ITTV970029A1 - Struttura di contenitore provvisto di mezzi per la somministrazione au toregolata particolarmente di acqua finalizzato alla coltivazione e su - Google Patents

Struttura di contenitore provvisto di mezzi per la somministrazione au toregolata particolarmente di acqua finalizzato alla coltivazione e su Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura di contenitore provvisti» di mezzi per la somministrazione autoregolata particolarmente di acqua, finalizzato alla coltivazione e successiva esposizione di piante e fiori da ornamento.
L'innovazione trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore delle attività fioro- vivaistiche ed anche nella produzione di accessori per queste.
Rientra sicuramente nello stato dell'arte il vaso da fiori, ottenuto secondo varie misure, dipendendo dalle dimensioni della pianta interessata.
Esso, può essere ottenuto anche in alcuni materiali a seconda della particolare destinazione per la quale ne è previsto l'impiego, così avremo dei contenitori in cartone pressato o plastica stampata, largamente utilizzati nei processi di coltivazione, per giungere al tradizionale vaso da fiori in argilla pressata e cotta, il quale, essendo provvisto di un maggiore pregio ornamentale, è destinato perloppiù al consumatore finale. Si è visto anche che i detti contenitori possono riprendere diverse forme, alcuni dei quali partendo da sezioni poligonali proiettate ortogonalmente, ma una emerge per diffusione, ed è la classica forma troncoconica, capovolta ed aperta verso l’alto. Tutte comunque, sono caratterizzate dal fatto di prevedere sul fondo del contenitore, uno o più fori, i quali sostanzialmente, svolgono la funzione di drenare l'acqua di irrigazione, e dall'altro lato di alimentare la pianta, consentendo un certo prelievo, dalla zona sottostante, di acqua. Ciò in particolare modo è agevolato dalla presenza di un fondello di raccolta, di maggiore diametro che non la base, del ti .po dissociato, _ generalmente materiale plastico collocato al di sotto del vaso ed all'interno del quale si raccoglie, attraverso il foro di uscita, l’acqua in eccedenza distribuita sulla terra contenuta dal detto vaso.
Gli inconvenienti delle citate soluzioni coinvolgono a diversi livelli sia la prima categoria di utilizzatori, ovvero i soggetti imprenditori che coltivano le piante ed i fiori, che la seconda, con particolare riferimento ai consumatori, nei confronti di entrambi i quali il problema maggiore riguarda le tecniche di irrigazione. I primi infatti, dovendo garantire il controllo di un numero indefinito di piante, devono poter prevedere complessi sistemi di irrigazione che tengano conto delle varie necessità di ogni tipologia di pianta, la quale ha un suo ciclo di alimentazione. Ciò comporta un investimento di notevoli risorse, soprattutto in termini economici, una operazione questa che molto spesso non è alla portata dei singoli coltivatori. Secondariamente, le imprese del settore, hanno da sempre trascurato l'aspetto estetico del recipiente, nonostante vi fosse una insistente richiesta, soprattutto da parte dei 'distributori, di ricevere un prodotto già pronto per essere direttamente immesso sul mercato senza la necessità di ricorrere ad abbellimenti accessori.
Ma non v’è dubbio che il problema della irrigazione delle piante è maggiormente sentito dal consumatore. Esso infatti, è obbligato periodicamente a bagnarle, una operazione questa che richiede del tempo e della inevitabile disponibilità. Queste due prerogative non sono affatto conciliabili con le esigenze di una moderna famiglia, la quale tra l'altro, è molto spesso assente da casa, come accade ad esempio per più giorni durante i periodi festivi. Naturalmente, ciò porta ad organizzarsi per te esponendo all'esterno dell'abitazione le piante da interni ed incaricando dell'incombenza persone terze. Per tutti comunque, a prescindere dall'oggettiva scomodità nell'organizzare l'assistenza necessaria, risulta difficile dosare la quantità di acqua singolarmente richiesta dalla pianta, la quale pertanto è esposta al fenomeno della marcificazione delle radici in caso di eccesso di acqua, od alternativamente a seccarsi progressivamente in questo caso per difetto di quantità.
Sistemi considerati risolutivi, consisterebbero negli impianti automatici di irrigazione. Essi però, a parte l'aspetto prettamente economico, che anche in tal caso, pur essendo dimensionati per un uso non professionale, incide in misura considerevole, necessitano di una attenta manutenzione, e non sono affatto ricercati a causa della loro limitazione d'impiego prevalentemente all’esterno degli ambienti. Un secondo aspetto, riguarda il loro funzionamento, piuttosto macchinoso e non sempre ottimale, unitamente alla necessità di ricorrere a complessi lavori di posa in opera, quando non a vista, in quest'ultimo caso risultando del tutto antiestetici.
Infine, sono noti dispositivi più economici di somministrazione d'aqua, da applicare singolarmente per ogni pianta, i quali possono essere costituiti da un recipiente ad esempio capovolto con rimboccatura infissa nella terra, oppure da sistemi a goccia mediante dei capillari, ma anche dei materiali argillosi preventivamente introdotti ad elevato accumulo di acqua. In alcuni di questi casi la regolazione della quantità d'acqua o è gestita da un comando meccanico, o da comandi elettro-meccanici. In entrambe le ipotesi tuttavia, come per i precedenti, sono tutte delle tecniche vincolate a determinati periodi temporali di erogazione, siano essi pre-impostati che non. In queste ipotesi, come nelle precedenti, la somministrazione dell'acqua è indipendente dalle condizioni dell'ambiente circostante e dunque del clima, ne consegue che il ciclo di irrigazione viene effettuato sempre e comunque, ancorché in maniera regolare, ma indipendentemente dalle necessità di ogni singola pianta.Sicchè, dal punto di vista pratico, il ricorso a tali sistemi, non potrà mai essere corretto in quanto non rispetta le reali esigenze della pianta.
Parallelamente alla produzione dei vasi di terra cotta, si è andata affermando una grossa produzione di contenitori in ceramica di gradevole fattura, colorati e decorati. Uno scopo di questi è quello di sostituire il vaso esteticamente povero nel quale originariamente la pianta era invasata, costringendo il consumatore ad effettuare una laboriosa opera di espianto e reimpianto in uno maggiormente gradevole, con tutti i rischi che ne consegue, dalla possibile moria della pianta alla rottura del recipiente. Un ulteriore scopo, è sostanzialmente quello di contenere anche il vaso di terra cotta, occultandolo, al fine di rendere esponibile la pianta stessa. Ciò si rende necessario soprattutto nei confronti di taluni contenitori di argilla, i quali molto spesso, si presentano grezzi e ricoperti di sali che conferiscono al vaso un effetto estetico piuttosto sgradevole. Alcune imprese del settore, per ovviare a ciò, sottopongono il vaso ad un determinato trattamento, tuttavia esso risulta un metodo errato in quanto impedirebbe alle radice un necessario scambio d'aria.
Infine, unicamente con lo scopo di abbellire il tradizionale vaso da fiori in terracotta, in mancanza del contenitore in ceramica, oggi il consumatore si rivolge nei confronti di una calza di
nei colori principali. La funzione di detta carta è
perimetralmente la superfìcie del vaso, occultando l'affioramento del calcare ed altri inestetismi. Essa se da un lato è vantaggiosa sotto il profilo economico, per converso è assai limitata nel tempo, essendo frequentemente a contatto di getti d'acqua, ciò che determina una perdita della consistenza e della colorazione.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante una struttura di contenitore provvisto di mezzi per la somministrazione autoregolata particolarmente di acqua, finalizzato alla coltivazione e successiva esposizione di piante e fiori da ornamento, il quale è costituito da un recipiente esterno, essenzialmente suddiviso in due aree, rispettivamente una di base, costituendo vaschetta, atta a contenere una quantità verificabile d'acqua ed una soprastante preposta a ricevere il terriccio e le radici della pianta, dette aree essendo divise da un piattello separatore, sostenuto dal medesimo recipiente, il quale comprende passanti, degli elementi d'argilla che intercomunicano con le dette due aree interessandone almeno le estremità, di cui quelle inferiori immerse nell'acqua e quelle superiori risultando almeno parzialmente annegate nel terriccio di riempimento della parte superiore del detto recipiente.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi vantaggi. In primo luogo, è possibile citare il fatto che si ottiene un efficace sistema di irrieazione della pianta. Essa infatti trarrà beneficio unicamente alla bisogna, grazie agli elementi di scambio idrico ed ossigenazione a contatto· delle radici della pianta, di modo tale che le stesse autoregolino l'assorbimento dell'acqua in relazione alle condizioni climatiche e dell'ambiente in genere Ciò consente in definitiva, una maggiore indipendenza delle persone dall'obbligo di assistenza, limitandosi ad un saltuario rabbocco, eseguibile da chiunque poiché verificabile il livello attraverso una finestrella di lettura del livello. Altri vantaggi ancora, sono legati alla possibilità di utilizzare dei contenitori particolarmente gradevoli per quanto riguarda l'estetica, potendo essere direttamente posti in commercio attraverso i diversi canali di vendita, senza necessità successiva per il consumatore di dovere rinvasare la pianta o comunque ricorrere ad artifizi per arrichirne l'estetica.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l’aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista in sezione longitudinale, presa lungo l'asse A-A di Figura 3., di un contenitore tipo provvisto di mezzi per lo scambio idrico e Tossi gen azione.
La Figura 2., rappresenta una vista, sempre in sezione longitudinale, di una alternativa alla struttura di contenitore previsto nella Figura precedente.
Infine, la Figura 3., rappresenta una vista di pianta del recipiente di cui in Figura 1.
Facendo riferimento anche alle figure, si osserva i n primo luogo che una struttura di contenitore di tipo (A), è costituita da un recipiente essenzialmente cilindrico, provvisto di una parete (1) p piiuuttttoossttoo sviluppata in altezza ed un fondo (1') il cui estradosso è provvisto di piedino concentrico d’appoggio (1"). Il recipiente cilindrico (1), si presenta con due diversi diametri, di modo tale da creare due aree distinte per capienza, rispettivamente una prossima alla base, la vaschetta (a) ed una soprastante (b). Tale definizione, è accentuata dalla presenza di un gradino (2), ottenuto anularmente quale differenza rilevabile tra i due diametri del recipiente (1). Mentre la superficie della parete (1) di un recipiente (1) interessata dall'area (b), sarà sempre opaca poiché destinata a contenere le radici della pianta, la parte sottostante (a), essendo destinata a contenere unicamente dell’acqua (L), potrà anche essere trasparente o comunque prevedere una finestrella, ad esempio sviulppata in verticale per la lettura del livello di liquido presente all'interno della detta vaschetta (a). Naturalmente a lato della finestrella potranno comparire delle tacche di riferimento indicanti il livello minimo e massimo di acqua disponibile.
Sul gradino anulare (2), viene semplicemente appoggiato e così sostenuto, un piattello separatore (3), avente una conformazione tonda, il quale è realizzato preferibilmente in argilla cotta, ma anche altro materiale. Dalla conformazione del piattello (3), sono ricavati dei fori (3), all inte o dei quali vengono introdotte, essendo passanti perpendicolarmente, delle canne (4) od altri mezzi equivalenti provvisti di forte porosità, nel caso di specie tre di conformazione cilindrica, realizzate in argilla pressata o trafilata e successivamente cotta. Dette canne (4) assolvono alla funzione di scambiatoriossigenatori, poiché una parte di queste, rispettivamente l’estremità inferiore (4’), al di sotto del piattello (3), risultano immerse nell'acqua (L), contenuta nel serbatoio (a); mentre la parte superiore (4"), al di sopra del medesimo piattello separatore (3), risulta parzialmente annegata nel terriccio (T) a contatto delle radici della pianta.
Con lo scopo di consentire saltuariamente il rabbocco della vaschetta inferiore (a), la persona può introdurre dell'acqua attraverso i fori di comunicazione previsti dalle canne (4), ovvero attraverso una imboccatura (4"') superiore affiorante dalla superficie di terriccio (T), mentre le imboccature inferiori (4') ma di ogni canna (4) saranno, in una forma preferenziale, leggermente distanti dal fondo (1") del recipente (1).
Una delle possibili varianti, è rappresentata dalla soluzione di contenitore complesso (B). In questo caso, la vaschetta (a') che contiene il liquido (L) appare indipendente dalla strutura esterna (5), ed è quindi del tipo rimovibile. Più in dettaglio, la detta struttura (5) è rappresentata da un cilindro, aperto su entrambi i lati, provvisto nella parte inferiore e sull'estradosso di una scanalatura perimetrale (5') il cui intradosso, viceversa, costituisce mezzo (6) di sostentamento anulare di un piattello separatore (7). AU'interno del cilindro (5), interessando la base, è accolto un recipiente (8), costituito da una vera e propria vaschetta rabboccabile tradizionalmente mediante l'introduzione di liquido (L). Il diametro del detto recipiente (8) è leggermente minore a quello rilevabile all inte o del cilindro (5), e si sviluppa per una altezza pari a circa la distanza tra il fondo ed il mezzo di sostenamento anulare (6). In tal modo si consente l'immersione di scambiatori (7'), ad esempio ugualmente delle canne od altri mezzi ottenute monoliticamente dal piattello (7) le quali pescando, consentono la migrazione’ verso l’altro, grazie alla porosità del materiale, delle particelle d'acqua. La parte soprastante del piattello (7), prevede l'esecuzione di almeno due elementi porosi (7"), essendo sempre ottenuti monoliticamente, conici, i quali si sviluppano perpendicolarmente e sono atti a permanere completamente annegati nel terriccio (T) a contatto delle radici della pianta. Anche in tal caso, il materiale impiegato nella realizzazione della struttura monolitica, piattello (7), mezzi pescanti inferiori (7T) ed elementi superiori (7"), è preferibilmente dato da argilla pressata o trafilata e successivamente cotta.
Infine per quanto riguarda la natura del materiale con cui è ottenuto il recipiente esterno (1), o la struttura cilindrica (5), esso è indipendente dal mezzo scambiatore, per cui potrà essere di vari materiali, consentendo una certa flessibilità estetica. Così ad esempio, potrà essere prevista della ceramica smaltata e decorata, vetro colorato e stampato, acciaio inox, legno, plastiche di vario genere stampate e decorate, e comunque studiato nell'estetica e nell'ornamento d'assieme tale da divenire, unitamente alla pianta, un oggetto d’arredamento.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di contenitore provvisto di mezzi per la somministrazione 'autoregolata particolarmente di acqua, finalizzato alla coltivazione e successiva esposizione di piante e fiori da ornamento, caratterizzato dal fatto che è costituito da un recipiente esterno (1-5), essenzialmente suddiviso in due aree, rispettivamente una di base, costituendo vaschetta (a), atta a contenere una quantità verificabile di liquido (L) ed una soprastante (b) preposta a ricevere il terriccio (T) e le radici della pianta, dette aree (a-b) essendo divise da un piattello separatore (3-7), sostenuto dal medesimo recipiente, il quale comprende dei mezzi scambiatori-ossigenatori (4-7-7") che intercomunicano con le dette due aree (a-b), interessandone almeno le estremità, di cui quelle inferiori (4'-7') immerse nel liquido (L) e quelle superiori (4” -7") risultand almeno parzialmente annegate nel terriccio (T) di riempimento della partè superiore del detto recipiente.
  2. 2. Struttura di contenitore, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che è costituita da un recipiente (1), provvisto di una parete (1) ed un fondo (1"), il quale presenta internamente almeno un dente (2), quale mezzo di sostegno di un piattello separatore (3), essendo atto a suddividere il volume del recipiente, in due aree, rispettivamente una sottostante costituendo vaschetta (a) avente minor volume di quella superiore (b).
  3. 3. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che un piattello separatore (3) prevede dei fori (3’), all'interno dei quali vengono introdotte, essendo passanti perpendicolarmente, delle canne (4) od altri mezzi equivalenti fortemente porosi, quali mezzi scambiatoriossigenatoti, dei quali: - le estremità inferiori (4'), al di sotto del piattello (3), risultano immerse nell'acqua (L), contenuta nella vaschetta (a); - mentre le estremità superiori (4"), al di sopra del medesimo piattello separatore (3), risultano parzialmente annegate nel terriccio (T) a contatto delle radici della pianta.
  4. 4. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno una canna (4) è del tipo forata assialmente consentendo il rabbocco della vaschetta inferiore (a), con del liquido (L), attraverso una imboccatura (4"'), superiore, affiorante dalla superficie di terriccio (T), mentre le imboccature inferiori (4') di ogni canna (4), sono leggermente distanti dal fondo (1") del recipente (1).
  5. 5. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il recipiente cilindrico (1) presenta due diversi diametri, di modo tale da creare due aree distinte per capienza, rispettivamente una prossima alla base, costituita dalla vaschetta (a) ed una soprastante (b), tale definizione essendo accentuata dalla presenza di un gradino continuo (2), ottenuto anularmente sull’intradosso quale differenza rilevabile tra i due diametri del recipiente (1).
  6. 6. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la superficie della parete (Γ) di un recipiente (1) interessata dall'area (b), è opaca mentre la parte sottostante (a), essendo destinata a contenere unicamente del liquido (L), prevede almeno una finestrella e relative tacche di riferimento minimo-massimo, per la lettura del livello di liquido (L) presente all'interno della detta vaschetta (a).
  7. 7. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che in un contenitore complesso (B), la vaschetta (a1) che contiene il liquido (L) appare indipendente dalla struttura esterna (5).
  8. 8. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la struttura (5) è costituita da un cilindro, aperto alle estremità, provvisto nella parte inferiore e sull'estradosso di una scanalatura perimetrale (5r) il cui intradosso, viceversa, costituisce mezzo (6) di sostentamento anulare di un piattello separatore (7).
  9. 9. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che all'interno del cilindro (5), interessando la base, è accolto un recipiente (8), costituito da una vaschetta (a1) di diametro leggermente minore a quello del cilindro (5), e si sviluppa per una altezza pari' a circa la distanza tra il fondo ed il mezzo di sostenamento anulare (6).
  10. 10. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il piattello separatore (7) così sostenuto prevede inferiormente l'immersione nella detta vaschetta (a1), di scambiatori (7') ottenuti monoliticamente dal piattello (7), mentre la parte soprastante del piattello (7), comprende elementi altrettanto porosi (7"), essendo sempre ottenuti monoliticamente, i quali sono atti a permanere completamente annegati nel terriccio (T) a contatto delle radici della pianta.
  11. 11. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che le canne (4) od altro mezzo scambiatore equivalente (7', 7") sono disposte radialmente.
  12. 12. Struttura di contenitore, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che almeno le canne (4) od altro mezzo scambiatore equivalente (71, 7”) sono ottenute da argilla pressata o trafilata e successivamente cotta.
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