ITVI20110257A1 - Dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi - Google Patents

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ITVI20110257A1
ITVI20110257A1 IT000257A ITVI20110257A ITVI20110257A1 IT VI20110257 A1 ITVI20110257 A1 IT VI20110257A1 IT 000257 A IT000257 A IT 000257A IT VI20110257 A ITVI20110257 A IT VI20110257A IT VI20110257 A1 ITVI20110257 A1 IT VI20110257A1
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Giovanni Besenzoni
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Description

Dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi
L’attuale invenzione si riferisce ad un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi impiegati per la protezione d’imbarcazioni durante il loro ormeggio, approdo e/o partenza in corrispondenza di un molo, di una banchina o di un pontile di un porto.
Notoriamente, l’attracco o l’approdo per l’ormeggio di un’imbarcazione, così come in parte anche la partenza, sono manovre piuttosto laboriose e comunque non sempre agevoli da eseguire, specie se nell’area di sosta destinata all’imbarcazione stessa sono presenti altre imbarcazioni o altre strutture di servizio, anche fisse, alle quali il natante in movimento si deve per necessità affiancare.
Si pensi a quando un’imbarcazione à ̈ in fase di attracco al molo oppure alla banchina di un porto o, altresì, a quando l’imbarcazione deve ormeggiare vicino ad altre imbarcazioni già in sosta, in particolare in uno spazio preciso e limitato compreso tra due di esse.
La difficoltà à ̈ dovuta principalmente a due ragioni: la natura instabile della superficie su cui si muove l’imbarcazione, quale à ̈ l’acqua, ed il senso di marcia con cui il natante viene movimentato in simili casi, quasi sempre la retromarcia, per ottenere una rimessa in loco il più possibile corretta, efficace e rapida. Pertanto, nonostante l’attenzione posta dal conducente nelle manovre, l’imbarcazione in movimento urta spesso, in modo accidentale, contro corpi limitrofi, con gli evidenti problemi che questa situazione può provocare per l’integrità strutturale principalmente dell’una ma anche degli altri.
Inoltre, propri per limitare i suddetti effettivi negativi e rischiosi, il conducente esegue con lentezza o ripete più volte le manovre, allungando così inevitabilmente i tempi per il loro completamento.
I problemi legati agli effetti rovinosi degli urti accidentali si riscontrano, altresì, nel caso in cui l’imbarcazione sia già totalmente ormeggiata.
In realtà, per questa situazione esistono da svariato tempo sul mercato vari organi parabordi, per lo più corpi di tipo gonfiabile oppure riempiti con materiale spugnoso, che eliminano o limitano fortemente i rischi legati agli urti incontrollati tra le imbarcazioni.
Tuttavia, tali organi parabordi, talora sporgenti dalla murata della nave talora fissati direttamente al molo o alla banchina, offrono all’imbarcazione protezione dagli urti accidentali soltanto in situazione statiche (quando l’imbarcazione à ̈ già ormeggiata) non essendo prettamente adatti per le situazioni dinamiche, in cui l’imbarcazione stessa à ̈ ancora in movimento.
Recentemente, tuttavia, le ditte costruttrici del settore nautico hanno reso disponibili sul mercato organi parabordi di più sofisticata concezione costruttiva (comprendenti corpi ammortizzanti, rulli di scorrimento e/o paraurti) che, una volta disposti sporgenti dall’imbarcazione, espletano con efficacia la propria funzione di protezione anche quando questa ultima in fase di attracco, quindi ancora in movimento. Gli organi parabordi sono movimentati tra la condizione di riposo, o di non utilizzo, e la condizione di esercizio, o di utilizzo, in modo automatico, tramite gruppi meccanici di movimentazione, eventualmente ed opportunamente azionati da mezzi di comando, quali una centralina idraulica, a disposizione dell’operatore (ad esempio il comandante dell’imbarcazione).
I gruppi meccanici di movimentazione sono alloggiati in un vano di contenimento ricavato nello scafo dell’imbarcazione quando gli organi parabordi non sono necessari all’uso ed assumono la suddetta posizione di riposo, mentre sporgono soltanto parzialmente dalla murata dello scafo quanto i parabordi sono disposti nella convenzionale condizione di esercizio.
Tuttavia, i sistemi di movimentazione disponibili in commercio con cui sono attualmente movimentati gli organi parabordi di protezione delle imbarcazioni presentano alcuni inconvenienti.
Il principale inconveniente dell’arte nota in esame deriva dal fatto che il posizionamento esterno dei suddetti organi parabordi lateralmente all’imbarcazione al fine di effettuarne la protezione risulta comunque piuttosto laborioso ed articolato, malgrado esso avvenga meccanicamente e spesso automaticamente.
Un secondo inconveniente della tecnica nota qui considerata à ̈ costituito dal fatto che i gruppi di movimentazione oggi impiegati, per quanto adeguatamente strutturati sotto il profilo meccanico, comportano comunque una certa instabilità degli organi parabordi di protezione quando questi assumono la condizione di esercizio o di utilizzo, sporgenti dalla murata dell’imbarcazione per proteggerla da urti accidentali di qualsivoglia natura.
Un non ultimo inconveniente dei gruppi di movimentazione dell’arte anteriore, utili alla movimentazione di organi parabordi utilizzati per la protezione di durante le fasi di ormeggio, approdo e/o partenza, deriva dalla loro articolata e complessa concezione costruttiva che li rende difficilmente appetibili ed accettabili dal mercato, non solo per l’inevitabile elevato costo che li accompagna ma anche per l’invasività delle opere di scavo che devono essere eseguite in cantiere sullo scafo dell’imbarcazione per ricavare il vano di contenimento.
La presente invenzione intende superare gli inconvenienti dell’arte anteriore testé elencati.
In particolare, scopo prevalente dell’attuale invenzione à ̈ fornire un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi impiegati per la protezione di imbarcazioni durante l’ormeggio e/o l’approdo che permette di ridurre rispetto alla tecnica nota equivalente il tempo necessario per disporre tali organi parabordi tra la posizione di riposo e la posizione di esercizio.
E’ un ulteriore scopo della presente invenzione mettere a punto un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi che sia in grado di offrire a questi ultimi maggiore stabilità rispetto a dispositivi equivalenti di tipo noto quando essi assumono la condizione di utilizzo.
E’ un ulteriore scopo dell’invenzione indicare un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi installabile in modo permanente su qualsiasi tipo di imbarcazione, anche quella normalmente riconosciuta nel settore nautico come più piccola, quali ad esempio una barca a vela. E’ un non ultimo scopo dell’invenzione concretizzare un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi che presenti una concezione costruttiva minimale, nettamente più semplice rispetto a quella dei dispositivi analoghi della tecnica nota.
Nell’ambito di tale ultimo scopo, à ̈ compito dell’invenzione qui descritta ideare un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi che, a parità di costo della manodopera impiegata, presenti costi e tempi di produzione e di installazione inferiori rispetto a dispositivi simili noti.
E’ così altro compito dell’invenzione rendere disponibile un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi che risulti maggiormente appetibile ed accettabile dalla clientela rispetto ai dispositivi di analoga applicazione e funzione dell’arte nota.
Gli scopi detti vengono conseguiti tramite un dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi impiegati per la protezione di imbarcazioni durante la fase di ormeggio e/o approdo come alla rivendicazione 1 allegata, cui si rinvia per brevità di esposizione.
Altre caratteristiche tecniche e costruttive di dettaglio del dispositivo semplificato di attuazione dell’invenzione sono indicate nelle relative rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, il dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi dell’invenzione presenta una concezione costruttiva più semplice e meno articolata rispetto a quella della tecnica nota equivalente, grazie alla particolare composizione dei mezzi di movimentazione che lo contraddistingue.
Ciò si riflette, ancora vantaggiosamente, in costi e tempi di produzione e di installazione inferiori rispetto a quelli dei dispositivi equivalenti noti: a tal riguardo, si sottolinea in questa sede la notevole semplificazione delle opere da eseguire in cantiere in termini di scavo del vano di contenimento nello scafo dell’imbarcazione che comporta il dispositivo semplificato di attuazione oggetto dell’invenzione.
Altrettanto vantaggiosamente, il dispositivo perfezionato dell’attuale invenzione, proprio in virtù della sua minimale concezione costruttiva e del sistema di funzionamento, risulta maggiormente appetibile da parte del mondo della nautica rispetto ai dispositivi simili della tecnica nota, nei confronti dei quali il mondo della nautica ha manifestato diffidenza e difficoltà di recepimento dei relativi vantaggi.
In maniera vantaggiosa, inoltre, il dispositivo semplificato di attuazione della presente invenzione assicura agli organi parabordi cui à ̈ accoppiato maggiore stabilità rispetto a dispositivi equivalenti di tipo noto, specialmente quando questi assumono la condizione di esercizio o di utilizzo.
Sempre vantaggiosamente, il dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi dell’invenzione à ̈ installabile in modo permanente su qualsiasi imbarcazioni, anche le barche a vela, tradizionalmente riconosciute nel settore nautico come imbarcazione di dimensioni più contenute.
Gli scopi ed i vantaggi detti risulteranno maggiormente dalla descrizione che segue relativa ad una preferita forma di esecuzione del dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi dell’invenzione, data a titolo indicativo ed illustrativo, ma non limitativo, con riferimento alle allegate tavole di disegno ove:
- la figura 1 à ̈ una vista assonometrica del dispositivo semplificato di attuazione dell’invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ la vista di un assieme costruttivo di figura 1;
- la figura 3 Ã ̈ la vista posteriore di figura 1;
- la figura 4 Ã ̈ la vista frontale (di prospetto) di figura 1;
- la figura 5 à ̈ la vista di figura 4 secondo il piano di sezione A-A, in cui i mezzi di movimentazione assumono la posizione di riposo e l’organo parabordi la condizione di non utilizzo;
- la figura 6 à ̈ una vista analoga alla figura 5, con i mezzi di movimentazione in una posizione intermedia e l’organo parabordi in condizioni precedenti alla condizione canonica di utilizzo;
- la figura 7 à ̈ la vista analoga delle figure 5 e 6 con i mezzi di movimentazione nella posizione di esercizio e l’organo parabordi nella condizione di utilizzo;
- la figura 8 Ã ̈ la vista di figura 4 secondo il piano di sezione B-B, con i mezzi di movimentazione nella posizione corrispondente a quella di figura 5;
- la figura 9 Ã ̈ la vista analoga della figura 8 con i mezzi di movimentazione nella posizione corrispondente a quella di figura 6;
- la figura 10 Ã ̈ la vista analoga delle figure 8 e 9 con i mezzi di movimentazione nella posizione corrispondente a quella di figura 7.
Il dispositivo semplificato di attuazione della presente invenzione à ̈ mostrato in figura 1, dove viene globalmente segnalato con 1.
Si precisa innanzitutto che il dispositivo semplificato di attuazione 1 dell’invenzione serve per movimentare un organo parabordi, per esempio del tipo indicato con B nelle figure che seguono, tipicamente impiegato per la protezione di imbarcazioni, non rappresentate nei disegni allegati, durante l’ormeggio e/o, più in generale, l’approdo ad un’area di sosta quale un molo, una banchina o un pontile di un porto.
Come si osserva, il dispositivo semplificato di attuazione 1 dell’invenzione include:
- un telaio di supporto 2 adatto ad essere accoppiato alla murata di detta imbarcazione, in genere e di preferenza all’interno di un vano di contenimento ricavato nella zona di prua e/o di poppa dell’imbarcazione stessa;
- mezzi di movimentazione, nel complesso indicati con 3, accoppiati al telaio di supporto 2 ed adatti ad supportare l’organo parabordi B per muoverlo tra una posizione di non utilizzo (visibile alle figure 5 e 8), in cui l’organo parabordi B rientra nell’ingombro definito dall’imbarcazione, ed una posizione di utilizzo (visibile alle figure 7 e 10) in cui l’organo parabordi B sporge totalmente dalla murata dell’imbarcazione per proteggerla da urti accidentali durante l’ormeggio e/o l’approdo.
Secondo l’invenzione, i mezzi di movimentazione 3 comprendono un corpo cavo flessibile ed espandibile 4 operativamente connesso a mezzi pneumatici di attivazione, non raffigurati per semplicità, che lo dispongono tra una posizione di riposo (visibile alle figure 5 e 8), in cui il corpo cavo 4 à ̈ privo di aria per disporre l’organo parabordi B nella posizione di non utilizzo, ed una posizione di esercizio (visibile alle figure 7 e 10), in cui il corpo cavo 4 à ̈ riempito d’aria per disporre l’organo parabordi B nella posizione di utilizzo.
In particolare, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 à ̈ contenuto o comunque compreso nell’ingombro del telaio di supporto 2 quando si trova nella suddetta posizione di riposo.
Nella fattispecie, infatti, il telaio di supporto 2 include un involucro scatolare 5 che presenta ad esempio la forma di un parallelepipedo, come mostra la figura 1, ed à ̈ adatto ad essere alloggiato in un vano di contenimento ricavato nello scafo dell’imbarcazione. In corrispondenza di una prima estremità 5a, l’involucro scatolare 5 presenta, inoltre, una bocca frontale 6, visibile anche in figura 4, attraverso cui l’organo parabordi B fuoriesce/rientra per disporsi nella posizione di utilizzo/non utilizzo e che à ̈ circondata da una cornice sporgente 7 adatta ad essere disposta esternamente a ridosso della murata dell’imbarcazione stessa al fine di garantire opportunamente la tenuta stagna all’acqua.
Preferibilmente ma non necessariamente, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 presenta una struttura a soffietto o a mantice di fisarmonica.
Inoltre, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 à ̈ realizzato in materiale a base di gomma ed individua un asse longitudinale di simmetria Z coincidente con l’asse longitudinale di simmetria definito dall’involucro scatolare 5.
Sotto il profilo funzionale o operativo, Ã ̈ possibile determinare che il volume definito dal corpo cavo flessibile ed espandibile 4 Ã ̈ minimo nella posizione di riposo del corpo cavo 4 stesso, come detto mostrata alle figure 5 e 8, e massimo nella posizione di esercizio del corpo cavo 4, come detto illustrata alle figure 7 e 10.
Il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 à ̈ fissato da una parte ad una piastra posteriore di chiusura 8, disposta in corrispondenza di una seconda estremità 5b dell’involucro scatolare 5 ed adatta ad essere stabilmente accoppiata alla parete di fondo del vano di contenimento dello scafo.
Dalla parte opposta, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 à ̈ fissato ad una piastra anteriore 9, adatta ad essere contenuta nel vano di contenimento nella predetta posizione di riposo del corpo cavo 4 e ad affacciarsi, invece, all’esterno dell’involucro scatolare 5, in prossimità della bocca frontale 6, nella posizione di esercizio del corpo cavo 4 medesimo. Più specificatamente, la piastra posteriore di chiusura 8 à ̈ provvista di una faccia interna 8a rivolta e prospiciente verso il volume interno del corpo cavo 4 e presentante un settore anulare periferico 8c disposto a ridosso del bordo perimetrale 5c dell’involucro scatolare 5.
A sua volta, la piastra anteriore 9 à ̈ libera di scorrere all’interno dell’involucro scatolare 5 lungo l’asse longitudinale di simmetria Z.
Per quanto concerne i mezzi pneumatici di attuazione precedentemente introdotti, essi sono de tipo di per sé noto al tecnico esperto del ramo, essendo costituiti ad esempio da un circuito pneumatico presente a bordo dell’imbarcazione (comprendente in genere un compressore).
I mezzi pneumatici di attuazione comunicano con il volume interno del corpo cavo flessibile ed espandibile 4 tramite un foro passante di accesso 10 ricavato nella piastra posteriore di chiusura 8, come evidenziato dalla figura 3.
Di preferenza, i mezzi pneumatici di attuazione comprendono una valvola di regolazione 11 disposta in corrispondenza di tale foro passante di accesso 10 della piastra posteriore di chiusura 9: la valvola di regolazione 11 svolge la funzione di regolare il passaggio dell’aria da/a il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 per movimentare conseguentemente l’organo parabordi B.
Da un punto di vista costruttivo, il dispositivo semplificato 1 dell’invenzione comprende anche mezzi di connessione, meglio visibili nelle figure 5-10 dove sono complessivamente numerati con 12, associati al corpo cavo flessibile ed espandibile 4 con il quale cooperano, adatti a sostenere l’organo parabordi B.
In particolare, i mezzi di connessione 12 sono accoppiati alla piastra anteriore 9 ed interposti, quindi, tra l’organo parabordi B e il corpo cavo flessibile ed espandibile 4.
A titolo preferito ma non vincolante, i mezzi di connessione 12 includono un braccio di supporto 13 che si sviluppa in prevalenza lungo una direzione parallela all’asse longitudinale di simmetria Z del corpo cavo 2 e sostanzialmente ortogonale all’asse principale Y di un albero portante A appartenente all’organo parabordi B a cui il braccio di supporto 13 à ̈ accoppiato.
Più in dettaglio, il braccio di supporto 13 à ̈ costituito da una lamina tubolare che conferisce flessibilità al componente costruttivo in esame, rendendolo assimilabile ad un ulteriore elemento smorzatore.
Vantaggiosamente, i mezzi di connessione comprendono un giunto elastico ammortizzante 14, disposto all’interno ed in corrispondenza della zona assiale 4a del corpo cavo flessibile ed espandibile 4, adatto ad attutire gli impatti subiti dall’organo parabordi B.
Il giunto elastico ammortizzante 14, realizzato preferibilmente in materiale plastico, per esempio gomma o polivinilcloruro (PVC), à ̈ posto a ridosso della faccia interna 9a, rivolta verso il volume interno del corpo cavo 4, della piastra anteriore 9 che, come evidenziato dalla figura 2, presenta un’apertura assiale passante 15 chiusa da una flangia centrale 16. Secondo la preferita forma esecutiva qui descritta dell’invenzione, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 comprende internamente mezzi di recupero elastico, nell’insieme numerati con 17 e visibile alle figure 5-10, adatti a richiamare il l’organo parabordi B all’interno dell’ingombro della imbarcazione quando i mezzi pneumatici di attuazione riportano il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 nella posizione di riposo attraverso l’aspirazione dell’aria in esso contenuta e precedentemente introdotta.
Nel caso di specie, quindi, i mezzi pneumatici di attuazione richiamano l’organo parabordi B all’interno dell’involucro scatolare 5 che forma, di preferenza, il telaio di supporto 2.
In modo preferito ma non esclusivo, i mezzi di recupero elastico 17 comprendono nel caso specifico una molla assiale 18 provvista di una prima estremità 18a vincolata alla faccia interna 8a della piastra posteriore 8 e di una seconda estremità 18b vincolata alla superficie interna 14a del giunto elastico ammortizzante 14.
In questo caso, a puro titolo di esempio vantaggioso ma non limitativo, i mezzi di recupero elastico 17 includono una coppia di molle ausiliarie periferiche 19, 20 simmetricamente disposte rispetto all’asse longitudinale di simmetria Z.
Ognuna di tali molle ausiliarie porfiriche 19, 20 si sviluppa secondo un asse lineare Z’ parallelo all’asse longitudinale di simmetria Z lungo cui à ̈ disposta la molla assiale 18 ed à ̈ provvista di una prima estremità 19a, 20a vincolata alla faccia interna 8a della piastra posteriore 8 e di una seconda estremità 19b, 20b vincolata alla faccia interna 9a della piastra anteriore 9.
E’ inteso comunque che in altre realizzazioni del dispositivo semplificato di attuazione dell’invenzione, non illustrate per semplicità, i mezzi di recupero elastico potranno includere un numero di molle ausiliarie periferiche diverso da due, potendo tale numero variare a piacimento a partire da uno.
Operativamente, come traspare chiaro ed immediato dalle caratteristiche costruttive appena descritte, il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 assume inizialmente e normalmente la posizione di riposo delle figure 5 e 8, dove à ̈ totalmente contenuto all’interno dell’involucro scatolare 5 disposto nel vano di contenimento ricavato nello scafo dell’imbarcazione.
All’occorrenza, i mezzi pneumatici di attuazione, attivati dall’operatore mediante mezzi di comando ad esso disponibili ad esempio nella cabina del comandante dell’imbarcazione, immettono aria compressa all’interno del corpo cavo flessibile ed espandibile 4, provocandone l’espansione assiale lungo l’asse longitudinale Z ed il progressivo allungamento sempre all’interno dell’involucro scatolare 5.
Ne consegue che l’organo parabordi fuoriesce dall’involucro scatolare 5 e, di conseguenza, dall’ingombro dell’imbarcazione, passando gradualmente dalla configurazione delle figure 5 e 8 alla configurazione 7 e 10, previo passaggio attraverso una serie di configurazioni intermedie, di cui le figure 6 e 9 mostrano un esempio.
Ultimato il riempimento con aria compressa del corpo cavo flessibile ed espandibile 4, questo ha raggiunto la posizione finale di esercizio e l’organo parabordi B assume la posizione finale di utilizzo, pronto a proteggere l’imbarcazione durante l’ormeggio e/o l’attracco ad un molo, ad un pontile o ad una banchina. Durante l’espansione del corpo cavo flessibile ed espandibile 4, la molla assiale 18 e le molle ausiliarie periferiche 19, 20 appartenenti di preferenza ai mezzi di richiamo elastico 17 si comprimono progressivamente.
Per riportare l’organo parabordi B nella posizione di non utilizzo ed il corpo cavo flessibile ed espandibile 4 nella posizione di riposo, entrambi all’interno dell’involucro scatolare 5, i mezzi pneumatici di attuazione aspirano l’aria dal corpo cavo flessibile ed espandibile 4, ivi precedentemente introdotta, sino a richiamarlo nella configurazione delle figure 5 e 8.
L’energia meccanica immagazzinata dalla molla assiale 18 ed alle molle ausiliarie periferiche 19, 29 dei mezzi di richiamo elastico 17 durante la precedente fase di espansione e riempimento con aria compressa del corpo cavo flessibile ed espandibile 4 contribuisce al richiamo dell’organo parabordi B nella posizione di non utilizzo, scorrendo lungo l’asse longitudinale di simmetria X in direzione opposta alla precedente.
In base alla descrizione appena fornita, si comprende, pertanto, che il dispositivo semplificato di attuazione per la movimentazione di organi parabordi dell’invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi già prima menzionati.
Il dispositivo semplificato di attuazione secondo l’invenzione, grazie alla sua specifica concezione costruttiva meno complessa ed articolata rispetto alla tecnica anteriore equivalente, consente di ridurre altresì, sempre in rapporto a tale rispetto alla tecnica anteriore, il tempo necessario per disporre o movimentare un organo parabordi tra la posizione di non utilizzo e la posizione di utilizzo.
In fase esecutiva, potranno essere apportate modifiche al dispositivo semplificato di attuazione di cui all’invenzione per la movimentazione di organi parabordi consistenti, per esempio, in un telaio di supporto avente concezione costruttiva diversa da quella precedentemente descritta ed illustrata nei disegni che seguono.
Inoltre, in altre soluzioni esecutive dell’invenzione, non rappresentate nei disegni allegati, il dispositivo semplificato di attuazione potrà disporre l’organo parabordi solo parzialmente sporgente, in varia misura, dalla murata dell’imbarcazione nella posizione di utilizzo, a protezione di questa da urti accidentali pericolosi.
Si precisa che i mezzi pneumatici di attivazione potranno includere un impianto o circuito pneumatico di qualsivoglia tipologia, a seconda delle scelte progettuali e/o delle esigenze applicative.
Oltre a ciò, potranno sussistere ulteriori varianti costruttive, ancora non raffigurate nelle tavole di disegno che seguono, del dispositivo semplificato di attuazione di cui si chiede qui la tutela, in cui il corpo cavo flessibile ed espandibile appartenenti ai mezzi di movimentazione assume un disegno costruttivo diverso da quello illustrato e descritto in precedenza in relazione alla preferita forma esecutiva del dispositivo qui rivendicato, il che non inficia il vantaggio apportato dalla presente invenzione.
E’ chiaro, infine, che numerose altre varianti possono essere apportate al dispositivo semplificato di attuazione in esame, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva, così come à ̈ chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ove le caratteristiche costruttive e le tecniche menzionate nelle successive rivendicazioni siano seguite da segni o numeri di riferimento, tali segni di riferimento sono stati introdotti con il solo obiettivo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni stesse e, di conseguenza, essi non presentano alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato, a titolo puramente di esempio, da tali segni di riferimento.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo semplificato di attuazione (1) per la movimentazione di organi parabordi (B) impiegati per la protezione di imbarcazioni comprendente: - un telaio di supporto (2) atto ad essere accoppiato alla murata di detta imbarcazione; - mezzi di movimentazione (3), accoppiati a detto telaio di supporto (2) ed atti ad supportare detto organo parabordi (B) per muoverlo tra almeno una posizione di non utilizzo, in cui detto organo parabordi (P) rientra nell’ingombro definito da detta imbarcazione, ed una posizione di utilizzo in cui detto organo parabordi (P) sporge almeno parzialmente da detta murata di detta imbarcazione per proteggerla da urti accidentali durante l’ormeggio e/o l’approdo, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione (3) comprendono un corpo cavo flessibile ed espandibile (4) operativamente connesso a mezzi pneumatici di attivazione che lo dispongono tra una posizione di riposo, in cui detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) à ̈ privo di aria per disporre detto organo parabordi (P) in detta posizione di non utilizzo, ed una posizione di esercizio, in cui detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) à ̈ riempito d’aria per disporre detto organo parabordi (P) in detta posizione di utilizzo.
  2. 2. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che detto telaio di supporto (2) comprende un involucro scatolare (5), atto ad essere alloggiato in un vano di contenimento ricavato nello scafo di detta imbarcazione, presentante una bocca frontale (6) attraverso la quale detto organo parabordi (B) fuoriesce/rientra per disporsi in detta posizione di utilizzo/non utilizzo e che à ̈ circondata da una cornice sporgente (7) atta ad essere disposta esternamente a ridosso di detta murata di detta imbarcazione per garantire la tenuta stagna all’acqua.
  3. 3. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 1) o 2) caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) presenta una struttura a soffietto o a mantice di fisarmonica.
  4. 4. Dispositivo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il volume definito da detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) Ã ̈ minimo in detta posizione di riposo di detto corpo cavo (4) e massimo in detta posizione di esercizio di detto corpo cavo (4).
  5. 5. Dispositivo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) Ã ̈ realizzato in materiale a base di gomma ed individua un asse longitudinale di simmetria (Z).
  6. 6. Dispositivo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 2) a 5) caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) à ̈ fissato da una parte ad una piastra posteriore di chiusura (8), disposta in corrispondenza di una seconda estremità (5b) di detto involucro scatolare (5) ed atta ad essere stabilmente accoppiata alla parete di fondo di detto vano di contenimento e, dalla parte opposta, ad una piastra anteriore (9), atta ad essere contenuta in detto vano di contenimento in detta posizione di riposo di detto corpo cavo (4) e ad affacciarsi all’esterno di detto involucro scatolare (5), in prossimità di detta bocca frontale (6), in detta posizione di esercizio di detto corpo cavo (4).
  7. 7. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 6) caratterizzato dal fatto che detta piastra posteriore di chiusura (8) Ã ̈ provvista di una faccia interna (8a) rivolta verso il volume interno di detto corpo cavo (4) e presentante un settore anulare periferico (8c) disposto a ridosso del bordo perimetrale (5c) di detto involucro scatolare (5) e detta piastra anteriore (9) Ã ̈ libera di scorrere in detto involucro scatolare (5) lungo detto asse longitudinale di simmetria (Z).
  8. 8. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 6) o 7) caratterizzato dal fatto che detti mezzi pneumatici di attuazione comunicano con il volume interno di detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) tramite un foro passante di accesso (10) ricavato in detta piastra posteriore di chiusura (8).
  9. 9. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 8) caratterizzato dal fatto che detti mezzi pneumatici di attuazione comprendono una valvola di regolazione (11) disposta in corrispondenza di detto foro passante di accesso (10) di detta piastra posteriore di chiusura (8) ed atta a regolare il passaggio dell’aria da/a detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4).
  10. 10. Dispositivo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di connessione (12), associati a detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) con cui cooperano, atti a sostenere detto organo parabordi (B).
  11. 11. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 10) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (12) comprendono un giunto elastico ammortizzante (14), disposto all’interno ed in corrispondenza della zona assiale (4a) di detto corpo cavo (4), atto ad attutire gli impatti subiti da detto organo parabordi (B).
  12. 12. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 11) caratterizzato dal fatto che detto giunto elastico ammortizzante (14) à ̈ posto a ridosso della faccia interna (9a), rivolta verso il volume interno di detto corpo cavo (4), di detta piastra anteriore (9) che presenta un’apertura assiale passante (15) chiusa da una flangia centrale (16).
  13. 13. Dispositivo (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo flessibile e espandibile (4) comprende internamente mezzi di recupero elastico (17) atti a richiamare detto organo parabordi (B) all’interno di detto ingombro di detta imbarcazione quando detti mezzi pneumatici di attuazione riportano detto corpo cavo flessibile ed espandibile (4) in detta posizione di riposo aspirando l’aria in esso contenuta.
  14. 14. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 13) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di recupero elastico (17) comprendono una molla assiale (18) provvista di una prima estremità (18a) vincolata a detta faccia interna (8a) di detta piastra posteriore (8) e di una seconda estremità (18b) vincolata alla superficie interna (14a) di detto giunto elastico ammortizzante (14).
  15. 15. Dispositivo (1) come alla rivendicazione 13) o 14) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di recupero elastico (17) includono almeno una molla ausiliaria periferica (19, 20) che si sviluppa secondo un asse lineare parallelo (Z’) a detto asse longitudinale di simmetria (Z) ed à ̈ provvista di una prima estremità (19a, 20a) vincolata a detta faccia interna (8a) di detta piastra posteriore (8) e di una seconda estremità (19b, 20b) vincolata a detta faccia interna (9a) di detta piastra anteriore (9).
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