ITTV20000162A1 - Dispositivo di regolazione angolare particolarmente per un attacco dasnowboard - Google Patents
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Description
“DISPOSITIVO DI REGOLAZIONE ANGOLARE, PARTICOLARMENTE PER UN ATTACCO DA SNOWBOARD”
D E S C R I Z I O N E
La presente domanda ha per oggetto un dispositivo di regolazione angolare, particolarmente per un attacco da snowboard.
Oggigiorno la pratica dello snowboard annovera al suo interno varie specialità differenti tra loro, tra le quali vi sono, ad esempio, le tecniche di salto ed acrobazia, lo slalom, la velocità.
Per lo svolgimento corretto di ognuna di tali tecniche l utilizzatore dovrà assumere un assetto del corpo che presenti una determinata angolazione rispetto all’asse longitudinale della tavola.
E’ dunque noto il brevetto US 5.028.068 in cui è illustrato un dispositivo per posizionare selettivamente ed in modo pivotante un attacco da sci su di uno snowboard.
In tale brevetto è illustrata essenzialmente una prima piastra, supportante lo scarpone, la quale è disposta superiormente ad una seconda piastra circolare, la quale presenta, perimetralmente, una gola.
Tale seconda piastra circolare risulta girevolmente connessa ad una terza piastra a sua volta solidalmente connessa alla tavola; la seconda piastra circolare presenta, in corrispondenza della gola, un cordino ivi avvolto, quest’ ultimò essendo tensionabile tramite una leva.
L’azionamento della leva permette l’impegno e il disimpegno del cordino con la seconda piastra circolare, consentendo all 'utilizzatore di variare la posizione angolare dell’attacco rispetto all’asse longitudinale della tavola.
Tale soluzione presenta tuttavia degli inconvenienti: durante la pratica dello snowboard, l’attacco e quindi la tavola possono essere soggetti a numerosissimi sforzi di torsione che possono non essere contrastati efficacemente dalla tensione del cordino sulla seconda piastra circolare; in particolare nel momento dell’impatto con la neve dopo un salto l’attacco risulta soggetto ad un improvviso e fortissimo sforzo di torsione, difficilmente contrastabile dall’attrito presente tra le due superfici, lisce, della prima piastra sulla seconda piastra.
Inoltre, la leva per il tensionamento del cordino si trova lontano e staccata dall’attacco stesso: la leva, quindi, può facilmente disimpegnarsi durante la pratica sportiva a causa degli urti accidentali della stessa con sassi o altri oggetti o a causa della neve stessa.
Una parte del cordino risulta inoltre esposta a possibili urti accidentali, il medesimo potendo essere lacerato o risultare indebolito compromettendo cosi l’uso dell'attacco stesso.
L 'utilizzatore in tali casi si troverebbe a perdere il controllo della tavola che risulterebbe 'difficilmente governabile; tra il cordino e là seconda piastra circolare, infine, si può depositare della neve o dell’acqua, diminuendo ulteriormente l’attrito tra le due superfici, lisce, della prima piastra sulla seconda piastra e, di conseguenza, la forza di serraggio complessiva della leva.
Tutto ciò a discapito della sicurezza dell'utilizzatore, il quale, a causa della possibile mancanza di impegno solidale dell'attacco con la tavola, potrebbe riportare in caso di caduta gravi problemi agli arti inferiori.
E’ pure noto il brevetto US 5.044.654 nel quale è illustrato un attacco per lo svolgimento di sport invernali che può essere soggetto ad una rotazione secondo il proprio asse verticale; è quindi prevista la realizzazione su di esso di sei fori, opportunamente spaziati, per l'alloggiamento di altrettante viti atte a consentire il suo fissaggio alla tavola in una voluta posizione angolare predeterminata dall'utilizzatore; la modifica della posizione angolare è conseguibile svitando le viti e riposizionando le medesime in modo che l'attacco risulti ruotato del voluto angolo.
Tale attacco prevede inoltre una sicurezza per lo sganciamento rapido dello scarpone dalla tavola che risulta composta essenzialmente da un mozzo su cui sono perimetralmente ricavate delle sedi, opportunamente sagomate, per l’alloggiamento, forzato mediante una molla, di una sfera.
Tale soluzione presenta tuttavia degli inconvenienti: per variare la posizione angolare dell’attacco rispetto alla tavola da snowboard l’utilizzatore deve togliere il piede dall’attacco e, mediante un opportuno attrezzo, svitare le viti di fissaggio, riposizionare l’attacco nella voluta posizione ed operare una nuova connessione del medesimo alla tavola.
Le operazioni sopra citate necessitano però di un lasso di tempo notevole, obbligando per , di più l’utilizzatore ad essere sempre provvisto di almeno un attrezzo
Inoltre per poter effettuare la regolazione l’utilizzatore deve togliere il piede dall’attacco, con; ciò non avendo una immediata sensibilità del grado di regolazione impostato.
Si presenta anche la possibilità che, a causa della poca attenzione che l'utilizzatore presta a tali operazioni a causa della fretta che ha di poter essere sui campi da sci, si consegua un fissaggio poco preciso delle viti alla tavola, con conseguenti pericoli di distacchi o di scarsa conducibilità della tavola durante la pratica sportiva.
E’ inoltre noto utilizzare un attacco da snowboard che risulta fissato alla tavola mediante un disco connesso solidalmente alla stessa mediante delle viti.
Inferiormente a tale disco sporgono, in direzione della tavola, dei piani inclinati, disposti perimetralmente ed interagenti con opportuni controsagomati piani ricavati in corrispondenza di una predisposta sede, di contenimento del disco, ricavata sull’attacco.
Tensionando opportunamente le viti il disco si avvicina alla tavola sino a che i suoi piani inclinati interagiscono sui contro sagomati piani ricavati sull’attacco bloccando cosi il disco e l’attacco alla tavola, in una voluta posizione.
E’ noto sostituire tali piani inclinati con delle coppie di dentature anch’esse inclinate, poste sul disco e sull’attacco.
In tal modo l’impegno ed il disimpegno delle viti permette al disco di alzarsi sino a disimpegnare tra loro le coppie di dentature, pur rimanendo il disco connesso alla tavola.
Alzandosi, il disco permette di ruotare l’attacco che può essere posizionato nella voluta posizione angolare.
Si può cosi ottenere una gamma di posizioni diversificate fra loro ma limitate nel numero dalla dimensione dei denti costituenti le coppie di dentature.
L’utilizzo di tale attacco di tipo noto però presenta altri inconvenienti: l’utilizzatore dovrà togliersi i guanti, togliere il piede dall’ attacco, munirsi di cacciavite od opportuna chiave per disimpegnare le viti, far ruotare l'attacco con le mani nella posizione prossima a quella voluta, e serrare il tutto.
Tale operazione risulta essere eccessivamente lunga e laboriosa da operare direttamente sulla pista per modificare la posizione angolare secondo le specifiche esigenze.
Una ulteriore soluzione utilizzata è nota come “BASELESS” e presenta un attacco costituito da due semigusci distinti collegati tra loro da una fascetta posteriore, ciascuno dei quali risulta fissato alla tavola tramite delle viti alloggiate su predisposte asole ricavate sulla parte piana di detti semigusci,
Tale attacco noto presenta l’inconveniente di avere una regolazione angolare limitata dalle, dimensioni delle asole stesse.
La medesima richiedente è titolare della domanda italiana N. TV95A000100 inerente un dispositivo di regolazione angolare, particolarmente per un attacco da snowboard, a cui è solidamente connesso un disco ed una base di appoggio per una calzatura, il quale è costituito da mezzi di aggancio associati alla base, i quali risultano selettivamente interagenti con mezzi di presa, ricavati sul disco.
Quest’ultimo presenta una dentatura interagente con una ulteriore dentatura presente nei mezzi di aggancio cosicché il bloccaggio tra i due elementi avviene per mezzo dell’ interazione tra le due dentature; pur risultando tale soluzione valida nell'ambito del problema di conseguire la regolazione angolare dell’attacco rispetto alla tavola, vi potrebbero essere possibili inconvenienti legati a eventuali deformazioni dovute al continuo utilizzo del dispositivo o ad urti accidentali o ad eventuali sbalzi di temperatura a cui è sottoposto l’attacco, tutto ciò potendo alterare il funzionamento del dispositivo stesso.
Quest’ultimo, inoltre, richiede, per la sua attivazione, una precisa disposizione dei vari elementi tra loro interagenti il che obbliga l’utilizzatore a tentare più volte di conseguire la precisa posizione per il bloccaggio dell’attacco che potrebbe portare, per una disattenzione dell’ utilizzatore stesso, al verificarsi di possibili “falsi” bloccaggi dell’attacco, con conseguente possibile pericolo per lincolumità dell’utilizzatore durante la pratica sportiva.
La medesima richiedente è titolare della domanda italiana N. TV96A000087 inerente un dispositivo di regolazione angolare, particolarmente per un attacco da snowboard, comprendente un disco solidalmente connesso a detto snowboard ed una base di appoggio per una calzatura.
Tale dispositivo è costituito da primi mezzi di aggancio, associati a detta base, selettivamente interagenti, tramite secondi mezzi di sbloccaggio azionabili dallutilizzatore, con terzi mezzi di presa solidali con detto disco.
Pur risultando tale soluzione valida nell’ambito del problema di conseguire la regolazione angolare dell’attacco rispetto alla tavola, anche essa è costituita da un insieme di meccanismi complessi, composti da un consistente numero di elementi meccanici che rendono il dispositivo costoso e complesso nella realizzazione e nell’assemblaggio.
Tutto ciò ha come conseguenza anche una naturale predisposizione ad eventuali rotture o malfunzionamenti, soprattutto tenendo conto delle difficili condizioni climatiche di utilizzo.
E’ noto un ulteriore brevetto US 5.261.689, presentante un dispositivo di bloccaggio di una calzatura ad uno snowboard, vantaggiosamente costituito da una base di appoggio inferiormente associabile allo snowboard stesso. .
La base di appoggio presenta centralmente una apertura circolare atta ad interagire con un controsagomato disco di interconnessione alla superficie superiore dello snowboard.
Tale interconnessione può avvenire in diverse posizioni differenti, permettendo alla base di appoggio di assumere una posizione qualsiasi rispetto al disco.
E’ presente inoltre un supporto posteriore, sporgente superiormente da detta base di appoggio, opportunamente ruotabile rispetto ad un asse perpendicolare alla base in modo da essere regolabile in funzione dell’utilizzo:
Il problema principale di tale attacco regolabile di tipo noto consiste nel fatto che la rimozione della interconnessione tra il disco e la tavola risulta particolarmente laboriosa, in quanto solitamente avviene agendo su mezzi di collegamento di tipo noto, quali ad esempio delle viti.
Inoltre, durante tale rimozione vi è la possibilità che della neve o del ghiaccio si infiltrino accidentalmente nella intercapedine venutasi a creare con il sollevamento del disco stesso, creando problemi nella successiva interconnessione.
Sono pure noti i brevetti US 5.876.045 e US 5.984.325, nei quali sono illustrati attacchi regolabili per il bloccaggio di una calzatura ad uno snowboard, comprendenti un corpo principale dotato di una prima sede inferiore per un controsagomato primo disco, opportunamente associato allo snowboard.
Il corpo principale presenta superiormente una seconda sede, posizionata in corrispondenza della prima sede, per l’interconnessione con un distinto secondo disco, superiore. Il corpo principale risulta compreso tra il disco inferiore ed il disco superiore, e risulta temporaneamente associabile ad essi mediante mezzi di interconnessione costituiti ad esempio da pioli agenti in controsagomate terze sedi, oppure da denti sporgenti radialmente al disco ed associabili ad una contro sagomata dentatura ricavata attorno alla rispettiva sede.
Tra detti primo e secondo disco sono presenti mezzi di interconnessione atti a determinare o meno l' interconnessione del corpo principale ai due dischi, e quindi il suo vincolo temporaneo allo snowboard.
Tali mezzi di interconnessióne comprendono, in una prima forma realizzativa, una leva a camma opportunamente alloggiata in una predisposta quarta sede, ricavata nella superficie superiore del secondo disco.
Tale leva interagisce con un perno passante attraverso i due dischi ed il corpo principale, ed agisce in opposizione ad una molla posta tra il secondo disco ed il corpo principale, in modo che, ad una posizione sollevata della molla, corrisponda un disaccoppiamento tra detti secondo disco e corpo principale.
In modo analogo all’attacco regolabile descritto precedentemente, anche in questo caso si ha il problema che, durante la regolazione angolare, della neve o del ghiaccio possano infiltrarsi accidentalmente nella intercapedine presente tra il secondo disco ed il corpo principale, con conseguenti difficoltà nell’azionare nuovamente la leva.
In una seconda forma realizzati va, l' interconnessione tra il primo disco ed il corpo principale viene effettuata mediante mezzi di interconnessione costituiti da una o più leve laterali, azionanti assialmente rispettivi perni disposti circa orizzontalmente entro detto corpo principale.
Tale forma realizzativa, pur non presentando il problema della infiltrazione di neve, risulta alquanto svantaggiosa considerando l’ingombro costituito dalle una o più leve ed il problema di eventuali impuntamenti che le stesse possono manifestare durante l’utilizzo.
Tali una o più leve vengono infatti a disporsi esternamente al corpo centrale, e quindi in una posizione che risulta sia esteticamente svantaggiosa, sia facilmente danneggiatale a causa di urti con corpi estranei.
Una ulteriore forma realizzativa dei mezzi di interconnessione tra il primo disco, opportunamente dentato, ed il corpo principale, è costituita da. una o più leve laterali azionabili radialmente rispettive controdentate placchette atte ad interagire temporaneamente con i denti del primo disco.
Anche questi mezzi di interconnessione presentano inconvenienti analoghi a quelli sopra descritti; per di più si è visto che le forze che si sviluppano durante la pratica sportiva sono molto superiori a quelle che si possono controllare mediante due o tre placchette associabili perimetralmente ad un disco dentato.
Si ha perciò una interconnessione non perfettamente rigida, ma al contrario con tanto più gioco quanto minore è il numero di placchette utilizzate.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici segnalati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata escogitando un dispositivo strutturalmente semplice e di economica realizzazione, il quale consenta di conseguire, in modo rapido, una voluta ed agevole regolazione angolare dell’attacco rispetto all’asse longitudinale della tavola, tale , regolazione risultando stabile durante la pratica sportiva ad aumentare cosi il grado di sicurezza per l’utilizzatore.
Nell’ambito del compito sopra esposto un ulteriore scopo è quello di escogitare un trovato in cui il bloccaggio della posizione angolare assunta dall’attacco risulti conseguibile in modo ottimale e sicuro in assenza di falsi bloccaggi.
Ancora uno scopo è quello di ottenere un trovato in cui la preimpostata regolazione dell’angolazione non sia modificabile dalla possibile presenza di neve o ghiaccio o da eventuali sbalzi termici.
Ancora uno scopo è quello di realizzare un trovato in cui lo sforzo applicabile da parte dell’utilizzatore per l’attivazione del trovato risulti basso in rapporto al perfetto bloccaggio conseguibile per l’attacco.
Un ulteriore scopo è quello di escogitare un trovato che permeta di otenere tale voluta regolazione in modo assai facile e rapido da parte dell’utilizzatore senza che il medesimo debba disporre di particolari utensili.
Un altro scopo è quello di ottenere un trovato che risulti strutturalmente compato ed esente da aperture accidentali durante la pratica sportiva.
Un ulteriore scopo è quello di escogitare un trovato che garantisca il mantenimento del bloccaggio dell’atacco alla tavola durante l’operazione di regolazione dell’angolazione aumentando la sicurezza per l’utilizzatore.
Ancora uno scopo consiste nel realizzare un trovato che consenta di effettuare una regolazione angolare senza incorrere nella eventualità che della neve o del ghiaccio si infiltrino entro il dispositivo di regolazione stesso, compromettendone un corretto funzionamento.
Un ulteriore scopo è quello di escogitare un trovato che presenti un volume ed un peso irrisori per l’utilizzatore durante l’esercizio di tali pratiche sportive.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti.
Il compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di regolazione angolare, particolarmente per un attacco da snowboard, comprendente una base di appoggio per una calzatura presentante una prima sede per un controsagomato primo disco associabile inferiormente a detto snowboard, che si caratterizza per il fatto che detto primo disco, superiormente dentato, è temporaneamente associabile ad un controdentato secondo disco, superiore, presentante mezzi di guida assiale con detta base di appoggio, a detto secondo disco essendo girevolmente associata una piastra, superiore, selettivamente interagente con mezzi di interconnessione per il bloccaggio temporaneo tra detti primo e secondo disco.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolò indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:
le figg. 1 e 2 illustrano il trovato in una vista rispettivamente di tre quarti in esploso e dall’alto;
le figg. 3 e 4 illustrano, in una vista laterale sezionata lungo il piano mediano III-III, il trovato rispettivamente in posizione di regolazione e di utilizzo.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicato con il numero 1 un dispositivo di regolazione angolare, particolarmente adatto a realizzare un attacco per tavole da snowboard.
Tale dispositivo di regolazione angolare 1 comprende una base di appoggio, indicata con il numero 2, presentante almeno una coppia di bordi laterali 3 a e 3b di contenimento per una calzatura sportiva da snowboard.
La base di appoggio 2 presenta, in posizione circa centrale, una apertura, indicata con il numero 4, vantaggiosamente circolare, costituente una prima sede per un controsagomato primo disco 5.
Tale primo disco 5 presenta una pluralità di prime asole 6, in questa particolare forma realizzativa presenti nel numero di quattro, atte al passaggio di rispettivi mezzi meccanici di tipo noto costituiti ad esempio da prime viti, indicate con il numero 7, di interconnessione con la tavola da, snowboard.
Il primo disco 5 presenta una forma circa troncoconica, o comunque una conformazione tale da restringersi verso il basso, in modo che, una volta disposto entro l’apertura 4 e vincolato allo snowboard, il suo bordo laterale vada ad interagire con il controsagomato bordo della apertura 4 stessa, impedendo il sollevamento della base di appoggio 2.
Sulla superficie superiore di detto primo disco 5 è ottenuta, in prossimità del bordo perimetrale, una prima dentatura anulare, indicata con il numero 8.
Tale prima dentatura 8, è quindi costituita da una pluralità di denti disposti secondo direzioni radiali, ed è atta alla interconnessione con una controsagomata seconda dentatura 9 ricavata sulla superficie inferiore di un secondo disco, indicato con il numero 10, disposto superiormente.
Dalla superficie inferiore del secondo disco 10 sporgono, esternamente a detta seconda dentatura 9, e quindi in prossimità del bordo perimetrale del disco, opportuni mezzi di guida assiale rispetto alla base di appoggio 2.
Tali mezzi di guida sono vantaggiosamente costituiti da una pluralità di pioli, indicati globalmente con il numero 1 1 , di forma preferibilmente cilindrica, atti all’ interconnessione scorrevole con rispettive seconde sedi 12 ricavate lungo uno smanco anulare 13 ottenuto, in detta base di appoggio 2, perimetralmente alla apertura 4.
Lo smanco 13 presenta una altezza tale da contenere ed alloggiare il secondo disco; superiormente a quest’ultimo è girevolmente associata una piastra, indicata con il numero 14, presentante forma vantaggiosamente circa triangolare.
L’interconnessione girevole della piastra 14 con il secondo disco 10 è ottenuta mediante, un elemento di fulcraggio preferibilmente costituito da un perno 15, composto ad esempio da una coppia di elementi 15a e 15b, accoppiabili tra loro.
Tale perno 15 risulta posizionabile entro un primo ed un secondo foro 16a e 16b, rispettivamente ottenuti nel secondo disco 10 e nella piastra 14 in una zona decentrata rispetto all’asse centrale del secondo disco 10.
La rotazione della piastra 14 può essere imposta agendo su di una levetta, indicata con il numero 17, conformata circa ad “L” e sporgente lateralmente a detta piastra 14 su un lato adiacente a quello di fulcraggio per il perno 15.
La levetta 17 presenta dimensioni tali per cui, a dispositivo di regolazione 1 bloccato, si dispone in prossimità di uno della coppia di bordi laterali 3a e 3b, consentendo il posizionamento della suola della calzatura sportiva sulla base di appoggio 2.
Nella sua rotazione attorno al perno 15, la piastra 14 è selettivamente interagente con dei mezzi di interconnessione a detto primo disco 5.
Tali mezzi di interconnessione sono vantaggiosamente costituiti da una seconda vite centrale 18 il cui gambo 18a passa attraverso una seconda asola 19, ricavata nella piastra 14, ed un terzo e quarto foro 20 e 21, ricavati centralmente rispettivamente nel secondo e nel primo disco 10 e 5, ed è associato alla sua estremità libera ad un dado di bloccaggio, indicato con il numero 22.
La seconda asola 19 presenta una forma leggermente arcuata in cui si possono individuare una prima zona, costituita da un quinto forol9a, ed una adiacente seconda zona, avente la forma di una feritoia 19b, preferibilmente sagomata ad arco di cerchio con centro sul perno 15.
In particolare, il quinto foro 19a presenta un diametro non inferiore alla larghezza della testa, indicata con il numero 18b, della seconda vite 18; viceversa la feritoia 19b presenta una larghezza compresa tra il diametro del gambo 18a e la larghezza della testa 18b.
Nelle figure 3 e 4 si nota come, a seconda della posizione della piastra 14, e quindi a seconda di quale di dette prima e seconda zona 19a e 19b interagisca con la seconda vite 18, si abbia la possibilità di effettuare una regolazione o meno della posizione angolare dell’attacco rispetto ; all’asse longitudinale dello snowboard.
Ciò è dovuto al fatto che la. lunghezza del gambo 18a tra la testa 18b ed il dado 22 è preferibilmente uguale allo spessore complessivo del primo e del secondo disco 5 e 10 e della piastra 14: si ha così che il bloccaggio temporaneo tra detti primo e secondo disco 5 e 10 è garantito dal posizionamento della feritoia 19b in corrispondenza della seconda vite 18.
Viceversa, posizionando il quinto foro 19a in corrispondenza della seconda vite 18 si ha il disaccoppiamento tra la prima e la seconda dentatura 8 e 9 dei rispettivi primo e secondo disco.
Tale disaccoppiamento è preferibilmente ottenuto in modo automatico mediante l’utilizzo di un elemento elasticamente comprimibile, quale una molla elicoidale indicata con il numero 23, posta tra detti, primo e secondo disco 5 e 10, coassialmente alla seconda vite 18 stessa.
Si ha dunque che tale molla elicoidale 23, precaricata all’atto della chiusura del dispositivo di regolazione 1 , agisce sul secondo disco 10 in modo da provocarne, all’atto del posizionamento del quinto foro 19a in corrispondenza della seconda vite 18, il sollevamento rispetto al primo disco 5 e quindi il disaccoppiamento tra le dentature degli stessi.
Lo spessore della piastra 14 dovrà dunque essere almeno pari alla altezza dei denti della prima e della seconda dentatura 8 e 9.
Il funzionamento è quindi il seguente: con riferimento alle figure 3 e 4, si ha che l' utilizzatore, per effettuare una regolazione angolare, dovrà ruotare la piastra 14 in modo da far combaciare il quinto foro 19a della seconda àsola 19 con la testa 18b della seconda vite 18.
Una volta che la molla elicoidale 23 avrà disaccoppiato la prima e la seconda dentatura 8 e 9, sarà possibile ruotare l’attacco, compresi la piastra 14 ed il secondo disco 10, rispetto alla tavola da snowboard ed al primo disco 5.
Effettuata la regolazione voluta, si riporta la piastra 14 nella posizione originaria, disponendo la levetta 17 in posizione accostata ad uno della coppia di bordi laterali 3 a e 3b, ripristinando così l’interconnessione tra i due dischi.
Una forma realizzativa parzialmente differente prevede l’utilizzo di una testa 18b della seconda vite 18 avente forma troncoconica, e di un quinto foro 19a avente un diametro di poco inferiore alla larghezza massima della testa 18b stessa.
Si ha così un funzionamento più efficace, in quanto non si ha mai il disaccoppiamento tra la seconda vite 18 ed i bordi del quinto foro 19a, e quindi non si ha la necessità di premere sul secondo disco 10, in opposizione alla molla elicoidale 23, per ripristinare tale accoppiamento stesso, in quanto questa operazione è compiuta dalla presenza dei piani inclinati costituiti dai bordi laterali della testa 18b stessa.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefìssati, essendosi escogitato un dispositivo di regolazione angolare strutturalmente semplice e di economica realizzazione, che permette di 'conseguire, in modo rapido, una voluta ed agevole regolazione angolare dell’attacco rispetto all’asse longitudinale della tavola.
Il bloccaggio della posizione angolare assunta dall’attacco risulta inoltre stabile e sicuro, senza falsi bloccaggi, e senza la possibilità che la eventuale presenza di neve o ghiaccio ne modifichi l’efficacia.
Si ha infatti che l’intercapedine tra il primo ed il secondo disco è ottenuta internamente, e quindi risulta in ogni momento non accessibile alla infiltrazione di neve o ghiaccio
Il trovato risulta inoltre facile ed immediato da utilizzare, in quanto non è necessario alcun tipo di utensile; per di più risulta esente da aperture accidentali durante la pratica sportiva, in quanto il posizionamento della calzatura sportiva allintern dell’attacco comporta l’automatico bloccaggio della levetta di azionamento del dispositivo.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del medesimo concetto inventivo.
Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il ritrovato potranno essere più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.
Claims (7)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1) Dispositivo di regolazione angolare, particolarmente per un attacco da snowboard, comprendente una base di appoggio per una calzatura presentante una prima sede per un controsagomato primo disco associabile inferiormente a detto snowboard, caratterizzato dal fatto che detto primo disco, superiormente dentato, è temporaneamente associabile ad un controdentato secondo disco, superiore, presentante mezzi di guida assiale con detta base di appoggio, a detto secondo disco essendo girevolmente associata una piastra, superiore, selettivamente interagente con mezzi di interconnessione per il bloccaggio temporaneo tra detti primo e secondo disco.
- 2) Dispositivo come alla rivendicazione 1 in cui detto primo disco è associato a detto snowboard mediante mezzi meccanici di tipo noto quali una pluralità di prime viti passanti in rispettive prime asole, caratterizzato dal fatto che sulla superficie superiore di detto primo disco è ottenuta, in prossimità del bordo perimetrale, una prima dentatura anulare interagente con una controsagomata seconda dentatura, ricavata sulla superficie inferiore di detto secondo disco.
- 3) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato dal fatto che dette prima e seconda dentatura sono costituite da una pluralità di denti disposti in successione secondo direzioni radiali.
- 4) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida assiale sporgono dalla superficie inferiore di detto secondo disco, esternamente a detta seconda dentatura e quindi in prossimità del bordo perimetrale di detto secondo disco, ad interagire con detta base di appoggio.
- 5) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 4 caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida assiale sono vantaggiosamente costituiti da una pluralità di pioli, di forma preferibilmente cilindrica, atti all’interconnessióne scorrevole in controsagomate seconde sedi, ricavate in detta base di appoggio.
- 6) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 in cui detta prima sede è costituita da una apertura vantaggiosamente circolare, ricavata circa centralmente in detta base di appoggio, caratterizzato dal fatto che dette seconde sedi, sono ricavate lungo uno smanco anulare ottenuto, in detta base di appoggio, perimetralmente a detta prima sede o apertura.
- 7) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 6 caratterizzato dal fatto che detto smanco anulare presenta una altezza tale da contenere ed alloggiare detto secondo disco.· 8) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta piastra, presentante forma vantaggiosamente circa triangolare, è girevolmente associata a detto secondo disco mediante un elemento di fulcraggio posto in una zona decentrata rispetto all’asse centrale di detto secondo disco stesso. 9) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 8 caratterizzato dal fatto che detto elemento di fulcraggio è vantaggiosamente costituito da un perno passante entro un primo ed un secondo foro rispettivamente ottenuti in detti secondo disco e piastra. 10) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 8 caratterizzato dal fatto che detto elemento di fulcraggio è vantaggiosamente costituito da un rivetto passante éntro un primo ed un secondo foro rispettivamente ottenuti in detti secondo disco e piastra. 11) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lateralmente a detta piastra, su un lato adiacente a quello di fulcraggio per detto elemento di fulcraggio, sporge una levetta atta alla attivazione della rotazione di detta piastra. 12) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 11, in cui detta base di appoggio presenta una coppia di bordi laterali di contenimento per detta calzatura sportiva, caratterizzato dal fatto che detta aletta presenta una conformazione circa ad “L” e dimensioni da potersi disporre, con detto dispositivo di regolazione nella posizione bloccata, in prossimità di uno tra detta coppia di bordi laterali, a consentire il posizionamento della suola di detta calzatura sportiva su detta base di appoggio. 13) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di interconnessione sono vantaggiosamente costituiti da una seconda vite centrale, costituita da una testa sporgente da un gambo passante in una seconda asola, ricavata in detta piastra, ed in un terzo ed un quarto foro, ricavati centralmente rispettivamente in detti secondo e primo disco. 14) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 13 caratterizzato dal fatto che detto gambo di detta seconda vite è associato, alla sua estremità libera, ad un dado di bloccaggio posto inferiormente a detto primo disco. 15) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 13 caratterizzato dal fatto che detta seconda asola, di forma leggermente arcuata, è costituita da una prima zona, individuata da un quinto foro, ed una adiacente seconda zona, costituita da una feritoia. 16) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 15 caratterizzato dal fatto che detto quinto foro presenta un diametro non inferiore alla larghezza di detta testa di detta seconda vite. 17) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 16 caratterizzato dal fatto che detta feritoia, preferibilmente sagomata ad arco di cerchio con centro su detto elemento di fulcraggio, presenta una larghezza compresa tra il diametro di detto gambo e la larghezza di detta testa di detta seconda vite. 18) Dispositivo come alle rivendicazioni 1, 14 e 17 caratterizzato dal fatto che la lunghezza di detto gambo, tra detti testa e dado, è preferibilmente uguale allo spessore complessivo di detti piastra , primo e secondo disco. 19) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 18 caratterizzato dal fatto che il bloccaggio temporaneo tra detti primo e secondo disco è effettuato mediante il posizionamento di detta feritoia in corrispondenza di detta seconda vite. 20) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 19 caratterizzato dal fatto che il posizionamento di detto quinto foro in corrispondenza di detta seconda vite comporta il disaccoppiamento tra dette prima e seconda dentatura di detti primo e secondo disco. 21) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di presentare, tra detti primo e secondo disco, un elemento elasticamente comprimibile posto coassialmente a detta seconda vite. 22) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 21 caratterizzato dal fatto che detto elemento elasticamente comprimibile, quale una molla elicoidale, consente il disaccoppiamento automatico tra detti primo e secondo disco. 23) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 22 caratterizzato dal fatto che detto elemento elasticamente comprimibile, precaricato all’atto della chiusura di detto dispositivo di regolazione stesso, agisce su detto secondo disco in modo da provocarne, all’ atto del posizionamento di detto quinto foro in corrispondenza di detta seconda vite, il sollevamento rispetto a detto primo disco. 24) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo spessore di detta piastra è almeno pari alla altezza dei denti di dette prima e seconda dentatura. 25) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di presentare detta testa di detta seconda vite di forma circa troncoconica, e detta quinto foro avente un diametro di poco inferiore alla larghezza massima di detta testa stessa. 26) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 25 caratterizzato dal fatto di presentare un parziale accoppiamento tra detta seconda vite ed i bordi di detto quinto foro anche in condizioni di bloccaggio, in modo da facilitare il ripristino di un accoppiamento tra dette testa e feritoia all’atto del bloccaggio di detto dispositivo di regolazione. 27) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto primo disco presenta una forma circa troncoconica, o comunque una conformazione tale da restringersi verso il basso, in modo che, una volta disposto entro detta apertura e vincolato a detto snowboard, il suo bordo laterale vada ad interagire con il controsagomato bordo di detta apertura stessa, impedendo il sollevamento di detta base di appoggio.
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