ITTO20110082U1 - Gruppo porta-pezzi installabile su centri di lavoro di bielle - Google Patents

Gruppo porta-pezzi installabile su centri di lavoro di bielle

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ITTO20110082U1
ITTO20110082U1 IT000082U ITTO20110082U ITTO20110082U1 IT TO20110082 U1 ITTO20110082 U1 IT TO20110082U1 IT 000082 U IT000082 U IT 000082U IT TO20110082 U ITTO20110082 U IT TO20110082U IT TO20110082 U1 ITTO20110082 U1 IT TO20110082U1
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IT
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connecting rod
hydraulic
positioning
connecting rods
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IT000082U
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Description

DESCRIZIONE del Modello di Utilità dal titolo:
"Gruppo porta-pezzi installabile su centri di lavoro di bielle"
Descrizione
Il presente trovato riguarda un gruppo porta-pezzi installabile su centri di lavoro di bielle, particolarmente per bielle di motori a combusione interna.
Come noto, le bielle dei motori termici, dopo lo stampaggio, vengono sottoposte ad una serie di lavorazioni ad asportazione di truciolo di sgrossatura/finitura che interessano principalmente l'occhio grande e l'occhio piccolo della biella. Tali operazioni possono essere eseguite in centri di lavoro che comprendono tipicamente una testa operatrice motorizzata mobile su tre assi e munita generalmente di più mandrini, p.es., quattro mandrini, di fronte alla quale sono supportate le bielle.
Durante le lavorazioni, le bielle devono essere bloccate in zone precise e con forze di bloccaggio calibrate, che possono variare a seconda della specifica lavorazione da effettuare, sia perché gli organi di posizionamento/bloccaggio della biella non devono interferire con l'utensile di lavorazione, sia perché le forze di serraggio in taluni casi possono deformare la biella e, se tale deformazione interessa la zona da lavorare, si può compromettere la precisione della lavorazione.
Tuttavia, poiché ogni centro di lavoro è munito di un numero limitato di linee idrauliche e linee pneumatiche comandabili indipendentemente per controllare gli organi di posizionamento/bloccaggio (p.es., possono essere previste un massimo di otto linee idrauliche e otto linee pneumatiche), la suddetta necessità di posizionare e bloccare le bielle in posizioni e con forze sempre diverse fino ad oggi ha impedito di eseguire tutte le lavorazioni di sgrossatura e finitura in un unico centro di lavoro, rendendo così necessario predisporre una linea con più stazioni, ognuna specificatamente attrezzata per l'esecuzione di una lavorazione od, al più, di una parte delle lavorazioni, peraltro su bielle di un solo tipo.
Come l'esperto del ramo comprenderà facilmente, tale circostanza risulta sgradita poiché sarebbe preferibile che ogni centro di lavoro presentasse una maggiore flessibilità in relazione alle lavorazioni eseguibili ed alle tipologie di bielle lavorabili, in modo da ottimizzare l'uso dei centri di lavoro in funzione delle esigenze di produzione.
Pertanto, lo scopo principale del presente trovato è quello di realizzare un gruppo porta-pezzi installabile nei centri di lavoro per bielle di motori termici, che ottimizzi l'uso delle linee idrauliche e pneumatiche disponibili per il posizionamento, il bloccaggio ed il controllo in posizione delle bielle, in modo da consentire l'esecuzione di tutte le lavorazioni di sgrossatura e finitura, che richiedono posizionamenti e bloccaggi diversi, in un unico centro di lavoro, su un numero elevato di bielle anche di tipologie diverse.
Il suddetto scopo ed altri vantaggi, quali risulteranno più chiaramente dal seguito della descrizione, sono raggiunti dal gruppo porta-pezzi descritto nella rivendicazione 1.
Si descriverà ora in maggior dettaglio il trovato con riferimento ad alcune sue realizzazioni preferite ma non esclusive, illustrate a titolo d'esempio non limitativo negli uniti disegni, in cui:
le Figg. 1a e 1b rappresentano schematicamente, in elevazione laterale ed in pianta rispettivamente, un centro di lavoro per bielle in cui è instalato un gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.2 è una vista prospettica di un gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.3 è una vista in elevazione laterale che illustra isolatamente un primo elemento del gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.4 è una vista frontale del primo elemento del gruppo porta-pezzi di Fig.1;
la Fig. 5 è una vista in elevazione laterale che illustra isolatamente un secondo elemento del gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.6 è una vista in elevazione laterale che illustra isolatamente un terzo elemento del gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
le Figg.7-9 sono tre viste schematiche in sezione su rispettivi piani trasversali sfalsati del secondo elemento illustrato in Fig.5;
le Figg. 10-15 sono tre viste schematiche in sezione su rispettivi piani trasversali sfalsati del secondo elemento illustrato in Fig.6;
le Figg. 16-18 sono tre viste prospettiche da diverse angolazioni di un quarto elemento del gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.19 è una vista in pianta del quarto elemento delle Fig.16-18;
la Fig.20 è una vista in sezione di Fig.19 lungo l'asse XX-XX;
la Fig.21 è una vista in sezione di Fig.19 lungo l'asse XXI-XXI;
la Fig.22 è una vista in sezione di Fig.19 lungo l'asse XXII-XXII;
la Fig.23 è una vista in sezione di Fig.19 lungo l'asse XXIII-XXIII;
la Fig.24 è una vista in sezione di Fig.19 lungo l'asse XXIV-XXIV;
la Fig.25 è una vista in sezione di Fig.21 lungo l'asse XXV-XXV;
le Figg. 26 e 27 sono du viste prospettiche da diverse angolazioni di un quinto elemento del gruppo porta-pezzi secondo il trovato;
la Fig.28 è una vista in pianta dall'alto del quinto elemento delle Fig.26 e 27;
la Fig.29 è una vista in pianta dal basso del quinto elemento delle Fig.26 e 27;
la Fig.30 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXX-XXX;
la Fig.31 è una vista in sezione di Fig.30 lungo l'asse XXXI-XXXI;
la Fig.32 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXII-XXXII;
la Fig.33 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXIII-XXXIII;
la Fig.34 è una vista in sezione di Fig.30 lungo l'asse XXXIV-XXXIV;
la Fig.35 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXV-XXXV;
la Fig.36 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXVI-XXXVI;
la Fig.37 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXVII-XXXVII;
la Fig.38 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXVIII-XXXVIII;
la Fig.39 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XXXIX-XXXIX;
la Fig.40 è una vista in sezione di Fig.28 lungo l'asse XL-XL.
Con riferimento iniziale alle Figg. 1a e 1b, è illustrato schematicamente un centro di lavoro 10 di tipo convenzionale per bielle di motori a combustione interna. Il centro di lavoro 10 è munito di una testa operatrice motorizzata 12, mobile su tre assi tra loro ortogonali e supportante quattro mandrini 14. Di fronte alla testa operatrice 10 sono disposti un tamburo porta-utensili 16, in posizione più alta, a cui la testa operatrice 12 può accedere per il cambio dell'utensile, ed un tamburo porta-pezzi 18, in posizione più bassa, che supporta due gruppi porta-pezzi 22 secondo il trovato in posizioni diametralmente opposte. Come si vedrà in maggior dettaglio nel seguito, ognuno dei gruppi porta-pezzi può portare fino a sedici bielle da lavorare, e mentre un gruppo porta-pezzi è rivolto verso i mandrini per sottoporre le bielle da esso portate alle necessarie lavorazioni, l'altro gruppo si affaccia all'operatore U per la sostituzione delle bielle. Il centro di lavoro è convenzionalmente munito di un impianto di alimentazione idraulica M e di un impianto di alimentazione pneumatica P collegati ai gruppi porta-pezzi 22 per alimentare i sistemi di posizionamento, i sistemi di bloccaggio ed i sistemi di controllo in essi predisposti, come si vedrà in maggior dettaglio nel seguito. L'impianto di alimentazione idraulica è in grado di alimentare otto linee indipendenti, così come l'impianto di alimentazione pneumatica.
Con riferimento alle Figg. 2-4, ogni gruppo porta-pezzi 22 comprende una traversa orizzontale 24 a sezione quadrata, supportata alle sue estremità opposte dal tamburo porta-pezzi 18 in modo girevole a passi di un quarto di giro attorno al proprio asse. Su ognuna delle quattro facce 26, 28, 30, 32 della traversa 24 sono installabili quattro attrezzi porta-pezzi WH (che possono essere di tipo diverso anche se in Fig. 2 sono illustrati attrezzi porta-pezzi tutti dello stesso tipo), che verranno descritti in dettaglio più avanti. Ognuno degli attrezzi porta-pezzi WH, a sua volta, può portare una coppia di bielle CR da lavorare affiancate, orientate trasversalmente rispetto alla traversa 24. Per i motivi che varranno descritti nel seguito, ad ogni ciclo di lavorazione su ogni traversa possono essere montate al massimo sedici bielle su due facce attigue della traversa, mentre gli attrezzi montati sulle altre due facce dovranno rimanere scarichi.
Come illustrato in dettaglio nelle Figg.3 e 4, la traversa 24 presenta una molteplicità di canali longitudinali passanti, che sfociano sulle quattro facce tramite rispettivi sbocchi. Come si vedrà più in dettaglio nel seguito, ventiquattro di questi canali sono alimentati dal circuito idraulico del centro di lavoro per comandare organi di posizionamento della biella ed organi di bloccaggio della biella previsti sugli attrezzi, mentre i restanti otto canali sono alimentati dal circuito pneumatico del centro di lavoro e sono collegati a sensori pneumatici previsti sugli attrezzi per riconoscere il tipo, l'orientamento ed il corretto posizionamento della biella.
Con particolare riferimento alla Fig. 4, in prossimità di ognuna delle quattro facce della traversa 24 si estendono una fila di quattro canali più esterni ed una fila di quattro canali più interni disposti alternati rispetto ai canali più esterni. I primi tre canali (in senso orario in Fig.4) sia delle file più esterne sia delle file più interne sono idraulici, mentre l'ultimo canale di ogni fila è pneumatico.
Alle estremità opposte della traversa 24 sono fissati rispettivi distributori 38 e 40, illustrati nelle Figg. 5 e 6, che presentano, su piani sfalsati, i passaggi illustrati nelle Figg. 7-9 e 10-15 rispettivamente. Tramite i distributori 38, 40, i canali nella traversa vengono interconnessi nel modo qui di seguito descritto.
I primi canali (in senso orario in Fig. 4) di tutte e quattro le file più esterne sono in comunicazione tra loro, e per questo sono indicati col medesimo numero di riferimento M2, così come i secondi canali di tutte e quattro le file più esterne, M4, i primi canali di tutte e quattro le file più interne, M1, ed i secondi canali di tutte e quattro le file più interne, M3. Il terzo canale di ogni fila più esterna è in comunicazione solo con il terzo canale della fila più esterna opposta. Anche in questo caso, i canali in comunicazione tra loro sono indicati coi medesimi numeri di riferimento M6 ed M8 rispettivamente. Similmente, il terzo canale di ogni fila più interna è in comunicazione solo con il terzo canale della fila più interna opposta, ed anche in questo caso i canali in comunicazione tra loro sono indicati coi medesimi numeri di riferimento M5 ed M7 rispettivamente. I restanti otto canali pneumatici P1-P8 sono indipendenti tra loro.
Come si vedrà in maggior dettaglio più avanti, i primi canali delle file piu interne e delle file più esterne, M1 ed M2 rispettivamente, sono destinati ad alimentare idraulicamente gli organi di posizionamento assiale della biella (dove, per direzione assiale della biella si intende la direzione che unisce il centro dell'occhio grande al centro dell'occhio piccolo); i secondi canali delle file più interne e delle file più esterne, M3 ed M4 rispettivamente, sono destinati ad alimentare idraulicamente gli organi di posizionamento laterale della biella; i terzi canali delle file più interne e delle file più esterne, M5 ed M6 per quanto riguarda la prima e la terza faccia, M7 ed M8 per quanto riguarda la seconda e la quarta faccia, sono destinati ad alimentare idraulicamente gli organi di bloccaggio della biella.
Ogni faccia della traversa è idealmente suddivisa in quattro zone consecutive A1, A4, A3, A4, separate da linee tratto-punto in Fig. 3. Ogni zona è impegnabile da un rispettivo attrezzo porta-pezzi e presenta sbocchi in comunicazione con i canali della fila interna e della fila esterna adiacenti alla rispettiva faccia. Gli sbocchi dei canali presentano la medesima collocazione in ogni zona. In particolare, ogni zona ha:
- un primo ed un secondo sbocco idraulico M1', M1'' allineati longitudinalmente al, ed in comunicazione col, primo canale della fila più interna M1,
- un terzo ed un quarto sbocco idraulico M2', M2'' allineati longitudinalmente al, ed in comunicazione col, primo canale della fila più esterna M2,
- un quinto sbocco idraulico M3' allineato al, ed in comunicazione col, primo canale della fila più interna M3,
- un sesto sbocco idraulico M4' allineato al, ed in comunicazione col, primo canale della fila più esterna M4,
- un settimo sbocco idraulico M5' o M7' allineato al, ed in comunicazione col, terzo canale della fila più interna M5 o M7 a seconda della faccia in questione,
- un ottavo sbocco idraulico M6' o M8' allineato al, ed in comunicazione col, terzo canale della fila più esterna M6 o M8 a seconda della faccia in questione,
- un primo sbocco pneumatico P1' o P3' o P5' o P7' allineato al, ed in comunicazione col, canale pneumatico della fila più interna P1 o P3 o P5 o P7 a seconda della faccia in questione, ed
- un secondo sbocco pneumatico P2' o P4' o P6' o P8' allineato al, ed in comunicazione col, canale pneumatico della fila più esterna P2 o P4 o P6 o P8 a seconda della faccia in esame.
Inoltre, ogni zona presenta due scanalature di riferimento 42a, 44a allungate in senso longitudinale, allineate in prossimità di uno spigolo longitudinale della faccia, ed una scanalatura di riferimento 46a allungata in senso trasversale, protendentesi dallo spigolo opposto in direzione intermedia tra le due scanalature di riferimento longitudinali. Le scanalature sulla traversa sono atte ad interfacciarsi a corrispondenti scanalature ricavate alla base degli attrezzi, con interposizione di rispettive chiavette 48, 50, 52, per garantire il corretto posizionamento degli attrezzi porta-pezzi sulla traversa.
Nelle Figg.16-25 è illustrato un primo esempio di attrezzo porta-pezzi 60 installabile sulla traversa 24. L'attrezzo 60 comprende un basamento 62 sulla faccia inferiore del quale sono ricavate le succitate scanalature corrispondenti 42b, 44b, 46b. Il basamento porta due gruppi di supporto/controllo affiancati, atti ognuno a sorreggere una rispettiva biella B1, B2 (che per maggior chiarezza in alcune Figure sono solo schematizzate con linea tratteggiata), due gruppi di posizionamento atti ognuno a posizionare correttamente una rispettiva biella B1, B2 sia in direzione assiale che in senso laterale, ed un meccanismo di bloccaggio atto a serrare entrambe le bielle in senso verticale dopo il posizionamento.
Si descriverà ora solo uno dei due gruppi di supporto/controllo, essendo l'altro sostanzialmente identico, salvo che per eventuali elementi che saranno comunque identificati.
Ognuno dei gruppi di supporto/controllo comprende un primo zoccolo 70 che sorregge la biella in prossimità dell'occhio piccolo, ed un secondo zoccolo 72 che sorregge la biella in corrispondenza dell'occhio grande.
Il primo zoccolo 70 ha un profilo tronco-piramidale a base poligonale, terminante in un primo piano d'appoggio 70a (Fig.21), su cui poggia la biella in prossimità dell'occhio piccolo. Nel piano d'appoggio 70a sfocia un primo condotto pneumatico 74 (Fig. 21) ricavato all'interno dello zoccolo ed in comunicazione con una linea pneumatica 76 o 78 (Figg. 21, 25), a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di supporto/controllo, che attraversa il basamento 62 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi P1', P3', P5', P7' o P2', P4', P6', P8' rispettivamente, tramite le aperture che in Fig.16 sono indicate con P3'* (P1'*, P5'*, P7'*) e P4'* (P6'*, P8'*, P2'*).
Sul secondo zoccolo 72 sono definiti due piani d'appoggio 72a, 72b destinati a sorreggere l'occhio grande della biella in due punti speculari rispetto all'asse della biella. Nei piani d'appoggio 72a, 72b sfociano rispettivi condotti pneumatici 80, 82 (solo schematizzati in Fig. 20) ricavati all'interno dello zoccolo ed anch'essi in comunicazione con la linea pneumatica 76 o 78, a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di posizionamento.
Si descriverà ora solo uno dei due gruppi di posizionamento, essendo l'altro sostanzialmente identico, salvo che per eventuali elementi che saranno comunque identificati.
Per il posizionamento assiale della biella, ognuno dei gruppi di posizionamento comprende un riscontro a V 83a disposto sul basamento in prossimità del primo zoccolo 70 tramite un supporto 83b, contro il quale l'occhio piccolo della biella è sospinto in battuta da un organo spintore a comando idraulico agente sull'occhio grande. Con particolare riferimento alle Figg. 21-23 e 25, l'organo spintore comprende un bilanciere 84 imperniato al basamento 62 in un punto intermedio, ed avente un'estremità di contatto 84a sagomata per andare in battuta contro il profilo esterno dell'occhio grande in direzione allineata all'asse della biella, e l'estremità opposta 84b operativamente collegata, tramite una bielletta 85, allo stelo 86 di un attuatore idraulico orizzontale a doppio effetto incorporato nel basamento 62. Nella presente trattazione, con l'aggettivo "orizzontale" si identifica la direzione parallela al piano definito dalla base di fissaggio del basamento 62, mentre con l'aggettivo "verticale" si identifica la direzione perpendicolare a tale piano. Con particolare riferimento alle Figg. 20, 21 e 25, l'attuatore idraulico orizzontale comprende una camera cilindrica 90 ricavata nel basamento, nella quale è scorrevole a tenuta un pistone 92 a cui è solidale coassialmente lo stelo 86. La camera cilindrica, che sfocia sulla parete esterna del basamento, è chiusa a tenuta da un coperchio 96 attraversato scorrevolmente a tenuta dallo stelo 86. Il tratto di camera lato stelo è in comunicazione con una prima linea idraulica 98 o 100 (Fig. 25), a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di posizionamento, che attraversa il basamento 62 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi M2' o M2'', tramite le aperture che in Fig. 16 sono indicate con M2'* ed M2''* rispettivamente. Il tratto di camera lato cielo è in comunicazione con una seconda linea idraulica 102 o 104, sempre a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di posizionamento, che attraversa il basamento 62 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi M1' o M1'', tramite le aperture che in Fig. 16 sono indicate con M1'* ed M1''* rispettivamente.
Con particolare riferimento ora alle Figg. 20, 24, per il posizionamento laterale della biella, ogni gruppo di posizionamento comprende un riscontro laterale 106 fissato sul basamento, contro il quale l'occhio grande della biella è sospinto in battuta dallo stantuffo 108 di un cilindro idraulico a doppio effetto 110. Lo stelo 108 agisce radialmente sull'occhio grande della biella in direzione trasversale all'asse della biella, in contrapposizione al riscontro laterale 106. Il cilindro idraulico 110 comprende un corpo prismatico 112 attraversato orizzontalmente da un foro 114 in cui è scorrevole a tenuta lo stantuffo 108. Un'estremità del foro 114 è chiusa da un coperchio 116, mentre l'estremità opposta è attraversata scorrevolmente a tenuta dallo stantuffo 108 e, a tale scopo, porta guarnizioni di tenuta quali 118 che impegnano esternamente lo stantuffo 108. Lo stantuffo 108 suddivide il foro 114 in due camere, dove la camera lato stelo è in comunicazione con una terza linea idraulica 120 che serve i cilindri idraulici di entrambi i gruppi di posizionamento e si apre sulla faccia inferiore del basamento in posizione allineata allo sbocco M4', tramite l'apertura che in Fig. 16 è indicata con M4'*, mentre la camera lato cielo è in comunicazione con una quarta linea idraulica 122 che serve anch'essa i cilindri idraulici di entrambi i gruppi di posizionamento e si apre sulla faccia inferiore del basamento in posizione allineata allo sbocco M3', tramite l'apertura che in Fig. 16 è indicata con M3'* (Figg. 20, 24 e 25).
Con particolare riferimento ora alle Figg.17, 18 e 21-23, il meccanismo di bloccaggio 68 comprende una trave orizzontale 124, che è supportata centralmente dallo stelo 126 di un attuatore idraulico verticale a doppio effetto incorporato nel basamento 62 con lo stelo rivolto verso l'alto. Alle estremità opposte della trave 124 sono ancorati due organi pressori identici 130, 132, atti ognuno a premere una rispettiva biella contro gli zoccoli 70, 72. Ognuno degli organi pressori 130, 132 presenta un'estremità di contatto 134 (Figg.21, 23) contrapposta al piano d'appoggio 70a del primo zoccolo 70 per immorsare la biella in prossimità dell'occhio piccolo, e due bracci di contatto 136a, 136b presentanti rispettivi risalti inferiori 138a, 138b contrapposti ai due piani d'appoggio 72a, 72b del secondo zoccolo 72, per immorsare la biella in corrispondenza dell'occhio grande.
Ognuno degli organi pressori è ancorato alla trave orizzontale 124 da una vite 140, con interposizione di un giunto sferico circondato da una guarnizione di tenuta 142 (Figg. 21, 22). Il giunto sferico è costituito da un anello maschio 144 con profilo esterno sferico alloggiato in una sede 146 dell'organo pressore (Fig. 21), che si accoppia ad un anello femmina 148 con profilo interno troncoconico, alloggiato in una sede 150 della trave 124 (Fig.21).
La trave 124 è fissata allo stelo 126 dell'attuatore idraulico verticale 128 tramite una spina 152 che attraversa trasversalmente lo stelo ed impegna un foro trasversale 154 praticato sulla trave (Fig. 23). La spina 152 è bloccata assialmente alla trave 124 tramite una rondella 156 che è fissata con vite 157 sulla trave 124 ed impegna una scanalatura trasversale 158 ricavata sulla spina 152 (Figg.17, 23).
L'attuatore idraulico verticale (Figg. 22, 23) comprende un foro cilindrico verticale 160 ricavato nel basamento 62 e sfociante sulla faccia superiore dello stesso. Nel foro cilindrico verticale 160 è scorrevole a tenuta un pistone 162 che porta solidale lo stelo 126 e suddivide il foro in due camere. L'estremità aperta del foro cilindrico verticale 160 è chiusa a tenuta da un coperchio 164, che è attraversato scorrevolmente a tenuta dallo stelo 126. La camera lato stelo è in comunicazione con una quinta linea idraulica 168 (Fig. 22), che attraversa il basamento 62 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata allo sbocco M6' o M8', a seconda della faccia in esame', tramite l'apertura che in Fig. 16 è indicata con M8'*(M6'*). Il tratto di camera lato cielo è in comunicazione con una sesta linea idraulica 170 (Fig. , che attraversa il basamento 62 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi M5' o M7' a seconda della faccia in esame', tramite l'apertura che in Fig.16 è indicata con M7'* (M5'*).
Nelle Figg. 26-40 è illustrato un secondo esempio di attrezzo porta-pezzi 260 installabile sulla traversa 24. L'attrezzo 260 comprende un basamento 262 che porta due gruppi di supporto/controllo affiancati, atti ognuno a sorreggere una rispettiva biella B1', B2' (che per maggior chiarezza in alcune Figure sono solo schematizzate con linea tratteggiata), due gruppi di posizionamento affiancati atti ognuno a posizionarla correttamente una rispettiva biella sia in senso assiale che in direzione longitudinale, nonché un meccanismo di bloccaggio atto a serrare entrambe le bielle dopo il posizionamento.
Si descriverà ora solo uno dei due gruppi di supporto/controllo, essendo l'altro sostanzialmente identico, salvo che per eventuali elementi che saranno comunque identificati.
Ognuno dei gruppi di supporto/controllo comprende un primo zoccolo 270 atto a sorreggere la biella in prossimità dell'occhio piccolo, ed un secondo zoccolo 272 atto a sorreggere la biella in corrispondenza dell'occhio grande.
Con particolare riferimento alla Fig. 32, il primo zoccolo 270 ha un profilo troncopiramidale terminante in un primo piano d'appoggio 270a, destinato a sorreggere lo stelo della biella in prossimità dell'occhio piccolo. Nel piano d'appoggio 270a sfocia un primo condotto pneumatico 274 ricavato nello zoccolo ed in comunicazione con una linea pneumatica 276 o 278, a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di supporto/controllo, che attraversa il basamento 262 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi P1', P3', P5', P7' o P2', P4', P6', P8'', tramite le aperture che in Fig. 29 sono indicate con P3'** (P1'**, P5'**, P7'**) e P4'** (P6'**, P8'**, P2'**).
Con particolare riferimento ora alle Figg. 38 e 40, il secondo zoccolo 272 presenta due piani d'appoggio 272a, 272b destinati a sorreggere l'occhio grande della biella in due punti speculari rispetto all'asse. Nei piani d'appoggio 272a, 272b sfociano rispettivi condotti pneumatici 280, 282 ricavati nello zoccolo ed entrambi comunicanti con la linea pneumatica 276 o 278.
Si descriverà ora solo uno dei due gruppi di posizionamento, essendo l'altro sostanzialmente identico, salvo che per eventuali elementi che saranno comunque identificati.
Per il posizionamento assiale della biella, ognuno dei gruppi di posizionamento comprende un riscontro a V 283a fissato sul basamento 262 in prossimità del primo zoccolo 270 tramite un supporto 283b, mentre di fianco al secondo zoccolo 272 è disposto un primo riscontro laterale 285 (Figg. 26, 27, 34). Un organo spintore a comando idraulico agente sull'occhio grande in direzione parallela ma disallineata rispetto all'asse della biella, sospinge l'occhio piccolo in battuta assiale contro il riscontro a V 283a e l'occhio grande in battuta contro il primo riscontro laterale 285.
Con particolare riferimento alla Figg.30, 31 e 37, l'organo spintore comprende un bilanciere 284 imperniato al basamento 262 in un punto intermedio. Ad un'estremità del bilanciere 284 è fissato un piolo con punta arrotondata 284a, atto ad andare in battuta contro il profilo esterno dell'occhio grande, mentre l'estremità opposta 284b è operativamente collegata allo stelo 286 di un attuatore idraulico a doppio effetto incorporato nel basamento 262, tramite biellette 288. L'attuatore idraulico 288 comprende una camera cilindrica 290 ricavata nel basamento, nella quale è scorrevole a tenuta un pistone 292 che porta coassialmente solidale lo stelo 286. La camera cilindrica sfocia sulla parete esterna del basamento, dove è chiusa a tenuta da un coperchio 296 attraversato scorrevolmente a tenuta dallo stelo 286. La camera lato stelo è in comunicazione con una prima linea idraulica 298 o 300 (Figg.30, 31), a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di posizionamento, che attraversa il basamento 262 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi M2' o M2'', tramite le aperture che in Fig. 29 sono indicate con M2'** e M2''**. La camera lato cielo è in comunicazione con una seconda linea idraulica 302 o 304, sempre a seconda che si tratti di uno o dell'altro gruppo di posizionamento, che attraversa il basamento 262 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata agli sbocchi M1' o M1'', tramite le aperture che in Fig.29 sono indicate con M1'** e M1''**.
Con particolare riferimento ora alle Figg. 26, 27 e 39, per il posizionamento laterale della bielle, ognuno dei gruppi di posizionamento comprende, per ognuna delle due bielle, un secondo riscontro laterale 306 fissato sul basamento 262, contro il quale l'occhio piccolo della biella è sospinto in battuta dallo stantuffo 308 di un rispettivo cilindro idraulico a doppio effetto agente in direzione radiale in contrapposizione al riscontro laterale 306. I cilindri idraulici dei due gruppi di posizionamento sono fissati allineati sul basamento in modo da agire in direzioni opposte tra le due bielle. Ogni cilindro idraulico comprende un corpo prismatico 312 attraversato orizzontalmente da un foro 314 in cui è scorrevole a tenuta lo stantuffo 308. Le camere lato cielo dei due cilindri idraulici sono in comunicazione tra loro tramite un anello distanziale 316 frapposto a tenuta tra i due corpi. L'estremità opposta del foro 114 è attraversata scorrevolmente dallo stantuffo 308 e porta a tale scopo guarnizioni di tenuta quali 318 che impegnano esternamente lo stantuffo. La camera lato stelo è in comunicazione con una terza linea idraulica 320 che serve i cilindri idraulici di entrambi i gruppi di posizionamento. La terza linea idraulica attraversa il basamento 262 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata allo sbocco M4', tramite l'apertura che in Fig.29 è indicata con M4'**. Le camere lato cielo sono in comunicazione con una quarta linea idraulica 322 che attraversa il basamento 262 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata allo sbocco M3', tramite l'apertura che in Fig. 29 è indicata con M3'**.
Con particolare riferimento alle Figg. 35, 36, 38 e 40, il meccanismo di bloccaggio 268 comprende un supporto a T orizzontale 324 supportato, in corrispondenza dell'incrocio della T, dallo stelo 326 di un attuatore idraulico verticale a doppio effetto incorporato nel basamento 262 e rivolto con lo stelo verso l'alto. I due bracci divergenti del supporto a T 324 portano alle loro estremità opposte rispettivi pressori oscillanti 330, 332 alloggiati in rispettive sedi 330a, 330b ricavate sul supporto e disposti per premere l'occhio grande di una rispettiva biella contro il secondo zoccolo 272. In particolare, ognuno dei pressori oscillanti 330, 332 è imperniato centralmente al supporto a T e presenta alle estremità opposte rispettivi risalti inferiori 338a, 338b (Fig. 40), contrapposti ai due piani d'appoggio 272a, 272b del secondo zoccolo 272, per bloccare la biella nei due punti in cui poggia sui piani compensando eventuali tolleranze di fabbricazione e di posizionamento.
Con particolare riferimento alla Fig.33, il terzo braccio del supporto a T 324 porta un bicchiere rovesciato 340 alla sua estremità, tramite il quale poggia su un ago 342 avvitato verticalmente sul basamento 262 e presentante un testa sferica 342a.
Il supporto a T 324 è fissato allo stelo 326 dell'attuatore idraulico verticale 328 in modo oscillabile. Più in dettaglio, e con riferimento particolare alle Figg. 33, 36, lo stelo 326 presenta una porzione d'estremità 326a avente sezione ristretta, in modo da definire una battuta anulare 326b (Fig, 33). La porzione d'estremità 326a dello stelo si inserisce in un foro 345 (Fig. 33) praticato sul supporto a T 324 e termina con un tratto filettato 326c sul quale è avvitata una ghiera 346. Tra la ghiera 346 e il supporto a T 324 è interposto un giunto sferico circondato da una guarnizione di tenuta 349. Il giunto sferico 348 è costituito da un anello maschio 350 con profilo esterno sferico, circondante l'estremità ristretta 326a dello stelo 326 ed alloggiato in una sede 352 (Fig. 36) del supporto a T, che si accoppia ad un anello femmina 354 con profilo interno troncoconico, alloggiato in una sede 356 della ghiera 346 (Fig. 36). L'anello maschio 350 è sospinto in impegno elastico contro l'anello femmina 354, da una molla a tazza 358 alloggiata in una sede 345a (Fig. 36) ricavata all'estremità opposta del foro 345. La molla a tazza 358 è compressa tra il fondo della sede 345a ed un anello 359 calzato sulla sezione ristretta 326a dello stelo 326 ed impegnante la battuta anulare 326b.
Con riferimento ora alle Figg. 33, 35, 36, l'attuatore idraulico verticale comprende una camera cilindrica 360 ricavata nel basamento 262 e sfociante sulla faccia superiore dello stesso. Nella camera cilindrica verticale 360 è scorrevole a tenuta un pistone 362 che porta solidale lo stelo 326. L'estremità aperta della camera cilindrica 360 è chiusa a tenuta da un coperchio 364 attraversato scorrevolmente a tenuta dallo stelo 326. La camera lato stelo è in comunicazione con una quinta linea idraulica 368 (Fig. 35), che attraversa il basamento 362 e si apre sulla faccia inferiore dello stesso in posizione allineata allo sbocco M6' o M8' a seconda della faccia in esame, tramite l'apertura che in Fig. 29 è indicata con M8'**(M6'**). La camera lato cielo è in comunicazione con un passaggio 370 (Fig. 36) che sfocia in corrispondenza dello sbocco M5' o M7' a seconda della faccia in esame, tramite l'apertura che in Fig.29 è indicata con M7'**(M5'**).
In uso, il gruppo porta-pezzi secondo il trovato può essere assemblato installando sulla traversa sedici attrezzi tutti del medesimo tipo, per esempio del secondo tipo come rappresentato in Fig. 2, oppure quattro attrezzi di un tipo su una o due facce della traversa e attrezzi dell'altro tipo sulla facce restanti. Infatti, le prese idrauliche e pneumatiche di entrambi i tipi di attrezzi sono collocate nella medesima posizione, e prese corrispondenti su attrezzi di tipo diverso svolgono funzioni tra loro compatibili, come si chiarirà più avanti, cosicché ogni attrezzo può essere fissato su una qualsiasi delle quattro facce della traversa. Tutto quanto sopra, come l'esperto del ramo comprenderà facilmente, conferisce al gruppo porta-pezzi secondo il trovato un'elevata versatilità, secondo gli scopi prefissati.
Dopo che l'operatore ha caricato le prime otto bielle sugli attrezzi montati su una prima faccia, alimentando olio a pressioni diverse nei canali M1, M2 si posizionano assialmente le bielle contro i rispettivi riscontri a V tramite i bilancieri, con una forza che può essere regolata su valori anche relativamente bassi, p.es., dell'ordine di poche decine di Kg, per differenza (positiva) tra la pressione a cui è soggetta la camera lato cielo degli attuatori che comandano i bilancieri e la pressione nella camera lato stelo. Ciò consente di evitare di sottoporre la biella a sforzi eccessivi che possono deformarla compromettendo la precisione della lavorazione. Alimentando olio a pressioni diverse nei canali M3, M4 si posizionano lateralmente le bielle, in corrispondenza dell'occhio grande, contro i rispettivi riscontri laterali, tramite i cilindri 110. Anche in questo caso, giocando sulla differenza di pressione tra le due camere del cilindro si può regolare la forza di serraggio in modo molto preciso su valori relativamente bassi. Infine, alimentando olio a pressioni diverse nei canali M5, M7 o M6, M8, a seconda della faccia in questione, si bloccano le bielle contro i rispettivi zoccoli. Dopodiché, il gruppo viene ruotato di un quarto di giro, gli organi di posizionamento vengono rilasciati e l'operatore carica ulteriori otto bielle sugli attrezzi montati sulla seconda faccia adiacente alla prima. A questo punto, le bielle vengono prima posizionate e poi bloccate con le medesime modalità descritte in precedenza. E' importante notare che l'apertura degli organi di bloccaggio degli attrezzi montati sulla seconda faccia, necessaria per poter caricare le bielle, non influisce sul bloccaggio delle bielle già caricate poiché le linee idrauliche relative al bloccaggio (M5, M7 o M6, M8) sono indipendenti su facce adiacenti. Pertanto, le bielle già caricate sulla prima faccia resteranno stabilmente bloccate.
Gli sbocchi pneumatici sugli zoccoli fungono da sensori pneumatici. Controllando la pressione nelle linee pneumatiche (con mezzi convenzionali e per questo non illustrati) è infatti possibile verificare che le bielle siano orientate e posizionate correttamente, ed il sistema secondo il trovato permette di controllare, su ogni faccia, le quattro bielle di sinistra in modo indipendente dalle quattro bielle di destra. I fori sugli zoccoli sono collocati in modo da essere ostruiti nel caso in cui la biella sia posizionata ed orientata correttamente, nel qual caso ci si aspetta un aumento di pressione. Inoltre, collocando opportunamente i fori ed eventualmente praticando tacche sulle bielle in zone opportuno, come risulterà ovvio al normale tecnico del ramo, sarà anche possibile utilizzare il controllo pneumatico per discriminare il tipo di biella.
Si è descritta una realizzazione preferita del trovato, ma naturalmente il tecnico del ramo potrà apportare diverse modifiche e varianti nell'ambito delle rivendicazioni.

Claims (1)

  1. Rivendicazione 1. Gruppo porta-pezzi installabile su centri di lavoro di bielle, caratterizzato dal fatto di comprendere - una traversa (24) montabile di fronte alla testa operatrice del centro di lavoro, detta traversa essendo attraversata longitudinalmente da canali comunicanti con rispettivi sbocchi aperti sulle facce della traversa e collegati a mezzi di alimentazione idraulica, ed - almeno un attrezzo porta-pezzi (60, 260) montabile su una delle facce della traversa e munito di organi di posizionamento ed organi di bloccaggio ad azionamento idraulico operativamente collegati a linee idrauliche ricavate nell'attrezzo e sfocianti in corrispondenza di detti sbocchi.
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