ITTO970534A1 - Dispositivo di pilotaggio per fari di autoveicolo. - Google Patents

Dispositivo di pilotaggio per fari di autoveicolo. Download PDF

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ITTO970534A1 IT97TO000534A ITTO970534A ITTO970534A1 IT TO970534 A1 ITTO970534 A1 IT TO970534A1 IT 97TO000534 A IT97TO000534 A IT 97TO000534A IT TO970534 A ITTO970534 A IT TO970534A IT TO970534 A1 ITTO970534 A1 IT TO970534A1
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:
" DISPOSITIVO DI PILOTAGGIO PER FARI DI AUTOVEICOLO''
RIASSUNTO
Un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo, del tipo comprendente un circuito lampeggiatore, provvisto di una pluralità di morsetti di connessione, almeno parte di detti morsetti di connessione collegando detto circuito lampeggiatore a dei fanali muniti di lampade a filamento e a dei fanali realizzati tramite diodi emettenti luce, detto circuito lampeggiatore essendo provvisto di mezzi atti a percepire una diminuzione dell’assorbimento di potenza da parte dei fanali muniti di lampade a filamento e di mezzi atti a segnalare l’anomalia all’utente tramite opportuni mezzi di indicazione. Secondo l'invenzione si ha che il circuito lampeggiatore (12; 1 12) è provvisto di un circuito di adattamento del segnale (C) attraverso il quale può percepire una segnalazione di anomalia proveniente dal fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3)
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo, del tipo comprendente un circuito^ lampeggiatore, provvisto di una pluralità di morsetti di connessione, almeno^parte di detti morsetti di connessione coliegando detto circuito lampeggiatore a dei fanali muniti di lampade a filamento e a dei fanali realizzati tramite diodi emettenti luce, detto circuito lampeggiatore essendo provvisto di mezzi atti a percepire lina diminuzione delì’assorbimento di potenza da parte dei fanali muniti di lampade a filamento e di mezzi atti a segnalare l’anomalia all’utente tramite opportuni mezzi di indicazione.
Nel settore automobilistico sono di recente adozione fanali i quali, in luogo delle usuali lampade a filamento, fanno uso di diodi emettenti luce. I diodi emettenti luce, che nel seguito indicheremo per mezzo del loro acronimo inglese LED (Light Emitting Diode), sono sostanzialmente dei dispositivi formati tramite giunzioni di semiconduttore, le quali emettono luce quando percorse da corrente. I vantaggi che offrono rispetto alle lampade tradizionali sono molteplici. Infatti, essendo 1’emissione dovuta a ricombinazione di portatori, la corrente d’impiego e la dissipazione di potenza risultano notevolmente inferiori a parila di flusso luminoso emesso. Inoltre, i LED presentano una vita media maggiore delle lampade a filamento e, essendo sostanzialmente dei diodi, hanno anche dei bassi tempi di accensione.
I LED vengono impiegati nei fanali per autoveicolo disponendoli in matrici costituite da numerose file, tipicamente una decina, di modo che si abbia una superficie estesa di emissione luminosa
Attualmente i LED vengono impiegati principalmente per la realizzazione dei fanali posteriori dell’autqveicolo, in quanto non raggiungono l’intensità luminosa necessaria per un impiego nei proiettori anteriori dell’autoveicolo. Ciò determina la coesistenza su un medesimo autoveicolo di lampade a filamento e di matrici di LED.
Si determina perciò un problema consistente nel fatto che i sistemi di comando attuali sono studiati per il pilotaggio delle sole lampade a filamento e non per il pilotaggio dei fanali a LED.
Ad esempio, nel caso de! lampeggiatore laterale o frontale di direzione, pur sempre realizzato con lampade a filamento, quando si viene a determinare l’interruzione di una delle lampade principali a causa di qualche avaria; nei dispositivi noti la riduzione dell’assorbimento di potenza, dovuta all’avaria, determina, attraverso un circuito di controllo contenuto nel dispositivo lampeggiatore, un raddoppio della frequenza di lampeggio, cosa che segnala all’utente l’avvenuta avaria, sia attraverso la segnalazione luminosa sulla plancia, sia attraverso il segnale acustico connesso all’uso degli indicatori di direzione. Dal momento che, tipicamente, le lampade a filamento utilizzate in questi casi hanno una dissipazione di potenza di 21W, il circuito di controllo contenuto nel dispositivo lampeggiatore è tarato per rilevare il venire meno di un simile notevole assorbimento di potenza. Un lampeggiatore posteriore di direzione a LED presenta un assorbimento di potenza di soli 3W, che è un valore sostanzialmente coincidente con la tolleranza associata al valore dell’assorbimento di potenza della lampada a filamento. Il circuito di controllo contenuto nel dispositivo lampeggiatore non è perciò in grado di rilevare quando viene a mancare un carico di 3W, perché diversamente rischierebbe di segnalare anomalie anche per lampade a filamento perfettamente funzionanti. Un simile tipo di circuito di controllo contenuto nel dispositivo lampeggiatore è ancor meno in grado di segnalare un tipo di avaria che è peculiare della struttura a matrice dei fanali a LED, ovvero il malfunzionamento di una sola delle file di LED, dovuta al guasto di uno dei LED della fila, in quanto in questo caso il decremento" nell’assorbimento di potenza è ancora inferiore, indicativamente è un decremento di 0.3 W, restando le altre file di LED ancora operanti.
La soluzione attualmente impiegata, che sarà meglio illustrata in seguito, con riferimento alla figura 1, al fine di rilevare le anomalie dei fanali a LED, è di inserire una centralina ausiliaria, progettata appositamente per interpretare i segnali emessi dal circuito di controllo dei fanali a LED, interposta fra il circuito lampeggiatore e i fanali a LED. Secondo tale soluzione il circuito lampeggiatore comanda solitamente sia le lampade a filamento sia i fanali a LED, mentre la centralina ausiliaria da un lato riceve il segnale dal circuito lampeggiatore al fine di attivare gli indicatori luminosi sulla plancia, anch’ essi contraddistinti da un basso assorbimento di potenza, dall’altro riceve l’informazione sullo stato di funzionamento delle matrici di LED e, nel caso di avaria, produce l’aumento della frequenza di lampeggiamento degli indicatori luminosi sulla plancia, al posto del circuito lampeggiatore, che non sarebbe in grado di assolvere a tale compito.
Una simile soluzione presenta numerosi inconvenienti, in quanto l’inserzione di una centralina ausiliaria, progettata appositamente per il funzionamento congiunto ai fanali a LED, incrementa in misura notevole i costi, effetto cui concorre anche la necessità di un cablaggio specifico per porre in collegamento il lampeggiatore, la centralina, i fanali a LED e gli indicatori luminosi in plancia.
La presente invenzione si propone di risolvere gli inconvenienti sopra citati e di indicare un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo di realizzazione migliorata e più efficiente rispetto alle soluzioni note.
In tale ambito, scopo principale della presente invenzione è quello di indicare un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo che permetta la rilevazione di anomalie anche nel funzionamento dei fanali a LED, sia economico e non richieda l’uso di circuiti aggiuntivi.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di indicare un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo che non richieda l’aggiunta di complessi cablaggi specifici.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di indicare un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo che permetta di adoperare un unico cablaggio standard, che permetta l'utilizzo in congiunzione indifferentemente a lampade a filamento o a fanali a LED.
Per raggiungere tali scopi, forma oggetto della presente invenzione un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo incorporante le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che formano parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
la figura 1 rappresenta uno schema di principio di un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo l’arte nota,
la figura 2 rappresenta uno schema di principio di un particolare del dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo di figura 1;
la figura 3 rappresenta uno schema di principio di un dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo l’invenzione;
la figura 4 rappresenta uno schema di principio di un primo particolare del dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo di figura 3;
la figura 5 rappresenta uno schema di principio di un secondo particolare del dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo di figura 3;
la figura 6 rappresenta uno schema di principio di una seconda realizzazione del dispositivo lampeggiatore per fanali secondo l’invenzione.
In figura 1 è rappresentato lo schema di un dispositivo lampeggiatore ! secondo l’arte nota. In esso è presente un circuito lampeggiatore 2, il quale è attivato in ingresso da un commutatore 3, collegato ad un asta di comando degli indicatori di direzione qui non rappresentata. Detto commutatore 3 permette la selezione, a seconda della posizione dei contatti, o di un ingresso IL, oppure di un ingresso IR, che abilitano rispettive uscite R e L. Dette uscite R e L comandano rispettivamente un gruppo di fanali destro D e un gruppo di fanali sinistro S. Detti gruppi fanali destro e sinistro, D e S, si compongono ciascuno di due lampade a filamento, anteriore e laterale, DI e D2, oppure SI e S2, e di un fanale LED, D3 o S3, posteriore. Il circuito lampeggiatore 2 è inoltre dotato di un ingresso per la segnalazione d’emergenza E, il quale è pilotato da un interruttore 4, anch’esso azionato dall’utente. Il circuito lampeggiatore 2 è poi connesso ad una linea di alimentazione 5, sulla quale è alloggiato un fusibile 6. Le uscite R e L sono anche collegate a degli ingressi R’ e L’ di una centralina ausiliaria 7, la quale è poi provvista di ulteriori ingressi di segnale 8 e 9, connessi ai fanali LED D3 e S3. La centralina ausiliaria 7 é infine provvista di uscite R” e L”, attraverso le quali pilota degli indicatori luminosi D4 e S4, i quali sono alloggiati sulla plancia posta nell’abitacolo. Il dispositivo lampeggiatore 1 è completato da un indicatore luminoso 10, anch’esso posto nella plancia, il quale segnala quando l’interruttore 4 è chiuso e quindi il circuito lampeggiatore 2 pilota contemporaneamente il gruppo fanali D e il gruppo fanali S.
Come si può osservare, nel modo di operazione normale, ovvero quando, attraverso l’azione sul commutatore 3, si abilita l’uscita L o l’uscita R del circuito lampeggiatore 2, il gruppo fanali D o il gruppo fanali S sono pilotati interamente dal circuito lampeggiatore 2. La centralina ausiliaria 7 riceve attraverso gli ingressi L’e R’ l’informazione su quale gruppo fanali D o S sia stato attivato e pilota di conseguenza, attraverso le uscite R” e L”, gli indicatori luminosi D4 e S4 per darne l’informazione all’utente .
Qualora avvenga un avaria nelle lampade DI, D2 o Si, S2, il decremento dell’assorbimento alle uscite L o-R è percepito direttamente dal circuito lampeggiatore 2, che provvede autonomamente a raddoppiare la frequenza di lampeggio per segnalare la sopravvenuta avaria all’utente. Qualora avvenga un’avaria nei fanali LED D3 o S3, il circuito lampeggiatore 2 non è in grado di percepire la diminuzione dell’assorbimento di potenza, per cui è la centralina ausiliaria 7, tramite i suoi ingressi di segnale 8 e 9, a interpretare un segnale di stato anomalo inviato da un circuito di diagnostica 16 (vedi figura 2), posto in ciascun fanale LED D3 e S3. La centralina ausiliaria 7, ricevendo un segnale di stato anomalo dal fanale LED D3 o S3, provvede quindi autonomamente a raddoppiare la frequenza del segnale di lampeggio inviato agli indicatori luminosi D4 e S4. Come si vede, la centralina ausiliaria 7, sotto molti rispetti è un duplicato del circuito lampeggiatore 2.
In figura 2 è rappresentato il fanale LED D3 o S3, il quale si compone di uno stadio di alimentazione 13, connesso alla linea di alimentazione 5, che fornisce l’alimentazione a delle sezioni 14 di LED 15. Le sezioni 14 sono poste in parallelo rispetto allo stadio di alimentazione 13, mentre in ciascuna sezione 14 i LED 15 sono posti in serie. E’ previsto inoltre un circuito di diagnostica 16, il quale percepisce le variazioni di assorbimento di corrente di transistori T posti in serie a ciascuna sezione 14 di LED 15. Quando un’avaria si determina in una sezione 14, il circuito di diagnostica 16 invia un segnale di stato anomalo alla centralina ausiliaria 7, tramite i suoi ingressi di segnale 8 o 9, la quale provvede a raddoppiare la frequenza di lampeggiamento. Detto segnale di stato anomalo può essere un qualunque segnale di tipo logico, con uno stato elettrico alto' e uno basso, riconoscibile dagli altri circuiti.
In figura 3 è “invece rappresentato un dispositivo lampeggiatore , 11 secondo l’invenzione. In detto dispositivo lampeggiatore 11 indichiamo per comodità con il medesimo numero di riferimento gli elementi comuni al dispositivo lampeggiatore I precedentemente. descritto. Osserviamo che vi è un unico circuito lampeggiatore 12, il quale pilota il gruppo fanali D e il gruppo fanali S attraverso le uscite R e L. Detto circuito lampeggiatore 12 presenta un ingresso aggiuntivo I, il quale è connesso ai soli fanali LED S3 e D3, e precisamente al loro circuito di diagnostica 16. Detto ingresso I, come verrà spiegato meglio nel seguito, permette al circuito lampeggiatore 12 di rilevare il segnale di stato anomalo emesso dal circuito di diagnostica 16 di uno dei fanali LED S3 e D3, senza dovere misurarne il decremento dell’assorbimento di corrente. Il circuito lampeggiatore 12, tramite le uscite R e L, pilota poi direttamente gli indicatori luminosi D4 e S4 posti sulla plancia.
In figura 4 è rappresentato uno schema del circuito lampeggiatore 12, secondo l’invenzione. Esso è costituito principalmente da un circuito logico di comando e segnalazione IC, il quale riceve in ingresso il segnale dell’ingresso per la segnalazione d’emergenza E, i segnali degli ingressi IR e LL. -Detti ingressi IR e IL azionano anche dei relè, rispettivamente RL1 e RL2, i quali abilitano rispettivamente l’uscita L o l’uscita R, ponendole in connessione con un’uscita U del circuito logico di comando e segnalazione IC. Il circuito logico di comando e segnalazione IC è alimentato dàlia linea di alimentazione 5 tramite un morsetto di alimentazione VCC. Questi, compresa una resistenza RH di shunt, sulla linea di alimentazione 5, sono gli elementi usuali che compongono anche il circuito lampeggiatore 2 di figura 1. La resistenza RH di shunt serve per la misura della corrente assorbita dalle lampade DI, D2 o Si, S2, in quanto
alimentazione VCC su detta resistenza RH. Nel circuito lampeggiatore 12 è, invece, resente l'inesso aggiuntivo I, che confluisce in un circuito di adattamento del segnale C, posto in serie a un’uscita U’ del circuito logico di controllo IC e connesso a valle alla resistenza RH. Detto circuito di adattamento del segnale C, provvede, come verrà meglio spiegato in seguito, ricevendo un segnale di stato anomalo attraverso l’ingresso aggiuntivo I, a simulare le condizioni di assorbimento di corrente.
analoghe a quelle che si manifestano alle uscite R e L· nel caso di avaria delle lampade DI, D2 o Sl,- S2. In particolare ciò può essere ottenuto ad esempio se il circuito di adattamento del segnale C è in forma di un semplice partitore resistivo di valore opportuno che, quando viene ricevuto il segnale di stato anomalo, tramite un commutatore azionato dal segnale di stato anomalo stesso, viene posto in serie alla resistenza RH di shunt, sicché la caduta di tensione fra l’uscita U’ e il morsetto di alimentazione VCC è pari a quella che si avrebbe, ad esempio, se la lampada DI si bruciasse e venisse meno il relativo assorbimento di corrente. Il circuito logico di comando e segnalazione IC dunque, grazie alla simulazione operata attraverso l’ingresso aggiuntivo Ϊ e il circuito di adattamento C, continua a operare nel medesimo modo; sia per rilevare le anomalie delle lampada DI, D2 o Si, S2, sia per rilevare le anomalie dei fanali a LED D3 o S3, sfruttando un segnale di stato anomalo che è già normalmente fornito dai fanali a LED D3 e S3.
In figura 5 è rappresentato il circuito di adattamento dei segnale C in una sua possibile forma realizzativa. Osserviamo che si compone semplicemente di un transistore T2, il quale è comandato attraverso l’ingresso aggiuntivo I dal circuito di diagnostica 16. Il transistore T2 presenta sull’emettitore un resistore RI, che assieme a un resistore R2, formano un partitore resistivo P, posto fra l’uscita U’ e la resistenza di shunt RH. Il collettore del transistore T2 è invece connesso’ elettricamente al morsetto di alimentazione VCC. Ne consegue che, durante il funzionamento normale, il transistore T2 è interdetto, per cui la caduta di tensione è valutata sulla resistenza di shunt in serie alla resistenza R2. Quando il circuito di diagnostica 16 invia un segnale di stato anomalo attraverso, l’ingresso aggiuntivo I, il transistore T2 viene posto in saturazione e. la resistenza di shunt RH viene a trovarsi in parallelo, alle resistenze RI e R2, in serie fra loro Calibrando opportunamente i valori delle resistenze RI e R2, la diminuzione della caduta di tensione fra il morsetto di alimentazione VCC e l’uscita U può essere resa uguale a quella determinata dall’avaria di una delle lampade a filamento DI, D2 o LI, L2.
In fig. 6 è invece indicato un circuito lampeggiatore 112 secondo una variante alla presente invenzione. Tale circuito è del tipo comunemente detto a “tre morsetti”, largamente impiegato nel settore automobilistico. Il circuito lampeggiatore 112 presenta infatti un morsetto 101 connesso alla linea di alimentazione 5, un morsetto 102 di massa e un morsetto 103 di pilotaggio del carico. Il circuito lampeggiatore 1 12 presenta inoltre in questo caso l’ingresso aggiuntivo I secondo l’invenzione. Detto circuito lampeggiatore 112 ha poi connesso al morsetto di pilotaggio 103 il commutatore 3, sicché rispetto al circuito lampeggiatore 2 di figura 1 o al circuito lampeggiatore 12 di figura 3 presenta il commutatore 3 alla sua uscita piuttosto che al suo ingresso. Detto circuito lampeggiatore 112 pilota sole lampade a incandescenza frontali DI e SI, come è ormai uso nelle automobili recenti, nonché fanali a LED D3 e S3.I1 circuito lampeggiatore 112 di figura 6 ai fini del lampeggio funziona nel modo seguente. A differenza del circuito lampeggiatore 12 di figura 3 ora il commutatore 3, che seleziona la lampada DI e il fanale a LED D3, oppure la lampada SI e il fanale a LED S3, è posto direttamente in connessione con le lampade DI e SI e i fanali a LED S3 e D3.
Quindi la corrente che passa nel commutatore 3 sarà maggiore che nel caso di figura
II circuito lampeggiatore 1 12 è munito inoltre di un interaittore di emergenza H, il quale pone, in modo di per se noto, nello stato di chiusura in comunicazione il morsetto di pilotaggio del carico 103 direttamente con le lampade DI, SI e i fanali a LED D3 e S3, nonché pone la linea di alimentazione 5 in diretto contatto con il morsetto 101, cortocircuitando un interruttore K che corrisponde alla chiave d’avviamento dell’autoveicolo. L’interruttore di emergenza H abilita inoltra al funzionamento l’indicatore luminoso 10 posto nella plancia e un. indicatore luminoso 1 10posto nel cruscotto.
Il circuito lampeggiatore 112 contiene comunque al suo interno un circuito logico di comando e segnalazione IC2, provvisto di un morsetto di alimentazione VCC2 e di un morsetto di uscita U2’. E’ previsto poi un morsetto RL che pilota un relè RL3, posto fra il morsetto di uscita U2 del circuito lampeggiatore 112 e il morsetto di uscita 103, che implementa la funzione di lampeggio, pilotando in potenza il segnale di lampeggio da fornire alle lampade.
Fra il morsetto di alimentazione VCC2 e il morsetto di uscita U2 è posta la resistenza di shunt RH, sicché il circuito di adattamento del segnale C viene posto fra il morsetto di uscita U2 e l’uscita U2’ del circuito logico di comando e segnalazione IC2.
Il circuito di adattamento C funziona ancora come nel caso di figura 3 e di figura 5 e provvede a simulare nel caso di malfunzionamento dei LED S3 e D3, una riduzione di assorbimento pari a quella prodotta da una rottura di una lampada a incandescenza. Dalla descrizione effettuata risultano pertanto chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi.
Il dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo descritto come esempio, vantaggiosamente permette di rinunciare alla centralina ausiliaria, prevista dall’arte nota, tornando ad una configurazione del dispositivo sostanzialmente analoga a quella che si usava per le sole lampade a filamento. Questo si traduce in un immediato abbattimento del costo del dispositivo, sia perché è presente un costoso componente in meno quale la centralina ausiliaria, sia perché il circuito lampeggiatore impiegato è un componente di serie, di prezzo perciò particolarmente contenuto.
Vantaggiosamente, inoltre, il dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo l’invenzione non richiede un cablaggio speciale, anzi il cablaggio è del tutto analogo a quello che si utilizza quando si impieghino solo lampade a filamento. L’unico collegamento aggiuntivo richiesto è quello che pone in collegamento il circuito di diagnostica del fanale LED con l’ingresso aggiuntivo del circuito lampeggiatore.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo l’invenzione risiede nel fatto che si fa uso, per ricavare il segnale di stato anomalo, di un circuito di diagnostica che è già presente nel fanale LED.
E' chiaro che numerose varianti sono possibili per l'uomo del ramo al dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo descritto come esempio, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell'idea inventiva, cosi come è chiaro che nella sua pratica attuazione le forme dei dettagli illustrati potranno essere diverse, e gli stessi potranno essere sostituiti con degli elementi tecnicamente equivalenti.
Il circuito di adattamento del segnale potrà essere realizzato tramite diverse tipologie di circuito, non solamente resistivo, ma anche coinvolgente transistori bipolari, o MOSFET, ma tutti i circuiti sostanzialmente simulando le condizioni di tensione o corrente rilevate dal circuito logico di comando e segnalazione come indice di avaria di una lampada a filamento.
Il medesimo circuito di adattamento potrà essere non solo posto come circuito da connettere esternamente al circuito logico di comando e segnalazione, ma eventualmente potrà essere integrato all’interno della medesima logica di comando e segnalazione, di modo che l’uscita del circuito logico di comando e segnalazione si presenti già provvisto di adattamento per il pilotaggio dei fanali a LED.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZION 1. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo, del tipo comprendente un circuito lampeggiatore, provvisto di una pluralità di morsetti di connessione, almeno parte di detti morsetti di connessione collegando detto circuito lampeggiatore a dei fanali muniti di lampade a filamento e a dei fanali realizzati tramite diodi emettenti luce, detto circuito lampeggiatore essendo provvisto di mezzi atti a percepire una diminuzione dell’assorbimento di potenza da parte dei fanali muniti di lampade a filamento e di mezzi atti a segnalare l'anomalia all’utente tramite opportuni mezzi di indicazione, caratterizzato dal fatto che il circuito lampeggiatore (12, 1 12) è provvisto di un circuito di adattamento del segnale (C) attraverso il quale può percepire una segnalazione di anomalia proveniente dal fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3).
  2. 2. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) è inserito elettricamente in un circuito di rilevazione dell’assorbimento di corrente (U' VCC, RH; U2’, VCC2, RH) dei mezzi atti a percepire una diminuzione dell’assorbimento di potenza (IC;IC2) del circuito lampeggiatore ( 12 ; 112).
  3. 3. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) è inserito elettricamente nel circuito di rilevazione dell’assorbimento di corrente (U’, VCC, RH; U2’, VCC2, RH) ed è posto al’esterno dei mezzi atti a percepire una diminuzione del’assorbimento di potenza (IC;IC2) del circuito lampeggiatore ( 12; 1 12) -4. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) è inserito elettricamente nel circuito di rilevazione dell’assorbimento di corrente (U’,VCC, RH; U2’, VCC 2, RH) ed è posto all’interno dei mezzi atti a percepire una diminuzione dell’assorbimento di potenza (IC;IC2) del circuito lampeggiatore (12,1 12). 5. Dispositivo lampeggiatore per ' fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) riceve la segnalazione di anomalia attraverso un ingresso aggiuntivo (I) previsto net circuito lampeggiatore ( 12; 112). 6. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’ingresso aggiuntivo (I) è connesso a un circuito di diagnostica (16) contenuto nel fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3), detto circuito di diagnostica (16) fornendo la segnalazione di anomalia. 7. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il circuito di diagnostica (16) invia un segnale di anomalia di tipo logico. 8. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che, quando il circuito lampeggiatore ( 12 ; 112) riceve il segnale di anomalia attraverso l’ingresso aggiuntivo (I), i mezzi atti a segnalare l’anomalia all’utente (IC;IC2) raddoppiano la frequenza di lampeggio dei 9; -Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3) è realizzato per mezzo di almeno una sezione (14) di diodi emettenti luce (15) connessi in serie. 10. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il circuito di diagnostica (16) genera un segnale di anomalia se almeno una sezione (14) di diodi emettenti luce (15) è in stato anomalo. 11. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) comprende un partitore resistivo (RI, R2). 12. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) comprende un interruttore, in particolare un transistore (T2), che in caso di segnalazione di anomalia proveniente dal fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3) provvede a variare il segnale presente ai capi (U' VCC; U2’, VCC2) dei mezzi atti a percepire una diminuzione dell’assorbimento di potenza (IC, IC2). 13. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il circuito di adattamento del segnale (C) in caso di anomalia proveniente dal fanale realizzato tramite diodi emettenti luce (D3, S3) provvede a variare la resistenza ai capi (U' VCC, U2' VCC2) dei mezzi atti a percepire una diminuzione deH’assorbimento di potenza (IC, IC2). 14. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato da! fatto che il circuito lampeggiatore (112) è del tipo a tre morsetti, cioè prevede un morsetto di alimentazione (101), un morsetto di massa (102) e un morsetto di pilotaggio del carico (103). 15. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il circuito lampeggiatore (112) presenta connesso esternamente al morsetto di pilotaggio del carico (103) un commutatore (3). 16. Dispositivo lampeggiatore per fanali di autoveicolo secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi.
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