ITTO20131043A1 - Sistemi di antisvitamento con attrito per bulloni - Google Patents

Sistemi di antisvitamento con attrito per bulloni

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ITTO20131043A1
ITTO20131043A1 IT001043A ITTO20131043A ITTO20131043A1 IT TO20131043 A1 ITTO20131043 A1 IT TO20131043A1 IT 001043 A IT001043 A IT 001043A IT TO20131043 A ITTO20131043 A IT TO20131043A IT TO20131043 A1 ITTO20131043 A1 IT TO20131043A1
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IT
Italy
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nut
screw
reduction
cylindrical
chamber
Prior art date
Application number
IT001043A
Other languages
English (en)
Inventor
Michele Eramo
Original Assignee
Michele Eramo
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Publication date
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Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16BDEVICES FOR FASTENING OR SECURING CONSTRUCTIONAL ELEMENTS OR MACHINE PARTS TOGETHER, e.g. NAILS, BOLTS, CIRCLIPS, CLAMPS, CLIPS OR WEDGES; JOINTS OR JOINTING
    • F16B39/00Locking of screws, bolts or nuts
    • F16B39/02Locking of screws, bolts or nuts in which the locking takes place after screwing down
    • F16B39/12Locking of screws, bolts or nuts in which the locking takes place after screwing down by means of locknuts

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Vehicle Body Suspensions (AREA)
  • Devices For Conveying Motion By Means Of Endless Flexible Members (AREA)
  • Investigation Of Foundation Soil And Reinforcement Of Foundation Soil By Compacting Or Drainage (AREA)

Description

Descrizione dell’Invenzione Industriale avente per titolo:
“Sistemi di antisvitamento con attrito per bulloni” a nome: ERAMO MICHELE, di nazionalità italiana, residente in Corso Volta 29 – 14100 ASTI.
Inventore designato: ERAMO Michele
Depositata il al n.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di antisvitamento per bulloni.
In premessa si afferma che il trovato trova applicazione in meccanica.
In meccanica, il bullone è un componente formato da una vite (testa con gambo filettato) e un dado dal filetto corrispondente.
Il dado, solitamente di forma esagonale, viene avvitato sul gambo della vite per connettere parti da assemblare fra di loro. In presenza di vibrazioni, sollecitazioni o scuotimenti, il dado tende ad allentarsi, per cui si ricorre all’impiego di diverse soluzioni fra cui l’aggiunta di un controdado.
Il sistema corrente prevede che sulla vite si monti il dado seguito, per maggiore sicurezza, da un controdado (Figura 1). I richiami sulla figura indicano la vite (1); il dado (2); il controdado (3). Possono verificarsi tuttavia casi in cui avviene l’allentamento del controdado e, di conseguenza, l’allentamento del dado.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di risolvere i suddetti problemi della tecnica anteriore, fornendo un sistema di antisvitamento per bulloni che sia efficace, inamovibile e di facile realizzazione.
I suddetti ed altri scopi e vantaggi dell’invenzione, quali risulteranno dal seguito della descrizione, vengono raggiunti con un sistema di antisvitamento per bulloni come quello descritto nella Rivendicazione 1. Forme di realizzazione preferite e varianti non banali della presente invenzione formano l’oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Resta inteso che tutte le rivendicazioni allegate formano parte integrante della presente descrizione.
La presente invenzione verrà meglio descritta da alcune forme preferite di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
nella Tav. 1 vengono illustrate: in Fig. 1 la situazione attuale con dado e controdado; in fig. 2-3-4 soluzioni con un dado alto ad azione serrante sulle riduzioni della vite.
Nella Tav. 2 vengono illustrate: in Fig. 1-2-3-4 soluzioni con dado e controdado ad azione serrante sulle riduzioni della vite; in Fig. 5 soluzione con dado e controdado speciali ad azione serrante sulla riduzione della vite.
Nella Tav. 3 vengono illustrate: in Fig. 1-2 soluzioni con un dado ad azione serrante sulle riduzioni di una vite a presa mordente; in Fig. 3 soluzione con un dado alto ad azione serrante sulle riduzioni di una vite a presa mordente; in Fig. 4 soluzione con un dado ad azione serrante sulla riduzione di una vite a presa mordente (ed azione serrante sul gambo del sottotesta); in Fig.5 una soluzione con dado e controdado speciali ad azione serrante sulla riduzione di una vite a presa mordente.
Nella Tav. 4 vengono illustrate: in Fig. 1 una soluzione con dado e controdado speciali ad azione serrante tra le riduzioni di uno e camera dell’altro; in Fig. 2 una soluzione con dado e controdado speciali ad azione serrante sulla riduzione della vite e su un inserto deformabile con effetto di pinza sul gambo della vite; in Fig. 3 una soluzione con un dado ad azione serrante su un inserto flangiato deformabile con effetto di pinza sul gambo della vite e un controdado; in Fig. 4 una soluzione con un dado ed una contro vite speciali ad azione serrante sulla riduzione della vite; in Fig. 5 una soluzione con un dado alto ad azione serrante sulle riduzioni della vite e della contro vite.
Facendo riferimento ora alle Figure, è illustrata e descritta una forma di realizzazione preferita del sistema antisvitamento per bulloni della presente invenzione. Risulterà immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche (per esempio relative a forma, dimensioni, disposizioni e parti con funzionalità equivalenti) senza discostarsi dal campo di protezione dell'invenzione come appare dalle rivendicazioni allegate.
Il trovato consiste in sistemi antisvitamento per bulloni (ad utilizzo semplice o a presa mordente) in cui il maschio riporta una filettatura unica o doppia; dispone di inserti deformabili e riduzioni con funzioni di serraggio e, nei casi indicati, utilizza dadi speciali.
Il materiale da impiegare per ciascuna delle soluzioni riportate nei suesposti disegni dovrà essere conforme, evidentemente, alle necessità corrispondenti ad ogni singolo caso. Pertanto l'idea è estesa a qualsiasi materiale che venga impiegato per la sua realizzazione.
Tav. I
La Fig.1 illustra la situazione attuale con una vite (1), un dado (2) e un controdado (3).
La Fig.2 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all’estremità; un dado orientato (2) con la parte filettata in presa e dotato di un foro passante che si accoppia con la riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (3), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 3 illustra una vite (1) e un dado alto, orientato (2) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica di diametro superiore alle creste del filetto, ma tale da realizzare una condizione di bloccaggio sul gambo della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (3), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 4 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità ; un dado alto e orientato (2) con la parte centrale preceduta da una camera cilindrica, di diametro superiore alle creste del filetto, ma tale da realizzare una condizione di bloccaggio sul gambo della vite e seguita da una riduzione cilindrica passante che si accoppia con la riduzione del maschio. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo doppio accoppiamento cilindrico (3), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Tav. II
La Fig. 1 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado (2); un controdado alto e orientato (3) con la parte filettata ed avente una riduzione cilindrica passante che si accoppia sulla riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 2 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica di diametro non superiore al nocciolo della vite stessa e una ulteriore riduzione filettata; un dado (2); un controdado orientato (3) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica che si accoppia col tratto cilindrico intermedio della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 3 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica di diametro superiore alle creste del filetto, ma tale da realizzare una condizione di bloccaggio sul gambo della vite; un controdado orientato (3) con la parte filettata ed avente una riduzione cilindrica passante che si accoppia sulla riduzione cilindrica della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo doppio accoppiamento cilindrico (4) (5), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 4 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica di diametro non superiore al nocciolo della vite e una ulteriore riduzione filettata; dado orientato (2) con tratto non filettato (collare) che si accoppia col tratto cilindrico intermedio della vite tale da realizzare una condizione di bloccaggio; un controdado orientato (3) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica che si accoppia col tratto cilindrico intermedio della vite tale da realizzare una condizione di bloccaggio. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo doppio accoppiamento cilindrico (4) (5), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
La Fig. 5 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con una riduzione filettata esternamente; un controdado (3) con camera filettata che si impegna sul filetto esterno del dado e che prosegue con foro cilindrico passante e accoppiato con la riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Tav. III
Fig. 1 illustra una vite a presa mordente (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con la parte filettata e una riduzione cilindrica passante che si accoppia sulla riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (3), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato. La sezione a rappresenta una soluzione alternativa in cui la stessa azione di antisvitamento è realizzata direttamente nella parte da assemblare.
Fig. 2 illustra una vite a presa mordente (1) con una riduzione cilindrica di diametro non superiore al nocciolo della vite stessa e una ulteriore riduzione filettata; dado orientato (2) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica che si accoppia col tratto cilindrico intermedio della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (3), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Fig. 3 illustra una vite a presa mordente (1) con una riduzione cilindrica intermedia di diametro non superiore al nocciolo della vite stessa, una ulteriore riduzione filettata e un'ultima riduzione cilindrica smussata all'estremità; dado alto orientato (2) con la parte filettata preceduta da una camera cilindrica che si accoppia col tratto cilindrico intermedio della vite e un secondo tratto cilindrico che si accoppia con l'ultima riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo doppio accoppiamento cilindrico (3) (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Fig. 4 illustra una vite a presa mordente (1) con un tratto sottotesta con tolleranze di montaggio forzato e con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con la parte filettata e una riduzione cilindrica passante che si accoppia sulla riduzione cilindrica della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo doppio accoppiamento cilindrico (3) (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Fig. 5 illustra una vite a presa mordente (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con una riduzione filettata esternamente; un controdado (3) con camera filettata che si impegna sul filetto esterno del dado e che prosegue con foro cilindrico passante e accoppiato con la riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Tav. IV
Fig. 1 illustra una vite (1); un dado orientato (2) con una riduzione cilindrica sul tratto esagonale; un controdado (3) con una camera cilindrica che si accoppia con la riduzione cilindrica del dado. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento cilindrico (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.
Fig. 2 illustra una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) che presenta una riduzione filettata esternamente e una camera interna sottostante; una boccola deformabile (4) imprigionata tra riduzione della vite e camera del dado sotto la spinta dell'avvitamento del controdado (3), la cui camera filettata va ad impegnarsi sul filetto esterno del dado e prosegue con un foro passante in accoppiamento con la riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito (6) conseguente al piantaggio della boccola e dall'attrito (5) esistente nell'accoppiamento cilindrico (5) tra vite e controdado, dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato. La sezione a rappresenta una soluzione alternativa in cui l’inserto deformabile è costituito da una boccola flangiata.
La Fig. 3 illustra una vite (1), un dado orientato (2) con la parte filettata, e una camera cilindrica sul lato opposto; un inserto flangiato deformabile (4) imprigionato tra riduzione cilindrica della vite, dado e controdado (3). L'antisvitamento è ottenuto con il serraggio dell'inserto fra le facce (6) di dado e controdado, e dall'attrito (5) che si crea nel comprimere l'inserto tra riduzione della vite e camera del dado, essendo le tolleranze di lavorazione atte a un piantaggio adeguato.
La Fig. 4 illustra la vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado alto orientato (2) con una camera posteriore filettata; un tappo a vite (3) con cavità cilindrica atta a forzarsi sulla riduzione della vite. L'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in questo accoppiamento (4), dove maschio e femmina rispettano le tolleranze di lavorazione per un piantaggio adeguato.
La Fig. 5 illustra una vite (1); un dado alto e simmetrico che reca due camere sedi di accoppiamenti forzati; una controvite (3) con un tratto sottotesta cilindrico. L'azione di antisvitamento è ottenuta dagli attriti esistenti in questo doppio accoppiamento (5), dove maschi e femmine rispettano le tolleranze di lavorazione idonee ad un piantaggio adeguato.

Claims (8)

  1. Rivendicazioni 1. Sistema di antisvitamento comprendente, in sequenza, una vite (1) con riduzioni e un dado (2) con camere di serraggio per gambo e riduzioni della vite, la vite (1) avendo una riduzione cilindrica non filettata smussata all’estremità opposta rispetto alla sua testa, ed il dado (2) internamente è costituito da una parte filettata ed almeno una parte liscia per il corrispondente accoppiamento con la vite (1) e l’azione antisvitamento ottenuta dall’attrito esistente tra le parti non filettate di vite (1) e dado (2), caratterizzato dal fatto di comprendere anche un controdado (3), una riduzione cilindrica posteriore sul dado (2), ed una camera cilindrica nel controdado (3), o viceversa, l’azione di serraggio essendo svolta dall’attrito tra riduzione e camera.
  2. 2. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il dado (2) ha una filettatura esterna e il controdado (3) ha una camera filettata per il dado e un foro cilindrico per la riduzione della vite.
  3. 3. Sistema di antisvitamento secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la vite è a presa mordente.
  4. 4. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con una riduzione filettata esternamente; un controdado (3) con camera filettata che si impegna sul filetto esterno del dado e che prosegue con foro cilindrico passante e accoppiato con la riduzione della vite, l'azione di antisvitamento essendo ottenuta dall'attrito esistente in un accoppiamento cilindrico (4) tra dado (2) e controdado (3).
  5. 5. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite a presa mordente (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) con una riduzione filettata esternamente; un controdado (3) con camera filettata che si impegna sul filetto esterno del dado e che prosegue con foro cilindrico passante e accoppiato con la riduzione della vite, l'azione di antisvitamento essendo ottenuta dall'attrito esistente in un accoppiamento cilindrico (4) per la presenza di un tappo filettato con un foro che crea attrito con la riduzione della vite.
  6. 6. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite (1); un dado orientato (2) con una riduzione cilindrica sul tratto esagonale; un controdado (3) con una camera cilindrica che si accoppia con la riduzione cilindrica del dado, l'azione di antisvitamento è ottenuta dall'attrito esistente in un accoppiamento cilindrico (4) tra dado (2) e controdado (3).
  7. 7. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite (1) con una riduzione cilindrica smussata all'estremità; un dado orientato (2) che presenta una riduzione filettata esternamente e una camera interna sottostante; una boccola deformabile (4) imprigionata tra riduzione della vite e camera del dado sotto la spinta dell'avvitamento del controdado (3), la cui camera filettata va ad impegnarsi sul filetto esterno del dado e prosegue con un foro passante in accoppiamento con la riduzione della vite, l'azione di antisvitamento essendo ottenuta dall'attrito (6) conseguente al piantaggio della boccola e dall'attrito (5) esistente nell'accoppiamento cilindrico (5) tra vite e controdado.
  8. 8. Sistema di antisvitamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite (1), un dado orientato (2) con la parte filettata, e una camera cilindrica sul lato opposto; un inserto flangiato deformabile (4) imprigionato tra riduzione cilindrica della vite, dado e controdado (3), l’azione di antisvitamento essendo ottenuta con il serraggio dell'inserto fra le facce (6) di dado e controdado, e dall'attrito (5) che si crea nel comprimere l'inserto tra riduzione della vite e camera del dado.
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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US1539213A (en) * 1923-03-29 1925-05-26 Shaw George Means for locking nuts upon bolts
GB238487A (en) * 1925-04-04 1925-08-20 Hubert Dollman Improvements in lock nuts
US2301634A (en) * 1941-02-01 1942-11-10 Nicholay Paul Lock nut

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