'elemento parabordi P rientrante rispetto all'imbarcazione, ad esempio in un apposito vano V praticato in prossimità della zona sostanzialmente intermedia della fiancata M della stessa.
Al riguardo, quando il gruppo di azionamento 1 si trova nella posizione di riposo di figura 1, il vano V è opportunamente chiuso da un'anta A connessa, tramite l'interposizione di un gruppo di trasmissione G meglio visibile alle figure 6, 7 e 8, a mezzi di attuazione, complessivamente indicati con T e costituiti ad esempio da un cilindro lineare di tipo idraulico o pneumatico.
In tale situazione operativa, l'elemento parabordi P è totalmente contenuto nel vano V dell'imbarcazione. Quando per necessità il gruppo di azionamento 1 deve essere portato nella suddetta posizione di lavoro, l'anta A viene, invece, movimentata in modo da aprire il vano V e permettere la fuoriuscita dell'elemento parabordi P fino a disporlo sporgente ed affiancato alla fiancata M dell'imbarcazione.
Preferibilmente ma non necessariamente, il gruppo di azionamento 1 comprende mezzi di comando e controllo, non raffigurati e costituiti ad esempio da un'unità centrale di elaborazione, operativamente connessi ai mezzi di movimentazione 3.
I mezzi di articolazione 2 includono una pluralità di bracci di estensione snodati tra loro.
In dettaglio, i mezzi di articolazione 2 comprendono: - una pluralità di primi bracci di estensione 4, accoppiati alla parete interna che delimita il vano V dell'imbarcazione ed individuanti prime direzioni longitudinali Zi tra loro parallele, uno dei quali collegato ai mezzi di movimentazione 3; - una pluralità di secondi bracci di estensione 5 cooperanti con l'elemento parabordi P ed individuanti seconde direzioni longitudinali Z2tra loro parallele, uno dei quali collegato ai mezzi di movimentazione 3.
Le prime direzioni Zi e le seconde direzioni Z2sono tra loro sostanzialmente parallele sia nella posizione di riposo sia nella posizione di lavoro, così che i mezzi di articolazione 2 realizzano la configurazione tipica di una costruzione nota in ambito meccanico come "pantografo".
I primi bracci di estensione 4 sono accoppiati ai secondi bracci di estensione 5 tramite mezzi di giunzione, complessivamente numerati con 6.
Ognuno dei bracci di estensione 4, 5 presenta sulle facce laterali 4a, 4b e 5a, 5b una serie di incavi di alleggerimento 7, 8 che conferiscono ai bracci di estensione 4, 5 stessi una forma a traliccio, come si deduce anche dalle viste laterali delle rispettive figure 9 e 10, e, pertanto, una certa flessibilità. La figura 5 illustra che, nel caso descritto, i primi bracci di estensione 4 includono una coppia di bracci superiori complanari ed affacciati, per i quali le prime direzioni Zi sono separate tra loro di una prima distanza Di, ed una coppia di bracci inferiori tra loro complanari ed affacciati, per i quali le prime direzioni Zi sono separate tra loro di una seconda distanza D2inferiore alla prima distanza Di. Di preferenza, ognuno dei primi bracci di estensione 4 è realizzato in materiale polimerico, ad esempio poliammide (meglio noto con il nome commerciale di nylon) e, come mostra la figura 9a, presenta in sezione trasversale un profilo a forma di doppia T. Il gruppo di azionamento 1 comprende, quindi, mezzi di fulcro, nell'insieme indicati con 9, disposti ad una prima estremità 4c di ciascuno dei primi bracci di estensione 4, preposti ad accoppiare questi ultimi all'imbarcazione, più precisamente alla parete interna che delimita il vano V, come ben posto in evidenza dalle figure 6-8.
I mezzi di fulcro 9 comprendono un organo meccanico di collegamento 10 inserito stabilmente in:
- un primo foro passante 11, ricavato nella prima estremità 4c di ognuno dei primi bracci 4;
- un foro passante decentrato 12, coassiale al primo foro passante 11, ricavato su una piastrina laminare 13, mostrata a sé stante in figura 11, che viene fissata all'imbarcazione.
Le figure 6-8 indicano espressamente che il foro passante 12 della piastrina laminare 13 relativa ad ognuno dei bracci inferiori individua un asse centrale X sfalsato rispetto all'asse centrale X del foro passante 11 della piastrina laminare 13 relativa ad ognuno dei bracci superiori.
Oltre a ciò, la piastrina laminare 13 di ciascuno dei bracci superiori e inferiori appartenenti ai bracci di estensione 4 presenta un profilo esterno a forma sostanzialmente di U.
La lunghezza della piastrina laminare 13 dei bracci superiori è altresì maggiore della lunghezza della piastrina laminare dei bracci inferiori.
Per quanto concerne i secondi bracci di estensione 5, essi comprendono una coppia di bracci sovrastanti tra loro complanari ed affacciati, per i quali le seconde direzioni Z2sono separate tra loro di una terza distanza D3inferiore alla prima distanza Di, ed una coppia di bracci sottostanti tra loro complanari ed affacciati, per i quali le seconde direzioni Z2sono separate tra loro di una quarta distanza D4inferiore alla seconda distanza D2ed alla terza distanza D3, come ancora rappresentato in figura 5.
La figura IOa mostra che ognuno dei secondi bracci di estensione 5 presenta in sezione trasversale un profilo a forma di doppia T ed è composto da un'anima laminare lineare 14 realizzata in materiale metallico, ad esempio acciaio armonico, rivestita da uno strato esterno 15 realizzato in materiale polimerico, ad esempio poliammide (nylon) .
Secondo la preferita forma esecutiva qui esaminata dell'invenzione, il gruppo di azionamento 1 comprende anche una piastra sagomata 16, accoppiata tramite mezzi di unione, nel complesso indicati con 17, ad un primo estremo 5c di ciascuno dei secondi bracci di estensione 5, impiegata per supportare l'elemento parabordi P, come mostrano le figure 1-8 introdotte. In figura 12 si osserva che la piastra sagomata 16 presenta in sezione trasversale un profilo a forma di L, essendo composta da una porzione principale 18, che in applicazione individua un piano prettamente verticale, e da una porzione ripiegata 19, aggettante perpendicolarmente dalla porzione principale 18 con la quale è realizzata in corpo unico.
La porzione ripiegata 19 è, inoltre, provvista di uno scalino centrale 20 ad essa complanare.
A titolo esclusivamente preferenziale, i mezzi di unione 17 comprendono:
- una barra lineare principale 21 fissata su una prima superficie laterale 18a della porzione principale 18 e provvista di tratti di estremità 21a, 21b sporgenti da parti opposte dalla porzione principale 18;
- una barra lineare ausiliaria 22, disposta parallela alla barra principale 21 e fissata sul bordo esterno del gradino centrale 20 dal quale sporge per le appendici 22a, 22b definendo due alloggiamenti laterali 23, 24 tra loro contrapposti che accolgono il bordo periferico 51c del primo estremo 5c di ciascuno dei bracci sottostanti dei secondi bracci di estensione 5; - prime aperture passanti 25, una per ogni primo estremo 5c dei secondi bracci di estensione 5, nelle quali sono accolti i tratti di estremità 21a, 21b della barra principale 21 e le appendici 22a, 22b della barra ausiliaria 22;
- mezzi a vite, non riportati, inseriti nelle prime aperture passanti 25 ed ingrananti in madreviti 26 presenti nei tratti di estremità 21a, 21b e nelle appendici 22a, 22b delle barre 21, 22 rispettivamente .
Vantaggiosamente, la piastra sagomata 16 è provvista di un elemento di illuminazione 27 utilizzato in presenza di buio, disposto su una seconda superficie laterale 18b opposta alla prima superficie laterale 18a della porzione principale 18 e, nella posizione di lavoro, rivolta verso l'esterno.
L'elemento di illuminazione 27 è alloggiato in una sede circolare 42, meglio evidente alle figure 12 e 13, ricavata nella porzione principale 18 della piastra sagomata 16.
In relazione ai mezzi di giunzione 6, essi includono: - un albero rotante 28, individuante un primo asse longitudinale Yi ortogonale alle prime e seconde direzioni longitudinali Zi, Z2, inserito in seconde aperture passanti 29, ricavate una per ogni secondo estremo 5d dei bracci sottostanti dei secondi bracci di estensione 5, ed in un secondo foro passante 30 ricavato ad una seconda estremità 4d di ciascuno dei bracci inferiori dei primi bracci di estensione 4, come rilevabile dalle figure 9 e 10;
- una barra trasversale 31, di lunghezza inferiore a quella dell'albero rotante 28 ed individuante un secondo asse longitudinale Y2parallelo al primo asse Yi, inserita in seconde aperture passanti 29, ricavate una per ogni secondo estremo 5d dei bracci soprastanti dei secondi bracci di estensione 5, ed in un secondo foro passante 30 ricavato ad una seconda estremità 4d di ognuno dei bracci superiori dei primi bracci di estensione 4. I mezzi di giunzione 6 comprendono, altresì, un corpo di rinforzo 32 che collega le zone sostanzialmente intermedie 28a, 31a dell'albero rotante 28 e della barra trasversale 31.
Il corpo di rinforzo 32 presenta alle estremità 32a, 32b due fori passanti periferici 33, 34, il primo dei quali attraversato dall'albero rotante 28 ed il secondo attraversato dalla barra trasversale 31.
In questo caso, il gruppo di azionamento 1 include una pluralità di elementi distanziali, non raffigurati per semplicità, accoppiati esternamente e coassialmente all'albero rotante 28 ed alla barra trasversale 31 per interporsi da un lato tra i bracci inferiori, i bracci sottostanti ed il corpo di rinforzo 32 e, dall'altro lato, tra i bracci superiori, i bracci soprastanti ed il corpo di rinforzo 32.
Per quanto riguarda i mezzi di movimentazione 3, le figure già menzionate mostrano che essi comprendono un primo attuatore lineare 33, adatto ad essere accoppiato all'imbarcazione ed operativamente connesso ad uno dei bracci superiori dei primi bracci di estensione 4.
In questo caso, i mezzi di movimentazione 3 includono, inoltre, un secondo attuatore lineare 34, operativamente connesso tramite mezzi di trasmissione, nel complesso numerati con 35, ad uno dei bracci sottostanti dei secondi bracci di estensione 5.
Il primo attuatore lineare 33 comprende un cilindro di partenza 36, provvisto di un primo stelo 37 collegato tramite mezzi di bloccaggio, nel complesso indicati con 38, ad uno dei bracci superiori dei primi bracci di estensione 4.
Nella posizione di riposo, il primo stelo 37 è totalmente all'interno del cilindro di partenza 36, mentre nella posizione di lavoro è totalmente all'esterno del cilindro di partenza 36, dopo aver compiuto una corsa variabile in funzione delle specifiche di progetto.
Come aiutano anche le figure 15, 16, nell'esempio che si descrive i mezzi di bloccaggio 38 comprendono:
- una placca sagomata 39 fissata al bordo inferiore 4e del braccio superiore e dotata lateralmente di una base di sostegno 40 dalla quale sporge un piolo 41 secondo una direzione Y3lineare trasversale alle prime direzioni longitudinali Zi; - un anello 43, disposto all'estremità libera 37a del primo stelo 37, in cui si inserisce passante il piolo 41 mantenuto in posizione tramite un organo meccanico di fissaggio, non illustrato, inserito in un foro passante trasversale di estremità 44.
Nelle successive figure 17-19 si evidenzia che il secondo attuatore lineare 34 comprende a sua volta un cilindro di ultimazione 45, fornito di un secondo stelo 46 collegato tramite mezzi di connessione, complessivamente indicati con 47, ad entrambi i bracci superiori dei primi bracci di estensione 4. Nella posizione di lavoro, il secondo stelo 46 è totalmente all'interno del cilindro di ultimazione 45, dopo una corsa adeguata e dipendente dalle scelte di progetto, mentre nella posizione di riposo esso è totalmente esterno al cilindro di ultimazione 45.
Come si osserva nelle figure 5, 6, nella posizione di riposo il cilindro di ultimazione 45 individua un asse sostanzialmente verticale K.
In accordo con la preferita forma di esecuzione che si descrive, i mezzi di connessione 47 includono:
- un morsetto mobile 48 ed un morsetto fisso 49, distanziati l'uno dall'altro e serrati attorno al cilindro di ultimazione 45;
- un corpo laminare 50, ingrandito alle figure 20 e 21, compreso tra i bracci superiori dei primi bracci di estensione 4;
- una forcella sagomata 51, da un lato collegata tramite mezzi di vincolo, nell'insieme segnalati con 52, all'estremità libera 46a del secondo stelo 46 del cilindro di ultimazione 45 e, dall'altro lato, collegata tramite primi mezzi di guida, nel complesso indicati con 53, al corpo laminare 50. Il morsetto mobile 48 è realizzato in materiale metallico, ad esempio acciaio inossidabile; il morsetto fisso 49 è realizzato, invece, in materiale plastico, ad esempio poliossimet ilene (POM) o politetraf luoroetilene (PTFE, noto anche con il marchio Teflon®) .
Più in dettaglio, il morsetto mobile 48 è collegato al corpo laminare 50 tramite secondi mezzi di guida, complessivamente indicati con 54, mentre il morsetto fisso è fissato al corpo laminare 50 tramite primi mezzi di fissaggio, nel complesso indicati con 55. Le figure 22, 23 illustrano che il morsetto mobile 48 è composto da due corpi parallelepipedi 56, 57 l'uno mantenuto affacciato e separato dall'altro in corrispondenza del bordo interno 56a, 57a tramite primi mezzi di collegamento, nell'insieme indicati con 58 e costituiti ad esempio da viti e corrispondenti madreviti.
In tal modo, nel morsetto mobile 48 si forma un foro circolare passante a profilo aperto 59 in cui è accolto il cilindro di ultimazione 45.
Nella fattispecie, i primi mezzi di collegamento 58 sono posti simmetricamente rispetto al foro circolare 59, tra questo ed il bordo laterale 56b, 57b.
Il morsetto fisso 49 è, invece, rappresentato alle figure 24 e 25: si osserva che esso composto da due corpi parallelepipedi 60, 61 l'uno mantenuto a ridosso dell'altro in corrispondenza del bordo interno, non indicato, tramite secondi mezzi di collegamento, nel complesso indicati con 62 e, ad esempio, costituiti ancora da viti e madreviti.
Così facendo, nel morsetto fisso 49 viene formato un foro circolare passante a profilo chiuso 63 dove è accolto il cilindro di ultimazione 45.
Anche i secondi mezzi di collegamento 58 sono disposti simmetricamente rispetto al foro circolare 63, tra questo ed il bordo laterale 60b, 61b.
Il corpo parallelepipedo 56 del morsetto mobile 48 ed il corpo parallelepipedo 60 del morsetto fisso 49 presentano nel bordo esterno 56c, 60c una rispettiva rientranza centrale 64, 65 compresa tra due sporgenze periferiche tra loro contrapposte ed affacciate, numerate rispettivamente con 66, 67 e 68, 69.
Il corpo laminare 50 delle figure 20 e 21 comprende un settore mediano 70, che supporta il morsetto fisso 49 ed è provvisto di una sezione ripiegata 71 che definisce nella superficie posteriore 70a una cavità centrale 72 individuante un asse lineare H.
Il corpo laminare 50 include anche una coppia di alette laterali 73, 74 tra loro contrapposte, formanti un angolo retto con il settore mediano 70, ognuna delle quali è fissata alle facce laterali 4b tra loro affacciate dei bracci superiori dei primi bracci di estensione 4.
La forcella sagomata 51, come visibile nelle figure 26 e 27, presenta di preferenza in sezione trasversale un profilo a forma di L.
Si osserva che la forcella sagomata 51 include un blocchetto portante 75 presentante ad un'estremità un intaglio centrale 76 che accoglie un'estremità 46a del secondo stelo 46 ed è compreso tra due pareti laterali 77, 78 tra loro contrapposte ed affacciate. La forcella sagomata 51 include, inoltre, un blocchetto di aggancio 79 di spessore s inferiore rispetto allo spessore S del blocchetto portante 75. Preferibilmente ma non esclusivamente, i primi mezzi di guida 53 comprendono:
- un binario longitudinale posteriore 80, accoppiato nella cavità centrale 72 del settore mediano 70 dal quale sporge per un tratto inferiore 80a misurato secondo l'asse lineare H;
- un primo pattino sagomato 81, al quale è solidale la forcella sagomata 51, coniugato scorrevolmente al binario longitudinale posteriore 80.
In sezione trasversale, il binario longitudinale posteriore 80 presenta un profilo sostanzialmente a forma di C ed il primo pattino sagomato 81, mostrato in figura 28, presenta un profilo a forma sostanzialmente di Ω.
I mezzi di vincolo 52, sempre riferiti alla forcella sagomata 51, comprendono un primo perno 82 inserito in due fori passanti 83, 84 tra loro coassiali, ognuno dei quali ricavato in una delle pareti laterali 77, 78 del blocchetto portante 75 della forcella sagomata 51.
II primo perno 82 è inserito anche in un foro passante, non visibile e coassiale ai suddetti fori passanti 84, 85, ricavato all'estremità 46a del secondo stelo 46 secondo un asse ortogonale all'asse definito dal secondo stelo 46 medesimo.
Passando a descrivere nel dettaglio i primi mezzi di fissaggio 55, essi comprendono un rialzo intermedio 86, collegato al corpo parallelepipedo 60 del morsetto fisso 49 con un secondo perno, non visibile, inserito in aperture passanti 87, 88 tra loro coassiali, ricavate nelle sporgenze laterali 68, 69 del corpo parallelepipedo 60.
Il secondo perno è inserito, inoltre, in un'apertura passante, non visibile e coassiale alle aperture passanti 87, 88, ricavata in una porzione aggettante del rialzo intermedio 86 contenuta nella rientranza centrale 65 del corpo parallelepipedo 60.
I primi mezzi di fissaggio 55 comprendono, quindi, un primo inserto sagomato 89 al quale il rialzo intermedio 86 è solidale, coniugato stabilmente nel binario longitudinale posteriore 80.
In sezione trasversale, il rialzo intermedio 86 presenta un profilo a forma di L ed il primo inserto sagomato 89, ingrandito in figura 29, un profilo a forma sostanzialmente di Ω, come il primo pattino 81. Per quanto attiene ai secondi mezzi di guida 54, essi comprendono un rialzo inferiore 90, collegato al corpo parallelepipedo 56 del morsetto mobile 48 tramite un terzo perno, non visibile, inserito in aperture passanti 91, 92 tra loro coassiali, ricavate nelle sporgenze laterali 66, 67 del corpo parallelepipedo 56.
II terzo perno è inserito anche in un'apertura passante 93 coassiale alle aperture passanti 91, 92, ricavata in una zona aggettante 94 del rialzo inferiore 90 contenuta nella rientranza centrale 64 del corpo parallelepipedo 56.
I secondi mezzi di guida 54 includono, quindi, un secondo pattino sagomato 95 a cui il rialzo inferiore 90 è solidale, coniugato scorrevolmente al binario longitudinale posteriore 80 in corrispondenza del tratto superiore 80a.
II rialzo inferiore 90, mostrato in figura 30, presenta in sezione trasversale un profilo a forma di L mentre il secondo pattino sagomato 95 presenta in sezione trasversale un profilo a forma sostanzialmente di Ω, come il primo pattino 81 ed il primo inserto 89.
Da un punto di vista costruttivo, il primo pattino 81, il secondo pattino 95 ed il primo inserto 89 sporgono in ugual misura dalla superficie posteriore 70a del settore mediano 70.
In modo vantaggioso, il gruppo di azionamento 1 include mezzi elastici, non riportati, disposti attorno al cilindro di ultimazione 45 tra il morsetto mobile 48, che li sostiene, ed il morsetto fisso 49. Tali mezzi elastici, costituiti ad esempio da una molla, si caricano per trazione quando nell'impiego l'elemento parabordi P subisce un urto, rendendo elasticamente cedevole il morsetto mobile 48 lungo l'asse lineare H.
Ciò permette di attenuare gli effetti negativi derivanti dagli urti accidentali e, di converso, di rendere ammortizzato il gruppo di azionamento 1.
Con riferimento ai mezzi di trasmissione 35, essi comprendono una catena interrotta 96, visualizzata in forma schematica nelle figure 17-19, che presenta una prima estremità 96a collegata ad un primo elemento di supporto 97 solidale alla forcella sagomata 51 ed una seconda estremità 96b collegata ad un secondo elemento di supporto 98.
Il secondo elemento di supporto 98 è accoppiato tramite terzi mezzi di guida, nell'insieme numerati con 99, al corpo laminare 50, dalla parte opposta della forcella sagomata 51.
I mezzi di trasmissione 35 comprendono, inoltre, un pignone 100 su cui ingrana la catena interrotta 96, coassiale all'albero rotante 28 e sporgente lateralmente da uno dei bracci sottostanti dei secondi bracci di estensione 5, come illustra la figura 31.
II pignone 100 è stabilmente collegato al secondo estremo 5d di uno dei bracci sottostanti dei secondi bracci di estensione 5.
Gli elementi di supporto 97, 98 sono rappresentati in forma parziale nelle rispettive figure 32 e 33.
Ognuno di tali elementi di supporto 97, 98 è composto da una prima staffa 101, 102 provvista di una pluralità di denti 103, 104, sporgenti dalla parete laterale 101a, 102a, ai quali si aggancia rispettivamente l'estremità 96a, 96b della catena interrotta 96 .
Ciascuno degli elementi di supporto 97, 98 si compone anche di una seconda staffa, non illustrata, congruente alla prima staffa 101, 102 a cui è stabilmente accoppiata tramite mezzi di tenuta, non riportati e costituiti ad esempio da viti, per coprire i denti 103, 104 e l'estremità 96a, 96b della catena interrotta 96.
A loro volta, i terzi mezzi di guida 99 comprendono un binario longitudinale frontale 105, accoppiato alla superficie anteriore 70b, contrapposta alla superficie posteriore 70a, del settore mediano 70 ed un terzo pattino sagomato 106, coniugato scorrevolmente al binario longitudinale posteriore 105 e collegato al secondo elemento di supporto 98 interponendo un setto di rialzo 107.
Il binario longitudinale posteriore 105 presenta in sezione trasversale un profilo a forma di C, analogamente al binario longitudinale anteriore 80. Di preferenza, i terzi mezzi di guida 99 includono anche un'asta di scorrimento 108 che individua una direzione rettilinea J parallela all'asse lineare H e lungo la quale sono mobili il terzo pattino sagomato 106 ed il secondo elemento di supporto 98.
L'asta di scorrimento 108, mostrata in dettaglio in figura 34, è fissata ad un'estremità 108a al setto di rialzo 107 ed è provvista all'estremità opposta 108b di un piolo rientrante coassiale 109, avente sezione ridotta rispetto all'asta 108, che è inserito in un tassello di finecorsa 110, solidale frontalmente ad un secondo inserto sagomato 111 coniugato stabilmente nel binario longitudinale frontale 105.
Il setto di rialzo 107 ed il tassello di finecorsa 110, raffigurati rispettivamente in figura 35 e figura 36, presentano in sezione trasversale un profilo a forma di L.
Il terzo pattino 106 ed il secondo inserto 111 sporgono della stessa misura dalla superficie anteriore 70b del settore mediano 70 e presentano in sezione trasversale un profilo a forma praticamente di Ω .
Si sottolinea, altresì, che i pattini sagomati 81, 95, 106 e gli inserti sagomati 89, 111 sono realizzati, in modo preferito ma non vincolante, in materiale sintetico, ad esempio nylon o poliossimet ilene (POM) .
Si precisa anche che il cilindro di partenza 36 del primo attuatore lineare 33 ed il cilindro di ultimazione 45 del secondo attuatore lineare 34 potranno essere scelti indifferentemente tra le forme costruttive comuni oggi disponibili, ossia cilindri idraulici, ad olio oppure ad acqua, o pneumatici.
Operativamente, dalla posizione di riposo di figura 1, dopo aver aperto il vano V mediante la movimentazione dell'anta A, i mezzi di comando e controllo azionano il primo attuatore lineare 33, ottenendo la fuoriuscita del primo stelo 37 dal cilindro di partenza 36 e realizzando la rotazione in senso orario dei primi bracci di estensione 4.
La figura 2 rappresenta il gruppo di azionamento 1 in una posizione in cui il primo stelo 37 non ha ancora raggiunto il finecorsa e la rotazione dei primi bracci di estensione 4 non è ancora terminata.
I mezzi di comando e controllo azionano il secondo attuatore lineare 34 quando il primo stelo 37 ha già completato la propria corsa o, in alternativa, alcuni istanti prima, a seconda dei parametri progettuali dei componenti del gruppo di azionamento 1, del vano V e dell'elemento parabordi P.
II secondo stelo 46 rientra così nel cilindro di ultimazione 45 muovendo la catena interrotta 96 che, a sua volta, pone in rotazione il pignone 100 e con questo l'albero rotante 28.
In tale maniera, l'elemento parabordi P viene effettivamente spinto all'esterno dell'imbarcazione, secondo quanto riportato nelle figure 3 e 4 tra loro consecutive che mostrano il gruppo di azionamento 1 rispettivamente mentre i secondi bracci di estensione 5 sono ancora in fase di movimentazione e nella posizione finale di lavoro.
Il sistema a pantografo del gruppo di azionamento 1, realizzato dai primi e dai secondi bracci di estensione 4, 5, mantiene la piastra sagomata 16 che supporta l'elemento parabordi P sempre secondo un piano sostanzialmente verticale.
Le figure 37 e 38 evidenziano un'altra esecuzione dell'invenzione, variante di quella appena descritta, in cui il gruppo di azionamento, ora globalmente numerato con 200, si distingue dal gruppo di azionamento 1 sia per i mezzi di articolazione, complessivamente indicati con 201, sia per i mezzi di movimentazione, nell'insieme segnalati con 202.
Infatti, i mezzi di articolazione 201 comprendono soltanto una coppia di bracci di estensione 203, 204 tra loro paralleli e di uguale lunghezza L.
In corrispondenza di una prima estremità 203a, 204a, i bracci di estensione 203, 204 sono collegati l'uno all'altro mediante un elemento distanziale 205.
La seconda estremità 203b, 204b dei bracci di estensione 203, 204 è collegata mediante mezzi di fulcro, complessivamente indicati con 206, ad un corpo scatolare 207 inserito nel vano praticato nella murata dell'imbarcazione e che, nella posizione di riposo, continua ad accogliere totalmente l'elemento parabordi P, come si deduce dalla figura 37.
Al distanziale 205, inoltre, è collegato tramite mezzi di accoppiamento, complessivamente numerati con 208, l'elemento parabordi P.
I mezzi di movimentazione 202 includono a loro volta solamente il cilindro di partenza 209, di tipo idraulico, ad olio oppure ad acqua, o di tipo pneumatico .
II cilindro di partenza 209 è da un lato collegato tramite mezzi di bloccaggio, nel complesso indicati con 210, ai bracci di estensione 203, 204 in prossimità della zona intermedia 203c, 204c di questi, dall'altro lato è collegato tramite mezzi di guida, nel complesso indicati con 211, al corpo scatolare 207.
In questo caso, i mezzi di bloccaggio 210 comprendono un albero di supporto 212, disposto parallelo al distanziale 205 e le cui estremità sono stabilmente fissate ai bracci di estensione 203, 204, ed un anello 214 che sporge dall'estremità libera 213a dello stelo 213 del cilindro di partenza 209 ed è esternamente e coassialmente accoppiato all'albero di supporto 212 .
Nello specifico, i mezzi di guida 211 includono un binario longitudinale 215, fissato al corpo scatolare 207, una barra filettata 216 individuante una direzione verticale Y' e dotata di un'estremità 216a accoppiata ad un inserto sagomato 217 collegato alla parte terminale inferiore 215a del binario longitudinale 215.
I mezzi di guida 211 includono, quindi, un pattino scorrevole 218 che, nella posizione di riposo dell'elemento parabordi P, si dispone in prossimità della parte terminale superiore 215b del binario longitudinale 215, ad una distanza prestabilita D dall'inserto sagomato 217.
II pattino scorrevole 218 è mobile su tale binario longitudinale 215 e lungo tale barra filettata 216 che è passante nel pattino scorrevole 218.
Tra il pattino scorrevole 218 e l'inserto sagomato 217 sono disposti mezzi elastici, nel complesso indicati con 219, che circondano la barra filettata 216: la loro funzione è quella di attutire gli effetti degli impatti subiti dall'elemento parabordi P e trasmessi ai bracci di estensione 203, 204.
Per portare l'elemento parabordi P nella posizione di lavoro, il pattino scorrevole 218 si muove lungo la direzione verticale Y', trascinando con sé il cilindro di partenza 209 e realizzando la fuoriuscita completa dello stelo 213.
In tal modo, i bracci di estensione 203, 204 compiono una rotazione in senso antiorario che provoca un'analoga rotazione dell'elemento parabordi P che, di conseguenza, fuoriesce dal corpo scatolare 207 interno al vano per disporsi all'esterno dell'imbarcazione e svolgere la funzione di protezione dell'imbarcazione cui è adibito.
Le figure 39 e 40 illustrano un'ulteriore variante dell'invenzione in cui il gruppo di azionamento, globalmente indicato con 300, si differenzia dai precedenti già descritti per la diversa composizione dei mezzi di articolazione, nell'insieme indicati con 301, connessi ai mezzi di movimentazione, nel complesso numerati con 302.
I mezzi di articolazione 301, infatti, comprendono un primo braccio di estensione 303 ed un secondo braccio di estensione 304 tra loro telescopici, collegati ad un unico attuatore lineare 305 che è associato all'imbarcazione, in una prima porzione 306a del corpo scatolare 306 più interna rispetto ad una seconda porzione 306b che, nella posizione di riposo, contiene l'elemento parabordi P.
Il secondo braccio di estensione 304, più interno, è collegato tramite mezzi di accoppiamento, nel complesso indicati con 307, all'elemento parabordi P e, nella posizione di lavoro, sporge parzialmente dal corpo scatolare 306 inserito nel vano dell 'imbarcazione .
Nella posizione di lavoro, il primo braccio di estensione 303 rimane, invece, all'interno del corpo scatolare 306, pur passando dalla porzione interna 306a alla porzione esterna 306b.
Nelle figure 41 e 42 si riporta un'altra forma esecutiva dell'invenzione in cui il gruppo di azionamento, globalmente indicato con 400, risulta diverso dai precedenti ancora per i mezzi di articolazione, nell'insieme numerati con 401.
Nel caso in esame, i mezzi di articolazione 401 comprendono due primi bracci di estensione 403 collegati tra loro mediante mezzi a snodo e due secondi bracci di estensione 404, pure collegati l'uno all'altro tramite mezzi a snodo, per costituire una tipica struttura a pantografo.
Un'estremità 403' di un primo braccio di estensione 403 è collegata tramite primi mezzi di guida, nel complesso segnalati con 405, ad un corpo scatolare 406 inserito in un vano dell'imbarcazione.
Un'estremità 404' di un secondo braccio di estensione 404, contrapposta all'estremità 403', è collegata tramite primi mezzi di fulcro, nel complesso indicati con 407, al corpo scatolare 406.
Un'estremità 403'' dell'altro primo braccio di estensione 403 è collegata, invece, tramite secondi mezzi di guida, complessivamente indicati con 408, ad una piastra di base 409 connessa all'elemento parabordi P tramite mezzi di accoppiamento, nell'insieme numerati con 410.
Un'estremità 404'' dell'altro secondo braccio di estensione 404 è collegata tramite secondi mezzi di fulcro, nel complesso indicati con 411, alla piastra di base 409.
I mezzi di movimentazione, nel complesso indicati con 402, sono collegati all'imbarcazione mediante mezzi di attacco, complessivamente indicati con 412, ed altresì connessi mediante mezzi di sostegno, nell'insieme indicati con 413, ad uno dei primi bracci di estensione 403.
Si noti in questo esempio costruttivo la diversa forma dell'elemento parabordi P connesso al gruppo di azionamento 400 dell'invenzione.
In alternativa alle varianti già citate, la figura 43 propone un'altra esecuzione dell'invenzione, con il gruppo di azionamento globalmente numerato con 500. La particolarità del gruppo di azionamento 500 rispetto a quelli già evidenziati risiede ancora nella composizione dei mezzi di articolazione 501 che comprendono due primi bracci di estensione 503, 504 tra loro paralleli e snodati, ben visibili in figura 44, ed un secondo braccio di estensione 505 collegato all'elemento parabordi P.
Soltanto il primo braccio di estensione 503 è collegato tramite mezzi di bloccaggio, nell'insieme indicati con 506 e del tipo già descritto in precedenza, ad un primo attuatore lineare 507 appartenente ai mezzi di movimentazione 502.
I mezzi di movimentazione 502 includono anche un secondo attuatore lineare, non visibile, collegato tramite mezzi di trasmissione, nel complesso indicati con 508, ad ambedue i primi bracci di estensione 503, 504 .
In dettaglio, i mezzi di trasmissione 508 includono un albero di sostegno 509, che collega reciprocamente i primi bracci di estensione 503, 504, ed una coppia di pignoni, dei quali ne è visibile solo uno indicato con 510.
Sui pignoni ingrana una catena chiusa 511 cinematicamente connessa a mezzi di guida, non visibili, accoppiati al secondo attuatore lineare. In figura 43 l'elemento parabordi P, differente da quelli illustrati nelle figure già descritte, è all'interno del vano V ricavato nell'imbarcazione, quindi nella posizione di riposo.
La figura 45 mostra, invece, il gruppo di azionamento 500 in una prima possibile posizione di lavoro, quella per cui i bracci di estensione 503, 504 dispongono l'elemento parabordi P sporgente dall'imbarcazione nel punto di massima estensione verso il basso, per effetto dell'azionamento da parte dei mezzi di comando e controllo del primo attuatore lineare 507.
La figura 46, invece, riporta il gruppo di azionamento 500 in una seconda posizione di lavoro, che si realizza successivamente a quella di figura 45, secondo la quale l'elemento parabordi P, rimanendo sempre sporgente dall'imbarcazione, viene portato nel punto di massima estensione verso l'alto.
Ciò è dovuto all'azionamento del secondo attuatore lineare che, tramite i mezzi di trasmissione 508, pone in rotazione in senso antiorario il secondo braccio di estensione 505.
Infine, la figura 47 si riferisce ad una nuova variante esecutiva dell'invenzione, secondo la quale il gruppo di azionamento, globalmente segnalato con 600, differisce da quelli già discussi per la forma costruttiva dei mezzi di articolazione nonché per la posizione e composizione dei mezzi di movimentazione. Il gruppo di azionamento 600 si presta, inoltre, ad essere installato sull'imbarcazione in un posizione diversa rispetto a quella dei gruppi di azionamento 1, 200, 300, 400 e 500 per i quali, come già detto, la posizione ideale è data dalla zona sostanzialmente intermedia delle fiancate dell'imbarcazione medesima. Infatti, il gruppo di azionamento 600 è progettato preferibilmente ma non esclusivamente per essere applicato ed utilizzato nella zona di poppa delle fiancate dell'imbarcazione.
I mezzi di articolazione, nel complesso indicati con 601, includono un perno verticale 603, che viene accoppiato all'imbarcazione tramite una piastra di sostegno 608.
II perno verticale 603 individua un asse di rotazione Υ'' e coopera con i mezzi di movimentazione, nell'insieme numerati con 602.
I mezzi di articolazione 601 comprendono, inoltre, una pluralità di bracci di estensione snodati tra loro, come per i gruppi di azionamento 400 e 500.
In particolare, i bracci di estensione comprendono una pluralità di primi bracci di estensione 604, accoppiati al perno verticale 603 tramite mezzi di fulcro, nel complesso indicati con 605, individuanti prime direzioni longitudinali, per comodità non indicate, tra loro parallele.
I bracci di estensione comprendono, altresì, una pluralità di secondi bracci di estensione 606, che cooperano con l'elemento parabordi P ed individuano seconde direzioni longitudinali, non indicate, tra loro parallele.
Uno dei primi bracci di estensione 604 ed uno dei secondi bracci di estensione 606 sono collegati ai mezzi di movimentazione 602.
Anche in questo esempio costruttivo, i primi bracci di estensione 604 sono accoppiati ai secondi bracci di estensione 606 tramite mezzi di giunzione, nell'insieme numerati con 607.
I mezzi di movimentazione 602 comprendono qui un attuatore lineare principale 609 che definisce un asse di scorrimento orizzontale X'' e disposto sulla suddetta piastra di sostegno 608.
L'attuatore lineare principale 609, ad esempio un cilindro idraulico o pneumatico, è connesso da una parte al perno verticale 203 per mezzo di una staffa sagomata 610 e dalla parte opposta alla piastra di sostegno 608 mediante un perno ausiliario 612.
I mezzi di movimentazione 602 includono anche un primo attuatore lineare 611 ed un secondo attuatore lineare, non visibile nelle figure 47-49, del tipo già descritto per il gruppo di azionamento 1.
Più in dettaglio, il primo attuatore lineare 611 è operativamente connesso ad uno dei bracci inferiori e ad uno dei bracci superiori dei primi bracci di estensione 604.
II secondo attuatore lineare, invece, è operativamente connesso tramite mezzi di trasmissione, non indicati, ad uno dei bracci sottostanti e ad uno dei bracci soprastanti dei secondi bracci di estensione 606.
In condizioni di impiego, il gruppo di azionamento 600 prevede che, a partire dalla posizione iniziale di riposo di figura 47, venga attivato l'attuatore lineare principale 609 che determina una rotazione dell'intera struttura attorno all'asse verticale Y'', in senso orario o antiorario, non superiore a 90°.
Dalla posizione raggiunta, che rappresenta già una posizione di lavoro, di preferenza il primo attuatore lineare 611 viene azionato per sollevare l'elemento parabordi ad una diversa e più consona posizione di lavoro, illustrata in figura 48.
In modo opzionale, il gruppo di azionamento 600 passa dalla posizione di lavoro appena accennata ad un'altra posizione di lavoro, sempre raffigurata in figura 58, in cui l'elemento parabordi P viene ulteriormente innalzato per assumere una posizione più elevata.
Ciò è ottenuto azionando il secondo attuatore lineare e con esso i mezzi di trasmissione collegati ai secondi bracci di estensione 606.
Sulla base di quanto appena esposto, si comprende, pertanto, che il gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio dell'invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi già menzionati.
In fase di esecuzione, potranno essere apportate modifiche al gruppo dell'invenzione che, ad esempio, si concretizzano in una composizione dei mezzi di articolazione differente da quelle descritte nelle varianti citate nel corso dell'elaborato.
Oltre a ciò, potranno sussistere altre soluzioni dell'invenzione in cui i mezzi di movimentazione risultano di differente composizione rispetto a quelle precedentemente indicate.
Inoltre, i mezzi di movimentazione potranno essere azionati in modo diverso da quello cui si è fatto riferimento in precedenza, il che non inficia il vantaggio apportato dal presente brevetto.
I gruppi di azionamento e, di conseguenza, di elementi parabordi da questi supportati, potranno essere installati sull'imbarcazione in numero qualsivoglia, in funzione delle dimensioni dell'imbarcazione stessa.
E' chiaro, infine, che numerose altre varianti possono essere apportate al gruppo in questione, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell'idea inventiva, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell'invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti .

Claims (55)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di azionamento (1; 200; 300; 400; 500; 600) di elementi parabordi (P) atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi di articolazione (2; 201; 301; 401; 501; 601) atti ad essere collegati a detto elemento parabordi (P); - mezzi di movimentazione (3; 202; 302; 402; 502; 602), atti ad essere accoppiati a detta imbarcazione, operativamente connessi a detti mezzi di articolazione (2; 201; 301; 401; 501; 601) per muoverli tra almeno una posizione di lavoro in cui dispongono detto elemento parabordi (P) almeno in parte sporgente lateralmente da detta imbarcazione ed almeno una posizione di riposo in cui dispongono detto elemento parabordi (P) rientrante rispetto a detta imbarcazione.
  2. 2. Gruppo (1; 400; 500; 600) come alla rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di articolazione (2; 401; 501; 601) includono una pluralità di bracci di estensione (4, 5; 403, 404; 503, 504, 505) snodati tra loro.
  3. 3. Gruppo (1; 300; 400; 500; 600) come alla rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di articolazione (2; 301; 401; 501; 601) comprendono : - uno o più primi bracci di estensione (4; 303; 403; 503, 504; 604), atti ad essere accoppiati a detta imbarcazione ed individuanti prime direzioni longitudinali (Zi) tra loro parallele, almeno uno dei quali collegato a detti mezzi di movimentazione (3; 302; 402; 502; 602); - uno o più secondi bracci di estensione (5; 304; 404; 505; 606), atti a cooperare con detto elemento parabordi (P) ed individuanti seconde direzioni longitudinali (Z2) tra loro parallele.
  4. 4. Gruppo (1; 500, 600) come alla rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti secondi bracci di estensione (5; 505; 606) è collegato a detti mezzi di movimentazione (3; 502; 602) .
  5. 5. Gruppo (1; 300; 500) come alla rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che dette prime direzioni (ZJ e dette seconde direzioni (Z2) sono tra loro sostanzialmente parallele in detta posizione di riposo .
  6. 6. Gruppo (1; 300; 400; 500; 600) come alla rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che detti primi bracci di estensione (4; 303; 403; 503, 504; 604) sono accoppiati a detti secondi bracci di estensione (5; 304; 404; 505; 606) tramite mezzi di giunzione (6; 607).
  7. 7. Gruppo (1; 600) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 3) a 6) caratterizzato dal fatto che ognuno di detti bracci di estensione (4, 5; 604, 606) presenta su almeno una delle facce laterali (4a, 4b, 5a, 5b) uno o più incavi di alleggerimento (7, 8) atti ad attribuire a detti bracci di estensione (4, 5; 604, 606) una forma a traliccio.
  8. 8. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che ognuno di detti primi bracci di estensione (4; 604, 606) è realizzato in materiale polimerico e presenta in sezione trasversale un profilo a forma di doppia T.
  9. 9. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 6) caratterizzato dal fatto che detti primi bracci di estensione (4; 604) includono una coppia di bracci superiori complanari ed affacciati, per i quali dette prime direzioni (Zi) sono separate tra loro di una prima distanza (Di), ed una coppia di bracci inferiori tra loro complanari ed affacciati, per i quali dette prime direzioni (Ζχ) sono separate tra loro di una seconda distanza (D2) non superiore a detta prima distanza (ϋχ).
  10. 10. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di fulcro (9; 605), disposti ad una prima estremità (4c) di ciascuno di detti primi bracci di estensione (4; 604), atti ad accoppiare detti primi bracci (4; 604) a detta imbarcazione.
  11. 11. Gruppo (1) come alla rivendicazione 10) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fulcro (9) comprendono un organo meccanico di collegamento (10) inserito stabilmente in: - un primo foro passante (11) ricavato in detta prima estremità (4c) di ognuno di detti primi bracci (4); - un foro passante decentrato (12), coassiale a detto primo foro passante (11), ricavato su una piastrina laminare (13) atta ad essere fissata a detta imbarcazione.
  12. 12. Gruppo (1) come alla rivendicazione 11) caratterizzato dal fatto che detto foro passante (12) di detta piastrina laminare (13) relativa ad ognuno di detti bracci inferiori individua un asse centrale (X) sfalsato rispetto all'asse centrale (X) di detto foro passante (12) di detta piastrina laminare (13) relativa ad ognuno di detti bracci superiori.
  13. 13. Gruppo (1) come alla rivendicazione 11) caratterizzato dal fatto che detta piastrina laminare (13) di ognuno di detti bracci superiori e inferiori presenta un profilo esterno sostanzialmente a forma di U e la lunghezza di detta piastrina laminare (13) di detti bracci superiori è maggiore della lunghezza di detta piastrina laminare (13) di detti bracci inferiori .
  14. 14. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto che detti secondi bracci di estensione (5; 606) comprendono una coppia di bracci sovrastanti tra loro complanari ed affacciati, per i quali dette seconde direzioni (Z2) sono separate tra loro di una terza distanza (D3) inferiore a detta prima distanza (Di), ed una coppia di bracci sottostanti tra loro complanari ed affacciati, per i quali dette seconde direzioni (Z2) sono separate tra loro di una quarta distanza (D4) inferiore a detta seconda distanza (D2) e non superiore a detta terza distanza (D3).
  15. 15. Gruppo (1) come alla rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto che ognuno di detti secondi bracci di estensione (5) presenta in sezione trasversale un profilo a forma di doppia T ed è composto da un'anima laminare (14) realizzata in materiale metallico rivestita da uno strato esterno (15) in materiale polimerico.
  16. 16. Gruppo (1) come alla rivendicazione 14) caratterizzato dal fatto di comprendere una piastra sagomata (16), accoppiata tramite mezzi di unione (17) ad un primo estremo (5c) di ciascuno di detti secondi bracci di estensione (5), atta a supportare detto elemento parabordi (B).
  17. 17. Gruppo (1) come alla rivendicazione 16) caratterizzato dal fatto che detta piastra sagomata (16) presenta in sezione trasversale un profilo a forma di L, essendo composta da una porzione principale (18) individuante un piano sostanzialmente verticale, e da una porzione ripiegata (19), aggettante perpendicolarmente da detta porzione principale (18) con la quale è realizzata in corpo unico, provvista di uno scalino centrale (20) complanare a detta porzione ripiegata (19).
  18. 18. Gruppo (1) come alla rivendicazione 17) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di unione (17) comprendono: - una barra lineare principale (21) fissata su una prima superficie laterale (18a) di detta porzione principale (18) e provvista di tratti di estremità (21a, 21b) che rimangono sporgenti da parti opposte da detta porzione principale (18); - una barra lineare ausiliaria ( 22 ) , disposta parallela a detta barra principale (21) e fissata sul bordo esterno di detto gradino centrale (20) dal quale sporge per le appendici (22a, 22b) definendo due alloggiamenti laterali (23, 24) tra loro contrapposti che accolgono il bordo periferico (51c) di detto primo estremo (5c) di ciascuno di detti bracci sottostanti (5); - prime aperture passanti (25), una per ogni primo estremo di detti secondi bracci di estensione (5), nelle quali sono accolti detti tratti di estremità (21a, 21b) di detta barra principale (21) e dette appendici (22a, 22b) di detta barra ausiliaria (22); - mezzi a vite inseriti in dette prime aperture passanti (25) ed ingrananti in madreviti (26) presenti in detti tratti di estremità (21a, 21b) ed in dette appendici (22a, 22b) di dette barre (21, 22).
  19. 19. Gruppo (1) come alla rivendicazione 18) caratterizzato dal fatto che detta piastra sagomata (16) è provvista di un elemento di illuminazione (27) atto ad essere utilizzato in presenza di buio, disposto su una seconda superficie laterale (18b) opposta a detta prima superficie laterale (18a) di detta porzione principale (18) e rivolta verso l'esterno in detta posizione di lavoro.
  20. 20. Gruppo (1) come alla rivendicazione 14) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di giunzione (6) comprendono: - un albero rotante (28), individuante un primo asse longitudinale (Yi) ortogonale a dette prime e seconde direzioni longitudinali (Zi, Z2) inserito in seconde aperture passanti (29), ricavate una per ogni secondo estremo (5d) di detti bracci sottostanti di detti secondi bracci di estensione (5), ed in un secondo foro passante (30) ricavato ad una seconda estremità (4d) di ciascuno di detti bracci inferiori di detti primi bracci di estensione (4); - una barra trasversale (31), individuante un secondo asse longitudinale (Y2) parallelo a detto primo asse (Yi), inserita in seconde aperture passanti (29), ricavate una per ogni secondo estremo (5d) di detti bracci soprastanti di detti secondi bracci di estensione (5), ed in un secondo foro passante (30) ricavato ad una seconda estremità (4d) di ognuno di detti bracci superiori di detti primi bracci di estensione (4).
  21. 21. Gruppo (1) come alla rivendicazione 20) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di giunzione (6) comprendono un corpo di rinforzo (32) che collega le zone intermedie (28a, 31a) di detto albero rotante (28) e di detta barra trasversale (31) e che presenta alle estremità (32a, 32b) due fori passanti periferici (33, 34), il primo dei quali attraversato da detto albero rotante (28) ed il secondo attraversato da detta barra trasversale (31).
  22. 22. Gruppo (1) come alla rivendicazione 21) caratterizzato dal fatto di includere una pluralità di elementi distanziali, accoppiati esternamente e coassialmente a detto albero rotante (28) ed a detta barra trasversale (31) per interporsi da un lato tra detti bracci inferiori, detti bracci sottostanti e detto corpo di rinforzo (32) e dall'altro tra detti bracci superiori, detti bracci soprastanti e detto corpo di rinforzo (32).
  23. 23. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 14) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione (3; 602) comprendono un primo attuatore lineare (33; 611), atto ad essere accoppiato a detta imbarcazione ed operativamente connesso ad almeno uno di detti bracci superiori di detti primi bracci di estensione (4; 604).
  24. 24. Gruppo (1; 600) come alla rivendicazione 23) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione (3; 602) includono un secondo attuatore lineare (34), operativamente connesso tramite mezzi di trasmissione (36) ad almeno uno di detti bracci sottostanti di detti secondi bracci di estensione (5; 606).
  25. 25. Gruppo (1) come alla rivendicazione 24) caratterizzato dal fatto che detto primo attuatore lineare (33) comprende un cilindro di partenza (36), provvisto di un primo stelo (37) collegato tramite mezzi di bloccaggio (38) ad uno di detti bracci superiori di detti primi bracci di estensione (4), detto primo stelo (37) essendo totalmente all'interno di detto cilindro di partenza (36) in detta posizione di riposo e totalmente all'esterno di detto cilindro di partenza (36) in detta posizione di lavoro.
  26. 26. Gruppo (1) come alla rivendicazione 25) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (38) comprendono: - una placca sagomata (39) fissata al bordo inferiore (4e) di detto braccio superiore e dotata lateralmente di una base di sostegno (40) dalla quale sporge un piolo (41) secondo una direzione lineare (Y3) trasversale a dette prime direzioni longitudinali (Zi); - un anello (43), disposto all'estremità libera (37a) di detto primo stelo (37), nel quale si inserisce passante detto piolo (41) mantenuto in posizione per mezzo di un organo meccanico di fissaggio inserito in un foro passante di estremità (44) .
  27. 27. Gruppo (1) come alla rivendicazione 24) caratterizzato dal fatto che detto secondo attuatore lineare (34) include un cilindro di ultimazione (45), provvisto di un secondo stelo (46) collegato tramite mezzi di connessione (47) a detti bracci superiori di detti primi bracci di estensione (5), detto secondo stelo (46) essendo totalmente all'interno di detto cilindro di ultimazione (45) in detta posizione di lavoro e totalmente all'esterno di detto cilindro di ultimazione (45) in detta posizione di riposo.
  28. 28. Gruppo (1) come alla rivendicazione 24) caratterizzato dal fatto che detto cilindro di ultimazione (45) individua un asse sostanzialmente verticale (K) in detta posizione di riposo.
  29. 29. Gruppo (1) come alla rivendicazione 27) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (47) includono: - un morsetto mobile (48) ed un morsetto fisso (49), distanziati l'uno dall'altro e serrati attorno a detto cilindro di ultimazione (45); - un corpo laminare (50) compreso tra detti bracci superiori di detti primi bracci di estensione (4); - una forcella sagomata (51), da un lato collegata tramite mezzi di vincolo (52) all'estremità libera (46a) di detto secondo stelo (46) di detto cilindro di ultimazione (45) e dall'altro lato collegata tramite primi mezzi di guida (53) a detto corpo laminare (50).
  30. 30. Gruppo (1) come alla rivendicazione 29) caratterizzato dal fatto che detto morsetto mobile (48) è collegato a detto corpo laminare (50) tramite secondi mezzi di guida (54) e detto morsetto fisso (49) è fissato a detto corpo laminare (50) tramite primi mezzi di fissaggio (55).
  31. 31. Gruppo (1) come alla rivendicazione 30) caratterizzato dal fatto che detto morsetto fisso (49) è composto da due corpi parallelepipedi (60, 61) l'uno mantenuto a ridosso dell'altro in corrispondenza del bordo interno tramite secondi mezzi di collegamento (62) per formare un foro circolare passante a profilo chiuso (63) in cui è accolto detto cilindro di ultimazione (45).
  32. 32. Gruppo (1) come alla rivendicazione 30) caratterizzato dal fatto che detto morsetto mobile (48) è composto da due corpi parallelepipedi (56, 57) l'uno mantenuto affacciato e separato dall'altro in corrispondenza del bordo interno (56a, 57a) tramite primi mezzi di collegamento (58) per formare un foro circolare passante a profilo aperto (59) in cui è accolto detto cilindro di ultimazione (45).
  33. 33. Gruppo (1) come alla rivendicazione 31) o 32) caratterizzato dal fatto che uno di detti corpi parallelepipedi (56, 57, 60, 61) presenta nel bordo esterno (56c, 60c) una rientranza centrale (64, 65) compresa tra due sporgenze periferiche (66, 67, 68, 69) tra loro contrapposte ed affacciate.
  34. 34. Gruppo (1) come alla rivendicazione 33) caratterizzato dal fatto che detto corpo laminare (50) comprende: - un settore mediano (70) che supporta detto morsetto fisso (49) ed è provvisto di una sezione ripiegata (71) che definisce nella superficie posteriore (70a) una cavità centrale (72) individuante un asse lineare (H); - una coppia di alette laterali (73, 74) tra loro contrapposte, formanti un angolo retto con detto settore mediano (70), ognuna delle quali è fissata ad una delle facce laterali (4b) tra loro affacciate di detti bracci superiori.
  35. 35. Gruppo (1) come alla rivendicazione 29) caratterizzato dal fatto che detta forcella sagomata (51) presenta in sezione trasversale un profilo a forma di L.
  36. 36. Gruppo (1) come alla rivendicazione 29) caratterizzato dal fatto che detta forcella sagomata (51) include un blocchetto portante (75), che presenta ad un'estremità un intaglio centrale (76) che accoglie un'estremità (46a) di detto secondo stelo (46) ed è compreso tra due pareti laterali (77, 78) tra loro contrapposte ed affacciate, ed un blocchetto di aggancio (79) di spessore (s) inferiore rispetto allo spessore (S) di detto blocchetto portante (75 ).
  37. 37. Gruppo (1) come alla rivendicazione 34) caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di guida (53) comprendono: - un binario longitudinale posteriore (80), accoppiato in detta cavità centrale (72) di detto settore mediano (70) dal quale sporge per un tratto inferiore (80a) misurato secondo detto asse lineare (H); - un primo pattino sagomato (81) a cui è solidale detta forcella sagomata (51), coniugato scorrevolmente a detto binario longitudinale posteriore (80).
  38. 38. Gruppo (1) come alla rivendicazione 37) caratterizzato dal fatto che in sezione trasversale detto binario longitudinale posteriore (80) presenta un profilo sostanzialmente a forma di C e detto primo pattino sagomato (81) presenta un profilo a forma sostanzialmente di Ω.
  39. 39. Gruppo (1) come alla rivendicazione 36) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di vincolo (52) comprendono un primo perno (82) inserito in: - due fori passanti (83, 84) tra loro coassiali, ognuno dei quali ricavato in una di dette pareti laterali (77, 78) di detto blocchetto portante (75) di detta forcella sagomata (51); - un foro passante coassiale a detti fori passanti (83, 84), ricavato in detta estremità (46a) di detto secondo stelo (46) secondo un asse ortogonale all'asse definito da detto secondo stelo (46).
  40. 40. Gruppo (1) come alla rivendicazione 37) caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di fissaggio (55) comprendono: - un rialzo intermedio (86), collegato ad uno di detti corpi parallelepipedi (60, 61) di detto morsetto fisso (49) tramite un secondo perno inserito in aperture passanti (87, 88) tra loro coassiali, ricavate in dette sporgenze laterali (68, 69) di detto corpo parallelepipedo (60), ed in un'apertura passante, coassiale a dette aperture passanti (87, 88), ricavata in una porzione aggettante di detto rialzo intermedio (86) contenuta in detta rientranza centrale (65) di detto corpo parallelepipedo (60); - un primo inserto sagomato (89) al quale detto rialzo intermedio (86) è solidale, coniugato stabilmente in detto binario longitudinale posteriore (80).
  41. 41. Gruppo (1) come alla rivendicazione 40) caratterizzato dal fatto che in sezione trasversale detto rialzo intermedio (86) presenta un profilo a forma di L e detto primo inserto sagomato (89) un profilo a forma sostanzialmente di Ω.
  42. 42. Gruppo (1) come alla rivendicazione 40) caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di guida (54) comprendono: - un rialzo inferiore (90), collegato ad uno di detti corpi parallelepipedi (56, 57) di detto morsetto mobile (48) tramite un terzo perno inserito in aperture passanti (91, 92) tra loro coassiali, ricavate in dette sporgenze laterali (66, 67) di detto corpo parallelepipedo (56), ed in un'apertura passante (93), coassiale a dette aperture passanti (91, 92), ricavata in una zona aggettante (94) di detto rialzo inferiore (90) contenuta in detta rientranza centrale (64) di detto corpo parallelepipedo (56); - un secondo pattino sagomato (95) al quale detto rialzo inferiore (90) è solidale, coniugato scorrevolmente a detto binario longitudinale posteriore (80) in corrispondenza di detto tratto superiore (80a) .
  43. 43. Gruppo (1) come alla rivendicazione 42) caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo pattino sagomato (81, 95) e detto primo inserto sagomato (89) sporgono in ugual misura dalla superficie posteriore (70a) di detto settore mediano (70) .
  44. 44. Gruppo (1) come alla rivendicazione 42) caratterizzato dal fatto che in sezione trasversale detto rialzo inferiore (90) presenta un profilo a forma di L mentre detto secondo pattino sagomato (95) presenta un profilo a forma sostanzialmente di Ω.
  45. 45. Gruppo (1) come alla rivendicazione 29) caratterizzato dal fatto di includere mezzi elastici, disposti attorno a detto cilindro di ultimazione (45) tra detto morsetto fisso (49) e detto morsetto mobile (48) che li sostiene, atti a rendere elasticamente cedevole detto morsetto mobile (48) lungo detto asse lineare (H).
  46. 46. Gruppo (1) come alla rivendicazione 29) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione (35) comprendono: - una catena interrotta (96) che presenta una prima estremità (96a) collegata ad un primo elemento di supporto (97) solidale a detta forcella sagomata (51) ed una seconda estremità (96b) collegata ad un secondo elemento di supporto (98) accoppiato tramite terzi mezzi di guida (99) a detto corpo laminare (50), dalla parte opposta di detta forcella sagomata (51); - un pignone (100) su cui ingrana detta catena interrotta (96), coassiale a detto albero rotante (28) e sporgente lateralmente da uno di detti bracci sottostanti di detti secondi bracci di estensione (5) .
  47. 47. Gruppo (1) come alla rivendicazione 46) caratterizzato dal fatto che detto pignone (100) è stabilmente collegato a detto secondo estremo (5d) di uno di detti bracci sottostanti di detti secondi bracci di estensione (5).
  48. 48. Gruppo (1) come alla rivendicazione 46) caratterizzato dal fatto che detti terzi mezzi di guida (99) comprendono: - un binario longitudinale frontale (105), accoppiato alla superficie anteriore (70b) di detto settore mediano (70); - un terzo pattino sagomato (106) coniugato scorrevolmente a detto binario longitudinale posteriore (105) e collegato a detto secondo elemento di supporto (98) tramite l'interposizione di un setto di rialzo (107).
  49. 49. Gruppo (1) come alla rivendicazione 46) caratterizzato dal fatto che ognuno di detti elementi di supporto (97, 98) è composto da: - una prima staffa (101, 102) provvista di una pluralità di denti (103, 104) sporgenti dalla parete laterale (101a, 102a) ai quali si aggancia detta estremità (96a, 96b) di detta catena interrotta (96); - una seconda staffa, congruente a detta prima staffa (101, 102) alla quale è stabilmente accoppiata tramite mezzi di tenuta per coprire detti denti (103, 104) e detta estremità (96a, 96b) di detta catena interrotta (96).
  50. 50. Gruppo (1) come alla rivendicazione 48) caratterizzato dal fatto che detti terzi mezzi di guida (99) includono un'asta di scorrimento (108) che individua una direzione rettilinea (J) parallela a detto asse lineare (H) e lungo la quale sono mobili detto terzo pattino sagomato (106) e detto secondo elemento di supporto (98).
  51. 51. Gruppo (1) come alla rivendicazione 50) caratterizzato dal fatto che detta asta di scorrimento (108) è fissata ad un'estremità (108a) a detto setto di rialzo (107) ed è provvista all'estremità opposta (108b) di un piolo rientrante coassiale (109), avente sezione ridotta rispetto a detta asta (108), che è inserito in un tassello di finecorsa (110), solidale frontalmente ad un secondo inserto sagomato (111) coniugato stabilmente in detto binario longitudinale frontale (105).
  52. 52. Gruppo (1) come alla rivendicazione 51) caratterizzato dal fatto che detto tassello di finecorsa (110) e detto setto di rialzo (107) presentano in sezione trasversale un profilo a forma di L.
  53. 53. Gruppo (1) come alla rivendicazione 51) caratterizzato dal fatto che detto terzo pattino sagomato (106) e detto secondo inserto sagomato (111) sporgono della stessa misura da detta superficie anteriore (70b) di detto settore mediano (70) e presentano in sezione trasversale un profilo a forma sostanzialmente di Ω.
  54. 54. Gruppo (1; 200; 300; 400; 500; 600) come alla rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di comando e controllo, operativamente connessi a detti mezzi di movimentazione (3; 201; 301; 401; 501; 601).
  55. 55. Gruppo di azionamento di elementi parabordi atti a proteggere un'imbarcazione durante il movimento e/o l'ormeggio come sostanzialmente descritto ed illustrato e per gli scopi prestabiliti.
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