ITTO980498A1 - Gruppo di continuita' per utenze industriali, professionali e/o civili - Google Patents

Gruppo di continuita' per utenze industriali, professionali e/o civili Download PDF

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Angelo Bianchi
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    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02BBOARDS, SUBSTATIONS OR SWITCHING ARRANGEMENTS FOR THE SUPPLY OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02B1/00Frameworks, boards, panels, desks, casings; Details of substations or switching arrangements
    • H02B1/015Boards, panels, desks; Parts thereof or accessories therefor
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    • H02B1/052Mounting on rails

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Description

D E S CR I ZION E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un gruppo di continuità per utenze industriali, professionali e/o civili.
Come è noto, i gruppi di continuità sono apparecchi elettrici che, in assenza di tensione sulla rete elettrica, provvedono ad alimentare le utenze a loro collegate. In particolare, in seguito si farà riferimento ai gruppi di continuità che sono dotati di proprie batterie e verificano il livello della tensione di rete per intervenire automaticamente in caso di assenza e ricaricare automaticamente le batterie al termine delle condizioni di intervento, per essere pronti per eventuali successive emergenze.
Attualmente, i gruppi di continuità del tipo indicato vengono alloggiati in appositi armadi elettrici e sono collegati tramite apposite linee elettriche alla rete elettrica e alle utenze servite. Tali armadi sono ingombranti e il posizionamento degli stessi crea spesso difficoltà; ne consegue che a volte il loro posizionamento non risulta ottimale sia dal punto di vista della vicinanza alle utenze protette sia dal punto di vista delle condizioni ambientali (temperatura, umidità, ecc.) per il gruppo di continuità stesso.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un gruppo di continuità che risolva il problema sopra indicato.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un gruppo di continuità per utenze industriali, professionali e/o civili, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di attacco normalizzato ad un quadro elettrico.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano esempi di realizzazione non limitativi, in cui:
la figura 1 presenta uno schema di un quadro elettrico includente il presente gruppo di continuità;
la figura' 2 mostra una vista di un'unità modulare appartenente al presente gruppo di continuità;
la figura 3 illustra lo schema elettrico di un collegamento in parallelo fra più unità modulari;
le figure 4-6 mostrano tre schemi a blocchi relativi a tre differenti tipologie di gruppi di continuità; e
le figure 7-10 mostrano schemi a blocchi più dettagliati relativi agli elementi delle figure 4-6 per il gruppo di continuità secondo l'invenzione.
Secondo la presente invenzione, il gruppo di continuità è realizzato come unità modulare racchiusa in un contenitore avente attacchi montabile su profili normalizzati in un quadro elettrico e collegabile tramite morsettiere alla rete elettrica, alle utenze e ad eventuali ulteriori unità modulari in base alle esigenze specifiche esistenti.
Al proposito, si faccia riferimento alla fig. 1, nella quale è mostrato schematicamente un quadro elettrico 10 a cui è stato rimosso il coperchio di chiusura. Il quadro elettrico 10 alloggia, tramite profilati standard 9, in modo di per sé noto e a grandi linee, una morsettiera 11 di ingresso ed uscita, un gruppo interruttore generale 12; interruttori di quadro 13 per la ripartizione dei carichi, e un gruppo salvavita 14. Inoltre, secondo l'invenzione, nel quadro elettrico 10 è montato il presente gruppo di continuità 1.
Il gruppo di continuità 1 è costituito da una o più unità modulari 2 ciascuna racchiusa in un contenitore 3 mostrato in fig. 2 e dotato di un attacco longitudinale posteriore 4 (scanalatura) impegnabile da un profilato standard 9. Ad esempio, il contenitore 3 può essere montato su profili standard tipo DIN 46277/3, 46277/3R, 46277/1 e 46277/2. Il contenitore 3 è inoltre dotato di fori 5 per viti di serraggio dei cavi elettrici e di fori 6 per i cavi elettrici di collegamento; il contenitore 3 inoltre presenta fori di areazione 7. Ciascuna unità modulare 2 può fornire una potenza unitaria (ad es. 100 W).
Data la struttura modulare del gruppo di continuità 1, è possibile collegare diverse unità modulari 2 in parallelo per ottenere le potenze desiderate. Un esempio di collegamento in parallelo è mostrato in fig. 2, nella quale sono previste quattro unità modulari 2, collegate fra una linea di rete 18 (collegata alla rete elettrica) ed una linea utente 19 per l'alimentazione delle utenze da proteggere. Nell'esempio mostrato, tutte le unità modulari 2 sono collegate alla linea di rete 18; almeno una unità modulare 2 (a sinistra nel disegno) è collegata alla linea utente 19; le unità modulari 2 sono cóllegate fra loro da linee di connessione 20 ed opzionalmente l'ultima unità modulare 2 (a destra) è pure collegata alla linea utente 19. Nel caso di collegamento in parallelo di più di otto unità modulari 2, è necessario il collegamento con la linea utente 19 ogni otto unità.
La modularità e facilità di installazione del presente gruppo di continuità nonché la possibilità di ottenere segnalazioni da parte del gruppo di continuità stesso lo rendono particolarmente versatile e quindi applicabile ad una serie di differenti situazioni, quali, nel settore industriale o professionale: PLC; centri di lavoro a controllo numerico; impianti di condizionamento; luci di emergenza; applicazioni industriali speciali; impianti di sicurezza antincendio; registratori di cassa; barriere automatiche autostradali; impianti semaforici; controlli di passaggio a livello ferroviario; controllo del traffico ferroviario; installazioni aeroportuali; ponti radio; telefonia; sportelli bancari automatici; laboratori di analisi mediche, ambientali, industriali; apparecchiature di indagine clinica; apparecchiature di dosaggio e pesatura elettronica; stazioni di servizio per carburante; controlli impianti livello acque, fiumi, dighe; poltrone dentistiche; impianti militari; e, nel settore civile: calcolatori casalinghi; impianti di allarme; luci di emergenza; pompe di impianti di riscaldamento; impianti di irrigazione automatica; cancelli automatici; pompe di scarico di liquami; piccoli elettrodomestici (impianti hi-fi; videoregistratori, ecc.); ventilazione di camini ed estrazione di fumi; centralini telefonici; automazione civile (tapparelle, porte, ecc.); alimentatori per camper.
Per la comprensione della realizzazione di ciascuna unità modulare 2, verrà dapprima descritta la tipologia costruttiva dei gruppi di continuità. In dettaglio, i gruppi di continuità attuali presentano una di tre possibili tipologie, descritte qui di seguito con riferimento alle figg. 4-6.
La fig. 4 si riferisce alla tipologia comunemente nota come UPS (Uninterruptible Power Supply) off-line o soccorritore. In questa tipologia, il gruppo di continuità comprende un dispositivo caricabatteria 23 collegato alla linea di rete 18; una batteria 24 collegata al dispositivo caricabatteria 23; un inverter 25 collegato anch'esso al dispositivo caricabatteria 23 e alla linea di rete 18; un commutatore 26 avente un primo ingresso collegato alla linea di rete 18, un secondo ingresso collegato all'uscita dell 'inverter 25 ed un'uscita collegata alla linea utente 19.
In tale tipologia, le utenze sono sempre alimentate dalla linea di rete 18. Qualora si abbia una mancanza di tensione, il commutatore 26, che verifica il livello di tensione sulla linea di rete 18 stessa, provvede a prelevare l'energia necessaria per alimentare le utenze dalla batteria 24.
La fig. 5 si riferisce alla tipologia comunemente nota come UPS Interactive, in cui l'inverter 25 è sempre collegato alla linea di rete 18 attraverso un'impedenza di filtro 28 ed un interruttore 29. In questa soluzione, quindi, l'inverter 25 è sempre in funzione e, in condizioni normali, provvede a stabilizzare la tensione fornita al commutatore 26 e a mantenere la batteria sempre efficiente operando, nei confronti della batteria stessa, come convertitore AC/DC. L'impedenza 28 ha lo scopo di ridurre eventuali scompensi prodotti dalle fluttuazioni della tensione di rete. Se la tensione di rete oltrepassa le tolleranze previste, nonostante l'impedenza 28, l'inverter 25 preleva l'energia necessaria dalla batteria 24. Al termine della condizione di emergenza, l'inverter provvede automaticamente a ripristinare la carica della batteria 24.
Nella soluzione di fig. 5, il commutatore statico 26 provvede a sconnettere l'utenza dall'inverter 25 solo in caso di malfunzionamento di questo. In pratica, dato che l'inverter 25 è sempre in funzione, il tempo di commutazione in caso di mancanza di rete è nullo.
La fig. 6 si riferisce alla tipologia comunemente nota come UPS on-line (a doppia conversione), il cui schema elettrico è simile a quello di fig. 4, con la differenza che il caricabatteria 23 opera normalmente come raddrizzatore alimentato dalla linea di rete 18 per fornire la corrente raddrizzata alla batteria 24 e all'inverter 25, il quale a sua volta provvede a fornirla alla linea utente 19. In caso di mancanza di tensione, l'utenza collegata alla linea utente 19 è alimentata dalla batteria 24 attraverso l'inverter 25 ed è disponibile immediatamente. Al termine della interruzione, la batteria 24 viene ricaricata dal raddrizzatore 23. Il commutatore 26 interviene solo in caso di guasto dell'inverter 25.
In fig. 7 è mostrato uno schema a blocchi del caricabatteria 23 comprendente, fra loro in cascata: un ponte di diodi 35 collegato alla linea di rete 18 attraverso una morsettiera di ingresso 34; un convertitore DC/DC 36 formante un alimentatore switching con isolamento galvanico; un regolatore di corrente 37; e un regolatore di tensione 38 la cui uscita è collegato alla batteria 24 avente un'uscita 39 collegata con l'inverter 25.
Alla batteria 24 sono collegati inoltre un sensore termico 40 e un voltmetro 41; il sensore termico 40, che misura la temperatura della batteria, è collegato in uscita al regolatore di tensione 38, per modificarne il livello di regolazione a seconda della temperatura rilevata, in modo da garantire la massima durata della batteria stessa, in modo di per sé noto; il voltmetro 41 è collegato inoltre in ingresso ad un timer 42 attivato dal convertitore DC/DC 36 e da un dispositivo di test 43 che attiva una nuova ricarica se la precedente è fallita. Il dispositivo di test 43 è collegato all'uscita del voltmetro di controllo 41 e comanda un contatore 45 che conta i tentativi di ricarica e genera un segnale di test nel caso di due tentativi di ricarica falliti; il segnale di test è quindi fornito tramite un'uscita 46 ad un dispositivo segnalatore (non mostrato) a LED o di tipo acustico.
Il caricabatteria 23 lavora esclusivamente in presenza della tensione sulla linea di rete 18; l'energia necessaria alla ricarica delle batterie è prelevata tramite il convertitore DC/DC 36, che è utilizzato anche per l'alimentazione di tutti i componenti e dispositivi di ciascuna unità modulare 2.
Il voltmetro di controllo 41 avvia una nuova ricarica dopo un prefissato numero di ore (ad esempio 10) se non è presente il valore di tensione tampone previsto; inoltre nel caricabatteria 23 viene controllata la tensione durante la fase di ricarica, misurando la tensione a tampone e la corrente di ricarica; in base a tali valori, viene calcolato il tempo di ricarica; se al termine di tale periodo le batterie non hanno raggiunto la tensione a tampone sufficiente e continuano ad assorbire corrente, viene generato un preallarme che viene cancellato nel caso che il secondo tentativo di ricarica vada a buon fine o viene confermato, come sopra indicato, in caso contrario.
In fig. 8 è mostrato uno schema a blocchi del commutatore 26, di tipo statico, comprendente: un ingresso di rete 50, collegato alla linea di rete 18; un ingresso inverter 51, collegato all'uscita dell'inverter 25; un blocco ad interruttore statico 52, a relè o a tiristori, a seconda delle prestazioni richieste, collegato agli ingressi 50 e 51 e ad un'uscita 60 a sua volta collegata alla linea utente 19; un circuito attivatore 53, che coordina i segnali provenienti dall'esterno e comanda l'attivazione del blocco ad interruttore statico 52; un primo voltmetro 54, interposto fra l'ingresso di rete 50 e il circuito attivatore 53, per sorvegliare la tensione di rete e bloccare il commutatore 26 in caso di tensione elevata; un secondo voltmetro 55, interposto fra l'ingresso inverter 51 e il circuito attivatore 53, per sorvegliare e bloccare il commutatore 26 in caso di guasto dell'inverter 25; un sensore corrente 57, interposto fra l'ingresso inverter 51 e il circuito attivatore 53, per bloccare il commutatore 26 in caso di corrente maggiore di un valore ammissibile; un contatore 58 collegato al commutatore statico 52 e operante solo nella tipologia on-line per contare il numero di commutazioni fra l'inverter 25 e la linea di rete 18 e viceversa; ed un protezione sovraccarichi 59, interposta fra il contatore 58 e il circuito attivatore 53, per generare un'immagine termica e bloccare il commutatore se le commutazioni sono troppo frequenti.
Il commutatore ha il compito di collegare la linea utente 19 alla linea di rete 18 o all'uscita dell’inverter 25 a seconda delle condizioni esistenti e della tipologia utilizzata, secondo quanto sopra descritto con riferimento alle figg. 4-6. Secondo una prima soluzione, la commutazione è effettuata tramite un sistema a relè e avviene solo se la tensione di rete è assente o se questa è superiore a limiti prefissati. Secondo una seconda soluzione, l'inverter è on-line e permette la commutazione in tempi brevissimi. Secondo una terza soluzione, prevista per alimentare prevalentemente l'impianto di illuminazione, di un sistema civile e contemporaneamente elevati carichi domestici, il commutatore provvede solo a sorvegliare la tensione di rete e a commutare il carico sull'inverter in caso di mancanza. In caso di mancanza della tensione, l'unità modulare 2 emette un segnale che, ricevuto da un ricevitore (se previsto) interposto fra la linea di rete e le utenze (diverse dall'illuminazione), interrompe queste ultime fino a quando la tensione di rete non rientra nella normalità, mentre l'illuminazione viene alimentata al 30%, fungendo in tal modo quale sostituito delle luci di emergenza. Qualora il ricevitore di segnale non sia installato, l’unità modulare 2 si autoprotegge senza danneggiarsi; in questo caso l'energia disponibile viene condivisa fra il carico domestico e l’illuminazione.
In fig. 9 è mostrato uno schema a blocchi dell'inverter 25, comprendente, fra loro in cascata: uno stadio convertitore 64, il cui schema a blocchi è dettagliato in seguito con riferimento alla fig. 10, collegato ad un ingresso 63 ricevente la tensione di rete (dalla linea di rete 18 o dall'impedenza 28, a seconda della tipologia utilizzata) e ad un ingresso 65 (a sua volta collegato all'uscita 39 del caricabatteria 23) ed avente un’uscita 66; un modulo inverter di potenza 67, di tipo commerciale; un filtro di uscita AC 68; un sensore di corrente 69 (che rileva la corrente fornita in uscita al carico e fornisce una protezione di massima corrente di uscita); e un sensore di tensione 70, per il controllo di tensione, collegato con un'uscita 71.
Il sensore di tensione 70 è inoltre collegato al modulo inverter di potenza 67 e forma un anello di regolazione della tensione di uscita; esso è inoltre collegato ad un'uscita allarmi 73 cui fanno capo anche un gruppo di protezione sovraccarichi 74 e un gruppo di protezione termica 75. Il gruppo di protezione sovraccarichi 74 è collegato in ingresso al sensore di corrente 69 e al modulo inverter di potenza 67 e in uscita ad un attivatore 77 a sua volta collegato in uscita con il modulo inverter di potenza 67. Il gruppo di protezione sovraccarichi 74 ha lo scopo di misurare l'assorbimento del carico e di spegnere l'inverter in caso di sovraccarico attraverso l'attivatore 77, operante come controllo ON-OFF. Il gruppo di protezione termica 75 è collegato in ingresso al modulo inverter di potenza 67 e in uscita con l'attivatore 77; esso misura la temperatura esistente e genera un segnale di allarme nel caso che la temperatura presenti valori esterni ad un intervallo di ammissibilità, per cui esiste il rischio di funzionamento erroneo dell'inverter 25 o addirittura di guasti. Infine, un voltmetro 78 è collegato con l'uscita dello stadio convertitore 65 per verificare la tensione fornita da quest'ultimo sia compresa fra un valore minimo ed un valore massimo e in caso generare un allarme sull'uscita 73.
A seconda della tipologia del gruppo di continuità e dei carichi da alimentare, 11inverter 25 è in grado di fornire in uscita una tensione quadra a duty-cycle variabile o sinusoidale; in caso che il carico sia costituito solo dall'impianto di illuminazione, modificando il duty-cycle esso consente di impostare la percentuale di illuminazione desiderata (ad es. il 30%) secondo le attuali soluzioni antipanico, con aumento notevole della durata della carica immagazzinata nella batteria 24 e riduzione del dimensionamento dell'inverter stesso. L'inverter fornisce inoltre la possibilità di impostare manualmente la percentuale di illuminazione desiderata.
Lo stadio convertitore 64 verrà ora descritto in dettaglio con riferimento alla fig. 10 e comprende un'unità di conversione DC/DC 80 collegatà all'ingresso 65 e operante come traslatore di tensione per fornire in uscita il livello di tensione richiesto dall'inverter 25 a partire dal livello della batteria 24; un filtro 81 di livellamento della tensione continua, collegato fra l'unità di conversione DC/DC 80 e l'uscita 66; un sensore di rete 82 collegato all'ingresso 63 e verificante la presenza della tensione di rete; un attivatore 84, di tipo ON/OFF, abilitato dal sensore di rete 82 e comandante l'unità di conversione DC/DC 80; un primo voltmetro 85, di controllo della minima e massima tensione di rete, collegato al sensore di rete 82 e ad un'unita di allarme attraverso un'uscita di allarme 86; un secondo voltmetro 87 per la misura della tensione della batteria 24 sull'ingresso 65, collegato all'attivatore 84 nonché all'uscita di allarme 86; un terzo voltmetro 88 per il controllo della tensione continua di alimentazione dell'inverter 25, collegato al filtro 81 e all'uscita di allarme 86; ed una protezione termica 90, formata da un sensore di temperatura, collegato al filtro 81 e all'uscita di allarme 86, per verificare che la temperatura di esercizio dello stadio convertitore 64 sia inferiore ad un valore massimo prefissato e, in caso contrario, generare un segnale di allarme.
Lo stadio convertitore 64 è un elemento fondamentale nell'unità modulare 2 in quanto impiega le tecnologie più moderne e permette con spazi assai ridotti di generare una tensione costante utilizzata per alimentare 1'inverter 25 con uscita separata galvanicamente dalla rete di ingresso. La separazione galvanica è di fondamentale importanza in quanto consente l'isolamento elettrico fra 'ingresso e uscita dello stadio convertitore 64 e quindi l'eliminazione di disturbi esistenti sulla rete.
Lo stadio convertitore 64 preleva energia dalla batteria 24 solo in caso di mancanza della tensione di rete; provvede ad elevare e stabilizzare la tensione della batteria 24 per alimentare 1'inverter 25 sia durante il funzionamento normale sia durante la scarica. Durante tale fase di scarica, lo stadio convertitore 64 sorveglia la tensione di batteria attraverso il voltmetro 87, spegnendosi quando viene raggiunta la soglia di minima tensione, in modo da evitare il danneggiamento della batteria.
Il gruppo di continuità descritto presenta i seguenti vantaggi. In primo luogo esso risolve il problemi di spazio, accessibilità e ingombro sopra descritti; esso consente inoltre una semplice installazione e può essere facilmente adattato alle esigenze contingenti, data la sua modularità. Inoltre, esso prevede tutta una serie di dispositivi di sorveglianza e protezione per assicurarne la durata e l'affidabilità e può essere dotato di dispositivi di comunicazione con l'esterno.
Risulta infine chiaro che al gruppo di continuità qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito protettivo della presente invenzione, relativo al fatto che il gruppo di continuità è assemblato in un contenitore per attacco DIN o profilato per quadro elettrico. In particolare, il caricabatteria 23 e la batteria 24 possono essere esterni all'unità modulare 2 oppure possono.essere previsti addizionalmente all'esterno.

Claims (14)

  1. R IV E N D I C A Z I O N I 1. Gruppo di continuità (1), caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di attacco normalizzato (4) ad un quadro elettrico (10).
  2. 2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una unità modulare (2) alloggiata in un contenitore (3) a profilo standard.
  3. 3. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di unità modulari (2) alloggiate ciascuna in un contenitore (3) a profilo standard e collegate reciprocamente in parallelo.
  4. 4. Gruppo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che ogni unità modulare (2) comprende uno stadio caricabatteria (23), collegato con un ingresso di rete (18); uno stadio invertitore (25), avente un primo ingresso per il collegamento a mezzi accumulatori (24) ed un secondo ingresso collegato a detto ingresso di rete (18); ed uno stadio commutatore statico (26), collegato a detto ingresso di rete e a detto stadio a inverter ed avente un’uscita di collegamento utenze (19).
  5. 5. Gruppo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto stadio caricabatteria (23) comprende un dispositivo di protezione termica (40, 38), atto a misurare la temperatura esistente e a regolare la tensione tampone di detti mezzi accumulatori (24) in base a detta temperatura.
  6. 6. Gruppo secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detto stadio caricabatteria (23) comprende un dispositivo di test (41-45), includente un misuratore (41) della tensione di detti mezzi accumulatori; un contatore (45) del numero di ricariche attivate ed un temporizzatore di ricarica (42), atti ad attivare una verifica automatica della tensione di detti mezzi accumulatori (24) ad intervalli di tempo prefissato, eventualmente attivare una fase di ricarica, verificare l'esito della ricarica, eventualmente attivare una nuova fase di ricarica e generare un segnale di allarme in caso di esito negativo della fase di ricarica dopo un numero prefissato di tentativi.
  7. 7. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-6, caratterizzato dal fatto che detto stadio commutatore statico (26) comprende un circuito commutatore (52), un dispositivo di misura (54) della tensione di linea, un dispositivo di misura (57) della corrente erogata ed uno stadio attivatore (53), atto a bloccare la commutazione di detto circuito commutatore (52) in caso di tensione e/o corrente erogata non conformi a valori prefissati.
  8. 8. Gruppo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto stadio commutatore statico (26) comprende inoltre un contatore di commutazioni (58) ed un dispositivo di protezione sovraccarichi 59) collegato a detto contatore di commutazioni e a detto stadio attivatore (53) per bloccare la commutazione di detto circuito commutatore (52) in caso di commutazioni frequenti.
  9. 9. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-8, caratterizzato dal fatto che detto stadio invertitore (25) comprende un convertitore di tensione (65) collegato a detti mezzi accumulatori (24) ed un dispositivo a inverter (67-78) collegato fra detto dispositivo convertitore di tensione (65) e detto stadio commutatore statico (26); detto,convertitore di tensione (64) essendo di tipo DC/DC e definendo mezzi di isolamento galvanico fra detti mezzi accumulatori e detto dispositivo a 'inverter.
  10. 10. Gruppo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto convertitore di tensione (64) comprende un dispositivo di protezione termica (90), atto a misurare la temperatura esistente e a generare un segnale di allarme in caso di temperatura non conforme a valori di ammissibilità prefissati, e mezzi di misura della tensione (85), atti a generare un segnale di allarme nel caso che la tensione fornita da detti mezzi accumulatori (24), la tensione su detto ingresso di rete e/o la tensione fornita a detto dispositivo a inverter (67-78) non siano conformi a valori prefissati .
  11. 11. Gruppo secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo a inverter (67-78) comprende un dispositivo di protezione termica (75), atto a misurare la temperatura esistente e a generare un segnale di allarme in caso di temperatura non conforme a valori di ammissibilità prefissati.
  12. 12. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9-11, caratterizzato dal fatto di comprende un modulo di potenza (67) a duty-cycle variabile in modo atto a fornire in uscita, in caso di assenza di tensione di rete, un valore di tensione variabile per l'alimentazione di un sistema di illuminazione a luminosità ridotta.
  13. 13. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di comunicazione esterna tramite linee di comunicazione seriali e/o elementi a rice/trasmettitore per il controllo da distanza.
  14. 14. Gruppo di continuità, sostanzialmente come descritto con riferimento alle figure annesse
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