ITUD950018A1 - Procedimento di erogazione di gas con funzione antifurto e dispositivo relativo - Google Patents

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ITUD950018A1
ITUD950018A1 IT000018A ITUD950018A ITUD950018A1 IT UD950018 A1 ITUD950018 A1 IT UD950018A1 IT 000018 A IT000018 A IT 000018A IT UD950018 A ITUD950018 A IT UD950018A IT UD950018 A1 ITUD950018 A1 IT UD950018A1
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"PROCEDIMENTO DI EROGAZIONE DI GAS CON FUNZIONE ANTIFURTO E DISPOSITIVO RELATIVO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Formano oggetto del presente trovato un procedimento, ed il relativo dispositivo, per l'erogazione di gas con funzione antifurto come espressi nelle rispettive rivendicazioni principali. Il trovato è concepito per l'utilizzo all’interno di un locale di un edificio e serve per erogare in modo rapido una quantità di gas, o fumo, tale da saturare detto locale, rendendo difficoltosa sia la visuale che il movimento delle persone indebitamente presenti in quel momento all 'interno di detto locale .
Detta fuoriuscita di gas o fumo ha anche la funzione di favorire una eventuale identificazione dall'esterno del verificarsi di situazioni anomale all'interno di detto locale.
Il dispositivo erogatore di gas secondo il trovato è, vantaggiosamente ma non esclusivamente, collegato ai comuni dispositivi di sicurezza antifurto presenti nelle abitazioni o nei locali in genere e ricava vantaggiosamente da essi il segnale per la sua attivazione.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i dispositivi di sicurezza antiintrusione normalmente predisposti all'interno di abitazioni, locali commerciali, edifici in genere, od anche autoveicoli, allo scopo di impedire i tentativi di furto.
Detti sistemi di sicurezza sono in grado di fornire un'ampia gamma di segnalazioni di allarme di tipo acustico e/o visivo, sia nelle immediate vicinanze del locale o dell'autoveicolo soggetto al tentativo di furto che eventualmente in un locale a distanza, quale può essere ad esempio una stazione di polizia opportunamente collegata.
E' noto tuttavia che tali sistemi di sicurezza, una volta attivati, pur fungendo da deterrente e costringendo spesso l'intrusore alla fuga, non sono completamente soddisfacenti, in particolare nel caso di abitazioni isolate, di intrusione in particolari giorni, ad esempio in giorni festivi, di scarsa tempestività nell'intervento, ecc.
In ogni caso, è sempre presente un determinato intervallo di tempo dall'istante in cui l'intrusione viene rilevata e l'allarme scatta al momento del primo possibile intervento del proprietario, della polizia o di chi altro viene preposto a tale intervento .
Inoltre, i sistemi di sicurezza noti possono essere messi fuori uso, ad esempio mediante l'interruzione dell'alimentazione elettrica.
Eventuali sistemi di sicurezza aggiuntivi ai semplici allarmi acustici e/o visivi non devono peraltro arrecare danni all 'interno del locale da proteggere, nè seri inconvenienti nel caso di attivazione indesiderata da parte del proprietario o dell'utente del locale o dell'autoveicolo stesso. Nella tecnica nota, sono stati proposti sistemi di sicurezza che utilizzano dispositivi erogatori di gas non tossici ed aventi l'apparenza di fumo, detti dispositivi venendo normalmente attivati dal sistema di sicurezza convenzionale del locale nel quale viene installato.
Detti dispositivi erogatori di gas (vedi ad esempio il WO-94/07223) comprendono tipicamente mezzi di generazione del vapore avente l’apparenza di fumo, mezzi di distribuzione di detto vapore all'interno del locale, mezzi di aw io generalmente associati ai convenzionali mezzi antiintrusione presenti nel locale e mezzi di alimentazione elettrica.
I dispositivi erogatori di gas della tecnica nota presentano una pluralità di inconvenienti.
Innanzi tutto, i dispositivi noti sono generalmente collegati ad una sorgente di alimentazione esterna da cui ricevono l'energia per l'attivazione e la prosecuzione del processo di erogazione del gas.
Ciò può determinare sia un facile strumento di disattivazione da parte di eventuali intrusori che una maggiore fonte di possibili guasti dovuti all'usura dei componenti.
Anche quando la sorgente di alimentazione elettrica è integrata con il dispositivo stesso, oppure quando sono presenti sistemi tampone che intervengono nel caso di disattivazione della sorgente esterna, ciò comporta ugualmente l'aggiunta di un componente delicato al dispositivo, con i problemi che ne derivano in termini di manutenzione, consumo, usura, difficoltà di ricarica, ecc.
I dispositivi erogatori noti sono inoltre generalmente poco compatti e maneggevoli.
Ancora, prevedono un alto consumo di energia elettrica sia in fase di avvio che in fase di funzionamento .
Per risolvere questi inconvenienti e per ottenere ulteriori vantaggi, il proponente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rispettive rivendicazioni principali.
Le rivendicazioni secondarie espongono varianti all'idea di soluzione principale.
Lo scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo erogatore di gas o fumo con funzione antifurto, anche associabile a sistemi convenzionali di sicurezza antiintrusione , che fornisca un efficace strumento per la protezione attiva di locali od autoveicoli da eventuali tentativi di furto.
Altro scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo erogatore di gas semplice, estremamente funzionale ed affidabile, versatile, economico, facilmente ricaricabile dopo l'utilizzo, di consumo di energia elettrica estremamente ridotto e di dimensioni estremamente contenute.
Ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che richieda soltanto una minima quantità di energia elettrica per l'innesco iniziale e poi risulti del tutto autonomo dal punto di vista energetico, disattivandosi solo all 'esaurimento della propria fonte interna di alimentazione.
comprende primi mezzi di contenimento della sostanza allo stato liquido la quale, all'attivazione del dispositivo, viene vaporizzata e poi erogata e distribuita in forma di fumo in modo voluto.
Secondo il trovato, detto dispositivo comprende ulteriormente secondi mezzi di contenimento di una miscela costituita da almeno una sostanza combustibile ed almeno una sostanza comburente, detta miscela essendo posta in cooperazione con almeno una sorgente di innesco.
Vantaggiosamente, detti secondi mezzi di contenimento cooperano perifericamente con mezzi a condotto posti in stretta prossimità della loro parete esterna.
Detti mezzi a condotto presentano almeno un ingresso associato ai primi mezzi di contenimento della sostanza liquida da vaporizzare ed almeno una uscita per l'erogazione e la distribuzione della sostanza vaporizzata.
Secondo il trovato, all'atto della segnalazione dell'intrusione, la sorgente di innesco avvia l'accensione della miscela combustibile-comburente contenuta nei secondi mezzi di contenimento, la quale accensione determina una reazione di combustione all'interno dei secondi mezzi di contenimento.
Secondo il trovato, una volta avviata la reazione, la combustione procede in modo autonomo autoalimentandosi fino al completo consumo della detta miscela.
In tal modo, il processo di combustione, una volta innescato con un minimo apporto energetico, è autonomo da alimentazioni esterne e non può quindi essere facilmente disattivato.
Inoltre, detto processo di combustione non può essere interrotto fino al completo esaurimento della miscela combustibile-comburente.
A causa dell'aumento di temperatura e/o di pressione conseguente alla combustione, la sostanza liquida viene indotta a fluire all'interno dei mezzi a condotto, segue un percorso a diretto contatto della parete esterna dei secondi mezzi di contenimento, vaporizza per scambio termico e fuoriesce da detti mezzi a condotto in tale stato vaporizzato.
Secondo il trovato, i secondi mezzi di contenimento della miscela combustibile-comburente sono associati a mezzi di copertura comprendenti almeno mezzi filtranti che impediscono la fuoriuscita delle scorie della combustione lasciando tuttavia passare l'aria.
Secondo il trovato, detti mezzi di copertura riportano ulteriormente mezzi sigillanti che prevengono l' ingresso di umidità all' interno dei secondi mezzi di contenimento in stato di quiete. Detti mezzi sigillanti, al raggiungimento di definiti valori di temperatura e/o pressione all'interno dei secondi mezzi di contenimento, si deteriorano permettendo così la libera espansione dell'aria interna ai secondi mezzi di contenimento durante il processo di combustione.
Secondo il trovato, i primi ed i secondi mezzi di contenimento sono componenti distinti, tra loro lontandisposti , e collegati da mezzi a condotto mediante almeno una valvola di intercettazione.
Secondo una variante, detti primi e secondi mezzi di contenimento presentano una conformazione reciprocamente coniugata; sono associati per accoppiamento di forma e sono reciprocamente disassemblabili per consentire una facile procedura di ricarica dopo un utilizzo.
Secondo un'altra variante, detti primi e secondi mezzi di contenimento sono ricavati mediante suddivisione in due camere distinte di un elemento di contenimento in unico pezzo, dette camere distinte presentando almeno mezzi di accesso per consentire la ricarica dopo l'utilizzo.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Le figure allegate sono fornite a titolo esemplificativo non limitativo ed illustrano alcune soluzioni preferenziali del trovato.
Nelle tavole abbiamo che:
- la fig. 1 illustra una sezione longitudinale di una prima forma realizzativa del trovato; - la fig. 2 illustra, con una sezione parziale, una variante di fig. 1;
- la fig. 3 illustra una variante di fig. 2;
- la fig. 4 illustra una variante di fig. 3;
- la fig. 5 illustra mezzi di raffreddamento del gas associati all'uscita ;
- la fig. 6 illustra una variante di fig. 5;
- la fig. 7 illustra una sezione longitudinale di una seconda forma realizzativa del trovato ;
- la fig. 8 illustra una variante di fig. 7;
- la fig. 9 illustra un'altra variante di fig. 7; - le figg. 10 e 11 illustrano due ulteriori varianti di fig. 7.
DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Il dispositivo erogatore di fumo 10 è illustrato in fig. 1 in una sua prima forma preferenziale e comprende almeno primi mezzi di contenimento 11 della sostanza allo stato liquido 16 da vaporizzare. Detta sostanza allo stato liquido 16 è vantaggiosamente costituita da glicole additivato con acqua, la quale serve per evitare la decomposizione e per favorire la stabilizzazione della miscela.
Detti primi mezzi di contenimento 11 presentano vantaggiosamente una camera superiore Ila, eventualmente divisa da una membrana elastica 45, nella quale è presente aria, azoto od altro gas inerte in pressione.
Detti primi mezzi di contenimento 11 cooperano con mezzi a valvola di caricamento 44.
Nel caso di specie, i primi mezzi di contenimento 11 sono associati, mediante un condotto 12, ad una serpentina 13 disposta perifericamente ed a diretto contatto della parete esterna di secondi mezzi di contenimento 14.
All'interno di detti secondi mezzi di contenimento 14 è presente una miscela 17, vantaggiosamente in polvere, costituita da almeno una sostanza combustibile ed almeno una sostanza comburente.
Nella formulazione preferenziale del trovato, la sostanza combustibile è costituita da Zinco (60%), mentre la sostanza comburente è costituita da Biossido di Manganese (40%) o da Cromato di Bario, ma altre sostanze analoghe od assimilabili possono essere ugualmente utilizzate nell'ambito del trovato .
All'interno dei detti secondi mezzi di contenimento 14 viene inserita una sorgente di innesco, costituita nel caso di specie, da una piccola resistenza 15 associata ad una sorgente di alimentazione 18.
Nel caso di specie, la resistenza 15 è collegata, mediante cavi elettrici 19, ad un interruttore 20 normalmente aperto associato ad un sistema di sicurezza 21 antiintrusione convenzionale.
Secondo il trovato, quando il sistema di sicurezza 21 rileva la presenza di un intruso all'interno del locale ove è installato, l'interruttore 20 si chiude e la sorgente 18 fornisce un impulso di alimentazione alla resistenza 15.
Detto impulso fornisce l'innesco per l'avvio della combustione alla miscela 17 presente all'interno dei secondi mezzi di contenimento 14.
Secondo una variante, per favorire detto innesco e rendere sicura e più efficace la fase di accensione, la resistenza 15 è associata a mezzi propagatori della fiamma 43.
Nel caso di fig. 1, sulla parete della serpentina 13 è presente un mezzo rilevatore di temperatura, quale un termostato 22, posto in diretta prossimità della parete esterna dei secondi mezzi di contenimento 14.
Detto termostato 22, al raggiungimento di una soglia di temperatura voluta, invia un segnale per l’apertura di una valvola 23 posta sul condotto 12, la quale valvola 23 permette il passaggio della sostanza liquida 16 dai primi mezzi di contenimento 11 alla serpentina 13.
Secondo una variante, sul condotto 12 di alimentazione della sostanza liquida 16 è presente una strozzatura od un foro di calibratura 26 per dosare in modo voluto la quantità di detta sostanza liquida 16 alimentante la serpentina 13.
La sostanza liquida 16 viene quindi fatta fluire a stretto contatto della parete esterna dei secondi mezzi di contenimento 14, dalla quale acquisisce calore per scambio termico, passando progressivamente allo stato di vapore,
La sostanza allo stato di vapore viene quindi erogata attraverso l'uscita ad ugello 24 in forma di gas avente apparenza di fumo 25 e quindi distribuita secondo le modalità volute all'interno del locale. Secondo una variante, i primi mezzi di contenimento 11 sono associati almeno ad un pressostato 27 che rileva situazioni di anomalia.
Secondo la variante illustrata in fig. 2, in cooperazione con la parete della serpentina 13 ed in stretta prossimità della parete dei secondi mezzi di contenimento 14 è presente un gruppo con funzione di valvola 49.
Detto gruppo con funzione di valvola 49 comprende al suo interno almeno un elemento 48, configurato nella forma di un disco od una piastrina di stagno, plastica od altro materiale idoneo a distruggersi alle alte temperature.
Quando la reazione di combustione all'interno dei secondi mezzi di contenimento 14 si è avviata e la temperatura raggiunge un definito valore di soglia, l'elemento 48 si distrugge e la sostanza liquida 16 può liberamente fluire attraverso il gruppo a valvola 49 e quindi all'interno della serpentina 13. Nella soluzione di fig. 3 i primi mezzi di contenimento 11 non presentano una camera separata con aria od altro gas in pressione, ma detta aria od altro gas in pressione è presente all’interno di terzi mezzi di contenimento 50.
In questa soluzione, il gruppo a valvola 49, al raggiungimento della temperatura di soglia alla quale l'elemento 48 si distrugge, libera il transito al passaggio di detta aria in pressione la quale, attraverso il condotto 51, va a determinare la spinta pneumatica per alimentare la sostanza liquida 16 alla serpentina 13.
In questo caso, sulla linea di alimentazione dai primi mezzi di contenimento 11 alla serpentina 13, oltre al detto foro di calibratura 26, è presente un tappo di sicurezza 52 il quale viene disattivato dal passaggio stesso del fluido in pressione nella fase di attivazione del dispositivo erogatore 10.
Secondo la variante illustrata in fig. 5, l'uscita ad ugello 24 coopera con un elemento conformato a tubo di Venturi 46, mediante il quale si realizza una miscelazione del detto gas in forma di fumo con l'aria esterna {indicata con 47).
Detta miscelazione serve per raffreddare detto gas in forma di fumo prima dell'erogazione, evitandone quindi la condensazione lungo i condotti d distribuzione .
Detta soluzione è particolarmente indicata nel caso di distribuzione del detto gas, mediante opportuni condotti di convogllamento, in più locali anche lontani fra loro.
Nella soluzione di fig. 6, il trovato prevede di utilizzare una miscela combustibile-comburente 17, quale ad esempio sodio-azide, la cui reazione produce un flusso di gas inerte di combustione.
Secondo il trovato, detti gas di combustione vengono prelevati e convogliati all'interno di detto elemento a tubo di Venturi 46 per determinare un ulteriore aumento di apporto termico ed il trasporto meccanico del gas erogato attraverso la detta uscita 24.
Nella variante di fig. 4, vengono previsti quarti mezzi di contenimento 53, in diretta cooperazione con i secondi mezzi di contenimento 14, al cui interno è presente una miscela autoinnescante alle alte temperature, la quale produce gas di combustione come risultato della reazione.
In questo caso, il trovato prevede di prelevare detti gas di combustione e di convogliarli verso i primi mezzi di contenimento 11, eventualmente dosandone la quantità e la pressione attraverso i foro di calibratura 126 per utilizzarne la forza meccanica allo scopo di spingere la sostanza liquida 16 all'interno della serpentina 13.
I secondi mezzi di contenimento 14 presentano superiormente almeno un elemento filtrante 28 che ha la funzione di impedire la fuoriuscita dei residui della combustione, nel contempo lasciando espandere l'aria interna.
Detti secondi mezzi di contenimento 14 sono inoltre associati a mezzi di chiusura quale il tappo 29 (fig. 1).
Detto tappo 29 presenta almeno un condotto 30 comunicante con l'esterno per consentire i.1 passaggio dell'aria.
Secondo il trovato, in corrispondenza di detto condotto 30, è presente una membrana di chiusura 31 la quale, in stato di quiete del dispositivo erogatore 10, impedisce il passaggio dell'aria dall 'esterno per prevenire fenomeni di umidità della miscela 17 presente all'interno dei secondi mezzi di contenimento 14 .
Detta membrana di chiusura 31 è di struttura tale da fondere, o comunque distruggersi, all'avvio della combustione per l'aumento di temperatura o di pressione derivante, liberando così il condotto 30 e permettendo il libero transito dell'aria.
Secondo una variante, attorno alla serpentina 13 è presente un rivestimento 34 in materiale termicamente isolante atto a ridurre lo scambio termico del dispositivo erogatore 10 con l'esterno ed a impedire danneggiamenti delle strutture componenti vicine.
Secondo il trovato, i secondi mezzi di contenimento 14 sono sostituibili dopo ogni utilizzo del dispositivo erogatore 10.
Secondo la variante realizzativa delle figg. da 7 a 10, i primi 11 ed i secondi mezzi di contenimento 14 sono integrati in unico contenitore e sono associati per accoppiamento di forma.
La fig. 7 illustra, ad esempio, il caso in cui i secondi mezzi di contenimento 14 siano posti direttamente all'interno dei primi mezzi di contenimento 11 e la serpentina 13 sia realizzata direttamente sulle pareti dei detti primi mezzi di contenimento 11 cooperanti con le pareti dei secondi mezzi di contenimento 14.
Nella soluzione di fig. 8, i secondi mezzi di contenimento 14 sono contenuti all'interno di un vano ricavato nei primi mezzi di contenimento 11 e presentano una serpentina 13 direttamente a contatto con le pareti esterne dei detti secondi mezzi di contenimento 14, detta serpentina 13 essendo alimentata dalla soluzione liquida 16 contenuta nei primi mezzi di contenimento 11,
Nel caso di fig 10, i secondi mezzi di contenimento 14 presentano una sezione sostanzialmente ad "U" capovolta che va a cooperare con la sezione sostanzialmente a "T " capovolta dei primi mezzi di contenimento 11.
In questo caso all'interno dei primi mezzi di contenimento 11 è presente un condotto di pescaggio 32 aperto la cui bocca di presa 33 è disposta sostanzialmente in prossimità del fondo dei detti mezzi di contenimento 11.
Il condotto di pescaggio 32 presenta inoltre almeno un'ansa 35 posta in diretta cooperazione con l'area di accensione e combustione della miscela 17. Ad innesco avvenuto, l'aumento di temperatura all'interno dei secondi mezzi di contenimento 14 determina la vaporizzazione della miscela liquida 16 presente nei primi mezzi di contenimento 11 nella zona cooperante con l'ansa 35.
Ciò crea un effetto "pompa" che spinge detta miscela liquida 16 all’interno del condotto 32 e progressivamente nel condotto 36 collegato a detto condotto 32.
Dà detto condotto esterno 36 la miscela liquida perviene all'interno della serpentina 13, da cui viene erogata in forma di vapore attraverso l'uscita 24 con modalità analoghe a quanto descritto sopra. Il condotto esterno 36 può assolvere anche a funzioni di indicatore di livello.
I primi 11 ed i secondi 14 mezzi di contenimento possono essere associati mediante sistemi di aggancio/sgancio rapido 37 e sono facilmente disassemblabili per sfilamento in fase di ricarica. Secondo la variante di fig. 11, i primi 11 ed i secondi mezzi di contenimento 14 possono essere ricavati in corpo unico mediante suddivisione in due camere distinte.
In questa soluzione, sono previsti mezzi di ricarica dei primi mezzi di contenimento 11, i quali in questo caso non sono accessibili direttamente dall'alto.
Detti mezzi di ricarica sono costituiti, nel caso di specie, da un tubo 38 associato superiormente ad un tappo 39 il quale viene vantaggiosamente inserito in una sede ricavata direttamente sul tappo 29.
La fig. 9 illustra una ulteriore variante di fig.
10 che utilizza lo stesso principio di funzionamento .
In fig. 11 è raffigurata anche una protezione 41 associata a della membrana di chiusura filtrante 31. Secondo una variante, in cooperazione con l'uscita 24 è presente un elemento erogatore 42 di una sos tanza irritante che viene attivato dall'erogazione stessa della sostanza vaporizzata. Nella soluzione di fig. 11, il condotto esterno 36 si posiziona in una apposita sede all'interno della serpentina 13, eventualmente in posizione protetta e vantaggiosamente visibile dall'esterno, e l'innesto con infilamento dal basso avviene mediante un sistema ad accoppiamento rapido 44.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Procedimento di erogazione di gas in forma di fumo con funzione antifurto, idoneo per l’erogazione in modo rapido di una voluta quantità di sostanza vaporizzata avente apparenza di fumo, detto procedimento utilizzando, come sostanza di partenza, una sostanza liquida (16) contenuta all'interno di primi mezzi di contenimento (11), la vaporizzazione della detta sostanza liquida (16) avvenendo per scambio termico, caratterizzato dal fatto che alla segnalazione di una avvenuta intrusione, viene attivata almeno una sorgente di innesco (15), detta sorgente di innesco (15) determinando l'avvio di una reazione, o combustione, di una miscela combustibile-comburente (17) posta, all'interno di secondi mezzi di contenimento (14), l'aumento di temperatura derivante dalla detta reazione, o combustione, determinando il trasferimento di detta sostanza liquida (16) almeno in prossimità della parete esterna di detti mezzi di contenimento (14) con consequenziale trasferimento di calore e progressiva vaporizzazione della detta sostanza liquida (16), detta reazione, o combustione, della miscela combustibile-comburente (17) fornendo tutta l'energia termica necessaria per il completamento di almeno un ciclo di utilizzo del dispositivo (10) stesso, detto ciclo di utilizzo terminando con il completo esaurimento della detta miscela combustibile-comburente {17) e/o della detta sostanza liquida (16). 2 - Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il raggiungimento della soglia di temperatura viene rilevato da mezzi a termostato {22) asserventi mezzi a valvola {23) posti sulla linea che alimenta la sostanza liquida (16) alla zona in prossimità della parete dei secondi mezzi di contenimento (14). 3 - Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il raggiungimento della soglia di temperatura voluta determina in modo diretto l'apertura di un passaggio posto sulla linea che alimenta la sostanza liquida (16) alla zona in prossimità della parete dei secondi mezzi di contenimento (14), detto passaggio essendo temporalmente chiuso da mezzi (48) disattivabili alle alte temperature. 4 - Procedimento come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in corrispondenza dell'uscita (24) la sostanza vaporizzata viene miscelata all'interno di un gruppo a tubo di Venturi (46) con altri gas. 5 - Procedimento come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il trasferimento della sostanza liquida (16) alla zona in prossimità della parete dei secondi mezzi di contenimento (14) viene concretizzato mediante spinta meccanica di gas in pressione cooperanti almeno con la parte superiore dei primi mezzi di contenimento (11). 6 - Dispositivo erogatore di gas con funzione antifurto, idoneo ad erogare in modo rapido una voluta quantità di sostanza vaporizzata avente apparenza di fumo, comprendente almeno una sorgente di segnalazione collegata a mezzi di attivazione (18, 20, 21), detti mezzi di attivazione (18, 20, 21) facendo vantaggiosamente parte di un sistema di sicurezza antiintrusione convenzionale, essendo presenti almeno primi mezzi di contenimento (11) contenenti la sostanza allo stato liquido (16) da vaporizzare ed erogare in forma di fumo, la vaporizzazione di detta sostanza liquida (16) avvenendo per scambio termico, caratterizzato dal fatto che comprende secondi mezzi di contenimento (14) di una miscela combustibile-comburente (17) cooperante con una sorgente di innesco (15), detti secondi mezzi di contenimento (14) cooperando perifericamente con mezzi di riscaldamento della sostanza liquida (16) in prossimità della parete esterna di detti mezzi di contenimento (14), detti mezzi di riscaldamento cooperando con almeno un'uscita (24) per la sostanza allo stato di vapore in forma di fumo (25). 7 - Dispositivo come alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la parete esterna dei secondi mezzi di contenimento (14) coopera perifericamente con mezzi di trasporto e convogl lamento forzato (13) della sostanza liquida (16) da vaporizzare. 8 - Dispositivo erogatore come alla rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che i secondi mezzi di contenimento (14) cooperano con mezzi di copertura (29) associati ad almeno mezzi di protezione e filtraggio (28). 9 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti da 6 in poi, caratterizzato dal fatto che i mezzi di copertura (29) comprendono un condotto di passaggio aria (30) temporalmente chiuso da mezzi a membrana di chiusura (31) disattivabili alle alte temperature . 10 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti da 6 in poi, caratterizzato dal fatto che la sorgente di innesco (15) comprende almeno una resistenza elettrica ad assorbimento ridotto e temporalmente alimentata, in fase di innesco, da una sorgente di alimentazione esterna (18). 11 - Dispositivo erogatore come alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la resistenza elettrica è associata a mezzi di propagazione ed accentuazione della fiamma (43). 12 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti da 6 a 11, caratterizzato dal fatto che almeno la parete esterna dei secondi mezzi di contenimento (14) è associata a mezzi di rilevazione temperatura (22) che asservono l'apertura di mezzi a valvola (23) posti sulla linea di alimentazione (12) della sostanza liquida (16) ai mezzi di convogliamento forzato (13). 13 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti da 6 a 11, caratterizzato dal fatto che almeno la parete esterna dei secondi mezzi di contenimento (14) è associata a mezzi a valvola (49) comprendenti almeno mezzi temporali di interruzione transito (48) posti sulla linea di alimentazione (12) della sostanza liquida (16) ai mezzi di convogliamento forzato (13) . 14 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra caratterizzato dal fatto che i primi (11) ed i secondi (14) mezzi di contenimento sono elementi distinti e lontandisposti. caratterizzato dal fatto che i primi (11) ed i secondi (14) mezzi di contenimento sono elementi distinti e associati per accoppiamento di forma. delle rivendicazioni precedenti da 6 fino a 13, caratterizzato dal fatto che i primi (11) ed i secondi (14) mezzi di contenimento sono ricavati integralmente da un unico pezzo. 17 - Dispositivo erogatore come alle rivendicazioni caratterizzato dal fatto che i primi mezzi di contenimento (11) sono associati a mezzi a condotto di pescaggio (32) presentanti almeno una contenimento (11) ed una seconda estremità in comunicazione con ì mezzi di convogliamento forzato (13). 18 - Dispositivo erogatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti da 6 in poi, caratterizzato dal fatto che l'uscita (24) dei mezzi di convogllamento forzato (13) è associata a mezzi di miscelazione e raffreddamento a tubo di Venturi (46). 19 - Dispositivo erogatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti da 6 in poi, caratterizzato dal fatto che l'uscita (24) dei mezzi di convogliamento forzato (13) è associata a mezzi erogatori di sostanze irritanti (42).
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