ITUD20060026A1 - Procedimento e dispositivo per il trattamento di finissaggio di un tessuto - Google Patents

Procedimento e dispositivo per il trattamento di finissaggio di un tessuto Download PDF

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ITUD20060026A1
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Roberto Franchetti
Solitario Nesti
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Roberto Franchetti
Tecnotessile Societa Naz Di Ricercha Rl
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    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06CFINISHING, DRESSING, TENTERING OR STRETCHING TEXTILE FABRICS
    • D06C7/00Heating or cooling textile fabrics
    • DTEXTILES; PAPER
    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06CFINISHING, DRESSING, TENTERING OR STRETCHING TEXTILE FABRICS
    • D06C2700/00Finishing or decoration of textile materials, except for bleaching, dyeing, printing, mercerising, washing or fulling
    • D06C2700/13Steaming or decatising of fabrics or yarns

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Textile Engineering (AREA)
  • Treatment Of Fiber Materials (AREA)

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"PROCEDIMENTO E DISPOSITIVO PER IL TRATTAMENTO DI FINISSAGGIO DI UN TESSUTO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
li presente trovato si riferisce ad un procedimento e ad un dispositivo per il trattamento di finissaggio di un tessuto.
Più precisamente, si riferisce ad un procedimento e ad un dispositivo in cui un tessuto viene sottoposto ad un trattamento di almeno parziale asciugatura, rivolto all'ottenimento di un fissaggio superficiale stabile e permanente, all'interno di una camera chiusa in vapore in determinate condizioni di temperatura ed umidità.
Il trattamento di cui al presente trovato è vantaggiosamente di tipo continuo, e si applica principalmente, anche se non esclusivamente, a tessuti di lana, lana/miste, lana/cellulosiche, lana/sintetiche e simili.
STATO DELLA TECNICA
Nell'ambito dei processi di finissaggio tessile prima del confezionamento, è noto sottoporre il tessuto ad un trattamento con vapore in pressione, denominato decatissaggio, che ha lo scopo di conferire pienezza e sofficità al tatto e di stabilizzare la mano e le dimensioni del tessuto. Più precisamente, il decatissaggio sotto pressione prevede di sottoporre un tessuto, mantenuto meccanicamente vincolato, ad un trattamento con vapore in pressione e ad una temperatura dell'ordine di 102+130 °C, utilizzando opportune sottopezze che hanno la funzione di produrre voluti effetti di fissaggio, finitura e mano sul tessuto. Il tessuto uscente dai trattamenti di decatissaggio presenta una superficie regolare, con dimensioni e lucentezza stabili alla pressa da stiro ed alla goccia d'acqua.
I dispositivi utilizzati per eseguire il decatissaggio si dividono sostanzialmente in due categorie: dispositivi continui e dispositivi discontinui.
Alla prima categoria appartengono dispositivi comprendenti almeno una camera con vapore in pressione, delimitata all'entrata ed all'uscita da dispositivi di tenuta, al cui interno viene fatto transitare un tessuto compresso fra due sottopezze ad anello chiuso, di lunghezza normalmente di circa 15÷20 metri, le quali sono permeabili al vapore. Esempi di tali dispositivi si possono vedere nei documenti WO-A-94/10368, EP-B-293 .028, EP-A-1.010.797, e FR-A-2.154.244.
Questi decatissaggi in continuo lavorano tessuto di lana e di lana/miste che entra nella camera di trattamento con un contenuto di umidità dell'ordine del 17-18%, e quindi si trova già in una condizione sostanzialmente asciutta, e viene estratto dalla camera sostanzialmente senza variazione del suo contenuto di umidità. Il risultato di fissaggio delle caratteristiche superficiali del tessuto è fortemente insufficiente, ed è richiesto pertanto uno specifico trattamento ulteriore a valle del decatissaggio. Il fissaggio insoddisfacente deriva dal fatto che, non variando il contenuto di umidità, avviene solo parzialmente la rottura ed il ripristino dei legami delle fibre conseguenti all'asciugamento, e quindi non avviene una transizione da uno stato all'altro della fibra, come nel seguito spiegato in maggior dettaglio.
I documenti US-B-6.381 .883 ed EP-A-1.277.871 descrivono dispositivi di decatissaggio in cui si prevede di trattare ad alta temperatura con vapore un tessuto umido il quale, in uscita dalla camera di trattamento possiede ancora un elevato grado di umidità, e quindi anche in questo caso non avviene una variazione del contenuto di umidità del tessuto. In questo caso, il tessuto uscente dalla camera di trattamento viene sottoposto ad un processo di essiccazione che determina la perdita delle caratteristiche di fissaggio superficiale ottenute con il trattamento con vapore ad alta temperatura .
Altre soluzioni, ad esempio descritte nel GB-A-1.467.119, nellΈΡ-Α-532. 795 e nellΈΡ-Α-395 .861, prevedono che un tessuto umidificato, introdotto all'interno di una camera di trattamento, sia premuto, ad esempio mediante un nastro od una pezza, contro uno o più cilindri riscaldati, ciò portando ad elevata temperatura l'acqua contenuta nel tessuto stesso. Anche queste soluzioni prevedono comunque o che il tessuto in uscita dalla camera di trattamento abbia ancora un elevato grado di umidità, o che esca asciutto ma con un grado di fissaggio molto basso, ciò essendo dovuto anche al fatto che la temperatura di trattamento deve essere mantenuta inferiore a 100 °C.
Nei decatizzi sotto pressione in continuo, tenuto conto del tempo di vaporizzo assai ridotto (tempo di contatto tessuto/vapore in pressione) e della pressione del vapore limitata, l'effetto di decatissaggio finale non è comparabile con l'effetto ottenuto con macchine discontinue, le quali lavorano in regime di pressione.
I dispositivi di decatissaggio discontinuo in autoclave comprendono usualmente almeno:
una stazione di arrotolamento ed una di srotolamento, nelle quali il tessuto da trattare (trattato) ed almeno una sottopezza vengono rispettivamente avvolti su (e svolti da) un cilindro metallico perforato;
una camera in pressione chiusa, in cui il tessuto avvolto con la sottopezza sul cilindro metallico viene sottoposto a trattamento con vapore saturo ad una temperatura variabile tra circa 105 e 130 °C, per un tempo variabile da circa 1 a circa 5 minuti, e poi estratto per essere avviato allo srotolamento.
Tali dispositivi discontinui in autoclave, tuttavia, presentano l'inconveniente rilevante che il tessuto non viene trattato in modo omogeneo, in quanto il flusso di vapore che attraversa gli strati di tessuto varia le sue condizioni fisiche a causa di perdite di carico distribuite in modo non uniforme nella fase di transizione tra le fibre.
Inoltre, vi è una disuniformità fisica dovuta alle irregolari condizioni di compressione a cui sono sottoposte le fibre tra la periferia ed il centro del rullo, le quali generano tensioni disomogenee nel tessuto avvolto.
Normalmente, il tessuto da trattare in autoclave presenta un contenuto iniziale di umidità pari a circa 17-18%; questo valore corrisponde sostanzialmente al tasso di ripresa ufficiale degli articoli in lana. All'uscita del trattamento di decatissaggio in autoclave, esso conserva all'incirca lo stesso valore, e ciò determina, nelle normali condizioni operative, un tasso di fissaggio non soddisfacente del tessuto.
Come considerazioni generali, va osservato che, nel caso di trattamento di tessuti lanieri o simili, puri od in mischia, l'effetto risultante dal trattamento con acqua calda è che la lana si rammollisce in proporzione alla percentuale di acqua ed alla temperatura. L'effetto di questo trattamento, in funzione del calore, è quello di aumentare la plasticità della fibra al punto che essa può assumere, sotto l'azione di una forza esterna, un assetto diverso da quello naturale, e tale assetto può essere conservato dopo l'asciugamento. Quando la fibra è mantenuta vincolata meccanicamente in presenza di elevata umidità e calore, i legami sensibili all'acqua (ponti H) si rompono e si riformano in equilibrio nel nuovo stato della fibra, man mano che procede l'asciugamento. Questi fenomeni consentono di definire per la lana il concetto di temperatura di transizione vetrosa, la quale è direttamente influenzata dal contenuto di umidità della fibra e mette in luce l'esistenza di due temperature caratteristiche (figura 1): la prima temperatura Tl corrisponde alla temperatura di ridistribuzione dei legami idrogeno, la seconda temperatura T2 corrisponde alla temperatura di ridistribuzione dei legami cistinici. Con un tasso di umidità della lana superiore al 40%, la temperatura T2 vale circa 65°C, temperatura critica oltre la quale inizia la stabilizzazione permanente.
Quando ad un tessuto di lana o simili viene impartito un certo assetto ad una temperatura superiore a T1 ma inferiore a T2, l'assetto risulta stabilizzato in maniera coesiva, fino a quando non viene nuovamente superata la temperatura T1. Quando invece si supera la temperatura di transizione T2, l'effetto ottenuto è permanente, cioè rimane stabile nelle usuali condizioni di confezione, nelle quali si può superare di poco la temperatura di 100 °C.
I Proponenti, sulla base delle suddette considerazioni, hanno affrontato il problema di ottenere un trattamento di finissaggio, in particolare per tessuti di tipo laniero o simile, tale da garantire risultati efficaci, uniformi e costanti, senza comportare gli inconvenienti dei dispositivi della tecnica nota, ed in particolare permettendo di ottenere una stabilità dello spessore e delle dimensioni del tessuto migliore rispetto ai trattamenti noti di decatissaggio.
Lo scopo del presente trovato è pertanto quello di realizzare un procedimento ed un dispositivo per fissare, preferibilmente in continuo, tessuti di lana o simili (alpaca, lama, vigogna, guanaco, cachemire, fibre animali), lana/miste, lana/cellulosiche e lana/sintetiche, il quale possa sostituire le attuali macchine di decatissaggio in pressione e le attuali macchine fissatici laniere. Per ottenere lo scopo suddetto, ovviando a tutti gli inconvenienti sopra evidenziati, e per ottenere altri vantaggi come descritti nel seguito, i Proponenti hanno ideato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rispettive rivendicazioni principali. Altre caratteristiche innovative del trovato sono espresse nelle rivendicazioni secondarie.
Il trovato prevede di impregnare il materiale tessile da sottoporre al trattamento di finissaggio con una determinata percentuale di acqua, acqua e prodotti chimici ossidanti o riducenti, od altre sostanze liquide idonee, al fine di portarlo ad un voluto grado di umidità, molto al di sopra del suo tasso di ripresa ufficiale. Quindi, il tessuto viene fatto transitare in una camera, chiusa a tenuta, ove sono presenti mezzi di riscaldamento atti a portare all'ebollizione l'acqua presente nel materiale tessile, portando così le fibre del tessuto in uno stato di rammollimento sostanzialmente plastico, e quindi ad asciugarlo progressivamente in pressione almeno parzialmente tra l'entrata e l'uscita del dispositivo, con il tessuto mantenuto meccanicamente vincolato.
In particolare, il valore di umidità del tessuto all'uscita dalla macchina può essere regolato affinché sia nell'intorno del suo tasso di ripresa, cioè di circa il 17-18%.
Secondo il trovato, la temperatura di trattamento dall'entrata all'uscita del dispositivo viene mantenuta costantemente al di sopra di 100°C, ed in particolare viene regolata in modo tale per cui, in relazione al suo contenuto iniziale di umidità, ad esempio dell'ordine del 30-50%, il materiale tessile si trova sempre ad una temperatura al di sopra della temperatura di fissatura permanente. In altre parole, il trovato utilizza un'area di lavoro nel diagramma temperatura ed umidità tale per cui si assicura che la temperatura del materiale tessile, durante l'intero trattamento, non scenda mai al di sotto del livello determinato dalla curva T2 - figura 1 - che rappresenta il limite tra una situazione di fissatura permanente, ed una situazione di fissatura coesiva, od anche al di sotto della stessa temperatura di fissatura coesiva.
In questo modo, il finissaggio e la fissatura permanente possono essere ottenuti in modo continuo nella stessa macchina, quindi senza richiedere trattamenti successivi e/o ausiliari, anche in condizioni di pressione atmosferica o vicine alla pressione atmosferica, senza comportare quindi le problematiche e gli inconvenienti dei dispositivi di decatissaggio e fissatura di tipo noto.
Il tessuto uscente dal trattamento secondo il presente trovato presenterà in questo modo uno spessore stabile, una elevata stabilità dimensionale, una superficie regolare e con mano molto morbida, un finissaggio resistente alla goccia e regolare su tutta la pezza trattata.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato saranno chiare dalla seguente descrizione di alcune forme preferenziali di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 illustra un grafico umidità/temperatura relativo ad un tessuto da trattare nel dispositivo di finissaggio secondo il presente trovato;
- la fig. 2 illustra una prima forma realizzativa di un dispositivo di finissaggio secondo il trovato;
- la fig. 3 illustra, in scala ingrandita, una variante di un particolare di fig. 2; - la fig. 4 illustra un'altra forma realizzativa di un dispositivo di finissaggio secondo il trovato.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE
PREFERENZIALI DEL TROVATO
In figura 2, un dispositivo di finissaggio in continuo di un tessuto 11, in cui può essere utilizzato l'insegnamento del presente trovato, è indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 10. Esso comprende un'autoclave 12, di forma sostanzialmente cilindrica, al cui interno è alloggiato un cilindro riscaldato 13 sul quale il tessuto 11 viene fatto transitare, essendo utilizzato un feltro 14, oppure una sottopezza, per comprimere il tessuto 11 contro la superficie del cilindro 13.
La superficie del cilindro 13 può essere vantaggiosamente metallica liscia, per ottenere un effetto di brillantezza del tessuto 11 dopo il trattamento. Secondo una variante, il cilindro 13 presenta la superficie metallica sabbiata, ciò portando ad una superficie opaca del tessuto 11 dopo il trattamento. Secondo altre soluzioni realizzative possibili, la superficie del cilindro 13 può anche essere in gomma, sintetica, ad esempio in poliammide, tefIonizzata, essere rivestita con feltro od altra stoffa, od altro ancora.
Il feltro 14, ad esempio in cotone, poliestere, nomex, satino, fibra di vetro, od altro materiale idoneo, permeabile al vapore, si svolge in continuo ad anello chiuso attorno a quattro cilindri, rispettivamente 25a, 25d, 25c e 25b disposti attorno all'autoclave 12.
La superficie del feltro 14 è liscia ed è molto permeabile in modo da far passare i vapori acquei di evaporazione e conferire al tessuto 11 una superficie molto regolare.
Almeno parte dei cilindri 25a, 25b, 25c e 25d sono motorizzati ed almeno uno od alcuni di essi, vantaggiosamente i cilindri 25a e 25d posti rispettivamente all'entrata ed all'uscita dell'autoclave 12, è riscaldato per ottenere, quello in entrata 25a un riscaldamento del feltro 14, e quello in uscita 25b un'asciugatura del feltro 14 dopo il passaggio attraverso la camera di trattamento .
La posizione di almeno uno dei cilindri 25a, 25b, 25c e 25d può inoltre essere regolabile per variare la forza di compressione sul tessuto 11 allo scopo di regolare lo spessore finale del tessuto 11 stesso all'uscita del trattamento.
All'uscita dell'autoclave 12 è presente un dispositivo rilevatore di umidità 17, seguito da un dispositivo di raffreddamento 18 la cui funzione è quella di portare a temperatura ambiente il tessuto 11.
Tra il cilindro 13 e l'autoclave 12 risulta definita una camera in vapore 19, chiusa a tenuta da una coppia di tenute a strisciamento, rispettivamente all'ingresso 23a ed all'uscita 23b, mentre l'ingresso e l'uscita nella/dalla autoclave 12 sono definiti da rulli di ingresso 24a e di uscita 24b, i quali cooperano anch'essi alla chiusura a tenuta della camera 19.
Nella variante illustrata in fig. 3, in cooperazione con i rulli di ingresso 24a ed uscita 24b è presente un'ulteriore rullo di tenuta 15, che coopera per contatto di rotolamento con i suddetti rulli 24a, 24b, creando, assieme a dei tamponi disposti a contatto con la testa dei rispettivi rulli, una camera di tenuta 16 di sicurezza che contribuisce ulteriormente ad evitare perdite e trafilamenti di vapore dalla camera di trattamento 19.
Vantaggiosamente, il rullo 15 presenta la superficie gommata e la sua posizione è regolabile secondo la direzione 21 per variare il livello di compressione tra rullo 15 e rulli 24a, 24b.
Secondo una variante non illustrata, la sottopezza 14, vantaggiosamente di elevate dimensioni, viene svolta da un rullo svolgitore, disposto su un lato dell'autoclave 12, ed avvolta su un coniugato rullo avvolgitore, disposto sul lato opposto dell'autoclave 12. Sono inoltre normalmente presenti rulli di rinvio e trascinamento per agevolare lo srotolamento della sottopezza 14 e per mantenerne controllata costantemente la tensione.
Quando la sottopezza 14 si è completamente avvolta sul rullo avvolgitore, la posizione reciproca dei due rulli può essere invertita ed il ciclo di decatissaggio può ripartire.
Secondo una variante, i due rulli di avvolgimento e svolgimento possono semplicemente invertire la loro funzione, sì che il rullo svolgitore diventa avvolgitore, e viceversa.
Secondo il trovato, il tessuto 11, all'entrata dell'autoclave 12, presenta un tasso di umidità preferibilmente dell'ordine del 30-50% e la temperatura del cilindro riscaldato 13 viene regolata, ad esempio ad un valore compreso tra 100 e 200 °C, in modo che il riscaldamento del tessuto 11 avvenga ad una temperatura dell'ordine dei 110-130°C, e comunque sempre superiore a T2 in relazione al suo contenuto di umidità.
Ad esempio, nel caso di tasso di umidità iniziale del 40% e di temperatura di lavoro pari a circa 120 °C, il punto iniziale di lavoro è il punto A' nel grafico di figura 1. Nel suo percorso attorno alla superficie del cilindro riscaldato 13, il tessuto 11 progressivamente si asciuga, essendo sempre mantenuto meccanicamente vincolato, fino a che, all'uscita dall'autoclave 12, il tasso di umidità non si è ridotto ad un valore dell'ordine del 17-18% (punto di lavoro A" nel grafico di figura 1). Questo valore corrisponde sostanzialmente al tasso di ripresa ufficiale del tessuto 11 stesso.
Grazie al controllo dei parametri regolato affinché l'asciugatura del tessuto 11 avvenga in questo modo, durante l'intero trattamento con vapore in pressione l'area di lavoro sul tessuto 11 si mantiene sempre al di sopra del limite definito dalla curva T2 di fissatura permanente. Grazie a ciò si ottiene un effetto definitivo sul tessuto 11.
Nel caso in cui il rilevatore di umidità 17 misuri un tasso di umidità all'uscita dell'autoclave 12 inferiore al 17%, a causa del quale il punto di lavoro nel grafico di figura 2 si sposta a sinistra rispetto alla curva T2, la temperatura del cilindro riscaldato 13, o il tempo di transito del tessuto 11 nella camera, possono essere regolati per riportare i parametri di lavoro ai valori desiderati, cioè sempre al di sopra della curva corrispondente alla temperatura T2 di fissatura permanente.
L'autoclave 12 è dotata, ad esempio nella sua parte superiore, di uno sfiato 20, costituito ad esempio da una valvola regolabile, per consentire l'evacuazione controllata del vapore dalla camera in pressione 19 e garantire quindi il costante mantenimento delle condizioni di pressione per assicurare il voluto effetto di finitura sul tessuto 11 transitante.
Aumentando la temperatura di lavoro, ad esempio a 140°C o 160° C, si possono ridurre i tempi richiesti dal trattamento, anche se è comunque necessario che l'umidità di uscita del tessuto 11 si mantenga su valori nell'intorno del 17-18% affinché la mano del tessuto non ingiallisca e si irruvidisca.
La figura 4 illustra un'altra forma realizzativa di un dispositivo di decatissaggio di tipo continuo in cui si applica l'insegnamento del presente trovato, in cui parti uguali od equivalenti a quelle di figura 2 hanno lo stesso numero di riferimento, e per questo non saranno nuovamente descritte.
In questa soluzione, il tessuto umido 11 da trattare viene introdotto all'interno di un'autoclave di forma ovoidale nella quale sono disposti due cilindri riscaldati, un cilindro inferiore 113a a temperatura regolabile ed un cilindro superiore 113b a temperatura predeterminata. L'interno dell'autoclave 12 definisce una camera di vapore in pressione 19 con pressione superiore a 1 atmosfera. All'ingresso ed all'uscita dell'autoclave 19 sono presenti tenute a tre rulli, rispettivamente 15, 24a, 24b, come già descritto con riferimento alla fig. 3.
Il tessuto 11 viene accompagnato attorno ai rispettivi cilindri 113a e 113b mediante rispettivi feltri, o sottopezze permeabili 14, che si avvolgono su rispettivi rulli 25a, 25b, 25c di cui almeno uno (25c) è regolabile per regolare il grado di compressione del tessuto 11 contro la superficie dei rispettivi cilindri 113a, 113b. Anche in questo caso, il tessuto 11 da trattare viene vantaggiosamente introdotto nell'autoclave 12 con un tasso di umidità attorno al 30-50% e la temperatura dei cilindri riscaldati 113a e 113b viene regolata affinché, all'uscita dall'autoclave 12, il tasso di umidità sia dell'ordine del 17-18%. In questo modo, il tessuto 11, per l'intero trattamento con calore in pressione, si mantiene sempre in una condizione di fissatura permanente. Anche qui, un dispositivo rilevatore di umidità 17 posto all'uscita dell'autoclave 12 può controllare in retroazione la regolazione del dispositivo 10, in particolare della sua temperatura di lavoro, se viene rilevato un tasso di umidità di uscita che si discosta dai valori impostati.
A quanto fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del trovato come definito dalle rivendicazioni allegate.
E' ad esempio ovvio che altre soluzioni relative ai sistemi ad autoclave, ai sistemi di tenuta, ai sistemi di riscaldamento, ai sistemi di pressione e di sfiato, possono essere utilizzati nell'ambito del presente trovato.
Rientra anche nell'ambito del trovato prevedere che il riscaldamento del tessuto avvenga, invece che per contatto diretto con un cilindro riscaldato, mediante altri sistemi, ad esempio per irradiazione, per radiofrequenza, microonde o mediante vapore surriscaldato.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per il trattamento di finissaggio di tessuti (11), in cui un tessuto (11) umido, meccanicamente vincolato, viene sottoposto ad almeno un trattamento di riscaldamento all'interno di una camera (19) sostanzialmente chiusa a tenuta con vapore in pressione per determinarne un'asciugatura da un valore iniziale di umidità ad un valore finale, caratterizzato dal fatto che la temperatura di detto tessuto (11) dall'inizio alla fine del trattamento viene regolata in modo tale per cui, in relazione al suo contenuto iniziale di umidità, detto tessuto (11) si mantiene sempre ad una temperatura al di sopra di un livello corrispondente alla temperatura (T2) di fissatura permanente.
  2. 2. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto tessuto (11), all'inizio del trattamento, presenta un contenuto di umidità preferibilmente dell'ordine del 30-50%, alla fine del trattamento presenta un contenuto di umidità dell'ordine del 17-18%, corrispondente sostanzialmente al suo tasso di ripresa ufficiale, e la temperatura viene regolata in modo che il riscaldamento di detto tessuto (11) avvenga ad una temperatura dell'ordine dei 110 a 160°C, vantaggiosamente da 120-130°C, e comunque superiore a 100°C.
  3. 3. Procedimento come alla rivendicazione 1 o 2 , caratterizzato dal fatto che detto tessuto (11) viene riscaldato mediante sua compressione con pressione regolabile contro una superficie riscaldata da parte di una opportuna sottopezza (14).
  4. 4. Procedimento come alla rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto tessuto (11) viene riscaldato mediante irradiazione, raggi infrarossi, microonde, vapore surriscaldato, od altro.
  5. 5. Procedimento come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il trattamento viene attuato in continuo facendo transitare di detto tessuto (11) contro la superficie di almeno un cilindro riscaldato (13) all'interno di una camera sostanzialmente chiusa a tenuta (19).
  6. 6. Procedimento come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'umidità di detto tessuto (11) viene misurata all'uscita da detta camera (19) di trattamento e, se i valori riscontrati non sono corrispondenti all'intorno del tasso di ripresa ufficiale di detto tessuto (11), almeno la temperatura di riscaldamento e/o la velocità di transito vengono regolate di conseguenza.
  7. 7 . Dispositivo per il trattamento di finissaggio di tessuti (11), comprendente mezzi per riscaldare un tessuto (11) umido all'interno di una camera (19) sostanzialmente chiusa a tenuta con vapore in pressione per determinarne un'asciugatura da un valore iniziale di umidità ad un valore finale, e mezzi per tenere detto tessuto (11) meccanicamente vincolato durante detta asciugatura, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per riscaldare sono configurati per mantenere detto tessuto (11), in relazione al suo contenuto iniziale di umidità, sempre ad una temperatura al di sopra di un livello corrispondente alla temperatura (T2) di fissatura permanente .
  8. 8. Dispositivo come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di riscaldamento comprendono almeno un cilindro riscaldato (13) attorno al quale detto tessuto (11) viene fatto transitare tra un dispositivo di tenuta di entrata (23a) ed un dispositivo di tenuta in uscita (23b).
  9. 9. Dispositivo come alla rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che dette tenute sono del tipo a strisciamento, rispettivamente all'ingresso (23a) ed all'uscita (23b) di detta camera (19), mentre l'ingresso e l'uscita nella/dalla autoclave (12) sono definiti da rulli di ingresso (24a) e di uscita (24b), i quali cooperano anch'essi alla chiusura a tenuta di detta camera (19).
  10. 10. Dispositivo come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che in cooperazione con detti rulli di ingresso (24a) ed uscita (24b) è presente un'ulteriore rullo di tenuta (15), che coopera per contatto di rotolamento con i suddetti rulli (24a, 24b), creando una camera di tenuta (16) di sicurezza.
  11. 11. Dispositivo come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per riscaldare comprendono almeno un generatore di radiofrequenze o microonde.
  12. 12. Dispositivo come alla rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento quale un feltro o una sottopezza (14), atto ad essere svolto da rispettivi rulli di svolgimento e guida (25a, 25b, 25c, 25d) per comprimere in modo regolabile detto tessuto (11) contro la superficie del cilindro riscaldato (13).
  13. 13. Dispositivo come alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detto feltro o sottopezza (14) è realizzato in cotone, poliestere, nomex, satino, fibra di vetro, od altro materiale idoneo, permeabile al vapore, e viene svolto dai rispettivi rulli di svolgimento e guida (25a, 25b, 25c, 25d) con una pressione regolabile.
  14. 14. Procedimento e dispositivo per il trattamento di finissaggio di tessuti, sostanzialmente come descritti, con riferimento agli annessi disegni.
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