ITTO950138A1 - Dispositivo e metodo per la raccolta delle siringhe usate. - Google Patents

Dispositivo e metodo per la raccolta delle siringhe usate. Download PDF

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ITTO950138A1
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syringes
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IT95TO000138A
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Adriano Missenti
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Sic S R L
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Abstract

Dispositivo (1) per la raccolta delle siringhe usate presentante una apertura (7) per il deposito manuale delle siringhe (9). Gli oggetti introdotti nel dispositivo (1) vengono controllati rilevando ad esempio la lunghezza dell'oggetto e la presenza di un ago (72). Nel caso che l'oggetto introdotto presenti dimensioni comprese entro valori di riferimento e sia provvisto dell'ago, viene erogato un gettone (13) utilizzabile per ottenere una siringa nuova. [Figura 1]

Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo ed un metodo per la raccolta delle siringhe usate.
E' ampiamente noto il fenomeno della vendita e dell'uso di sostanze stupefacenti. E' inoltre ampiamente noto che alcuni tipi di sostanze stupefacenti (ad esempio l'eroina) vengono iniettate nel corpo umano mediante l'uso delle normali siringhe monouso di libera vendita .
Tali siringhe vengono normalmente abbandonate, dopo l'uso, dai tossicodipendenti in prossimità dei luoghi pubblici (ad esempio strade, viali, giardini pubblici, stazioni, ecc..) in cui la droga viene utilizzata e/o smerciata. E' evidente il potenziale pericolo di infezioni e/contagio derivante dalla presenza di tali oggetti in quanto le siringhe usate (che contengono sempre piccole quantità di sangue) possono entrare in contatto (e pungere) porzioni del corpo umano. Tali pericoli sono oltremodo aumentati dalla diffusione dell'AIDS.
Per eliminare, od almeno diminuire, il fenomeno dell'abbandono delle siringhe sopra detto sono stati recentemente proposti dispositivi automatici di scambio atti a fornire una siringa nuova in seguito al deposito di una siringa usata. Tali dispositivi di scambio presentano però una serie di inconvenienti poiché essi non svolgono alcun controllo dimensionale sugli oggetti depositati. Inoltre la siringa nuova viene fornita in un luogo (normalmente una apertura di erogazione del dispositivo di scambio) che è prossimo al luogo dove vengono depositate le siringhe usate.
Pertanto la siringa nuova viene fornita in un luogo che può essere facilmente inquinato dai liquidi contenuti nelle siringhe usate.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo che incentivi il deposito delle siringhe usate superando gli inconvenienti dei dispositivi noti.
Il precedente scopo è raggiunto dalla presente invenzione in quanto essa è relativa ad un dispositivo ed un metodo per la raccolta delle siringhe usate come descritto rispettivamente nelle rivendicazioni 1 e 14.
L'invenzione verrà ora illustrata con particolare riferimento alle figure allegate che rappresentano una preferita forma di realizzazione non limitativa in cui:
- la figura 1 illustra, in vista prospettica, un dispositivo per la raccolta delle siringhe usate realizzato secondo i dettami della presente invenzione,· - la figura 2 illustra, in sezione ed in scala ingrandita, un particolare del dispositivo di figura
l;
- la figura 3 è un diagramma logico a blocchi delle operazioni svolte dal dispositivo di figura 1;
- la figura 4 illustra, in scala ingrandita, un particolare del dispositivo di figura 1.
Nella figura 1 è indicato con 1, nel suo insieme un dispositivo per la raccolta delle siringhe usat comprendente un mobile metallico parallelepipedo 3 i cui una parete frontale 5 presenta una apertura 7 per il deposito manuale delle siringhe usate 9.
Il dispositivo 1 presenta inoltre una apertura di erogazione 11 per la fornitura un gettone 13 rilasciato in seguito al deposito di una siringa. La parete frontale 5 presenta una pluralità di spie luminose 15 la cui funzione sarà chiarita in seguito.
La parete frontale 5 presenta inoltre una apertura (non rappresentata) chiusa da uno sportello metallico 17 provvisto di una serratura di sicurezza 18.
Con particolare riferimento alla figura 2, l'apertura 7 è accessibile dall'esterno del mobile 3 ed è limitata da pareti laterali 20 e da una parete di fondo 21 su cui si sviluppa una apertura ellittica 23 (figura 4) troncata ad estremità opposte da un profilo circolare .
La particolare forma della apertura 23 permette una prima selezione degli oggetti introdotti nel dispositivo 1 in quanto non possono essere introdotti oggetti cilindrici di diametro superiore alla larghezza minima (ad esempio pari a 14 mm) della apertura 23/ L'apertura 23 è atta a comunicare con un condotto tubolare 25 disposto inclinato di alcuni gradi rispetto alla verticale e presentante una prima estremità 25a affacciata alla apertura 23.
L'apertura 23 è atta ad essere chiusa da uno sportello rettangolare 27 provvisto di un foro passante 28 presentante diametro sostanzialmente pari al diametro del condotto 25.
Lo sportello 27 è angolarmente mobile attorno ad un asse 29 parallelo al condotto 25 sotto la spinta di un attuatore 30 tra due posizioni di fine corsa rispettivamente di apertura e di chiusura angolarmente spaziate tra di loro di circa 20°.
Nella posizione di apertura (rappresentata col tratto pieno) il foro passante 28 è disposto sostanzialmente coassiale al condotto 25 ed è affacciato alla apertura 23 con l'apertura 23 comunicante col condotto 25 attraverso il foro 28 mentre nella posizione di chiusura (non rappresentata) lo sportello 27 è disposto tra la parete di fondo 21 e la prima estremità 25a in modo tale che l'apertura 23 non può comunicare col condotto 25.
Lo sportello 27 è collegato con una appendice rettilinea (non rappresentata) atta ad azionare alternativamente due sensori di prossimità di tipo noto (non illustrati) per rilevare il raggiungimento della posizione di apertura e della posizione di chiusura.
L'attuatore 30 presenta potenza limitata (circa quattro Watt) in modo tale che la coppia impressa allo sportello 27 sia piuttosto ridotta per impedire il ferimento di chiunque abbia introdotto un dito nell'apertura 23 durante lo spostamento dello sportello 27.
Il condotto tubolare 25 presenta una seconda porzione di estremità 25b limitata da un bordo rettilineo 37 inclinato rispetto all'asse 39 del condotto tubolare 25 stesso.
Il condotto tubolare 25 è atto a cooperare con un equipaggio mobile 42 comprendente una prima porzione tubolare cilindrica 44 presentante lo stesso diametro interno del condotto tubolare 25 ed una seconda porzione tubolare cilindrica 45 coassiale alla prima porzione 44 e presentante diametro interno minore rispetto a quest'ultima. La prima porzione 44 e la seconda porzione 45 sono unite da un tratto di raccordo svasato 46.
L'equipaggio mobile 42 è portato dall'organo di uscita 52 di un motoriduttore {non rappresentato) disposto al di sotto della apertura 7 e portato da una parete verticale 54 interna al mobile 3.
L'equipaggio 42 è angolarmente mobile in senso antiorario attorno all'asse dell'organo di uscita 52 tra una posizione di carico (illustrata col tratto pieno) per cui la prima porzione tubolare 44 è disposta coassiale al condotto tubolare 25 con il bordo 3v disposto adiacente ad un bordo di estremità 56 della prima porzione tubolare 44, ed una posizione di scarico (illustrata con il tratteggio), ruotata di circa 195° rispetto alla posizione di carico, per cui la seconda porzione tubolare 45 è rivolta verso la parete di fondo 21 e la prima porzione tubolare 44 è rivolta verso un contenitore di scarico siringhe usate 58 disposto al di sotto dell'equipaggio mobile 42. L'equipaggio mobile 42 è completamente estraibile dal mobile metallico 3 per la sua pulizia e disinfezione,· le pareti della apertura 7 ed il condotto tubolare 25 sono realizzate in acciaio inossidabile e sono completamente rimovibili per la loro pulizia e disinfezione.
L'accesso al contenitore 58 dall'esterno del mobile 3 è reso possibile dallo sportello 17. Il contenitore di scarico 58 presenta una chiusura irreversibile (non rappresentata) ed è costruito con materiali atti ad essere completamente inceneriti.
Il dispositivo 1 è provvisto di un primo sensore optoelettronico 61 di tipo noto (ad esempio un sensore ad infrarossi) montato accostato al condotto tubolare 25 in prossimità del bordo rettilineo 37.
In particolare, il sensore 61 comprende una unità emittente (non rappresentata), ad esempio un diodo LED del tipo CQY99), ed una unità ricevente (non rappresentata) , ad esempio un fototransistore FTP100, portati da supporti plastici (non rappresentati) e disposti da bande opposte del condotto 25. L'unità emettente e l'unità ricevente definiscono un cammino ottico rettilineo 61a che interseca il condotto tubolare 25 (il condotto 25 è ovviamente forato per permettere il passaggio del cammino ottico 61a.
Il dispositivo 1 è provvisto di un secondo sensore optoelettronico 62 di tipo noto (ad esempio un sensore ad infrarossi) montato accostato ad una porzione centrale dell'equipaggio mobile 42.
In particolare, il sensore 62 comprende una unità emittente (non rappresentata) ed una unità ricevente (non rappresentata) che definiscono un cammino ottico rettilineo 62a che attraversa l'equipaggio mobile 42 in corrispondenza del raccordo svasato 46 (l'equipaggio mobile 42 è forato per permettere il passaggio del cammino ottico 62a.
Il dispositivo 1 è inoltre provvisto di un terzo sensore optoelettronico 63 di tipo noto (ad esempio un sensore ad infrarossi) montato accostato ad una porzione terminale dell'equipaggio mobile 42.
In particolare, il sensore 63 comprende una unità emittente (non rappresentata) ed una unità ricevente (non rappresentata) che definiscono un cammino ottico rettilineo 63a che attraversa l'equipaggio mobile 42 in corrispondenza di una porzione di estremità libera della seconda porzione 45. I cammini ottici 63a, 62a sono disposti lungo l'asse della prima porzione tubolare 44 e distano tra di loro una distanza pari a Dmin. Il cammino ottico 61 è disposto lungo l'asse 39 del condotto tubolare 25. I cammini ottici 6la,62a,63a sono allineati con l'asse 39 quando l'equipaggio mobile 42 è disposto nella posizione di carico; in tale posizione i cammini ottici 61a e 63a distano una distanza pari ad Dmax.
Il dispositivo 1 è inoltre provvisto di un sensore di presenza ago 64 comprendente un dispositivo fotoemettitore (non rappresentato) ed un dispositivo fotorivelatore (non rappresentato) portati da estremità opposte di una forcella di materiale plastico (non rappresentata) e definenti un cammino ottico 64a formato dal fascio ottico (convenientemente con diametro di 0,8 mm) che si estende dal fotoemettitore al fotorilevatore.
Il sensore di presenza ago 64 è montato in una posizione laterale rispetto all'asse 39. In particolare, il sensore 64 è posizionato in modo tale da essere perfettamente allineato con l'asse dell'equipaggio mobile 42 quando quest'ultimo ha effettuato una rotazione di 60° dalla posizione di carico verso la posizione di scarico.
Il dispositivo 1 è provvisto di una unità elettronica di controllo 70 a microprocessore la quale riceve in ingresso segnali provenienti dei sensori 61, 62, 63 e 64 e comanda la rotazione del dispositivo attuatore 30 e del motoriduttore (non rappresentato) che aziona l'equipaggio mobile 42.
Con particolare riferimento alla figura 3 verranno ora illustrate le operazioni logiche svolte dalla unità 70 per il controllo del dispositivo 1.
Inizialmente si perviene ad un blocco 100 nel quale si attende l'accensione del dispositivo l.
Il blocco 100 è seguito da un blocco 110 che comanda la chiusura dello sportello 27 ed un ciclo di svoutamento completo del dispositivo 1; a tale scopo l'equipaggio mobile 42 viene portato dalla posizione di carico alla posizione di scarico facendo cadere nel contenitore 58 eventuali oggetti contenuti nell 'equipaggio mobile 42. L'equipaggio mobile 42 viene successivamente riportato nella posizione di carico e lo sportello 27 viene riaperto; a tale punto il dispositivo 1 è pronto per svolgere il ritiro delle siringhe usate.
Per effettuare il ritiro di una siringa un utilizzatore (non rappresentato) introduce manualmente la siringa nella apertura 7 inserendo l'estremità anteriore della siringa provvista di un ago 72 all'interno dell'apertura 23. La siringa 9 viene quindi rilasciata e scorre per gravità nel condotto tubolare 25 lungo l'asse 39 raggiungendo l'equipaggio mobile 42 dove si dispone all'interno della seconda porzione tubolare 45. Eventuali oggetti di diametro inferiore al diametro interno della seconda porzione 45 vengono scartati direttamente in quanto non trovano ostacolo all'interno dell'equipaggio mobile 42 da cui fuoriescono per gravità cadendo nel contenitore 58.
In particolare, come visibile in figura 2, una siringa 9 si dispone con l'ago 72 che fuoriesce assialmente dalla seconda porzione tubolare 45.
Le operazioni del dispositivo 1 sono allora regolate in base ai segnali provenienti dai sensori 61, 62 e 63 che rilevano la presenza di un oggetto in porzioni diverse del condotto tubolare 25 e dell'equipaggio mobile 42. La rilevazione dell'oggetto viene effettuata quando il rispettivo cammino ottico 61a,62a e 63a viene interrotto.
I sensori 61, 62 e 63 sono infatti accoppiati a rispettivi circuiti di interfaccia (non rappresentati) che generano in uscita rispettivi segnali digitali z, X e Y ed il cui valore logico (uno/zero) dipende dallo stato {interrotto/ininterrotto) del cammino ottico 61a, 62a e 63a.
In particolare, il segnale Z, X e Y assume il valore binario "1" nel caso in cui il cammino ottico 6la, 62a e 63a sia almeno parzialmente interrotto (oggetto presente) ed il valore binario "0" nel caso in cui il cammino ottico 61a,62a e 63a non sia interrotto (nessun oggetto presente).
Le operazioni del dispositivo 1 sono quindi regolate dalle combinazioni dei segnali logici generati dai sensori 61, 62 e 63 secondo le relazioni descritte nella seguente tabella [1] (blocco 120):
Nel caso A) nessun oggetto è presente nello' equipaggio mobile e nel condotto 25.
Nel caso B) l'oggetto è contenuto all'interno del condotto tubolare 25 e non raggiunge l'equipaggio mobile 42 - in tale caso non viene svolta alcuna operazione. Nei casi C, D ed E l'oggetto è contenuto all'interno dell'equipaggio mobile 42 - viene pertanto avviato un ciclo macchina per lo scarico dell'oggetto stesso all'interno del contenitore 58 (il blocco 120 è seguito da un blocco 150).
Nel caso F l'oggetto si estende nell'equipaggio mobile 42 e nel condotto 25; l'oggetto presenta lunghezza maggiore di Dmax ed i tre cammini ottici 61a, 62a e 63a vengono interrotti - in tale caso non viene svolta alcuna operazione ed il blocco 120 è seguito da un blocco 140 che comanda la segnalazione di un malfunzionamento.
Il blocco 150 comanda l'avvio del dispositivo attuatore 30 in modo tale che lo sportello 27 si sposta dalla posizione di riposo verso la posizione di attivazione .
Il blocco 150 è seguito da un blocco 160 nel quale si verifica se lo sportello 27 si è portato nella posizione di attivazione entro un numero prefissato di secondi dall'ingresso nel blocco 150; in caso positivo (chiusura della apertura 23 svolta entro un numero prefissato di secondi) il blocco 160 è seguito da un blocco 180, altrimenti il blocco 160 è seguito da un blocco 170. Il blocco 170 comanda l'arresto del dispositivo 1 per un tempo prefissato, ad esempio pari a cinque minuti. Dal blocco 170 si ritorna al blocco 110.
Il blocco 180 disabilita i sensori 61, 62 e 63 ed abilita il sensore presenza ago 64.
Il blocco 180 è seguito da un blocco 190 che comanda l'attivazione del motoriduttore (non rappresentato) con la conseguente rotazione antioraria dell'equipaggio mobile 42 che si porta dalla posizione di carico verso la posizione di scarico. Durante il moto angolare dell'equipaggio mobile 42 il sensore 64 rileva un'eventuale interruzione del cammino ottico 64a causata dall'interferenza dell'ago 72 con il cammino 64a stesso (blocco 200 successivo al blocco 190) . La presenza dell'ago viene memorizzata in una memoria di transito K il cui valore binario indica la presenza/l'assenza dell 'ago :
L'equipaggio mobile raggiunge la posizione di scarico e l'oggetto contenuto all'interno dell'equipaggio mobile stesso fuoriesce per gravità dalla seconda porzione tubolare . 45 e viene scaricato all'interno del contenitore 58. L'equipaggio mobile 42 viene successivamente riposizionato nella posizione di carico (blocco 210 successivo al blocco 200).
Il blocco 210 è seguito da un blocco 220 che riabilita i sensori 61, 62 e 63 e disabilita il sensore 64 .
Il blocco 220 è seguito da un blocco 230 che rileva se all'interno dell'equipaggio mobile 42 è ancora presente un oggetto rilevando il valore logico del segnali X, Y dei sensori 62 e 63.
Le operazioni del dispositivo 1 sono allora regolate dalle combinazioni dei segnali logici X, Y dei sensori 62 e 63 secondo le relazioni descritte nella seguente tabella [2] (blocco 230):
Nel caso A lo scarico dell'oggetto è andato a buon fine e l'equipaggio mobile 42 riposizionato nella posizione di carico e vuoto (ì cammini ottici 62a, 63a non sono interrotti) .
Nei casi B, C e D lo scarico oggetto è fallito e l'oggetto è ancora contenuto all'interno dell'equipaggio mobile 42 (almeno un cammino ottico 62a, 63a è interrotto) .
Nel caso A il blocco 230 è seguito da un blocco 250 mentre nei casi B C e D il blocco 230 è seguito da un blocco 240.
Il blocco 240 comanda l'arresto del dispositivo 1 (tale arresto viene segnalato mediante una spia 15).
Il blocco 250 comanda l'esecuzione di un ciclo per l'erogazione di un gettone. Tale ciclo viene realizzato utilizzando dati memorizzati precedentemente e relativi a dimensioni rilevate dell'oggetto.
In particolare, viene verificato se l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presentava lunghezza maggiore della distanza Dmin, cioè viene controllato se entrambi i cammini ottici 62a,63a erano interrotti quando l'oggetto era contenuto nell'equipaggio mobile..
Viene inoltre verificato se è stata memorizzata la presenza dell'ago {segnale K).
Le operazioni del dispositivo l sono schematizzabili
secondo la seguente tabella [3] (blocco 250)·.
In tale tabella i valori dei segnali X e Y sono quelli rilevati dal blocco 120.
Nei casi A, B, C e D l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presenta lunghezza tale da non interrompere entrambi i cammini ottici 62a,63a - non viene erogato alcun gettone.
Nel caso E l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presenta lunghezza maggiore a Dmin ma è privo dell'ago - non viene erogato alcun gettone.
Nel caso F l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presenta lunghezza maggiore a Dmin (entrambi i cammini ottici 62a e 63a erano interrotti) ed è provvisto di un ago - viene erogato un gettone.
Nel caso F dal blocco 250 si passa ad un blocco 260, altrimenti si ritorna al blocco 120.
Il blocco 260 comanda un dispositivo erogatore 80 (rappresentato schematicamente in figura 1) per l'emissione di un gettone 13.
Il gettone 13 può essere convertito, in un luogo opportuno (ad esempio una farmacia o un pronto soccorso) in una siringa nuova. A tale scopo il gettone 13 è realizzato con materiale speciale e con forma particolare allo scopo di impedire falsificazioni del gettone stesso. Il gettone 13 viene pertanto fornito in seguito del deposito di una siringa usata e agisce come unità di credito per l'ottenimento di una siringa nuova.
E' inoltre possibile disabilitare, in sede di inizializzazione dell'unità 70, la verifica della presenza dell'ago; in tale caso nel blocco 250 vengono esaminate solamente i segnali X, Y ed il gettone 13 viene erogato anche se la siringa depositata è priva dell'ago.
Ad esempio, la tabella [3] potrebbe essere sostituita da una tabella [4] del tipo:
In tale tabella i valori dei segnali X e Y sono quelli rilevati dal blocco 120.
Nei casi A e B l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presentava lunghezza tale da non interrompere entrambi i cammini ottici 62a,63a - non viene erogato alcun gettone.
Nel caso C l'oggetto contenuto nell'equipaggio mobile presenta lunghezza maggiore a Dmin - viene erogato un gettone.
Il blocco 260 è seguito da un blocco 270 che comanda il decremento di una unità del contenuto K di un primo contatore secondo l'operazione logica K=K-i. Il valore del numero K è correlato (in particolare è uguale) al numero massimo di siringhe che può contenere il contenitore di raccolta inferiore.
Il blocco 270 comanda inoltre l'incremento di una unità del contenuto J di un secondo contatore secondo l'operazione logica J=J+1. Il secondo contatore è di tipo non azzerabile ed è atto a memorizzare tutti i cicli macchina svolti dal dispositivo 1. Il blocco 270 è seguito da un blocco 280 in cui il contenuto K del primo contatore viene confrontato con un valore di soglia Klim, ad esempio pari a zero; nel caso che il valore di K sia uguale alla soglia (e nell'esempio rappresentato nel caso in cui il contenitore di raccolta inferiore sia colmo) , il blocco 280 è seguito da un blocco 290, altrimenti dal blocco 280 si passa ad un blocco 300. Il blocco 290 comanda l'arresto del dispositivo 1 (tale arresto viene visualizzato a mezzo di una spia 15). Il blocco 300 comanda il riposizionamento dello sportello 27 nella posizione di attivazione. Dal blocco 300 si ritorna al blocco 120.
La soglia minima di presenza gettoni della gettoniera viene determinata meccanicamente con un sensore di livello (non rappresentato) e genera un arresto del dispositivo 1 quando i gettoni ancora disponibili sono in numero inferiore ad un valore di soglia. Il raggiungimento della soglia provoca il blocco del dispositivo 1 e l'accensione di una spia 15.
Da quanto sopra risultano evidenti i vantaggi della presente invenzione in quanto il dispositivo descritto svolge una serie di verifiche dimensionali (blocchi 120, 200, 250) sull'oggetto introdotto al fine di riconoscere le siringhe e scartare tutti gli altri oggetti.
Il gettone 13 viene erogato solamente se tutte le verifiche dimensionali svolte sono andate a buon fine. Mediante il gettone 13 il tossicodipendente può ottenere una nuova siringa che viene fornita in un luogo che presenta tutte le caratteristiche igieniche atte a garantire la sterilizzazione della siringa stessa.
Viene così incentivato il deposito delle siringhe usate in luoghi protetti.
In caso di manomissione o malfunzionamento il dispositivo 1 si blocca; in particolare le operazioni del dispositivo 1 sono arrestate:
- se l'oggetto introdotto è troppo lungo e potrebbe danneggiare il dispositivo 1 (blocchi 120,140);
- se lo sportello 27 non si è chiuso completamente o se si è chiuso lentamente, ad esempio per la presenza di corpi estranei (blocchi 160,170);
- se l'oggetto non viene scaricato dall'equipaggio mobile (blocchi 230,240);
se il contenitore di raccolta è colmo, o è prossimo all'esaurimento (blocchi 280,290); e
- se il gettoni sono terminati o sono prossimi all'esaurimento .
Risulta infine chiaro che modifiche e varianti possono essere apportate al dispositivo descritto senza peraltro uscire dall'ambito protettivo dell'invenzione stessa.

Claims (1)

  1. R IV E N D I C A Z IO N I 1.- Dispositivo per la raccolta delle siringhe usate caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi di deposito (7) per dette siringhe: - mezzi sensori dimensionali (61,62,63,64,120,200) atti a rilevare almeno un parametro dimensionale (Dmin) dell'oggetto (9) depositato in detti mezzi di deposito (7); e - mezzi elettronici di controllo (70) cooperanti con detti mezzi sensori dimensionali (61,62,63,64,120,200) ed atti ad emettere un segnale di attivazione (250) in seguito al rilevamento (250) di almeno un valore predefinito del detto parametro dimensionale ,-detto dispositivo (1) comprendendo mezzi generatori di unità di credito (80), utilizzabili per l'ottenimento di siringhe nuove, atti ad erogare almeno una unità di credito (13) in seguito alla generazione di detto segnale di attivazione. 2.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre: - mezzi di contenimento temporaneo (42) delle dette siringhe,· - mezzi convogliatori (25) estendentesi tra i detti mezzi di deposito (7) ed i detti mezzi di contenimento temporaneo (42),· detti mezzi di contenimento temporaneo (42) essendo mobili sotto la spinta di mezzi motori tra una posizione di carico per cui sono atti a ricevere gli oggetti provenienti dai detti mezzi convogliatori (25) ed una posizione di scarico in cui scaricano l'oggetto contenuto in mezzi contenitori (58). 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione l o 2, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi sensori dimensionali (61,62,63,64,120,200) sono atti a rilevare almeno una lunghezza minima (Dmin) del dettò oggetto. 4.- Dispositivo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo comprende mezzi sensori della presenza dell'ago (64) cooperanti con detti mezzi elettronici di controllo (70) per emettere il detto segnale di attivazione (250) in seguito al rilevamento (250) di un corpo allungato a sezione ridotta (72) estendentesi da una porzione di estremità dell'oggetto (9) depositato in detti mezzi di deposito (7). 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori della presenza dell'ago (64) comprendono un dispositivo fotoemettitore ed un dispositivo fotorivelatore cooperanti tra di loro per definire un cammino ottico (64a) formato dal fascio ottico che si estende dal fotoemettitore al fotorilevatore; detto cammino ottico (64a) essendo atto ad essere intercettato dal detto corpo allungato a sezione ridotta (72). 6.- Dispositivo secondo la rivendicazione 5, dipendente dalla 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori della presenza dell'ago (64) sono disposti accostati ai detti mezzi di contenimento temporaneo (42); detto cammino ottico (64a) essendo atto ad essere intercettato dal detto corpo allungato a sezione ridotta (72) durante il movimento dei detti mezzi di contenimento temporaneo (42) dalla posizione di carico alla posizione di scarico. 7.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elettronici di controllo (70) comprendono mezzi di inizializzazione (110) atti a comandare, all'accensione (100) del detto dispositivo (1), almeno un ciclo di svoutamento; detto ciclo di svoutamento comprendendo almeno una prima fase in cui detti mezzi di contenimento temporaneo (42) sono disposti in detta posizione di scarico ed almeno una seconda fase, successiva alla prima, in cui detti mezzi di contenimento temporaneo (42) sono riportati in detta posizione di carico. 8.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi rilevatori di sagoma limite (61,62,63,130) atti a rilevare almeno una dimensione limite (Dmax) dell'oggetto inviato ai detti mezzi di contenimento temporaneo (42); detti mezzi rilevatori di sagoma limite (130) essendo atti ad arrestare (140) le operazioni svolte dal detto dispositivo (1) per dimensioni superiori alla detta dimensione limite (Dmax). 9.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo (1) comprende mezzi a sportello {21) o mobili tra una posizione di riposo in cui detti mezzi di deposito (7) comunicano con detti mezzi convogliatori (25) ed una posizione di attivazione in cui detti mezzi a sportello (27) sono interposti tra detti mezzi di deposito (7) ed i detti mezzi convogliatori (25); detti mezzi elettronici di controllo (70) comprendono mezzi controllori (150,160) atti a comandare la chiusura dei detti mezzi a sportello (27) per portarli nella detta posizione di attivazione,· detti mezzi controllori (150,160) essendo atti ad emettere un segnale di chiusura non completata quando i detti mezzi a sportello non si portano in detta posizione di attivazione entro un tempo prefissato dal comando di chiusura di detti mezzi a sportello (27). 10.- Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi controllori (150,160) cooperano con mezzi di blocco (170) atti ad arrestare le operazioni del detto dispositivo (1) al rilevamento del detto segnale di chiusura non completata . 11.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elettronici di controllo (70) comprendono mezzi di riposizionamento (210) atti a comandare la disposizione dei detti mezzi di contenimento temporaneo (42) in detta posizione di carico in seguito allo scarico del detto oggetto; detti mezzi elettronici di controllo (70) comprendono inoltre mezzi sensori di presenza (62,63,230), attivabili in seguito ai detti mezzi di riposizionamento (210), ed atti a rilevare la presenza di oggetti in detti mezzi di contenimento temporaneo (42) per emettere un segnale di mancato scarico al rilevamento di un oggetto ancora contenuto in detti mezzi di contenimento temporaneo (42); detti mezzi sensori di presenza (230) cooperando con secondi mezzi di blocco (240) atti ad arrestare le operazioni del detto dispositivo (1) al rilevamento del detto segnale di mancato scarico. 12.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 11, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di contenimento temporaneo (42) delle dette siringhe comprendono un equipaggio mobile (42) comprendente una prima porzione tubolare cilindrica (44) ed una seconda porzione tubolare cilindrica (45) coassiale alla prima porzione (44) e presentante diametro interno minore rispetto alla prima porzione (44); la detta prima porzione (44) e la detta seconda porzione (45) essendo unite da un tratto di raccordo svasato (46); il detto equipaggio mobile (42) essendo portato dall'organo di uscita (52) di un attuatore ed essendo angolarmente mobile attorno all'asse dell'organo di uscita (52) tra una posizione di carico per cui la detta prima porzione tubolare (44) comunica con detti mezzi convogliatori (25) ad una posizione di scarico per cui la seconda prima porzione tubolare (44) è rivolta verso detti mezzi contenitori (58). 13.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi sensori dimensionali (61,62,63,64,120,200) comprendono almeno primi mezzi fotoemettitori accoppiati con primi mezzi fotorivelatori per definire un primo percorso ottico (62a) e secondi mezzi fotoemettitori accoppiati con secondi mezzi fotorivelatori per definire un secondo percorso ottico (63a); detto primo e detto secondo percorso ottico essendo distanziati tra di loro di una distanza prefissata (Dmin),· detti mezzi sensori dimensionali (61,62,63,64,120,200) essendo atti ad emettere un segnale di attivazione (250) in seguito all'interruzione di detto primo e detto secondo percorso ottico. 14.- Metodo per la raccolta delle siringhe usate caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: depositare (7) dette siringhe in mezzi di deposito (7): rilevare almeno un parametro dimensionale dell'oggetto depositato: emettere un segnale di attivazione (250) in seguito del rilevamento (250) di almeno un valore predefinito del detto parametro dimensionale; generare almeno una unità di credito (80), utilizzabile per l'ottenimento di almeno una siringa nuova, in seguito alla generazione di detto segnale di attivazione; e raccogliere (58) dette siringhe depositate. 15.- Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che la detta fase di rilevare parametri dimensionali comprende la fase di rilevare una lunghezza minima (Dmin) di detto oggetto. 16.- Metodo secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che la detta fase di rilevare parametri dimensionali comprende la fase di rilevare la presenza di un ago estendentesi dal detto oggetto. 17.- Dispositivo e metodo per la raccolta delle siringhe usate sostanzialmente come descritto ed illustrato con riferimento ai disegni allegati.
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