ITTV970055A1 - Struttura di vetrocamera provvista di un profilo oscurante con accesso rio finalizzato ad alloggiare un dispositivo elettrico o manuale di - Google Patents
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Description
Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
STRUTTURA DI VETROCAMERA PROVVISTA DI UN PROFILO OSCURANTE, CON ACCESSORIO FINALIZZATO AD ALLOGGIARE UN DISPOSITIVO ELETTRICO O MANUALE DI MOVIMENTAZIONE, PARTICOLARMENTE DI UNA TENDINA VENEZIANA INTERNA.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura di vetrocameri provvista di un profilo oscurante, con accessorio finalizzato ad alloggiare un dispositivo elettrico o manuale di movimentazione, particolarmente di una tendina veneziana interna.
L'innovazione, trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore degli accessori per serramenti e nelle metodologie di realizzazione delle strutture di vetroc amere per questi.
Stato del'arte.
Sono note le vetrocamere. Queste in pratica, per le loro peculiarità funzionali quali l'isolamento termico ed acustico sono sempre più frequentemente utilizzate, trovando impiego nelle finestre e porte non esclusa una qualsiasi altra chiusura di luce come gli sky-lights, le facciate continue e similari. La vetrocamera, è generalmente ottenuta dall'accoppiamento di due lastre di vetro simmetriche mediante l'interposizione perimetrale e preventiva su almeno una superficie della prima o della seconda lastra, di un elemento distanziatore, del tipo rigido o flessibile, e distribuito più o meno in continuo, costituito essenzialmente da un composto bituminoso sotto forma di nastro flessibile nel cui interno è annegata una lamina metallica di supporto grecata e di minimo spessore. Tale elemento, assolve alla duplice funzione di distanziatore e di isolante ad evitare il ponte termico fra le due superfìci rispettivamente esterna ed interna del complesso vetro così ottenuto, e nella tecnologia prende il nome di swiggle-strip.
Sono note altresì le tendine veneziane applicate all’interno delle strutture di vetrocamera, il cui scopo è sostanzialmente quello di impedire il passaggio della luce che filtra dall'esterno, con la possibilità di intervenire sul’intensità, agendo sull'orientamento delle lamelle. Originariamente, le veneziane, hanno trovato largo impiego soprattutto negli ambienti destinati ad uso ufficio, e solo di recente, sono state oggetto di particolare attenzione anche nel settore della casa. In linea di massima, dette veneziane, si compongono di un cassonetto che supporta inferiormente un pacco di lamelle, il quale viene adattato lungo il lato superiore ed all'interno di una vetrocamera la cui intercapedine è più larga di quella tradizionale. Le lamelle, generalmente metalliche e di ridotte dimensioni rispetto alla tradizionali per esterno, presentano una sezione trasversale leggermente ricurva, e sono disposte in serie l'una sopra l'altra, impegnate fra di loro tramite l'interazione di cordini e fettuccie passanti e prossime alle estremità. Detti cordini o fettuccie, i quali pendono dal cassonetto possono consentire la discesa o viceversa delle lamelle, a seconda delle necessità, mediante un comando, azionabile manualmente e più di recente elettricamente, disposto a lato della struttura. Oltre a questo genere di regolazione che può interessare tutta od una parte della finestra, è nota una seconda regolazione la quale interviene sull'orientamento delle lamelle speculari.
Un sistema primordiale di orientamento delle lamelle, adottato nelle strutture con vetrocamera, prevede ad esempio, un pattino od altro mezzo equivalente, inserito perpendicolarmente aH'intemo del telaio e libero di scorrere, al quale sono connesse ortogonalmente le terminazioni di ambo i lati delle lamelle. In tal caso una maniglia provvista di magneti, deve essere movimentata verticalmente, lungo il telaio, sino ad intercettare il pattino e quindi determinare la movimentazione. Tuttavia, se tale soluzione per certi versi è vantaggiosa, soprattutto dal punto di vista dei costi accessibili e dea ridotta manutenzione, dall'altro non è particolarmente richiesta dal pubblico in quanto oggettivamente scomoda. Così, per effetto della forte richiesta sul mercato, risultano particolarmente apprezzate le soluzioni con movimentazione delle lamelle, comandate da dispositivi elettrici, i quali ad esempio non impongono periodi di attesa durante la salita o la discesa, e non richiedono l'intervento manuale talvolta per la regolazione risultando di difficile ed imprecisa attuazione.
Ma l'adozione dei dispositivi elettrici di movimentazione su due assi delle lamelle, ha complicato in maniera considerevole la realizzazione corretta di una vetrocamera, giungendone a modificare l'originale struttura. Tutto ciò, naturalmente tenendo debito conto della possibile influenza dell'ambiente circostante con l'intercapedine, il quale come noto, deve mantenere delle condizioni inalterate di massima impermeabilità, una caratteristica che, dal punto di vista funzionale, dovrebbe essere rigorosamente rispettata. In difetto, come accade nella maggior parte delle strutture oggi in circolazione, può causare la formazione all'interno dell'intercapedine di quei fastidiosi fenomeni di condensa più o meno diffusi, assai difficili da eliminare e che denotano una perdita di efficacia nella funzione di barriera termica.
Attualmente quindi, si può concludere che sono note delle applicazioni di tendine veneziane, che non garantiscono la perfetta tenuta della vetrocamera. Una di queste, ad esempio il modello "Solar Isolette", ha consistito nel prevedere un supporto essenzialmente costituito da un fondo e due pareti d'estremità, di cui una sagomata con una sede semicircolare consentendo tra le dette due pareti, semplicemente adagiato sul fondo, l'alloggiamento del motore connesso ad una serie di meccanismi per la movimentazione in verticale delle lamelle nonché la loro rotazione. Il tutto, naturalmente, viene introdotto all'interno di un profilato, con sezione ad "U" che costituisce il cassonetto ed il quale, predisposto in fase di assemblaggio della vetrocamera sul lato superiore, viene trattenuto in sospensione da un secondo elemento trasversale. Questo, è costituito da un distanziale interposto tra le due superfici di vetro piano, e che interessa perimetralmente i quattro lati della struttura, per essere raccordato in corrispondenza degli angoli da un elemento angolare, le cui estremità si introducono ad incastro all'interno del distanziale. Detto distanziale, viene montato ad una certa distanza dal bordo del vetro accoppiato, questo, per permettere la colata del sigillante di butile, che distribuito uniformemente, compensando la collocazione in profondità del distanziale, andrà ad occludere anche l'area, di testa al cassonetto, destinata a contenere il gruppo del motoriduttore.
Gli inconvenienti di tale soluzione, consistono nel fatto che il sigillante di butile non sempre viene distribuito in maniera uniforme, soprattutto in corrispondenza dell'alloggiamento del motore per la presenza di numerose intercapedini, potendo causare la non perfetta tenuta della vetrocamera con una naturale perdita d'efficacia. Inoltre, accade talvolta sia necessario un intervento di manutenzione, come ad esempio per la sola sostituzione del motorino. In questo caso, l'operatore deve rimuovere completamente il sigillante precedente, per estrarre il corpo del motore, una operazione questa che nel ripristino delle condizioni originali, può causare il non perfetto amalgama tra le due parti di sigillante, quella vecchia e quella di nuova colata.
Una recente soluzione, è stata offerta dal'invenzione n.l266008 (Model System), la quale ha per oggetto un alloggiamento per l'organo di azionamento di un dispositivo oscurante di una vetrocamera caratterizzato dal fatto di comprendere:
- un profilato alloggiarne l’albero di avvolgimento del dispositivo oscurante; - un blocchetto inserito in detto profilato, e interessato in corrispondenza delle superfici a contatto con il profilato da una scanalatura perimetrale continua comunicante attraverso canali con una apertura ricavata sulla superficie superiore di detto blocchetto, detta scanalatura essendo riempibile attraverso detta apertura con un materiale sigillante, detto blocchetto essendo interessato da un foro orizzontale, provvisto di mezzi di tenuta, per il passaggio dell'albero dell'organo di azionamento del dispositivo oscurante;
- un tappo di chiusura vincolato a tenuta in corrispondenza di un bordo di estremità del profilato e provvisto di sportello amovibile.
Tale soluzione, soffre di alcuni inconvenienti soprattutto di natura funzionale. In primo luogo, è rilevabile un'oggettiva complessità legata alla fase di assemblaggio dei singoli e numerosi componenti, la quale richiede, conseguentemente, un certo tempo nella realizzazione della struttura di vetrocamera. Tale laboriosità, per la quale si richiede una particolare attenzione, riguarderebbe anche la necessità di iniettare del sigillante all 'interno del blocchetto di supporto, di un mezzo di connessione albero motore-alberino di avvolgimento, un'operazione questa che se non condo correttamente può causare l'infiltrazione del clima nell'intercapedine della vetrocamera. Esso inoltre, a causa dei ridossi delle strutture che Ιo compongono e dei vari componenti da rimuovere, renderebbe ancora particolarmente scomodo l'accesso, da pane del manutentore, non agevolando ad esempio la sostituzione del gruppo motoriduncre.
Un secondo aspetto negativo, non per questo meno rilevante, è riscontrabile e comune alla maggior parte delle vetrocamere con tendina veneziana. Esso, più in dettaglio, riguarda il fatto che con la tendina in posizione abbassata, entrambe le estremità delle lamelle, rispettivamente destra e sinistra, permangono lievemente distanti dal profilo distanziale che interessa perifericamente rintercapedine della vetrocamera. Questo consente alla luce di filtrare abbondantemente lungo il perimetro, riducendo in maniera considerevole la capacità oscurante della tendina, ed obbligando il fruitore ad adottare delle misure accessorie come delle tende esterne al serramento, per tamponare il difetto delle prime.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante una struttura di vetroc amera provvista di un profilo oscurante, con accessorio finalizzato ad alloggiare un dispositivo elettrico di movimentazione, particolarmente di una tendina veneziana interna; comprendente un cassonetto longitudinale e relativo albero per la movimentazione della tendina veneziana, interponibile superiormente tra due lastre di vetro accoppiate mediante l'interessamento perimetrale di un distanziale interno e di un sigillante esterno al detto distanziale, ed in cui si prevede un supporto monolitico per il motoriduttore, introdotto di testa al cassonetto; detto supporto essendo assialmente forato per alloggiare da un lato un motoriduttore connesso dall'altro lato, al detto albero di movimentazione mediante l'interazione di un giunto, coassiale ad un cuscinetto con relativo paraolio; ed ancora in cui l'estremità del detto supporto monolitico per il motoriduttore, che permane all'esterno del cassonetto, prevede costituendo un angolare mezzi a spina ortogonali, essendo ottenuti su due lati adiacenti, per l'impegno delle estremità di un profilo distanziale per parte, di cui almeno uno provvisto di sponde oscuranti.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico, vengono conseguiti diversi vantaggi. In primo luogo, è possibile citare il fatto che viene semplificata considerevolmente la fase di assemblaggio della vetrocamera provvista di tendina veneziana, riducendo di conseguenza i relativi tempi di esecuzione. Al tempo stesso, la particolare conformazione del supporto del gruppo motore, rende più agevole ed immediato l'accesso per la manutenzione, beneficiando di un certo contenimento dei costi di intervento. Inoltre, una volta completata la vetrocamera, risulterà meno influenzabile dal clima presente nell'ambiente circostante, impedendo il verificarsi dello scambio termico e garantendo una più efficace tenuta.
Un ulteriore aspetto vantaggioso, riguarda la presenza del particolare distanziale, il quale per effetto delle sponde, consente tra le stesse, la raccolta, particolarmente quando distribuite lungo la verticale, delle estremità delle lamelle, ed eventualmente della barra inferiore, giungendo ad occludere, una maggiore superficie rispetto alle soluzioni preesistenti, evitando conseguentemente l'ingresso nell'ambiente della quasi totalità della luce.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista in esploso ed in parte della struttura finalizzata ad alloggiare un dispositivo elettrico di movimentazione in una vetrocamera.
La Figura 2., rappresenta una vista in prospettiva di un distanziale, in due versioni, con funzione oscurante e di setaccio molecolare, di cui il primo monolitico, il secondo ottenuto per accoppiamento ad incastro di due parti.
La Figura 3., è una vista in sezione e parzialmente della struttura di cui in Figura 1., completa del profilo distanziale in una vetrocamera così realizzata.
Infine, la Figura 4., è una variante alla struttura di vetrocamera con relativa veneziana di cui alle figure precedenti, provvista di dispositivo manuale di movimentazione.
Facendo riferimento anche alle figure, si rileva che una struttura di vetrocamera (A) è del tipo costituita da due vetri simmetrici, accoppiati mediante l'interposizione s un’intradosso di un profilo distanziale (1), leggermente distante dal bordo dei detti vetri, e perimetralmente alla quale, la differenza così ricavata viene compensata mediante distribuzione di un sigillante, come ad esempio del butile. Il distanziale d'interposizione tra i detti
comprendendo rispettivamente; un traverso superiore (la), due montanti (lb) ed una eventuale base, non illustrata. Più in dettaglio, il lato superiore della struttura di vetrocamera (A) prevede introdotto internamente, nell'intercapedine risultante dall'accoppiamento dei detti due vetri, un cassonetto (2), del tipo costituito da un profilato essenzialmente a "C", aperto verso l'alto. Detto profilato di cassonetto (2), chiuso sulle teste, interessa l'intera larghezza della struttura di vetrocamera (A), in modo tale da consentire la distensione del pacco lamellare (3), sull'intera luce della stessa (A).
Più in dettaglio, per consentire la movimentazione del pacco lamellare (3), all'interno del cassonetto (2) è alloggiato un albero o rullo avvolgitore (4), il quale è azionato da un conveniente dispositivo elettrico, nel caso di specie un motoriduttore (5) alimentato tradizionalmente, ed attivabile mediante dei comandi remoti. Il detto motoriduttore (5), è interamente alloggiato all'interno di un corpo (6), sostanzialmente parallelepipedo ed ottenuto preferibilmente in materiale plastico, forato assialmente, prevedendo unicamente delle variazioni di diametro. Detto corpo (6), pertanto, si suddivide all'interno in almeno tre parti, rispettivamente una prima (6’) di maggiore estensione, alla quale si accede da una imboccatura, del tipo richiudibile con un conveniente tappo, essendo destinata ad accogliere il corpo principale del motoriduttore (5). Una seconda (6"), intermedia, che prevede una restrizione del diametro e che accoglie la testa del motoriduttore (5) con relativo alberino di rotazione (5') mediante l'interposizione di un giunto (7), convenientemente impegnata mediante vite perpendicolare di ritenuta. Infine, è presente una terza parte (6"'), la quale costituisce camera per accogliere l'insieme di mezzi necessari alla connessione stabile dell'alberino (5'), atto a determinare la movimentazione, con una estremità del rullo avvolgitore (4). Detti mezzi, consistono in un secondo giunto (8), il quale da un lato, (8'') impegna l'alberino (5') mediante l'interposizione del giunto (7), ed è provvisto di testa di una flangia di battuta (8') che si dispone in battuta sul fondo della camera (6"'). Quindi, anularmente rispetto al detto giunto (8), è accolto un cuscinetto (9) trattenuto in sede da un paraolio (10), mentre uno spezzone, nel caso di specie quadro (11), impegna da un lato (11’) l'estremità opposta (8'") del giunto (8), dall'altro, mediante corrispondente chiave ottenuta sulla testa (4’), il rullo avvolgitore (4).
Una delle peculiarità del corpo richiudibile (6), di alloggiamento del motoriduttore (5), è data dal fatto di prevedere, una estremità, corrispondente a quella volta verso l'esterno, provvista di due linguette (12-12') ortogonali ed adiacenti, ognuna protesa a sbalzo sopra il corrispondente Iato del detto corpo (6). In tal modo si ottiene che mentre l'estradosso del corpo (6) viene accolto all'interno del cassonetto (2), chiudendone una estremità, esternamente al detto cassonetto (2) si sviluppano le dette due linguette (12-12'). Queste interessando il lato superiore ed il lato di testa del cassonetto (2), impegnano, angolarmente, mediante una sottostante dentatura di ammorsamento (13), le teste di altrettanti distanziali (1). Ancora più in particolare, ogni linguetta (12, 12'), si incastra coassialmente rispetto al detto distanziale (1), insistendo con i mezzi di ammorsamento (13), sulla superficie interna di un lato del detto distanziale (1). Quest'ultimo, si presenta sostanzialmente scatolato, con l'intemo atto a costituire il setaccio molecolare, e mentre l'estradosso, longitudinalmente, è piano (Γ) sopra il quale viene distribuito a tenuta il sigillante di butile, l’intradosso (1") comprende due pareti o sponde perpendicolari (14) le quali delimitano l'ampiezza del distanziale (1). Queste sponde perpendicolari (14), particolarmente per i distanziali (1) destinati a fungere da montanti (lb), consentono lo scorrimento tra le stesse, del pacco lamellare (3), il quale in condizione completamente aperto ed a lamelle ruotate, consente di occultare le estremità, rispettivamente destra e sinistra. In una possibile variante, il distanziale (1), può essere scomposto in due parti, rispettivamente un profilo (20), del tipo conformato ad "U", ed una doga (21) impegnabile a scatto all'interno del primo profilo (20), il quale in questo caso prevede le pareti leggermente cedevoli elasticamente.
In una soluzione alternativa, in luogo della movimentazione elettrica delle lamelle (3), può essere previsto l'impiego di un conveniente dispositivo a manovella (15). Detto dispositivo a manovella (15), è atto a trasmettere la rotazione ad un mezzo di connessione (16), anche del tipo flessibile, la cui estremità (16') è impegnata coassialmente ad un supporto accessorio (17).
Deto supporto (17), accolto all'interno del corpo (6), è sostenuto almeno da un lato da un conveniente cuscinetto (18), collocato in prossimità dell'imboccatura che accede nel corpo (6), per poi essere richiuso convenientemente da una piastrina di testa (19) convenientemente forata. Il lato opposto al precedente, del deto supporto (17), è finalizzato viceversa a consentire la connessione, mediante relative chiavi di impegno, con un rullo avvolgitore (4).
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Struttura di vetrocamera provvista di un profilo oscurante, con accessorio finalizzato ad alloggiare un dispositivo elettrico di movimentazione, particolarmente di una tendina veneziana interna; comprendente un cassonetto longitudinale (2) e relativo albero (4) per la movimentazione della tendina veneziana (3), interponibile superiormente tra due lastre di vetro accoppiate mediante l'interessamento perimetrale di un distanziale interno e di un sigillante esterno al detto distanziale, caratterizzata dal fatto che prevede un supporto monolitico (6) per il motoriduttore (5), introdotto di testa al cassonetto (2); detto supporto essendo assialmente forato per alloggiare da un lato un motoriduttore (5) connesso dall'altro lato, al detto albero di movimentazione (4); ed ancora in cui l'estremità del detto sup monolitico (6) che permane all'esterno del cassonetto (2), prevede costituendo un angolare, mezzi a spina ortogonali (12-12'), essendo ottenuti su due lati adiacenti, per l'impegno delle estremità di un profilo distanziale per parte (1).
- 2. Struttura di vetrocamera, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che il motoriduttore (5), è interamente alloggiato all'interno di un corpo (6), sostanzialmente parallelepipedo, forato assialmente, il quale si suddivide al’interno in almeno tre parti, rispettivamente: - una prima (6') di maggiore estensione, alla quale si accede da una imboccatura, del tipo richiudibile con un conveniente tappo, essendo destinata ad accogliere il corpo principale del motoriduttore (5); - una seconda (6”), intermedia, che prevede una restrizione del diametro e che accoglie la testa del motoriduttore (5) con relativo alberino di rotazione (5') mediante l'interposizione di un giunto (7), convenientemente impegnata mediante vite perpendicolare di ritenuta; - una terza parte (6"‘), la quale costituisce camera per accogliere l'insieme di mezzi necessari all'isolamento tra motore e vetrocamera ed alla connessione stabile del'alberino (5'), atto a determinare la movimentazione, con una estremità del rullo avvolgitore (4).
- 3. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che i mezzi necessari alla connessione del'alberino (5') con il rullo avvolgitore (4), comprendono: - un giunto motore (7); - un secondo giunto (8) calettabile all'alberino motore (5’) mediante l'interposizione del giunto (7); - un cuscinetto (9) anulare al detto secondo giunto (8); - un paraolio (10); - un raccordo (11) con teste di chiave.
- 4. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un giunto (8), anularmente al quale è accolto un cuscinetto (9) trattenuto in sede da un paraolio (10), da un lato, (8"), essendo in battuta sul fondo della camera (6'"), impegna l'alberino (5') mediante l'interposizione di un giunto (7), dall'altro, impegna un raccordo quadro (11) la cui estremità opposta è vincolata al rullo avvolgitore (4).
- 5. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'estremità del detto supporto monolitico (6) che permane all'esterno del cassonetto (2), prevede costituendo un angolare, mezzi a spina ortogonali (12-12'), essendo ottenuti su due lati adiacenti, per l'impegno delle estremità di un profilo distanziale per parte (1) di cui almeno uno provvisto di sponde oscuranti (14).
- 6. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'estremità esterna del detto supporto monolitico (6), è provvista di due linguette (12-12') ortogonali ed adiacenti, ognuna protesa a sbalzo sopra il corrispondente lato del detto corpo (6).
- 7. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le linguette (12-12') interessando il lato mediante una sottostante dentatura di ammorsamento (13), le teste di altrettanti distanziali (1).
- 8. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ogni linguetta (12, 12’), si incastra coassialmente rispetto al detto distanziale (1), insistendo con i mezzi di ammorsamento (13), sulla superficie interna di un lato del detto distanziale
- 9. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno un distanziale (1), sostanzialmente scatolato essendo l’interno atto a costituire il setaccio molecolare, prevede l'intradosso (1") che comprende due pareti o sponde perpendicolari (14) le quali delimitano l'ampiezza del distanziale (1)
- 10. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il cassonetto (2), da un lato è chiusto di testa da un supporto (6) per motoriduttore (5), dall’altro prevedendo un tappo di conformazione analoga (6), provvisto di mezzi angolari (12-12’) di impegno delle corrispondenti estremità dei rispettivi distanziali (1).
- 11. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lungo l’estradosso, longitudinalmente piano (1') del distanziale (1) applicato lungo i lati della detta struttura (A), viene distribuito a tenuta il sigillante di butile.
- 12. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le lamelle (3), sono movimentate da un dispositivo a manovella (15) atto a trasmettere la rotazione ad un mezzo di connessione (16), anche del tipo flessibile, la cui estremità (16’) è impegnata coassialmente ad un supporto accessorio (17), accolto all’interno del corpo (6), e sostenuto almeno da un lato da un conveniente cuscinetto (18), collocato in prossimità dell'imboccatura che accede nel corpo (6), mentre il lato opposto, del detto supporto (17), è finalizzato alla connessione, mediante relative chiavi di impegno, con un rullo avvolgitore (4).
- 13. Struttura di vetrocamera, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il distanziale (1), è scomposto in due parti, rispettivamente un profilo (20), del tipo conformato ad "U", ed una doga tubolare (21) impegnabile a scatto al’interno del primo profilo (20).
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IT (1) | IT1293350B1 (it) |
-
1997
- 1997-04-30 IT IT97TV000055A patent/IT1293350B1/it active IP Right Grant
Also Published As
Publication number | Publication date |
---|---|
IT1293350B1 (it) | 1999-02-25 |
ITTV970055A0 (it) | 1997-04-30 |
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Legal Events
Date | Code | Title | Description |
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0001 | Granted |